La mattina di sabato sarร dedicata a cosa รจ reale e cosa รจ falso, con diversi ospiti tra cui Rosy Battaglia e Anna Lisa Mandorino, che discuteranno dellโargomento.
Cosa รจ vero e cosa realmente รจ falso? ร su questo che si interroga il Festival Free Wor(l)d durante il talk che si svolgerร sabato allโAlbornoz Palace (ore 10) a Spoleto. Il festival, che si concluderร domenica, ha come filo conduttore di questa seconda edizione la Disinformazione, e il talk Cosa รจ vero e cosa realmente รจ falso? ispirato ai TED Talk americani – cioรจ mini conferenze in cui a rotazione e in un tempo stabilito piรน persone parlano di un argomento – tenterร di rispondere a questa domanda.
Rosy Battaglia
Tra gli ospiti invitati, in collegamento da Milano, ci sarร la giornalista e presidente di Cittadini Reattivi, Rosy Battaglia che ci ha rivelato qualche piccola anticipazione sul suo intervento: ยซAncora devo raccogliere bene le idee (scherza), ma sicuramente parlerรฒ del mio lavoro fatto in questi mesi che รจ stato quello di cercare di dipanare la matassa tra veritร e menzogne, sia con le mie inchieste sia con il sito Cittadini Reattivi. Durante il lockdown abbiamo capito che cโera molto da fare perchรฉ anche persone attive e attente erano investite dalla crescente disinformazione. Molti non hanno gli strumenti adatti per non cadere nella trappola delle fake news: fondamentale รจ ricercare le fonti ufficiali, approfondire e avere delle persone di riferimento โ che non devo essere per forza giornalisti, ma possono essere anche cittadini ed esperti – che sanno comunicare bene e in modo corretto. ร proprio questo che fa Cittadini Reattiviยป spiega Rosy Battaglia. Lโassociazione, visto il periodo difficile che si sta vivendo, ha deciso di far ripartire la scuoladi cittadinanza e proprio la prima lezione sarร dedicata alla cattiva informazione. ยซSpesso ci si imbatte in notizie vere date in maniera distorta e in notizie distorte che hanno una componente di veritร . Ad esempio, una persona mi ha detto che i morti della Lombardia sono tanti perchรฉ gli infermieri non mettevano le mascherine, non mettevano le mascherine perchรฉ non le avevano e loro stessi si sono ammalati. Ecco, come una notizia vera (non mettevano la mascherina) viene deformata e diventa una fake. Non รจ semplice, un cittadino da solo fa molta fatica anche se ha buoni strumenti culturali; il consiglio รจ quello di crearsi una dieta mediatica anche di confronto, ma stando attenti a non cadere nel complottismo: basta pensare che tutti siano contro di noi e che vogliono il nostro male.ยป conclude Battaglia.
Anna Lisa Mandorino
Una corretta informazione e un cittadino ben informato, in grado a sua volta di produrre notizie, รจ anche lโobiettivo di Cittadinanzattiva, che sarร presente al talk con lโattivista e vicesegretaria Anna LisaMandorino: ยซIl nostro lavoro come associazione รจ quello di far acquisire informazioni corrette ai cittadini, perchรฉ unโinformazione semplificata e chiara aumenta le competenze e fa sรฌ che loro stessi possano produrre informazioni, intervenire concretamente sulla realtร e fare la propria parte. Perchรฉ ciรฒ avvenga รจ fondamentale il ruolo dei media e delle istituzioni, che devono fornire dati certiยป illustra la vicesegretaria.
Un rapporto di dare e avere tra lโinformazione e la popolazione: una popolazione che non subisce le news, ma che ne produce con partecipazione attiva. ยซIo rappresento unโassociazione di cittadini e per questo parlerรฒ di come loro non sono solo fruitori dโinformazione, ma anche del ruolo che hanno nel creare informazione, osservando la realtร dal loro punto di vista cosรฌ da poter mettere in campo politiche piรน efficaci e una vera competenza civica. Questo รจ anche ciรฒ che facciamo nella nostra organizzazione, produrre informazione e creare dati quando ci accorgiamo che mancano nella politica pubblicaยป conclude Mandorino.
Al talk interverranno anche la sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dallโungherese Vera Gheno che si occupa di salute, ambiente, legalitร e resilienza; la giornalista di viaggi e turismo di lusso Sara Magro, co-fondatrice del quotidiano di viaggi online The Travel News; lโavvocato, docente universitaria e Segretario Generale del Comitato Interministeriale per i diritti Umani presso il Ministero degli Affari Esteri, Laura Guercio e lโattore Mirko Frezza. Modera Anna Rita Cosso, attivista civica.
ยซLโUmbria รจ un posto magico, pieno di bellezza e natura. ร una regione ricca di storia e suggestioneยป
LโUmbria puรฒ essere una bellissima terra dโadozione. Lo sa bene Luca Argentero che vicino a Cittร della Pieve ha una casa dove trascorre molto tempo e dove ha passato โ in attesa della nascita della sua bambina โ insieme alla compagna Cristina Marino, anche il lockdown. ยซConsidero lโUmbria una patria dโadozione, sono convinto che decidere di costruire una base qui sia stata una delle decisioni piรน felici della mia vitaยป ci ha confessato.
Lโattore, che ritroviamo da stasera nei panni del medico Andrea Fanti nella fiction di Rai Uno DOC – Nelle tue mani, ha una relazione con lโUmbria che รจ anche professionale. Qui infatti ha girato la serie Carabinieri che lo ha lanciato nel mondo della recitazione, e tre film: Lezioni di cioccolato 1 e 2 e Copperman, uscito proprio lo scorso anno. ยซOramai รจ un luogo che conosco piuttosto bene, spesso la giro anche come turista. ร un posto magico, pieno di bellezza e natura. Non manca anche il buon cibo, che รจ solo un corollario tipicamente italiano di una regione che emana una fortissima energia positiva, ricca di storia e suggestione. Se devessi descriverla in tre parole, per me l’Umbria sarebbe vera, forte e saporitaยป ci racconta lโattore torinese.
Luca Argentero
Argentero nel camice di Doc
La fiction DOC – Nelle tue mani – in sette prime serate – racconta la storia del medico Andrea Fanti che, a causa di un trauma cerebrale, ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni e, per la prima volta, si ritrova a essere non piรน il luminare di un tempo, ma un semplice paziente. Amputato di molti dei suoi ricordi, precipita in un mondo sconosciuto: famiglia, figli, amici, colleghi, tutti diventano improvvisamente estranei. Anche la sua carriera torna indietro: da primario a meno di uno specializzando. ยซIl mio orgoglio รจ sapere di aver fatto un prodotto di altissima qualitร . Ho cercato di capire cosa significhi passare dal ruolo di medico a quello di paziente. Questa serie insegna la velocitร del mondo attorno a noiยป ha spiegato Argentero durante la conferenza stampa di presentazione della serie.
ยซSono appassionata di arte e in questo modo ho unito la mia passione con il mio lavoro di chimica, in piรน do un contribuendo alla salvaguardia di opere che fanno parte della nostra storia e culturaยป.
Essere una salvatrice di opere d’arte, fermare – o quantomeno rallentare –ย il loro invecchiamento, unire passione e lavoro, amalgamare alla perfezione chimica e arte รจ il lavoro della dottoressa Letizia Monico (35 anni), ricercatrice perugina che lavora al CNR e fa parte di un team che collabora col Dipartimento di Chimica di Perugia per salvare quadri in fase di deterioramento. I Girasoli di Van Gogh e lโUrlo di Munch sono passati sotto la sua lente e, con studi curati e approfonditi, si รจ scoperto che i colori โ in particolare il giallo โ perdono la loro bellezza: la causa รจ lโumiditร . Recuperare queste opere non si puรฒ, perรฒ si puรฒ prevenire. Vincitrice di diversi riconoscimenti e premi, Letizia vanta anche pubblicazioni in riviste internazionali come AnalyticalChemistry.
Letizia, la prima domanda รจ dโobbligo per tutti: qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nata a Umbertide e cresciuta a Perugia, dove ho anche studiato. Mi considero una perugina D.O.C.
Come รจ avvenuta la scoperta del degrado dellโUrlo di Edvard Munch?
Faccio parte di unโรฉquipe di chimici che fa indagini sui materiali e collaboriamo con conservatori e storici dellโarte. Proprio i conservatori si erano accorti del degrado in atto, per la precisione avevano notato degli sbiancamenti del colore giallo presente sul quadro e lo sfaldamento della pittura stessa.
Come si puรฒ intervenire per evitare il peggio?
Occorre capire quali sono le cause e cercare di prevenirle. Con i nostri studi abbiamo sia studiato lโopera sia ricreato in laboratorio dei pigmenti quanto piรน simili a quelli utilizzati da Munch. In questo modo si รจ arrivati a scoprire quale potesse essere la situazione ambientale migliore affinchรฉ questi pigmenti non subissero modificazioni. Le opere sono a stretto contatto con lโambiente, in primis luce e umiditร e abbiamo visto come i due fattori โ separatamente โ possono incidere sullโopera. La scoperta รจ che non รจ tanto la luce che incide, quanto lโumiditร .
Letizia Monico mentre cura i Girasoli
Quindi cosa si puรฒ fare?
Si puรฒ rallentare il degrado di questa tipologia di pigmenti e tenere lโopera in condizioni di umiditร controllata.
Questo studio puรฒ essere utilizzato anche per salvare altri quadri?
Ogni quadro ha una storia a sรฉ ed รจ realizzato con altrettanti materiali. La prima cosa da fare รจ capire la storia dellโopera, come รจ stata conservata e quali sono i materiali che la compongono. In teoria lo studio puรฒ essere rivendibile per le opere che hanno il giallo di cadmio, sul quale abbiamo fatto lo studio.
In passato si era anche occupata dei Girasoli di Van Goghโฆ
Sรฌ, ma in quel caso si trattava di un altro tipo di giallo, giallo di cromo, che tende a scurirsi avendo una chimica del pigmento diversa rispetto al giallo di cadmio. Il fenomeno a livello visivo รจ diverso. In entrambi i casi perรฒ, ora si puรฒ intervenire per rallentare o interrompere il peggioramento.
Per questo ha vinto il Premio Levi 2015, riconoscimento nazionale della Sezione Giovani della Societร Chimica Italianaโฆ
Sรฌ, lโho vinto con la pubblicazione legata proprio al lavoro sui Girasoli: questo studio nasce con la mia tesi di dottorato. Ma non รจ stato il primo: giร nel 2013 avevo vinto altri premi – il Premio miglior tesi di dottorato e Eric Samuel Scholarship Award in America – sempre legati allo studio del giallo di cromo.
In questo momento si sta occupando di qualche altra opera dโarte?
Di recente abbiamo lavorato su opere di Rubens e continuiamo su Munch e su unโaltra versione dei Girasoli di Van Gogh che si trova a Londra.
Ha mai lavorato su qualche dipinto umbro?
Ancora il lavoro รจ nelle fasi iniziali, ma mi sto occupando anche degli affreschi del Cimabue di Assisi, quelli danneggiati durante il terremoto del 1997.
Comโรจ arrivata da chimica a studiare le opere dโarte?
A Perugia cโรจ un gruppo di ricerca nel dipartimento di Chimica che lavora proprio sui beni culturali. Io ho iniziato con loro perchรฉ sono appassionata di arte. In questo modo sono riuscita a unire il lavoro con la passione. Sono molto fortunata!
Quanto รจ difficile essere ricercatori oggi?
ร un lavoro molto difficile e faticoso, ci vuole pazienza. Ma se uno รจ attivo, pubblica e collabora a livello internazionale โ che รจ fondamentale โ si pongono le basi per un futuro, per fare concorsi e per riuscire a entrare nel mondo del lavoro. Certo, le posizioni sono poche. Ripeto, non รจ facile.
Qual รจ il bello di questo lavoro?
La possibilitร – come detto – di unire due delle mie piรน grandi passioni: la chimica e lโarte; la grande opportunitร di stare a stretto contatto con oggetti di straordinaria bellezza e la consapevolezza che, nel mio piccolo, sto contribuendo un poโ alla salvaguardia di opere che fanno parte della nostra storia e cultura.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Natura, arte e tartufo.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regione?
ยซUn articolo di Lercio – per quanto assurdo – รจ basato sulla veritร , su una notizia reale. Siamo un sito di satira, non di fake news. I nostri articoli sono grotteschi, ma con un contenuto di veritร ยป.
Ma รจ Lercio!? Sรฌ. ร proprio Lercio. Sono proprio loro a chiacchierare con noi. Per la precisione รจ AugustoRasori, presidente di Lercio, che con Vittorio Lattanzi, domenica (ore 21.30) sarร ospite al Festival delleCorrispondenze a Monte del Lago (Magione). Lercio.it รจ nato come blog personale di Michele Incollu nellโottobre 2012, poi รจ diventato un blog collettivo occupato dai ragazzi di Acido Lattico, ex frequentatori della palestra di Daniele Luttazzi. Oggi ha un pubblico di quasi 3 milioni di persone ed รจ un vero e proprio organo di informazione che produce fictional news, e da oltre due anni promuove la satira su temi come politica, sesso, morte e religione, e irride il cattivo giornalismo. Vi confesso di aver riso molto durante lโintervista, ma anche di aver ricevuto una lezione di giornalismoโฆ ogni tanto fa bene rispolverare certi concetti anche –ย ma non solo – per chi fa questo lavoro.
La prima domanda รจ legata al nome: perchรฉ Lercio? Ho letto che รจ uno sberleffo a Leggoโฆ
Michele Incollu โ fondatore di Lercio.it nel 2012 โ voleva prendere in giro i titoli del free press Leggo e provare a scriverne ancora di piรน assurdi: cosรฌ รจ nato il gioco di parole Lercio. In questi 8 anni di attivitร ci siamo accorti che anche testate piรน autorevoli spesso scrivono titoli assurdi per catturare lโattenzione del lettore, cadendo nel ridicolo. Noi alla fine siamo piรน onesti: un lettore che visita il nostro sito sa che trova delle fandonie, nella stampa tradizionale invece si leggono a volte notizie assurde spacciate per reali.
Vi sarร capitato che una vostra notizia sia stata presa per reale.
Durante il governo Letta pubblicammo un titolo che sosteneva che il governo aveva introdotto il bollo auto anche sulle carrozzine dei disabili. Ovviamente lโarticolo presentava al suo interno situazioni assurde, ad esempio le donne sotto i 150 centimetri che pesavano piรน di 100 kg dovevano pagare la tassa di circolazione perchรฉ erano paragonabili a mini SUV. A, poi, era contrario Nichi Vendola perchรฉ non riusciva a pronunciale la parola carrozzella. Beh, questa notizia รจ stata presa per vera, รจ dovuta intervenire lโINPS per smentire la cosa. Persino un politico di destra lโaveva condivisa per attaccare il governo.
D’altro canto, ci sono notizie reali che sembrano scritte da voi.
Ce ne sono tantissime. Nel nostro spettacolo โ e nel libro โ cโรจ una parte dedicata al quiz, dove facciamo indovinare al pubblico se la notizia e vera o รจ nostra. Ce ne sono alcune clamoroseโฆ
Il primo titolo reale ma assurdo che le viene in menteโฆ
โUrla: Finocchio, mettila fuori! e viene espulsoโ. Solo che Finocchio era il cognome del compagno di squadra. Ad esempio, nella pagina social Ah ma non รจ Lercio โ che non ha nulla che a fare con noi โ vengono pubblicati proprio titoli assurdi e reali, scritti da giornali veri.
La redazione di Lercio
Vi leggono quasi 3 milioni di persone, contando i tre social principali (Facebook, Twitter e Instagram). Sentite una certa responsabilitร ?
Sรฌ, molto. Inoltre da qualche anno veniamo invitati in contesti di un certo livello, in festival culturali o a tenere lezioni sulle fake news nelle universitร . Ciรฒ ci ha fatto capire che abbiamo delle responsabilitร e un ruolo, per questo stiamo molto attenti a ciรฒ che pubblichiamo. Lercio รจ figlio della lezione di Daniele Luttazzi e lui inizialmente ci ha fornito delle dritte su come fare satira corretta.
Che vi ha suggerito?
Che lโobiettivo della satira deve essere ben chiaro: รจ il potere che va sbeffeggiato, non chi sta sotto. La satira deve andare dal basso verso lโalto, altrimenti diventa propaganda a favore di chi governa. Per questo stiamo molto attenti e sentiamo la responsabilitร verso i nostri lettori. Evitiamo accuratamente di fare battute sulle fake news che circolano in rete.
Fate una verifica della notizia, come dovrebbe fare qualsiasi giornaleโฆ
Esatto. Perchรฉ un articolo di Lercio – per quanto assurdo – รจ basato sulla veritร , su una notizia reale. Siamo un sito di satira, non di notizie false. Mentre la bufala รจ una balla confezionata ad arte e fatta passare per vera, i nostri articoli sono dei racconti grotteschi ma ispirati a fatti reali. Ci piace quando ci viene riconosciuta questa purezza. Il nostro obiettivo รจ quello di essere sempre onesti: come quando vai a Las Vegas, sai che รจ tutto finto e che perderai soldi, perรฒ ci vai ugualmente per divertirti. Lercio.it oramai รจ riconoscibile, sai quello che trovi al suo interno.
Siete anche entrati nei modi di dire. “Ma รจ Lercio?” si usa ormai per identificare una news stranaโฆ
Sรฌ, รจ vero. Stiamo pungolando lโAccademia della Crusca per far entrare nel vocabolario la parola lerciata.
Andiamo un poโ dietro le quinte: come avviene lโinvenzione di un articolo?
Abbiamo una redazione virtuale di 23 persone. Mensilmente proponiamo le nostre idee e valutiamo se ci sono titoli che possono essere sviluppati in articoli. Inizialmente si scrivevano solo battute secche e sintetiche, ora se la news lo consente la sviluppiamo, scrivendo un articolo vero e proprio. Ogni giorno pubblichiamo tre titoli inediti piรน degli story, cioรจ titoli piรน vecchi ma che per quel giorno sono pertinenti perchรฉ se ne parla. Ad esempio in questi giorni abbiamo ripescato titoli su Flavio Briatore e la Ferrari.
C’รจ un modo per combattere le fake news?
Se una notizia suona troppo assurda per essere vera, spesso non รจ vera. Il consiglio รจ quello di leggere tutti i giornali, anche quelli meno simpatici. La stampa reale ha una responsabilitร : se scrive fake news ci sono delle conseguenze, delle smentite e il lettore ha una redazione fisica a cui rivolgersi. Trovo assurdo che spesso la gente dica che i giornali mentono perchรฉ un meme su Facebook dice il contrarioโฆ
โLโho letto su Facebookโ ora va per la maggioreโฆ
Esatto. Una volta si diceva โLโha detto la televisioneโ, poi โLโho letto su internetโ, ora cโรจ Facebook. Comunque, la pluralitร di lettura dei giornali serve anche per verificare la realtร della news: se una notizia viene riportata da un solo sito, รจ probabile che sia falsa ma rischia comunque di propagarsi e nessuno se ne accorge. Leggere รจ fondamentale per farsi gli anticorpi e non cadere nelle trappole.
In Italia si fa ancora satira?
In TV รจ quasi scomparsa. Forse gli ultimi rimasti sono Maurizio Crozza – anche se le sue sono piรน imitazioni – e Propaganda Live, che ha il suo punto piรน alto di satira con il cartoon di Makkox che non fa sempre ridere, anzi, spesso รจ un pugno allo stomaco. Erroneamente si pensa che la satira debba far ridere, invece spesso non lo fa. Noi siamo stati ospiti al programma Stati Generali di Serena Dandini, ma in televisione di satira ce nโรจ sempre meno: oggi tutto รจ talmente masticato velocemente che anche i fratelli Guzzanti โ penso โ facciano fatica a trovare la chiave giusta per esprimere il loro malcontento e quindi a fare satira.
A voi piacerebbe avere un programma TV tutto vostro?
A me piacerebbe tantissimo. In radio abbiamo giร avuto delle partecipazioni e anche in TV, ma un programma completo sarebbe un sogno. Un lavoro enorme ma bellissimo. Chissร , con le possibilitร del web potrebbe essere una strada da esplorare.
Qualcuno si รจ mai offeso per ciรฒ che avete scritto?
Un sindaco della Lega se lโรจ presa tantissimo per un articolo dal titolo: โSindaco leghista rimuove gli orologi con i numeri arabi dalle scuoleโ e avevamo usato il nome di un paese reale del Veneto. Chi si sarebbe mai immaginato che nel Veneto ci fossero dei paesi leghisti?! (ride!). Il Sindaco ci scrisse: โVi invito a rimuovere il nome del paeseโฆโ. Invece, un personaggio che si รจ molto offeso รจ stato Massimo Boldi. Avevamo scritto: โNon riesco piรน a scoreggiare. Finita la carriera di Boldiโ. Il giorno dopo su Twitter ci ha bloccato e lo aveva pure scritto in un post. Ci รจ crollato un mito, lโha presa malissimo!
Una lerciata sullโUmbria lโavete mai pubblicata?
Io ho origini marchigiane, non vorrei aumentare la rivalitร (ride!). Battute a parte, mi ricordo di aver scritto una notizia su Perugia quando imperava la polemica sulle grandi navi: โNave da crociera sโincaglia alla periferia di Perugiaโ e cโรจ stata gente che ha commentato dicendo: โBasta, รจ una vergogna!โ. In questo modo ti rendi conto che ci sono persone che non sanno nemmeno dovโรจ lโUmbria. Assurdo. Di recente, dopo la legge sullโospedalizzazione dellโaborto, abbiamo scritto: โUmbra si reca in ospedale per abortire, ma le ingessano una gambaโ, mentre dopo la vittoria della Lega la lerciata fu: โSalvini dichiara: ridurremo subito il tasso di omicidi in Don Matteoโ.
Domenica sarete ospiti al Festival delle Corrispondenze: di cosa parlerete?
Di preciso ancora non lo so. Stiamo rinfrescando il nostro live e sicuramente al Festival porteremo una sua versione aggiornata post Covid. Ci saranno i nostri TG, leggeremo i commenti che riceviamo, le nostre notizie prese per vere e le varie rubriche come il quiz e lโoroscopo. Saremo io e Vittorio Lattanzi, un altro redattore.
Oggi i post possono essere considerati una corrispondenza moderna?
Sรฌ, ma un tempo uno scriveva una lettera che poi poteva essere pubblicata o meno. Oggi invece tutto si pubblica istantaneamente senza filtri e spesso viene fatto solo per sputare odio. Trentโanni fa le banalitร sul governo, sulle mascherine e altro, magari venivano dette al bar e tutto si chiudeva con una pacca sulla spalla e con: โDai, fatti un altro grappino che poi ti porto a casa!โ Oggi invece nascono gruppi sui social per divulgare menzogne ed รจ impossibile farglielo capire! La vita รจ troppo breve per passarla a spiegare a questi soggetti lโerrore che fanno.
Per il terzo anno consecutivo, Accademia Isola Classica & Festival sceglie lโIsola Maggiore per otto giorni allโinsegna di musica, formazione e cultura. Dal 30 agosto al 6 settembre, corse speciali e fuori orario dei traghetti (lโultimo alle ore 22.00), aperture straordinarie di negozi e ristoranti, ma soprattutto 12 giovani musicisti talentuosi, una rosa di docenti dโeccellenza e ospiti di fama internazionale animeranno lโisola, facendone vibrare le corde piรน intime e profonde.
ย ยซPer me il Trasimeno รจ il lago dellโinfanzia: come molti aretini, dโestate, ero solita trascorrere le vacanze qui. Poi, crescendo, mi sono innamorata dellโIsola Maggiore perchรฉ sembra essere uscita indenne dai tempi moderni, con la sua comunitร intoccata dal tempo e i suoi ritmi lenti. ร il luogo perfetto per gli artisti, che qui possono godere di tutta la libertร di cui hanno bisogno per creare e per esercitarsiยป.
A parlare รจ la direttrice di Accademia Isola Classica & Festival, Natalie Dentini; sia lei sia il direttore artistico Vlad Stanculeasa sono violinisti di fama internazionale che, stabilitisi nel 2017 allโIsola Maggiore, hanno deciso di creare unโaccademia internazionale di musica classica per coronare un sogno, quello di offrire un corso di perfezionamento a giovani e promettenti talenti della scena musicale mondiale.
Natalie Dentini, direttrice di Accademia Isola Classica & Festival
Lโidea รจ la stessa che sta alla base di una borsa di studio: le masterclass sono tutte gratuite, come pure vitto e alloggio. I 12 studenti – selezionati tra gli oltre 200 iscritti a fronte di un video, non piรน vecchio di sei mesi, in cui eseguono il pezzo che meglio possa mostrarne la bravura – si assumono solo gli oneri del viaggio fino a quella che, dal 30 agosto al 6 settembre, si trasformerร in una vera e propria isola della musica.
ยซร sorprendente constatare come, nonostante la giovane etร , gli allievi riconoscano il valore delle masterclass e abbiano il forte desiderio di incontrarsi qui, a Isola, pure in questo anno cosรฌ difficileยป commenta Natalie Dentini. ยซGli anni precedenti abbiamo avuto come ospiti studenti dallโAmerica, dalla Cina, dalla Corea del Sud e dal Giappone. Questโanno, per forza di cose, ci siamo mantenuti piรน che altro allโinterno dei confini europei, ma non per questo la qualitร della musica offerta, cosรฌ come dei giovani talenti che sono stati scelti, si รจ abbassata. Offriamo musica di altissimo livello perchรฉ desideriamo che la societร investa sulla crescita artistica dei giovani. Lโoperato dellโAccademia, cosรฌ come le possibilitร offerte dai corsi estivi, sono il nostro modo di sostenerli, se vogliamo anche in controtendenza rispetto ai trend attualiยป.
Infatti lโintento di Accademia Isola Classica & Festival รจ, prima di tutto, di formazione: lo si capisce dal tempo dedicato alle lezioni individuali, da quello previsto per ogni gruppo di musica da camera, dallo spessore dei docenti scelti โ i violinisti Mi-kyung LeeeVlad Stanculeasa,la violaEttore Causa,il violoncellistaAntonio Lysy– nonchรฉ dal fatto che i concerti finali, aperti al pubblico e gratuiti, non siano che lโultima tappa di una settimana densa di esperienze, confronti e possibilitร di sviluppo professionale.
Vlad Stanculeasa , direttore artistico
ยซCome tutti gli artisti, anche i nostri studenti hanno bisogno di esibirsi, di avere un pubblico: si tratta di concretizzare il lavoro svolto durante la settimana e di avvicinare gli astanti al valore della formazione e non solo del prodotto finito. Il concerto cui si assiste รจ frutto di anni di studio, che peraltro non finiscono mai: vorrei che fosse evidente lโimportanza che la formazione riveste nella vita di ogni artista. Un altro aspetto da sottolineare รจ che trattiamo i ragazzi alla stregua professionisti: oltre alle lezioni individuali, si riuniscono in quattro gruppi di musica da camera con i loro stessi docenti. Nei concerti di sabato 5 e domenica 6 settembre suonano tutti insieme, come colleghiยป.
I concerti in questione โ che si terranno tutti nella chiesa di San Salvatore di Isola Maggiore e saranno trasmessi in diretta streaming su un maxischermo posto sulla piazza principale per agevolare lโosservanza delle misure di contenimento del Covid-19 โ saranno anticipati da altre due serate di esibizioni: quella del 30 agosto avrร come protagonista il mezzosoprano Charlotte Hellekant, accompagnata dal violino di Vlad Stanculeasa e dal pianoforte di James Maddox, mentre il 4 settembre tutti i docenti e lo stesso Maddox celebreranno i 250 anni di Beethoven eseguendone alcune opere. (Leggi il booklet)
Tutti i concerti saranno poi ritrasmessi online, attraverso i canali social dellโAccademia, per raggiungere anche il resto del mondo della musica classica, che giร da alcuni anni guarda allโiniziativa con estremo interesse. ยซLa presenza di ospiti come Charlotte Hellekant รจ il segno di unโapertura verso altre formazioni strumentali, non piรน formate da soli archiยป confessa lโorganizzatrice Natalie Dentini ยซnonchรฉ un modo, per loro, di farci sentire il loro sostegnoยป.
@evujacicphoto
E chissร che queste novitร non aprano la strada a sviluppi futuri, con masterclass, piรน ravvicinate nel tempo, capaci di portare ossigeno e riqualificare un territorio dal punto di vista territoriale ed economico. Unโaccademia che possa trasformare lโIsola Maggiore in una vera e propria isola degli artisti, dove rallentare fino a riconciliarsi con il proprio io creativo, circondati, mai paghi, dalle placide acque del Trasimeno.
ยซLa Terra dallโalto รจ semplicemente stupenda. Ho avuto la fortuna di lanciarmi su zone con panorami mozzafiato. Auguro a tutti di vedere ciรฒ che noi vediamo da lassรน!ยป
ยซUno dei piรน grandi sogni dellโuomo รจ sempre stato quello di volare: lanciarsi con il paracadute a piรน di 4.000 metri credo che sia uno dei modi piรน intensi per realizzare quel sognoยป. Il Caporal Maggiore Capo Marco Soro, di Passaggio di Bettona, realizza questo sogno ogni giorno. Da 15 anni veste la divisa della Brigata Paracadutisti Folgore dellโEsercito Italiano e fa parte del gruppo di Paracadutismo Indoor dellโEsercito. Allenamento, preparazione e tanta passione gli hanno fatto raggiungere con la sua squadra degli importanti traguardi nazionali e internazionali, come il podio mondiale ottenuto nel 2019, la medaglia dโoro al Belgian Open o lโargento ai Wind Games 2020 โ tanto per citare i piรน recenti. In questa chiacchierata ci ha svelato tutti i segreti di questo sport e la bellezza del paracadutismo. ยซร stato amore a prima vistaยป. Io mi sono fatta prendere la mano e l’ho tempestato di domande!
Caporal Maggiore Capo Marco Soro
Caporal Maggiore, la prima domanda รจ di rito: qualย รจ il suo legame con lโUmbria?
Circa quindici anni fa ho scelto la divisa dellโEsercito e la mia vita professionale รจ in Toscana, ma lโUmbria รจ la mia terra natia e di certo non la dimentico. Sono nato ad Assisi, abito a Passaggio di Bettona e la mia fidanzata รจ di Papiano. Direi proprio che il mio รจ un legame indissolubile.
Ci spieghi: cosโรจ il Paracadutismo Indoor?
Il paracadutismo indoor รจ unโattivitร sportiva molto recente, che nasce grazie allโinvenzione dei simulatori di caduta libera, ovvero i tunnel del vento verticali. Permette a chiunque, anche a un non paracadutista, di realizzare quello che รจ sempre stato il sogno di ogni essere umano, ovvero il desiderio volare. Un forte flusso dโaria proveniente dal basso fa si che il corpo umano riesca a sollevarsi da terra, simulando cosรฌ la caduta libera che si ha con il lancio da un aereo. La sensazione che si prova รจ identica. Con il passare degli anni รจ diventato uno sport a tutti gli effetti, con un proprio circuito ufficiale di competizioni nazionali e internazionali.
Quali sono i prerequisiti per praticare questa disciplina?
Il paracadutismo indoor prevede varie discipline. Per poter praticare la nostra –ย che รจ di squadra ed esattamente si chiama VFS 4-way (Vertical Formation Skydiving a 4 elementi) – si deve prima raggiungere un avanzato livello di volo individuale. Sono fondamentali una buona preparazione fisica e un costante allenamento di volo presso un tunnel.
Esibizione di Paracadutismo Indoor
In pratica in cosa consiste?
Lโobiettivo della nostra specialitร consiste nel formare, durante la caduta libera, il piรน alto numero di figure possibili nel tempo massimo di 35 secondi. Per figura si intende una prestabilita e determinata posizione dellโintera squadra che deve essere eseguita in assetto verticale, head-up (testa in su) e/oย head-down (testa in giรน). Questo tipo di posizione, che espone poco della figura del corpo umano allโaria, comporta il raggiungimento di altissime velocitร di caduta libera che sfiorano i 300 km/h. Ovviamente per provare semplicemente un simulatore di caduta libera non serve essere degli atleti, lo fanno normalmente anche i bambini, basta affidarsi a un preparato istruttore e il gioco รจ fatto!
Come si svolge una gara?
Una gara si svolge normalmente in tre giorni. I round di gara sono 10, della durata di 35 secondi ciascuno. Le figure da riproporre in ogni round vengono estratte a sorte dai giudici di gara. Per ogni figura eseguita correttamente si guadagna un punto. Alla fine del decimo round, la squadra che ha totalizzato il maggior numero di punti, vince.
Quante ore vi allenate?
Quotidianamente e per almeno due ore pratichiamo delle attivitร di allenamento a terra pensate appositamente per migliorare la resistenza e la forza fisica specifiche, in modo tale da incrementare le prestazioni individuali durante gli allenamenti di squadra. Per quanto riguarda lโaddestramento al tunnel, siamo impegnati mediamente due settimane al mese.
Avete delle gare prossimamente?
A fine ottobre, presso il tunnel di Charleroi in Belgio, la Squadra dellโEsercito parteciperร al Campionato Europeo e Coppa del Mondo di Indoor Skydiving 2020, attualmente una delle competizioni indoor piรน importanti al mondo.
La squadra: Alessandro Binello, Andrea Cardinali, Marco Soro e Stefano Falagiani
Ci puรฒ descrivere in poche parole cosa si prova a lanciarsi col paracadute?
Il paracadutismo รจ uno sport che, praticato nel pieno rispetto delle regole di sicurezza, regala emozioni indescrivibili. Come giร detto, uno dei piรน grandi sogni dellโuomo รจ sempre stato quello di volare: lanciarsi con il paracadute da un velivolo a piรน di 4.000 metri credo che sia uno dei modi piรน intensi per realizzare quel sogno.
Cโรจ stato un momento, quando era ragazzino, in cui ha deciso dโintraprendere la carriera militare? O รจ accaduto per caso?
Non ho un ricordo ben preciso di quando ho maturato questa decisione, ma sono cresciuto rinforzando di giorno in giorno il desiderio di arruolarmi nellโEsercito e di entrare nella Brigata Paracadutistiย Folgore.
Il primo lancio non si scorda mai: ci racconti il suoโฆ
ร proprio vero, รจ una sensazione assolutamente indimenticabile! Il mio primo lancio lโho fatto a Reggio Emilia nel 2005 e avevo poco piรน di 18 anni. Come tutti i diciottenni non vedevo lโora di mettermi alla prova. Ricordo benissimo di aver provato delle fortissime emozioni, completamente nuove, mai provate fino a quel momento. Uno strano mix adrenalinico fatto di paura ed entusiasmo. Con il paracadutismo fu amore a prima vista! Da lรฌ in poi non ho mai piรน smesso di praticare questo sport e ho sempre e solo cercato di migliorarmi.
Qualย รจ lโultima cosa che pensa prima di un salto?
Ora che il paracadutismo, oltre che passione e divertimento, รจ per me attivitร agonistica, prima di ogni salto ripasso mentalmente gli esercizi da eseguire durante il lancio. Mi concentro su quanto discusso pochi minuti prima con i miei compagni di squadra in fase di briefing pre-lancio visto che i momenti precedenti allโuscita dal velivolo sono fondamentali per la perfetta riuscita degli esercizi. Non ci si puรฒ permettere di distrarsi o di pensare ad altro. Bisogna essere concentrati sul lavoro da eseguire e naturalmente sulle procedure di sicurezza da rispettare.
Comโรจ la Terra vista dallโalto?
Puรฒ sembrare una risposta scontata, ma รจ semplicemente stupenda. Ho avuto la fortuna di lanciarmi su zone con panorami mozzafiato. Auguro a tutti di vedere ciรฒ che noi vediamo da lassรน!
Fa dei gesti scaramanticiโฆ anche prima di una gara?
Piรน che di gesti caramantici parlerei di routine. Prima di ogni lancio e prima di ogni round di gara io e i miei tre compagni di squadra ci mettiamo in cerchio e ci diamo la giusta carica effettuando il nostro saluto di squadra. Ogni squadra ha il suo modo per augurarsi buona fortuna!
I paracadutisti della Folgore sono, nellโimmaginario collettivo, i piรน audaci e fighi: ne siete consapevoli?
Lโimmaginario collettivo talvolta rappresenta la realtร in modo un poโ approssimativo. Sicuramente la Brigata ParacadutistiFolgore รจ uno dei reparti piรน famosi dellโEsercito Italiano ed รจ connotato da altissime capacitร , ma la professionalitร di tutti i miei colleghi delle altre specialitร non รจ sicuramente da meno. I reparti paracadutisti hanno una storia di sacrificio e di dedizione che, come ha detto lei, si racconta da sola e non ha bisogno di commenti. Sono assolutamente contento della mia scelta e se tornassi indietro non cambierei nulla di quello che ho fatto! Soprattutto la mia scelta di entrare nella Sezione di Paracadutismo Sportivo dellโEsercito.
Cโรจ un luogo o un panorama dellโUmbria in cui le piacerebbe lanciarsi?
Certamente, sono i luoghi a cui sono piรน affezionato. Il mio paese, Passaggio di Bettona. Poi sicuramente anche Assisi dove sono nato e Castelluccio di Norcia, perchรฉ secondo me paesaggisticamente รจ una delle zone piรน belle di tutta lโUmbria.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Bellezza,ย natura,ย tradizione.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regione.
Quando penso allโUmbria รจ inevitabile pensare alla parola Casa.
ยซIl maestro Pavarotti mi ha insegnato tanto. Abbiamo fatto lezione per sei anni, mi disse che ero bravo e che dovevo seguire i suoi consigliยป.
Ammetto che รจ stata una delle interviste piรน lunghe che abbia mai fatto, oltre quarantacinque minuti di chiacchiere. Ne รจ perรฒ valsa la pena, perchรฉ Claudio Rocchi โ tenore nato e vissuto a Bettona โ ha tanti aneddoti e curiositร da raccontare: ยซPotrei scriverci un libroยป mi confessa. In effetti ha ragione. Senza nessun freno abbiamo parlato delle lezioni con Luciano Pavarotti, di come vive il suo lavoro, del mondo della lirica e della musica di oggi che non apprezza. Il tenore umbro ha calcato tanti palcoscenici in giro per il mondo e sogna di essere il protagonista alla Prima del Teatro alla Scala. ยซNon mi do limiti!ยป
Claudio Rocchi
Claudio, qual รจ il suo legame con lโUmbria?
ร un legame di vita, un legame fortissimo. Mi sento umbro al 100% e questa sensazione mi accompagna quando sono allโestero. Porto la regione in giro per il mondo: mi รจ capitato spesso di cucinare per gli amici stranieri la torta al testo o di raccontare loro aneddoti e storie sullโUmbria.
Ci racconti la sua esperienza col maestro Luciano Pavarottiโฆ
ร iniziata per caso. Allโepoca โ nel 1999 – studiavo al Conservatorio e lavoravo in fabbrica: la zia dellโinfermiere di mio nonno era la cuoca di Pavarotti a Pesaro: il Maestro aveva nella cittร marchigiana una casa bellissima, sul mare, dove spesso trascorreva del tempo. Ovviamente nessuno avrebbe mai pensato che questo passaggio di voci sarebbe andato a buon fine. E invece sรฌ. Un mese dopo โ inizio 2000 – mentre ero al lavoro, mi chiamรฒ mia mamma per dirmi che Pavarotti mi aspettava nel pomeriggio per unโaudizione. Senza nemmeno prepararmi sono partito. Lui a fine provino mi disse: ยซQuando ci rivediamo?ยป Da quel giorno, ogni volta che si trovava a Pesaro, facevamo lezione insieme.
Quanto tempo sono durate le vostre lezioni?
Sei anni. Ci vedevamo tre-quattro volte allโanno, ma sono stati momenti fondamentali, mi ha insegnato tantissimo: la respirazione, lโemissione, lโapertura del palato e della gola, il giro degli armonici e tanto altro.
Qual รจ lโinsegnamento che non dimenticherร mai?
Mi diceva sempre: ยซLa voce la devi dare, non la devi fareยป. Inoltre, lโultima volta che lโho visto, mi ha detto che non dovevo avere altri insegnanti: ยซSei bravo, devi fare solo quello che ti dico io e aspettareยป. Cosรฌ ho fatto, ho aspettato che arrivasse il mio momento. Il ricevere un bravo dal lui mi ha riempito d’orgoglio.
Quandโรจ che un ragazzino decide di diventare un tenore?
Non si decideโฆ ci nasci o non ci nasci. Io fin da piccolo cantavo, spesso quando ero nellโofficina di mio padre. Cantavo soprattutto musica leggera italiana. Un giorno, alla fine della terza media, la mia professoressa di tecnica, durante la cena di fine anno scolastico, si accorse della mia voce e mi prese appuntamento con un maestro di Napoli che veniva in Umbria per far lezione ai Cantori di Assisi. Andai cosรฌ ad Assisi per il provino: mi fece fare dei vocalizzi per sentire lโestensione della voce e poi mi disse: ยซOra vai in farmacia a comprare dei pacchi di cerottiโฆ Nostro Signore รจ stato troppo buono con te e se qualcuno ti sente cantare ora, ti rovina. Devi mettere i cerotti davanti alla bocca fino a 18-19 anniยป io allโepoca avevo 12 anni ยซquando la voce sarร maturataยป. Non fu proprio cosรฌ, a casa mia lโentusiasmo era talmente forte che mi mandarono alla Scuola Comunale di Musica a Bastia Umbra e iniziai a studiare pianoforte. Poi arrivรฒ il Conservatorio, a Perugia.
Sogna mai di essere il protagonista della Prima al Teatro alla Scala di Milano?
ร un sogno. Ci penso e ci ho sempre pensato, perchรฉ non mi do limiti: cosรฌ come cantare nei teatri di New York e Londra, anche se La Scala resta sempre lโรฉlite, nonostante in questi anni sia calata un poโ.
Ci spieghi meglio.
Oggi รจ molto piรน importate lโaspetto, lโessere televisivo e avere una voce che piace a chi sceglie gli interpreti per una rappresentazione. Molte belle voci non vengono scelte perchรฉ non giuste. Poi ci sono delle lobby molto forti che incidono moltissimo. Il mondo della lirica รจ molto difficile e spesso si va avanti solo con le raccomandazioni. Ma lasciamo stareโฆ
Qual รจ lโopera che le piace piรน interpretare?
La Tosca. In questโopera ci sono delle musiche talmente belle che anche chi non si รจ mai avvicinato alla lirica, ascoltandola, si emoziona. Tosca, per me, รจ unโopera meravigliosa.
Lo spieghi a noi profani: che cosโรจ lo studio dello spartito?
Non รจ solo lo studio delle note, ma anche la storia, il personaggio, il perchรฉ fa quello, cosa voleva esprimere lโautore, quali sono le sue emozioni, i suoi pensieriโฆ Unโopera non va solo eseguita, va soprattutto interpretata, si deve entrare appieno nel personaggio. Lo studio dello spartito รจ questo, una visione a 360 gradi dellโopera, e per questo serve un bravo maestro per avere le direttive giuste ed entrare nel profondo.
Cosa vuol dire per lei cantare?
Nel cantare noi ci consumiamo, siamo sul palcoscenico nudi e tiriamo fuori lโanima. Non รจ solo un eseguire. ร questa la differenza tra un cantante e un esecutore: รจ facile trovare tanti esecutori, piรน difficile รจ trovare bravi cantanti, quelli che ti fanno emozionare quando li ascolti.
Pochi giorni fa se nโรจ andato il maestro Ennio Morriconeโฆ lo ha mai incontrato?
Purtroppo no. Resterร sempre tra i piรน grandi. Che musica, ragazzi! Con solo quattro note ha creato dei capolavori e ha lasciato musiche che resteranno eterne.
Ascolta musica pop?
Ascolto tutta la musica, di ogni genere.
Le piace la musica che circola in questo periodo?
Un periodo cosรฌ basso, forse, non cโรจ mai stato, basta vedere quello che รจ stato presentato a Sanremo. Ci sono testi che passano in radio che sono terribili, senza parlare delle voci. Si sentono delle rime assurde e spesso mi chiedo: ยซMa i cantautori del passatoโฆ li avranno mai ascoltati? Lucio Dalla, Mogol, tanto per dire i primi che mi vengono in mente, li avranno mai letti?ยป. Basta leggere i testi per capire le differenze.
Non mi dica che non cโรจ nessun cantante che le piace…
Gli unici cantautori che apprezzo sono Max Gazzรจ e Brunori Sas.
E a livello vocale?
No, non cโรจ nessuno. Si punta piรน sullโimmagine e sul personaggio che sulla voce, i talent hanno distrutto il mondo della musica invece di farlo evolvere. Il commercio comanda su tutto, devi essere un personaggio che piace al pubblico. Ahimรจ, non si punta piรน sulla voce.
Ha dei progetti in cantiere?
Nei prossimi giorni parto per un concerto nel nord della Polonia, poi andrรฒ i primi di agosto ad Anghiari e poi a Castiglione del Lago. Piano piano abbiamo ripreso le nostre attivitร .
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Genuina, sorprendente, unica.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโฆ
ยซScrivo da quando ero piccola e in alcuni momenti mi ha salvato la vita. La scrittura รจ stata una vera medicinaยป.
Sara Allegrini, classe 1978, si definisce una tipica umbra, chiusa inizialmente ma poi accogliente. Durante lโintervista lโho trovata simpatica e amichevole fin da subito. Sarร che tra umbre ci si capisce al volo. Sara รจ unโinsegnante e una scrittrice: nel 2014 ha pubblicato La ragazza in bottiglia (PCE) e nel 2018 con il suo secondo libro Mina suldavanzale (Itaca) รจ stata finalista al Bancarellino e ha vinto il Premio Selezione. Poco piรน di un mese fa invece si รจ portata a casa il Premio Orbil โ assegnato da librai indipendenti โ nella categoria Young Adult con il romanzo La rete, storia di tre ragazzi che si ritrovano in un bosco senza cibo, senza acqua e senza cellulare per chiedere aiuto.
Sara Allegrini
Sara, qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono unโumbra D.O.C. e ho tutte le caratteristiche tipiche: chiusa allโinizio ma poi accogliente. Amo Perugia, per me รจ un gioiello. Questa regione รจ un posto meraviglioso per vivere e soprattutto รจ a misura mia.
ร unโinsegnante che fa la scrittrice o viceversa?
Sono i due lavori che ho sempre voluto fare ma se dovessi scegliere, sceglierei di fare lโinsegnante. Mi piace il contatto diretto con i ragazzi, anche se poi con i miei libri riesco a raggiungerne di piรน.
Quando ha deciso diย diventare scrittrice?
Scrivo da quando ero piccola, giร dalla scuola media, tutti perรฒ mi scoraggiavano โ professori, genitori โ allora io mi sono intestardita e ho continuato. Il primo libro, La ragazza in bottiglia, รจ stato pubblicato da una casa editrice senza sapere chi fossi: รจ una roba abbastanza strana. Poi piano piano sono cresciuta fino ad arrivare alla Mondadori. Con il secondo libro Mina sul davanzale sono stata finalista del Bancarellino, una cosa che proprio non mi aspettavo.
Il mese scorso ha vinto il Premio Orbil, nella categoria Young Adult, col suo romanzo La rete (Mondadori): quanto รจ stato importante?
ร stato un super riconoscimento e non mi aspettavo assolutamente di vincere: ero una pivellina tra mostri sacri. La notizia mi รจ arrivata in piena quarantena e in un periodo personale non facile, per questo non ho granchรฉ esultato come avrei dovuto, perรฒ รจ stato un bellissimo riconoscimento. Ne sono orgogliosa.
Da dove arriva lโispirazione per raccontare una storia?
Le prime storie sono nate dallโurgenza: ho avuto dei lutti dolorosissimi e se non avessi scritto sarei morta, scrivere รจ stata una medicina. Gli altri due libri sono stati ispirati da alcuni alunni a cui insegnavo in una scuola abbastanza difficile. I ragazzi si sono riconosciuti nei personaggi e anche i genitori hanno ritrovato i loro figli: questo spero li abbia fatti sentire meno soli.
Perchรฉ racconta storie di giovani per i giovani?
Perchรฉ i ragazzi sono un pubblico decisamente critico e questo mi piace, in piรน non ho ancora superato i traumi della mia adolescenza (ride). Ricordo perfettamente come ci si sente a quellโetร e quali sono le emozioni che si provano.
Visto che la racconta e la vive grazie al suo ruolo di insegnante: che pensa della generazione Z?ย
ร una generazione un poโ sfortunata, perchรฉ non puรฒ vedere il mondo senza telefoni, rispetto ai nati nelle generazioni precedenti e non hanno gli strumenti che servono per selezionare il fiume di notizie che gli arrivano. Perรฒ quando sono stimolati e devono usare la fantasia per raccontare e scrivere vengono fuori dei giovani che non sono poi cosรฌ distanti dalle altre generazioni.
Dei suoi tre libri, a quale รจ piรน legata? O, come i figli, รจ difficile scegliere?
Mi piace questa domanda (ride). Devo dire che non posso scegliere, perchรฉ ogni libro รจ legato a un momento della mia vita.
LโItalia sappiamo che รจ un paese che legge poco: secondo lei perchรฉ?
Le famiglie con bambini piccoli leggono tanto, poi quando crescono cโรจ un calo. Va detto che รจ difficile trovare bei libri. Gli stessi insegnanti leggono poco e per questo non trasmettano la passione ai loro alunni. Basta consigliare le giuste letture e indirizzare i ragazzi verso bei libri, che poi si appassionano: gli servono solo dei consigli. Ci vuole la febbre del libro, รจ impareggiabile vivere con la fantasia, affezionarsi ai personaggiโฆ
Se dovesse raccontare lโUmbria, come descriverebbe la sua essenza?
Una delle storie che sto scrivendo รจ ambientata in Umbria, nel paesino di cui รจ originario mio padre: Lisciano Niccone. Di quel luogo mi ricordo le sensazioni, lโodore della terra bagnata, la caccia alle lumache, le more colte e mangiate. ร la mia infanzia, fatta di odori e rumori, che sto cercando di trasportare nelle pagine.
Ha in cantiere un nuovo romanzo?
Sto lavorando a tante cose contemporaneamente: alcune sono finite e devo solo trovare chi puรฒ pubblicarle, altre si sono fermate a causa della didattica a distanza e del fare la mamma a tempo pieno. Fatico a trovare dei momenti di tranquillitร , ma va bene cosรฌ.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Verde, antica, profumata.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโฆ
La violenza di genere รจ una situazione complessa, dove il contesto sociale puรฒ facilitare o condizionare ogni singolo episodio. Ci sono donne e giovani che subiscono violenza psicologica, fisica e sessuale e non hanno la forza di denunciare.
Nel periodo di emergenza sanitaria legata al COVID-19, dove si รจ dovuti stare a casa, la convivenza forzata nello stesso luogo per lungo tempo potrebbe aver innescato discussioni e litigi e portato ad atti di violenza. Per molti la propria casa vuol dire protezione e sicurezza, in particolar modo in questo periodo, in cui bisogna stare lontani dal contagio del Coronavirus. Purtroppo, in alcuni casi, le mura domestiche rappresentano un inferno e una prigione dove regnano paura, isolamento, abusi e maltrattamenti e le donne, gli anziani e i bambini sono le figure maggiormente esposte a violenze. Ne parliamo con la Dottoressa Lucia Magionami, psicologa e psicoterapeuta, esperta in violenza di genere. Lucia รจ un’umbra che opera a Perugia e a Firenze e collabora con le forze dell’ordine e con le associazioni che si occupano di casi specifici di violenza. Nell’intervista, con la sua consueta pacatezza, ci racconta questo tema molto delicato.
Dott.ssa Lucia Magionami
Che cos’รจ la violenza nelle relazioni intime? Cโรจ differenza con la violenza di genere?
La violenza nelle relazioni intime รจ caratterizzata da una serie di azioni ripetute nel tempo, fisiche, sessuali e psicologiche che hanno luogo allโinterno di una relazioneย affettivaย attuale o passata. Proprio in questi giorni lโUngheria ha bocciato la Convenzione di Istanbul ritenendo il trattato pericoloso nello sviluppare le ideologie di genere, ritenute perfino distruttive. La bocciatura risulta quantomeno sorprendente. La Convenzione infatti รจ il primo strumento giuridico internazionale che crea, dopo una lunga e meditata gestazione, un quadro completo per proteggere la vittima e perseguire lโabuser.ย Mentre per violenze di genere sโintendono tutti quegli atti di violenzaย compiuti dagli uomini sulle le donne.
In questo periodo di lockdown cโรจ stato un maggior numero di violenze domestiche?ย
Sicuramente il confinamento di questo periodo ha reso ancora piรน difficile il rapporto di coppia in cui sia giร presente violenza. Mentre nei primi giorni di lockdown i dati riferiti dai centri antiviolenza hanno evidenziato un calo di richieste di aiuto da parte delle donne del 55%, dopo alcuni giorni sono nuovamente risalite al 75%. Questa oscillazione va imputata alla difficoltร delle vittime di chiedere aiuto telefonico al numero 1522 poichรฉ sottoposte al controllo incessante del partner durante il confinamento. Inoltre, credo che nei primi giorni di pandemia lโabuser abbia vissuto una specie di altra realtร in cui, potendo esercitare il massimo controllo sulla sua partner, ha sentito abbassarsiย le tensioniย interiori. Poi, con il passare del tempo trascorso a casa, i meccanismi sono mutati e, come ci insegna E. Walker nelย Ciclo della violenza, la tensione รจ risalita, e senza una reale giustificazione รจ scoppiato lโepisodio di violenza. Anche i femminicidi sono stati numerosi: ben 11, da marzo a oggi, le donne uccise per mano di uomini che dicevano di amarle. Per cercare di fermare questo fenomeno, che รจ lโultimo atto di un rapporto malato, la soluzione ci viene dalla Spagna, dove basta andare in farmacia e chiedere una Mascherina 19; in Italia invece si deve chiedere una Mascherina 1522 indicando cioรจ il numero di telefono nazionale contro la violenza. Un modo strategico per denunciare cosa si vive allโinterno delle mura domestiche e chiedere aiuto.
Perchรฉ le donne rimangono in una relazione violenta?
Non tutte le donne, ovviamente. Quando accade, la donna tende a restare nella relazione violenta non solo in forza della spirale del ciclo della violenza, ma anche per lโincapacitร di vedersi e riconoscersi vittima di violenzaย dovuta a una letturaย culturale che la societร prevalentemente maschilista le ha inculcato. Vi sono comunque anche motivi molto concreti, spesso,ย come la presenza dei figli e la paura di vederseli sottrarre, la mancanza di una rete socialeย cui affidarsiย e di risorse finanziarie come il lavoro;ย questi sono tutti fattori che legano e trattengono laย donna incatenata alla coppia. Non va mai dimenticato che la violenza sulle donne nasce allโinterno di una storia che credevano dโamore, e rompere quel pensiero romantico nonย รจ mai facile, anche se sarebbe indispensabile per avviare un percorso di uscita dalla violenza.
Chi sono i maltrattanti?
Gli uomini che agiscono maltrattando. Sono definiti insospettabili. Non si tratta di persone malate, ma diย persone cheย vivono una forte fragilitร , una scarsa educazione emotiva, una debolissima o perfino assente empatia. Vivono un complesso di frustrazioni mai risolte e mai gestite; lโincapacitร di elaborare le frustrazioni gli impedisce di contenere lโimpulso ad assoggettare la partner e a punirla violentemente per qualsiasi fantomatica colpa.ย Perciรฒ sonoย soggettiย molto controllanti, provano unaย dilanianteย gelosiaย nei confronti della donna, sono convinti che la partner sia di loro proprietร , tanto da poter disporre di lei, in qualsiasi modo, fino a toglierle la vita.ย Un’altra caratteristica da tenere presente รจย quella della de-responsabilizzazione delle loro azioni: โnon รจ colpa miaโ รจ lโaffermazione tanto piรน ricorrente nei maltrattamenti.
Le parole di Lucia Magionami, mi fanno venire in mente un pensiero espresso da Martin Luther King: Ciรฒ che mi spaventa non รจ la violenza dei cattivi; รจ l’indifferenza dei buoni.
ยซA livello culturale e musicale, secondo me, l’Umbria รจ una delle regioni piรน avanzate in Italiaยป.
Il pianista umbro Giovanni Guidi, pupillo di Enrico Rava, รจ tra i piรน apprezzati jazzisti europei under 40. Folignate D.O.C., in questo periodo di quarantena forzata utilizza il web e i suoi canali social per allietare il pubblico: dal sito del musicista รจ possibile seguire, al costo di un caffรจ, i suoi concerti originali e inediti. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui, per scoprire il suo talento e il suo attaccamento allโUmbria, ma soprattutto i suoi nuovi progetti online. ยซPer chi fa il mio lavoro lโinterazione con chi ascolta non puรฒ essere sostituita da niente e per questo non vedo l’ora di poter tornare a suonare. Ma, visto il momento, la rete rappresenta l’unica soluzione per poter continuare a lavorare. Ho deciso di strutturare la mia attivitร sul web in modo da rendere la fruizione qualitativamente migliore, offrendo contenuti esclusivi a chi vorrร seguirmiยป.
Giovanni Guidi, foto di Roberto Cifarelli
La prima domanda รจ dโobbligo: Giovanniqual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nato a Foligno. Sono umbro di nascita e penso che non ci sia legame piรน forte di questo.
Quando ha iniziato a suonare il piano?
Ho iniziato intorno agli 8-9 anni, senza un particolare motivo, solo per curiositร e perchรฉ mi piaceva questo strumento.
Perchรฉ il piano e non un altro strumento?
Volendo fare una battuta, perchรฉ quando si va in tour il pianoforte รจ uno strumento che non ti devi portare dietro, quindi รจ molto meno faticoso di altri. Per la mia pigrizia รจ perfetto.
Quanto รจ stato importante lโincontro con Enrico Rava?
Un incontro fondamentale. Mi ha notato mentre frequentavo i seminari estivi di Siena Jazz: mi ha inserito nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation.
Il suo impegno sociale รจ molto forte: a livello culturale e soprattutto musicale, cosa manca in Umbria, cosa funziona e cosa andrebbe migliorato?
A livello culturale e musicale lโUmbria, secondo me, รจ una delle regioni piรน avanzate in Italia. Non dimentichiamo che vanta due dei piรน importanti Festival del Paese (Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi), oltre a tantissime altre iniziative importanti. Se dovessi dire, dovremmo forse migliorare e adeguarci sempre di piรน alla contemporaneitร .
Unโorchestra sinfonica, ad esempio, se la meriterebbeโฆ
Sรฌ, penso proprio di sรฌ.
I lavoratori dello spettacolo sono tra i piรน colpiti dal lockdown: cosa servirebbe per un’immediata ripartenza del settore?
Purtroppo dobbiamo essere consapevoli che, per come stanno adesso le cose, una ripartenza del settore cosรฌ come lo abbiamo conosciuto fino a pochi mesi fa, รจ impensabile. Dobbiamo prenderne atto e capire tutti insieme come affrontare questa sfida nel migliore dei modi.
I social ora sono diventati il nuovo palco e lei ne fa largo uso: lo faceva anche prima della pandemia?
Sรฌ. Uso da sempre i miei canali social per condividere la mia musica, le mie idee e riflessioni. Negli anni si รจ creata una bella e nutrita comunitร con cui ho il piacere di confrontarmi e che mi supporta nelle mie attivitร . Recentemente, poi, ho promosso un vero e proprio Digital Tour, suonando in diretta streaming su Facebook โ gratuitamente โ dalle pagine dei festival e dei club in cui avrei dovuto tenere dei concerti in questo periodo. Il progetto รจ andato molto bene e mi ha convinto a proseguire in questa direzione anche nei prossimi mesi, almeno finchรฉ non si potrร tornare a suonare dal vivo.
Se potesse sognare: con chi le piacerebbe duettare?
Senza dubbio Paul McCartney.
Se lโUmbria fosse una melodia, una canzone, quale sarebbe?
Semo gente de Foligno!
Quali sono i suoi progetti futuri?
Da pochi giorni sono partito con due nuovi progetti digitali. Sulla piattaforma Patreon (www.patreon.com/GiovanniGuidiJazz) sottoscrivendo un piccolo abbonamento, รจ possibile avere accesso a tanti contenuti originali ed esclusivi pubblicati periodicamente. Brani registrati, concerti in streaming, guide all’ascolto. E su youtube si puรฒ seguire una rassegna tematica di quattro concerti originali ispirati ai colori, che si possono vedere con una piccola donazione. Per chi volesse, nel mio sito e nei miei canali social ci sono tutte le informazioni utili per seguire la mia attivitร concertistica anche in questo periodo cosรฌ particolare (sito: giovanniguidi.it/digital-tour/ e canali social www.facebook.com/GiovanniGuidiJazz/).
Per finire: come descriverebbe lโUmbria in tre parole?