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A Perugia, nel Salone Apollo di Palazzo della Penna, in una cornice di folto e interessato pubblico รจ stato presentato il libro di Sara Allegrini intitolato La rete. A intervenire sono stati la stessa autrice e l’attrice Simona Esposito, mentre a presentare รจ stato l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano.

 

Nel romanzo La rete di Sara Allegrini, edito da Mondadori, si parla di Daniel, Maddalena e Eliah, ragazzi difficili che si ritrovano sperduti in mezzo a un bosco.
Senza cibo e senza acqua, i tre si sentono abbandonati, privati come sono di tante cose che, prima di trovarsi lรฌ, avevano sempre dato per scontate. Da qui la traccia riflessiva e formativa che si dipana in un racconto emozionale, rispecchiante l’attuale visione di molti giovani di oggi, quelli che non danno il giusto valore alle cose piรน semplici come il pane.
Nel racconto, sapientemente scritto da Sara, il lavoro, la dedizione e il sacrificio sono consapevolmente reinterpretati e rivalorizzati, scalando la classifica interna e personale degli attuali valori giovanili, proiettati nei ragazzi protagonisti del libro.

 

 

Il romanzo La rete รจ un vero trionfo, anche per le riflessioni educative, nato dalla diretta esperienza come istitutrice di Sara Allegrini, professoressa di Filosofia e Psicologia e docente di corsi di Scrittura Creativa e Teatro. Nel suo percorso di vita professionale, come racconta la stessa Sara, ha vissuto tante esperienze, creando un ottimo rapporto con i suoi studenti ed รจ riuscita a individuare la sorgente di certi loro comportamenti e abitudini, interagendo di conseguenza come formatrice responsabile.
Nel racconto troviamo qualcuno che osserva, indica e obbliga, notiamo l’evoluzione della comprensione per la sinceritร  e la fatica, per l’ubbidienza e la consapevolezza, altresรฌ la forza delle fiabe… e tante altre pillole di spessore per molteplici spunti di riflessione.
Sara ci fa intuire che certi comportamenti rabbiosi o estremi dei giovani potrebbero celare sofferenze che alcuni adulti non sono riusciti a scorgere; allo stesso modo, il rientro a casa dei protagonisti significa tornare alla propria identitร  profonda con paure e delusioni, che potrebbero essere spazzate e superate alla luce dei nuovi insegnamenti esperenziali appena vissuti. Lottare, perdonare e redimersi sono tra le strade suggerite da Sara nel suo profondo libro.

Titolo: Berardo Berardi. Artista di canto (1878-1918)

 

Autore: Roberta Niccacci (a cura di)

 

Editore: Bertoni Editore

 

Anno di edizione: 2018

 

Costo: 28 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo interessantissimo e corposo volume ha il merito di accompagnarci in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di un personaggio della nostra regione che, probabilmente a causa di una morte precoce, รจ stato ingiustamente dimenticato.
Si tratta di Berardo Berardi, cantante lirico che si รจ esibito nei migliori teatri italiani e stranieri in una settantina di opere, interpretando piรน di ottanta personaggi, affiancando colleghi come Enrico Caruso. Nella breve carriera, ha cantato come basso in opere che spaziavano da Bellini, Rossini, Massenet, Puccini, Verdi e Wagner ed รจ stato diretto dai piรน grandi direttori dโ€™orchestra. Uno su tutti, Arturo Toscanini.
Roberta Niccacci, curatrice del volume, con tenacia e passione si รจ fatta carico di un immenso e minuzioso lavoro di archivio per cercare di ricostruire e sottrarre allโ€™oblio la vita e la carriera di Berardi. Il libro si divide in cinque parti: nella prima, Un racconto di viaggio viene raccontata al lettore la genesi dellโ€™opera, le ricerche dโ€™archivio, le testimonianze e gli aneddoti fino allโ€™intitolazione dei giardini pubblici di Tavernelle al cantante.
La seconda parte,ย Alla scoperta dei luoghi della vita di Berardo Berardi,ย inizia con la nascita di Berardo a Gualdo Cattaneo alle ore 11 di sabato 25 maggio 1878 allโ€™indirizzo di Piazza Comunale numero 9, dove il padre era il medico condotto del paese. Poi il trasferimento a Collepepe di Collazzone, gli studi in seminario a Todi e poi allโ€™Accademia di Santa Cecilia a Roma – allievo del maestro Antonio Cotogni – il matrimonio con Olimpia Toccaceli a Cetona, il trasferimento a Tavernelle – paese dโ€™origine della famiglia materna del cantante – e la nascita dei tre figli: alla primogenita Brunilde seguono Siglinda (morta pochi giorni dopo la nascita) e Cesare, morto prima di compiere quattro anni.
La terza parte esamina la carriera e l’attivitร  artisticaย del cantante che, dopo una lunga tournรฉe in Grecia e Turchia, iniziata nel 1902, debutta in Italia al Teatro Morlacchi di Perugia allโ€™etร  di ventisei anni, in tre opere: I Puritani, I Lombardi e lโ€™Andrea Chรฉnier. Da qui, una breve ma intensa carriera, passando per i maggiori teatri italiani (San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Teatro Costanzi di Roma, La Scala di Milano) e stranieri soprattutto in sudamerica con tournรฉe in Argentina, Brasile, Uruguay.

Berardo Berardi, ritratto da Enrico Caruso

Inoltre, sono state inserite delle tabelle che riportano la cronologia dei repertori e debutti contestualizzati con i momenti di vita piรน salienti del maestro. Un ricco apparato fotografico delle locandine delle recite conclude la terza parte.
Berardo Berardi muore prematuramente a causa della febbre spagnola, nella sua villa a Tavernelle di Panicale, venerdรฌ 25 ottobre 1918. Ed รจ proprio La morte e lโ€™ereditร  culturale il tema della quarta parte del libro che, oltre alla cronaca del decesso fino alla sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero di Mongiovino, si arricchisce del saggio del medico legale Federico Marzoli, che spiega con linguaggio puntuale e divulgativo le cause e le conseguenze di questa letale epidemia.
Nellโ€™ultimo capitolo del libro,ย Appunti di viaggio, รจ intento della curatrice lanciare unโ€™apertura per studi e iniziative future. Lโ€™archivista Marina Regni approfondisce il valore degli archivi storici, mentre lโ€™assessore alla cultura del comune di Perugia Maria Teresa Severini svela un desiderio: il ritorno della lirica al teatro Morlacchi.
Conclude questo monumentale lavoro unโ€™appendice con le schede di edizione delle opere divise per teatri, il numero delle apparizioni ordinate per opere, i ruoli interpretati divisi per opere e lโ€™elenco dei colleghi.

Titolo: Perugia Underground. Storie di donne, sesso e potere nel Novecento

 

Autore: Andrea Maori

 

Editore: Francesco Tozzuolo Editore

 

Anno di pubblicazione: 2018

 

Caratteristiche: 108 pagine, foto cm 21 x 15, brossura illustrata con bandelle, ill. b/n

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella sua ultima opera, Andrea Maori – archivista e ricercatore perugino – ci porta alla scoperta di tre storie che hanno come protagoniste le donne. Tre vicende che attraversano il secolo scorso e che, avvalendosi di una puntuale documentazione e ricerca dโ€™archivio, sono testimonianza della condizione di subalternitร  delle donne e della loro libertร  individuale negata. Il primo racconto,ย Bellโ€™Epoque a Perugia: ยซAmori illecitiยป nella casa di pena delle donne, ambientato nel 1909, ha come teatro il riformatorio e il carcere femminile di Perugia al centro di polemiche e scandali per le violenze inflitte alle carcerate, che due donne coraggiose e battagliere, Zita Centa Tartarini e Maria Rygier, riescono a portare a conoscenza dellโ€™opinione pubblica.

Nel secondo,ย Ai margini della storia: Cecilia Aurora e Agostina tra prostituzione e antifascismo, Maori ha seguito la loro storia di emarginazione attraverso le piccole tracce trovate negli archivi. Due donne, Cecilia Aurora Tavernelli di Cittร  di Castello e Agostina Tortaioli di Perugia, schedate come prostitute antifasciste costrette a spostarsi da una cittร  allโ€™altra fino a far perdere le loro tracce e presenti nella storia solo attraverso scarne schede di polizia.

Nel terzo, Pubblica moralitร  dallโ€™approvazione della Legge Merlin agli anni Settanta. Il caso di Perugia, lโ€™autore analizza con numeri e dati puntuali il fenomeno prostituzione prima e dopo lโ€™entrata in vigore della legge Merlin, che negli intenti doveva dare dignitร  alle donne ed evitare situazioni di sfruttamento. Inoltre Maori prende in esame la costituzione della Polizia femminile il cui scopo era quello di salvaguardare la pubblica moralitร  e vigilare sulla stampa reprimendo quella ritenuta immorale.

ยซIl volume ha il merito di portare alla luce tre storie locali che inevitabilmente si intrecciano con la dimensione nazionale che modulano su tre terreni diversi, ma contigui, la subalternitร  di classe e di genere che si manifesta nel dominio maschile della sessualitร  femminileยป, afferma il professore Paolo Bartoli nella prefazione.

Da segnalare la suggestiva immagine in copertina, che riproduce lโ€™opera che lโ€™artista spagnolo Daniel Munoz realizzรฒ nel 2012 sul muro esterno dellโ€™ex carcere femminile di Perugia. Il murale (acrilico su cemento) dal titolo Donne abbandonate del carcere di Perugiaย รจ stato distrutto nel 2017 nel corso dei lavori di messa in sicurezza dellโ€™edificio. ยซLโ€™idea del muraleยปย  spiega lโ€™artista ยซera di creare un ritratto simbolico della sottomissione delle donne attraverso la storia. Ho scelto questo tema perchรฉ lโ€™edificio era la prigione delle donneยป.

TITOLO: Lโ€™amore al tempo del design

 

AUTORE: Stelio Zaganelli

 

EDITORE: Bertonieditore

 

ANNO: 2018

 

 

 

 

 

 

 

Se si toglie un diamante a un edificio perfetto tutto sembra sgretolarsiโ€ฆ
Sulla copertina campeggia questo diamante perfetto e per un lungo tratto del romanzo mi sono chiesta che cosa cโ€™entrasse un diamante in copertina per un libro che in gran parte รจ ambientato a Perugia. Poi, continuando la lettura, tutto mi รจ apparso perfettamente chiaro: non soltanto perchรฉ lโ€™azione si sposta a Ferrara e si parla della leggenda legata a Palazzo dei Diamanti, ma perchรฉ il diamante rappresenta anche la preziosa unicitร  di ogni membro di un gruppo nel quale, se un elemento viene rimosso, produce una terribile deflagrazione che porta inevitabilmente allo sfaldamento dellโ€™unitร : da quel momento non esiste piรน un noi, ma ognuno, da solo, deve percorrere la strada per divenire adulto.
Le storie di Santo, Babila, Elettra, Mirro e Sandrino, se da un lato ci riportano a pensare a quello che forse รจ il film piรน bello sullโ€™adolescenza – Stand by me: ricordi di unโ€™estate, tratto dal celebre racconto di Stephen King – dallโ€™altro ci fanno assaporare i ricordi di una Perugia in cui la vita era scandita da ritmi diversi, dove il centro non era approntato per i turisti, ma era un luogo vivo, il cuore pulsante della cittร . Un centro cittadino forse piรน malandato di quello di oggi, ma traboccante di vita vera e vissuta.
Lโ€™amore al tempo del design รจ un bel libro che racconta piรน di una storia dโ€™amore, quella tra Santo e Babila, che, quale fil rouge, ci accompagna dalla prima allโ€™ultima pagina. Ci riporta a un periodo della storia italiana difficile e complesso, dove gli eventi fanno da sfondo e rendono tutto molto concreto e vero, senza perรฒ appesantire una storia che รจ bella cosรฌ, perchรฉ possibile e vera, sebbene in essa entri anche il fantastico grazie a quella capacitร  che Santo ha di incidere con la forza della mente sugli eventi che lo turbano.

 

Stelio Zaganelli

Come ogni libro, anche questo รจ in parte autobiografico, nel senso che in esso Stelio Zaganelli ricorda tutte le cittร  a lui care: Perugia dove ha sempre vissuto, Ferrara che gli ha dato i natali, Firenze dove รจ divenuto architetto e Milano dove si รจ spesso recato per lavoro e per piacere. Quando egli parla delle scale mobili e del restauro del centro storico di Perugia non si puรฒ inoltre non pensare a un omaggio al nonno omonimo dellโ€™autore che fu sindaco dal 1977 al 1980. Certo anche nei personaggi, cosรฌ vivi e veri, ci devono essere i ricordi di persone e di caratteri vissuti dallโ€™autore e forse lโ€™aver scelto nomi davvero particolari – che soli un poโ€™ stonano nella narrazione talmente vivida di un tempo che oggi ci appare lontano e perso – serve proprio a nascondere identificazioni reali e a voler consegnare il tutto alla pura fantasia.
Di certo, al termine della lettura, unโ€™intera generazione di perugini riporrร  questo libro con cura e lo conserverร  nel cuore e nella mente con particolare affetto, proprio perchรฉ vi avrร  riconosciuto una parte importante della propria storia.

ยซSe lโ€™Umbria fosse un fumetto? Sarebbe divertente e pieno di coloriยป.

Antonio Vincenti, meglio conosciuto come Sualzo, si definisce un sassofonista mancato e un disegnatore autodidatta. Con la sua matita illustra e racconta storie: ยซPer me รจ fondamentale raccontare delle belle storie. Scelgo sempre argomenti che mi stanno a cuoreยป.
Vincitore di diversi premi, i suoi lavori sono stati pubblicati non sono in Italia, ma anche in USA, Russia, Francia, Spagna, Polonia, Inghilterra, Corea del Sud e altri paesi: il 30 novembre sarร  in Russia a rappresentare lโ€™Italia alla Fiera Internazionale del libro di Mosca. Ma Sualzo resta legato a doppio filo con il suo territorio, con lโ€™Umbria e soprattutto con il lago Trasimeno, che vede ogni giorno dalla finestra di casa. ยซLโ€™Umbria รจ spesso rappresentata nei miei fumetti e il lago spunta sullo sfondo dei miei disegniยป.

Sualzo Antonio Vincenti all’opera

La prima domanda รจ dโ€™obbligo: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Sono nato a Perugia, ma da vent’anni vivo a San Feliciano: sono un trapiantato orgoglioso. Mi sento molto legato alla fisicitร  di questo posto, รจ un luogo che sento molto mio; qui ho conosciuto mia moglie, qui sono nati i miei figli.

Ci spieghi a grandi linee come nasce un suo fumetto. Come le viene lโ€™idea, lโ€™ispirazioneโ€ฆ

Io lavoro con due tipi di storie. Mi occorrono sei-sette anni per realizzare un libro con una storia completamente mia: il lavoro parte da unโ€™idea che si affaccia nella mia mente tramite il mio vissuto; oppure lavoro su storie scritte da Silvia Vecchini, e a quel punto il processo creativo รจ piรน rapido. Silvia scrive la storia che ha in mente e poi inizia un processo di cambiamento, di elaborazione e raffinazione del racconto. Questโ€™ultima รจ la parte piรน importante e piรน creativa, dopodichรฉ parte il vero mestiere, dove si mettono in pratica le tecniche acquisite negli anni.

Nascono prima i testi o i disegni?

Prima nascono i testi, anche se a volte un testo puรฒ essere generato da unโ€™immagine: crei un personaggio non sapendo che poi sarร  lui stesso far nascere una suggestione e una storia. Comunque, in genere, prima di tutto cโ€™รจ la scrittura. La scrittura รจ – per me – la parte piรน importante.

Sualzo Antonio Vincenti e Silvia Vecchini

Da cosa sono ispirati i suoi personaggi?

Nelle storie che scrivo, riverso sempre una parte di me. I personaggi non sono al 100% autobiografici, perรฒ mi somigliano molto, sono una sorta di auto-fiction. รˆ molto importante nei miei libri parlare di cose che ho vissuto realmente e soprattutto di argomenti che mi stanno a cuore; se non fosse cosรฌ, sarebbe impossibile riuscire a scrivere 100-200 pagine. Stesso discorso vale per i libri per bambini: la scelta degli argomenti รจ sempre orientata nel comunicare un qualcosa di importate; la motivazione deve essere forte.

Fa piรน fumetti o graphic novel?

In questo momento – vista la richiesta di mercato – lavoro piรน a graphic novel, anche per ragazzi.

Quale tra i due preferisce?

Per mia estrazione sono sempre stato affascinato dallโ€™idea di una narrazione non seriale, piรน vicina al romanzo. Una narrazione che non deve necessariamente far nascere un personaggio, ma una storia senza presupposti e conseguenze. A me non interessa raccontare un personaggio, ma solo delle storie.

Questโ€™anno con La zona rossa ha vinto il premio Attilio Micheluzzi come miglior libro a fumetti per ragazzi: ci puรฒ parlare di questo lavoro?

La zona rossa รจ un fumetto che racconta ai ragazzi il terremoto. Prima di realizzarlo abbiamo temporeggiato molto: la casa editrice Il Castoro ci aveva commissionato un libro su questo argomento prima della scossa del 30 ottobre, ma, come dicevo prima, a Silvia e a me serve sempre una motivazione reale e, purtroppo, il 30 ottobre รจ arrivata. In piรน, gli sfollati di Norcia erano ospiti in alcune strutture di San Feliciano e per diverso tempo hanno vissuto con noi in paese, si sono mescolati a noi, a quel punto – anche se solo da spettatori – siamo entrati nella storia e lโ€™abbiamo raccontata piรน da vicino. Inoltre, una parte del ricavato del libro ha finanziato una scuola di teatro nelle zone terremotate: รจ importante ricostruire, ma non soltanto le cose. Il prossimo anno La zona rossa uscirร  negli Stati Unici e in Corea: una storia locale puรฒ avere anche un respiro internazionale.

Cโ€™รจ un fil rouge tra tutti i suoi lavori?

Quello che ritorna sempre nel mio lavoro รจ lโ€™esigenza di voler comunicare un concetto e un pensiero di base. Anche nel fumetto per bambini Gaetano e Zolletta – che racconta la storia di due asini padre e figlio – cโ€™รจ una comunicazione importate: il ruolo della paternitร . Io e Silvia abbiamo voluto affrontare questo aspetto, che nei libri per i piรน piccoli รจ poco rappresentato o cโ€™รจ solo in maniera marginale. Voglio specificare: non devono essere libri pedagogici, ma libri che raccontano una storia solida e bella. รˆ una nostra esigenza.

Perรฒ non scrive libri solo per i bambini.

Le storie che scrivo con Silvia sono per bambini e ragazzi, quelle che scrivo da solo sono per un pubblico adulto.

Se lโ€™Umbria fosse un fumetto, come la disegnerebbe? Quali sono le parti che metterebbe in evidenza?

Sicuramente sarebbe un fumetto umoristico: gli umbri hanno un umorismo di pancia, non sono musoni come sembrano. Sanno essere divertenti. Comunque, sarebbe un fumetto a colori: lโ€™Umbria รจ piena di colori. Pure nei miei lavori i paesaggi della regione sono molto presenti: il lago spesso affiora e fa capolino nelle mie storie – dopotutto lo vedo ogni giorno dalla mia finestra.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Crocevia, camminata, mistica.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Riposo dello sguardo.

 

Titolo: Zeffirino Faina. Lโ€™attivitร  politico-amministrativa nel Consiglio Provinciale dellโ€™Umbria (1861-1892)

 

Autore: Rita Rossetti

 

Editore: Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

 

Anno di pubblicazione: 2017

 

Caratteristiche: 227 pagine, foto cm 21 x 15, brossura illustrata con bandelle, illustrazioni a colori

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La tesi di laurea di Rita Rossetti, giunta alla seconda laurea accademica, si รจ trasformata in un interessante ed elegante volume di storia patria dal titolo Zeffirino Faina. Lโ€™attivitร  politico amministrativa nel Consiglio Provinciale dellโ€™Umbria (1861-1892), pubblicato dalla Fondazione Cassa di Risparmio per i tipi della Fabrizio Fabbri Editore.
Nel testo redatto da Rossetti emerge la passione e la capacitร  di saper ricercare nei polverosi archivi le testimonianze lasciate nella storia da personaggi del calibro di Zeffirino Faina che, da possidente locale, รจ assunto al ruolo di politico, prima agli albori della provincia di Perugia fino ai seggi parlamentari del Regno.
Lโ€™interessante volume, con una presentazione a cura di Giampiero Bianconi e una prefazione di Valerio De Cesaris, si divide in due parti. La prima ripercorre la vita privata e imprenditoriale di Zeffirino Faina, la seconda ne analizza lโ€™attivitร  politica. Vi รจ inoltre un ricco apparato fotografico
Zeffirino nasce nel 1826, figlio di Angelo e di Angelica Paolozzi – che appartiene a una nobile famiglia di Chiusi – ed รจ lโ€™ultimo di tre fratelli. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia e Matematica nel 1846, continua la tradizione di famiglia investendo, innovando e sviluppando le diverse attivitร  imprenditoriali. Numerosi gli interessi economici: i Faina sono costruttori, allevatori, commercianti di bestiame e grano, con un ingente patrimonio immobiliare e terriero. In questo contesto Zeffirino rappresenta la classe dirigente illuminata, tramite le cantine di Collelungo, dove si serve di macchinari di avanguardia, e tramite i premi internazionali che ottiene con la prima filanda di Perugia.
Alla vita imprenditoriale si intreccia quella politica, che lo vede impegnato fin dalla Prima Guerra dโ€™Indipendenza. Questa attivitร  proseguirร  fino alla morte, nel 1892, nonostante i dissensi interni alla famiglia – il padre lo rimproverava infatti per essersi esposto in lotte politiche che potevano produrre danni alla famiglia.
La prima seduta del Consiglio della Provincia di Perugia lo vede presente come consigliere, diverrร  poi presidente fino al 1892, nel 1873 viene eletto deputato e nel 1886 senatore, incarico che manterrร  fino alla fine dei suoi giorni.
E con unโ€™analisi puntuale Rossetti ne ripercorre proprio lโ€™attivitร  politica, ricca di numerose innovazioni e di un interesse per criticitร  sociali quali la piaga della natalitร  infantile. Faina trasformรฒ i brefotrofi in strutture adatte allโ€™accoglienza, si occupรฒ del sostegno allโ€™istruzione delle donne e, da abile imprenditore, dellโ€™interesse per le strade e la mobilitร , come del prosciugamento del Trasimeno.

libroย Titolo: La guerra del sale (1540)

Paolo III e la sottomissione di Perugia

 

Autore: Alessandro Monti

 

Editore: Morlacchi ย Editore U.P.

 

ISBN: 9788860748935

 

Anno di pubblicazione: 2017

 

164 p., foto cm 15 x 21, brossura illustrata con bandelle

 

Collana:ย Storia e storie

 

โ‚ฌ 13,00

 

 

Il 1540 fu un anno cruciale nella storia di Perugia e la guerra del sale รจ un avvenimento che ancora oggi viene ricordato dai cittadini per almeno un paio di motivi. Il primo รจ legato al pane sciapo che la tradizione vuole dettato dalla volontร  di boicottare la tassa sul sale introdotta da Papa Paolo III. La seconda motivazione รจ invece legata al crocefisso ligneo realizzato, sempre in quellโ€™anno, da Polidoro Ciburri, collocato poi nella nicchia del portale dellโ€™Alessi nel Duomo cittadino come atto di sfida verso il Papa, e che ancora oggi domina la piazza.
Alessandro Monti, laureato in lettere con indirizzo storico presso lโ€™ateneo fiorentino, e dottore di ricerca in storia moderna presso lโ€™Universitร  di Pisa, ha inteso ripercorrere e studiare questo importante momento storico. Un lungo lavoro di ricerca negli archivi italiani ed europei che ha permesso allโ€™autore di elaborare una sintesi vivace, appassionante e rigorosa dei fatti di quei giorni. Nei quindici capitoli che compongono il libro, vengono esaminate le vicende che, a partire dalla tassa del sale e dalla ribellione, sfociano del definitivo assoggettamento della cittร  alla dominazione pontificia.
Lโ€™aumento della pressione fiscale, la scomparsa delle libertร  comunali, la formazione di nuove oligarchie, la crescente conflittualitร  tra il pontificato di Paolo III e lโ€™impero di Carlo V, sono solo alcune delle questioni che si intrecciano nelle vicende perugine di questo momento storico e che lโ€™autore ha saputo narrare, corredando la pubblicazione di numerose fonti archivistiche e bibliografiche.

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