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ยซCredo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba รจ il luogo di tutte le ipotesiยป. (Gianni Rodari)

Maria Pia Minotti

Le favole hanno sempre un lieto fine, questโ€™anno perรฒ per Fiabando nellโ€™isola che cโ€™รจ non cโ€™รจ stato. Le avversitร  meteorologiche che si sono abbattute sullโ€™Umbria a settembre hanno fatto annullare lโ€™ottava edizione dellโ€™evento, che si svolge ogni anno dal 2012 allโ€™Isola Maggiore, sul lago Trasimeno.

ยซQuestโ€™anno abbiamo dovuto annullare questo fantastico evento che ci aveva richiesto un grande dispendio di energie, sia per le pratiche burocratiche sia per la mole delle offerte e le persone impegnate. Il meteo del 27 settembre non ci รจ stato favorevole, forse, per lโ€™avversitร  della strega Karabร  che ogni tanto ci fa dei brutti scherzi! Insomma, una vera e propria congiura contro il fantasioso, fiabesco appuntamento annuale con elfi e fate, folletti e terribili antagonisti, con clown scintillanti, con musicanti e attori, bambini e adulti in festa, laboratori e letture, pittori e virtuosi della fotografia. Tutto questo รจ Fiabandoยป racconta Maria Pia Minotti psicoterapeuta ed ex insegnante, ma soprattutto ideatrice e curatrice della manifestazione.

 

Teresa Bruno

 

Lโ€™evento – tranne in due occasioni, la prima e la settima edizione – si svolge in una sola giornata e ha come punto focale della mattinata la scrittura della propria fiaba: le persone vengono invitate a seguire le tappe strutturali in cui sono guidati dalla stessa Maria Pia Minotti e da attori e clown sulla via della Fiaba, il lungolago che da via Guglielmi arriva fino alla piazza di San Francesco, dove consegnano il loro elaborato con tutti gli elementi che lo rendono personale: ยซCi forniscono anche i loro contattati in caso di una nuova edizione stampata di Fiabe a pelo dโ€™acqua. Si tratta di un vero e proprio laboratorio di fiabe aperto a tutti, da 0 a 100 anni, in cui tutti possono scrivere la propria storia. Ogni anno gli spettacoli pomeridiani sono vari e questโ€™anno avrebbero visto impegnati il Laboratorio Teatrale del Martedรฌ di Magione, Stefano Marzuoli, Gianna Moretti del Teatro Cโ€™Art di Castelfiorentino, Marta Mingucci di Levanto, La Compagnia degli Asini di Mercadante di Firenze, il tutto condito dalle Bolle di Sapone giganti di Gloria Noto e dai pittori e dalle pittrici che si sarebbero cimentati in una estemporanea con esposizione in via Guglielmiยป prosegue la signora Minotti.

 

 

Questa giornata magica nel mondo delle favole e della fantasia รจ possibile anche grazie al sostegno del GAL Trasimeno Orvietano che si occupa di tutta la parte pubblicitaria. ยซPer noi โ€“ che siamo tutti organizzatori volontari โ€“ รจ un supporto fondamentale e molto importanteยป conclude Maria Pia.


Per maggio infomazioni clicca qui

Quasi tutto pronto per lโ€™avvio del Festival Free Wor(l)d per la Libertร  di Espressione che a Spoleto si terrร  dal 15 al 18 ottobre 2020 in modo itinerante.

Il filo conduttore di questa seconda edizione รจ la Disinformazione e ogni evento organizzato, in osservanza delle disposizioni anti-Covid, ruoterร  dunque intorno a questo tema. Non mancheranno perรฒ intermezzi di intrattenimento come la serata in musica con il Trio Francioli, Marino, Scarabottini giovedรฌ 15 ottobre alle ore 21.30 presso lโ€™Albornoz Hotel; lโ€™inaugurazione della mostra fotografica di Emanuela Duranti venerdรฌ 16 ottobre alle ore 17.30 presso i locali comunali di via del Mercato; la proiezione del film di Mick Jackson La veritร  negata alle ore 21.30 presso la Sala Frau sabato 17 ottobre e, infine, lo spettacolo Aletheia presso il Teatro Nuovo in chiusura del Festival domenica 18 ottobre alle ore 18.

Il Free Wor(l)d Festival anche questโ€™anno affianca le scuole del territorio rappresentando un esempio virtuoso di educazione civica per molti docenti che dimostrano presenza e partecipazione: con le classi iscritte ai webinar della mattina del giovedรฌ (con una lezione dedicata al linguaggio sessista e discriminatorio in collaborazione con il Centro Anti Violenza Crisalide di Spoleto e GIULIA Giornaliste) e del venerdรฌ(con una lezione sullโ€™interpretazione e lโ€™analisi dei mass media); con il Concorso Letterario Scientifico Bernardino Ragniย che lโ€™IIS Sansi Leonardi Volta ha promosso con lโ€™Associazione Il Contrappunto e la cui premiazione avverrร  alla Sala Frau domenica 18 ottobre alle ore 12.

 

Il programma

Tanti gli ospiti di questa seconda edizione che arriveranno a Spoleto durante le quattro giornate in programma. La serie di appuntamenti aperti al pubblico del Festival si aprirร  giovedรฌ 15 ottobre alle ore 17.30 con Edoardo Lombardi Vallauri, professore ordinario di linguistica presso lโ€™Universitร  Roma Tre interessato di strategie di persuasione, linguistica italiana e giapponese, rapporto tra linguaggio e cervello. Vallauri ha pubblicato a piรน riprese su questioni di politica universitaria e di nocivitร  della religione, collabora con Rai Radio 3 e i suoi libri sono pubblicati da Il Mulino e da Carocci. Il giorno dopo, venerdรฌ 16 ottobre alle ore 21, atteso รจ lโ€™incontro spettacolo con la docente e attivista per i diritti delle donne Lorella Zanardo – autrice nel 2009 del documentario Il corpo delle donne che ha rivelato come venisse raccontata la femminilitร  in tv โ€“ e il regista Cesare Cantรน. Schermi, se li conosci non li eviti, questo il titolo del loro incontro che sarร  dedicato allโ€™analisi, allโ€™interpretazione e allโ€™uso consapevole dei mass media, quale approfondimento della lezione che la mattina si sarร  tenuta nelle scuole. Lโ€™incontro spettacolo sarร  moderato dalla counselor Cristina Marini.

La mattina di sabato 17 ottobre ci sarร  il Talk Cosa รจ vero e cosa realmente รจ falso? ispirato ai TED Talks americani, cioรจ quelle mini conferenze in cui a rotazione e in un tempo stabilito piรน persone parlano di un certo argomento, dal loro punto di vista. Lโ€™argomento in questione รจ naturalmente centrato sul senso reale della veritร  e della falsitร , alla domanda cercheranno di rispondere lโ€™attivista civica specializzata in relazione pubbliche e Vicesegretaria di CittadinanzAttiva Anna Lisa Mandorino; la sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dallโ€™ungherese Vera Gheno; la giornalista e presidente di Cittadini Reattivi Rosy Battaglia che si occupa di salute, ambiente, legalitร  e resilienza; la giornalista di viaggi e turismo di lusso Sara Magro, co-fondatrice del quotidiano di viaggi online The Travel News; lโ€™avvocato, docente universitaria e Segretario Generale del Comitato Interministeriale per i diritti Umani presso il Ministero degli Affari Esteri Laura Guercio e lโ€™attore Mirko Frezza.

Nel pomeriggio alle ore 17 seguirร  il convegno dedicato ai diritti umani in pratica, con la collaborazione di Amnesty International Umbria. Interverranno il giornalista e direttore di Altraeconomia Duccio Facchini, il sociologo Eurispes e Cavaliere al Merito della Repubblica per la sua azione di difesa nei confronti delle vittime di caporalato Marco Omizzolo, il consigliere di Equo Garantito Fabrizio Cuniberti e la presidente de Il Ponte Solidale Stefania Guerrucci.

Domenica 18 ottobre alle ore 11 presso la Sala Pegasus ci sarร  un incontro con il maestro Lorenzo Salveti, regista e drammaturgo giร  direttore dellโ€™Accademia dโ€™Arte Drammatica Silvio Dโ€™Amico, per un omaggio ad Andrea Camilleri a cura del presidio Angela Fiume di Libera Spoleto, con letture a cura di Andrea Giuliano, Diletta Masetti e Giorgia Fagotto Fiorentini e con un contributo video di don Luigi Ciotti.

Si ringraziano per il sostegno la Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini, la Fondazione Loreti Onlus e lo Studio Dentistico della dott.ssa Cristina Santi di Campello sul Clitunno. I soggetti aderenti al Festival questโ€™anno sono le associazioni culturali e di promozione sociale BeHuman, Cantiere Oberdan, CittadinanzAttiva, Donne contro la Guerra e Centro Anti Violenza Crisalide, Il Contrappunto, Libera con il presidio Angela Fiume, la Sala Frau e la libreria Ubik. Al momento con il partenariato di Spoleat, con la media partnership di About Umbria, Classicult, Terni in Rete e Umbria24, con il patrocinio della Provincia di Perugia, del Comune di Spoleto (il Festival รจ inserito nel cartellone degli eventi autunnali), dellโ€™IIS Sansi Leonardi Volta, di Articolo21, dellโ€™Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali e di Ossigeno per lโ€™Informazione.

 


Per info e prenotazioni sullo spettacolo teatrale, invece, inviare una mail a emanuela.duranti56@gmail.com

Nella bella cornice offerta dallโ€™agriturismo Il Poggiolo (Pilonico Materno, Perugia), il 12 settembre 2020 si terrร  la prima edizione di Umbria BIOdiversity 2020, unโ€™intera giornata dedicata alla biodiversitร  umbra.

Aperta al pubblico, la manifestazione ha come scopo l’avvicinamento alla conoscenza dei prodotti, dei produttori e i loro territori e nasce da unโ€™idea di Valentina Dugo di Consorzio AVO in collaborazione con 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dellโ€™Umbria.

La manifestazione si apre con una mostra-mercato di aziende produttrici di biodiversitร  alimentare autoctona e di eccellenze del territorio, a entrata libera, con allestimento diffuso nel parco dellโ€™agriturismo, dove i visitatori potranno conoscere e acquistare lโ€™offerta agro-alimentare regionale, garanzia in fatto di qualitร  dei prodotti e di salute del consumatore.

La giornata prosegue con interessanti appuntamenti di riflessione sulla biodiversitร , ad accesso limitato per garantire sicurezza e distanziamento, come lโ€™Incontro interattivo con la Nutrizionista: Cereali e legumi, questi sconosciuti a cura della biologa nutrizionista Melissa Finali, il Consumer test delle varietร  di pomodoro della Casa dei Semi del Trasimeno, a cura di 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-PTA), e la Sinfonia Vespertina del trio jazz Hobby Horses, a cura di Chiara Ryan Izzo & Radio Safari, un esperimento musicale di comunione fra lโ€™attivitร  umana e quella sempre presente, e spesso ignorata, della Natura.

 

 

Umbria BIOdiversity 2020 rappresenterร  anche un appuntamento importante per gli addetti ai lavori, che potranno confrontarsi sul tema della costruzione di una filiera dedicata allโ€™agro-biodiversitร  regionale, in occasione della tavola rotonda, organizzata da 3A-PTA, Per una filiera delle eccellenze dellโ€™agrobiodiversitร  regionale.

Allโ€™incontro, moderato da Marco Pareti di AboutUmbria, dopo i saluti da parte del sindaco di Marsciano Francesca Mele, dellโ€™Amministratore Unico di 3APTA Marcello Serafini e del Responsabile del Servizio Sviluppo rurale e Agricoltura sostenibile Franco Garofalo, interverranno: Luciano Concezzi – 3A-PTA, Giordano Mainรฒ – azienda agraria La Valle dellโ€™Oasi, Matteo Ciucci societร  agricola Il Poggiolo, Marta Rinaldi azienda agricola Lโ€™Orto di Marta, Marco Caffarelli – 3A-PTA , Valentina Dugo – Consorzio AVO, Moreno Peccia – Cantina Moreno Peccia, Manuel Vaquero Dipartimento di Scienze Politiche โ€“ UNIPG, Filippo Antonelli – Cantina Antonelli San Marco. Dopo le conclusioni a cura dellโ€™Assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria Roberto Morroni, verrร  proposta una degustazione dei prodotti dellโ€™agro-biodiversitร  regionale.

 


Ingresso libero dalle 10.30 alle 19.30.

Garantite le norme di sicurezza anti Covid19.

Tra i mestieri tradizionali della Bevagna medievale, il piรน caratteristico รจ legato alla lavorazione della canapa, per la fabbricazione di tele e cordami.

Nel suo Saggio georgico sulla proprietร  dellโ€™acque del torrente Lattone e commercio delle tele in Bevagna del 1782, Alessandro Aleandri scrive: ยซFra tutte per altro le arti, che quivi a perfezione son giunte, verunโ€™ altra avvenne, che possa in elevazione contendere collโ€™arte di tessere e imbiancare dโ€™ogni specie le Tele. Buona parte del territorio di Bevagna รจ attivissimo alla produzione e cresciuta della Canape, di cui si raccoglie quantitร  considerabile. Raccolta in Bevagna la Canape vโ€™รจ tutto il modo di macerarla in alcuni Fossi a ciรฒ destinati, chiamati perciรฒ Maceratori, cinquecento passi in circa lungi dallโ€™abitato. Compiuta la macerazione, ed incigliata dai Contadini la Canape, passa alle Botteghe dei Canapari, delle quali se ne contano nellโ€™abitato in gran numero, vivendo perciรฒ la maggior parte della Plebe collโ€™esercizio di questโ€™arte. Ridotta allโ€™opportuno lavoro viene poi consegnata alle Filatrici, dalle Filatrici passa allโ€™Orditrici, e Tessitrici, dalle quali si lavorano le Tele di diversa qualitร , giusta il desiderio di chi ne fa lโ€™ordinazione. In Bevagna si conta un numero infinito di Telari, sicchรฉ ascendono a migliaia le Tele che in ciascun mese si lavorano. La tela si divide in quattro pezze, e ciascuna pezza in ventisette braccia, o sia in nove Canne Romane. Lavorate le tele resterebbe di imbiancarle e dovrebbesi mandarle altrove, se non vi fosse anche qui la maniera dโ€™eseguirlo non solo perรฒ evvi tal comodo; ma egli รจ tale che non evvi luogo in tutta lโ€™Europa, ove le tele naturalmente riducansi a piรน perfetto biancheggio, quanto da noi e il cui perfetto biancheggio proviene soltanto dalle acque del nostro Lattone. Questo torrente denominato Lattone rimane lungi circa due miglia da Bevagna, sotto un Castello denominato la Torre del Colle. Sebbene dagli Abitanti della Torre non si usi alcuna particolaritร  nรฉ segreto per biancheggiare, con tutto ciรฒ รจ infallibile che lโ€™acque del detto Lattone bianchiscono piรน di tutte lโ€™altre acque, benchรฉ non si usi nรฉ calce, nรฉ sapone, nรฉ si raddoppino tanti bucati, quanti se ne usano in altri luoghi di biancheggio. Giunte finalmente al grado del desiderato biancheggio, le genti della Torre del Colle le stendono in vari prati, presi in affitto per asciugarle. Indi a perfezione purgate le riportano aโ€™ rispettivi mercadanti in Bevagna, incontrandosi di continuo per la strada che conduce colร  Uomini e Donne, Giovanotti e fanciulle, di fresca, di adulta, di virile e ancor di vecchia etade portar sopra la testa chi tre, chi quattro e chi per fine sei di quelle Tele. Fra le tele dunque, che si mandano a curare al Lattone vi sono le Cortinelle, che si fabbricano in tutta la Germania; la loro tirata รจ di circa canne 20 Romane, e si paga per curarle baj.25 la pezza. Le tele di Cento fabbricate in Baviera di tirata canne 25, e pagansi per curarle baj.30 la pezza. Le tele Navine fabbricate similmente in Baviera simili nella tirata e nel prezzo alle tele di Cento. Le tele di Bevagna di tirata canne 9, si paga per biancheggio baj.10. Vengono finalmente anche le tele di Bologna e dโ€™altre parti, il cui biancheggio si paga piรน o meno secondo la loro maggiore o minor tirata ed altezzaยป.
Aleandri cosรฌ conclude il saggio: ยซFinchรฉ sussisterร  questโ€™arte, non mancherร  popolazione, girerร  il denaro e fiorirร  in Bevagna la ricchezza e lโ€™abbondanza; ma trascurandosi si vedrร  il popolo in povertร  e decadenza. Si dovrebbe quindi custodire la medesima con somma gelosia e usare ogni mezzo possibile per mantenerla e accrescerla, senza frapporvi il menomo ostacolo, anche in riflesso di qualunque pubblica gravezza, potendosi in caso di bisogno aumentare gli aggravi personali, non mai perรฒ il traffico o delle canape o delle Tele, unico mezzo che ci resta in oggi per sperare la sussistenza ed aumento del Popolo di Bevagnaยป.

 

Telaio in lavorazione

Un’antica tradizione

Da un documento di proprietร  dei Conti Spetia risulta che, ancora nel XIX secolo, gran parte della popolazione vive dellโ€™esercizio di questa arte: 2404 sono le filatrici che, dalle frazioni e dai comuni limitrofi, vengono quotidianamente a Bevagna per prendere e riportare i filati; 36 sono le botteghe per la raffinazione della canapa: 376 le donne del capoluogo impegnate nella tessitura e 381 le persone impiegate nel biancheggio delle famose Tele di Bevagna e di quelle straniere. Sembra che anche Caterina De’ Medici, andando in sposa ad Enrico II, re di Francia, porti nel suo corredo finissime camicie di canapa, tessute e confezionate a Bevagna.
In realtร , verso il Mille, la coltivazione della canapa รจ diffusissima su tutto il territorio pianeggiante e ricco di acque e pertanto adatto, per la sua configurazione, a questo tipo di coltura da cui contadini e artigiani traggono il loro sostentamento, contribuendo alla notorietร  del borgo con la produzione di tele pregiate e cordami resistentissimi. Lo stesso Statuto documenta lโ€™importanza che a Bevagna aveva la coltivazione della canapa e la tessitura. Nel libro terzo si vieta lโ€™importazione della canapa di Foligno a Bevagna e nel suo distretto; รจ fatto obbligo al Podestร  di inviare il proprio notaio ogni martedรฌ, giorno di mercato, a controllare il Forum Canipae perchรฉ non si contravvenisse alla norma. La pena per coloro che erano stati trovati colpevoli era stabilita in decem solidis pro manna qualibet, cioรจ per ciascuna matassa. Veniva stabilita lโ€™ubicazione del mercato della canapa: da porta Giuntula fino a Porta S. Vincenzo, e in nessun altro luogo e anche in questo caso il notaio del Podestร  doveva esercitare un severo controllo. Si stabiliva anche che nessuno potesse passare attraverso i campi coltivati a canapa, cioรจ le canapine, per andare a lavare i panni ed era compito del Notaio ai Danni Dati controllare e indagare su coloro che non avessero rispettato la norma. Infine lo Statuto considerava lecito per chiunque macerare la canapa, il canapone e il lino in qualsiasi maceratoio di Bevagna e del suo distretto con il consenso degli eventuali proprietari. Il capitolo 178 definisce il salario delle tessitrici dei panni canapati in base ai nodi con precisione estrema: il compenso va da tre soldi per sei nodi e a otto soldi per quindici nodi. ย Textrices, seu texentes panni canapatii accipiant pro stesa panni facti in sex legaminibus tres solidos: et pro stesa panni facti a sex usque in decem legaminibus quinque solidos, et pro stesa panni facti in undecima, et in duodecim legaminus sex solidos, et pro stesa panni facti in quatordecim legaminibus septem solidos et sex denarios, et pro stesa panni facti in quindecim legaminibus octo solidos denariorum.

 

Mercato delle Gaite

La lavorazione durante le Gaite

Per rispetto di questa antica tradizione della Bevagna medievale, nellโ€™ambito della manifestazione del Mercato delle Gaite, una delle quattro, la Gaita Santa Maria, si รจ impegnata fin dallโ€™inizio a far rivivere nei gesti e nei suoni i diversi momenti della lavorazione della canapa, ripercorrendone con fedeltร  i complessi passaggi, secondo le antiche tecniche. Nel 1993 la Gaita ha pensato di arricchire il suo angolo originario dando vita alla ars guarnellariorum o arte dei cascami pesanti che lega insieme, in una stessa corporazione, gli artigiani che tessono la canapa e la lana, nonchรฉ i cordari. In un accogliente e suggestivo angolo verde i visitatori hanno modo di seguire contemporaneamente le fasi della scavezzatura e quelle della scardezzatura dei due cascami pesanti. In un angolo, Osvaldo il pastore tosa con mani esperte una grossa pecora belante, da cui ricava la lana che alcuni giovani donne lavano ripetutamente alla fonte dโ€™acqua corrente. Mentre Cinzia e Manuela sono impegnate in questo lavoro, Maria e Gina stendono al sole la lana lavata, disponendola su camorcanne. Quella giร  imbiancata viene invece scardazzata a mano da Marisa e Peppinella, che la allargano in fiocchi, con gesti veloci, dopo averla unta con olio di oliva. Al centro del giardino si susseguono le fasi della stigliatura: le mannelle di canapa che stanno a essiccare al sole, vengono prese e sottoposte ai colpi ripetuti e ritmati del bastone e della maciulla, con cui Cesare e Angelo spezzano gli steli in frammenti, facilmente separabili dalla filaccia. La fibra, che ne risulta, viene passata poi al pettine; Tarsavio e Silvio, con gesti lenti ma costanti, allungano e tirano ripetutamente le fibre di canapa e lana sopra i due grossi pettini, legati stabilmente ad un tavolaccio, cosรฌ da eliminare la parte piรน grossolana della filaccia e del fiocco e disporre le fibre in unโ€™unica direzione, preparandole per la filatura. Ogni tanto una ragazza, Simona, preleva i fiocchi di lana e canapa, appena pettinati, per riportarli alle filatrici. Dina, Letizia e Maria su pesanti banchetti incappucciano le rocche, fatte da loro con grosse canne, con u batuffolo di fibra di canapa e lana. Le tengono strette sotto lโ€™ascella, oppure infilate nella cintura delle lunghe sottane, cosรฌ da avere entrambe le mani libere per tirare e torcere il filo che si avvolge attorno al fuso. Giacomina e Giustina fanno ruotare i naspi con sorprendente rapiditร  e lasciano poi cadere nel cesto, ai loro piedi, le matasse appena allacciate. Caroletta gira lentamente il filarino e il rocchetto si riempie di filo, Ope ed Elia, girano le piccole ruote che avvolgono il filo della matassa intorno ai rocchetti. Su antichi telai, con gesti precisi e ritmo cadenzato, Angela ed Elide lanciano la spoletta sopra e sotto, a destra e a sinistra, tra i fili tesi dellโ€™ordito. La trama cresce, si allunga e la tela splende bianca e resistente. Donne in abiti succinti e coloratissimi si danno un gran daffare intorno ad alcune vasche di pietra. Stanno tingendo. Michela, Anna, Laura, Ilena, Assunta, Francesca e Pia, tingono le matasse di lana e i teli di canapa, utilizzando le tradizionali le tradizionali sostanze vegetali: il nero ottenuto dalla daphne gnidium, il giallo dalle foglie di ontano o dallo scotano, il turchino dal guado, il marrone dalla galla, il rosso dalla rubia tinctoria. Un giovane scalzo pesta le tele tessute al telaio in un grosso catino di terracotta, pieno di un liquido composto di acqua, sapone, sabbia, calce e orina, che ha il potere di conferire al panno grezzo una particolare lucentezza e resistenza.
Lungo il muro che delimita per tutta la sua lunghezza il vicoletto, rivive con fedeltร  lโ€™antica arte dei cordai: Gigi gira con pazienza e solerzia la ruota dellโ€™antica tornetta, rallentando o accelerando, secondo le richieste degli esperti cordai, Olivo e Attadio, che per lunghi anni hanno fabbricato corde per una infinitร  di usi, torcendo con gesti rapidi ed esperti la fibra di canapa. Il passato, come dโ€™incanto, si รจ fatto presente.

 

Mestieri delle Gaite

La canapa, una fibra versatile

Ne La Divina Villa del perugino Corniolo della Corna, che scrive nella prima metร  del Quattrocento, la canapa viene al primo posto nella fabbricazione di funi, corde, reti e sartiami. Piero de Crescenzi parla dellโ€™impiego della canapa per fare panni, camicie, lenzuola. Sempre nel Quattrocento, due grandi trattati di gastronomia e dietetica, come il Libro de arte coquinaria di Maestro Martino da Como e il De honesta vuluptade et valetitudine di Bartolomeo Platina, parlano ampiamente della canapa. Dallโ€™antichitร  fino allโ€™inizio del XIX secolo il 90% delle vele delle navi era in canapa. Fino agli anni venti del Novecento circa lโ€™80% dei prodotti tessili e delle stoffe per vestiti, tappeti, tende, coperte, asciugamani ecc., era in fibre di canapa, considerati piรน caldi del cotone e tre volte piรน resistenti a strappi e conservabili piรน a lungo. Quasi fino alla fine del XIX secolo, una percentuale stimata tra il 75% e il 90% della carta fabbricata nel mondo era prodotta con fibre di canapa: oltre alla Bibbia di Gutenberg risalente al 1455, anche le opere di M. Twain, V. Hugo, A. Dumas furono stampate su carta di canapa, come la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. Essendo una fibra forte e lucida in grado di resistere al calore, alla muffa, agli insetti e non venendo danneggiata dalla luce, pitture a olio dipinte su tele di canapa si sono conservate in buone condizioni attraverso i secoli: i quadri di Rembrandt, di Van Gogh e di altri famosi artisti erano dipinte su tessuti di canapa. Per almeno 3000 anni gli estratti di canapa (cime, foglie, radici) hanno costituito i farmaci piรน diffusi per il trattamento della maggior parte di malattie. Si trovano citati per la prima volta per il trattamento di disordini femminili, gotta, reumatismo, malaria, stipsi e debolezza mentale in un testo di medicina cinese del III millennio a.C. Senza dimenticare lโ€™utilizzo per la produzione di prodotti cosmetici; per la produzione di tavole molto robuste per lโ€™edilizia e la falegnameria; per la produzione di mattoni in cemento impastato con legno di canapa.

 


Bibliografia

Opere scelte di Alessandro Aleandri, a cura di T. Sediari e C. Vinti, Fabrizio Fabbri Editore, 1999
Un viaggio attraverso i secoli: Il mercato delle Gaite, a cura della Gaita Santa Maria, Tipolitografia Recchioni,1994
La canapa in Italia dal Medioevo al Novecento, a cura di C. Poni e S. Fronzoni, Clueb, 2005

Per il terzo anno consecutivo, Accademia Isola Classica & Festival sceglie lโ€™Isola Maggiore per otto giorni allโ€™insegna di musica, formazione e cultura. Dal 30 agosto al 6 settembre, corse speciali e fuori orario dei traghetti (lโ€™ultimo alle ore 22.00), aperture straordinarie di negozi e ristoranti, ma soprattutto 12 giovani musicisti talentuosi, una rosa di docenti dโ€™eccellenza e ospiti di fama internazionale animeranno lโ€™isola, facendone vibrare le corde piรน intime e profonde.

ย ยซPer me il Trasimeno รจ il lago dellโ€™infanzia: come molti aretini, dโ€™estate, ero solita trascorrere le vacanze qui. Poi, crescendo, mi sono innamorata dellโ€™Isola Maggiore perchรฉ sembra essere uscita indenne dai tempi moderni, con la sua comunitร  intoccata dal tempo e i suoi ritmi lenti. รˆ il luogo perfetto per gli artisti, che qui possono godere di tutta la libertร  di cui hanno bisogno per creare e per esercitarsiยป.

A parlare รจ la direttrice di Accademia Isola Classica & Festival, Natalie Dentini; sia lei sia il direttore artistico Vlad Stanculeasa sono violinisti di fama internazionale che, stabilitisi nel 2017 allโ€™Isola Maggiore, hanno deciso di creare unโ€™accademia internazionale di musica classica per coronare un sogno, quello di offrire un corso di perfezionamento a giovani e promettenti talenti della scena musicale mondiale.

 

Natalie Dentini, direttrice di Accademia Isola Classica & Festival

 

Lโ€™idea รจ la stessa che sta alla base di una borsa di studio: le masterclass sono tutte gratuite, come pure vitto e alloggio. I 12 studenti – selezionati tra gli oltre 200 iscritti a fronte di un video, non piรน vecchio di sei mesi, in cui eseguono il pezzo che meglio possa mostrarne la bravura – si assumono solo gli oneri del viaggio fino a quella che, dal 30 agosto al 6 settembre, si trasformerร  in una vera e propria isola della musica.

ยซรˆ sorprendente constatare come, nonostante la giovane etร , gli allievi riconoscano il valore delle masterclass e abbiano il forte desiderio di incontrarsi qui, a Isola, pure in questo anno cosรฌ difficileยป commenta Natalie Dentini. ยซGli anni precedenti abbiamo avuto come ospiti studenti dallโ€™America, dalla Cina, dalla Corea del Sud e dal Giappone. Questโ€™anno, per forza di cose, ci siamo mantenuti piรน che altro allโ€™interno dei confini europei, ma non per questo la qualitร  della musica offerta, cosรฌ come dei giovani talenti che sono stati scelti, si รจ abbassata. Offriamo musica di altissimo livello perchรฉ desideriamo che la societร  investa sulla crescita artistica dei giovani. Lโ€™operato dellโ€™Accademia, cosรฌ come le possibilitร  offerte dai corsi estivi, sono il nostro modo di sostenerli, se vogliamo anche in controtendenza rispetto ai trend attualiยป.

Infatti lโ€™intento di Accademia Isola Classica & Festival รจ, prima di tutto, di formazione: lo si capisce dal tempo dedicato alle lezioni individuali, da quello previsto per ogni gruppo di musica da camera, dallo spessore dei docenti scelti โ€“ i violinisti Mi-kyung Lee e Vlad Stanculeasa, la viola Ettore Causa, il violoncellista Antonio Lysy nonchรฉ dal fatto che i concerti finali, aperti al pubblico e gratuiti, non siano che lโ€™ultima tappa di una settimana densa di esperienze, confronti e possibilitร  di sviluppo professionale.

 

Vlad Stanculeasa , direttore artistico

 

ยซCome tutti gli artisti, anche i nostri studenti hanno bisogno di esibirsi, di avere un pubblico: si tratta di concretizzare il lavoro svolto durante la settimana e di avvicinare gli astanti al valore della formazione e non solo del prodotto finito. Il concerto cui si assiste รจ frutto di anni di studio, che peraltro non finiscono mai: vorrei che fosse evidente lโ€™importanza che la formazione riveste nella vita di ogni artista. Un altro aspetto da sottolineare รจ che trattiamo i ragazzi alla stregua professionisti: oltre alle lezioni individuali, si riuniscono in quattro gruppi di musica da camera con i loro stessi docenti. Nei concerti di sabato 5 e domenica 6 settembre suonano tutti insieme, come colleghiยป.

 

 

I concerti in questione โ€“ che si terranno tutti nella chiesa di San Salvatore di Isola Maggiore e saranno trasmessi in diretta streaming su un maxischermo posto sulla piazza principale per agevolare lโ€™osservanza delle misure di contenimento del Covid-19 โ€“ saranno anticipati da altre due serate di esibizioni: quella del 30 agosto avrร  come protagonista il mezzosoprano Charlotte Hellekant, accompagnata dal violino di Vlad Stanculeasa e dal pianoforte di James Maddox, mentre il 4 settembre tutti i docenti e lo stesso Maddox celebreranno i 250 anni di Beethoven eseguendone alcune opere. (Leggi il booklet)

Tutti i concerti saranno poi ritrasmessi online, attraverso i canali social dellโ€™Accademia, per raggiungere anche il resto del mondo della musica classica, che giร  da alcuni anni guarda allโ€™iniziativa con estremo interesse. ยซLa presenza di ospiti come Charlotte Hellekant รจ il segno di unโ€™apertura verso altre formazioni strumentali, non piรน formate da soli archiยป confessa lโ€™organizzatrice Natalie Dentini ยซnonchรฉ un modo, per loro, di farci sentire il loro sostegnoยป.

 

@evujacicphoto

 

E chissร  che queste novitร  non aprano la strada a sviluppi futuri, con masterclass, piรน ravvicinate nel tempo, capaci di portare ossigeno e riqualificare un territorio dal punto di vista territoriale ed economico. Unโ€™accademia che possa trasformare lโ€™Isola Maggiore in una vera e propria isola degli artisti, dove rallentare fino a riconciliarsi con il proprio io creativo, circondati, mai paghi, dalle placide acque del Trasimeno.

 


Per info e prenotazioni: info@accademiaisolaclassica.com | www.accademiaisolaclassica.com

ยซDal punto di vista sentimentale รจ stato molto difficile prendere questa decisione. Ammetto che รจ una ferita spaventosa, ma razionalmente รจ la scelta piรน giusta che si potesse fareยป.

Gubbio divide i suoi annali in a.C. e d.C. dove C sta per Ceri. La vita degli eugubini viene scandita e organizzata in base alla Festa dei Ceri: impegni pubblici e privati sono regolati da questo evento, che diventa cosรฌ un vero spartiacque della quotidianitร  locale. Non รจ raro quindi, sentire in cittร  la frase: ยซLo facciamo prima o dopo i Ceri?ยป.

Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio

Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio. Foto di URP Gubbio

Questโ€™anno perรฒ non ci sarร  nessun un prima e nessun un dopo. La festa, infatti, a causa del Coronavirus, รจ stata annullata. Non ci sarร  la corsa. Niente taverne. Niente festeggiamenti in giro per la cittร . Niente alza in Piazza Grande. Niente sfilate e processioni. Niente folla colorata per le vie di Gubbio. Nemmeno la Spagnola del 1920 o il terremoto del 1984 avevano fermato lโ€™evento. Solo le due Guerre Mondiali avevano interrotto parzialmente questa tradizione millenaria –ย  ci sono testimonianze che ne attestano lโ€™esistenza sin dal 1160, come solenne atto di devozione degli eugubini verso il vescovo Ubaldo Baldassini, morto in quellโ€™anno.

Una decisione sofferta

Il Coronavirus perรฒ non ha dato scampo e il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ha preso โ€“ a malincuore โ€“ la decisione piรน giusta, ma anche la piรน sofferta: ยซDal punto di vista sentimentale รจ stato molto difficile. Ammetto che รจ una ferita spaventosa, ma razionalmente รจ la decisione piรน giusta che si potesse prendere, anche perchรฉ, con le ordinanze in vigore, non รจ che avessimo altre alternative. Devo dire che non avrei mai immaginato, come Sindaco, di entrare purtroppo nella storia per essere stato il primo ad aver annullato la Festa dei Ceri. Sono eugubino fino al midollo, sono stato ceraiolo e sono allโ€™interno di questo mondo fino in fondo. รˆ una vicenda che mi tocca molto da vicinoยป confessa il Sindaco.

Il 15 e il 16 maggio non saranno comunque due date anonime: ยซI riti religiosi previsti per la festa del Patrono si svolgeranno con i distanziamenti sociali doverosi e cโ€™รจ lโ€™invito per i cittadini di abbellire la cittร  e le case con gli stendardi e le luci. Loro stessi, seppur con molta amarezza e tristezza nel cuore, hanno capito la situazione e la scelta che ho fattoยป prosegue Stirati.

 

L’alza dei Ceri. Foto di URP di Gubbio

 

Tra le indiscrezioni che circolano in cittร  cโ€™รจ persino quella di spostare la Corsa: tra le date papabili ci potrebbe essere lโ€™11 settembre, giorno della traslazione del corpo di Santโ€™Ubaldo nellโ€™omonima Basilica. ยซรˆ solo unโ€™idea, ancora ufficialmente non se nโ€™รจ parlato. Gubbio รจ legata al 15 maggio, immaginare una soluzione alternativa per ora รจ impossibile; inoltre รจ una decisione che va presa con molta cautela. Vedremo come evolverร  la situazioneยป spiega il primo cittadino di Gubbio.

Una corsa mai interrotta

Nel corso dei secoli, la Festa dei Ceri si รจ fermata solo in altre due occasioni. Santโ€™Ubaldo, Santโ€™Antonio e San Giorgio – non solo simboli di Gubbio, ma dellโ€™intera Umbria – raramente non hanno scalato il monte Ingino; lo avevano fatto anche nel 1817 quando unโ€™epidemia di tifo invase Gubbio e nel 1920 durante lโ€™epidemia di Spagnola, che colpรฌ gravemente la cittร .

La Corsa per le vie della cittร . Foto di URP di Gubbio

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, perรฒ, si sono dovuti arrendere e si sono fermati dal 1916 al 1918, eccenzion fatta nel 1917 quando vennero celebrati sul Col di Lana: a Gubbio la Festa era stata sospesa per Regio Decreto. I soldati eugubini impegnati al fronte decisero quindi di festeggiare i Ceri direttamente in zona di guerra, tra le Dolomiti, e il 15 maggio del 1917 una copia delle tre strutture lignee corse sul Col di Lana, appena qualche centinaia di metri dietro la prima linea del fronte, tra lโ€™emozione e la commozione dei presenti. ยซNel 2017 abbiamo anche celebrato i 100 anni di questo particolare evento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, corsero solo i ceri mezzani portati da donne e ragazzi. Anche nel 1984 la Festa si fece: il 29 aprile di quellโ€™anno Gubbio fu lโ€™epicentro di un terremoto che face tanti danni ma nessuna vittima e, anche per alzare il morale della gente, si decise di non interrompere lโ€™eventoยป conclude il Sindaco. Insomma, il 15 maggio 2020 verrร  sicuramente ricordato e purtroppo passerร  alla storia, non solo a Gubbio ma in tutta lโ€™Umbria. Forse, questโ€™anno piรน che mai, la forza dei tre Santi che salgono il monte spinti dal calore della gente avrebbe simboleggiato la voglia di rinascita e di risalita di questa Regione. Per ora possiamo solo immaginarli. Ma torneranno!

Fino al 2 febbraio 2020, presso il Museo civico di Palazzo della Penna a Perugia, con unโ€™esposizione di molte opere pittoriche tra cui quelle di Fontana, Dottori, Dorazio e Schifano, si celebreranno i 50 anni dello sbarco sulla luna.

Andrea Baffoni e Leonardo Varasano

 

La mostra prende il via dalle suggestioni degli anni Cinquanta, lโ€™inizio del periodo della conquista del cosmo, con delle opere straordinarie di vari artisti che si sono ispirati al cielo e al raggiungimento delle sue stelle. Lโ€™Assessore alla Cultura Leonardo Varasano afferma che con il tema stellare si guarda da un lato allโ€™anniversario dantesco e a Leonardo da Vinci, e dallโ€™altro allโ€™allunaggio: ยซCome assessorato abbiamo voluto una mostra che fosse pienamente in tema natalizio, con un percorso espositivo bello e accattivante. Aneliti di Stelle ci dร  una visione verso il cosmo, con una progressione che va dal Futurismo allo Spazialismo fino allโ€™Astrattismo e al Popยป.
Infatti, nel percorso ideale per una consequenzialitร  dei temi espressi dalle opere, dapprima troviamo nella mostra opere cosmico-futuriste, poi lโ€™astrattismo e successivamente lo spazialismo, che ci regalano colori e toni interessanti e suggestivi per lโ€™occhio attento del visitatore, anche neofita. Siamo di fronte a dei veri capolavori!ยป

 

La mostra si conclude con lโ€™esposizione di un antico astrolabio arabo e in una sala dedicata, con delle attrattive suggestioni audiovisive. La collettiva รจ stata curata con la consueta attenzione e nei minimi dettagli da Andrea Baffoni, con la collaborazione di Massimo Duranti, degli Archivi Gerardo Dottori di Perugia. La mostra presenta opere di Franco Bemporad, Aldo Bergolli, Alessandro Bruschetti, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Piero Dorazio, Gerardo Dottori, Gianni Dova, Lucio Fontana, Brajo Fuso, Cesare Peverelli, Enrico Prampolini, Emilio Scanavino, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano e Giulio Turcato, artisti che muovono dal Futurismo allo Spazialismo fino allโ€™inizio delle correnti Pop.
Un sogno che Andrea Baffoni aveva in serbo da molto tempo e che finalmente si รจ compiuto. Cosรฌ come quello del 21 luglio 1969, quando Neil Armstrong, nel fare il primo passo sulla luna, disse: ยซQuesto รจ un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanitร ยป.

 

Andrea Baffoni

ARS Cultura, Radici di Pietra e F.I.D.A.P.A., hanno dato vita a un incontro culturale a Perugia intorno alla famiglia Benois con la visita alla Madonna Benois, il celebre dipinto giovanile di Leonardo da Vinci. L’evento ha evidenziato diversi nessi e affinitร  tra Leonardo e il Perugino nonchรฉ tra il noto quadro e la famiglia del famoso scenografo teatrale italo-russo Nicola Benois.

Si รจ conclusa a dicembre lโ€™esposizione alla Galleria Nazionale dellโ€™Umbria della Madonna Benois, il dipinto giovanile del maestro da Vinci giunto nel capoluogo perugino dallโ€™Ermitage di San Pietroburgo. Durante il mese di esposizione, intorno al nome Benois รจ stato ideato un evento itinerante composto e sviluppato a Perugia, su tre tappe cittadine: la Galleria Nazionale dell’Umbria, la casa del Perugino con le vicine Mura etrusche della Cupa e il Parco della Canapina.
L’iniziativa รจ stata ideata e organizzata da Marco Pareti e Marina Sereda per ARS Cultura, da Michele e Anna Bilancia per Radici di Pietra e da Laura Barese per F.I.D.A.P.A. Perugia, con il fattivo supporto del Comune di Perugia: un virtuoso esempio di perfette sinergie collaborative tra pubblico e privato.

 

Un’immagine dell’evento

 

Ma andiamo per ordine e partiamo da dove tutto ha origine. Nel 1914, il dipinto della Madonna con il Bambino detta anche Madonna Benois, il capolavoro giovanile di Leonardo da Vinci, รจ arrivato al Museo Ermitage di San Pietroburgo ceduto dalla famiglia russa Benois.
L’opera era stata acquistata dal nonno di Marija Aleksandrovna Benois in un mercato d’arte ad Astrachan e data alla ragazza da suo padre come dono di nozze. In occasione del 500ยฐ anniversario della morte di Leonardo e dopo molti anni, il bellissimo dipinto รจ tornato in Italia per due mesi, dapprima esposto nel Museo di Fabriano e poi alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, per ritornare subito dopo al suo consueto posto tra le collezioni dell’Ermitage.
L’autore del famoso quadro, Leonardo da Vinci, si era formato presso la bottega del Maestro Verrocchio e lรฌ aveva conosciuto ed era diventato amico del celeberrimo pittore umbro Pietro Vannucci detto il Perugino. Tra i due era nata, fin da subito, una grande amicizia, correlata da reciproca stima artistica.
All’inizio del secolo scorso Nicola Benois, divenuto poi il famoso scenografo italo-russo del Teatro alla Scala di Milano, ha vissuto da adolescente la difficile situazione sociale e politica in Russia di quegli anni e in particolare del 1914, quando la sua famiglia cedette all’Ermitage di San Pietroburgo il famoso quadro leonardesco.
La premessa per varare questa iniziativa, organizzata da Ars Cultura, Radici di Pietra e F.I.D.A.P.A. รจ stata la contemporaneitร  della breve presenza a Perugia del celebre quadro e quella, su invito, di Vlada Novikova Nava, brava scrittrice e ricercatrice su Nicola Benois.

 

La Madonna Benois

 

Durante la manifestazione si รจ raccontato di Leonardo da Vinci, del suo celeberrimo dipinto giovanile, dell’amicizia con il Perugino e del famoso scenografo Nicola Benois.
L’evento, vissuto nell’arco di un pomeriggio, รจ iniziato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria con la visita alla Madonna Benois sotto la speciale guida del professor Franco Ivan Nucciarelli, che ha deliziato il pubblico con i suoi racconti e affascinato gli amici e soci delle tre associazioni con la sua grande preparazione e capacitร  comunicativa.
Dopo aver ammirato la bellezza commovente del magnifico quadro leonardesco, la visita รจ continuata per le vie medievali perugine.
Qui l’architetto Michele Bilancia ha intrattenuto i numerosi intervenuti con i suoi precisi e appassionati racconti, avvenuti davanti alla casa, in via Deliziosa, del celeberrimo pittore Pietro Vannucci detto il Perugino e subito dopo intorno alle Mura etrusche della Cupa.
Il lungo torpedone di partecipanti รจ successivamente arrivato al Parco della Canapina dove, dopo il saluto di Michele Bilancia, dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano e di Laura Barese di F.I.D.A.P.A., Marco Pareti e Marina Sereda hanno presentato e intervistato la scrittrice italo-russa Vlada Novikova Nava circa la sua lunga ricerca storica culminata con un bellissimo libro dal titolo Nicola Benois. Da San Pietroburgo a Milano con il teatro nel sangue, edito da Fuoriluogo.
Vlada Nava ha raccontato, tra le altre cose, l’intima correlazione familiare tra il famoso dipinto leonardesco e il rinomato scenografo della Scala di Milano, Nicola Benois. Infatti il quadro era di proprietร  dei parenti piรน prossimi di Nicola, quando da adolescente visse il momento storico della cessione all’Ermitage.

 

 

L’evento si รจ chiuso, con un grande successo di pubblico e la soddisfazione di tutti, con un piacevole momento conviviale preparato dalla cuoca-poetessa Graziella Mallamaci e accompagnato da splendidi e profumati vini che sono stati illustrati da Eraldo Dentici Rialto.
L’ammirata riuscita dell’evento รจ dovuta alla profusa passione ed efficacia di Michele e Anna Bilancia di Radici di Pietra, alla tenacia e solaritร  di Laura Barese di F.I.D.A.P.A. Perugia, alla vivacitร  intellettiva e relazionale di Marina Sereda, a Marco Pareti di ARS Cultura e all’attenta e precisa Maria Chiara Radi De Poi, cosรฌ come all’infaticabile Said.ย Stefano Fasi e Alessandro Mastrini hanno immortalato i suggestivi momenti dell’incontro.
La cosa che ha fatto un gran piacere ai partecipanti, unita a un ostentato orgoglio degli organizzatori, รจ quella che รจ successa al termine dell’evento. Nonostante il nutrito afflusso di persone, che ha gustato il buffet artigianale e i buonissimi vini, il parco pubblico della Canapina รจ stato riconsegnato alla comunitร  perugina senza lasciare traccia di un bicchiere o di una carta o di un tovagliolo abbandonati a terra.
Giร  al mattino la pulizia dell’area era stata fatta sotto la guida di Anna Bilancia e lo stato dei luoghi al termine della serata ha testimoniato il senso civico, il rispetto per la res publica e l’educazione degli organizzatori e dei partecipanti.

Storia, arte, bellezza. Il Tempio della Consolazione di Todi ospiterร  la nuova uscita di AboutUmbria Collection, WHITE.

 

Nel nuovo numero della rivista da collezione dedicata alle eccellenze dellโ€™Umbria, sarร  contenuto un approfondito articolo dedicato proprio al Tempio tuderte attribuito al genio di Bramante: la storia artistica e culturale di questa monumentale opera sarร  corredata da curiositร , aspetti inediti e approfondimenti.
Come rivista da collezione, AboutUmbria Collection compie un excursus tra gli aspetti noti e meno noti della Regione, attraverso un filo conduttore che questa volta รจ bianco: bianco come le ceramiche e i marmi utilizzati dagli artisti contemporanei, bianco come la torta al testo, bianco come il bozzolo del baco da seta, come la Tela Umbra, come la bianca fontana di piazza Tacito a Terni.
E bianco naturalmente come il Tempio di Santa Maria della Consolazione, raro e mirabile esempio di architettura rinascimentale in Umbria, narrato attraverso tre articoli che saranno approfonditi durante la presentazione, in programma per venerdรฌ 6 dicembre alle ore 16.00.
A intervenire saranno l’Avvocato Claudia Orsini, Presidente La Consolazione E.T.A.B., l’Assessore alla Cultura del Comune di Tod, il Dottor Claudio Ranchicchio; la Dottoressa Laura Zazzerini, direttore editoriale di AboutUmbria; la Dottoressa Martina Pazzi e il progettista Dottore Geologo Gabriele Lena.

Tutto pronto per sabato 26 ottobre al Palaeventi di Assisi: protagoniste indiscusse di Be The Change saranno le piccole e medie imprese del territorio associate ad APMI Umbria.

รˆ nella splendida cornice di Assisi che si terrร  Be The Change (www.bethechangeumbria.ue), lโ€™evento in cui oltre cinquanta aziende avranno la possibilitร  di presentare, attraverso uno stand, la propria attivitร , i propri prodotti e servizi. Unโ€™occasione unica per farsi conoscere e creare nuove sinergie, non solo con potenziali clienti, ma anche con fornitori e partner. Durante la giornata si susseguiranno seminari, convegni e speech ispirati al tema del cambiamento e atti a raccontare il mondo del lavoro. Alcuni di questi saranno accreditati dagli ordini professionali.

 

 

Nato da unโ€™idea del Gruppo Giovani Imprenditori di APMI Umbria, si colloca al centro di un importante progetto a medio-lungo termine che ha due obiettivi principali: festeggiare i 50 anni dalla fondazione dellโ€™Associazione delle Piccole e Medie Imprese dellโ€™Umbria e fornire un supporto agli imprenditori nel costituire una rete che li agevoli sia nel dialogo con le Istituzioni, sia negli scambi di collaborazioni e di business.
Lโ€™evento, a ingresso libero e aperto a tutti, รจ volto a condividere progetti e a rendere gli astanti consapevoli dellโ€™importante ruolo svolto dalle piccole e medie imprese nella valorizzazione del nostro territorio, sia dal punto di vista sociale sia sotto il profilo economico.
Venerdรฌ 25 ottobre, il giorno prima dellโ€™evento, si svolgerร  ad Assisi lโ€™approvazione del Bilancio di Confimi Industria Nazionale, con la presenza del Presidente Paolo Agnelli, di tutti i maggiori imprenditori e aziende aderenti. รˆ stata cosรฌ organizzata una serata di gala presso il Cantico di San Francesco di Assisi, cosicchรฉ gli imprenditori di APMI Umbria e di Confimi Industria Nazionale possano incontrarsi, conoscersi e scambiarsi idee da approfondire il giorno dopo, durante lโ€™evento. Be the Change rappresenta una grande occasione per lโ€™intera regione e un importante momento di condivisione.

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