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ยซSogno di far crescere il mio brand e diventare uno tra i designer piรน influenti nel sistema modaยป.

Marco Rossi รจ un giovane โ€“ classe 1995 – e promettente designer di Passignano sul Trasimeno, nato sotto il segno del leone: ยซSono un leoncino a tutti gli effettiยป specifica. Oggi vive tra Roma e lโ€™Umbria e da poco ha partecipato alla Vancouver Fashion Week, dove ha portato in passerella la sua collezione ispirata al Trasimeno.
ยซUna tela perfetta di verdi colline e vallate, antiche fortezze e il pittoresco lago Trasimeno. Scene di pesca giocavano sullo schermo mentre i modelli indossavano cappelli da pescatore e camicie oversize. Arancione, bianco e tonalitร  scure si mescolano per formare un bagliore che ricorda i cieli estivi in Italiaยป, cosรฌ Fashion Studio Magazine di Vancouver ha descritto la sua sfilata. Per Marco non era perรฒ la prima volta: era giร  stato selezionato per diverse competizioni nazionali e internazionali quali Alta Roma e Un Talento per la Scarpa.

 

Marco Rossi durante la sfilata in Canada

Marco, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato in Umbria a Passignano sul Trasimeno, anche se la mia famiglia non รจ originaria di questa regione. Amo lโ€™Umbria profondamente perchรฉ รจ sinonimo di natura ed รจ una delle poche realtร  italiane in cui il verde resiste al cemento. Il legame maggiore ce lโ€™ho perรฒ con il lago Trasimeno, perchรฉ ci sono nato e perchรฉ lโ€™acqua รจ un elemento in cui mi ritrovo molto.

A Vancouver ha portato una collezione del suo brand AnotherDavid ispirata proprio dallโ€™armonia del lago Trasimeno: ci spieghi meglio.

Sรฌ, mi sono fatto ispirare dal Trasimeno, cosรฌ da far conoscere al mondo lโ€™Umbria e in particolar modo il lago: ho raccontato, attraverso la mia collezione, i suoi tramonti, con i colori che variano dallโ€™arancione al viola. I cappelli e gli abiti larghi ricordavano lโ€™abbigliamento dei pescatori, cosรฌ come la stoffa a righe verticali e le pashmine in cotone intrecciate come le reti da pesca. Anche nella scelta dei tessuti ho voluto richiamare lโ€™Umbria: il denim รจ misto a canapa, la nostra regione รจ pioniera nella produzione di questo materiale. Ho riservato una attenzione particolare ai materiali, naturali e inediti, cosรฌ da utilizzare la minor quantitร  possibile di elementi inquinanti. Devo dire che รจ stata una collezione progettata e realizzata in circa due mesi: Istituto Italiano Design mi ha scelto e sono partito per il Canada, il tutto molto velocemente.

รˆ stata comunque un successoโ€ฆ

Non mi sento soddisfatto al centro per cento – si puรฒ sempre migliorare – perรฒ cโ€™รจ stato un buon riscontro, soprattutto da parte della stampa: giornali specializzati di moda hanno parlato di me e scritto della mia collezione. Queste sono piccole soddisfazioni che mi hanno ripagato dei tanti sacrifici fatti.

Troveremo lโ€™Umbria anche in altre collezioni?

Penso di sรฌ, anche perchรฉ allโ€™estero โ€“ come dicevo – รจ stata molto apprezzata.

Disegna sia per uomo che per donna?

Per ora realizzo solo abiti da uomo, ma il mio progetto รจ quello di disegnare una collezione anche da donna.

 

Collezione del brand AnotherDavid, Marco Rossi.

Quando ha deciso di diventare designer di moda?

La moda mi รจ sempre piaciuta fin da piccolo, da ragazzino leggevo Vogue sotto le coperte (ride). Cโ€™รจ un aneddoto che spiega la mia passione fin dalla tenera etร : quando si รจ sposato mio fratello piรน grande tutti dovevamo vestirci allo stesso modo, ma io โ€“ nonostante fossi molto piccolo โ€“ puntai i piedi perchรฉ volevo indossare il gilet oro e il papillon rosso. Alla fine la spuntai e mia madre mi accontentรฒ! Questo รจ stato il mio primo approccio concreto con la moda e la mia prima ribellione al sistema (ride). Poi ho iniziato a studiare, frequentando prima il liceo artistico e poi lโ€™Istituto Italiano Design a Perugia.

Ora, a cosa sta lavorando?

Sto cercando di portare avanti il mio progetto e promuovere il mio marchio AnotherDavid, ma non รจ facile.

Ci dia qualche consiglio per la stagione appena iniziata: questโ€™inverno cosa non deve mancare nellโ€™armadio di un uomo?

Il cappotto spinato over, rigorosamente con la cintura e il cappellino ispirato alla kippah.

Ha qualche grande stilista a cui si ispira?

Ce nโ€™รจ piรน di uno: Maison Martin Margiela per come destruttura lโ€™abito, un altro molto vicino alle mie corde รจ Valentino per come rielabora i contest delle sfilate, il terzo รจ Alexander McQueen, che per me ha fatto davvero la storia della moda. Infine, Vivienne Westwood per il personaggio che รจ. Tutti loro comunque li apprezzo come persone e per come hanno saputo comunicare il loro essere attraverso la moda.

Per il suo futuro cosa si augura?

Voglio far crescere il mio brand e diventare uno tra i designer influenti nel sistema moda. Per ora รจ un sogno, ma spero diventi realtร .

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Equilibrata, spirituale, naturale.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il lago Trasimeno.

Pietro Vannucci detto Il Perugino, รจ considerato uno dei massimi esponenti dell’umanesimo e il piรน grande rappresentante della pittura umbra del XV secolo.

Il pittore si muove in un contesto storico che รจ quello del tardo umanesimo. ยซNella cittร  di Perugia nacque ad una povera persona da Castello della Pieve, detta Cristofano, un figliuolo che al battesimo fu chiamato Pietro (โ€ฆ) Studiรฒ sotto la disciplina dโ€™Andrea Verrocchioยป. (Le vite deโ€™ piรน eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino aโ€™ tempi nostri. Parte seconda.ย Giorgio Vasari).

 

Autoritratto Perugino

Il Perugino nasce nel 1450 a Cittร  della Pieve e le sue prime esperienze artistiche umbre si appoggiarono probabilmente a botteghe locali come quelle di Bartolomeo Caporali e Fiorenzo di Lorenzo.

Fin da giovanissimo si trasferisce a Firenze, dove inizia a frequentare una delle piรน importanti botteghe: quella di Andrea del Verrocchio. La cittร  dei Medici fu fondamentale per la sua formazione; infatti i contemporanei lo considerarono di fatto, un maestro fiorentino dโ€™adozione.

Nei suoi capolavori si cela unโ€™intimitร  religiosa: le dolci colline tipicamente umbre, il paesaggio boschivo realizzato con piรน tonalitร  di verdi, il tenue modellato dei personaggi e gli svolazzanti nastri degli angeli sono i suoi stilemi decorativi che poi trasmise anche al suo allievo: Raffaello.

Le opere in Umbria e non solo

Una delle sue prime opere documentate รจ L’adorazione dei Magi e il Gonfalone con la Pietร , entrambe nelle sale espositive della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.

Nel 1473 il Perugino ricevette la prima commissione significativa della sua carriera: i francescani di Perugia, gli chiesero di decorare la nicchia di San Bernardino. Otto tavolette che insieme componevano due ante che chiudevano una nicchia con un gonfalone con lโ€™effigie del santo.

Piรน tardo (1477-1478) รจ lโ€™affresco staccato, oggi nella Pinacoteca Comunale di Deruta, con il Padre Eterno con i santi Rocco e Romano, con una rara veduta di Deruta nel registro inferiore; probabilmente commissionata per invocare la protezione dei Santi Romano e Rocco, poichรฉ unโ€™epidemia di peste imperversava nel territorio di Perugia.

Nel 1478 continuรฒ a lavorare in Umbria, dipingendo gli affreschi della cappella della Maddalena nella chiesa parrocchiale di Cerqueto, nei pressi di Perugia.

Raggiunta la fama venne chiamato nel 1479 a Roma, dove realizzรฒ uno dei piรน grandi e prestigiosi lavori: la decorazione della Cappella Sistina, lavoro al quale partecipano anche Cosimo Rosselli, il Botticelli e il Ghirlandaio. รˆ qui che realizza uno dei suoi tanti capolavori: La consegna delle Chiavi a San Pietro, il Battesimo di Cristo e il Viaggio di Mosรจ in Egitto.

Nei dieci anni successivi Perugino continuรฒ a spostarsi tra Roma, Firenze e Perugia. Tra il 1495 e il 1496, plasmรฒ un altro capolavoro: la Pala dei Decemviri, chiamata cosรฌ perchรฉ realizzata su commissione dai Decemviri di Perugia per la cappella nel Palazzo dei Priori. Dipinse poi il Polittico di San Pietro, con la raffigurazione dellโ€™Ascensione di Cristo, la Vergine, gli Apostoli, nella cimasa Dio in gloria, nella predella lโ€™Adorazione dei Magi, il Battesimo di Cristo, la Resurrezione e due pannelli con i santi protettori di Perugia.

Nello stesso periodo lavorรฒ alla decorazione della Sala dellโ€™Udienza nel Collegio del Cambio a Perugia, ciclo terminato nel 1500. Il 1501-1504 รจ lโ€™anno in cui realizzรฒ lo Sposalizio della Vergine, dipinto per la Cappella del Santo Anello nel Duomo di Perugia, iconografia ripresa da Raffaello per la chiesa di San Francesco a Cittร  di Castello.

 

Sposalizio della Vergine

 

Il Perugino continuรฒ a ricevere commissioni; infatti realizzรฒ la Madonna della Consolazione, il Gonfalone della Giustizia e la Pala Tezi, conservate nelle sale espositive della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria e la Resurrezione per San Francesco al Prato, commissionata per lโ€™omonima chiesa perugina.

Eccelse opere del pittore sono conservate anche a Cittร  della Pieve, non lontano dal confine con la vicina Toscana. Presso Santa Maria dei Bianchi e la Cattedrale dei SS Gervasio e Protasio, si trovano alcune delle sue opere piรน significative come lโ€™Adorazione dei Magi.[1]

Seguendo i passi del Perugino, tappa obbligata รจ poi Panicale, pittoresco paese che fa parte dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia. Nella Chiesa di San Sebastiano si trova lโ€™opera il Martirio di San Sebastiano, unโ€™intera parete affrescata dallโ€™artista. Unโ€™altra tappa importante per scoprire tutta lโ€™arte del Divin Pittore รจ Fontignano, dove nel 1511 il Perugino stabilรฌ la sua bottega per sfuggire alla peste.

 

San Sebastiano. Cerqueto

 

Proprio di peste il pittore morรฌ nel 1523-1524, mentre lavorava a un affresco raffigurante Lโ€™adorazione dei pastori commissionatogli per la piccola Chiesa dellโ€™Annunziata, lโ€™affresco lasciato incompiuto dal Perugino, ma finito dai suoi allievi, e infine una Madonna con bambino, lโ€™ultima opera da lui completata nel 1522.
Perugino fu lโ€™iniziatore di un nuovo modo di dipingere; lโ€™artista va alla costante ricerca di paesaggi di piรน vasto respiro, ammirando lโ€™esempio dei precedenti fiorentini come Filippo Lippi, Domenico Veneziano e Beato Angelico, ben noti in terra umbra. Il Perugino procede verso una lenta e graduale conquista del naturale. Lโ€™armonia insita nel paesaggio peruginesco fu creata da un approccio mistico con la natura e da unโ€™arte che, piuttosto che fondarsi sullโ€™intelletto e sullโ€™addestramento dellโ€™occhio, come avveniva a Firenze, scaturiva dal cuore e dalla forza dei sentimenti.[2]
Il Perugino segnรฒ cosรฌ il gusto di unโ€™epoca.

 


[1] Emma Bianchi, โ€œPetro penctoreโ€: lโ€™Adorazione dei magi e la confraternita di Santa Maria dei Bianchi di Cittร  della Pieve, in Perugino e il paesaggio, Silvana Editoriale, 2004, pp. 119-128.โ‡‘

[2] Silvia Blasio, Il paesaggio nella pittura di Pietro Perugino, in Perugino e il paesaggio, Silvana Editoriale, 2004, pp. 15-41.โ‡‘

Berto di Giovanni, pittore umbro, pur non essendo di alto respiro poetico, presenta un certo interesse sia per le fonti spesso illustri alle quali si ispira, sia per il variare di stile nelle sue opere e aiuta a comprendere come l’arte del Perugino e di Raffaello abbiano notevolmente influito anche sulle minori personalitร  umbre.

Berto di Giovanni รจ menzionato per la prima volta in un atto notarile del 3 gennaio 1488: il suo nome figura infatti nella Matricola dei pittori per Porta Sole, anche se alcuni documenti lo nominano come Alberto o Ruberto. Viene citato per la prima volta come camerlengo dellโ€™arte e nel 1502 riceve vari pagamenti insieme a Eusebio da San Giorgio e Nicolรฒ da Cesena per lโ€™affresco, ora scomparso, di una camera destinata al vescovo nella canonica del duomo.

 

Berto di Giovanni. San Giovanni Evangelista scrive l’Apocalisse. Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

Nella bottega del Perugino

Berto di Giovanni lavorรฒ a bottega dal Perugino insieme ad altre notevoli personalitร : Eusebio da San Giorgio, Sinibaldo Ibi, Ludovico dโ€™Angelo e Lattanzio di Giovanni.
La bottega era una piccola realtร  nella quale si condividevano i contrasti sociali, il proprio tempo e la propria esperienza. Questa comunitร  portรฒ allo sviluppo di una Koinรฉ linguistica; uno stile in cui diventa veramente difficile cercare di isolare in precisi contorni le zone dโ€™ombra individuali, soffocate dalla necessitร  di aderire a uno stile comune e vincente.[1]
Una tra le maggiori opere del pittore รจ la Madonna con il Bambino tra i Santi Giacomo Maggiore e Francesco; prima a San Francesco del Monte e ora nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbria. La Vergine seduta in un ampio paesaggio tiene in grembo il Bambino, che stringe tra le mani una coroncina di fiori; i Santi sono inginocchiati accanto a lei, mentre due angeli in volo le pongono sul capo una corona. Il Bambino deriva dal cartone rovesciato utilizzato per la Madonna della collezione Kress, ora nella National Gallery di Washington, con opportune modifiche al visino e al braccio destro per fargli impugnare, ben visibilmente, la corona di fiori.
Il paesaggio che si apre alle spalle dei protagonisti rende la tavola ancora piรน affascinante. Il linguaggio figurativo della composizione sembra articolarsi su piรน registri: da una parte la calma di una composizione tipicamente peruginesca ormai arcaizzante, dallโ€™altra un’evoluzione dei personaggi piรน moderna, visibile nella resa del chiaroscuro che avvolge San Giacomo; ciรฒ porta a una difficile lettura della tavola.[2]
Datata 1507 รจ laย Sacra conversazione, ora a Londra a Buckingham Palace, nella cui predella sono raffigurate la Nativitร  della Vergine Assunta e lo Sposalizio della Madonna. La pala mostra un prevalente influsso peruginesco con qualche ricordo della Pala Ansidei di Raffaello.
Il pittore partecipรฒ anche a unโ€™eccelsa opera, ora conservata nella Pinacoteca Vaticana: lโ€™Incoronazione della Vergine, realizzata da Raffaello, poi completata da Giulio Romano e Francesco Penni. Berto di Giovanni prese parte alla realizzazione della predella, ora nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.[3]

 

Berto di Giovanni, Gonfalone del duomo, Perugia, cattedrale di San Lorenzo

 

Nelle quattro scene della predella i forti contrasti di colore mostrano la netta influenza di Giulio Romano. Infatti, nell’ultimo periodo, Berto di Giovanni fu attratto dal grande pittore dei Gonzaga e si abbandonรฒ a una tecnica manieristica di tocco duro, con forti risalti chiaroscurali, ben lungi dalla precedente morbidezza di colorito delle piccole tavole.
Percorrendo le sale della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria si possono ammirare altri capolavori del pittore: S. Giovanni Evangelista in Patmos con lunetta con lโ€™Eterno e la predella con le Storie del santo, che venne eseguita per le cistercensi di Santa Giuliana a Perugia. Nella tavola si puรฒ notare la goffa rappresentazione dellโ€™evangelista ripresa dalla figura di Pitagora nella Scuola di Atene; nella predella invece, si rileva un forte incupimento dei colori ravvivato solo da qualche lumeggiatura. Lโ€™ultima opera certa conservata nel duomo di Perugia รจ un gonfalone fatto dipingere nel 1526 in occasione della peste, posto sopra un altare nella navata sinistra.[4]

 


[1] Laura Teza, Un dipinto in societร : Perugino, Berto di Giovanni e la Bottega del 1496, pp. 47-61, in Pietro Vannucci e i Pittori Perugini del Primo Cinquecento. I lunedรฌ della Galleria. Atti delle Conferenze 23 febbraio-10 maggio 2004, a cura di Paola Mercurelli Salari, Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed etnoantropologico dellโ€™Umbria, Perugia, Ponte San Giovanni.โ‡‘
[2] F. Santi, Galleria Nazionale dellโ€™Umbria. Dipinti, sculture e oggetti dei secoli XV-XVI, Roma, 1985, p. 140, la considera di Giannicola, mentre F. Todini, La pittura umbra dal Duecento al Cinquecento, Milano, 1989, I, p. 278 e Mercurelli Salari, Pittore di ambito peruginesco 9, Madonna con Bambino, due angeli, i santi Giacomo Maggiore e Francesco, in Perugino e il paesaggio, catalogo della mostra (Cittร  della Pieve, 28febbraio-18 luglio 2004), Milano 2004, p.60 vicina a Berto di Giovanni.โ‡‘
[3] Dictionary of Painters and Engravers Biographical and Critical, by Michael Bryan, p. 119, New Edition Revised and Enlarged, Edit by Robert Edmund Graves B.A., of the British Museum. Volume I A-K, London 1886.โ‡‘
[4] Enciclopedia Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume IX, 1967.โ‡‘

ยซA sei anni ho iniziato a praticare scherma e da allora non ho piรน smesso. Da ragazzino mi volevo sempre allenare, mi dovevano tirare via a forza dalla palestraยป.

Andrea Santarelli – secondo nel ranking mondiale di spada – รจ un giovane folignate con le idee ben chiare e con in mano la spada con cui lancia stoccate vincenti. Il suo palmarรจs annovera un argento a squadre alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, un bronzo individuale conquistato questโ€™anno nel Mondiale di Budapest, due argenti โ€“ di cui uno nel 2019 – e un bronzo ai Campionati europei.
ยซรˆ stato un anno quasi perfetto e vorrei fare un ringraziamento speciale al mio sponsor UmbraGroup: รจ una realtร  umbra eccellente che mi ha sostenuto fin dallโ€™inizio e che ha sempre creduto in me. Infine, voglio dire grazie anche al gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato di cui faccio parteยป. Lo schermitore ventiseienne guarda avanti, si allena a Milano, ma porta lโ€™Umbria sempre nel cuore.

 

Andrea Santarelli in gara al Mondiale 2019

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame importante. Avrei voluto restare in Umbria, allenarmi qui, ma per motivi sportivi da due anni vivo a Milano: รจ stato necessario per compiere un passo successivo nella mia carriera. Lโ€™Umbria resta nel mio cuore, mi piace tantissimo, adoro girarla e scoprirla e viverla in modo naturale. Va detto perรฒ che รจ una regione chiusa sotto molti aspetti: questo lo percepisco di piรน da quando vivo a Milano. รˆ una realtร  ancora un poโ€™ campagnola.

Questa chiusura lโ€™ha notata anche sulle persone?

Siamo un popolo chiuso: io stesso volevo rimanere qui a tutti i costi, non mi sarei mai voluto trasferire. Ora sono soddisfatto, porto avanti i miei obiettivi a Milano e quando voglio torno a Foligno.

Quando ha iniziato a praticare scherma?

Mio cugino praticava scherma e durante una cena di famiglia a casa dei nonni, mentre riponeva le armi nel portabagagli, ho voluto provarle – avrรฒ avuto circa sei anni. Da quel giorno non ho piรน smesso di praticare questo sport. Mi dovevano portare via a forza dalla palestra: mi allenavo tutti i giorni al Club Scherma Foligno. Ricordo che prima di un Campionato italiano under 14 il mio maestro mi vietรฒ di andare in palestra la settimana prima della gara perchรฉ mi ero allenato troppo: aveva ragione, infatti vinsi quel titolo. Io mi volevo sempre allenare (ride!).

Perchรฉ la scherma e non il calcio?

Ho giocato a calcio solo un giorno perchรฉ mia madre mi ha costretto.

Questโ€™anno ha vinto un argento europeo e il bronzo mondiale: non male come stagione!

Devo dire che รจ stato un anno quasi perfetto. Individualmente non posso dire nulla, ho perso la Coppa del Mondo per otto punti. La prima parte della stagione รจ stata sottotono, poi cโ€™รจ stata la svolta a Budapest: ho ritrovato una stabilitร  e una soliditร  che finora non avevo mai avuto nella mia carriera.

Cosa passa per la testa quando si รจ sulla pedana e si gareggia per un Mondiale?

Come per il corpo, anche per la mente cโ€™รจ una lunga preparazione. Io ero molto altalenante, ma ora ho trovato una stabilitร . Per la testa passano una miriade di pensieri: si ragiona su quello che farร  lโ€™avversario, se sei in svantaggio pensi a come recuperare, se sei invece in vantaggio pensi a come resistereโ€ฆ

A livello psicologico รจ meglio essere in vantaggio o in svantaggio?

Lโ€™essere in svantaggio ti stimola a pensare a come recuperare e quindi a come assestare le stoccate giuste. Ovviamente il campione deve essere in grado di gestire il vantaggio e non pensare al possibile recupero dellโ€™avversario. Io ho una mental coach che mi ha aiutato tanto a gestire questi fattori e a pensare solo a mettere la stoccata successiva senza farsi distrarre da altro.

 

Ha vinto anche un argento a squadre alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016; ora lโ€™ha aspetta Tokyo?

Sรฌ, ma prima bisogna qualificarsi come squadra. Ad oggi lo siamo, ma occorre mantenere un certo standard di risultati. Tutto dipende da noi, basta continuare a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi anni. Poi ovviamente tutta la prossima stagione verterร  su Tokyo, anche se prima ci sarร  da affrontare un Europeo.

Come ci si prepara per il Mondiale e per unโ€™Olimpiade?

Prima cosa si rinuncia a essere in forma in alcune gare per dare poi il 100% in queste competizioni. Anche i carichi di lavoro e gli allenamenti sono rivolti a obiettivi precisi. Ad esempio questโ€™anno non ho disputato un ottimo Campionato italianoย perchรฉ volevo essere pronto per lโ€™Europeo e il Mondiale.

Ci racconti un aneddoto privatoโ€ฆ cโ€™รจ qualcosa di cui non puรฒ fare a meno?

Non posso fare a meno della musica! La uso per allenarmi e per passare il tempo. Per lโ€™allenamento mi piace ascoltare Eminem o i Muse, invece per il tempo libero prediligo i Pink Floyd, i Radiohead o i Dire Straits. Non posso fare a meno nemmeno dei dolci, ma a ridosso di una gara riesco a trattenermi e a fare sacrifici.

Cosa fa nel tempo libero?

Strimpello la chitarra. Mi diverto molto anche a fare video e montarli – e perchรฉ no – finita la carriera sportiva mi piacerebbe orientarmi in questo settore. Devo dire che me la cavo bene!

Fa dei gesti scaramantici?

Ne avevo tantissimi, ma ora li ho eliminate. Ora per non ricaderci faccio sempre cose diverse prima di una gara e mi dimentico quello che avevo fatto nella gara precedente. Ero in fissa con le viti della spada, che controllavo tante volte, o col pensiero di andare in bagno o no prima del match. Questo e altro mi portava a non concentrarmi sulle stoccate, quindi ho deciso di eliminare tutto.

Quanto dura la carriera nella scherma?

Dipende, si puรฒ arrivare anche a quarant’anni.

Lei e Alessio Foconi siete due rappresentanti eccellenti della scherma umbra: cโ€™รจ qualche altro giovane allโ€™orizzonte?

Io conosco solo i ragazzi di Foligno, tra loro cโ€™รจ Alessandro Cini che รจ unโ€™ottima promessa.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Naturale, un poโ€™ chiusa, solitaria.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

La sua parte naturalistica.

ยซPer diventare un bodybuilder รจ fondamentale la determinazione e una grande forza di volontร . Si deve unire allenamento e sana alimentazioneยป.

Riccardo Masi รจ campione del mondo! Il bodybuilder di Cittร  di Castello ha conquistato il primo posto nelle categorie Over 50 e X-talle al Wabba World 2019, nonchรฉ il titolo assoluto, stracciando i vincitori delle diverse categorie. Riccardo รจ tornato a gareggiare dopo 30 anni di stop, con una carica e una determinazione da far invidia ai piรน giovani: ยซIn questa disciplina serve tanta forza di volontร , non solo forza fisica. I giovani di oggi purtroppo non hanno pazienzaโ€ฆ vogliono tutto e subitoยป.

Riccardo, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato a Cittร  di Castello e ho sempre vissuto in Umbria, perciรฒ il mio รจ un legame che dura da tutta la vita. Sono un umbro puro e mi piace molto la mia terra.

Il titolo appena conquistato รจ stata la sua prima vittoria?

Ho ricominciato a gareggiare lo scorso anno dopo 30 anni di stop. Due anni fa ho pensato: “Per i miei 50 anni mi piacerebbe tornare in gara” cosรฌ ho ripreso gli allenamenti e lo scorso anno ho vinto i Campionati Italiani, che mi hanno dato lโ€™accesso al Mondialeย al quale perรฒ, per motivi familiari, non ho partecipato; inoltre mi sembrava troppo presto prendere parte a un evento del genere dopo tutti quegli anni di stop. Questโ€™anno perรฒ ci ho riprovato e sono riuscito a qualificarmi di nuovo per i Mondiali e cosรฌ sono partito per Cipro. Lรฌ ho vinto il Campionato del Mondo categoria Over 50 e X -talle (peso massimo), in piรน sono arrivato primo anche nella sfida tra tutti i vincitori delle diverse categorie, aggiudicandomi il titolo assoluto.

รˆ stata una grande soddisfazione?

Sรฌ, molto. Sono partito con la mia modestia e con lโ€™idea di gareggiare solo per la categoria over 50, poi ho preso coscienza della mia forma e ho partecipato anche allโ€™X-talle.

Come mai per 30 anni non ha gareggiato?

Non cโ€™รจ stato un motivo preciso. Avevo partecipato ai Campionati Regionali, non ottenendo grandi risultati. Poi sono stato assorbito dal lavoro, aspettavo il momento opportuno per ricominciareโ€ฆ finalmente รจ arrivato!

 

Riccardo Masi, 52 anni, con i trofei appena vinti

Come ci si prepara per un Campionato del Mondo di Body Building?

Ci si prepara con costanza. Il nostro non รจ solo uno sport, ma un vero e proprio stile di vita: cโ€™รจ un profondo legame tra alimentazione, allenamento e vita vissuta. Per partecipare a questo campionato mi sono allenato sei giorni a settimana e ho portato avanti una dieta equilibrata e controllata: unโ€™alimentazione sana รจ fondamentale per la preparazione di una gara, non solo a questi livelli. Mangiare sano รจ per tutti importante, noi siamo quello che mangiamo.

Cโ€™รจ un cibo non propriamente sano al quale non riesce a rinunciare?

Una volta a settimana mi concedo il lusso di un pasto libero โ€“ un pranzo o una cena โ€“ perรฒ quando la gara รจ alle porte elimino pure quello. Sono una persona molto determinata, se mi impongo una cosa la porto avanti: se non devo mangiare alcuni cibi, lo faccio senza problemi. Certo, poi delle volte diventa duraโ€ฆ i sacrifici ci sono! Fondamentale รจ la forza di volontร  perchรฉ lo sforzo mentale รจ piรน difficile di quello fisico.

Viste le limitazioni che ha, si รจ mai pentito di aver scelto questo sport e questo stile di vita?

No, anzi. Io faccio quello che mi piace, per questo non mi pesa affatto. Inoltre, il mio stile di vita รจ legato anche al mio lavoro: sono un personal trainer e sono proprietario di una palestra a Cittร  di Castello. รˆ una passione che ho fin da quando ero un ragazzino, quando gli attrezzi di oggi erano solo agli albori. Tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto finora, perรฒ – ripeto – per arrivare a certi livelli si deve essere determinati, convinti e sicuri, ma soprattutto servono delle motivazioni valide che compensino le rinunce. Infine, รจ bene circondarsi di persone che capiscano e sostengano le tue esigenze.

Come si vince un campionato del mondo di Body Building, quali sono i parametri per la vittoria?

Ci sono diversi parametri che la giuria prende in considerazione: le proporzioni del corpo, la qualitร , la definizione e i volumi del muscolo e come uno si pone con essa e con il pubblico.

Non cโ€™รจ il rischio che il culturismo diventi unโ€™ossessione?

Sรฌ, come per tutto quello che diventa esagerato. La forza mentale รจ importante nella vita e ci vuole sempre il giusto equilibrio. Nel nostro sport si rischia di esagerare e di perdere la visione della realtร . Voglio precisare che questa disciplina e questa filosofia fanno parte della mia vita, ma non sono la mia vita; ho la mia famiglia e il mio lavoro che sono molto piรน importanti.

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a fare Body Building?

Consiglierei due cose fondamentali: la prima รจ avere pazienza โ€“ non si puรฒ ottenere tutto e subito โ€“ la seconda รจ affidarsi a persone competenti perchรฉ il rischio di farsi male รจ elevato.

Lโ€™Umbria in questa disciplina รจ allโ€™avanguardia?

Insomma. A livello di palestre siamo messi bene – ce ne sono molte – mentre per quanto riguarda il livello agonistico siamo indietro. Non siamo in molti a raggiungere certi livelli, ne arrivano pochi, perchรฉ non tutti sono disposti a fare i sacrifici che servono. Purtroppo i giovani dโ€™oggi vogliono tutto e subito.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Cuore verde dโ€™Italia, tranquilla, poco sviluppata.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde.

Una matita in fuga 15 anni fa verso lโ€™America – dove tuttโ€™ora ha partnership e compagnia incorporata – che ha deciso di tornare in Umbria e aprire anche in terra natale una compagnia, fondando la Procacci Entertainments Srl: ยซCredo che la vera America sia quiยป.

Daniele Procacci รจ venuto a farci visita in redazione. Con lui abbiamo fatto una bella chiacchiera sul suo lavoro di concept designer e production designer – che svolge tra gli Stati Uniti, il Canada, lโ€™Inghilterra e lโ€™Italia โ€“ sul cinema e sullโ€™Umbria. Ci ha mostrato i suoi lavori e in diretta โ€“ tra una discussione e una battuta โ€“ ha realizzato per noi un possibile โ€œnuovoโ€ Batman. Dopo anni di esperienza in progetti e collaborazioni con compagnie come Walt Disney Corporation, Marvel e Warner Brothers, per citarne alcune, Daniele รจ tornato in Italia e ha fondato la Procacci Entertainments Srls che offre servizi di sviluppo, production design, video editing e filming on location per numerosi progetti locali e nazionali. ยซCredo e sono convinto che la vera America sia quiยป.

 

Foto per gentile concessione di VegVideo

 

Daniele qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Diamoci del tu pleaseโ€ฆ in America non esiste del โ€œleiโ€ se non per meriti assoluti. Lโ€™Umbria รจ la mia terra. Sono nato Foligno e cresciuto in Umbria tra le vie dei piccoli borghi, perchรฉ la mia famiglia รจ originaria di Todiano di Preci e Borgo Cerreto di Spoleto in Valnerina. Questi luoghi hanno contribuito alla mia formazione artistica, perchรฉ in qualsiasi posto tu vada, lโ€™Umbria offre sempre paesaggi artistici.

Negli anni Novanta hai collaborato con l’allora Walt Disney Studios e Marvel UK di Londra: ci racconti queste esperienze.

Ho iniziato 26 anni fa a lavorare come freelance (Indipendente a contratto) per la Walt Disney company: allโ€™epoca facevo lโ€™in-betweener, in pratica realizzavo i sette disegni in un secondo di minore importanza ma necessari allโ€™animazione. Vi spiego meglio: in un secondo di animazione ci sono 12 disegni, il disegnatore supervisor โ€“ il grande nome – produce i disegni fondamentali, io e altri tantissimi ragazzi allora che lโ€™animazione era tutta disegnata a mano, ci occupavamo invece delle intercalazioni del disegno, talmente impercettibili che lโ€™occhio non riesce nemmeno a cogliere. Per la Marvel UK invece ho fatto, e faccio ancora, il Concept e Production Artist, mestiere che svolgo anche con la compagnia italiana nostra, la Procacci Entertainments Srls.

Tra i due lavori quale preferisci?

Sicuramente il Concept artist e da 15 anni mi occupo primariamente proprio di questo. Io e la mia societร  facciamo parte delle centinaia di quelle figure invisibili che realizzano lโ€™architettura di un film fino ai formati digitali che lโ€™industria del cinema di oggi predilige, anche se mi piace ancora lavorare in maniera classica. Ovviamente il digitale รจ piรน veloce, lo puoi modificare e puoi tornare indietro se sbagli, ma lโ€™acquarello e le tecniche miste hanno ancora il suo fascino e fanno parte delle fondamenta del progetto, qualunque esso sia. Gli artisti di grande livello lavorano ancora disegnando a mano.

Il digitale oggi ha superato la “vecchia scuola”?

Oramai sono unโ€™unica scuola. Non cโ€™รจ piรน la vecchia e la nuova, cโ€™รจ integrazione tra le due, perรฒ se non sei in grado di realizzare un acquarello con tre colori, non sarai mai in grado di far nulla nemmeno con 100 pennelli digitali.

Foto per gentile concessione di VegVideo

Dipingi anche utilizzando solo il vinoโ€ฆ

La tecnica Con il Vino nasce nel 1997 nella tenuta di Francis Ford Coppola in California quando per erroreย intinsi il pennello nel bicchiere del suo Cabernet Franc, invece che nellโ€™acqua. La tecnica ottimizza lโ€™uso del solo vino come colore: ho usato, per realizzare i quadri, dallโ€™Amarone al Brunello, dal Sagrantino al Cabernet Sauvignon, fino al Merlot e al Chianti. Con i miei quadri ho avuto lโ€™onore di omaggiare Nicholas Cage, Al Pacino, Clint Eastwood, Penelope Cruz, Arnold Schwarzenegger, Elton John, Andrea e Veronica Bocelli e Rutger Hauer.

Parlaci della Procacci Entertainments Srls: di cosa di occupa?

Siamo uno studio di Concept Art e Production Design per lโ€™industria del Cinema e del Teatro. Tre anni fa, quando ci fu il terremoto in Umbria e nelle Marche, sono tornato a casa per dare contributo e portare opportunitร  nella nostra terra martoriata dal sisma e ho deciso di aprire una compagnia che portasse il mio cognome cosรฌ da essere conosciuto meglio anche in Italia. Non sono un cervello in fuga, semmai sono una mano scappata allโ€™estero, ma il fatto di tornare lโ€™ho visto come unโ€™opportunitร . Sono convinto che lโ€™America sia qui. Come me la pensano tanti produttori americani, che sempre piรน spesso vengono in Italia per produrre i loro film, ad esempio Wonder Woman รจ stata girata in Puglia e The Avengers in Trentino Alto Adige. Tutto perรฒ dipende da quello che si propone a chi viene a investire economicamente nel nostro Paese.

Lโ€™Umbria potrebbe offrire questi servizi e attirare grandi produzioni?

รˆ una domanda da 100 milioni di euroโ€ฆ che in Umbria purtroppo non ci sono (scherza). Questa regione ha tanti diamanti, ma che sono nascosti e che nessuno ha mai pubblicizzato e fatto conoscere. Per far questo servirebbe qualcuno esperto del settore cinema, oltre a un sito in inglese e a una gestione dei rapporti commerciali con lโ€™estero fatta soprattutto da professionisti del settore. Alla fine degli anni Novanta eravamo un polo dโ€™attrazione importante grazie anche al Centro multimediale di Terni, ma la gestione fatta dai non addetti ai lavori non ha saputo mantenere e sfruttare al meglio ciรฒ che avevamo a disposizione. Ora si sta parlando di creare una Fondazione di Cinema a Perugia, ma lโ€™industria cinematografica non ha nulla a che fare con la politica comunale, regionale o nazionale. In Umbria vengono a girare solo fiction o film medievali perchรฉ vanno a colpo sicuro, perchรฉ qualcuno dello staff sa che cโ€™รจ un tale posto o un tale castello. Le mega produzioni si orientano in altre regioni o a Cinecittร , perchรฉ qui non cโ€™รจ una struttura organizzativa che gli garantisce un andamento sicuro dei lavori: le produzioni made in Usa arrivano fino alla porta dellโ€™Umbria e poi perรฒ girano e vanno in Puglia o a Roma, dove trovano il meglio che al momento attuale lโ€™Italia puรฒ offrire per lโ€˜industria del cinema.

Ma questo da cosa dipende?

Dal fatto che non cโ€™รจ una Film Commission gestita da esperti del settore e tecnici, dal fatto che non cโ€™รจ nessuno incaricato che sappia come si vende ad una produzione internazionale il prodotto Umbria. Quelle che ci sono state, o hanno fatto degli accordi con i singoli comuni โ€“ per esempio Paul Verhoeven con il Comune di Bevagna –ย  o sono venute per volere di privati insieme ad amministrazioni piรน lungimiranti di altre, come รจ accaduto per Il Nome della Rosa.

Foto per gentile concessione di VegVideo

Cosa servirebbe?

Come ho giร  detto, occorre una struttura adatta a vendere il prodotto Umbria nellโ€™industria del cinema e soprattutto delle figure competenti ed eccellenti a cui una produzione puรฒ rivolgersi quando decide di venire a girare qui. Ribadisco, servono persone di merito che conoscono il settore, altrimenti le produzioni non verranno mai; la nuova Fondazione di cinema mi auguro sia affidata e gestita da professionisti del settore, basta controllare le biografie artistiche e la presenza di crediti e credenziali nellโ€™industria prima di affidare un incarico. Chi รจ venuto a Perugia per qualche evento a tema, come ad esempio il Love Film Festival, รจ rimasto incantato dalla sua bellezza, definendola un set perfetto per tante pellicole; il problema รจ che non ci sono le condizioni per girare in cittร : i produttori con le finanze necessarie a produrre arrivano fino alla porta, poi non venendo riconosciuti e non trovando un referente esperto, si girano e vanno da unโ€™altra parte, in unโ€™altra regione troppo spesso.

Se dovessi disegnare lโ€™Umbria, come la disegneresti?

La disegnerei come una donna bellissima con abiti multicolori e sgargianti di fogge di epoche che vanno dal preistorico fino allโ€™ipertecnologico, passando per Medioevo e Rinascimentoโ€ฆ ma bendata, che non riesce troppo spesso a vedere di preciso dove sta andando.

Hai iniziato con i fumetti, per passare poi ai cartoon: quale dei due preferisci realizzare?

Io sono nato con il fumetto, sono cresciuto da ragazzino nella realtร  perugina dello Star Shop, poi mi sono trasferito in America perchรฉ era lรฌ che mi venivano date le migliori opportunitร  di fare vedere merito e talento. Lo dico a tutti quelli che vogliono provare a fare questo lavoro: provateci, andate negli Stati Uniti, in Inghilterra, oggi anche a orienteโ€ฆ provate in una grande cittร  italiana, per esempio a Milano o a Roma, bussate a tutte le porte, credete nei vostri sogni. In Umbria i giovani regna un senso di disillusione contagioso, i giovani non credono piรน nei loro sogni: io ho buone speranze, ci credo e cerco di convincere gli altri a tornare a sognare. In Italia manca la meritocrazia o spesso รจ subordinata a tanti altri fattori.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Qualcosa di magnifico ed estremamente importante รจ in lavorazione ed ogni giorno cโ€™รจ una novitร  piรน di livello, ma ancora รจ presto per parlarneโ€ฆ. Niente spoiler, come nella filosofia attuale dellโ€™industria del Cinema. Vi terrรฒ informati!

Come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Speranza, sacro e profano.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Ci si potrebbe girare qualsiasi Progetto di film hollywoodiano senza bisogno di andare da altre parti.

Anche “Sapore di Mare”?

Sรฌ, se giri in certi posti del lago Trasimeno puoi anche ricreare il mare della riviera, perchรฉ no!

Titolo: Berardo Berardi. Artista di canto (1878-1918)

 

Autore: Roberta Niccacci (a cura di)

 

Editore: Bertoni Editore

 

Anno di edizione: 2018

 

Costo: 28 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo interessantissimo e corposo volume ha il merito di accompagnarci in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di un personaggio della nostra regione che, probabilmente a causa di una morte precoce, รจ stato ingiustamente dimenticato.
Si tratta di Berardo Berardi, cantante lirico che si รจ esibito nei migliori teatri italiani e stranieri in una settantina di opere, interpretando piรน di ottanta personaggi, affiancando colleghi come Enrico Caruso. Nella breve carriera, ha cantato come basso in opere che spaziavano da Bellini, Rossini, Massenet, Puccini, Verdi e Wagner ed รจ stato diretto dai piรน grandi direttori dโ€™orchestra. Uno su tutti, Arturo Toscanini.
Roberta Niccacci, curatrice del volume, con tenacia e passione si รจ fatta carico di un immenso e minuzioso lavoro di archivio per cercare di ricostruire e sottrarre allโ€™oblio la vita e la carriera di Berardi. Il libro si divide in cinque parti: nella prima, Un racconto di viaggio viene raccontata al lettore la genesi dellโ€™opera, le ricerche dโ€™archivio, le testimonianze e gli aneddoti fino allโ€™intitolazione dei giardini pubblici di Tavernelle al cantante.
La seconda parte,ย Alla scoperta dei luoghi della vita di Berardo Berardi,ย inizia con la nascita di Berardo a Gualdo Cattaneo alle ore 11 di sabato 25 maggio 1878 allโ€™indirizzo di Piazza Comunale numero 9, dove il padre era il medico condotto del paese. Poi il trasferimento a Collepepe di Collazzone, gli studi in seminario a Todi e poi allโ€™Accademia di Santa Cecilia a Roma – allievo del maestro Antonio Cotogni – il matrimonio con Olimpia Toccaceli a Cetona, il trasferimento a Tavernelle – paese dโ€™origine della famiglia materna del cantante – e la nascita dei tre figli: alla primogenita Brunilde seguono Siglinda (morta pochi giorni dopo la nascita) e Cesare, morto prima di compiere quattro anni.
La terza parte esamina la carriera e l’attivitร  artisticaย del cantante che, dopo una lunga tournรฉe in Grecia e Turchia, iniziata nel 1902, debutta in Italia al Teatro Morlacchi di Perugia allโ€™etร  di ventisei anni, in tre opere: I Puritani, I Lombardi e lโ€™Andrea Chรฉnier. Da qui, una breve ma intensa carriera, passando per i maggiori teatri italiani (San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Teatro Costanzi di Roma, La Scala di Milano) e stranieri soprattutto in sudamerica con tournรฉe in Argentina, Brasile, Uruguay.

Berardo Berardi, ritratto da Enrico Caruso

Inoltre, sono state inserite delle tabelle che riportano la cronologia dei repertori e debutti contestualizzati con i momenti di vita piรน salienti del maestro. Un ricco apparato fotografico delle locandine delle recite conclude la terza parte.
Berardo Berardi muore prematuramente a causa della febbre spagnola, nella sua villa a Tavernelle di Panicale, venerdรฌ 25 ottobre 1918. Ed รจ proprio La morte e lโ€™ereditร  culturale il tema della quarta parte del libro che, oltre alla cronaca del decesso fino alla sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero di Mongiovino, si arricchisce del saggio del medico legale Federico Marzoli, che spiega con linguaggio puntuale e divulgativo le cause e le conseguenze di questa letale epidemia.
Nellโ€™ultimo capitolo del libro,ย Appunti di viaggio, รจ intento della curatrice lanciare unโ€™apertura per studi e iniziative future. Lโ€™archivista Marina Regni approfondisce il valore degli archivi storici, mentre lโ€™assessore alla cultura del comune di Perugia Maria Teresa Severini svela un desiderio: il ritorno della lirica al teatro Morlacchi.
Conclude questo monumentale lavoro unโ€™appendice con le schede di edizione delle opere divise per teatri, il numero delle apparizioni ordinate per opere, i ruoli interpretati divisi per opere e lโ€™elenco dei colleghi.

ยซLa prima volta che ho preso un fucile in mano avevo dieci anni. Dopo il primo sparo ho provato una sensazione bellissima e una grande soddisfazione; ho capito che volevo dedicarmi a questo sportยป.

Jessica Tosti, 22 anni, sa bene come prendere la mira. Campionessa di Tiro a volo da quando ha 14 anni ed esperta cacciatrice, punta diritta verso i suoi obiettivi e sogna di qualificarsi alle Olimpiadi 2024. ยซPer ora mi concentro sui Campionati italiani e mi impegno al massimo negli allenamentiยป. Da quando ha iniziato, ha collezionato medaglie e coppe, sia nella Fossa olimpica che nel Compak Sporting, entrambe discipline del tiro a volo. Giovane, determinata e attaccata alla sua terra.

 

Jessica Tosti

Jessica, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Per me le radici sono molto importanti ed รจ fondamentale sentire vicini sia la mia famiglia sia il posto in cui vivo. A Colombella โ€“ย dove abito โ€“ molte persone mi seguono e fanno il tifo per me; questo mi fa molto piacere.

Ho letto che ha iniziato da piccola a imbracciare un fucile: ci racconti la sua prima esperienza.

La prima volta che ho preso un fucile in mano avevo 10 anni: ero talmente piccola che mio padre mi ha aiutato a tenerlo. Dopo il primo sparo ho provato una sensazione bellissima e una grande soddisfazione; quindi quando sono stata in grado di tenere lโ€™arma da sola, ho iniziato seriamente ad allenarmi con un allenatore. Avevo 14 anni. Le prime lezioni erano solo tecniche e teoriche, poi ho partecipato alla mia prima gara a Napoli, dove mi sono portata a casa la prima medaglia dโ€™oro. Da qui รจ iniziata la mia avventura.

Da dovโ€™รจ nata questa sua passione per il tiro a volo?

รˆ nata dalla mia famiglia: bisnonno, nonno e papร  erano e sono cacciatori. La prima passione รจ stata quella per la caccia, andando con loro, amando i cani e la natura. In questo modo mi sono avvicinata alle armi, poi ho iniziato ad andare con mio padre al campo di tiro al piattello, ho provato a sparare perchรฉ mi incuriosiva e mi รจ piaciuto da subito. Qui in Italia, quello del tiro a volo, รจ un ambiente molto maschile e quindi ho preso questo sport come una bella sfida.

Diana Bacosi, Fiammetta Rossi e te: tutte donne umbre vincenti che praticano questo sport. Cโ€™รจ unโ€™ottima dinastia femminile?

In Umbria siamo poche donne, ma vincenti. Tutte abbiamo ottenuto dei risultati, ma questo non รจ certo un caso: qui ci sono i migliori impianti dove ci si puรฒ allenare e i migliori allenatori come Daniele Lucidi, che รจ allenatore della nazionale B e della nazionale universitaria. Si รจ molto avvantaggiati nel praticare in Umbria questo sport.

รˆ uno sport che dร  soddisfazione?

Le donne che lo praticano a certi livelli, ottengono sempre dei risultati. Ammiro molto, ad esempio, Diana Bacosi, perchรฉ riesce a essere unโ€™atleta e una madre e ha partecipato a delle gare quando era incinta, nonostante le critiche ricevute.

La sua prima vittoria quando รจ avvenuta?

La prima รจ stata a Napoli al Gran Premio FITAV, avevo 14 anni. Dopo questo risultato sono sempre salita sul podio, prima nella categoria esordienti e poi negli allievi, nella disciplina della Fossa olimpica. Poi ho cambiato disciplina e sono passata al Compak Sporting che รจ molto piรน divertente e dove ho avuto per sei anni tante soddisfazioni, gareggiando agli Europei e ai Mondiali. Perรฒ da due anni sono tornata a praticare la Fossa olimpica: in questo mondo posso provare a partecipare alle Olimpiadi.

Lโ€™obiettivo รจ lโ€™Olimpiade di Tokyo?

A Tokyo non riuscirรฒ ad andare, ma spero di qualificarmi per quelle del 2024.

Ha un mantra, un rito scaramantico per quando disputa una gara?

Non sono scaramantica, ma ho dei gesti che faccio sempre e mi servono per richiamare la concentrazione. Prima di un piattello mi sistemo il cappello e gli occhiali, per me รจ fondamentale, serve a concentrarmi. La concentrazione in questo sport รจ importante e per ottenerla occorre crearsi una campana di vetro in cui non deve penetrare nulla, occorre solo pensare al piattello. Questo ti porta a vincere, ma per arrivare a questo totale isolamento serve un percorso di training autogeno e psicologico molto importante.

Dove tiene i trofei che ha vinto?

Tutti in camera. รˆ importante che stiano in bella vista, perchรฉ nello sport ci sono sempre alti e bassi, e quando le cose non vanno, รจ bene ricordare quello che si รจ fatto e gli obiettivi raggiunti.

 

Ho letto che per allenarsi rinuncia a feste e uscite serali: le รจ mai pesato? Ha mai pensato: ยซMa chi me lo fa fare? Mollo tuttoยป?

Ho iniziato, come detto, da ragazzina a praticare questo spot e ho rinunciato spesso a feste e divertimento: tutti gli amici andavano in giro e io mi allenavo e nei weekend avevo le gare e โ€“ lo ย ammettoย โ€“ qualche volta ho pensato ยซMa chi me lo fa fare?ยป. Perรฒ crescendo ho capito che per me era piรน importante continuare ad allenarmi che andare a una festa. Quando mi devo preparare per una gara evito di fare tardi e di mangiar male.

Lei รจ ancora molto giovane, ma cosa direbbe a un ragazzo che vuole iniziare a praticare il tiro a volo?

La prima cosa che voglio dire, รจ che uno sport che consiglierei a tutti: sia a chi รจ agitato, in questo modo puรฒ calmarsi, sia a chi รจ piรน calmo cosรฌ da poter tirar fuori la grinta che ha dentro. รˆ uno sport sano e particolare che aiuta molto a conoscersi. Le armi hanno solo uno scopo positivo e sportivo e saperle usare correttamente evita situazioni pericolose.

Non spari solo ai piattelli, ma vai anche a caccia: in questi ultimi anni in cui lโ€™essere ecologisti รจ un sentimento diffuso, come spieghi questa tua passione?

Non ho mai dato giustificazioni per la mia passione, perchรฉ non ho nulla da giustificare. Prima cosa, cโ€™รจ molta differenza tra la caccia e il bracconaggio e quella che pratico io รจ una caccia di contenimento. Proprio i cacciatori come me sono i migliori ecologisti: noi stiamo a contatto con la natura, controlliamo le specie, facciamo il contenimento delle specie nocive e mi capita spesso di ripulire il territorio dai rifiuti lasciati da altri. La mia รจ una caccia che tutela la natura; per me รจ una grande passione e unโ€™arte antica che cercherรฒ anche in futuro di mantenere, impegnandomi sia a livello sociale sia politico.

I suoi obiettivi futuri?

A settembre ho il Campionato Italiano, poi il prossimo anno proverรฒ con la Coppa del Mondo.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Offre tanto sia dal punto di vista sportivo che ambientale, cibo, casa.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Essendo al centro dellโ€™Italia รจ il punto dโ€™incontro di tutte le culture italiane.

ยซGli studi classici hanno ispirato il nome, la Laurea in Nutrizione e Benessere animale ha ispirato il progettoยป.

Chiara Spigarelli originaria di Sigillo, vive da 5 anni in Friuli Venezia Giulia, dove si รจ laureata in Nutrizione e Benessere animale allโ€™Universitร  di Udine. Curiositร , ma soprattutto la passione per gli animali e la montagna: ยซHo sempre adorato la montagna, sono nata sotto le pendici del monte Cucco: per me รจ un luogo di pace e riflessioneยป. Tutto ciรฒ le ha fatto venire in mente unโ€™idea brillate che le ha permesso di vincere il secondo premio della terza edizione di ReStartAlp2018, il primo campus per lo sviluppo di idee dโ€™impresa e la creazione di start-up impegnate nelle filiere produttive tipiche del territorio alpino.
Il Vello dโ€™oro di Chiara โ€“ nome decisamente azzeccato – nasce con lโ€™obiettivo di trovare una soluzione allo smaltimento dei sottoprodotti dellโ€™allevamento ovino. Attingendo dai prodotti di scarto della lana, considerata un rifiuto speciale, lโ€™impresa produrrร  teli biologici per la pacciamatura, piรน efficaci e sostenibili di quelli in plastica. ยซLe pecore, per il loro benessere, devono essere tosate, agli allevatori costa molto smaltire questo prodotto di scarto e quindi un riutilizzo รจ fondamentaleยป.

 

Chiara Spigarelli durante la premiazione

Ci spieghi comโ€™รจ nata la sua idea.

Lโ€™idea รจ nata mentre ero in macchina e tornavo a casa, in Umbria, per le vacanze. Avevo letto del premio ReStartAlp dellโ€™anno precedente e, incuriosita, sono andata a spulciare: ReStartAlp รจ un campus di formazione gratuito per lo sviluppo concreto di idee di impresa e di startup per la riqualificazione del territorio montano. Ho presentato cosรฌ la mia idea, che si basa sul recupero della lana di pecora dopo la tosatura. Mi occupo di zootecnia, studio gli allevamenti di montagna del Friuli Venezia Giulia e cโ€™รจ il problema dello smaltimento della lana. Per questo il mio obiettivo era trovare una soluzione: inizialmente ho pensato di creare un accendifuoco (in alternativa alla Diavolina) realizzato con lana e cera, ma dopo alcune analisi effettuate, la combustione di zolfo โ€“ sostanza presente largamente nel manto ovino – sarebbe stata ancora piรน impattante nellโ€™ambiente rispetto agli accendifuoco giร  esistenti. Quindi mi sono inventata un altro prodotto: il telo per la pacciamatura.

Questa idea come si sviluppa?

La lana รจ ricca di zolfo e ho iniziato a pensare come usare questo elemento: in agricoltura รจ molto utile, da qui l’idea del telo per la pacciamatura. Presa la lana che un allevatore deve smaltire, dopo la tosatura dei suoi capi, il mio progetto prevede la pressatura e realizzazione di tappeti da utilizzare in agricoltura o in orti urbani. Ad oggi questi teli sono esclusivamente di plastica. Il mio invece, essendo di un materiale biologico, non va smaltito e puรฒ durare 4-5 anni; inoltre la sua degradazione, oltre a fungere da concime, gli consente di essere tranquillamente rinterrato.

Lo ha scelto lei il nome il Vello dโ€™Oro?

Sรฌ. Mi sono diplomata al liceo classico e questi miei studi hanno lasciato una base classica nella mia testa, per questo ho scelto di chiamarlo cosรฌ.

La sua passione per gli animali ha unโ€™origine particolare?

No. Non ho mai vissuto in una fattoria, perรฒ sono sempre stata appassionata di animali e in particolare a quelli di montagna. L’amore per la montagna l’ho sempre avuto e dopo la triennale allโ€™Universitร  di Perugia ho subito deciso di spostarmi in Friuli Venezia Giulia per completare gli studi.

Vincere un premio al concorso ReStartAlp2018 cosa vuol dire in concreto?

Vuol dire portare avanti il mio progetto piรน velocemente. Questo sarร  un anno zero, un anno sperimentale, che mi servirร  per fare delle prove, per poi partire con la realizzazione della mia idea.

Qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria per me rappresenta la casa: รจ il mio punto di riferimento. Nonostante siano 5 anni che vivo in Friuli Venezia Giulia, il mio cervello e il mio cuore non pensano a questa regione come casa mia. Lโ€™ispirazione arriva sempre dell’Umbria, รจ unโ€™oasi silenziosa che mi dร  pace e mi fa pensare molto. รˆ il mio nido. Il mio posto sicuro.

Tornerร  mai in Umbria?

Spero di creare una filiale del mio progetto anche in Umbria; per ora la posso aprire solo in Friuli. Ma รจ sicuramente un progetto adattabile anche allโ€™Umbria: al posto delle Alpi ci sono gli Appennini, per il resto non ci sono grandi differenze. Il pensiero di tornare a casa, comunque, non lo escludo.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre paroleโ€ฆ

Nuda, genuina, rassicurante.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il monte Cucco.

ยซIl mio sogno รจ presentare Sanremo, ma per ora ho in programma un tour tutto mio, che partirร  a maggioยป.

Antonio Mezzancella รจ timido e riservato. Potrebbe sembrare strano, considerando la professione che ha scelto, ma รจ davvero cosรฌ. Lo scopro durante la nostra chiacchierata e lui me lo conferma: ยซNella vita di tutti i giorni sono un tipo timido, poi indosso una maschera e vadoยป.
รˆ partito da Perugia, sua cittร  natale, per arrivare, passo dopo posso, a essere un imitatore tra i piรน apprezzati della televisione italiana. La sua carriera รจ iniziata nelle piazze umbre tra piano bar e cabaret, poi i villaggi turistici e nel 2004 la vittoria al Festival di Castrocaro. Da quel momento รจ stato un crescendo: radio, ospitate televisive, la fondazione del gruppo musicale Italian Disco Mafia, il secondo posto nel talent show Tรบ sรญ que vales, fino ad arrivare alla vittoria del programma Tale e Quale Show, che gli ha portato notorietร  e apprezzamenti per le sue imitazioni canore: da Ermal Meta a Eros Ramazzotti, da Claudio Baglioni a Francesco Renga, da Edoardo Bennato a Nek.

 

Antonio Mezzancella, 39 anni

Antonio, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria rappresenta la mia infanzia, oggi vivo a Roma ma torno sempre appena posso. Qui ho la mia famiglia e ci sono i luoghi dove sono cresciuto, per questo รจ sempre bello tornarci.

Imitatore, showman, cantante: chi รจ Antonio? Quale mestiere sente piรน vicino?

Nessuno dei tre e tutti e tre. Nella vita di tutti i giorni sono un tipo timido, poi indosso la maschera e mi butto. Per questo mi riesce meglio, forse, fare lโ€™imitatore: รจ il lavoro, tra i tre, con il quale ho rotto il ghiaccio in questo mondo.

Con quale dei tre vorrebbe essere identificato?

Con tutti e tre. Vorrei essere un presentatore che imita e sa cantare.

In stile Fiorelloโ€ฆ

Esatto. Sarebbe perfetto perchรฉ, non dovrei privarmi di nulla e potrei fare tutto quello che mi piace. Lui rappresenta un mio modello, una persona nel mondo dello spettacolo a cui mi ispiro.

Quando ha iniziato a fare lโ€™imitatore?

Ho iniziato a Perugia e nei dintorni, facendo piano bar nei locali e facendo cabaret nelle piazze dellโ€™Umbria. Poi ho partecipato al Festival di Castrocaro e a diversi programmi radiofonici. Step by step sono riuscito a realizzare concretamente quello che oggi sto facendo.

Qual รจ stata, fino a oggi, lโ€™esperienza televisiva o radiofonica piรน coinvolgente?

Il Festival di Castrocaro รจ stata la mia prima esperienza televisiva su Rai1, per questo lo ricordo come un momento molto emozionante, nonostante non capivo bene cosa stesse accadendo. Guardando invece piรน vicino, lโ€™ultima esperienza a Tale e Quale Show lโ€™ho affrontata con piรน consapevolezza: 15 anni fa ero allo sbaraglio, non avevo idea di quello che stavo facendo e non me la sono nemmeno goduta come avrei dovuto. Devo dire che ero proprio nel pallone!

Tra le due vittorie qual รจ stata piรน emozionate?

Quella di Tale e Quale perchรฉ ero โ€“ come detto โ€“ piรน consapevole ed รจ stata frutto di sacrifici fatti nel corso degli anni. Ho seminato e seminato, alla fine ho raggiunto il mio traguardo.

Quali sono i personaggi che adora imitare?

I cantanti sono i personaggi che mi diverto piรน a imitare: ho stilato una lista e sono arrivato a 61 imitazioni.

Gli ultimi che ha preparato?

Ultimo e Mahmoud. Sono proprio sul pezzo!

Cโ€™รจ invece un personaggio che vorrebbe imitare, ma che ancora non รจ riuscito?

Gerry Scotti. Non mi riesce e non mi riuscirร  mai! Per imitare un personaggio devi trovare la chiave giusta, con lui ancora non l’ho trovata.

Il suo sogno nel cassetto?

Presentare Sanremo. Magari il prossimo anno (scherza).

Progetti futuri piรน imminenti, inveceโ€ฆ

Ho in previsione una tournรฉe estiva, sarร  una bella produzione con tanto di corpo di ballo; partirร  a maggio e toccherร  tutta Italia, a breve nei social troverete tutte le date e le cittร . Poi ho in cantiere altri progetti dei quali รจ ancora presto parlare.

Al cinema ci ha mai pensato?

Sรฌ, alla fine รจ un mondo parallelo. Se si dovesse presentare lโ€™occasione non direi di no.

Unโ€™imitatrice famosa umbra รจ Emanuela Aureli, vi conoscete?

Sรฌ, certo, ci conosciamo bene. Tra di noi cโ€™รจ sempre stata grande stima, ci vediamo, ci diamo consigli sul nostro lavoro, sul come fare un personaggio o anche una semplice battuta.

Se lโ€™Umbria fosse un personaggio, come la rappresenterebbe?

Sicuramente mi focalizzerei sugli spazi, sul ritmo piรน umano rispetto a Roma, ad esempio, e sulla vivibilitร  e genuinitร . Tutto questo lo apprezzi guardandolo da fuori e da lontano, quando lo vivi si dร  sempre per scontato. Inoltre, ci sono i parcheggi: non รจ una cosa da sottovalutare (ride).

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Tranquilla, genuina e vivibile.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde.

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