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Il duecento italiano รจ stato un secolo magnifico. Secondo la tradizione storiografica la modernitร  nasce nel Rinascimento. Elisabeth Crouzet-Pavan, docente di storia medievale alla Sorbona, sostiene una tesi differente: nel Duecento italiano โ€“ il secolo di Federico II e di Francesco dโ€™Assisi โ€“ avviene la prima vera rivoluzione che porterร  alla formazione della coscienza moderna. Lโ€™Italia del Duecento รจ unโ€™Italia in cui ogni cosa freme.

 

Anche per lโ€™Umbria il Duecento rappresenta un periodo di grande splendore. Periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia artistica, culturale e religiosa della regione. Periodo che non ha conosciuto e visto solo guerre, sottomissioni, alleanze, scambi commerciali. Ha anche avuto Francesco dโ€™Assisi e Jacopone da Todi e tante altre sante come Chiara dโ€™Assisi, Angela da Foligno e Chiara da Montefalco. Lโ€™hanno amata papi e imperatori, lโ€™hanno popolata personaggi di eccezionale levatura politica e religiosa. Lโ€™importanza dellโ€™Umbria nellโ€™Italia del Duecento รจ stata di primissimo piano. A conferma di ciรฒ รจ la bellissima mostra presente alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria visibile fino al 9 giugno 2024 dal titolo: Lโ€™enigma del Maestro di Francesco e lo stil nuovo del Duecento umbro.

 

Affreschi della Basilica Inferiore di Assisi

 

La mostra raccoglie 60 opere, alcune provenienti da musei importanti come il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum di New York e da numerose cittร  italiane, umbre e non, come: Perugia, Assisi, Gubbio, Gualdo Tadino, Deruta, Cosenza, Pisa, Cittร  del Vaticano, Torino, Salerno, Orte, Macerata, Bologna, Siena.

 

 

Lโ€™esposizione intende celebrare e far conoscere il Maestro di Francesco, dal nome sconosciuto, considerato uno dei piรน grandi pittori del Duecento italiano, attivo ad Assisi dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, in quanto incaricato dai frati minori di eseguire le vetrate della Chiesa superiore della Basilica e poi di affrescare lโ€™intera chiesa inferiore. Lโ€™artista, seguendo le indicazioni di Bonaventura di Bagnoregio, eseguรฌ nel 1260 il primo ciclo delle storie di Francesco in parallelo a quelle di Cristo, individuando per la prima volta nel santo di Assisi lโ€™Alter Christus.

Maestro di San Francesco, Croce dipinta, 1272, datato, tempera su tavola

La mostra rientra nellโ€™ambito delle celebrazioni per lโ€™ottavo centenario dellโ€™impressione delle stigmate a San Francesco ed espone 60 capolavori di una bellezza sorprendente. Una delle opere piรน significative รจ la tavola con lโ€™immagine del Santo, tavola che secondo la tradizione Francesco utilizzรฒ come giaciglio nei suoi soggiorni alla Porziuncola e dove fu deposto, come da sua richiesta, al momento della sua morte e proveniente da Museo della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Altro capolavoro รจ la Croce datata 1272 proveniente dalla Chiesa di San Francesco al Prato e oggi conservata alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria e che รจ ritenuto il capolavoro del Maestro di San Francesco e fra le opere piรน belle del Duecento.

Veruska Picchiarelli, curatrice della mostra, insieme a Andrea De Marchi ed Emanuele Zappasodi, cosรฌ scrive nel catalogo: ยซIl Maestro di Francesco, chiamato negli anni cinquanta del Duecento a ratificare con la viva testimonianza della narrazione figurata la veritร  delle stimmate, compie ora un passo ulteriore in questo suo ruolo di vero e proprio inventore dellโ€™immagine del santo di Assisi, proiettando il significato del prodigio nellโ€™ottica della visione escatologica di Bonaventura, che nella rilettura in termini profetici e serafici del Poverello lo trasportava lontano abbastanza da escludere possibili forme di emulazione, con lโ€™obiettivo di giungere a una vera normalizzazione nel percorso dellโ€™ordine minoriticoยป.

Il Salone umbro dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione sempre piรน punto di riferimento nazionale. L’edizione numero 55 si svolgerร  a Umbriafiere dal 5 al 7 aprile 2024.

Orientati al futuro. Questo il claim dell’edizione 2024 di Agriumbria, che si aprirร  venerdรฌ 5 aprile con la presenza di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranitร  alimentare e delle foreste.

La fiera numero 55 sarร  la piรน grande di sempre. La novitร  principale รจ la nuova area espositiva a disposizione di Umbriafiere. Si tratta della Nuova Area Nord. โ€œUn ampliamento importante – come ha sottolineato Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa (l’ente che organizza Agriumbria) – che consentirร  di ospitare nuove aziende. La nuova zona, infatti, oltre a ridisegnare il layout della fiera consentirร  di accogliere oltre 50 nuovi espositori. Questo ampliamento significa poter dare riposte a quegli imprenditori che da anni bussano ai nostri cancelli, significa poter accogliere aziende che nelle passate dizioni non riuscivano a partecipare, significa offrire ai visitatori un’offerta piรน ampia e variegata. Un primo passo verso un ampliamento, un ammodernamento e una rifunzionalizzazione del centro fieristico regionaleโ€. Ansideri ha anche ringraziato lo staff di Umbriafiere, che conta, ha ribadito, solo 4 dipendenti e che grazie alla pluriennale esperienza progetta e realizza un Salone che ha pochi eguali a livello nazionale e che mette in moto un giro d’affari impressionante per l’Umbria e il Centro Italia, coinvolgendo, oltre ai comparti direttamente interessati, quello dei trasporti, tecnologico, della logistica, del personale (con oltre 107 assunzioni temporanee dirette), quello ristorativo e alberghiero. โ€œNel programma di workshop e incontri โ€“ conclude Ansideri โ€“ metteremo a fuoco, assieme ai nostri partner, alle associazioni di categoria, tanti dei temi fondamentali per le sfide del futuro in agricoltura. รˆ del resto una delle caratteristiche di Agriumbria, quella cioรจ di creare momenti di confronto tra mondo degli imprenditori e mondo della scienza e della ricercaโ€.

 

Agriumbria 2023

 

L’edizione numero 55 ospiterร  dunque oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarร  dedicato alla parte zootecnica, con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. I nuovi spazi consentiranno ad Agriumbria di valorizzare settori merceologici giร  presenti aumentando lo spazio loro dedicato. Dentro Agriumbria troveranno spazio le diverse agricolture italiane e tutti i comparti produttivi e merceologici a queste legate.

La fiera umbra di fatto รจ la casa dellโ€™agricoltura italiana con oltre 85mila presenze nelle ultime due edizioni. Quello di Agriumbria รจ un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali operatori italiani, che trovano proprio in questa mostra il luogo eletto per accordi, contratti e sinergie, facendone la fiera di settore piรน grande del Centro Sud Italia, con il piรน ampio comparto zootecnico, ufficialmente Polo delle Carni Italianeย e curatrice dellโ€™Osservatorio sui consumi di carne. Al centro, come da tradizione, anche grazie alla partnership tra la fiera e lโ€™Associazione italiana allevatori (A.I.A.), i bovini da carne. Non mancheranno le razze da latte e quelle a doppia attitudine.

Nel programma di Bastia Umbra le due mostre nazionali curate da ANABIC dedicate alla razza Chianina, con la 37a edizione, e alla Romagnola (31a edizione). Mentre le altre tre razze del circuito, Marchigiana, Podolica e Maremmana saranno presenti nell’ambito della tradizionale esposizione degli animali di Italialleva, cuore di Agriumbria. Come spiegano gli organizzatori: โ€œAttraverso convegni, iniziative e confronti tra tutti i portatori di interesse cerchiamo di mettere al centro del dibattito nazionale il tema del rapporto tra carne e alimentazione, la sostenibilitร  ambientale ed economica degli allevamenti e il valore economico e culturale di questo tipo di attivitร โ€.

 

 

Novitร  RISTORANTE 100% CARNE ITALIANA

La nuova gestione del punto ristoro all’interno dell’area di Umbriafiere presenterร , insieme ad A.I.A. (Associazione italiana allevatori), un’offerta di ristorazione completa e garantita con il meglio delle carni italiane. Una naturale evoluzione del percorso intrapreso da anni da Agriumbria insieme al comparto allevatoriale che in questa edizione culmina con un vero punto ristorazione dedicato alle sole carni italiane. Un luogo dove assaporare e conoscere il lavoro degli operatori lungo tutta la filiera che porta la carne dall’allevamento alla tavola. Uno spazio dedicato al gusto e alla conoscenza dove il pubblico potrร  confrontarsi con gli esperti e conoscere le garanzie in termini di sicurezza alimentare, proprietร  nutrizionali e bontร  della carne di qualitร  certificata.

 

Altra novitร  di questa edizione รจ il salone specializzato e l’area demo dedicati alla forestazione.

Nellโ€™attuale panorama fieristico nazionale, il settore forestale rimane spesso relegato nel piรน ampio settore agricolo, soffrendo quindi di una sotto rappresentazione. In genere macchine ed attrezzature per i lavori in bosco e la prima lavorazione del legnoย trovano una vetrina, non specifica, nelle manifestazioni dedicate alla meccanica agricola o al settore del garden.

La novitร  2024 di una area dimostrativa dedicata alla forestazione, va nella direzione di rispondere a questo deficit di visibilitร , e nasce con l’obiettivo di valorizzare le aziende italiane del settore agroforestale e di mostrare agli addetti ai lavori i vantaggi derivanti dalla moderna meccanizzazione.

Il Salone, co-progettato e realizzato in collaborazione con G. PIRRERA EVENTI, mette a frutto la loro esperienza nellโ€™organizzazione di fiere dinamiche forestali nel nord Italia. Non mancheranno, come da tradizione, gli stand e gli spazi dedicati alla vita all’aria aperta, agli hobby e alle passioni legate al mondo della terra. Presenti molti stand dedicati al cibo, con le eccellenze italiane dell’agroalimentare. Diversi i momenti in programma per i cittadini consumatori, in particolare sui temi della sana e corretta alimentazione, la qualitร  dei prodotti made in Italy e sulle filiere e la tracciabilitร , sulle carni di qualitร  e sulla sostenibilitร  degli allevamenti. Tanti anche i momenti tecnici per gli addetti ai lavori, i convegni e le anteprime di progetti e macchine.

Per la rubrica ChiacchierArte abbiamo incontrato l’artista perugino Sergio Cavallerin, un grafico, un illustratore, un fumettista e molto di piรน. Un vero innovatore del settore.

Sergio Cavallerin รจ un artista perugino con unโ€™innata vocazione allโ€™immagine. Una vocazione tale da portarlo fin da giovane a non cercare altra realizzazione al di fuori del mondo dellโ€™espressione visiva. Inizia cosรฌ la sua collaborazione con prestigiose agenzie pubblicitarie, quotidiani e riviste italiane e straniere come grafico, illustratore, vignettista umoristico e disegnatore di fumetti. Da subito รจ portato a indagare e approfondire tutti i risvolti della rappresentazione artistica, sia con le tecniche pittoriche, sia con lโ€™obiettivo fotografico, senza trascurare felici combinazioni multimediali, utilizzando la musica e lโ€™immagine cinematografica.

Ama definirsi divulgatore dellโ€™arte disegnata ed รจ proprio per questo che negli anni โ€˜80, dopo aver dato vita alla rivista umoristica Tratto di cui รจ anche direttore, รจ stato tra i fondatori della Casa Editrice Star Comics. Nello stesso periodo inizia il suo impegno per la diffusione dei fumetti esteri in Italia (in particolare i comics americani e i manga giapponesi) che lo porterร , nei primi anni โ€˜90, a fondare lโ€™azienda di distribuzione di libri e fumetti Star Shop, a tuttโ€™oggi leader del settore distributivo italiano.

 

Sergio Cavallerin

 

Lei รจ un disegnatore, imprenditore e artista a tutto tondo. Ama definirsi divulgatore dellโ€™arte disegnata. Come รจ nata la sua passione per il fumetto e lโ€™arte?

Fin da giovanissimo in me ha sempre vissuto unโ€™urgenza, un fuoco creativo: potrei dire che son nato con la matita in mano. Sono cresciuto nel mondo dei fumetti, da bambino leggevo avidamente Topolino, Cocco Bill, Linus… e poi da ragazzo divoravo le storie degli eroi della Marvel. Mi calavo negli universi di quei personaggi e trovavo nel disegno la possibilitร  di crearne di nuovi. Iniziai lavorando come grafico, editor, disegnatore, approdando alla pittura su tela seguito di una naturale inclinazione e per il desiderio di sperimentazione. Parallelamente mi accorgevo delle lacune esistenti nel settore fumettistico in Italia e in me รจ nata anche una forte vocazione volta al miglioramento: ho dato quindi spazio alla mia doppia natura, cercando di far coesistere la vita di artista e di imprenditore. Di giorno mi occupavo della mia attivitร  come divulgatore e distributore, e di notte dipingevo. Non รจ stato facile, ma i sacrifici sono stati ampiamente ripagati.

 

Gatti seduti. 2007, acrilici su cartone

 

Importante e significativo รจ il suo impegno per la diffusione dei fumetti in Italia; in particolare i comics americani e manga giapponesi, che l’ha portata, nei primi anni โ€™90, a fondare lโ€™azienda di distribuzione di fumetti Star Shop, tuttโ€™oggi leader del settore distributivo italiano. Come รจ cambiata la percezione e la diffusione dei fumetti in Italia in questi anni?

Sicuramente vive oggi una consapevolezza maggiore e lโ€™approccio al fumetto รจ maturato, sia dal punto di vista del pubblico fruitore sia degli addetti alla produzione: artisti, sceneggiatori e distributori hanno saputo adeguarsi alla nuova era. Il fumetto comincia ad avere i suoi anni: la sua traiettoria di arte popolare cambia andamento insieme ai mutamenti sociali e antropologici, esattamente come altre correnti artistiche. Pensiamo a Maus di Art Spiegelman, realizzato nel 1986: un fumetto del genere sarebbe stato inconcepibile cinquantโ€™anni prima. Casi come questo fanno riflettere sulla valenza culturale del fumetto. รˆ un prodotto che rispecchia la societร  e le sue esigenze, e puรฒ raggiungere lettori di diverse carature, da quelli piรน eruditi ai giovani, che necessitano di qualcuno che parli per loro e personaggi in cui rispecchiarsi: penso ovviamente a Zerocalcare e al suo esaustivo modo di raccontare i problemi dei giovani nellโ€™epoca contemporanea. Questi cambiamenti non sarebbero stati possibili senza adeguati luoghi di distribuzione. Quando iniziai la mia avventura nel settore vi erano enormi ostacoli: i comics erano banditi dalle librerie, reperibili solo presso i giornalai e senza il servizio arretrati. Non cโ€™erano leggi nรฉ burocrazia a regolarne la vendita e i diritti, nonostante intellettuali come Umberto Eco giร  negli anni Settanta ne avessero riconosciuto il valore sociale e antropologico (si prenda ad esempio il testo Apocalittici e integrati). Partecipando alla nascita di Star Comics, contribuii a portare in Italia fumetti americani e giapponesi, e poi, nel 1992, fondai Star Shop per regolare e incrementare la distribuzione, garantendo agli appassionati luoghi dedicati dove incontrarsi: le fumetterie. Nel contempo crebbero, anche grazie al nostro sostegno, le fiere di settore, ormai numerose in tutto il paese: eppure anche Lucca Comics, prima di essere lโ€™odierna meta internazionale per produttori e amatori, era una piccola rassegna per pochi interessati. Ce nโ€™รจ voluto di tempo, ma oggi il fumetto ha raggiunto uno status quo che non ha pari: รจ al contempo arte, letteratura, divulgazione culturale e intrattenimento.

 

Us Army. 2005, acrilici su tela

 

Alcune opere sono state esposte, fino a qualche giorno fa, alla mostra โ€œLe icone audaci. Le sue creazioniโ€. Selezionate da un corpus nutrito e variegato, svelano le fasi che ha attraversato nel corso della sua pluridecennale produzione, insieme alle tavole originali dei grandi maestri del fumetto. Inoltre la mostra si inserisce in un contesto di rivalutazione su scala nazionale del genere. Ci racconta come รจ nata questa mostra?

La mostra si รจ allineata alle numerose iniziative internazionali che puntano lโ€™attenzione sulla valenza artistica del genere: pensiamo allโ€™iniziativa ministeriale Fumetti nei musei, o alle mostre dedicate ai grandi fumettisti in musei come gli Uffizi e il Louvre. Inoltre, la crescita del valore sul mercato delle tavole dโ€™autore รจ un chiaro segnale che questi maestri sono da considerarsi al pari di grandi artisti universalmente riconosciuti. Accanto a ciรฒ vive la potenza dei comics nel loro valore di icone: i personaggi e i loro simboli sono specchi della nostra societร , ne riflettono i cambiamenti e si modulano ad essa. Lโ€™attenzione agli emblemi della contemporaneitร  in campo artistico รจ prerogativa della Pop Art, che io interpreto con i quadri della serie Love for Comics: le icone vengono estraniate dal mondo reale e trasposte nella dimensione, talvolta ironica, dellโ€™arte. Alla luce di queste considerazioni, grazie alla collaborazione con Giulia Ciacci e lโ€™Agenzia Generali Perugia Settevalli, abbiamo creato per i visitatori un percorso di scoperta, includendo anche visite guidate per le classi del liceo artistico. La storia del fumetto, con tavole di Frederick Burr Opper, Al Taliaferro, Jacovitti, Milo Manara, Crepax, รจ stata posta in dialogo con i miei dipinti a tema comics, in cui le grandi icone di carta possono vivere finalmente sulla dimensione della tela, sia dipinta che estroflessa. Nelle mie Superfici Dinamiche, estroflessioni monocromatiche, i comics sono innalzati a simboli di un secolo, audaci proprio perchรฉ hanno saputo superare il corso della storia e imporsi nel nostro bagaglio culturale.

 

Dovโ€™รจ lโ€™igloo. 2006, acrilici su tela, igloo in argento

 

Solitamente chiudiamo le interviste con una domanda di rito. Vorrei chiederle una parola che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte, il suo impegno imprenditoriale e lโ€™Umbria, sua terra dโ€™origine.

Credo che la parola piรน calzante possa essere sfida. Nella sua accezione positiva ovviamente. Lโ€™Umbria รจ una terra meravigliosa, capace con i suoi paesaggi, il silenzio delle colline e lโ€™aria buona che vi si respira, di ispirare i piรน alti pensieri e le migliori intenzioni. Ma รจ anche una regione problematica da un punto di vista ricettivo per lโ€™accoglimento e lo sviluppo delle innovazioni. Ci vuole molto coraggio, amore per il rischio e gusto per la scommessa per competere con certe resistenze, sia in campo imprenditoriale sia artistico. Io ho sempre amato le sfide. Con la mia arte, specialmente con la realizzazione dei Polimeri, ho voluto sfidare luoghi comuni e tematiche calde dal punto di vista sociale e ideologico, provocando lo spettatore per fuoriuscire dalla passivitร  di pensiero: con quadri come Dovโ€™รจ lโ€™igloo e Dovโ€™รจ lโ€™Antartide, per esempio, giร  dieci anni fa puntavo lโ€™attenzione sul riscaldamento globale; con Dovโ€™รจ lโ€™uomo sottolineavo la problematica della violenza sulle donne; con Dovโ€™รจ la mosca bianca sfidavo lโ€™omologazione imperante nella nostra epoca. Ci vuole coraggio per essere diversi, avere un ideale e perseguirlo รจ una meravigliosa prova di audacia: lโ€™ho dimostrato anche dal punto di vista imprenditoriale, scegliendo di restare in Umbria per creare una realtร  che รจ tra le piรน solide economicamente e che ancora ha del potenziale da sviluppare. Ogni giorno mi scontro con le resistenze, ma la sfida si fa sempre piรน interessante.

La meraviglia e la bellezzaโ€ฏcontemplata nella mostraย โ€˜Lโ€™Enigma del Maestro di San Francescoโ€™,ย si ritrova splendida e luminosa, nel territorioย circostante.ย Lโ€™arte delย Maestro di San Francescoย e degli artisti del suo tempoโ€ฏsono espressione di una terra, di una comunitร , di una cultura diffusa in tutta lโ€™Umbria.ย 

La Diocesi di Perugia-Cittร  della Pieve e lโ€™Isola di San Lorenzo, in collaborazione con la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria, propongono una serie di itinerari guidati per continuare questo viaggio nellโ€™Arte del Duecento attraverso la scoperta di luoghi meravigliosi piรน e meno noti della cittร  di Perugia e di Assisi.ย 

Lโ€™Enigma del maestro di San Francesco, documentato in mostra da numerose croci, tavole e codici miniati non รจ stato ancora pienamente svelato: cโ€™รจ tanto da ammirare e da conoscere nel contesto circostante, poichรฉ la bellezza esposta nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbriaโ€ฏnasce da architetture antiche, altari, pareti, che hanno posto nei secoli domande e spinto i pellegrini a ricevere risposte con le mani unite in preghiera.

Tre sono gli itinerari proposti:ย 

Il maestro di San Francesco a Perugia. Itinerario dalla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria alla chiesa di San Francesco che si terrร  nei giorni 6-7-27-28 aprile, 11-12-25-26 maggio e 8-9 giugno alle ore 16.00: una visita che si snoda tra la mostra e la chiesa di San Francesco al Prato, spazi legati da un filo sottile e resistente. Da questa chiesa, antico insediamento francescano della cittร , risalente alla metร  del XIII secolo, proviene la grande Croce datata 1272 e il dossale dโ€™altare dipinto su entrambi i lati esposti in mostra.ย 

Immergersi nel Duecento. Itinerario alla scoperta del Borgo dโ€™Oro verso la Chiesa di San Matteo degli Armeni, che si terrร  nei giorni 13-14 aprile e 18-19 maggio alle ore 15.00, permetterร  di conoscere questโ€™antica zona del centro storico di Perugia che conserva le caratteristiche tipiche di una via medievale, in cui si concentrano chiese e monasteri che si sono sviluppati nel corso del Duecento, periodo in cui si diffusero gli ordini mendicanti fondati da San Francesco e San Domenico, per giungere alla chiesa di San Matteo di Armeni che conserva al suo interno uno dei piรน importanti cicli pittorici del Duecento perugino.ย 

 

 

Il maestro di San Francesco ad Assisi. Itinerario tra le Basiliche di San Francesco e Santa Chiara che si terrร  nei giorni 4 maggio e 1 giugno alle ore 15.00 partendo dalla Basilica di Santa Chiara dove sono conservate alcune opere risalenti alla fine del Duecento realizzate da artisti coevi al protagonista della mostra perugina, per giungere alla Basilica di San Francesco dove si potrร  scoprire la Basilica Inferiore, luogo in cui lโ€™artista ha realizzato le sue prime opere giunte fino a noi, come la Passione di Cristo o il ciclo sulla vita di San Francesco e la Basilica Superiore cui si puรฒ ravvisare la mano del Maestro di San Francesco nelle splendide vetrate, per le quali realizzรฒ i disegni preparatori.ย 

Con grande afflusso di pubblico ha inaugurato il 26 marzo a Palazzo Sorbello una mostra interessante e divertente โ€œA tavola nel Settecento. Dai palazzi alle osterieโ€.

La tavola piรน di ogni altro รจ il luogo che racconta la convivialitร  e testimonia gli usi e i costumi di unโ€™epoca e di una classe sociale. Con finezza e cura il percorso espositivo, che rimarrร  visitabile per tutto il prossimo anno, accompagna il visitatore a scoprire la tavola dei Bourbon di Sorbello che, anche se in misura ridotta, come quella dei grandi sovrani, diviene il teatro dove celebrare la propria grandezza e la propria nobiltร .

 

La mostra. Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello

 

Il percorso espositivo conduce il visitatore indietro nel tempo e lo fa sedere a tavole imbandite di cibi prelibati da gustare su piatti raffinati ed eleganti e gli fa scoprire i nuovi servizi atti a contenere le gustose ed esotiche bevande introdotte in Europa durante il Secolo dei Lumi. Di grande impatto senzโ€™altro il servizio cinese del periodo Qialong con lo stemma araldico della famiglia, i decoratissimi servizi da tea, ma soprattutto il servizio da tavola Ginori ordinato da Ugolino Bourbon di Sorbello tra il 1793 e il 1795 e che originariamente doveva ammontare a ben 456 pezzi. Questโ€™ultimo, realizzato probabilmente su disegni dello stesso Ugolino, nelle fogge particolari rappresenta un unicum nella produzione della fabbrica di Doccia e racconta il rinnovato amore per gli studi archeologici del periodo neoclassico tanto da essere voluto come piรน esemplificativo di altri nel 2002 nella grande mostra Il Neoclassicismo in Italiaย tenutasi sotto lโ€™alto patronato del Presidente della Repubblica a Palazzo Reale di Milano.

 

Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello

 

Il servizio oggi si puรฒ ammirare in una mise en place alla francese che a partire dal Seicento diventa dโ€™obbligo per le sontuose tavole della ricca nobiltร  e dove i commensali si servivano da soli a seconda dei loro gusti, senza necessariamente rispettare un ordine nelle portate. La mostra, corredata di un piacevolissimo catalogo ricco di immagini, verrร  inserita nel percorso di visita del Palazzo, ma potrร  essere visitata anche a parte.

 


Fondazione Ranieri di Sorbello, Piazza Piccinino 9

Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.30 oppure allโ€™interno della visita guidata della Casa Museo alle ore 10.30, 11.30, 12.30, 16.00 e 17.00

Prima edizione de โ€œLe Strade della Ceramica: l’uovo dโ€™Artistaโ€ ย la manifestazione organizzata dal Consorzio โ€œPerugia in centroโ€ dedicata alla promozione delle tradizioni legate alla ceramica e, in particolare, attraverso la realizzazione di esposizioni, mostre, performance dal vivo, laboratori e conferenze sul tema. Dal 28 marzo al 1ยฐ aprile 2024 lungo le vie del centro storico di Perugia.

Il programma, ricco e variegato, vedrร  non solo Corso Vannucci, ma anche i borghi della cittร  e del centro storico protagonisti di questo importante evento. Unโ€™ulteriore testimonianza dellโ€™interesse suscitato dalla manifestazione, รจ quello che Le Strade della Ceramica: Uova Dโ€™Artista (28 marzo al 1ยฐ aprile 2024) รจ stato inserito nella programmazione delle giornate Europee dei Mestieri dโ€™Arte(GEMA 2024), che si terranno dal 2 al 7 aprile in tutta Europa, grazie alla sinergia con lโ€™associazione Articity di Perugia.

 

 

Ilย 30 marzo torna anche lโ€™appuntamento artistico e culturale Lโ€™Uovo dโ€™artista, che offrirร  arte e colore al centro storico di Perugia, rendendo piรน piacevole e interessante vivere il cuore della cittร  nel fine settimana che precede la Pasqua.ย Circa 80 pittori da tutte le regioni dโ€™Italia e anche da Argentina, Inghilterra e Francia, dipingeranno per lโ€™occasione uova di ceramica artistica di Deruta, in postazioni dedicate lungo le vie e nelle piazze del centro. Uno spettacolo visivo che trasformerร  il centro storico in unaย piccola Montmartre, ricordando le atmosfere del periodo bohemien impressionista parigino.

Gli artisti si posizioneranno di fronte ai negozi per decorare, ciascuno secondo il suo stile, uova di ceramica artistica di Deruta alte 30 centimetri. Le stesse aziende del centro esporranno nei loro negozi le uova trasformate in opere dโ€™arte, contribuendo cosรฌ alla realizzazione di unaย mostra dโ€™arte diffusa.

Inoltre, durante l’evento sarร  possibile fare una visita alย Borgo e alla cereria medioevale di Santโ€™Antonio alla scoperta delle vie di uno dei borghi medioevali di Perugia dove ammirare la struttura del modulo gotico delle case degli artigiani che lo popolavano, la Chiesa di Santโ€™Antonio con lโ€™affresco del futurista Gerardo Dottori e lโ€™organo piรน antico di Perugia.

Lโ€™art player umbro Massimiliano MaMo Donnari si sta accingendo verso il termine della sua prima, ma giร  memorabile, personale britannica. Per il gran finale ha deciso di regalare al suo pubblico unโ€™ultima emozionante esperienza.

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Paolo Taticchi, MaMo e Francesco Bongarrร 

 

Ospite dellโ€™Istituto Italiano di Cultura a Londra e del neo direttore Dott. Francesco Bongarrร  โ€“ alla presenza del Prof. Paolo Taticchi (UCL London) e di una selezionata platea di diplomatici, business man e stampa – lunedรฌ 25 marzo MaMo ha incantato il pubblico con due apicali opere: Il Perugino e Fashion Queen: saggiamente descritte – quasi recitate – come solo lโ€™artista umbro sa fare, con aplomb e ironia, anche nei fastosi saloni accademici.

 

 

La sua arte, nata sette anni fa, lo ha giร  portato in giro per il mondo, anche grazie alla sua fervida produzione artistica: ora non resta che attendere un nuovo progetto internazionale.
Lโ€™evento รจ stato reso possibile grazie al patrocinio di Comune di Perugia, Regione Umbria e Universitร  per Stranieri di Perugia, oltre che agli sponsor Birra Flea e Mauro Benedetti spa.

Il Lions Club Perugia Host ancora una volta ha messo al centro le persone, dedicando la propria attenzione agli ospiti del Villaggio della Caritร , presso la Caritas Diocesana di Perugia: una eccellete realtร  di accoglienza del nostro territorio.

 

Sabato 16 marzo i soci del Club, insieme ai ragazzi del Leo Club Perugia, si sono dati appuntamento per una giornata allโ€™insegna della solidarietร , per donare agli ospiti del Villaggio della Caritร  un giorno diverso in cui la condivisione e lโ€™ascolto sono stati i veri protagonisti.

Stelle in strada – questo il nome del service – rappresenta ormai un appuntamento fisso del cammino di solidarietร  del Lions Club Perugia Host, una ricca e tangibile testimonianza di attenzione e cura per il prossimo. Anche questโ€™anno la riuscita del service รจ stata la testimonianza della potenza del donare: donando si riceve molto piรน di quanto si doni. รˆ questa la vera essenza del tema che la Presidente del Club, Letizia Mezzasoma ha scelto per il corrente anno lionistico: La bellezza del donare.

 

 

Il Vescovo di Perugia, S.E. Mons. Ivan Maffeis e il Direttore della Caritas Diocesana di Perugia-Cittร  della Pieve, Don Marco Briziarelli, hanno espresso sentimenti di gratitudine per il costante cammino del L.C. Perugia Host al fianco di chi ha piรน bisogno, nella concretezza delle azioni e nella sensibilitร  allโ€™ascolto.

 

โ€œAssaggi Dโ€™Umbriaโ€, la nostra rubrica dedicata allโ€™enogastronomia della regione, inizia il suo viaggio con le colombe: sicuramente non un dolce tipico della zona, ma un dolce immancabile sulle tavole durante il periodo pasquale. Nel corso di una food-session presso lโ€™Universitร  dei Sapori di Perugia, con giornalisti ed esperti di settore, ne abbiamo assaggiate alcune, cosรฌ da fornirvi una piccola ma indispensabile guida per orientarsi verso la scelta piรน golosa.

La ciaramicola e la torta dolce sono i dolci tipici umbri del periodo pasquale. Non la colomba, le cui origini si confondono tra aneddoti e leggende del Nord; la contesa resta tra Milano e Verona, tuttavia, nella pasticceria italiana non esiste dolce piรน simbolico di questa preparazione che evoca la pace, piรน che mai ambita in questa difficile fase internazionale. Dโ€™altronde sono tantissimi i pasticcieri umbri che producono ottime colombe artigianali che vale la pena di acquistare per sรฉ o regalare. Il dubbio nasce sulla scelta: dal supermercato alla pasticceria piรน raffinata il soffice dolce parte da pochi euro fino a 40 e oltre. Portare a tavola il simbolo della pace potrebbe risultare un affare sbagliato.

 

Come scegliere tra le decine di offerte e proposte gourmet?

In base al proprio budget ovviamente ma anche, prediligendo un prodotto che rispecchi almeno in parte le caratteristiche qualitative di un disciplinare (sรฌ, la colomba tradizionale ha un regolamento ministeriale), che sia ottimo al palato e soprattutto genuino. Scadenza breve (massimo 60 giorni), lievito madre, assenza di conservanti e ingredienti di qualitร : queste sono le proprietร  principali che valgono la spesa un poโ€™ piรน impegnativa per un prodotto realmente artigianale.
Giร , perchรฉ in commercio potremmo anche trovare lievitati spacciati dal pasticciere o dal fornaio di turno come artigianali, ma in realtร  preparati con i mix che contengono tutti gli ingredienti predosati. Si aggiunge lโ€™acqua, altri pochi componenti e si infornano nei pirottini a forma di colomba.
Questa tipologia non รจ da considerarsi artigianale e non puรฒ costare 30 euro al chilo, piuttosto facciamola a casa! Ad ogni modo la prima regola per un acquisto intelligente รจ leggere attentamente lโ€™etichetta con gli ingredienti dove, per legge, devono essere specificate almeno leย  categorie principali. Sapere che cโ€™รจ il burro e non altri grassi fa differenza, forse non sapremo la provenienza (e quindi il costo) ma รจ giร  un punto di partenza per stabilire il valore di ciรฒ che stiamo comprando.

 

 

Martedรฌ 19 marzo, presso lโ€™Universitร  dei Sapori di Perugia si รจ tenuta una food-session a tema, durante la quale alcuni esperti e giornalisti specializzati, tra cui Giorgio Bistarelli dellโ€™Universitร  dei Sapori e Chiara Sicola, giornalista del Gambero Rosso e di MangiaeBevi hanno assaggiatoย cinque colombe tradizionali artigianali preparate con materie prime eccellenti e lievito madre da noti pasticcieri umbri. Alcune seguono letteralmente il disciplinare, altre aggiungono qualche elemento creativo mentre lโ€™ultima รจ rigorosamente senza glutine, per gli intolleranti e celiaci. Nessuna classifica, ma solo il racconto di alcuni prodotti artigianali eccellenti con una shelf-life entro i 40 giorni. Consigliatissimi da provare e regalare.

 

Colomba classica firmata Pietro Marchi per Meunier Champagne e Pizza (Via Aldo Capitini snc โ€“ Corciano – Pg)

Elegante e stilosa la confezione bianca con caratteri e logo in oro. Allโ€™apertura si sprigionano immediatamente tutti i profumi tipici di un lievitato fresco di buona qualitร , spiccano i sentori di mandorla e burro. La glassa ricopre la colomba con un motivo a onde, ricca di mandorle intere ma un poโ€™ piรน scura perchรฉ, alla farina di mandorle e zucchero, รจ stato aggiunto del goloso cacao.
Lโ€™impasto รจ sorprendentemente morbido e ben alveolato, di un bel colore giallo uovo e abbastanza umido. Molto ricca al palato: prevale il burro e i canditi a cui sono stati aggiunti pezzetti di albicocche molto aromatiche che un poโ€™ smorzano il gusto della vaniglia del Madagascar (come da etichetta). Lotto di produzione colomba dellโ€™11 marzo โ€™24 (scadenza 10 aprile โ€™24).

 

Colomba classica Una Sosta di zucchero (Via Perugina, 12 โ€“ Passignano sul Trasimeno – Pg)

Vitaminica la confezione, di un bellโ€™arancio con scritte in oro e cordoncini in tessuto. Molto profumata, con tutti gli elementi (mandorle, burro e arancia) distinguibili giร  allโ€™olfatto. La morbida glassatura (caratteristica di artigianalitร ) risulta perfettamente distribuita, con abbondanti mandorle di taglio regolare e meno granella. Corrisponde alle aspettative visive il taglio dellโ€™impasto fragrante e morbido, particolarmente ricco di vaniglia naturale molto visibile e i canditi ben distribuiti che si alternano ai buchi caratteristici di una lievitazione con pasta madre perfettamente riuscita. Il morso รจ molto equilibrato, vellutato con tutti gli ingredienti riconoscibili e bilanciati. Anche in questo caso la scadenza (visibile in etichetta) รจ di circa un mese: prodotta il 16 marzo, da consumare entro il 25 aprile โ€™24.

 

Colomba classica Pasticceria Piazza Settevalli (Via Settevalli 131/i โ€“ Perugia)

Bella la scatola avorio e oro che racchiude una colomba dalla glassatura leggermente brunita che non lesina sulla granella di zucchero e mandorle. Lโ€™impasto รจ ben lievitato con unโ€™alveolatura molto evidente. Il dolce รจ piรน alto della media e al gusto risulta molto soffice e umido (incartato il 19 marzo!). Al naso la colomba รจ molto profumata con una nota dolce distintiva e persistente di miele che un poโ€™ attenua il gusto degli abbondanti canditi, burro e vaniglia. Una preparazione molto ricca con un gusto che esce dagli schemi classici. Scadenza in etichetta 30 aprile โ€™24.

 

Colomba classica al bergamotto Pasticceria Edoardo (Via Cupa, 1 โ€“ Petrignano di Assisi)

Alla vista รจ subito evidente il rivestimento ricco della colomba con una bella glassatura compatta per la quale sono state usate anche le armelline; molto invitante alla vista, ma potrebbe risultare poโ€™ troppo ricca di zuccheri al palato. Grazioso il cartellino degli ingredienti, essenziale, in colore rosa con un laccetto di spago. Al taglio รจ molto profumata, senza risparmio di canditi; in questo caso troviamo anche il Bergamotto di Calabria che conferisce al lievitato una nota aromatica caratteristica. Lโ€™impasto (con lievito naturale in polvere) risulta aeroso, con unโ€™alveolatura non troppo regolare ma al morso รจ molto golosa e, sebbene un poโ€™ dolce, il gioco della glassatura croccante con la pasta soffice รจ sempre vincente. Data di scadenza sul cartellino il 25 aprile โ€™24.

 

Colomba glassata al cioccolato con gocce di cioccolato Free from (senza glutine, nรฉ lattosio, nรฉ grano) di Francesco Favorito (Via Manzoni, 6/A โ€“ San Gemini – Tr)

Questa รจ lโ€™unica colomba provata non tradizionale ideata per intolleranti al lattosio, ma anche al grano e al glutine: problematiche che riguardano sempre piรน consumatori, costretti ad accontentarsi di prodotti alternativi che molto spesso mortificano il gusto. Non รจ questo il caso. Giร  lโ€™elegante scatola marrone e oro suggerisce un prodotto luxury sicuramente non farmaceutico. La colomba, in formato 500 g, si presenta completamente rivestita di uno strato compatto di cioccolato. Allโ€™apertura si sprigiona un profumo di canditi che si alternano, nellโ€™impasto particolarmente umido, alle gocce di cioccolato. Buona la lievitazione anche se il lievito madre (dalla farina di grano) รจ stato ovviamente sostituito con il lievito di birra. Un dolce golosissimo per tutti, senza alcun retrogusto medicale, ma solo con il piacere di assaporare ottime materie prime.

 

 


Grazie a Giorgio Bistarelli, Chiara Sicola, Filippo Fagioli, Ugo Mancusi, Eleonora Cesaretti, Angela Menganna.

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