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Lโ€™associazione arti visive Trebisonda, con il patrocinio del comune di Perugia, organizza una rassegna di cinque mostre sotto il titolo generale di Drawing as concept.

Il tema analizzato fa riferimento alle modalitร  di intuizione, elaborazione e stesura iniziale dellโ€™idea delineando i percorsi attraverso i quali lโ€™intuizione si manifesta; le mostre sono accompagnate di volta in volta da un testo a carattere generale sulla tematica, corredato dai contributi di Marco Bastianelli e Mara Predicatori.

Gli artisti sono: Rita Albertini, Tito Amodei, Sauro Cardinali, Caterina Ciuffetelli, Ysabel Dehais, Carlo Dell’Amico, Roberto Ghezzi, Aldo Grazzi, Luca Leandri, Roberta Meccoli, Antonio Pazzaglia, Ugo Piccioni, Attilio Quintili, Margherita Taticchi e Sara Tosti.

Il termine Drawing, spesso tradotto nella nostra lingua con disegnare, rimanda al tirare (to draw), in modo particolare al tirare una linea su un foglio; inoltre ha un significato anche piรน recondito: tirare fuori dallโ€™animo, o dalla mente. Per comprenderne il significato, bisogna tornare a disporsi nel punto di vista dellโ€™ideazione progettuale, del disegno inteso come germoglio dellโ€™idea o del segno che fissa lโ€™ispirazione nel momento in cui arriva. Per questo motivo, giร  Vasari definiva il disegno padre della pittura, della scultura e dellโ€™architettura, evidenziando anche che, per questa sua natura, il disegno รจ unโ€™espressione o dichiarazione del concetto che si ha nellโ€™animo; egli non dimentica che cโ€™รจ una componente casuale nel disegno, la quale attiene a una dimensione piรน istintiva e momentanea, che potremmo chiamare ispirazione; ma affinchรฉ tale impeto creativo possa davvero farsi visibile nel segno, occorre una mano allenata dalla pratica e dallo studio. La mano infatti deve essere pronta a tirar fuori dalla mente lโ€™idea e tradurla in un segno, รจ quindi fondamentale che lโ€™artista abbia una certa padronanza del linguaggio dellโ€™arte.
Quando viene considerata nel suo operare, lโ€™arte trova nel disegno, non necessariamente compiuto e realizzato, ma anche inteso come ispirazione, pensiero o stimolo creativo, un momento fondamentale della sua genesi. Il disegno quindi mostra lโ€™intimo dellโ€™artista, lโ€™estro creativo e la sua visione del mondo. Il disegno infatti ha la capacitร  di farci entrare nella dimensione intima del genio creativo, altrimenti preclusa; il disegnare non รจ soltanto uno schizzare o un abbozzare, ma assume anche lo statuto di forma dโ€™arte a sรฉ, poichรฉ รจ espressione artistica nella sua specifica tecnica esecutiva. Il disegno quindi va considerato anche come genere artistico proprio, sia esso eseguito a china, a matita, a sanguigna, a carbone o con altre tecniche piรน moderne.

Centro per l’arte contemporanea Trebisonda, via Bramante 26, Perugia.
Dal 20 maggio al 12 giugno, venerdรฌ-sabato-domenica dalle 17:30 alle 19:30.
Su appuntamento al 3315793797 – 3381593981

 

Diventato ormai un appuntamento florovivaistico irrinunciabile, il 21 e 22 maggio torna Perugia Flower Show.

La mostra mercato di piante rare ed inconsuete, giunta alla sua XIV edizione primaverile, questโ€™anno si sposta nella nuova e splendida cornice del Barton Park, permettendo ai visitatori piรน esperti e ai nuovi appassionati di scoprire, ancora una volta, in anteprima nazionale le novitร  del settore e di incontrare i migliori collezionisti e produttori di raritร  botaniche. Tutti i dettagli della due giorni sono stati svelati alla presenza dellโ€™ideatrice del circuito Flower Show, Lucia Boccolini, della professoressa del Dipartimento di Scienze Agrarie dellโ€™Universitร  di Perugia, Lara Reale, e di alcuni rappresentanti del Comune e della Provincia di Perugia.

 

 

โ€œUnโ€™edizione ricca di collaborazioni, contenuti culturali e pillole di giardinaggio che lascerร  senza dubbio i visitatori soddisfatti – ha detto Boccolini -. Quest’anno saremo al Barton Park, un giardino importante della cittร  scelto perchรฉ le sue caratteristiche ci consentono di lavorare in maniera diversa. Ci saranno 66 espositori, tra i migliori vivaisti e artigiani provenienti da tutta Italia. Eโ€™ stato un anno difficile, ma siamo soddisfatti perchรฉ i produttori ci hanno seguito anche in questa nuovissima edizione. Ci saranno tantissimi corsi e workshop gratuiti tenuti dagli stessi espositori: dal giardinaggio base a quello specialistico, dal disegno naturalistico alla stampa botanicaโ€.

Tra le novitร  di quest’anno รจ stata sottolineata la presenza del Centro Ippico San Biagio di Perugia, che porterร  i cavalli mettendoli a disposizione dei bambini per una breve passeggiata, e poi la collaborazione con l’ONAF di Perugia (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio) presente nel programma con due degustazione, una il sabato e una la domenica. Ci sarร  anche un corso sul bon ton in giardino per adulti e corsi per bambini come Flower Chef, organizzati dall’Associazione C’รจ una casa sulla Luna.

In collaborazione con lo storico sponsor Gruppo Hera, domenica 22 maggio alle ore 15.30, si terrร  un incontro con Gianumberto Accinelli, entomologo e professore dell’Universitร  di Bologna, su come l’ambiente cambia, in modo positivo, quanto si piantano le piante. Si parlerร , soprattutto, dei ciliegi da fiore.ย ย Gli assessori del Comune di Perugia si sono detti orgogliosi di avere nel territorio questo evento: โ€œQuesto cambio di location รจ positivo, abbiamo un territorio vasto ed รจ importante sfruttarlo tutto e conoscerlo fino in fondo. La grandezza dell’evento รจ notevole e si vede l’attenzione verso il mondo della natura e quello degli animaliโ€.

 

 

โ€œCome Provincia โ€“ ha sottolineato la consigliera delegata dalla Presidente – siamo contenti di patrocinare questo evento, vedo un programma ricchissimo da cui si nota uno studio, una ricerca, un’attenzione nella creazione di tutto questo. Non รจ solo una mostra di piante rare e inconsuete, ma tanto di piรน. Venendo al Flower Show ho sempre notato un’atmosfera bella e gioiosa, oltre a una grande attenzione per le famiglie. Sono queste le iniziative che fanno bene alla nostra cittร โ€.

Tanti i corsi gratuiti organizzati in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, come spiegato dalla professoressa Reale: โ€œSi รจ creata una grande sinergia con l’organizzazione dell’evento per cui abbiamo deciso di presenziare durante la manifestazione partecipando attivamente con alcuni corsi dedicati a tutti i visitatori come โ€œSos Pianteโ€ dove esperti del settore visiteranno le foglie malate che i visitatori porteranno per una diagnosi completaโ€.

Lโ€™Abbazia di Sassovivo, una delle piรน antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria, con il suo chiostro duecentesco realizzato con 128 colonnine di marmo bianco, in parte lisce e in parte a spirale[1], accolgono la personale di Giuliano Giuman, Silentium, inaugurata il 7 maggio.

Giuliano Giuman

Una grande mostra, che si sviluppa nei bellissimi ambienti e negli spazi dell’Abbazia: un viaggio intorno al concetto del sacro, un percorso di amplificazione della percezione esterna e interna. Il maestro umbro Giuliano Giuman torna a esporre e lo fa con un percorso di 23 opere tra pittura, fotografia e installazioni site specific; la personale รจ stata presentata presso l’Accademia di Belle Arti: alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre all’artista Roberta Taddei,ย presidente Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, Antonella Pesola,ย critica d’arte e presentatrice della mostra ed Emidio De Albentiis, direttore Accademia Belle Arti di Perugia. La mostra, promossa in collaborazione con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas discepoli di Charles de Foucauld, che abitano e custodiscono l’Abbazia, e con l’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, sarร  visitabile, a ingresso libero, fino al 7 ottobre 2022.

Giuman[2] mette in evidenza il tema del silenzio per favorire l’osservazione e la percezione. Una dimensione, quella di Silentium, che in questo particolare momento storico post-pandemico, di crisi e guerra anche in Europa, non rappresenta un vuoto o un’assenza ma, al contrario, รจ il modo in cui si organizza la presenza: essere nel presente, adesso. Proprio ora che il rapporto con il mondo รจ stato totalmente messo in discussione, catapultandoci in un presente che non ci saremmo mai aspettati, l’arte diventa una chiave di lettura indispensabile per indagare il nostro spirito. L’artista infatti, per tutto il tempo del primo lockdown, ha avuto la fortuna di trascorrere, ogni giorno ore in solitudine, proprio allโ€™interno di un chiostro cinquecentesco adiacente alla sua casa-studio, ad approfondire, meditare e cercare risposte e ispirazioni.

 

ULTIMA CENA 2015, pittura su vetro a gran fuoco

 

Antonella Pesolaย ha spiegato come ยซIl progetto, nato specificatamente per questo luogo, segue un importante percorso artistico che potremmo dire fondato sulla regola benedettina del silenzio, qui reso vivo, tangibile, vibrante dall’opera dell’artista. Giuman rievoca quell’arte che va verso un pensiero spirituale e lo fa usando il vetro come materia predominanteยป, inoltre prosegue sostenendo che ยซGiuliano Giuman, interpreta nella contemporaneitร  anche il sentimento religioso attraverso una estremizzazione delle valenze simboliche della luce e del colore. Fondendo questi due elementi, studiando le linee direttrici simultanee di sensibilitร  atmosferiche, cromatiche e sensoriali, l’artista ha costruito un percorso peculiare che lo ha portato a indagare i fenomeni della realtร  attraverso una lettura puntuale, dove la geometria costruisce e simultaneamente si annulla nel colore, creando ambienti psichici e reali. Giuman si muove tra scultura e pittura, dove tradizione e innovazione convivonoยป.
La mostra Silentium raccoglie sia la documentazione di progetti e realizzazioni di opere di arte sacra del suo percorso artistico, sia opere ispirate proprio dal luogo sacro in cuiย รจ ospitata:ย apoteosi del silenzio, dove ognuno di noi puรฒ trovare il proprio concetto di bellezzaย e sacralitร .

 


[1] L. Zazzerini, Umbria eremitica. Ubi silentium sit Deus, Edizioni Luoghi Interiori, Cittร  di Castello, 2019, p. 80.

[2] Per approfondimento si veda From Burri to Giuman. Gli artisti incendiari, in AboutUmbria Collection Red, pp. 32-40.

Il Fotoclub nasce per diffondere e sostenere la fotografia, sia dal punto di vista artistico che tecnico. Si propone di aiutare i neofiti a crescere e/o migliorare attraverso il confronto e il sostegno dei soci piรน esperti. รˆ anche punto di incontro per appassionati di questa forma artistica e culturale in modo completamente partecipativo e libero e offre la possibilitร  di esporre le proprie opere cosรฌ come quelle di autori esterni.

 

 

Il nome Al garage di Elio nasce perchรฉ i locali erano originariamente quelli di unโ€™officina meccanica, un garage, di proprietร  del signor Elio.

Il Fotoclub aprirร  le sue porte mercoledรฌ 11 maggio (ore 17), in via della Tramontana, 24 a Perugia.

 


Per informazioni.

Bellezza e sacralitร . “Silentium” di Giuliano Giuman all’Abbazia di Sassovivo. 23 opere tra pittura su tela e su tavola, fotografia, ceramica, progetti e installazioni site specific. Un viaggio per indagare noi stessi e il mondo. Dal 7 maggio al 7 ottobre, con la presentazione a cura di Antonella Pesola, critica d’arte.

Giuliano Giuman

Lโ€™Abbazia di Sassovivo, una delle piรน antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria, arroccata su uno sperone da cui si gode una vista panoramica su Foligno e la Valle Umbra, accoglierร  la personale di Giuliano Giuman.

Silentium come riflessione sul mondo esterno, ma anche come ascolto di sรฉ stessi. Un viaggio intorno al concetto del sacro in un momento storico fatto anche di difficolta e di profonde incertezze; un percorso di amplificazione della percezione esterna e interna di noi stessi.

Giuliano Giuman torna a esporre e lo fa con un percorso di 23 opere collocate nell’Abbazia di Santacroce di Sassovivo (Foligno – PG), una delle piรน antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria. La personale del Maestro umbro, promossa in collaborazione con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas discepoli di Charles de Foucauld, che abitano e custodiscono l’Abbazia, e con l’Associazione Amici dellโ€™Abbazia di Sassovivo, sarร  inaugurata sabato 7 maggio e sarร  visitabile (a ingresso libero) fino al 7 ottobre 2022.

La FIDAPA Sezione di Terni, associazione dedita alla valorizzazione della figura femminile nel campo del lavoro e dell’arte, ha organizzato un evento presso la prestigiosa biblioteca del CLT, dedicato alla figura di Jole Rodelli Papuli (1920-2013), artista attiva a Terni nella seconda metร  del ‘900.

Jole Rodelli Papuli era la moglie di un noto ingegnere, Gino Papuli, e come tale รจ stata sempre ricordata. In realtร  รจ vissuta in un suo mondo artistico privato poco dedita alla pubblicitร  del suo lavoro ma apprezzata nei cenacoli artistici del suo tempo e da importanti istituzioni quali la Calcografia Nazionale di Roma che possiede molte sue stampe di ottima fattura.

Per questo si propone come titolo: Jole Rodelli Papuli, un talento privatoย (dal 22 aprile al 22 maggio) con riferimento alla riservatezza del personaggio che ha vissuto l’espressione artistica piรน come espressione interiore che come confronto con il mondo dell’arte. L’iniziativa nasce da un interesse dell’arch. Michele Giorgini, (ricercatore e autore di numerose pubblicazioni) che, colpito dall’immagine di copertina di una pubblicazione della Soc.Terni, un dipinto di Jole Papuli, ha iniziato una ricerca ed uno studio sulle opere e sul personaggio.

Ha raccolto testimonianze e fotografato molte delle sue opere in accordo con il figlio Giuseppe Papuli, che vive in Francia, e ideato un evento di presentazione della figura di Jole arricchito da una mostra di opere selezionate fra i vari generi che l’artista ha sperimentato. La mostra sarร  ospitata negli spazi espositivi di cui รจ dotata la biblioteca. L’evento vedrร  la partecipazione di Antonella Pesola, critica d’arte, che illustrerร  e commenterร  le opere dell’artista.

La sensibilitร  creativa dell’artista si esplicitava anche in altri campi come la ceramica e la poesia. Durante l’evento saranno proposte delle letture di poesie e brevi pensieri. Iole Rodelli Papuli รจ stata presidente del Sorptimist Club di Terni che prenderร  parte all’evento.

Cittร  della Pieve accoglie la mostra Un amore dal grigio al colore di Claudia Maggiurana. ยซA seguito di un percorso intenso e colorato, la mia esperienza della convivenza con un tumore al seno, viene riportata in questa mostra del tutto personale, dove narrerรฒ una storia dal nome tumore o come dico io tuo amoreยป.
La mostra che verrร  inaugurata il 15 aprile (ore 17.00) a Palazzo della Corgna – Cittร  della Pieve, sarร  visibile fino al 27 aprile; รจ a cura di Claudia Maggiurana e Marco Pareti e organizzata dallโ€™associazione Vivo a colori. Tra i partner cโ€™รจ pure AboutUmbria.

 

 


Info: 349.2613610
vivoacolori.it@gmail.com
Nel rispetto delle normative Covid : green pass e mascherina fp2

La personale dellโ€™artista perugino sarร  visibile fino al 5 marzo alla Rocca di Umbertide. 54 opere e tre nuove installazioni.

La Regina Elisabetta, Gianni Agnelli, spray disinfettanti giganti e la Statua della Libertร  tutta nera. Questo, e molto altro, vi aspetta nella mostra dโ€™arte contemporanea Queen Pass dellโ€™artista perugino Massimiliano MaMo Donnari, che si svolge fino al 5 marzo 2022, con il patrocinio del Comune di Umbertide, allโ€™interno della Rocca.

La Rocca di Umbertide

Un drappo che scende dalla torre indica la strada della personale dellโ€™eclettico artista che, con il suo carattere esplosivo, rende viva ogni realizzazione e riesce a trasporre nei suoi personaggi, con le tecniche piรน disparate e innovative, sentimenti e sogni che esaltano e rendono suggestive tutte le sue opere. Racconta, alla sua maniera, i personaggi del nostro tempo che, grazie al suo estro, sfuggono dal loro ruolo per divertirsi e far divertire tutti coloro che li ammirano: unโ€™ironia che perรฒ lancia messaggi importanti e soprattutto contemporanei.
ยซรˆ la personale piรน grande che abbia mai fatto, oltre alle 54 opere ci sono anche tre installazioni. Lโ€™ironia della mostra parte proprio dal titolo: dobbiamo usare il Green Pass anche per prendere un caffรจ e allora ho pensato, per accedere alla mostra serve il Pass della Regina, da qui Queen Passยป spiega lโ€™artista. Lโ€™inaugurazione si รจ svolta con circa 280 persone tra mandorle portafortuna incapsulate in provette e M&Mโ€™S realizzate per lโ€™occasione con la Regina disegnata.

In giro per la mostra

Allโ€™interno della Rocca del 1300 la mostra รจ suddivisa in tre piani: allโ€™entrata ci accoglie la zona degli spruzzini, proprio a voler dire che, come prima cosa dobbiamo disinfettarci le mani. Qui svetta Upgrade – il famoso spuzzino โ€“ esposto giร  in diverse mostre dโ€™Italia. รˆ unโ€™opera che ha come protagonista il comune spray disinfettante, prodotto diventato improvvisamente prezioso in questo momento storico, rivisto in chiave ironica rievocando lโ€™etichettatura dello Champagne Dom Perignart. Altra installazione imperdibile รจ la Statua della Libertร  nera che in una mano ha la solita fiamma, mentre nellโ€™altra uno spray dal quale tira fuori la sua energia positiva e si riappropria del suo colore originale.

 

Nel primo livello ci aspettano diversi personaggi e ad accoglierci cโ€™รจ un vecchio cameriere dellโ€™hotel Brufani che, con un cocktail in mano, invita a proseguire la mostra. Cโ€™รจ Gianni Agnelli con i nipoti, Raffaello Sanzio, Donald Trump e Strawberry War, un carro armato che spara fragole. Ma รจ la Regina Elisabetta la fashion queen indiscussa della mostra e in alcuni quadri sveste i suoi classici tailleur pastello per indossare magliette e jeans. Sullโ€™apice della torre infatti si trovano tutte le regine: Elisabetta con i nipoti vestiti da guardie reali e il suo sarto Domenico Dolce, ma anche la regina della musica Ornella Vanoni e la regina del fashion style Iris Apfel. Gironzolando si scoprono anche le altre opereโ€ฆ ma non vogliamo svelarvi troppo!

 

ยซOltre alla mostra, ho creato anche un nuovo catalogo che si chiama sempre Queen Pass; si tratta un volume ricco di suggestioni in cui hanno dato il contributo varie personalitร  (Matteo Grandi, Michele Fioroni, Michela Proietti, Carolina Cucinelli, Enrico Vanzina, Eugenio Guarducci, Simona Esposito Elisabetta Furin, Daniele Corvi, Umberto Maiorca, Angelo Bacci e Fabio Marcelli) prese in prestito dagli ambienti piรน disparati per connotare le mille sfaccettature della mia arte. In questi due anni di stop ho creato molto, ho realizzato anche un mio hangar-laboratorio di circa 100 mยฒ allโ€™interno della mia azienda, dove le creazioni prendono vitaยป conclude MaMo.
Ad aprile la mostra si dovrebbe spostare a Cittร  della Pieve mentre in estate a Todi. Sabato invece (ore 16.30) รจ previsto un incontro con la scrittrice Eva Grippa che parlerร  del suo libro Elisabetta e le altre proprio in linea con il tema della mostra.

 


Per informazioni contattare il numero 075 9413691

รˆ stata inaugurata la mostra โ€œLeandra Angelucci Cominazzini. Una donna futuristaโ€ a palazzo Trinci, residenza della nobile famiglia che governรฒ la cittร  di Foligno tra il 1305 e il 1439; la mostra, promossa da CoopCulture in collaborazione con il Comune di Foligno, รจ dedicata alla pittrice futurista folignate per la ricorrenza dei quarantโ€™anni dalla sua morte.

 

La mostra, occasione imperdibile per ricordare e far meglio conoscere lโ€™artista folignate, sarร  visibile fino al 24 gennaio 2022. Curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, allestita nelle sale di palazzo Trinci e al piano terra della biblioteca comunale, รจ divisa per sezioni con circa novanta opere, fra dipinti, arazzi e manufatti in ceramica che documentano lโ€™attivitร  di Leandra Angelucci Cominazzini e da cui si ricavano interessanti notizie sul rapporto intercorso con Filippo Tommaso Marinetti e con i personaggi di spicco del panorama culturale italiano del periodo futurista.
La mostra รจ arricchita da una sezione documentaria dedicata allโ€™artista, alle sue esposizioni e ai contatti che strinse lungo tutta la sua operosa vita, e una sezione bibliografica dedicata allโ€™editore folignate dedito alla pubblicazione di opere futuriste Franco Campitelli, a cura di Antonella Pesola e Domenico Cialfi.

 

Le opere

La sua vita

Leandra Cominazzini (Foligno, 5 settembre 1890 โ€“ Foligno, 24 gennaio 1981), รจ stata unโ€™artista di primo piano nella cultura futurista italiana: nasce nella cittร  dei Trinci da una famiglia dell’alta borghesia e trascorre tutta la sua infanzia a Foligno. Fin da giovanissima fu mandata dalla famiglia, come era previsto per le donne, presso il Collegio Santo Spirito a Perugia, per continuare gli studi all’istituto magistrale, anche se il suo desiderio era quello di frequentare i corsi dell’Accademia.[1]
Iniziรฒ a dedicarsi allโ€™arte, la sua passione, appena diplomata, spaziando dal pannello murale, ai vetri dipinti a smalto e a olio, alle tele e alle mattonelle; sperimentรฒ il campo della pittura non tradizionale con la creazione di arazzi, riprendendo un’antica tecnica usata dalle donne di Spello. Grazie allโ€™esposizione dei suoi arazzi, vinse una medaglia dโ€™argento, alla Prima mostra internazionale di Arte sacra a Valle Giulia a Roma nel 1930.

 

 

Il 1932 fu un anno fondamentale per lโ€™artista, poichรฉ questa data segnรฒ lโ€™incontro con Gerardo Dottori, firmatario del manifesto dell’Aeropittura e figura di punta del futurismo a Perugia. Profondamente legato a Dottori fu Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista e ideatore della mostra Premio Golfo della Spezia, presso la quale Leandra Cominazzini presentรฒ un suo dipinto. Dopo tale successo lโ€™artista partecipรฒ alle piรน importanti esposizioni italiane: la XX e la XXIII Esposizione internazionale d’arte di Venezia, nel 1936 e nel 1942, alle Quadriennali di Roma nel 1939 e nel 1943; espose inoltre a Napoli, Terni, Roma, Orvieto, Milano, Cremona, Bologna, Firenze e Foligno, inviando sempre le sue creazioni e non andando mai di persona.[2]
Fu unโ€™artista poliedrica, non si dedicรฒ solo alla pittura ma, nel 1939, si cimentรฒ anche nella poesia, dedicando a Marinetti la raccolta di Aeropoesia futurista umbra, pubblicata poi postuma nel 1983.
La sua pittura subรฌ un cambiamento radicale, quando, all’inizio degli anni Cinquanta, rimase vedova del marito Ottorino Angelucci, un industriale perugino; la sua arte mutรฒ radicalmente, prediligendo soggetti come il cosmo, i satelliti e gli astri.[3] Lโ€™artista si spense nella sua cittร  natale il 24 gennaio 1981.

Lโ€™affetto di Leandra alla cittร  รจ dimostrato da unโ€™opera raffigurante la pittura astraleย del 1970, donata al Comune di Foligno e conservata nel deposito del museo di palazzo Trinci, ora esposta al pubblico.
Lโ€™artista donรฒ, alla Biblioteca comunale Dante Alighieri della sua cittร  nel 1979, il suo archivio, raccogliendo lโ€™invito fatto dallโ€™amministrazione di voler costituire un fondo documentario sugli artisti umbri, che si รจ arricchito poi di altre pubblicazioni entrate a far parte del patrimonio librario nellโ€™aprile del 1981. La documentazione ricopre un periodo molto ampio: dal 1900 al 1981, che testimonia la varietร  di stili e generi dellโ€™artista poliedrica, dalle iniziali prove di disegni scolastici, allโ€™Autobiografia manoscritta. Fondamentali sono le lettere di Gerardo Dottori, lโ€™artista con il quale si รจ sempre confrontata dal 1932, quando iniziรฒ a frequentare il gruppo futurista umbro con Alessandro Bruschetti, Vittorio Meschini e Giuseppe Preziosi.
La vita e la storia dellโ€™artista รจ delineate nella mostra attraverso il materiale facente parte dellโ€™Archivio Cominazzini, oggi digitalizzato. Dopo la seconda guerra mondiale infatti Leandra nella volontร  di tenere desto lo spirito delโ€‹ Futurismo, cercรฒ continui legami con gli artisti con cui condivise le rassegne espositive e lโ€™idealitร  del movimento marinettiano; sono presenti infatti molti carteggi con alcuni esponenti, spicca infatti il forte legame di stima e amicizia con Giovanni Acquaviva ed Enzo Benedetto. Diversi documenti riguardano anche lโ€™ultimo segretario di Marinetti, Luigi Scrivo con il quale Leandra ebbe un epistolario dal 1968 al 1975. Accompagnano il lungo percorso artistico numerosi ritagli di stampa, fotografie, un diploma di partecipazione e cataloghi delle esposizioni piรน significative; il ricco materiale testimonia la volontร  di Leandra di aggiornarsi e per continuare a esprimere la propria arte. La mostra si completa con un catalogo edito da Coopculture con saggi dei curatori, approfondimenti di Emanuela Cecconelli e Lucia Bertoglio ed un aggiornato apparato scientifico a cura di Antonella Pesola composto da una dettagliata cronologia e bibliografia. Leandra Angelucci Cominazzini fu tra le poche personalitร  femminili che aderirono al Futurismo; il suo ruolo allโ€™interno del movimento appare molto interessante se si considera che tale movimento aveva una visione dellโ€™arte basata su valori come la forza, la velocitร , la guerra, da cui il genere femminile era generalmente escluso; le donne allora reagirono ampliando gli spazi del movimento, diventando artiste a tutto tondo, impegnate cosรฌ su piรน fronti artistici.

 

L’orbo veggente, 1936

 


[1] Massimo Duranti, Enrico Crispolti, Leandra Angelucci Cominazzini Futurista Onirica, Perugia, 1983.
[2] Mirella Bentivoglio, Le futuriste italiane nelle arti visive, De Luca, 2008.
[3]Voce Cominazzini Leandra in Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

Il Festival di Fotografia Contemporanea che sta per iniziare al Palazzo del Vignola di Todi, vuole aprire una finestra su di noi e sul mondo attraverso diverse forme di comunicazione.

Oggi siamo sempre piรน sommersi di immagini, si fotografa di tutto: dal panino che si sta mangiando allโ€™avvenimento drammatico, con scatti discutibili e che sovente trasmettono ben poche emozioni. Questo Festival pone invece in evidenza lo sguardo sensibile degli artisti.
Mentre solitamente i festival raccolgono solo spettatori e critici, questo Festival di Fotografia ci trascina dentro il mondo della fotografia partendo dallโ€™antica camera oscura sino alla post produzione digitale, coinvolgendo direttamente i partecipanti grazie al progetto The dark room project, curato da Luciano Corvaglia.

Antonio Manta

Sono accettate anche immagini realizzate dal pubblico che verranno visionate collettivamente nella sezione Lettura Portfolio, organizzata in collaborazione con FIAF Umbria. Ci saranno a disposizione professionisti che esamineranno le immagini per poi dare consigli, magari scoprire nuovi talenti e, lโ€™ultimo giorno, premiare lo scatto piรน bello.

Nella mostra collettiva La fotografia รจ donna, curata da Antonio Manta, dieci fotografe espongono i loro scatti. Le loro immagini ci offriranno una visione sia del mondo passato, in varie fasi di cambiamento, sia del mondo che sarร , interpretato dal sensibile sguardo femminile e immaginando anche una futura vita su Marte, quando un giorno potremo andare in massa su altri pianeti. Inoltre progetti editoriali si intrecceranno con film, proiettati nel Nido dellโ€™Aquila, un luogo molto particolare che ospiterร  pure presentazioni di libri e dibattiti. Un Festival dunque che abbraccia il passato remoto, il passato recente visto in divenire e il futuro ipotizzabile.

Cโ€™รจ sempre stato un futuro che avanza come lo ha immaginato anche Giandomenico Tiepolo mentre affrescava la sua villa di Ziano, ritraendo la folla ammassata che osserva la lanterna magica. Adesso che siamo ben oltre la lanterna magica, resta la magia dellโ€™emozione trasmessa da certe immagini. Alberto Giuliani ha immaginato la vita sul pianeta rosso: Marte; Carlo Riccardi ha ritrovato le immagini della Roma che cambiava negli anni Sessanta, gli anni del boom. Ma non si potevano trascurare immagini di quel passato recentissimo, marzo 2020, i giorni del lockdown. Rivedere quei giorni ci riporterร  a unโ€™esperienza collettiva che non avremmo mai immaginato di dover vivere; รจ trascorso solo un anno ma sembra giร  molto lontano.

 

Chi desiderasse vedere la terra fotografata dallo spazio puรฒ andare al Nido dellโ€™Aquila per incontrare lโ€™astronauta Paolo Nespoli che, in occasione della presentazione del suo libro, farร  scorrere immagini scattate dallo spazio. Ci si potrร  divertire con il set fotografico allestito da Fuji dove sarร  possibile farsi dipingere il viso dal pittore Francesco Amato e immortalare dal fotografo Antonio Manta. Si potranno pure testare le nuove macchine fotografiche Fuji.

 

 

Insomma, sarร  una settimana molto densa di avvenimenti che attraverseranno e animeranno la bella cittร  di Todi. Un Festival cosรฌ articolato, che vedrร  il suo inizio con la proiezione del docufilm Letโ€™s go, non potrร  che concludersi con un concerto eseguito dal quintetto Tebaldi, allieve dellโ€™Accademia del Teatro alla Scala. Il concerto avrร  luogo nella chiesa della Consolazione domenica 3 ottobre alle ore 19.30.

 


Lโ€™ingresso alle mostre, alle performance e alle conferenze รจ gratuito e nel rispetto delle vigenti norme anti Covid-19. negli spazi del festival รจ obbligatorio lโ€™uso della mascherina.

ORARIO DELLE MOSTRE: 10:00 โ€“ 13:00 / 15:00 โ€“ 19:00

Il programma รจ scaricabile dal sito: sito: todimmagina.it

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