โI distretti del cibo possono imprimere una svolta positiva al modo di fare impresa nel settore agricoloโ. Cosรฌ il sottosegretario al Mipaaf ed ex ministro, il senatore Gianmarco Centinaio, ha concluso il dibattito in videoconferenza โI distretti del cibo: opportunitร e prospettive per il settore agro-alimentare in Umbriaโ organizzato venerdรฌ scorso dal Gal Trasimeno-Orvietano.
Allโappuntamento hanno partecipato circa 70 persone in rappresentanza delle imprese e delle istituzioni locali che hanno potuto ascoltare dai rappresentanti del Governo, del Parlamento e della Regione le indicazioni sul percorso da seguire e le opportunitร da cogliere.
โUna importante occasione di confronto tra imprese e istituzioniโ, commenta soddisfatto il presidente del Gal Trasimeno-Orvietano, GionniMoscetti. โDai rappresentanti del Governo e del Parlamento – prosegue – sono arrivate preziose parole di sostegno e incoraggiamento che ci stimolano a proseguire con slancio lโattivitร che stiamo portando avanti con lโobiettivo di arrivare al riconoscimento dei Distretti del cibo nei nostri territori. In questo senso riteniamo che sia stata fondamentale la decisione dellโassessore regionale Roberto Morroni di inserire i Gal tra i possibili soggetti proponenti. Ma prima ancora la giunta regionale della presidente Tesei, a differenza del passato, ha creduto nelle opportunitร che possono arrivare dai distretti del cibo, introdotti dal Parlamento nel 2018, strutturando il percorso di competenza regionale che prima non era stato delineatoโ.
โLa nuova Giunta Regionale – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Umbria e assessore allโAgricoltura, Morroni – ritiene che i distretti costituiscano un valido strumento per i nostri territori, una nuova opportunitร e un nuovo modello a sostegno dellโeconomia rurale. Sono inoltre indispensabili per stimolare una cultura che รจ quella dellโagire insieme, una strada necessaria per costruire lo sviluppo del futuro, creando collaborazione e non competizione, una strada ormai obbligata per il mondo imprenditoriale che nella nostra regione tende a una dimensione medio/piccola se non microโ.
Il presidente della commissione Agricoltura alla Camera, lโonorevole Filippo Gallinella, nel suo intervento ha voluto evidenziare lโimportante attivitร dei Gal con i quali, tra lโaltro, รจ in procinto di organizzare un forum sulla riforma della PAC. โI distretti sono un progetto da portare avanti – ha detto – molto importanti per i contratti di filiera, per esaltare le eccellenze che il nostro territorio ha da offrire e mettere insieme sostenibilitร e ambienteโ.
โLa sostenibilitร e la tutela dellโambiente sono fondamentali ed รจ questa la filosofia dei Distretti che hanno tra gli obiettivi quelli di ridurre lโimpatto ambientale delle attivitร agricole salvaguardando i territori e il paesaggio ruraleโ, ha detto il senatore Luca Briziarelli, membro della commissione Ambiente al Senato complimentandosi con il lavoro svolto dalla Regione Umbria per aver consentito la realizzazione dei Distretti del cibo e con il Gal per aver colto lโoccasione.
A incoraggiare il lavoro del Gal Trasimeno Orvietano anche le parole del sottosegretario al Mipaaf, Gianmarco Centinaio. โAttraverso i distretti del cibo – รจ possibile mettere insieme lโaspetto agricolo con quello ambientale, le ricchezze storiche e artistiche con la vocazione turistica del territorio. Il pacchetto di progetti deve essere importante non solo sotto lโaspetto economico ma con un respiro di medio lungo periodo, il distretto deve dare la svolta innovativa al modo di fare impresa a favore di una prospettiva seria per il futuroโ.
โLe parole degli ospiti e lโinteresse mostrato dalle imprese – commenta il direttore del Gal Trasimeno-Orvietano, Francesca Caproni – ci forniscono la spinta motivazionale giusta per partire subito con la costituzione del tavolo tecnico che ci impegnerร a costruire la proposta di progetto di distretto. Un percorso di continuo confronto e condivisione con imprese e istituzioni per arrivare presto alla presentazione del riconoscimento alla Regione dellโUmbria. I prossimi appuntamenti saranno infatti i tavoli di concertazione sui progetti e sulle procedure, sui quali abbiamo giร coinvolto in fase di animazione giร circa 100 imprese e 20 comuniโ.
Lโevento Giallo Trasimeno, in programma il 23, 24 e 25 luglio 2021 a Tuoro sul Trasimeno (PG) e sulla sua Isola Maggiore, รจ un festival dedicato al poliziesco e al crime in genere. Ci sarร spazio per autori e editori e per momenti dedicati allโintrattenimento, allโarte e ai prodotti tipici del lago Trasimeno.
Nasce Giallo Trasimeno, il Festival Letterario Nazionale riservato al seguitissimo mondo dei libri gialli, da una collaborazione del Comune di Tuoro sul Trasimeno, del GAL Trasimeno-Orvietano, delle ProLoco di Tuoro s/T e di Isola Maggiore, della Bertoni Editore e di Marco Pareti. Lโevento avrร luogo dal 23 al 25 luglio 2021, dove sarร accolto nella splendida cornice del lago Trasimeno e si terrร nelle suggestive location di Isola Maggiore, di Campo del Sole a Punta Navaccia e nel centro storico di Tuoro s/T.
Tre giorni dedicati al giallo, nei suoi generi poliziesco, fantascienza, storico, spionaggio, noir o thriller e ce ne saranno per tutti i gusti e tutte le etร , per adulti e per ragazzi. Gli appassionati del genere e non solo, che interverranno allโevento, potranno apprezzare la presenza di illustri ospiti che, con la loro partecipazione, impreziosiranno la kermesse lacustre. Alla manifestazione Giallo Trasimeno, hanno aderito un gran numero di autori provenienti da tutta Italia e molti Editori di primo piano.
Il programma รจ denso di appuntamenti molto interessanti che, oltre alle presentazioni autoriali ed editoriali, prevedono una serie di eventi dentro lโevento che renderanno particolare e dinamica questa Prima Edizione di Giallo Trasimeno.
Appuntamenti dedicati ovviamente al mondo dei libri gialli e allโintrattenimento connesso al tema poliziesco e alla qualitร dei prodotti tipici del territorio. Gli ideatori di Giallo Trasimeno hanno previsto, in seno allโevento, un concorso letterario a premi dedicato ai gialli e composto da tre sezioni: la prima di racconti gialli inediti ambientati sul lago Trasimeno, la seconda di romanzi gialli inediti e la terza di romanzi gialli editi.
Per rimanere aggiornati sullโevento Giallo Trasimeno, conoscere il programma dettagliato della manifestazione e il regolamento del concorso letterario, รจ disponibile la Pagina Facebook di Giallo Trasimeno.
Certi sapori antichi fanno parte dei nostri geni, che hanno accumulato storia, tradizioni e cultura fin dalle nostre origini etrusche-romane e ci fanno sentire orgogliosi e fieri. Il senso di appartenenza a un territorio รจ visibile anche in un piatto, il cui gusto ci tocca fino in fondo allโanima.
I popoli, le comunitร e le persone si sono da sempre adattati a ciรฒ che offriva il proprio territorio, dando valore a quelle pietanze preparate per nutrirsi. Nel tempo, lโestetica e la creativitร espresse nella cottura hanno reso certi cibi piรน accattivanti e attraenti per unโesperienza sensoriale che si รจ tatuata per lโeternitร nel nostro DNA. Sapori e profumi hanno pervaso e dimorano con pazienza nella nostra genia, e ogni volta che vengono risvegliati dai profumi dei cibi, ci adducono verso inebrianti sensazioni gastronomiche di assoluto compiacimento con lโarte culinaria. In questa visione, una delle preparazioni che ha generato le proprie radici al tempo degli Etruschi รจ un cibo tanto semplice quanto delizioso per la sua particolaritร : il brustico, piatto tipico del lago Trasimeno e dei chiari di Chiusi e Montepulciano.
Il brustico, foto by www.valdichianaliving.it
Al tempo degli Etruschi
I nostri antenati etruschi adagiavano il loro pescato direttamente su un letto di cannine palustri umide e il pesce veniva ricoperto da un altro strato di giunchi lacustri. Il fuoco avvampava abbrustolendo il pesce esternamente. Dopo averlo raschiato, eviscerato, spinato e sfilettato veniva mangiato gustando il sapore leggermente amarognolo per la violenta bruciatura subita e per lโodore di fumo. Tali antiche caratteristiche sensoriali sono rimaste intense ancora oggi nella degustazione del piatto a cui sono stati aggiunti olio extravergine di oliva, aceto o limone, sale e pepe e talvolta salvia o prezzemolo.
Ai tempi degli Etruschi i pesci utilizzati erano le tinche e le scardole, successivamente si sono aggiunte le specie inserite nellโhabitat lacustre in tempi relativamente recenti.
ร necessario ricordarsi che le specie ittiche autoctone del lago Trasimeno sono considerate in numero di sei: lโanguilla, la tinca, il luccio, la scardola, lโalbo e la lasca (scomparsa nella metร del secolo scorso). Oggi si possono contare 18 specie ittiche, alcune immesse nel Trasimeno in tempi differenti e successivi. Per il brustico preparato ai tempi nostri vengono utilizzati anche il boccalone o persico trota e il persico reale.
La preparazione
La preparazione del brustico ha una liturgia ben precisa, nellโallestimento delle cannine, nella cottura del pesce, nella sua raschiatura e nella sua elaborazione per la degustazione. Gli Etruschi ci hanno trasmesso dei sapori antichi che ancora oggi si gustano nel brustico, con il suo sentore di fumo. Questo piatto, nel suo spirito e per le arcaiche pratiche culinarie, fa rivivere al DNA la nostra identitร privilegiata di essere originari e appartenenti a questo nobile e misterioso territorio etrusco, che con magia ci accoglie tra le sue suggestive ed eterne rimembranze lacustri. Al brustico si puรฒ abbinare un Sangiovese rosso giovane dei Colli del Trasimeno o, per chi preferisce i bianchi, un blend di vigne lacustri a prevalenza Trebbiano con Malvasia e Grechetto che possono essere apprezzati congiuntamente o da soli e caratterizzati da un sapore delicato, armonico e fruttato.
Il brustico, con i suoi odori etruschi, unitamente a un bicchiere di buon vino, con i suoi profumi delle terre etrusche, possono rendere indimenticabili le sensazioni enogastronomiche provate nella degustazione dei sapori, che vengono accompagnate dagli splendidi tramonti pastello che si riflettono nelle placide ed eterne acque aranciate dellโetrusco Tarsminass.
Tra i ragazzi di via Panisperna, il celebre gruppo di scienziati e fisici nucleari che diede lโavvio alla scissione dellโatomo, cโera un umbro di grande cultura naturalistica e fisica che veniva chiamato, dai colleghi, il Venerabile Maestro.
Cโera una volta un ragazzino nato nella campagna umbra, nellโaccogliente frazione di Pozzuolo Umbro, nel comune di Castiglione del Lago (PG), che mostrava un grande interesse per la natura. In particolare adorava raffigurare e collezionare piccoli animali e piante, probabilmente appassionato e influenzato dalla collezione dโinsetti del padre agronomo e dai disegni di farfalle, creati con perizia dalla propria madre. Lo zio Gino, invece, gli aveva trasmesso la passione per lโalpinismo. Qualche anno dopo, il promettente giovanotto andรฒ a Pisa e frequentรฒ con successo lโUniversitร , dapprima la Facoltร dโIngegneria e poi quella di Fisica: si chiamava Franco Rasetti.
Franco Rasetti nasce a Pozzuolo Umbro nel 1901. Foto by Associazione Franco Rasetti
Franco Rasetti, mente illuminata, fu tra i primi ad approfondire le proprietร dei neutroni. Fece formative esperienze di ricerca in Italia e allโestero, finchรฉ nel 1930 gli fu assegnata la cattedra di spettroscopia allโUniversitร La Sapienza di Roma, con sede in via Panisperna.
Qui un gruppo di fisici italiani, chiamati appunto i ragazzi di via Panisperna, con a capo Enrico Fermi, studiรฒ le proprietร dei neutroni e del nucleo atomico in fisica nucleare, dando vita a quelle che poi saranno le applicazioni e gli impieghi della reazione nucleare.
Nel 1939, il gruppo di ragazzi si disperse in quanto alcuni di loro furono colpiti, tramite i propri cari, dalle leggi razziali del tempo. Rasetti, per scelta personale, emigrรฒ in Canada come professore di fisica nucleare allโUniversitร di Laval, per poi indirizzare i propri interessi verso i giovanili e amati studi naturalistici.
Nel dopoguerra si trasferรฌ negli USA, dove allโUniversitร di Baltimora insegnรฒ fisica, botanica, paleontologia, entomologia e geologia. Tornato in Italia realizzรฒ il compendio di flora alpina piรน completo che si conosca, I Fiori delle Alpi (Accademia dei Lincei, 1980).
Successivamente si trasferรฌ in Belgio, dove continuรฒ a coltivare i propri interessi e dove morรฌ nel 2001. Oggi riposa nel cimitero di Pozzuolo Umbro, vicino allโadorata moglie.
Associazione Franco Rasetti
Lo storico palazzo Moretti di Pozzuolo Umbro ospita un archivio storico e una mostra permanente dedicata allโillustre scienziato pozzuolese, di cui lโAssociazione Franco Rasetti ha curato lโallestimento ed รจ sempre disponibile, su appuntamento, per organizzare una visita guidata culturale o didattica per le scuole.
Il presidente dellโAssociazione, Claudio Monellini, ha dichiarato: ยซLa nostra associazione culturale ha lo scopo di tutelare la memoria storica del professor Franco Rasetti, di promuovere la conoscenza, lo studio come scienziato e umanistaยป. Lโattivo presidente Monellini ci racconta con orgoglio le tante iniziative che la sua associazione ha realizzato, come la presentazione di libri, lโistituzione di convegni, lโinaugurazione presso i giardini pubblici di Pozzuolo Umbro del busto bronzeo dellโillustre concittadino, lโesposizione di modellismo, mostre, il presepe vivente, il Festival della Fisica con esperimenti di fisica e laboratori e tanto altro. ยซLo storico Palazzo Moretti prevede un percorso museale, oltre a quello dedicato a Franco Rasetti, che offre mostre di carattere scientifico, naturalistico e della cultura e tradizione localeยป continua Claudio Monellini.
Un altro umbro illustre, che ha fatto sentire orgoglioso e fiero chi dellโUmbria – e in particolare del lago Trasimeno – รจ innamorato.
Per approfondimenti e contatti, visitate il sito web dellโassociazione: www.francorasetti.it
Scoprire il Trasimeno seguendo le vicende di Carlo e della sua cagnolina Bimba, protagonisti dellโultimo libro di Marco Pareti โAccadde al tramontoโ pubblicato da CoreBook improvvisamente catapultati in una vicenda dai toni avvincenti e serrati a causa dell’evolversi di eventi delittuosi legati al mondo dell’arte e a quello dei giovani.
Lโoccasione la presentazione che del volume che verrร fatta online venerdรฌ 9 aprile, ore 18, in diretta sulla pagina Facebook Magione cultura e sul canale YuoTube Stampa Magione. Ne parleranno con lโautore Francesca Caproni, direttrice del GAL Trasimeno-Orvietano, Sonia Bagnetti, direttrice tecnica di CoreBook, Carla Medici, illustratrice e Alessandro Mastrini, operatore video. Interverrร lโassessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri.
Il romanzo giallo, o per meglio dire il docu-crime, Accadde al tramonto di Marco Pareti, vuol essere un libro per tutti, agile, facile e scorrevole, senza tralasciare i colpi di scena che si alternano a pillole culturali e artistiche sui luoghi in cui la storia รจ ambientata. Nel corso dell’appassionante racconto, la valorizzazione della bellezza artistica, dei paesaggi e della cultura dei borghi del lago Trasimeno, รจ in netta contrapposizione con la disonesta brutalitร di alcuni trafficanti d’arte senza scrupoli.
Il docu-crime, nel suo dipanarsi, cita alcuni capolavori d’arte pittorica locali, luoghi storici e paesaggistici, con apposite note a corredo e con possibilitร di approfondimento grazie ai supporti multimediali richiamabili tramite QR Code. Le illustrazioni di Carla Medici impreziosiscono l’opera e l’utilizzo di un font ad Alta Leggibilitร facilita nella lettura i dislessici (D.S.A.) e chiunque abbia difficoltร visive.
Per chi volesse leggerlo, lo puรฒ trovare presso le principali librerie e i book shop online (eBay, Feltrinelli, CoreBook, Amazon, ibs.it, libreriauniversitaria.it,โฆ).
Un’impresa epica ed eroica quella del fraticello francescano Giovanni da Pian del Carpine – lโattuale Magione – che nel XIII secolo, aprรฌ allโOccidente la conoscenza e la strada per il lontano Oriente.
Dal suo viaggio, iniziato nel 1245 verso i potenti Mongoli e il loro Gran Khan, il frate ritornรฒ due anni e mezzo piรน tardi, con una serie di informazioni culturali, storiche, geografiche, etnografiche, militari e sugli usi e i costumi di quel popolo, talmente dettagliate e precise che, dopo 800 anni circa da quel viaggio, gli studiosi attingono ancora oggi alla sua Historia Mongalorum per ricerche e fonti. LโHistoria Mongalorum di Fraโ Giovanni – comandato dal Papa Innocenzo IV e recatosi in Oriente per svolgere una missione dettata da motivi religiosi e diplomatici – รจ il piรน antico documento che ci รจ pervenuto sulle terre e sui popoli dellโAsia Centrale.
Opera di Gerardo Dottori: Giovanni da Pian di Carpine col Gran Khan
La storia di Fra’ Giovanni
Andiamo per gradi. Giovanni nasce da una famiglia umile a Piandel Carpine – detta cosรฌ per i tipici alberi di cui la vallata magionese era ricca – e si rivela fin da giovane un ragazzo di grande intelligenza e propensione culturale. Fu tra i primi e fedeli seguaci di San Francesco, stimato dal mondo ecclesiastico e popolare. In quei tempi, i Mongoli stavano invadendo e terrorizzando molte popolazioni, spingendosi fino alla vicina Dalmazia con le loro scorribande e conquiste.
Il Papa, Innocenzo IV, non voleva un altro popolo avverso alla Fede, visto che giร i Musulmani gli davano non poche preoccupazioni. A tale scopo inviรฒ Fraโ Giovanni come suo ambasciatore presso il Gran Khan dei Mongoli, per portargli la missiva intimidatoria di non avanzare ulteriormente e di convertirsi alla Cristianitร .
Il fraticello, giร in etร avanzata e di buona stazza, partรฌ alla volta di Karakorum, la capitale mongola, insieme ad altri due frati; non senza grandi difficoltร e resistenze, attraversรฒ – con cavalli o cammelli o muli – la Polonia,la Boemia e la Russia, per poi arrivare nei domini mongoli, tra i quali Persia e Cina. Giunto alla corte mongola, dopo lunghe attese, ricevette, dal neo eletto Gran Khan Guyuk, risposte dure e minacciose da riportare al Papa.
La lunga ed estenuante missione fu inutile per gli scopi diplomatici per cui era stata concepita, ma fu molto proficua per la realizzazione dellโHistoria Mongalorum, ricca di notizie e suggerimenti sul popolo mongolo e sulle genti incontrate.
Fraโ Giovanni da Pian del Carpine รจ stato lโeroico apripista del viaggio che Marco Polo che avrebbe intrapreso diversi anni dopo di lui, per motivi economici. Le impressioni descritte dal commerciante veneziano si possono leggere su Il Milione. Varrebbe la pena di leggere anche la Historia Mongalorum, scritta dallโintrepido fraticello… perchรฉ, come ha detto L. Scudiero: ยซNon dare mai nulla per scontato. Tutto puรฒ cambiare, tutto puรฒ finire e tutto puรฒ iniziareยป.
ยซIl lago Trasimeno, pur nella sua vastitร , per effetto della sua scarsissima profonditร soffre di una grande precarietร e debolezza nel fronteggiare sia gli eventi climatici sia le opere dellโuomoยป.
Ho conosciuto Romano Rinaldi qualche anno fa e ci siamo intesi fin da subito con degli argomenti che abbiamo sentito nostri e condiviso fin dalle prime battute. Ma un tema, in particolare, ci ha sempre fatto da comun denominatore nelle nostre amabili chiacchierate: il beneamato lago Trasimeno. A questo proposito ho chiesto a Romano questa intervista perchรฉ, dal suo punto di vista, di cose interessanti ne ha da raccontare davvero tante.
Professor Romano Rinaldi
Ma prima di leggere le sue esplicative parole, รจ dโuopo una sua breve presentazione, da cui si potranno evincere i sui trascorsi professionali: il prof. Romano Rinaldi รจ lโex titolare della Cattedra di Mineralogia dellโUniversitร di Perugia (dal 1990 al 2014). In precedenza รจ stato docente e ricercatore presso gli atenei di Cagliari, Modena, Berkeley (USA), Chicago (USA) e Manitoba (Canada). Ha coordinato e partecipato a gruppi e progetti di ricerca nel suo campo in molti Paesi, oltre che in Italia (UK, SE, DK, CH, FR, DE, ES, PT, US, JP). Attualmente vive e lavora (per diletto) in prossimitร del lago Trasimeno ed รจ quindi interessato alle vicissitudini e alla storia del lago, sia recenti, sia in ambito geologico-ambientale, data anche la sua prima laurea in Scienze Geologiche.
Possiamo dire che il Trasimeno รจ stato sempre di grande interesse per l’Universitร di Perugia, a testimonianza una recente iniziativa dellโUNIPG: il Brainstorming sul Lago Trasimeno, del 3-4 febbraio 2021. Un convegno telematico (in tempi di Covid) che ha visto una nutrita, assidua e attenta partecipazione del pubblico, che dimostra quanto sia vivo lโinteresse per il Lago e quante competenze siano necessarie per comprendere le varie tematiche per questo delicato, suggestivo e antico specchio lacuale. La partecipazione di ricercatori e studiosi afferenti a tutti e 14 i Dipartimenti dellโateneo, ne รจ una conferma palese. Ma veniamo allโintervista.
Professor Rinaldi, ci puรฒ dare unโidea della storia e dell’evoluzione geologica del lago Trasimeno?
Lโunicitร del lago Trasimeno รจ dovuta alla sua storia geologica alquanto singolare, di cui si occupรฒ per primo Leonardo da Vinci, sempre avido di conoscere a fondo quanto sollecitava la sua curiositร . A differenza degli altri grandi laghi Italiani che sono o di origine glaciale (laghi Alpini e del nord Italia, per esempio Como, Maggiore, Garda) oppure di origine vulcanica (laghi laziali di Bolsena, Vico e Bracciano), il Trasimeno si รจ formato durante la nascita della catena montuosa dellโAppennino Centrale (orogenesi Appenninica) in una era geologica piรน antica di quelle che hanno dato luogo alla formazione di tutti gli altri laghi italiani.
La formazione del Lago inizia una decina di milioni di anni fa (Medio Miocene) con lโorogenesi dellโAppennino centrale: una catena di monti disposta in direzione NE, che si forma dalla convergenza tra lโorogene Alpino e il fronte del promontorio adriatico (parte della placca africana). A partire da quei lontani tempi geologici si avvia la formazione di un bacino sedimentario marino che era il precursore del Mar Tirreno (Pliocene inferiore: 4 milioni di anni fa). Nella depressione che comprendeva la Val di Chiana e il bacino del Trasimeno si accumularono dunque sedimenti marini per alcuni milioni di anni. Poi, quando queste depressioni interne rimasero isolate allโinterno della terraferma, circa due milioni di anni fa, si formarono dei grandi bacini lacustri che furono via-via riempiti dai sedimenti continentali (fiumi, laghi), tranne che per un residuo velo dโacqua che persiste tuttโora a formare il nostro Lago, anche in virtรน dello svuotamento del bacino della Val di Chiana per effetto dellโinclinazione che questo assunse in direzione del bacino del Trasimeno. Per questi motivi si dice che il Lago รจ di origine tettonica. Lโesiguitร della profonditร del lago (max. 5-6 metri raggiunti solo in alcuni punti), pur con una grande estensione che ne fa il secondo lago italiano (superficie di circa 120 km2), comporta la definizione di lago laminare con vaste estensioni che possono rapidamente impaludarsi per effetto di piccole oscillazioni (in meno) del livello dellโacqua, soprattutto nella zona compresa tra le rive di San Savino e SantโArcangelo e lโisola Polvese.
Il Trasimeno รจ dunque un lago laminare. Cosa significa in termini di equilibrio idrico e precarietร ?
Il lago Trasimeno, pur nella sua vastitร , per effetto della sua scarsissima profonditร soffre di una grande precarietร e debolezza nel fronteggiare sia gli eventi climatici sia le opere dellโuomo. Questo deve essere ben presente a tutti coloro che intendano usufruire del Lago, dei suoi prodotti e del suo ambiente naturale e della sublime bellezza del suo paesaggio. Grande cura, impegno e studio sono richiesti per mantenere questi luoghi, utilizzarli con profitto e poterli tramandare alle generazioni future. I cambiamenti climatici in atto rendono il tema di assoluta e urgente attualitร . Lโequilibrio idrico del Lago non รจ affatto garantito non avendo immissari o emissari naturali. I canali artificiali attualmente in funzione non sono in effetti sufficienti a garantire la stabilitร del livello del lago, soprattutto per quanto riguarda gli apporti idrici. Sono dunque necessari interventi idraulici di connessione con bacini artificiali o corsi dโacqua naturali che possano garantire gli apporti necessari in regime di magra. Per quanto riguarda lโemissario artificiale, una recente prova di funzionamento ha dimostrato che รจ comunque possibile far fronte abbastanza agevolmente a situazioni di piena. Anzi, sarebbe il caso di dire troppa grazia San Savino!
Lago Trasimeno
Il Trasimeno non รจ solo acqua. Cosa ci puรฒ dire sulla relazione che c’รจ tra acqua e terre circostanti.
Ritornando alla dinamica geologica ma relativa ai nostri giorni, il Lago รจ tuttโora soggetto allโapporto di sedimenti per effetto del dilavamento del suo bacino imbrifero e questo comporta un costante innalzamento del fondo che, pur se apparentemente impercettibile nellโarco degli anni, deve essere tenuto in considerazione nellโarco dei decenni e soprattutto dei secoli. Infatti รจ stato calcolato un apporto di circa 1 cm ogni 3-4 anni. Questo significa che il fondo puรฒ innalzarsi di 10 cm in 30-40 anni ovvero di 1 metro in 300-400 anni. Il che porterebbe il nostro Lago a finire la sua esistenza naturale in tempi piuttosto rapidi, considerando che questi fenomeni, una volta avviati, si svolgono in modo molto accelerato, non certo con la progressione aritmetica riportata allโinizio del ragionamento. Un orizzonte temporale possibile per lโestinzione del Lago puรฒ essere dunque ipotizzato, in mancanza di interventi di cura e manutenzione, in poche centinaia di anni. Questo, a fronte di una etร minima del lago, cosรฌ come oggi lo conosciamo, di alcuni milioni di anni, puรฒ essere paragonato a un paio di secondi nellโarco di una giornata!
Il Trasimeno, nel suo oscillante equilibrio idro-ecologico, deve fare i conti con una molteplicitร di fattori condizionanti. Secondo lei, quali dovrebbero essere gli accorgimenti e le iniziative da intraprendere per tutelare e preservare la bellezza naturale che caratterizza questo raro fenomeno naturalistico-ambientale?
Come giร accennato, una prima preoccupazione deve essere il mantenimento di un equilibrio idrico che smorzi gli effetti delle cicliche magre, storicamente molto piรน protratte nel tempo delle piene. Questo puรฒ essere attuato solamente disponendo di apporti da laghi artificiali (es.: Monte Doglio) o da fiumi (es.: Tevere) che compensino lโevaporazione (estiva e invernale โ anche la tramontana ha un effetto notevole sullโevaporazione) e la ciclica mancanza di piogge. Questo deve essere associato alla manutenzione del fondo, con la rimozione degli eventuali accumuli di melme composte da frazione organica e inorganica che portano a un inesorabile sollevamento del fondo come detto in precedenza. Esperimenti preliminari con questi depositi sembra abbiano fornito materiale adatto per la coltivazione; questo potrebbe essere un incentivo per ottenere due risultati, il mantenimento di un buon livello del fondo e la reclamazione di aree agricole altrimenti soggette a periodici impaludamenti nei periodi di piena. Devono poi essere considerati molti altri aspetti che ricadono nelle competenze di biologi, botanici ed ecologisti per quanto riguarda le specie utili e meno utili allโequilibrio ecologico-ambientale del lago. Ma questi sono argomenti che richiedono competenze diverse da quelle di un geologo.
Rete Natura 2000 รจ uno strumento dellโUnione Europea per conservare il patrimonio di biodiversitร .
Non tutti sanno che in Umbria, oltre ai parchi regionali (Monte Cucco, Lago Trasimeno, Fiume Nera, Colfiorito, Monte Subasio, Fiume Tevere), al Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico Ambientale – S.T.I.N.A. e al Parco Nazionale dei Monti Sibillinicondiviso con la Regione Marche, sono presenti ben 102 aree, piรน o meno grandi, appartenenti alla Rete Natura 2000. Ma capiamo un poโ meglio di cosa si tratta. La Rete Natura 2000 รจ uno strumento dellโUnione Europea per conservare il proprio patrimonio di biodiversitร attraverso la definizione di una rete di aree istituite ai sensi della Direttiva 92/43/CEE Habitatย per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
La Rete รจ formata dai Siti di Interesse Comunitario (SIC) che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi dellaย Direttiva 2009/147/CEUccelliย concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
La particolaritร di queste aree รจ che non vanno considerate delle riserve rigidamente protette dove le attivitร umane sono escluse, ma delle zone dove la protezione della natura deve tenere conto anche delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonchรฉ delle particolaritร regionali e locali.
I siti delle Rete Natura 2000 in Umbria interessano oltre il 15% del territorio, sono diffusi in tutta la regione e vanno a tutelare habitat e specie di particolare interesse naturalistico meritevoli di attenzione a livello comunitario. In questi siti sono presenti 41 tipologie di habitat (elencati nellโAllegato I della Direttiva Habitat) di cui 11 definiti come prioritari in quanto a rischio di scomparsa a livello continentale. Per quanto riguarda flora e fauna, le specie di interesse comunitario, inserite negli Allegati II, IV e V della Direttiva Habitat, sono in totale 91; nello specifico sono presenti 8 specie vegetali (di cui 1 prioritaria) e 83 specie animali (di cui 4 prioritarie) cosรฌ ripartite: 30 mammiferi, 11 rettili, 9 anfibi, 11 pesci e 22 invertebrati. Inoltre, sono presenti 50 uccelli, inclusi nellโAllegato I della Direttiva Uccelli.
Salamandrina dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata). FotoArchivio Studio Naturalistico Hyla
La Rete Natura 2000 rappresenta un patrimonio che necessita lโattenzione di tutti i cittadini dellโUnione Europea, in quanto anche i siti particolarmente marginali possono beneficiare della politica comunitaria proprio grazie alla presenza di specie di piante, di animali e di habitat di particolare interesse conservazionistico.
BIBLIOGRAFIA
Gigante D., Goretti E., La Porta G., Lorenzoni M., Maneli F., Pallottini M., Pompei L., Venanzoni R., Carletti S., Funghini E., Montioni F., Petruzzi E., Spilinga C. (2019) Guida ai siti Natura 2000. La biodiversitร . Una rete per conservarla.
Tra la Valdichiana – che fu denominata il granaio dellโantica Roma, dove si snodava il navigabile fiume Clanis (oggi sostituto in parte dal Canale Maestro della Chiana) che veniva usato da Etruschi e Romani per trasportare le derrate alimentari fino alla Cittร Eterna – e lโaltrettanto prezioso e ricco lago Trasimeno, si racconta di una terribile creatura leggendaria: la Marroca.
In questi territori, tra Umbria e Toscana, si narra di un animale ripugnante, un meticcio tra una serpe e una lumaca, dotato di lunghi tentacoli, che vive abitualmente nellโacqua stagnante. La Marroca รจ un essere capace di emettere strani suoni e borbottii per attirare a sรฉ le vittime e, quando una persona si avvicina troppo ai bordi dellโacqua, lโafferra con le sue potenti propaggini e la trascina nella sua sinistra tana per poi, con calma, succhiarle il sangue.
La Marroca
ร un animale nato dalla fantasia popolare che รจ servito da spauracchio nei confronti dei bambini per tenerli lontani dagli specchi melmosi della palude chianina, specialmente di notte.
Si tenga presente che la Valdichiana, nel corso dei secoli, da una fertilissima pianura รจ passata a essere a una vasta palude, talvolta insalubre. Per cause diverse o per scopi militari, il fiume Clanis fu ostruito a valle dal Muro Grosso, nei pressi di Fabro, prima dagli antichi Romani e poi dagli orvietani, provocando un progressivo allagamento del fondovalle chianino fino a divenire una palude insalubre. Per tale motivo i popoli si spostarono sempre piรน in collina, fin quando la conclusione della bonifica della Valdichiana, avvenuta intorno al 1870 e durata circa un secolo, con le sue opere idrauliche riportรฒ la vivibilitร nella piana delle Chiane, precedentemente impaludata. Lโamore e il senso di protezione per i propri figli, affinchรฉ non si avvicinassero ai pericolosi acquitrini e alle malsane acque paludose chianine specialmente di notte, indussero la creazione della storia leggendaria della Marroca.
La leggenda racconta…
In qualche casa si racconta di Albo, un bambino che fu catturato da una Marroca, la lumaca-serpente con i tentacoli, ma venne salvato dal proprio cane, che purtroppo rimase ucciso nello scontro con la mostruosa creatura. Si narra che Albo, per lo spavento, tornรฒ dai propri genitori con i capelli completamente bianchi.
Una testa scolpita su pietra arenaria, visibile nellโAntiquarium del Municipio di Baschi (TR), viene chiamata La Marroca e nella Tuscia viterbese assume le sembianze di una strega, mentre le analoghe Biddrina e Occhiomalo sono diffuse rispettivamente in Sicilia e in Maremma.
La diffusione dei racconti contadini della Chiana potrebbe essersi attuata a seguito dei pellegrini passanti sul tratto chianino della Via Romea-Germanica, destinati prima a Roma e poi, tramite la via Appia, verso il meridione italiano e quindi in Terra Santa. Il racconto della Marroca, nella vita agreste della Valdichiana, si รจ sopito a seguito dello spopolamento delle campagne avvenuto nel secolo scorso, cosรฌ come molte delle tante leggende contadine legate alla vita di campagna.
La Valdichiana Umbra e quella Toscana, non sono solo terre ricche di cultura, storia, arte ed enogastronomia ma anche di favole, novelle e racconti che avvolgono nellโincognito e nel mistero la bellezza carismatica delle Chiane e aumentano lโattrattivitร di questi meravigliosi luoghi.
L’Umbria e la Cumbria sono due regioni europee che presentano un interessante aspetto in comune: sono fra i posti migliori dove andare a vivere e crescere una famiglia.
La Cumbria
ร la stessa Unione Europea che incorona l’Umbria e la Cumbria ai primi posti per la qualitร della vita. La nostra risulta essere anche una tra le regioni piรน longeve. Oltre ad avere un nome molto simile, solo la consonante C le differenzia, sembra davvero che abbiano tutte le caratteristiche adatte a trasferirsi, metter su casa e crescere dei bambini. Perugia e Carlisle, i due rispettivi capoluoghi, distano 2.230 km. La distanza obiettivamente non si discute, ma alla fine รจ solo geografica. Potremmo dunque dire che la distanza c’รจ ma non la dimostra. La Cumbria si trova nel nord-ovest dell’Inghilterra, ha un’area di 6.768 km quadrati e una popolazione di circa 500.000 abitanti. Ha inoltre una mappa molto simile alla nostra.
Una poesia della Cumbria
Il connubio tra natura, ambiente e condizioni di vita sembra essere l’ideale da queste parti. I paesaggi di queste zone, come ad esempio il Lake District, hanno ispirato alcuni poeti romantici come Coleridge e Wordsworth, pittori come John Constable e scrittrici come Beatrix Potter.
Riporto un passaggio poetico di Wordsworth nativo e innamorato di questa terra: ยซI wandered lonely as a cloud that floats on high o’er vales and hills, When all at once I saw a crowd, a host, of golden daffodils; Beside the lake, beneath the trees, fluttering and dancing in the breezeยป. (Vagabondavo solo come una nuvola che alta fluttua su valli e colline, Quando a un tratto vidi una folla, una schiera di dorati narcisi lungo il lago e sotto gli alberi, svolazzanti e danzanti nella brezza). Il Lake District ha una bellezza spettacolare che lo fa risaltare tra le altri regioni della Gran Bretagna.
L’Umbria
I posti migliori in cui vivere
Perchรฉ allora queste due Regioni sono considerate fra le migliori per vivere? Perchรฉ ci sono buone scuole e Universitร , c’รจ bassa criminalitร e le case hanno prezzi accessibili. Comprare una casa e avere dei figli sono due tappe fondamentali della vita e trovare un luogo che soddisfa queste due esigenze coniugate con un ambiente sicuro rappresenta il top. Se uno si trasferisce in una casa per sempre quindi ha una duplice scelta: L’Umbria o la Cumbria! Se uno apprezza l’aria pulita, la campagna e le viste spettacolari su laghi, montagne, le cascate e ancora se รจ importante uno stile di vita rilassante con comunitร amichevoli, L’Umbria e la Cumbria daranno la qualitร di vita che uno sta cercando.
Altre somiglianze
In queste due Regioni abbiamo ottimi collegamenti ferroviari, stradali e anche aerei che permettono un facile raggiungimento verso le altre regioni dei rispettivi Stati. L’Umbria e la Cumbria sono anche regioni di laghi dove il loro Windermere รจ lungo 17 km, mentre il nostro lago Trasimeno ha una lunghezza di 16,1 km. Da notare che spesso in Cumbria i laghi vengono chiamati meres (stagni), waters (acque) e tarns (laghetti). Se sei un appassionato camminatore l’Umbria e la Cumbria offrono infiniti percorsi da esplorare, se sei un appassionato ciclista hai di che toglierti la voglia. Se sei un appassionato di cultura, di eventi musicali ed eventi legati al cinema e alla letteratura queste due regioni ti offrono sempre il meglio. Le due regioni sono inoltre orgogliose per le loro prelibatezze locali in tema di salumi, formaggi, dessert, dolci e birre artigianali. Al loro sticky toffee pudding contrapponiamo la nostra rocciata. I loro villaggi e mete turistiche come Kendal, Keswick, Penrith, Bowness-on-Windermere, Sedbergh le possiamo tranquillamente affiancare alle nostre Spello, Trevi, Todi, Castiglione del Lago, Norcia. La cittadina di Ulverstone รจ famosa nel mondo per essere il paese natale dell’attore comico Stan Laurel. Il festival del Jazz รจ presente in entrambe le regioni con il Jazz Festival a Keswick e con Umbria Jazz a Perugia.
Al Lake District sito Unesco contrapponiamo l’Eremo delle carceri, la Chiesa di San Damiano, la Cittร di Assisi, il Santuario di Rivotorto, il Tempietto del Clitunno, la Basilica di Santa Maria degli Angeli, la Basilica di San Salvatore, la Riserva Naturale del Monte Peglia. La piรน grande differenza fra queste due regioni? La guida a sinistra, ma questo รจ solamente un dettaglio!
I colori dell’Umbria
Possibile gemellaggio?
Considerate tutte queste somiglianze perchรฉ le due regioni non si gemellano? Un buon accordo di gemellaggio puรฒ rivelarsi un’operazione assai virtuosa e arrecare molti benefici alla comunitร e all’amministrazione regionale. Integrazione, unione tra persone provenienti da due aree diverse, condivisione dei problemi, progetti, scambio di opinioni. Ne sono certo i vantaggi saranno tangibili. Ricordiamoci che un buon gemellaggio รจ seguire anche o soprattutto l’affinitร di partenza. Le relazioni di gemellaggio, come sappiamo, portano indubbi vantaggi culturali ed economici attraverso la promozione e la valorizzazione delle proprie bellezze e delle proprie tipicitร .
I colori della Cumbria
Cataract of Lodore
Concludo con un passo di Cataract of Lodore, poesia scritta nel 1820 dal poeta inglese Robert Southey che descrive le Lodore falls (Cascate di Lodore), altro elemento che lega la Cumbria all’Umbria. Come non ricordare infatti la definizione orribilmente bella che il poeta Byron diede alla Cascata delle Marmore nel quarto canto del poema Childe Harold’s Pilgrimage?
From its sources which well
In the tarn on the fell;
From its fountains
In the mountains,
Its rills and its gills;
Through moss and through brake,
It runs and it creeps
For a while, till it sleeps
In its own little lake.
And thence at departing,
Awakening and starting,
It runs through the reeds,
And away it proceeds,
Through meadow and glade,
In sun and in shade […]
In questo iniziale passaggio il poeta Southey descrive la nascita della cascata dalle sue fonti. Il primo ruscello che attraversa il muschio e poi e s’insinua e ancora si ferma; si risveglia e inizia a correre tra le canne procedendo verso prati e radure al sole e all’ombra.