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La regista romana di origini umbre chiude la sua trilogia cinematografica con la Santa di Assisi, una donna che lotta per ottenere quello che vuole e rompe gli schemi dellโ€™epoca.

La storia di una ragazza che ha rivoluzionato il mondo. La storia di una ragazza che รจ diventata santa. Susanna Nicchiarelli, romana di nascita ma umbra di origine,ย ha portato sullo schermo la vita della Santa dโ€™Assisi con il film Chiara.
La pellicola โ€“ la quinta della regista โ€“ conclude una trilogia dedicata a tre donne ยซdisturbantiยป, come lei stessa le definisce; tre donne legate a degli uomini dai quali faticano a emanciparsi: Nico (vero nome di Christa Pรคffgen ex musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground), Eleanor Marx (figlia di Karl Marx), e appunto Chiara – lโ€™eccellenza femminile piรน importante dellโ€™Umbria โ€“ legata a Francesco.
Non potendo intervistare Chiara (per ovvie ragioni), ho parlato di lei con Susanna, che nello scrivere la sceneggiatura lโ€™ha studiata e scoperta in ogni suo aspetto. Il film racconta la storia di una diciottenne ribelle che lascia la famiglia per unirsi al suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre, non si piegherร  alla violenza dei famigliari, e si opporrร  persino al Papa: lotterร  con tutto il suo carisma per sรฉ e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertร .

 

Susanna Nicchiarelli. Foto di Matteo Vieille

 

Susanna, come prima domanda le chiedo: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Mio padre รจ originario di Tavernelle. Io torno spesso in Umbria, ho una casa e sono molto legata a questa terra. Ho un ottimo rapporto anche con tutta la rete dei cinema e dei festival umbri. Spesso li sento, quando sono nei paraggi passo a trovarli e presento i miei film; รจ una realtร  molto bella, con persone che amano veramente il cinema.

 

In Umbria โ€“ a Bevagna – ha girato anche alcune scene del suo ultimo film โ€œChiaraโ€โ€ฆ

Nella piazza di Bevagna รจ ambientata la scena in cui le donne vengono chiamate da Chiara. Il resto del film, per motivi scenici, รจ stato girato a Tuscania: lรฌ si รจ potuto ricreare il paesaggio medioevale e le chiese pre-francescane. Ad Assisi tutto questo non era possibile.

 

โ€œChiaraโ€ fa parte di una trilogia di donne da lei raccontate โ€“ insieme a โ€œNico 1988โ€ e a โ€œMiss Marxโ€ – che si scontrano con gli uomini che hanno nelle loro vite: ce la fanno veramente a staccarsi da loro?

Piรน che emanciparsi, rivendicano un posto in una societร  di uomini. Tutti e tre i film raccontano il loro rapporto con loro: Nico con il figlio, Miss Marx con il padre e il marito e Chiara con Francesco e il Papa. Quello di Chiara รจ forse il rapporto piรน politico con un potere maschile.

 

“Chiara”. Foto by Emanuela Scarpa. Vivo film, Tarantula

 

รˆ una donna che ha saputo portare avanti le sue idee e ha sempre ragionato con la propria testa, non cosรฌ scontato nel 1200โ€ฆ

Lei, come Francesco, vuole restare dentro la Chiesa, quindi modula la sua battaglia in modo da poter fare ciรฒ, ma allo stesso tempo cambiare le cose. Il centro della loro lotta รจ la povertร , e Chiara riesce nel suo obiettivo, creando un ordine di donne povere: una cosa senza precedenti. Quello che ottiene รจ molto importante dal punto di vista simbolico, perchรฉ fino ad allora gli ordini femminili erano protetti e dovevano avere possedimenti; i monasteri erano luoghi di ricchezza e gerarchizzati, lei invece fa nascere un ordine dove tutte sono uguali e ugualmente povere. Per arrivare a questo perรฒ รจ costretta ad accettare la clausura che lei non voleva.

 

Si รจ fatta unโ€™idea del rapporto che cโ€™era tra Chiara e Francesco?

Trovo che sia stato un rapporto molto femminile. Lui a un certo punto รจ costretto ad abbandonarla perchรฉ non puรฒ creare un ordine misto, ma poi torna a morire fra le sue braccia. Cโ€™รจ stata sempre una forte dipendenza di Francesco nei confronti di Chiara, perchรฉ lei era solida. Una soliditร  che si manifesta anche nella comunitร  che costruisce, che รจ molto unita e compatta, a differenza di quella dei francescani che si falda. Vivono due sviluppi diversi di una stessa idea.

 

“Chiara”. Foto by Emanuela Scarpa. Vivo film, Tarantula

 

Che penserebbe dellโ€™Italia del 2023?

Chiara sarebbe sicuramente orgogliosa della posizione che hanno conquistato le donne nella societร  di oggi, anche se cโ€™รจ ancora tanta strada da percorrere. Lei chiedeva semplicemente una paritร , di poter fare quello che era concesso a Francesco, indipendentemente dal suo essere donna. Era una richiesta molto semplice, a tal punto da essere spiazzante. Sicuramente perรฒ, lโ€™abbondanza e il consumismo sarebbero le prime cose che criticherebbe, sia lei sia Francesco. Cosรฌ come il nostro rapporto con il denaro, con la ricchezza e con il superfluo: loro hanno dimostrato come si puรฒ andare allโ€™essenziale e si puรฒ aiutare lโ€™altro, il diverso. Francesco รจ stato il primo a parlare di un rapporto inclusivo e di ascolto con le altre culture, di confrontarsi con lo straniero non per convertirlo, ma per un dialogo e uno scambio di idee. E anche Chiara era in quella linea. Cโ€™รจ ancora tanta strada da fare per le battaglie che hanno iniziato a combattere loro.

 

Per certi versi sembra che dal 1200 non sia passato troppo tempo, anche per quanto riguarda lโ€™immagine della donnaโ€ฆ

Ancora oggi nel cinema, nella televisione, nella pubblicitร  e nella societร  lโ€™immagine della donna che viene promossa รจ unโ€™immagine che non deve disturbare. Quando diventa disturbante, quando rompe gli schemi, viene accettata con fatica. Penso ad esempio alle donne che non vogliono figli. Chiara, come Eleanor Marx e Nico sono figure femminili disturbanti anche per il femminismo, perchรฉ hanno difficoltร  a staccarsi dagli uomini e quindi ci costringono a uno sguardo critico anche sullo stesso processo di emancipazione. Posso dire che non sono certo film celebrativi, anzi sono molto problematici.

 

Ha in programma altre pellicole che raccontano figure femminili?

Essendo una donna รจ ovvio che quando scrivo le sceneggiature i miei occhi e il mio punto di vista sul mondo ci sono e ci saranno sempre, ora perรฒ mi voglio dedicare a qualcosa di diverso. Con loro credo di aver chiuso un discorso. Magari piรน avanti chissร .

 

“Miss Marx” by Emanuela Scarpa – Vivo film, Tarantula

 

In โ€œChiaraโ€ si parla in dialetto, come mai questa scelta?

Ho voluto tantissimo il dialetto per rendere i personaggi piรน reali. Tante volte nei film ambientati nel passato, gli attori parlano un italiano molto forbito, che perรฒ non รจ veritiero. In Chiara si parla un codice molto simile a quello usato da Francesco nel Cantico delle Creature. Lโ€™elemento linguistico fondamentale della rivoluzione francescana e per me era importante che fosse rispettato.

 

Con Marco Bellocchio ha scritto il film โ€œRapitoโ€: aveva giร  scritto qualcosa con lui? Comโ€™รจ andata?

Lo conoscevo, ma non avevo mai lavorato con lui. Mi sono molto divertita perchรฉ รจ stato un lavoro di ricerca ed รจ stato bellissimo poter entrare nella testa di Marco e scrivere il film che lui si immaginava. Ho imparato tantissimo.

 

Ha vinto un David di Donatello come sceneggiatrice per โ€œNicoโ€ e un Nastro dโ€™Argento sempre come sceneggiatrice per โ€œRapidoโ€: due premi molto importanti. Di quale รจ piรน orgogliosa?

Il David per Nico รจ stato un riconoscimento molto importante. รˆ una sceneggiatura poco tradizionale che ho scritto da sola, ci tengo particolarmente.

 

“Nico, 1988”. Foto by Dominique Houcmant

 

Quali sono i suoi progetti futuri?ย 

Sto lavorando a una serie che andrร  in onda su Rai Uno. Racconta la storia di alcuni bambini che aiutano i partigiani in montagna. Lโ€™ho girata questa estate in Val di Susa, e posso dire che la montagna non fa per me โ€“ sono piรน tipo da campagna (ride). รˆ stata comunque una bellissima esperienza: girare in quei paesaggi รจ difficile ma molto affascinante, cosรฌ come lo รจ stato raccontare la Resistenza.

 

Per concludere, come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Sincera, schietta e ironica.

Diviso in quattro atti che ricalcano le fasi della vita umana โ€“ nascita, realizzazione, relazione e decadenza – Storie Ombra รจ lโ€™opera prima di Elisa Manenti, autrice umbra che esordisce con una storia allegorica e visionaria per interpretare e raccontare nientemeno che la vita.

Elisa nasce nella periferia di Foligno sul volgere degli anni Ottanta e nei personaggi di Storie Ombra inocula le controverse emozioni – le tensioni, le insicurezze, le paure, le scelte, le gioie โ€“ con cui non solo la sua generazione, ma anche lโ€™uomo contemporaneo si trova a fare i conti, personificandole. In questo modo, ha potuto finalmente creare un dialogo con quei sentimenti che, pur facendo parte della condizione umana, spesso rimangono incomprensibili.

 

 

A ben vedere, รจ il titolo stesso dellโ€™opera a sintetizzare lโ€™operazione. ยซPer spiegare Storie Ombra bisogna partire proprio dal titolo, anche perchรฉ รจ collegato a un aneddoto curioso.ยป spiega Elisa ยซQuando ero una ragazzina, a Santโ€™Eraclio, frazione di Foligno in cui sono nata e cresciuta, viveva un personaggio un poโ€™ bizzarro. Uno di quelli che tutti i paesi hanno, in un modo o nellโ€™altro. Lui camminava trascinandosi dietro un carretto pieno di ferraglia e parlava con la sua ombra (con il maltempo parlava con le strisce pedonali, ma questa รจ unโ€™altra storia!). Ovviamente noi lo prendevamo in giro – la lapidaria crudeltร  dei bambini nei confronti della diversitร  รจ nota a tutti – ma mi รจ rimasta in testa questโ€™immagine: il confronto con la proiezione di sรฉ, proiezione che assume forme sempre diverse. Un poโ€™ come i personaggi dei miei racconti, tutti differenti, alcuni piรน umani di altri nelle sembianze, ma tutti frutto di una luce creatrice, che ho identificato nel โ€œsentireโ€, ovvero il percepire inteso come approccio conoscitivo al mondo. Una modalitร  sconosciuta allโ€™Intelligenza Artificiale.ยป

รˆ proprio allโ€™IA che, negli intenti, รจ provocatoriamente destinato Storie Ombra. Un piccolo manuale attraverso il quale lโ€™Intelligenza Artificiale potrebbe riuscire a interpretarci come esseri umani, carpendo la nostra essenza piรน pura e scavalcando le sovrastrutture che noi stessi creiamo attraverso i milioni di domande che le poniamo. Proprio per questo, il libro si conclude con una conversione parziale del racconto in codice binario: un vero e proprio atto di cortesia nei confronti dellโ€™IA, fatto utilizzando un linguaggio piรน conforme alle sue caratteristiche, per avvicinarci umanamente al nostro interlocutore.

Purtroppo perรฒ รจ la modalitร  a restare, per lโ€™IA, inintelligibile: ยซVisto che allโ€™IA non interessa โ€œconoscerciโ€, perlomeno non in questi termini, Storie Ombra รจ in realtร  destinato a tutti noi, che talvolta siamo reduci dalla nostra umanitร .ยป chiarisce Elisa. E aggiunge: ยซIo, come tante altre persone, trascorro in media un paio di ore al giorno a cercare nel web cosa voglio acquistare, cosa voglio cucinare, cosa voglio conoscere, e cosรฌ via; quotidianamente faccio ricerche che mi danno un risultato immediato, e non sento mai il bisogno di dire โ€œgrazieโ€. Questo processo, a lungo andare, potrebbe mutare il nostro modo di interagire, anche tra noi umani. Viviamo in un tempo veloce nel quale tutto diventa immediato, schematico, privo di convenevoli o abbellimenti lessicali, quali una battuta o una divagazione sul tempo che faยป. A rendere la nostra condizione unica รจ dunque lโ€™empatia, che sembra essere cominciata a svanire giร  da prima dellโ€™avvento dellโ€™IA. Dunque, nonostante al momento le potenzialitร  dellโ€™IA e i suoi usi siano molto dibattuti, prima di pensare a scenari apocalittici dobbiamo prendere coscienza di quale sia davvero la causa di questi tempi sempre piรน disumanizzati.

ยซNon sono unโ€™esperta nel campo dellโ€™IA e molto umilmente penso che quello che potremmo fare in qualitร  di umani, รจ non sentire lโ€™esigenza di metterci in competizione con essa. Lโ€™IA รจ un agente che, in un ambiente regolare, tramite un sistema di filtraggio di informazioni, puรฒ prevedere alcune cose.ยป aggiunge Elisa. ยซDa persona comune che fa quotidianamente ricerche nel web, al massimo posso cercare di capire questi meccanismi e avere delle accortezze – come per esempio il controllo delle fonti dโ€™informazione utilizzate dallโ€™IA per elaborare la sua previsione o raccomandazione โ€“ ma, piuttosto che avere la presunzione di voler arginare questo avanzamento tecnologico, quello che mi sta a cuore รจ che noi esseri umani, dotati di una spiccata capacitร  di ricerca di ciรฒ che reputiamo โ€œveroโ€ basata sulla conoscenza esperienziale ed emotiva della realtร , rimaniamo tali.ยป

Viene da chiedersi se la contingenza – il fatto di non essere una nativa digitale, di essere figlia degli anni dโ€™oro, di essere cresciuta in una regione come lโ€™Umbria che ancora oggi conserva dei tratti piuttosto lontani dellโ€™immagine quasi futuristica evocata dallโ€™IA โ€“ abbia in qualche modo influenzato il modo in cui lโ€™autrice di Storie Ombra abbia interpretato questa trasformazione senza precedenti della societร  e delle relazioni umane.

ยซSicuramente la mia percezione della realtร  รจ diversa da quella dei nativi digitali.ยป ammette Elisa. ยซAd oggi non saprei dire se รจ un bene o un male, ma posso assicurare che mi reputo molto fortunata di aver vissuto la maggior parte della mia vita a contatto con delle tradizioni che facevano da collante tra le persone senza il bisogno della fibra. Non sono una nostalgica – ci si evolve ed รจ giusto cosรฌ – e i giovani di oggi avranno una percezione diversa dalla mia ma, altrettanto valevole. Quello che conta รจ, a mio avviso, che la gentilezza sia il vero trait dโ€™union tra le relazioni, indipendentemente dallโ€™etร  che si ha e dalle modalitร  con cui i rapporti si creano. Magari ho una visione un poโ€™ troppo romantica, capisco che in una societร  di massa come la nostra, il successo sembri essere lโ€™unico modo per far vedere al mondo che si esiste, ma poi รจ il perseverare nella gentilezza ciรฒ che rende le relazioni realmente umane e libere. E per gentilezza non intendo il galateo o porgere lโ€™altra guancia, intendo basare un rapporto sul riconoscersi e il riconoscere.ยป

 


Storie Ombra, preordinabile su Bookabook, sarร  consegnato ai lettori nel corso di giugno 2024.

Lโ€™influencer perugina รจ ambasciatrice di Compassion, oltre a essere una donna super attiva, sia nella vita reale sia nei social. รˆ promotrice anche dellโ€™evento che si terrร  il 14 ottobre a Perugia: la proiezione del docufilm โ€œImperdonabileโ€ in cui si racconta il genocidio in Ruanda del 1994.

Oggigiorno siamo circondati da influencer piรน o meno popolari, piรน o meno interessanti, tutti intenti a illuminarci la strada della vita. Riuscire perรฒ ad andare oltre la semplice apparenza glamour e modaiola, per comunicare e promuovere progetti sociali, o semplicemente per affrontare temi che possono far riflettere chi sta dietro lo schermo dello smartphone, non riesce a tutti, anzi veramente a pochi.
A Ilaria Di Vaio questo riesce, e pure bene. Nei suoi spazi social (blog e profilo Instagram, in cui ha 158.000 follower) va oltre, parla di tutto con chiarezza ed empatia: dal suo ruolo di mamma di tre bambine (Matilde, Adelaide e Dorotea) al rapporto profondo con la fede, da ciรฒ che vive nella quotidianitร  al suo essere testimonial di Compassion Italia (una onlus internazionale che opera da 70 anni per sostenere i bambini piรน poveri) fino al promuovere iniziative in cui crede profondamente, come lโ€™evento che si terrร  il 14 ottobre (ore 18) alla Sala dei Notari a Perugia. Verrร  trasmesso il docufilm Imperdonabile, che racconta il genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994. ยซLโ€™ho sentito subito mio e invito tutti a vederlo per darsi lโ€™occasione di mettersi in discussione nella propria intimitร  e analizzare le cose da un punto di vista diverso. La proiezione รจ gratuita, previa prenotazioneยป. Lโ€™etichetta di semplice influencer le va stretta e sfrutta la sua popolaritร  per parlare di progetti meritevoli e valori in cui crede. Dopotuttoโ€ฆ si puรฒ influenzare in diversi modi e su diversi argomenti.

 

Ilaria Di Vaio

Ilaria, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Che bella domanda! Lโ€™Umbria non รจ solo il cuore verde dโ€™Italia, ma รจ il mio cuore. Mio padre ha origini campane, mio nonno sarde e mio marito pugliesi, per questo mi considero italiana nel senso piรน esteso del termine, perรฒ lโ€™Umbria mi ha dato i natali. Sono nata ad Assisi, non a caso: mia mamma ci teneva che venissi al mondo nella cittร  piรน conosciuta della regione. Ho sempre vissuto a Perugia e sono cresciuta con influenze di altre regioni, ma allo stesso tempo con un profondo amore per le mie origini umbre. Ho un rapporto molto intenso e particolare con mia nonna materna che รจ di Casalalta (una frazione del Comune di Collazzone): mi ha sempre stimolata a vivere la vita contadina e ad avere un rapporto viscerale con la terra. Il mio amore per questa regione si evidenzia anche dal fatto che sono rimasta a vivere qui, sebbene, per il lavoro che faccio, altri luoghi mi avrebbero avvantaggiato.

Perchรฉ ha scelto di restare?

Per la pace, i ritmi tranquilli e gli spazi percorribili con facilitร , oltre ovviamente per i paesaggi. Io vivo immersa nella campagna, circondata da ulivi e colline, e quando apro gli occhi la mattina vedo la vera Umbria.

Oltre a essere una influencer molto conosciuta รจ anche ambasciatrice di Compassion Italia: quando รจ iniziato questo incarico?

Conosco Compassion da quando sono piccola, perchรฉ con la mia famiglia abbiamo sempre sostenuto dei bambini a distanza. Lโ€™incarico di ambasciatrice รจ nato due anni fa quando mi sono resa conto di avere qualcosa dโ€™importante in mano e che potevo sfruttare la mia popolaritร  nel mondo social in modo concreto e significativo. Ho sempre sentito questa responsabilitร , anche perchรฉ nella vita ho ricevuto molto. Inoltre, non cโ€™รจ nulla di piรน bello che essere utili per qualcun altro. Compassion per me รจ lโ€™occasione per poter donare ed essere utile, sfruttando quello che ho grazie al mio lavoro. รˆ veramente una missione.

 

Ilaria con le figlie Matilde e Adelaide nella Repubblica Dominicana

Questa estate รจ stata con la sua famiglia nella Repubblica Dominicana come testimonial di Compassion per sensibilizzare lโ€™opinione pubblica sulla povertร  e il disagio sociale dei minori che vivono lรฌ: ci racconta questโ€™esperienza?

รˆ la prima volta che ne parlo in unโ€™intervista. รˆ stato un viaggio incredibile che mi ha cambiato la vita. Sembra una frase retorica, ma รจ reale. Sono partita con la consapevolezza che non sarei piรน tornata uguale a prima; รจ stato un percorso molto formativo, sia dal punto di vista spirituale sia emotivo e allo stesso tempo anche impegnativo. Siamo stati lรฌ un mese: ho portato con me le mie tre figlie e mia mamma, lo rifarei altre mille volte.

Come mai questa scelta?

Rendo le mie figlie sempre molto partecipi nel mio lavoro, loro sanno quello che faccio e sanno i miei impegni. Devo dire che sono per me delle grandi motivatrici. Inoltre, รจ giusto che conoscano delle diverse realtร  anche distanti e incredibili.

Cosa ha fatto di concreto in quel mese?

La Repubblica Dominicana รจ tra i primi Paesi nel mondo per il turismo sessuale minorile, oltre alla grande presenza di droga: รจ un contesto molto pesante. Ci sono perรฒ delle piccole isole felici realizzate da Compassion che operano nel territorio: รจ importante che le persone conoscano queste realtร  e si rendano conto che il loro aiuto economico si concretizza portando dei risultati. Nella prima parte del viaggio ho conosciuto altre associazioni e organizzazioni internazionali presenti lรฌ; mentre nella seconda parte, come ambasciatrice, ho girato e utilizzato la mia popolaritร  per accendere una luce su tutto questo.

Ha in previsione altri viaggi?

Certo, sono solo allโ€™inizio. Fra qualche settimana andrรฒ a Madrid. Il mio compito in Occidente รจ quello di raccogliere fondi, investitori e far conoscere Compassion e le sue attivitร .

Possiamo dire che รจ una influencer social, ma anche molto socialeโ€ฆ

Quella della influencer รจ solo unโ€™etichetta che banalizza tutto. Ognuno utilizza la propria popolaritร  in base alle sue peculiaritร  e ai suoi interessi. Nel mio profilo Instagram e nel mio blog (Crumbs of Life) racconto chi sono in tutte le mie sfaccettature. Quando nel 2018 Il Sole 24 ore mi ha nominato tra le mamme piรน influenti dโ€™Italia, in qualche modo mi ha attaccato unโ€™etichetta, anche se, ovviamente, mi ha aperto tantissime porte a livello lavorativo. I brand con cui collaboro, ad esempio, sanno bene chi sono e come vivo i social, per questo mi capita spesso anche di rifiutare dei lavori, se non sono in linea con quello in cui credo e con il messaggio che voglio trasmettere.

Per lei le parole sono importanti tanto quanto le azioni e, per questo, come diceva, โ€œusaโ€ la sua popolaritร  e le sua parole per sensibilizzare e far conoscere temi importantiโ€ฆ

Sรฌ. Non mi tiro mai indietro quando cโ€™รจ lโ€™occasione di portare valore. Nel mio canale Instagram ho anche una rubrica in cui intervisto persone per me rilevanti e affronto tematiche importanti, proprio per arricchirmi e arricchire gli altri. Il mio profilo รจ uno spazio comune, un salotto in cui entrare e trovare spazio. Credo che come personaggi popolari abbiamo una responsabilitร  nei confronti delle persone che ci seguono, รจ importante proporre qualcosa e spronare a riflettere.

 

รˆ con questo spirito che promuove la proiezione del docufilm โ€œImperdonabileโ€, che si terrร  il 14 ottobre alla Sala dei Notari di Perugia (ore 18). So che tiene molto a questo eventoโ€ฆ

Assolutamente sรฌ, lo sento proprio mio. Sono stati i responsabili di Compassion a parlarmi di questo docufilm, che racconta il genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994. Sarร  trasmesso per la prima volta a Perugia, il 14 ottobre. รˆ stato girato da un giovane regista, Giosuรจ Petrone: lโ€™ho voluto conoscere perchรฉ il film mi ha colpito nel profondo e volevo capire da che testa e da che persona fosse partito, questo notevole prodotto. Trae origine da un articolo giornalistico che racconta la storia del percorso di riconciliazione tra due famiglie, di etnia diversa, rispettivamente vittime e carnefici durante il genocidio ruandese. รˆ un invito alla riflessione su alcuni temi di grande attualitร  e contiene un messaggio potente, rivoluzionario e di grande impatto. Imperdonabile ci aiuta a considerare quanto male si annida perfino nelle parole, oltre che negli atti crudeli e violenti. Ecco perchรฉ oltre che denunciare bisogna anche imparare a perdonare e questo documentario evidenzia quanto sia notevole il potere delle parole. Lo sento proprio mio e invito tutti a vederlo per darsi lโ€™occasione di mettersi in discussione nella propria intimitร  e analizzare le cose da un punto di vista diverso.

รˆ mamma di tre bambine, su Instagram e sul blog Crumbs of Life parla di loro e racconta la โ€œvita da mammaโ€: cโ€™รจ un consiglio che vuol dare alle neo o future mamme?ย 

Nessuno nasce preparato per questo ruolo. Quello che posso consigliare รจ – se abbiamo la grazia di ricevere questo dono – di affrontarlo con tranquillitร , giorno per giorno. Non ha senso riempirsi di paure. รˆ sicuramente un viaggio complesso che puรฒ provarti e toglierti le forze – ciรฒ รจ indiscutibile – ma dopotutto le cose piรน belle della vita prevedono sacrificio. Nel mio libro Ho bisogno di amare scrivo proprio che: ยซsacrificare significa rendere sacroยป. Noi abbiamo unโ€™accezione negativa di questo termine, in realtร  vuol dire prendere qualcosa di sรฉ e renderla sacra. Essere mamma รจ un lavoro costante anche su sรฉ stessi ed รจ unโ€™occasione per migliorarsi; tutto questo impegno perรฒ viene ripagato con un amore sconfinato, probabilmente molte volte anche immeritato. รˆ unโ€™avventura bellissima che va vissuta serenamente con la consapevolezza che non รจ scontata, e per questo va apprezzata nonostante la fatica. Noi mamme ne usciamo sicuramente migliori.

Non crede che oggi siamo un poโ€™ invasi da โ€œmamme socialโ€?

Non posso dire se sono troppe o poche, ognuno cerca la sua strada o ne crea un lavoro. Oramai i social sono a disposizione di tutti, ed รจ giusto cosรฌ. La differenza perรฒ la fa il motivo per il quale si realizza una determinata cosa e qual รจ il messaggio che si vuol trasmettere. Se tutto รจ solo legato alla pubblicitร  e ai brand, non resisti, e col tempo sparisci. La differenza – che cerco di fare io – non รจ tanto nellโ€™essere mamma, ma nel messaggio che trasmetto.

Spesso si discute dellโ€™esposizione dei figli nei social media: per lei รจ non certo un problemaโ€ฆ

Le mie figlie sono consapevoli di quello che faccio e le coinvolgo quotidianamente in ciรฒ di cui mi occupo. Sanno che ho un lavoro che mi dร  visibilitร , che mi fa riconoscere per strada. Inoltre, mio marito รจ un avvocato esperto di proprietร  intellettuale, per questo siamo ancora piรน tutelate. Forse un giorno mi rimprovereranno di questo, ma come di tante altre scelte che ora faccio per loro. La cosa fondamentale – ribadisco – รจ di come si utilizzano i social.

 

Ilaria con le figlie Adelaide, Dorotea e Matilde

รˆ decisamente multitasking: quante ore hanno le sue giornate?

Per sfruttare la giornata al meglio mi sveglio molto presto, verso le 5.45-6. In questo modo riesco a ritagliarmi del tempo per me stessa: leggo, faccio gli esercizi di logopedia e inizio la giornata. Ho anche ridotto al minimo il tempo che passo al telefono e mi organizzo per incastrare tutto. Cerco di ritagliarmi del tempo anche per me e andare in palestra, รจ un modo per scaricarmi.

Cโ€™รจ qualcosa di Ilaria che in pochi conoscono?

Il rapporto che ho con mia mamma. Vado sempre da lei quando ho bisogno di avere dei consigli, la sua opinione conta molto. Poi cโ€™รจ la mia fede, che รจ qualcosa di profondamente intimo, ma di cui parlo tranquillamente anche nei miei canali.

Di cosa non potrebbe mai fare a meno?

Come dice mia nonna: ยซUscire di casa senza rossetto รจ come uscire senza mutande!ยป (ride)

Lei รจ la sorella maggiore di Mariano Di Vaio, un influencer molto popolare: questo lโ€™ha aiutata nel suo lavoro o in qualche modo lโ€™ha ostacolata?ย ย 

So chi รจ mio fratello e quanto si รจ impegnato per arrivare dovโ€™รจ. Siamo stati cresciuti come dei soldatini, ligi alle regole e allโ€™impegno. Ovviamente il cognome ha un richiamo che non mi ha certo ostacolato, ma nemmeno aiutato come si potrebbe pensare. Sono molto orgogliosa di lui e degli obiettivi che ha raggiunto e per me รจ solo motivo di vanto essere accostata a Mariano.

Cโ€™รจ stato mai un momento in cui ha pensato di abbandonare i social?

Lo scorso anno mi hanno hackerato il profilo Instagram per la terza volta e con mio marito ci siamo detti: ยซForse deve andare cosรฌ! Farรฒ altroยป.

Per concludere, come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?ย ย ย ย ย ย ย ย 

Lussureggiante, tranquilla, a misura di persona.

La giovanissima perugina รจ stata ammessa alla prestigiosa scuola di danza dove, dal 4 settembre, inizierร  le lezioni.

Sta prendendo lezioni di francese e si prepara a partire con la sua bambola preferita, La Cocca (cosรฌ la chiama), dalla quale non si separa mai. Perchรฉ, Giorgia Aquilanti, 11 anni, da Perugia andrร  a Parigi per frequentare la prestigiosa Scuola di danza dellโ€™Opรฉra.
Forse รจ la prima umbra, forse la prima perugina: poco importa. Quello che importa รจ che il 4 settembre, in punta di piedi, inizierร  i corsi e porterร  lโ€™Umbria tra le mura della piรน antica scuola di danza del mondo, fondata nel 1713 da Luigi XIV (il Re Sole, per intenderci) e che รจ un vero trampolino di lancio per le future รฉtoiles.

Giorgia Aquilanti

Giorgia balla da quando ha 3 anni (due lezioni al giorno, dal lunedรฌ al venerdรฌ) nella scuola Studio Danza Arabesque della mamma Daria Ermakova, giร  ballerina del teatro Bolshoi di Mosca. Un bel pedigree, non cโ€™รจ che dire!
Con lโ€™aiuto del papร  Maurizio ci siamo fatti raccontare come si arriva – anche solo – a essere presi in considerazione dallโ€™Opรฉra di Parigi. Figuriamoci a farsi ammettere.
ยซA maggio Giorgia ha partecipato al Teatro Morlacchi di Perugia al concorso Italian Dance Award, lรฌ รจ stata notata e segnalata alla direttrice dellโ€™Opรฉra, ร‰lisabeth Platel. Alla fine di quel mese lโ€™hanno chiamata per sostenere unโ€™audizione in presenza a Parigi, e a giugno รจ arrivata la conferma dellโ€™ammissione nella sesta divisione โ€“ le divisioni sono otto – quindi in sei anni dovrebbe riuscire a diplomarsi. Il provino รจ stato una vera e propria lezione di danza, in cui hanno valutato le sue doti tecniche e fisiche (peso, altezza e corporatura). Anche lโ€™etร  รจ rilevante: piรน si รจ piccoli, meglio รจ; prediligono infatti insegnare ad alunni ancora non pienamente formati artisticamente. Inoltre, a paritร  di candidati la precedenza viene data a ballerini francesi – ad oggi nella scuola, oltre a Giorgia, ci sono solo altri due italiani. Per questo siamo ancora piรน orgogliosi della sua ammissioneยป racconta il papร .

 

 

Giorgia ha confessato candidamente di non essere stata piรน di tanto emozionata durante lโ€™audizione โ€“ dopotutto ha giร  partecipato in passato a stage e concorsi di livello – e dโ€™ispirarsi a Nina Kaptsova, prima ballerina del Teatro Bolshoi. Le sue idee sono sicuramente chiare.
Nellโ€™accademia frequenterร  la scuola paritaria la mattina, mentre il pomeriggio sarร  dedicato alle lezioni di danza. Tutto avverrร  allโ€™interno del campus. ยซรˆ una prova molto importante per lei, si dovrร  integrare con le compagne che non parlano nemmeno italiano. Vediamo come andrร , nella peggiore delle ipotesi si torna indietro; perรฒ non si puรฒ dire di no a un’occasione del genere senza nemmeno provareยป conclude Maurizio.

ยซNei nostri territori cโ€™รจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโ€™orizzonte culturale; tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regioneยป.

Cardinale Gualtiero Bassetti

Il cardinale Gualtiero Bassetti รจ andato in pensione la scorsa primavera, ma รจ rimasto arcivescovo emerito della sede metropolitana di Perugia – Cittร  della Pieve, che ha guidato dal 2009 al 2022. Nato in Toscana ma umbro dโ€™adozione, dal 2017 al 2022 รจ stato anche presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Abbiamo avuto la possibilitร  di fargli alcune domande su Perugia e sullโ€™Umbria, ma anche sulla situazione mondiale e su aspetti della sua vita privata come il recente pensionamento: ยซFarรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minori impegni. Se ce ne sarร  lโ€™opportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorioยป.

 

Eminenza, come sono cambiate Perugia e lโ€™Umbria in questi tredici anni in cui รจ stato vescovo dellโ€™arcidiocesi di Perugia-Cittร  della Pieve?

In tredici anni sono cambiate molte cose sia a Perugia sia in Umbria. Del resto รจ profondamente mutata la societร  nella sua interezza. Il passaggio dโ€™epoca a cui ha fatto spesso riferimento Papa Francesco รจ una questione reale, concreta e visibile. Nei nostri territori cโ€™รจ stato un profondo cambiamento generazionale, sociale e anche politico. Sono cambiati i protagonisti della vita pubblica ed รจ mutato lโ€™orizzonte culturale, tuttavia รจ rimasto intatto il cuore verde e spirituale di questa regione: i paesaggi e i borghi sono rimasti gli stessi, non hanno perso le loro peculiaritร  storiche e sono indubbiamente tra i piรน belli dโ€™Italia; i luoghi sacri piรน famosi, ma anche quelli meno noti, continuano inoltre a essere frequentati, non solo dal turismo religioso, ma da molti fedeli che si abbeverano alla sorgente della fede che qui in Umbria sgorga ormai incessantemente da secoli.

รˆ diventato cittadino onorario di Perugia: si sente ora un poโ€™ perugino? Le ha fatto piacere questo riconoscimento?

Mi ha fatto molto piacere questo riconoscimento perchรฉ significa che forse ho lasciato non solo qualcosa di buono, ma anche qualcosa di mio in questa cittร . Le parole delle autoritร  civili, a partire da quelle del sindaco, mi hanno veramente commosso e fatto sentire parte di una storia cittadina antica e prestigiosa. รˆ proprio vero, come diceva La Pira, che le cittร  hanno unโ€™anima. E adesso anchโ€™io mi sento compartecipe di questโ€™anima.

Cโ€™รจ qualcosa che vorrebbe dire ai perugini che ancora non ha detto loro o che non โ€œpotevaโ€ dire per il ruolo che ricopriva?

Non ho nascosto assolutamente nulla al mio popolo. Piuttosto, ai perugini vorrei aggiungere: siate sempre voi stessi coltivando con premura e amore la nostra cittร . Siate accoglienti perchรฉ ogni giorno che passa crescono nelle persone le lacrime da asciugare e le piaghe da fasciare. I primi difensori della cittร  sono infatti gli stessi abitanti che la vivono quotidianamente investendo energie, risorse e idee. In questi anni ho visto alcuni borghi della cittร  risorgere in modo eccezionale. Questa mi sembra la strada per il presente e per il futuro.

Stiamo vivendo, e abbiamo vissuto, anni molto difficili: pandemia, guerra e ora lโ€™ombra della carestia. Il ruolo della Chiesa e i numerosi appelli del Papa quanto sono importanti? Si potrebbe fare qualcosa di piรน?ย 

Il Papa e tutta la Chiesa si stanno impegnando alacremente per far cessare il terribile conflitto in Ucraina, cercando di dar vita a un negoziato, portando aiuti materiali dove รจ necessario e assistendo migliaia di rifugiati. Parlo della guerra in Ucraina perchรฉ รจ quella piรน vicina a noi, ma la Chiesa cattolica รจ presente, non da ora, in tutte le zone di crisi del mondo. Lo stesso impegno รจ stato profuso inoltre durante la pandemia, cercando di aiutare in ogni circostanza gli ammalati, le persone sole, le famiglie e gli anziani. Tutti i canali a nostra disposizione โ€“ diplomatici, sociali e spirituali โ€“ sono sempre aperti per prendersi cura dellโ€™uomo ferito. Tuttavia, da sempre, lo sforzo piรน importante della Chiesa non รจ propriamente visibile ma รจ sicuramente quotidiano, costante e incessante: ed รจ la preghiera. Dโ€™altronde come diceva La Pira, la preghiera รจ la forza motrice della storia.

Ha vissuto la pericolositร  del Covid in prima persona: un poโ€™ questa esperienza lโ€™ha cambiato?

รˆ stata unโ€™esperienza, al tempo stesso, durissima e preziosissima. Sono stato a un passo dalla morte e ho sentito la vita che mi stava abbandonando. In quei momenti ho sperimentato lโ€™abbandono nelle braccia di Dio. Un abbandono totale e pieno di speranza. Sul letto della terapia intensiva inoltre ho sperimentato la sofferenza della malattia ma anche lโ€™amore dei medici e degli infermieri che si sono presi cura di me. Sono stati per me una sorta di angeli in camice bianco che vivevano il loro lavoro come una missione. Li porterรฒ sempre nel mio cuore. E condividere le sofferenze del Covid nellโ€™Ospedale della Misericordia, accanto alla mia gente, รจ stata per me una grazia di Dio.

 

Il Cardinale con i bambini di una scuola perugina

Nella sua nuova residenza nel palazzo vescovile di Cittร  della Pieve porterร  la sua grande biblioteca: cโ€™รจ un volume al quale รจ piรน affezionato?

Ci sono molti volumi a cui sono legato, a partire da quelli della mia formazione. Penso per esempio ai libri di Maritain e Mounier, molti dei quali in lingua francese, che hanno caratterizzato la mia gioventรน. Ai tantissimi libri di e su Giorgio La Pira, da cui ho spesso tratto ispirazione e che ho citato molte volte nei miei interventi pubblici. Oppure a quelli di don Mazzolari e di don Milani. Inoltre sono anni che sul mio tavolo ci sono diverse edizioni della Divina Commedia, mi esercito nellโ€™imparare a memoria le terzine piรน significative. Ci sono perรฒ anche alcuni volumi piรน personali che contengono una dedica e che mi ricordano una parte importante della mia vita. Penso per esempio al libro di Giuliano Agresti, Vita nuova di San Francesco del 1978. Un libro bellissimo di una persona che, non solo รจ stata Rettore del Seminario di Firenze e poi vescovo di Spoleto, Norcia e Lucca, ma anche segnato la mia vita come uomo e come sacerdote.

In molti se lo chiederanno: cosa fa un cardinale in pensione?

Farรฒ il sacerdote a tempo pieno, con la stessa passione di prima ma con minor impegni. Laddove ci sarร  bisogno del mio aiuto, compatibilmente con la mia salute, io ci sarรฒ. E magari, se ce ne sarร  lโ€™opportunitร , darรฒ il mio contributo per valorizzare il patrimonio culturale e religioso del territorio.

A Cittร  della Pieve รจ di casa anche il premier Mario Draghi, magari vi incontrerete per la cittร โ€ฆ

E sarร  lโ€™occasione per confrontarci su tanti problemi vitali…

ยซVivere a Deruta significa vivere in Umbria e a essere altrettanto importante per me รจ lโ€™ereditร  artistica che ci hanno lasciato Perugino, Alberto Burri e Leoncillo Leonardiยป.

Nato a Terni e cresciuto a Deruta, Attilio Quintili si forma come artigiano ceramista, ma fin da subito orienta la sua ricerca artistica verso un linguaggio contemporaneo. Ciรฒ che lo affascina รจ la materia e le reazioni che si possono generare dallโ€™incontro con altre forze; in particolare, dal 2012 lโ€™artista inizia ad applicare cariche esplosive nel blocco di argilla, rileggendo in maniera fortemente personale la ricerca dellโ€™informale verso nuovi modi di trattare la materia. Anche se studia la precisa collocazione delle cariche per orientarne lโ€™esplosione, lโ€™argilla si squarcia e si plasma con risultati imprevedibili: il risultato finale รจ una scultura complessa che si presenta come unโ€™analisi allo stesso tempo sul pieno e sul vuoto, sul frammento e lโ€™assenza, spingendo la conversazione su un piano piรน concettuale.

 

 

Lei รจ umbro di nascita. Si forma a Deruta come artigiano e ceramista e poi orienta la sua ricerca artistica verso il linguaggio contemporaneo. Quanto รจ stata importante per la sua formazione la cittร  di Deruta, da secoli impregnata di arte?

Sono nato a Terni, mi sono trasferito pochi anni dopo a Deruta, ho imparato lโ€™arte della ceramica nella fabbrica di mia madre, che proviene da una famiglia derutese di lunga tradizione ceramica. Mi sono specializzato nella tecnica del Lustro che ho lasciato – anche se non definitivamente – nel 2012 per intraprendere un personale percorso artistico. Per rispondere alla domanda: Deruta con la sua storia e la sua tradizione mi hanno influenzato molto. Vivere qui perรฒ significa anche vivere in Umbria e a essere altrettanto importante per me รจ lโ€™ereditร  artistica che ci hanno lasciato Perugino, Alberto Burri e Leoncillo Leonardi. Credo comunque che nel mio percorso artistico lโ€™influenza maggiore sia arrivata dalla grande spiritualitร  che lโ€™Umbria e suoi santi emanano.

Le sue opere ceramiche spesso si aprono dallโ€™interno: รจ la materia che accetta lo squarcio. Fontana spesso dichiarava “la mia arte รจ portata sulla filosofia del niente, che non รจ un niente di distruzione, ma un niente di costruzione”. Anche lei, tramite la materia โ€œcostruisceโ€ nuovi possibili spazi? Ci racconta come โ€œcostruisceโ€ le sue opere?

Le mie sculture prendono forma attraverso unโ€™esplosione: รจ la deflagrazione a disegnare la forma. In nessun modo vengono toccate dalle mie mani, il risultato รจ una forma che la mente non puรฒ nemmeno immaginare. Ogni scultura รจ una nascita – o meglio una rinascita – dando vita a un nuovo ciclo vitale. Lโ€™apporto e la volontร  dellโ€™artista, e prima ancora dellโ€™uomo, รจ insignificante nel mio lavoro. La forma che si genera nelle sculture rimanda direttamente a una nuova vita senza alcun legame apparente con la precedente. Lโ€™assenza di una forma riconosciuta predispone il fruitore ad abbandonare le certezze apparenti della mente in favore delle apparenti incertezze di altri livelli di percezione, che possono coincidere con il niente che perรฒ, per rispondere alla sua domanda, non prevede nรฉ costruzione nรฉ distruzione.

 

 

Attraverso la lavorazione della ceramica e attraverso lโ€™utilizzo del lustro, nel tempo le sue opere sono state realizzate con tecniche non ceramiche, perfettamente espressive del suo pensiero. Inoltre, nelle sue opere รจ forte il connubio tra spiritualitร  e materia. Da dove trae ispirazione per la loro realizzazione?

La ceramica รจ una tecnica che utilizzo perchรฉ funzionale al mio percorso artistico. Trovo la ceramica, con le sue implicazioni, perfettamente significativa a esprimere la relazione, che รจ lโ€™obiettivo della mia ricerca, fra spiritualitร  e materia. Il percorso di conoscenza, in vita, รจ una costante mediazione fra gli opposti e di conseguenza un lavoro costante fra la spiritualizzazione della materia e la materializzazione dello spirito.

Vorrei concludere chiedendole di lasciarci con una parola su cui meditare, che per lei rappresenti il connubio tra la sua arte e lโ€™Umbria.

Il silenzio.

Raccontare il Perugino รจ la mostra a Palazzo Sorbello a Perugia, a due passi dalle 70 opere esposte nella Galleria nazionale dellโ€™Umbria, visitabile fino al 31 dicembre 2023.

Cominciare da qui prima di entrare tra le opere garantisce emozioni, svela segreti, rimette ordine nella Storia e scolpisce ricordi. Le opere dโ€™arte hanno un contesto complesso di cui sono anche espressione e, nel caso di Perugino questo riconosciuto, รจ indispensabile sapere anche il silenzio di cui hanno sofferto per il mancato sguardo, frutto di una pessima informazione delle fonti. Eccone alcuni cenni.

Madonna degli Alberelli, Casa Museo Palazzo Sorbello, Perugia

Questa remise en forme รจ stata possibile grazie a una divulgatrice ante litteram del Novecento: Maria Maddalena de Vecchi Ranieri (Marilena, madre di Ruggero Ranieri) che ha curato, raccolto e tramandato la ricca biblioteca dei marchesi Ranieri Bourbon di Sorbello. Biblioteca che ospita un ricco fondo di opere dedicate al Viaggio e quindi ai viaggiatori del Settecento e dellโ€™Ottocento che hanno visitato lโ€™Italia e lโ€™Umbria. ยซSono passati anniยป afferma Diego Brillini ยซdalla pubblicazione della prima edizione di Viaggiatori stranieri in Umbria, risultato di quella che forse fu la principale tra le fatiche intellettuali di Marilena de Vecchi Ranieriยป.

Si parte cosรฌ alla scoperta e riscoperta di Pietro Vannucci detto il Perugino. Tutti gli autori che hanno collaborato alla mostra e alla stesura del catalogo scrivono come gli insigni viaggiatori siano stati influenzati, a torto, dalle Vite di Giorgio Vasari, aretino, pittore poco richiesto, di sicuro il primo critico dโ€™arte che racconta degli artisti del suo tempo sulla base di valutazioni soggettive e spesso campanilistiche. Cosรฌ danneggiรฒ anche Pintoricchio, apostrofandolo come ยซdecoratore a metraggioยป. E danneggiรฒ Perugino e Perugia in quanto i grandi viaggiatori nei rispettivi diari fecero riferimento prevalente proprio al Vasari. Lo scrive Isabella Nardi citando Lalande, astronomo e intellettuale che nel suo Voyageย dโ€™un franรงois enย Italie fait dans les annรฉes 1765 et 1766 cita la povertร  infantile del pittore a cui avrebbe fatto da contraltare lโ€™aviditร  di guadagno e lโ€™invidia per Michelangelo. Continua la Nardi: ยซUna attribuzione sbagliata, da Perugino a Raffaello, รจ appunto argomento di conversazione tra Adriano Meis e la pettegola signorina Caporale nel Fu Mattia Pascal, pubblicato a puntate nel 1904 sulla Nuova Antologiaยป.

Perugino รจ stato un pittore molto richiesto, riceveva commesse a non finire in tante cittร  dโ€™Italia, fino a Napoli. Per questo meraviglia la poca accuratezza sullโ€™attribuzione delle sue opere o forse anche la poca curiositร , un controsenso per un viaggiatore spesso alla ricerca di percorsi non battuti. Alberto Sorbini nel suo saggio Perugino e i viaggiatori del Grand Tour: ยซPer la stragrande maggioranza degli intellettuali che venivano a visitare il Bel Paese, ciรฒ che era degno di ammirazione partiva dal divino Raffaello e poco o nulla degli artisti che lโ€™hanno precedutoโ€ฆ La damnatio memoriae del pittore di Cittร  della Pieve precede i viaggiatori che vengono in Italia. Si prenda ad esempio il Viaggio pittorescoโ€ฆ del 1671 opera del francese Giacomo Barriโ€ฆ riguardo alla cittร  di Perugia si citano lโ€™opera di Barocci nel Duomo, del ยซgran Raffaelloยป nella chiesa di San Severoโ€ฆ e infine un ยซquadro nobilissimoยป di Guido Reni nella Chiesa nuova di San Filippo Neri; non vi รจ traccia delle opere del Peruginoยป.

 

 

Perugino muore nel 1523. Per farla breve bisognerร  aspettare il 1907 con lโ€™Esposizione dโ€™antica arte umbra nella pinacoteca della cittร . ยซFu offerta unโ€™occasione in piรนยป cosรฌ Diego Brillini ยซper poter ammirare i capolavori della scuola umbra e del Perugino, molti dei quali concessi in prestito per lโ€™occasione da collezionisti privati, tra i quali figurano i fratelli Ruggero Ranieri Bourbon di Sorbello e Emanuele Ranieri, questโ€™ultimo al tempo proprietario della celebre Annunziazione Ranieri, opera giovanile del Perugino attualmente in deposito presso la Galleria Nazionaleยป. La differenza tra le opere di Perugino, Pintoricchio e Raffaello รจ forse evidente a chi ha avuto una frequentazione piรน ravvicinata. Una per tutte la postura delle figure: nel Perugino una maggiore compostezza rispetto allโ€™accenno di movimento di Pintoricchio che in Raffaello diventa quasi danzante, come fosse un anticipo del Cinema.

Sta di fatto che: ยซNessun quadro venne attribuito a Peruginoยป cosรฌ Francis Russel ยซnellโ€™inventario di Van Der Doort dellโ€™eccezionale collezione di re Carlo Iโ€ฆยป Unโ€™altra data topica per la ricostruzione storica รจ il 22 aprile del 1945. ยซUno degli ultimi importanti momenti della presenza alleataยป scrive Ruggero Ranieri ยซfu lโ€™organizzazione della mostra Quattro secoli di pittura in Umbria. Mostra celebrativa del V centenario della nascita di Pietro Perugino, aperta il 22 aprile del 1945 alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria, frutto della collaborazione fra i Monuments Men e il Soprintendente per le Gallerie e i Monumenti, Achille Bertini Colossoโ€ฆ Fu un evento di grande risonanza con la presenza dellโ€™allora Ministro della Pubblica Istruzione Vincenzo Arangio-Ruizโ€ฆ un catalogo stampato sia in versione italiana che inglese, 51 opere di cui ben 40 erano della Galleria nazionale stessaโ€ฆยป.

Tante storie nelle storie: ยซLโ€™iconografia della Madonna degli Alberelli Ranieri di Sorbelloยป cosรฌ Claudia Pazzini ยซcon le figure dagli sguardi rivolti in direzioni opposte e la particolare posa sinuosa dellโ€™infanteโ€ฆ ripete un fortunato schema compositivo che il Perugino propose per la prima volta nella Pala dei Decemviriโ€ฆ la fortunata invenzione fu copiata dalla maggioranza dei seguaci umbri e toscani del Vannucciยป. Dal danno alla beffa. ยซโ€ฆquesto rinato interesse per la conservazione delle pitture del Cambioยป scrive Cristina Galassi ยซil 1797 si rivelรฒ un anno terribile per le opere di Perugino: รจ noto che il pittore Jaques-Pierre Tinet fu inviato a Perugia allo scopo di ampliare la esigua lista di dipinti in precedenza predisposta da Jean-Antoine Gros e col fine di selezionare nuove opere, non comprese tra le cento indicate nel trattato di Tolentino, destinate al museo del Louvre. Perugino, nei famigerati elenchi delle requisizioni compilati in quellโ€™anno, finirร  malauguratamente, con lโ€™occupare un posto di assoluto privilegioยป.

 


  • Mostra Raccontare il Perugino dal 4 aprile al 31 dicembre 2023

Palazzo Sorbello, piazza Piccinino a Perugia.

Catalogo Raccontare il Perugino, impressioni e resoconti di viaggiatori stranieri in Umbria alla scoperta di Pietro Vannucci (Campisano editore)

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  • Mostra Il meglio maestro dโ€™Italia. Perugino nel suo tempo

In esposizione 70 opere dal 4 marzo allโ€™11giugno 2023.

Galleria nazionale dellโ€™Umbria. Corso Vannucci, Perugia

Il catalogo di Dario Cimorelli Editore

 

  • Il Perugino a Porta S. Angelo, mostra di cartoline e documenti fino al 27 maggio

Biblioteca di San Matteo degli Armeni

Orario: Dal lunedรฌ al venerdรฌ 9.30-13.00 e 15.00-19.30

 

 

Un altro straordinario risultato per l’Italia (“targata”Esercito) che ha conquistato lโ€™argento ai campionati mondiali di paracadutismo indoor, lo scorso 23 aprile 2023 in Slovacchia.

Della Nazionale fanno parte 4 atleti effettivi alla Brigata paracadutisti Folgore: un marchigiano (Andrea Cardinali: di Jesi), un toscano (Stefano Falagiani: di Cecina), un umbro (Marco Soro: perugino) e un piemontese (Alessandro Binello: astigiano).

La formazione azzurra, guidata dal sergente maggiore Andrea Cardinali (capo team), con i primi graduati Marco Soro e Stefano Falagiani e il sergente Alessandro Binello (tutti in forza al Reparto attivitร  sportive della brigata paracadutisti Folgore) si รจ laureata vice campione del mondo nella formazione del VFS (Vertical Formation Skydiving: consiste nell’ effettuare una serie di evoluzioni in formazione verticale ad altissima velocitร ). Gli Azzurri hanno conteso fino allโ€™ultimo dei 10 round il titolo iridato allo squadrone Usa, uscendo sconfitti solo per 4 punti (281 gli statunitensi, 277 lโ€™Italia) dopo una gara, durata tre giorni, mai cosรฌ aperta e incerta. Terza la Nazionale polacca.

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