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Una poesia scritta per noi dal nostro lettore Giovanni Alunni, amante ed esperto di dialetto perugino, per celebrare San Costanzo, patrono di Perugia.

โ€˜N tra che iere stevโ€™a pranzo

ho pensatโ€™a San Costanzo,

che per tuttโ€™i Perugini,

dei Patronโ€™ รจ tra i piรน fini.

 

Sarร  chโ€™evo โ€˜l calendario,

โ€™n tra le manโ€™ lโ€™abecedario

e un libretto scritto bรฉne

da โ€˜n amico che ce tiรฉne.

 

E ce tiene cussรฌ tanto

che giร  โ€˜l titolโ€™รจ tamanto:

La Croce, Il Legno e Il Fuoco

…e scusate si รจ poco!

รˆ ย un racconto sui Patroni,

de Perugia, quilli boni,

del perchรฉ lโ€™hon fatti Santi,

che i miracolโ€™ eron tanti.

 

Lโ€™ha scrittโ€™uno mpรฒ lontano…

ma che dico.. un MARZIANO!

…che di nome fโ€™Antonino,

ma jโ€™amici โ€˜l chiamonโ€™ NINO.

 

De โ€˜sto Santโ€™ andato โ€˜n gloria

luโ€™ arconta la suโ€™ storia,

che fu al tempo dโ€™i Romani,

tempi brutti pโ€™i Cristiani.

 

Cosรฌ fรน che โ€˜sto por Santo,

lโ€™hon โ€˜fiettato โ€˜n se sa quanto,

che tra quilla e โ€˜l gรฌ โ€˜n tla croce,

โ€˜n cโ€™eva morte piรน atroce.

 

Passรฒ โ€˜ncora tanto tempo,

prima che, a cor contento,

tutto โ€˜l popolo pietoso

ta sto Santo virtuoso,

senza โ€˜nciampi e senza fallo,

โ€˜ncuminciรฒ a venerallo.

 

Fรน cusรฌ che la suโ€™ Chiesa,

messa su con bona spesa,

vidde poi, con emozione

la sua prima Prucissione.

 

Anchโ€™adessโ€™รจ tradizione

tra le freghe perugine,

che von lorโ€™ davantโ€™al Santo,

dajโ€˜n occhiata, mica tanto,

che si caso fa lโ€™occhietto…

entro lโ€™anno cโ€™รจ โ€˜l confetto!

 

De sti tempi โ€˜n perugino

anche chi nun cโ€™ha โ€˜n guadrino,

magna la su bella fietta

del suo torcolo nclโ€™uvetta!

 

Lo facen per tradizione,

che ce porta via โ€˜l magone

si pensano a San Costanzo

dei Patroni il piรน ganzo!

 

รˆ davero โ€˜n gran bel Santo,

che cโ€™onora, ce fa vanto.

La suโ€™ storia, si la scrivi,

va tranquillo che โ€˜n cโ€™arivi:

se la volโ€™ arcontaโ€™ sรจna

cโ€™รจ da feโ€™ โ€˜na settimena!

 


Grazie al libro La croce, il Legno e il Fuoco dell’amico Nino Marziano dove si parla diffusamente della vita dei nostri Santi Patroni.

ยซIl 2023 sarร  tutto dedicato al Perugino con esposizioni e tante iniziative. Negli ultimi 20 anni del โ€˜400 รจ stato il numero uno in tutta Italiaยป.

Nel cuore di Perugia cโ€™รจ uno scrigno che raccoglie opere dโ€™arte, storia della cittร  e collezioni che portano il visitatore a fare un viaggio dal XIII al XIX secolo. Un luogo che perรฒ guarda al futuro, che dialoga con lโ€™utente e mette al centro la conservazione dei suoi tesori. La Galleria Nazionale dellโ€™Umbria ha cambiato pelle, grazie al restyling durato un anno e portato a termine nel luglio 2022.
Un allestimento rinnovato e moderno, tante novitร  e un sistema di conservazione unico al mondo. Il direttore Marco Pierini ci racconta tutto questo, ma soprattutto ci parla delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte del figlio di Perugia: Perugino.

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. Credits Marco Giugliarelli

 

Dopo il rinnovamento dello scorso anno, la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria รจ diventata un luogo moderno e allโ€™avanguardiaโ€ฆ

Speriamo, noi ci crediamo! Nuovi allestimenti e moltissime novitร  nel percorso, tra cui nuove opere, sale monografiche e un efficace sistema dโ€™illuminazione con luci fredde – abbiamo messo anche delle pellicole alle finestre cosรฌ da filtrare i raggi ultravioletti e infrarossi. Ma, cosa piรน importante, un nuovo metodo di conservazione allโ€™avanguardia, perchรฉ il nostro primissimo compito รจ quello di proteggere le opere. Per questo abbiamo realizzato delle basi inedite โ€“ non ce lโ€™hanno in nessun museo al mondo โ€“ che consentono di distanziare di un metro lโ€™opera della parete con un sistema di cartografi e di ruote, in questo modo il restauratore puรฒ girarci attorno per ispezionarla e intervenire se necessario. รˆ unโ€™operazione che si fa in 5 minuti, da soli: prima occorrevano diverse ore per smontarla, 3-4 persone e la chiusura della sala; adesso basta estrarla dal muro con queste basi semoventi per poter intervenire. Come dicevo, la conservazione รจ fondamentale: le opere le raccontiamo, le esponiamo ma in primis le conserviamo.

In unโ€™intervista parlava di voler realizzare un museo non solo accessibile, ma anche accogliente: รจ riuscito nel suo intento?

Lo spero, me lo dovete dire voi (ride). Lโ€™intento รจ di dare la possibilitร  a tutti di godere della nostra esposizione con molta serenitร ; con opere che siano ben distanziate e non troppo fitte; spiegate in modo chiaro e con un linguaggio semplice; ben illuminate e con delle sedute molto comode e diffuse lungo il percorso. Inoltre, dare la possibilitร  di ricaricare il cellulare, di avere informazioni supplementari, insomma, abbiamo provato a rendere il museo – che รจ un museo storico – un luogo contemporaneo. Questo si unisce a tutta una serie di attivitร  proposte questi anni: concerti, presentazioni e spettacoli. Lโ€™obiettivo รจ diventare un centro di produzione di arti contemporanee, invece di un semplice luogo che espone il suo patrimonio e alle 19 chiude il portone.

 

Sala 1, Lโ€™arte del Duecento in Umbria. Credits Marco Giugliarelli

I visitatori hanno apprezzato il nuovo allestimento?

รˆ molto apprezzato dal pubblico che ce lo dice e lo scrive nei commenti, ma anche dalla critica: ne hanno parlato tutti in maniera molto lusinghiera. Per tre riviste importanti come ArtsLife, Artribune e Il Giornale dellโ€™Arte siamo stati dichiarati Museo dellโ€™anno 2022, mentre Apollo Magazine di Londra ci ha inserito nella short list dei 5 musei del 2022. รˆ una bella soddisfazione.

E in termini di numeri come sta andando?

Lโ€™anno migliore che abbiamo avuto negli ultimi 15 anni รจ stato il 2019, anche perchรฉ avevamo in esposizione la Madonna Benois di Leonardo. Oggi, confrontandoci con quellโ€™anno, abbiamo un aumento del 7%-8%, quindi vuol dire che rispetto alla media siamo oltre il 25%. Devo dire che sta andando molto bene!

Qual รจ lโ€™opera di maggior attrazione, anche se non รจ la piรน famosa?

Sicuramente Piero della Francesca e la grande croce di 5 metri dipinta del Maestro di San Francesco che accoglie i visitatori nella Sala 1, che ha un forte impatto. Ma anche il giovane Perugino รจ molto apprezzato.

 

Sala 13, Polittico di Santโ€™Antonio di Piero della Francesca. Credits Marco Giugliarelli

Non possiamo non parlare del Perugino: questโ€™anno ricorrono i 500 anni dalla sua morte e in Galleria sono presenti oltre 20 opere. Si tratta sicuramente il luogo piรน adatto per celebrarlo.

Esatto. Abbiamo la collezione piรน vasta al mondo delle sue opere, oltre al fatto che รจ nato a Cittร  della Pieve e che ha lavorato per piรน di ventโ€™anni nella sua bottega a Perugia. Si faceva chiamare lui stesso Perugino, quindi non poteva che essere qui la mostra celebrativa.

Da marzo infatti รจ prevista unโ€™esposizione curata da lei e da Veruska Picchiarelli dal titolo: Il meglio maestro dโ€™Italia. Perugino nel suo tempo in occasione della quale torna a Perugia lo Sposalizio della Vergine. Ci racconti questo evento.

Dal 4 marzo allโ€™11 giugno 2023 la Galleria celebra, con una grande mostra, Pietro Vannucci, il piรน importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Il progetto espositivo, composto da oltre settantacinque opere, ha scelto dโ€™individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale lavorava a tre commissioni che segnano il punto piรน alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Santโ€™Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castitร  giร  a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musรฉe des Beaux-Arts di Caen (Francia). Lโ€™opera รจ stata requisita dai francesi nel 1797 e non รจ piรน tornata a Perugia; รจ stata esposta in Italia solo una volta alla Pinacoteca di Brera nel 2015. Torna nella cittร  dโ€™origine dopo due secoli. Saranno presenti anche altri artisti suoi contemporanei come Raffaello, Botticelli e Ghirlandaio. Ma lโ€™obiettivo dellโ€™esposizione รจ quello di far vedere il Perugino migliore: nei suoi cinquantโ€™anni di carriera, gli ultimi 20 non sono di livello, quindi ci soffermiamo sui primi anni. Ci piaceva lโ€™idea di rivalutare lโ€™artista, non perchรฉ รจ stato un ottimo allievo di Verrocchio o il maestro di Raffaello, ma per quello che lui stesso ha realizzato. Negli ultimi 20 anni del โ€˜400 era molto richiesto: ha affrescato la Cappella Sistina, ha lavorato in Piemonte, in Lombardia, a Venezia, in Romagna, a Napoli, a Roma, a Siena, a Firenze e a Perugia, creando un vero linguaggio nazionale. Lโ€™esposizione rifletterร  sul ruolo che ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo e sul rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quellโ€™epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso lโ€™Italia.

Mi piace molto il titolo: Il meglio maestro dโ€™Italia. Perchรฉ questa scelta?

Il meglio maestro รจ una frase che il banchiere Agostino Chigi scrive il 7 novembre 1500 a suo padre Mariano quando viene a sapere che vuole commissionare unโ€™opera al Perugino. Nella lettera indirizzata al padre dice: ยซQuando vuol far di sua mano รจ il meglio maestro dโ€™Italiaยป. Da un lato รจ un gran complimento, dallโ€™altro lo accusa di far lavorare molto la bottega e di fare poco lui. Noi abbiamo eliminato la prima parte e lasciato il meglio maestro dโ€™Italia perchรฉ – come le dicevo – per un certo periodo, dal Piemonte alla Calabria, tutti dipingevano come il Perugino. Negli ultimi ventโ€™anni del โ€˜400 e non ce nโ€™era per nessuno. Era il numero uno.

 

Pietro di Cristofori Vannucci detto il Perugino, Adorazione dei Magi, 1475. Credits Haltadefinizioneยฎ

Ci saranno altre iniziative organizzate della Galleria sempre per celebrare Vannucci?

รˆ previsto un docufilm, che uscirร  nelle sale cinematografiche ad aprile, prodotto dalla Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, con Marco Bocci come protagonista, che anche noi abbiamo contribuito a produrre. Poi facciamo un podcast con Chora Media, uno speciale su Il Giornale dellโ€™Arte e tante altre iniziative per promuovere questโ€™anno speciale. A settembre sono previste altre due esposizioni piรน piccole. Diciamo che il 2023 sarร  un anno tutto dedicato a Pietro Vannucci!

Se pensi al Perugino pensi a Perugia e allโ€™Umbria, ma nei suoi quadri si riscontrano realmente questi luoghi?

Di norma si dice che i suoi paesaggi sono paesaggi del Trasimeno, ma รจ vero fino a un certo punto. Sono soprattutto dโ€™invenzione, con degli specchi dโ€™acqua che possono richiamare anche il lago. Anche le architetture sono molto di fantasia, perรฒ chiaramente un poโ€™ di Umbria cโ€™รจ senzโ€™altro. Soprattutto cโ€™รจ la cultura del suo tempo e del suo territorio e i costumi dellโ€™epoca.

 

Sala 20, Ductus. Roberto Paci Dalรฒ. Credits Marco Giugliarelli

Il museo ha altri progetti in programma?

Faremo, insieme a Umbria Jazz, la mostra per il cinquantenario della manifestazione e i soliti due concerti al giorno con loro; poi cโ€™รจ la stagione con lโ€™Umbria che spacca e ovviamente la nostra programmazione musicale ad agosto. Questโ€™anno perรฒ vogliamo concentrarci in particolare sulle attivitร  espositive visto il grande lavoro di restyling che abbiamo realizzato.

 

 


Galleria Nazionale dell’Umbria

Si svolgerร  il 28 e il 29 gennaio il primo appuntamento agonistico del 2023 del RandAgility Team di Castelvieto di Corciano. Gli atleti si cimenteranno in due diverse specialitร  dellโ€™Agility Dog: una gara di Games Csen e due gare Regionali Open FIDASC.

Ma cosa รจ lโ€™Agility Dog? Si tratta di una disciplina cinofila molto coinvolgente, dove si esaltano le doti atletiche del cane e soprattutto il rapporto comunicativo con il padrone.

 

A circa 10 chilometri dalla cittร  di Spoleto, sorge il piccolo borgo di Campello sul Clitunno. Il comune comprende tredici piccole frazioni, anche se con il toponimo Campello sul Clitunno si identificano soltanto due di esse, Campello Alto e Campello Basso.

Il nome deriverebbe dal barone di Borgogna, Rovero di Champeaux che, attorno al X secolo, governรฒ il feudo e fece erigere un castello, attorno al quale si sviluppa il borgo fortificato oggi denominato Campello Alto e abitato da poco piรน di cinquanta persone. Dellโ€™antico castello rimangono le mura esterne e la porta dโ€™ingresso, di fronte alla quale รจ situata la Chiesa di San Donato. Originaria del XVI secolo, venne ristrutturata piรน volte nel corso dei secoli e attualmente ospita un bellโ€™altare ligneo di epoca barocca. Il campanile della chiesa รจ stato ricavato da una torre medievale dellโ€™antico castello. Allโ€™interno di Campello Alto sono anche presenti il Palazzo Comunale e il complesso monastico dei Barnabiti, nel quale รจ custodito anche un affresco giottesco che raffigura la Crocifissione e i Santi.

 

Foto di Enrico Mezzasoma

 

La parte bassa di Campello, nella quale ha sede lโ€™amministrazione comunale, รจ denominata La Bianca a causa della presenza di unโ€™edicola votiva rappresentante una Madonna col Bambino, talmente chiara e bionda da essere soprannominata appunto la bianca. Il luogo piรน importante della frazione รจ il Santuario della Madonna della Bianca. Il progetto di costruzione venne avviato nel 1516 e aveva lo scopo di ospitare lโ€™omonima edicola. La chiesa a croce latina, affiancata nel 1638 da una torre campanaria, presenta una facciata a spioventi divisa da quattro lesene verticali al cui centro sorge un semplice portale sormontato da una finestra circolare. Lโ€™interno, a una sola navata con copertura a cupola, รจ decorato con importanti affreschi e tele di artisti cinquecenteschi.

Nei dintorni vi รจ il Castello di Pissignano, che sorge nellโ€™omonima frazione comunale. Il nome, che deriva dal latino Pissinianium ovvero piscina di Giano, testimonia lโ€™antico dominio romano sulla zona. A causa della particolare morfologia del territorio, il castello si presenta con mura perimetrali a forma triangolare e con case disposte a terrazzamento. Tra le numerose torri medievali, una, a forma pentagonale, รจ stata trasformata nel campanile della chiesa di San Benedetto. Attualmente sconsacrata e di proprietร  privata, era originariamente parte di un complesso architettonico benedettino. Lโ€™interno รจ decorato con numerosi affreschi, alcuni attribuiti a Fabio Angelucci da Mevale.

 

Tempietto sul Clitunno

 

Da non perdere assolutamente le Fonti del fiume Clitunno. Le sorgenti sono senza dubbio il luogo piรน suggestivo e rinomato di Campello sul Clitunno, alle quali numerosi poeti, come Virgilio e Giosuรจ Carducci, hanno dedicato delle magnifiche composizioni. Dalle fonti, create da sorgenti sotterranee che fuoriescono dalle rocce, si รจ formato uno splendido laghetto con limpide acque di colore smeraldo, nel quale sono presenti numerose specie e piante acquatiche. La struttura del parco oggi visibile, risale al XIX secolo, e venne costruita in seguito alla volontร  di Paolo Campello della Spina di ridonare alla fonte lโ€™antico splendore. Attualmente il parco si presenta come un luogo perfetto per gli amanti della natura che possono immergersi in sentieri tra salici piangenti e pioppi cipressini che donano allโ€™area una sensazione di pace e tranquillitร . Nei pressi delle fonti vi รจ il Tempietto sul Clitunno. Edificato nel V secolo sopra un preesistente santuario dedicato alla divinitร  fluviale Clitunno, รจ, in realtร , una piccola chiesa a forma di tempietto dedicata al culto di San Salvatore. La struttura rimanda allo stile classico di un tempio prostilo, tetrastilo, in antis, costruito su di un basamento e con colonne corinzie tutte diverse lโ€™una dallโ€™altra. Allโ€™interno vi รจ la cella, coperta da una volta a botte, che culmina con unโ€™abside affrescata. Gli affreschi, risalenti al VII secolo, raffigurano San Salvatore, benedicente a mezzo busto con un libro gemmato, e, ai lati, i Santi Pietro e Paolo. Dal 2011 il Tempietto sul Clitunno fa parte del sito seriale inserito nella lista dei patrimoni dellโ€™umanitร  dellโ€™Unesco I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-744 d.C.) che comprende sette localitร  in cui sono custoditi beni artistico-monumentali di epoca longobarda.

Curiositร : Campello sul Clitunno fa parte dellโ€™Associazione Nazionale Cittร  dellโ€™olio ed รจ tra i migliori comuni italiani per la qualitร  della produzione di olio extravergine dโ€™oliva.

 


Per saperne di piรน

Il volume Isola San Lorenzo, a cura di Marta Boldrini e Alessandro Polidori, รจ la guida al nuovo itinerario alla scoperta del “colle sacro” perugino, edita da Electa editore: un viaggio nel tempo dagli etruschi ai giorni nostri. Dopo due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi, lo splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul colle della cittร , acquista una nuova vitalitร  con il progetto Isola di San Lorenzo, un’isola di storia, arte e cultura nel cuore del centro storico.

 

 

Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, oggi identificabile con l’insieme costituito dalla Cattedrale di San Lorenzo e dagli edifici a essa contigui: una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la cittร  etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. La guida presenta i nuovi itinerari di visita alla Cattedrale, al Museo e ai sotterranei, con una selezione di fotografie realizzate a seguito dei recenti lavori di rinnovamento e riapertura al pubblico dei luoghi. I testi sono di Elena Aloia, Chiara Basta, Egle Bracco, Maria Eletta Benedetti.

Si chiama Flow (Flusso) la mostra di pittura organizzata dal Pellicano e curata dallโ€™artista Rossella Vasta, a Palazzo della Penna. Saranno esposte dal 7 al 22 gennaio le opere realizzate durante il laboratorio di espressivitร  artistica condotto dal pittore Gaetano Mongiardi e dalla psicologa Marina Baleta.

Il Pellicano in convenzione con lโ€™Asl 1 รจ stato il primo Centro a Perugia a prendersi cura di persone affette da Disturbi dellโ€™Alimentazione e della Nutrizione, a spiegare il significato del termine Flow รจ la neuropsichiatra Fiammetta Marchionni che collabora da tempo con il Pellicano e che ha arricchito il laboratorio di significati legati alla neuroestetica che studia il comportamento del cervello e la sua risposta a percezioni di natura estetica. Per l’appunto il titolo Flow indica quello stato di benessere del nostro cervello allorchรฉ si intraprendono attivitร  ludico/creative scevre da ogni forma di giudizio.

 

 

Flow in the city รจ la mostra/laboratorio presso la sala Apollo di Palazzo della Penna; qui l’artista Gaetano Mongiardi espone i suoi lavori che aprono uno sguardo singolare sulla cittร  di Perugia, aprendo una serie di laboratori legati al tema urbano in collaborazione col Centro Internazionale โ€œMaria Montessoriโ€ e l’associazione Radici di Pietra.

Un tema, questo della cittร  di Perugia, ben rappresentato nel Museo di Palazzo della Penna con la celebre opera di Gerardo Dottori โ€œIncendio cittร โ€. Le opere dell’esposizione Flow e Flow in the city, saranno esposte a Palazzo della Penna dal 7 al 22 gennaio. All’inaugurazione, il 7 gennaio alle ore 16, interverranno il presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Marco Squarta, l’Assessore Comunale alla Cultura, Leonardo Varasano, la Responsabile del Pellicano, Assunta Pierotti, la Dirigente U.O. Cultura Comune di Perugia Maria Luisa Martella, l’Artista Rossella Vasta, e lo Psichiatra dell’Asl 1, Marco Grignani.

La Galleria Nazionale dellโ€™Umbria riceve un importante riconoscimento da ArtsLife. La notizia รจ apparsa alcuni giorni fa nella pagina Fecebook del museo perugino. “Aspettando il Perugino ci godiamo il sentirci (parafrasando una citazione a noi cara) il miglior Museo d’Italia. Ci siamo svegliati con questa notizia, abbiamo preso tempo per metabolizzarla e adesso possiamo condividerla…”, cosรฌ hanno scritto.

Per la sua incantevole posizione geografica, sul vertice di un colle che si erge al centro delle valli del Clitunno, del Topino e del Tevere, Montefalco โ€“ il cui nome รจ un omaggio a Federico II – รจ per definizione la Ringhiera dellโ€™Umbria.

Le sue mura, fatte di mattoni e di pietre dโ€™origine lacustre, custodiscono bellezza, storia e silenzio. Ma Montefalco รจ soprattutto Sagrantino.

Torre del Verziere. Foto by Enrico Mezzasoma

La sua presenza si percepisce ovunque, non solo nelle enoteche: la parte piรน antica, il quartiere di Porta Camiano, presenta infatti un affascinante itinerario per scoprire i vitigni storici; tra le mura di pietra, lungo i vicoli stretti che scendono dalla Piazza del Comune, vigne domestiche raccontano, con la loro presenza, il legame tra Montefalco e questo prodotto della terra che ne รจ simbolo e ricchezza. Allโ€™interno dellโ€™orto del Convento di Santa Chiara si trova lโ€™esemplare di vite piรน antico; in Largo della Castellina, via dei Vasari, da Largo Campo Vaccino fino a Porta Camiano si possono ammirare i filari secolari presenti sulle facciate dei palazzi.

La storia di Montefalco inizia giร  in etร  romana quando รจ sede di numerose ville patrizie, tra cui quella di Marco Curione che dร  origine, pare, al primo toponimo โ€“ Coccorone – poi soppiantato dalla passione per il falco di Federico II. Proprio questโ€™ultimo lo devasta nel 1249; in seguito il borgo viene occupato dalla Curia del Ducato di Spoleto. Nellโ€™epoca delle signorie finisce sotto i Trinci di Foligno, ma dal 1446 al 1860 ritorna sotto lโ€™autoritร  della Santa Sede, che ne riconosce un governo e le concede il titolo di cittร  nel 1848.
La visita del borgo inizia dalla chiesa-museo di San Francesco che racchiude storia, cultura e tradizione. Costruita tra il 1335 e il 1338 dai frati minori, diviene dal 1895 sede del Museo civico, che si articola in tre spazi espositivi: lโ€™ex chiesa, la pinacoteca e la cripta. Nellโ€™ex chiesa sono visibili affreschi di Benozzo Gozzoli raffiguranti le Storie della vita di San Francesco, una Nativitร  del Perugino e affreschi di Scuola umbra del 1400; anche la Pinacoteca accoglie opere della Scuola umbra dal 1300 al 1700, mentre nella cripta si trovano reperti archeologici e sculture di varie epoche. Da qui si arriva facilmente nella piazza, un tempo dei Cavalieri o Campo del Certame, dove si affacciano il Palazzo del Comune, lโ€™ex Chiesa di San Filippo Neri, oggi teatro, lโ€™Oratorio di Santa Maria e residenze signorili del XVI secolo. Il tour montefalchese puรฒ continuare con la visita alla Chiesa di Santโ€™Agostino e con la Chiesa di Santโ€™Illuminata (XVI sec.), impreziosita da affreschi di Francesco Melanzio.

 

Palazzo del Comune. Foto di Enrico Mezzasoma

 

Da non perdere la costruzione dedicata a Santa Chiara da Montefalco: nel Santuario si trovano le reliquie della santa e la Cappella di Santa Croce, decorata nel 1333 con opere di Scuola umbra di eccezionale valore.
Montefalco conserva quasi intatta la propria cinta muraria, documentata giร  dal 1216; particolarmente importanti sono le porte: Porta Camiano, Porta Sant’Agostino, Porta San Bartolomeo (oggi chiamata di Federico II), Porta della Rocca e Porta di San Leonardo.
Se volete assaporare il vero gusto del borgo, non perdetevi lโ€™Agosto Montefalchese e Fuga del Bove – tre settimane di spettacoli, degustazioni e lโ€™antica giostra con la corsa dei tori โ€“ la Settimana Enologica e la Festa della vendemmia (settembre). Oltre al Sagrantino e al Montefalco Rosso e Bianco, che fanno da accompagnamento a numerosi piatti, assaggiate lโ€™olio, il tipico risotto alla montefalchese e la selvaggina della zona. Non dimenticate i tessuti di Montefalco, ispirati ai disegni della tradizione.

 


Per saperne di piรน

Lettura, attivitร  culturali, baby pit stop, giochi per bambini. Oltre mille i metri quadri a disposizione per i cittadini di ogni etร .

รˆ stata inaugurata a Perugia la nuova biblioteca degli Arconi dopo il complesso intervento di riqualificazione e valorizzazione che ha riguardato lโ€™area del cosiddetto Sopramuro. Si tratta di una biblioteca di pubblica lettura a scaffale aperto, con gli spazi che seguono la struttura architettonica originaria, organizzata in tre arconi con soppalchi, insieme alla sala Gotica, collegata agli arconi da un nuovo percorso ed ubicata allโ€™interno del palazzo del Capitano del Popolo (sede degli uffici giudiziari), spazio pensato per la lettura silenziosa e area convegnistica con 40 posti ed esposizioni. รˆ presente unโ€™area che accoglie attivitร  per bambini, ragazzi e adolescenti e unโ€™area per lโ€™ascolto di musica, audiolibri e la visione video.

 

Foto by Comune di Perugia

Cosa offre la biblioteca

Posti lettura, consultazione, prestito locale e interbibliotecario, informazioni bibliografiche, riproduzioni, attivitร  culturali, wifi, MediaLibraryOnLine, due postazioni gaming ed un punto Baby Pit Stop con due postazioni per la cura del bambino donato da UNICEF Comitato Regionale Umbria e Soroptimist International Club Perugia. Nelle prossime settimane, inoltre, sarร  installato un box esterno per la restituzione no-stop. La biblioteca รจ accessibile ai disabili motori.

Funzioni

La Biblioteca svolgerร  molteplici funzioni. Tra le tante si segnalano:

  • funzioni di pubblica lettura, con libri e riviste moderne, quotidiani cartacei ed emeroteca digitale (MLOL);
  • funzioni di orientamento ai servizi bibliotecari;
  • vetrina dellโ€™editoria umbra con uno spazio destinato a ospitare i prodotti degli editori umbri, e punto di presentazione di pubblicazioni e autori umbri;
  • punto di accesso alla formazione e alla partecipazione dei cittadini;
  • spazio dedicato alle famiglie con bambini e ragazzi; area ragazzi/adolescenti con postazioni gaming;
  • funzioni di ricerca e di studio.

 

Foto by Comune di Perugia

 

Numerose le personalitร  politiche e cittadine, tra cui lโ€™assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni che ha parlato di una vera e propria vittoria per la cittร  che ha bisogno di straordinarie ricchezze come questa biblioteca. ยซUn luogo โ€“ ha detto โ€“ ibrido dedicato alle famiglie ed ai bambini con eventi e cultura. Insomma un luogo per aggregare che rende Perugia piรน riccaยป. Lโ€™assessore alla cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano ha parlato, invece, di ยซgiorno lietoยป perchรฉ, dopo un lungo e proficuo percorso di riqualificazione, si porta a compimento un progetto virtuoso. Nel ringraziare tutti coloro che hanno lavorato duramente per rendere possibile lโ€™apertura della nuova biblioteca, lโ€™assessore ha spiegato che, pur venendo da lontano, il progetto rientra in un recente percorso amministrativo specifico composto da vari tasselli. Lโ€™idea alla base, in sostanza, รจ quella di valorizzare i luoghi della cultura e dellโ€™incontro e, dunque, il sistema bibliotecario cittadino. ยซVogliamo dare alla cittร  sempre piรน luoghi sicuri ed edificanti con al centro i libri, la lettura e tanto altro. Quello che inauguriamo oggi รจ un progetto nei cui contenuti cโ€™รจ tanta convinzione ed unโ€™idea di cittร  ben precisa, ossia una cittร  in cui deve germogliare il seme della socialitร ยป. Dopo i saluti del direttore Stazi, del procuratore Sottani, della dott.ssa Matteini e della dirigente regionale Pinna, รจ stato il sindaco Andrea Romizi a concludere i saluti istituzionali sottolineando che ยซquesto luogo rinnovato lo dedichiamo ai bambini ed alle bambine, visto che finora si sentiva nel nostro centro storico la mancanza di un posto ideale per accogliere i piรน giovani. Abbiamo quindi colmato questa lacuna, aprendo questo spazio a loroยป. Il sindaco ha tenuto a precisare che la biblioteca degli Arconi รจ in grado di emozionare e colpire i visitatori per la sua bellezza e per le caratteristiche funzionali innovative che accoglie. Romizi ha poi voluto rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro, enti e persone, che hanno reso possibile il progetto confermando che tutti insieme possiamo ottenere grandi risultati a beneficio della cittร . ยซVi invito โ€“ cosa non secondaria โ€“ a ripensare in quali condizioni si trovava questo luogo alcuni anni fa: oggi credo che lโ€™area stata ottimamente riqualificata e valorizzata garantendo tante diverse funzioni (trasportistiche, culturali, aggregative, mercatali) rivolte a tutte le generazioni di cittadiniยป. A spiegare il progetto culturale e funzionale della biblioteca degli Arconi รจ stata la dirigente dellโ€™Area servizi alla persona Roberta Migliarini.

La biblioteca degli Arconi e il restauro della Sala Gotica sono interventi cofinanziati dal Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014/2020 per 480mila euro circa, piano di Sviluppo e Coesione (FSC) Umbria per 3 milioni di euro, e da un contributo della Fondazione Perugia per 700mila euro. Il costo complessivo dellโ€™intervento ammonta a 3,2 milioni, mentre le somme a disposizione sono circa 880mila euro di cui 280mila per arredi ed attrezzature informatiche.

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