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In occasione di Dantedรฌ 2023 si terra, sabato 25 marzo alle ore 17.00 presso Biblioteca San Matteo degli Armeni, l’incontro Dante nel tempo: La tradizione della Commedia e il mito del Sommo Poeta con Paolo Renzi.

 

 

Lโ€™incontro vuole essere un omaggio al Sommo Poeta in occasione della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri istituita nel 2020 dal Consiglio dei Ministri.

Paolo Renzi, bibliotecario presso la Biblioteca comunale Augusta di Perugia, illustrerร  la tradizione editoriale della Commedia attraverso la disamina di alcuni fra i piรน importanti codici manoscritti ed edizioni a stampa del capolavoro dantesco. La fortuna della Commedia, la cui prima edizione a stampa vide la luce a Foligno nel 1472, coincide con quella della figura di Dante, che muta fortemente nel tempo e che, a partire dal Risorgimento, si connota di caratteristiche mitiche, acquistando dapprima una valenza politica in funzione della costituzione dello stato unitario, quindi diventando un simbolo della lingua e della cultura italiana nel mondo.Ancora oggi Dante e la sua opera sono di estrema attualitร  e il loro valore, oltre che in ambito nazionale, รจ universalmente riconosciuto in tutte le culture come patrimonio dellโ€™umanitร .

Alla Biblioteca degli Arconi ciclo di 4 conferenze a cura della Biblioteca Augusta

La Biblioteca comunale Augusta, temporaneamente chiusa al pubblico per interventi di ristrutturazione, propone un ciclo di 4 conferenze che saranno tenute, tra i mesi di marzo e maggio 2023, presso la nuova Biblioteca degli Arconi.

Corali, foto Biblioteca Augusta

In questo modo essa intende offrire alla cittadinanza, ovvero ad un pubblico piรน vasto di quello dei suoi frequentatori abituali, una visita virtuale nei propri depositi di materiale antico, presentando alcuni libri, documenti e fondi che costituiscono dei veri tesori della biblioteca.

Le conferenze vogliono avere un intento colloquiale e divulgativo: i protagonisti saranno i libri e documenti, presentati tramite una ricca serie di immagini proiettate su grande schermo, che ne evidenzieranno caratteristiche e particolaritร . I Corali di San Domenico, con le loro ricche miniature duecentesche e trecentesche, saranno il tema della prima conferenza.

I Corali

รˆ del 2006, ormai 17 anni fa, la mostra perugina che ebbe un gran successo Canto e colore. I Corali di San Domenico di Perugia, dedicata appunto a questi monumentali manoscritti, libri di coro databili alle fine del XIII e allโ€™inizio del XIV secolo, conservati dalla Biblioteca comunale Augusta di Perugia. In occasione di questa e della pubblicazione del catalogo, furono approfonditi gli studi, da parte di piรน specialisti, su questi documenti e sulla cultura che li produsse.
La Biblioteca Augusta intende mostrare alla cittadinanza questo importante materiale, 21 manoscritti di grande formato e riccamente decorati. Lo fa allโ€™interno di un piccolo ciclo di conferenze che, in modo divulgativo, intende aprire virtualmente i suoi depositi a tutta la cittadinanza, non solo ad un pubblico di specialisti e studiosi.

Si parlerร  di questi libri manoscritti e della loro manifattura, unโ€™impresa editoriale imponente. Ma ad introduzione si accennerร  alla storia del convento domenicano del periodo, nonchรฉ alla liturgia medievale della quale sono testimonianza. ย In conclusione si darร  spazio ad una panoramica sulle miniature, nellโ€™ambito della produzione artistica perugina, ma non solo, tra fine โ€˜200 e inizio โ€˜300. Ne parleranno i due bibliotecari dellโ€™Augusta, Francesca Grauso, conservatrice di manoscritti, ed Emilio Ravaioli, esperto di Storia dellโ€™Arte.

Gli altri appuntamenti

Seguirร  lโ€™affascinante storia della nascita della Biblioteca Augusta, istituzione culturale di assoluta eccellenza e fra le piรน antiche biblioteche pubbliche europee, creata tra la fine del XVI e lโ€™inizio del XVII secolo grazie alla generositร  e alle capacitร  non comuni del bibliofilo perugino Prospero Podiani. Si proseguirร  poi con una immersione nelle antiche biblioteche perugine, attraverso le peculiaritร  di alcuni manoscritti che raccontano storie di studioโ€ฆ e di viaggi, per finire curiosando tra le variegate carte di un amatissimo personaggio del โ€˜700 perugino, Annibale Mariotti.

Programma

venerdรฌ 17 marzo, ore 17.00

Parole dipinte. I Corali di San Domenico di Perugia

a cura di Francesca Grauso e Emilio Ravaioli

 

venerdรฌ 31 marzo, ore 17.00

Prima degli Arconi. Prospero Podiani, lโ€™Augusta e lโ€™origine della biblioteca pubblica

a cura di Paolo Renzi

 

venerdรฌ 14 aprile, ore 17.00

Libri antichi in antiche biblioteche

a cura di Francesca Grauso

 

venerdรฌ 5 maggio, ore 17.00

Un perugino del ‘700. Tra le carte di Annibale Mariotti

a cura di Francesca Grauso e Emilio Ravaioli

 


Le conferenze sono gratuite, รจ consigliata la prenotazione tramite email biblioarconi@comune.perugia.it o al numero 0755772732 per non superare la capienza prevista della sala.

ยซSono convinto che difendere il proprio patrimonio identitario sia un fatto essenziale e utile, in senso assoluto. Piรน caratteri specifici possiedi e piรน sei disposto ad aprirti al mondo esterno. Puรฒ sembrare paradossale, ma รจ cosรฌ: รจ una questione di sicurezza nei confronti degli altri, individui o popoli che sianoยป. (Riccardo Francovich)

Il mercato e il circuito dei mestieri di Bevagna hanno vinto il Premio Francovich, ottenendo il 35,86% dei voti. La consegna del riconoscimento รจ in programma a tourismA 2023 (Salone dell’archeologia e del turismo culturale), sabato 25 marzo, alle ore 12, nell’auditorium del Palacongressi di Firenze. Anche nel 2020 Bevagna e il Mercato delle Gaite, insieme al Museo Regionale della Ceramica di Deruta (lโ€™Umbria unica regione in gara con due candidati) sono stati in corsa per aggiudicarsi il premio.

Un premio prestigioso che si aggiunge agli altri ricevuti negli anni precedenti. Grazie a chi ha votato, ma soprattutto grazie, a chi tanti anni fa ha creduto nel progetto, ha ricostruito con passione e amore mercato e mestieri; a chi con tenacia ha creduto nel circuito dei mestieri e ha continuato a farli rivivere negli anni; a chi ha fatto sรฌย  – senza dimenticare chi non รจ piรน tra noi – che la festa diventasse, in tempi brevissimi, la rievocazione storica medievale piรน bella e piรน filologicamente corretta nel vasto panorama di rievocazioni storiche umbre e italiane. Da ricordare che il prof. Riccardo Francovich รจ stato giudice della Gara Mestieri, durante il Mercato delle Gaite, negli anni 1997 e 2004 e che le botteghe del setificio, del dipintore, della cartiera e della cereria sono visitate da circa 40.000 turisti nel corso di dodici mesi.

 

Mercato delle Gaite, foto by Facebook

Il Premio

Riccardo Francovich รจ stato archeologo e medievista italiano. Ha insegnato Archeologia Medievale presso lโ€™Universitร  di Siena e ha diretto il Dipartimento di archeologia e storia delle arti della medesima universitร . Nel 1974 fondรฒ la rivista Archeologia Medievale, diventandone direttore responsabile. Autore di una bibliografia che comprende oltre 150 titoli, si occupรฒ di importanti scavi in Toscana e in altre regioni italiane. Morรฌ improvvisamente nel 2007 per un tragico incidente che non ebbe testimoni. Solo pochi giorni dopo la sua morte venne intitolata alla sua memoria la Scuola di Dottorato di Ricerca in Storia e Archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi dellโ€™Universitร  degli studi di Siena. A lui รจ stata dedicata la Sala Polivalente del Cassero presso la Fortezza Medicea di Poggio Imperiale, a Poggibonsi. Nel 1994 fondรฒ, insieme a personalitร  di primo piano dellโ€™archeologia medievale, la SAMI (Societร  degli Archeologi Medievisti Italiani).ย  La societร , composta attualmente da quasi 800 soci, รจ una societร  priva di scopi di lucro, che si prefigge la finalitร  di costituire un punto di incontro e di confronto tra gli archeologi medievisti italiani e di promuovere tutte le iniziative volte allโ€™indagine e alla valorizzazione del patrimonio archeologico di etร  medievale sul territorio nazionale. Per commemorare la sua profusione e passione nella diffusione del sapere archeologico e storico in ambito medievale e il suo fondamentale contributo presso il SAMI, la Societร  ha istituito, a partire dal 2013, un premio intitolato alla memoria del professor Riccardo Francovich, conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei propri soci e dei cittadini partecipanti alla votazione, rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione degli stessi verso il pubblico dei non specialisti. Ogni anno la giuria, che si occupa di selezionare i musei siti che concorrono, ha assegnato un premio per la divulgazione e (in alcuni casi) un premio speciale. Nelle prime due edizioni (2013-2014) la votazione รจ stata riservata ai soli soci SAMI; dal 2015 la votazione รจ stata estesa (con conteggio separato) al pubblico. Il premio, dando la possibilitร  di conferire attraverso una votazione aperta a ogni persona una preferenza alle candidature in lizza partecipanti alla gara che riguardano luoghi di interesse storico artistico distribuiti sul territorio italiano, รจ unโ€™opportunitร  unica per permettere alla gente lโ€™esperienza unica di sentirsi parte di unโ€™unica comunitร  che rinsalda le proprie tradizioni e radici come parte attiva alla tutela dellโ€™inestimabile patrimonio che una nazione come la nostra non dovrebbe mai scordarsi di avere.

 

Mercato delle Gaite

 

Per lโ€™anno 2022 sono stati sei i musei-siti individuati dalla commissione per la X edizione Premio Parco e Museo Riccardo Franchovich. La Commissione Giudicatrice, presieduta da Paul Arthur (presidente SAMI, professore di Archeologia medievale, universitร  del Salento) รจ composta da Angela Borzacconi (direttore museo Archeologico nazionale, Cividale), Giovanni Floris (giornalista e conduttore televisivo), Luigi La Rocca (direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, MIC), Gabriella Piccinni (professore di Storia medievale, universitร  di Siena), Pietro Pruneti (direttore di Archeologia Viva), Marco Valenti (professore di Archeologia medievale, universitร  di Siena) e ha selezionato i seguenti sei musei-siti: Bevagna: il mercato e il circuito dei mestieri; Brescia: Museo di Santa Giulia; Fasano: Parco Rupestre Lama dโ€™Antico; Firenze: Museo dellโ€™Opera del Duomo; Milano: Chiesa inferiore di San Sepolcro; Positano: Museo Archeologico Romano Santa Maria Assunta.

Nella storia dellโ€™arte le donne hanno sempre avuto un ruolo di primo piano. Raffigurando armonia e fertilitร , grazia e bellezza, femminilitร  e sensualitร , sogno e mistero, lโ€™intero universo femminile รจ sempre stato rappresentato.

Sogno e Mistero รจ proprio in quel femminile tanto evidente quanto celato, in mostra dal 3 al 12 marzo 2023 alla biblioteca comunale di Terni, con INTO HER DREAM โ€“13 ICONSย di Simona Chipi. ย รˆ lโ€™ultima sfida dellโ€™artista costruita attorno ad un numero, il 13, preso a simbolo di unโ€™esclusione. Da Maria Magdala a Eva. Dalla tredicesima apostola, forse dipinta da Leonardo, nascosta, negata, cancellata a Eva, lโ€™incarnazione dellโ€™armonia perduta. Eva e Maria Magdala diventano cosรฌ ICONS. Di sรฉ stesse, di tutte le donne del mondo, di ogni tempo. Donne che seducono, sguardi liquidi e ipnotici che chiudono gli occhi e sognano luoghi infiniti in cui ritrovare lโ€™equilibrio, la presenza dellโ€™essere, il mistero della vita, per entrare eroiche nel futuro. Quattro immagini, quattro volti femminili realizzati su tele di grandi dimensioni dove dietro ogni sguardo che si socchiude si apre un mondo che svela, che accoglie, che perdona, come a restituirci quel numero escluso per secoli perchรฉ segno della fine e della rinascita. Lโ€™ultimo diaframma. Esposte alla biblioteca comunale di Terni anche alcune opere NFT (Non-Fungible Token) pubblicate su Open Sea, piattaforma internazionale di critpto arte.

 

 

Lโ€™inaugurazione della mostra si terrร  venerdรฌ 3 marzo alle ore 18.00.

Simona Chipi รจ tornata a vivere in Umbria dopo anni di attivitร  giornalistica in Italia e allโ€™estero, professione che ha sempre influenzato lโ€™impegno artistico. Nei suoi lavori lโ€™urgenza di narrare la contemporaneitร  si mescola ad una poetica immaginifica che resta separata dal reale, in un universo ideale abitato solo dalle donne.

Negli ultimi anni attratta dalle suggestioni del digitale, ha trasferito il suo lavoro in questa nuova dimensione dove tele e collage diventano le โ€œmatriciโ€ di unโ€™azione che si sviluppa con gli NFT, sotto forma di video clip, e la stampa digitale su materiali industriali e inserti luminosi.

Sabato e domenica il gioiello โ€“ che secondo la leggenda apparteneva a Maria – sarร  esposto al pubblico, con un evento eccezionale per sancire il legame con lโ€™opera del Perugino.

Una calata straordinaria del Santโ€™Anello per omaggiare il ritorno a Perugia dello Sposalizio della Vergine. Lโ€™opera – portata via dai francesi nel 1797 – era stata dipinta dal Perugino agli inizi del โ€˜500 proprio per la cappella del Santโ€™Anello del Duomo di Perugia. Questo ritorno tanto atteso รจ il pezzo forte della mostra Il meglio maestro dโ€™Italia. Perugino nel suo tempo che sarร  inaugurata sabato 4 marzo, presso la Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.

Il Santo Anello

E proprio lo stesso giorno, alle ore 10.30, avverrร  allโ€™interno della Cattedrale una calata straordinaria dellโ€™anello (tramite un meccanismo a forma di nuvola) che, secondo una leggenda, รจ il dono che Giuseppe fece a Maria per le loro nozze.
ยซLโ€™anello e il reliquiario rimarranno esposti per tutta la giornata di sabato. In via del tutto eccezionale, il solo reliquiario, sarร  poi esposto nelle sale del Museo del Capitoloยป spiega lโ€™architetto Alessandro Polidori, direttore dellโ€™Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici.
Si tratta – come detto – di unโ€™esposizione straordinaria: infatti lโ€™anello viene mostrato al pubblico solo in due occasioni ufficiali: il 29\30 luglio, data del suo trasferimento dal comune alla cattedrale (1488) e il 12 settembre per la festa del SS.mo nome di Maria.
ยซSempre dal 4 marzo fino allโ€™8 gennaio 2024, allโ€™interno del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, nella sala del Dottorato, avverrร  la proiezione di un filmato di otto minuti realizzato in collaborazione con il giornalista Roberto Fontolan e con la voce narrante di Alessandro Haber. Il documentario racconta la vicenda e la storia del Santโ€™Anello: il suo arrivo a Perugia, la committenza dello Sposalizio della Vergine a Perugino e tanto altroยป prosegue Polidori.

Lo Sposalizio della Vergine, olio su tavola, Perugino

Tra storia e leggenda

Quattordici chiavi servono per aprire le casseforti che contengono il Santโ€™Anello, che si trova allโ€™interno della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Un tempo erano conservate da istituzioni civili e religiose: il Comune, il Collegio della Mercanzia, il Collegio del Cambio; i maggiori conventi della cittร : San Francesco al Prato, San Domenico, Santa Maria Nuova, Santโ€™Agostino; il Vescovo e i Canonici della Cattedrale. Oggi sono nelle mani del Comune (8), della Mercanzia (1), del Cambio (1) e del Capitolo della Cattedrale (4) e lโ€™apertura si svolge alla presenza di un rappresentante del Comune e del Capitolo, redigendo un verbale.
Il potere temporale e quello spirituale che si uniscono per un rituale condiviso e celebrare una tradizione piรน che una reliquia. Lโ€™anello di pietra rara โ€“ lโ€™analisi gemmologica del 2004 lโ€™ha determinata come calcedonio, varietร  microcristallina del quarzo โ€“ viene attribuito, senza reale fondamento, allโ€™anello di nozze tra Maria e Giuseppe. Le ragioni che ne hanno fatto il simbolo del matrimonio, sono oscure. Questo lo rende ugualmente un monile pieno di fascino, anche se la sua storia inizia con un furto e la sua datazione risale probabilmente, al primo secolo d. C.
Di certo si sa che lโ€™anello, fino alla seconda metร  del 1400, era custodito nella chiesa dei francescani di Chiusi, dalla quale fu prelevato da un certo frate Vinterio da Magonza, portato a Perugia nel 1473 e donato al Magistrato della cittร , Francesco Montesperelli, che lo fece conservare nella Cappella dei Decemviri al Palazzo dei Priori. Lโ€™intervento di Papa Sisto IV stabilรฌ la sede a Perugia e mise fine ai litigi tra le due cittร . Nel 1488 il Santโ€™Anello venne poi trasferito nella Cattedrale di San Lorenzo e riposto in due grandi casseforti: la prima protezione รจ una maglia di ferro realizzata dai fabbri di Montemelino, la seconda รจ un massiccio baule in legno. Per aprire entrambi servono appunto le 14 chiavi.

 

Stefano de Majo, attore e autore ternano, con il duo jazz Angelici-Graziani, sabato 4 marzo al Teatro Secci di Terni, presenterร  in prima assoluta il nuovo spettacolo dal titolo evocativo 1971 l’anno che cambiรฒ il rock.

Il connubio tra teatro e rock vide giร  quattro anni fa Stefano de Majo interpretare con successo la figura del leggendario Syd Barrett con la musica dal vivo dei Final Cut, la famosa cover band dei Pink Floyd. Sabato al teatro Secci sarร  la prima di una nuova produzione che abbina il teatro di affabulazione dell’attore alla musica rock suonata dal vivo da una nutrita band di 10 valentissimi elementi: Alberto Cipolla, Emanuele Cordeschi, Tonino Cuzzucoli, Andrea Dominici, alle voci e chitarra, Claudio Baccani e Michele Cricco alle chitarre, Paolo Scappiti al basso, Gian Paolo Ionni alle tastiere, Mirko Brizzi alla batteria e Chiara Pistecchia danzatrice.

Lo spettacolo dal titolo 1971, utilizzando anche proiezioni di video art, come ยซ…quell’anno il dio del Rock decise di cambiare la storia della musica, ispirando una straordinaria produzione discografica da parte di tutti i principali interpreti della scena mondialeยป spiega de Majo.

 

 

ยซSarร  un viaggio nel tempo attraverso la musica rock, la musica sarร  la vera protagonista,ย  il propellente che ci spedirร  in orbita, sulle note del rock rivedremo le vicende straordinarie di quell’anno in cui il mondo giร  schierato nei due blocchi tra Usa e Urss, era diviso tra imprese lunari e sonde su Marte, guerre nel Vietnam e rivendicazioni ai confini dell’Irlanda del nord, l’anno in cui i Beatles intraprendevano una battaglia legale nei tribunali per la divisione del patrimonio e la civilissima Svizzera concedeva solo quell’anno il diritto di voto alle donne, l’anno in cui il mondo sognava col rock di raggiungere nuove dimensioni di pace e fratellanza universale, mentre David Bowie si chiedeva se ci fosse vita su Marte e John Lennon incideva la sua Imagine. Intanto in Italia tra golpe sventati ed elezioni sofferte del nuovo capo di Stato, votato in extremis alla vigilia di Natale di quell’anno 1971, il mite giurista Giovanni Leone, che entrรฒ poi nella storia per le dimissioni a seguito del caso Lockeed, nel frattempo anche i gruppi rock nostrani come le Orme e la Pfm, dallo stivale volgevano lo sguardo al cielo nella malinconica bruma di settembre. Tra la grigia rugiada della campagna e i suoni sintetici della zona industriale. Insomma quel 1971 fu un anno speciale e lo spettacolo sarร  un viaggio rock spaziale tra missili, sonde e moduli lunari, ma anche il ricordo della prima e-mail che quell’anno fu inviata dagli Usa, cosรฌ come del primo E-book della storia che trascrisse per intero la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, mentre la sporca guerra del Vietnam invadeva anche il Laos, ma il vero spartiacque fu quando a Pompei i Pink Floyd al minuto 22.40 del loro concerto, l’unico a porte chiuse della storia,ย  nel silenzio degli scavi cari, mandarono in orbita un eco sintetico e primordiale che cambierร  da quel momento la storia, non soloย  del rock, ma anche la storia globale. Da quel momento il mondo non sarร  piรน lo stesso, quel misterioso suono si propagherร  dell’anfiteatro di Pompei fino allo spazio riecheggiando magari anche sulla luna, forse persino su Marteโ€ฆยป.

Tanti gli eventi: restauro dal vivo della Pala Martinelli, da San Sepolcro si trasferisce a Perugia lโ€™Ascensione di Vannucci e “Lo Sposalizio della Vergine” sarร  riprodotto da unโ€™azienda di Cittร  di Castello.

La Pala di Santโ€™Onofrio di Luca Signorelli ha lasciato la sua casa presso il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia per traslocare allโ€™interno della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria. Resterร  lรฌ fino allโ€™11 giugno in occasione della mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, che verrร  inaugurata sabato 4 marzo. Il trasferimento di Santโ€™Onofrio rientra nelle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Perugino e Signorelli, che giorno dopo giorno entrano sempre piรน nel vivo.

ยซLโ€™operazione รจ frutto della collaborazione tra Isola San Lorenzo e Galleria Nazionale dellโ€™Umbria: la Pala del pittore toscano รจ stata infatti concessa in prestito per la grande mostra e al Museo del Capitolo รจ arrivata la Pala Martinelli โ€“ Martirio di San Sebastiano, opera del Perugino, che realizzรฒ per la Chiesa di San Francesco al Prato e che fino a oggi si trovava nel deposito della Galleria. Qui si terrร  anche il suo restauro dal vivo, realizzato dallโ€™impresa CBC – Conservazione Beni Culturali e saranno organizzate delle visite guidate a contatto con lโ€™opera e con chi esegue la riqualificazione.
Inoltre, dal Duomo di San Sepolcro si sposta a Perugia lโ€™Ascensione di Cristo sempre del Perugino e potrร  essere ammirata al museo da giugno a settembre. Infine, da metร  settembre fino allโ€™8 dicembre, ricreeremo una bottega rinascimentale e lโ€™azienda di Cittร  di Castello Bottega tifernate realizzerร  una riproduzione in scala 1:1 dello Sposalizio della Vergine con la tecnica della pictografia. La riproduzione resterร  in esposizione in Cattedrale, per poi diventare un pezzo della collezione del Museo. Ma di tutti questi eventi ne riparleremo in modo piรน approfonditoยป spiega lโ€™architetto Alessandro Polidori, direttore dellโ€™Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. Tutto questo rientra nel progetto della Diocesi di Perugia – Cittร  della Pieve, curato da Genesi (che si occupa del Complesso monumentale della Cattedrale Isola di San Lorenzo), Perugino nel segno del tempo, classificato terzo al bando del Comitato Nazionale.
ยซIl progetto prevede inoltre dei percorsi che, partendo dallโ€™Isola di San Lorenzo andranno a toccare tutti i luoghi dove sono presenti le opere di Vannucci. Sarร  pubblicata anche una guida su questi itinerari, edita da Electa. Ma anche di questo avremo modo di parlare in seguitoยป prosegue lโ€™architetto Polidori.

La Pala di Santโ€™Onofrio di Luca Signorelli

Il dipinto, datato 1484, si trova nella cappella intitolata a Santโ€™Onofrio nella Cattedrale di Perugia, sulla quale aveva il patronato la famiglia cortonese dei Vagnucci.

Pala di Sant’Onofri, olio su tavola di Luca Signorelli, 1484

Uno dei membri della famiglia, Iacopo, fu vescovo della cittร  umbra dal 1449 e fu lโ€™artefice del cambiamento in chiave rinascimentale del Duomo. Nel transetto destro trovรฒ posto la cappella in cui Iacopo Vagnucci venne sepolto e che recava sullโ€™altare la Pala di Luca Signorelli. Lโ€™opera รจ molto importante, perchรฉ costituisce un punto fermo nel percorso dellโ€™artista toscano, mostra infatti lโ€™acquisizione dei temi centrali della pittura del suo tempo e regala al pubblico un dipinto di grande compiutezza stilistica.
Sulla tavola รจ dipinta la Vergine che siede al centro su un alto trono, intenta a leggere un volumetto rosso; il Gesรน le siede in grembo anchโ€™esso assorto. Quattro santi li affiancano: a destra San Lorenzo e Santโ€™Ercolano con le fattezze del vescovo Vagnucci, entrambi vestono sontuosi paramenti liturgici che rappresentano mirabile esempio di pitture nella pittura. A sinistra si trovano invece Giovanni Battista e Onofrio. Un angelo suona il liuto seduto ai piedi di Maria, omaggio alle composizioni in voga in area veneta.
La composizione e la disposizione delle figure – immerse in un paesaggio aperto – sono costruite con grande equilibrio e la luce, assieme al colore, definisce con nitidezza corpi e volumi. La natura morta del vaso di vetro in primo piano, rimanda allโ€™arte fiamminga e in particolare al Trittico Portinari di Hugo van der Goes.

Il nuovo allestimento del Museo della Cattedrale

Il Museo del Capitolo della Cattedrale – Isola di San Lorenzo di Perugia ha riaperto al pubblico mostrando una nuova veste e un nuovo allestimento. Il progetto coincide coi cento anni dalla sua apertura (1923-2023) e col quinto centenario della morte del Perugino e del Signorelli (1523-2023). Lโ€™allestimento, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Perugia, segue un criterio tematico e non piรน cronologico: si tratta di un nuovo percorso in cui le opere selezionate raccontano la propria storia anche come espressione di un messaggio autentico in grado di arrivare al cuore del visitatore. Un fil rouge tra pittura, scultura, oreficeria, miniatura e tessile, che documenta il lungo dialogo che unisce e accomuna le diverse espressioni artistiche, testimonianza diretta di una committenza che ha trovato nella ricerca del bello uno strumento per incontrare Dio.

 

Il nuovo allestimento

 

ยซSi tratta di un percorso non piรน cronologico, ma di carattere scientifico-tematico a cui si puรฒ accedere non solo con visite guidate, ma anche in autonomia, grazie a moderni pannelli esplicativi. Ogni sala รจ intitolata a personalitร  e a opere significative caratterizzanti epoche della storia di Perugia e non solo. Basti pensare alle sale: Leone XIII, il Papa della Rerum Novarum e vescovo di Perugia dal 1846 al 1880; Perugia dei Papi; Santโ€™Anello che la cattedrale custodisce; Parato Armellini; Luca Signorelli dove si trova la Pala di Sant’Onofrio; Speranza e affidamento che vede esposte le opere con carattere devozionale che i perugini hanno fatto realizzare in momenti di difficoltร  come la peste; Agostino Di Duccio con allโ€™altare che lui fa nel 1473 allโ€™interno della Cattedrale; Diocesi-Cattedrale-Museo, dedicata alla storia del museoยป illustra lโ€™architetto Alessandro Polidori, curatore del nuovo progetto.

La gara di Bartocciate 2023 se l’aggiudica Giovanni Alunni con “Bartoccio e Mencarone per Perugiaโ€ฆ ncol magone!”

Il Bartoccio

Anche quest’anno si รจ svolta la tradizionale gara carnevalesca di Bartocciate,ย versi dialettali che Bartoccio – maschera tipica perugina che risale al 1600 – enuncia per colpire i personaggi noti, per smascherare i soprusi dei potenti e per evidenziare le lacune e le malefatte della societร , suscitando riso, ma anche riflessione.

L’evento folkloristico ha visto la partecipazione di 15 autori (Stefano Vicarelli, Giampiero Contena, Giovanni Alunni, Italo Landrini, Marco Fusi, Marinella Boco, Gian Paolo Migliarini, Fernanda Mollica, Nuvoletta Giugliarelli, Sergio Tardetti, Anna Martellotti, Fraido, Grifetta Sofy, Angela Lombardi, Giuseppe Pieristรจ e Mario Ficola), che si sono dati battaglia a colpi di rime e dialetto. Un’attenta votazione nelle mani dei presenti ha decretato poi il vincitore, Giovanni Alunni (per il secondo anno consecutivo) con la Bartocciata dal titolo: Bartoccio e Mencarone per Perugiaโ€ฆ ncol magone!
ยซCon il mio stornello metto in evidenza la fine di quel circuito di botteghe e mestieri – ben presente negli anni ’80 e primi anni ’90 specialmente nel Borgo d’Oro (Porta Santโ€™Angelo). Nell’operoso quartiere perugino infetti, erano presenti mestieri che si tramandavano di generazione in generazione e che ora sono spariti, questo ha a che fare anche con lo spopolamento del centro storicoยป ci spiega lโ€™autore.

La FAP (Fundaciรณn Antonio Pรฉrez) di Cuenca e la Collezione Privata di Roberto Polo espongono 43 opere di Rossella Vasta sino al prossimo 19 marzo, in Spagna.

La Fundaciรณn Antonio Pรฉrez, uno dei musei di arte moderna e contemporanea di Cuenca, la cittadina spagnola nota per la sua importante offerta culturale, ospita 43 lavori su carta realizzati dall’artista italiana Rossella Vasta di proprietร  della collezione privata Roberto Polo, che con questa mostra inaugura le iniziative culturali che commemorano l’attivitร  della Fondazione nel suo venticinquesimo anno. La mostra si รจ aperta alla presenza del Vicepresidente della Regione di Castilla-La Mancha, Josรฉ-Luis Martรญnez Guijarro, il Presidente della provincia di Cuenca, Alvaro Martรญnez Chana, del collezionista e storico dโ€™arte, Roberto Polo, la Vicepresidente della FAP, Fรกtima Garcรญa, e il direttore della Fondazione Jesรบs Carrascosa. Nelle parole di Roberto Polo โ€œla straordinaria serie di opere su carta dell’artista Rossella Vasta, intitolata Entanglements, concilia simultaneamente i concetti abitualmente presunti come irriconciliabili, di rappresentazione figurativa e non figurativa; astrazione biomorfica; geometrica e volumetrica; visione pittorica e lineare; tutto in uno spazio cosmico e infinito che, con l’intreccio delle trame compositive, rivela un mondo embrionale nel processo di divenire..โ€. Il tema dell’Entanglements quantico รจ la fonte d’ispirazione dei lavori di Vasta nel tentativo di rendere visibile l’invisibile, a corredo della mostra il preziosissimo catalogo con testi del critico Italo Tomassoni e del matematico e collezionista Kirill Petrin, dedicato alla nota storica dell’arte statunitense Barbara Rose recentemente scomparsa.

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