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Nel 2023, ormai alle porte, il doppio anniversario dei 500 anni dalla morte di Pietro Vannucci detto “Il Perugino” e Luca Signorelli, rappresenta una occasione unica, in particolare per le Regioni del centro Italia, quale sostegno all’Economia turistica del territorio.

Infatti dopo il primo protocollo d’intesa siglato nel settembre 2021 tra i Comuni di Cortona, Città della Pieve, Todi, Orvieto e il Gal Trasimeno-Orvietano che ha assunto il ruolo di capofila, arriva l’accordo tra i Gal Umbri per un progetto di cooperazione regionale, che verrà presentato oggi a Milano ad Artigiano in Fiera presso lo stand della Regione Umbria. Un’opportunità, per mostrare anche l’importante patrimonio storico che questi due grandi artisti del Rinascimento Italiano hanno lasciato a cavallo tra Toscana e Umbria nel passaggio tra le importanti commesse di lavoro di Firenze e Roma, le due città che detengono le testimonianze più importanti della loro opera artistica. L’obiettivo della cooperazione tra i Gal umbri prevede la realizzazione di un importante progetto di comunicazione di tutte le attività, tra mostre, itinerari, convegni ed eventi di qualsiasi natura, vengano organizzati nel territorio. Strumenti di comunicazione che saranno a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche e anche del mondo delle associazioni private che vogliano rendere omaggio a questa occasione di promozione del territorio tramite l’organizzazione di eventi. Quindi l’obiettivo principale dell’accordo portato avanti da Assogal Umbria di cui il Gal Trasimeno-Orvietano sarà il capofila, in nome del fatto che coordina anche il protocollo siglato con i Comuni, è quello di incrementare le attività turistiche, non solo per questa occasione, ma anche in modo più strutturale per il futuro, presentando un’Umbria che è arte ma anche bellezza in tutti i sensi, per esempio sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico ed è anche bontà attraverso le eccellenze enogastronomiche. Sarà infatti compito di Assogal Umbria, anche portare avanti accordi con Enit, Fiavet e Associazione Industriali, per promuovere, nel mondo, pacchetti turistici dedicati all’opera di Perugino e Signorelli proposti dalle varie agenzie di viaggio. “Credo che il ruolo dei Gal a sostegno dell’economia delle zone rurali passi principalmente per il settore turistico – Afferma il Presidente di Assogal Gionni Moscetti – e la scoperta delle bellezze artistiche anche nei piccoli Borghi non è certo di secondaria importanza – continua – abbiamo infatti pensato che, pur in collaborazione anche con i Grandi Eventi organizzati dalla Galleria Nazionale dell’Umbria piuttosto che dalle città più importanti, le zone di confine dovessero avere pari dignità”. “La promozione di un evento così importante per il nostro territorio – aggiunge il Direttore del Gal Trasimeno Orvietano Francesca Caproni – deve avere una immagine coordinata e riconoscibile ed assolutamente rivolta principalmente alle più moderne tecnologie che sono oggi il core business di ogni campagna di promozione. È questa l’impronta che si intende garantire al progetto nel suo complesso che riteniamo sia una occasione unica al fine di qualificare l’offerta turistica in Umbria, obiettivo che oltreché incrementare le presenze rende necessario anche poter allungare la presenza media, per avere un turismo non più mordi e fuggi, ma ben più strutturato”.

 

 

Artigiano in Fiera, la più grande fiera italiana dedicata all’artigianato tipico e di qualità, che si terrà dal 3 all’11 dicembre alla fiera di Milano – Rho, rappresenta un’occasione unica per far conoscere il progetto endoregionale, tanto al grande pubblico, quanto alla stampa di settore. In questa importante vetrina  saranno protagonisti i territori coinvolti nel progetto e le splendide opere d’arte del Perugino e del Signorelli. Per l’occasione saranno presentati e offerti in degustazione i due vini celebrativi del Perugino, un bianco e un rosso, realizzati in edizione limitata e numerata dalla Pro Loco di Cerqueto in collaborazione con la cantina di Monte Vibiano Vecchio.

Città della Pieve: successo e apprezzamenti per la presentazione del protocollo d’intesa tra istituzioni civili e religiose per i 500 anni dalla morte di Perugino e Signorelli, anche direttamente dal conduttore Bruno Vespa.

Si è svolta a Città della Pieve la conferenza stampa per la presentazione del protocollo d’intesa tra il Gal Trasimeno-Orvietano, i Comuni di Città della Pieve, Cortona, Orvieto e Todi e le relative Diocesi che sancisce la collaborazione di questi Enti per le celebrazioni, nel 2023, della ricorrenza dalla morte di Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino e di Luca Signorelli. L’appuntamento aperto dal Presidente del Gal Trasimeno- Orvietano Gionni Moscetti, che ha ringraziato i firmatari per aver individuato il Gal come Ente Capofila del Protocollo e salutato i presenti.

 

 

L’iniziativa, con il prestigioso coordinamento del noto conduttore televisivo Bruno Vespa ha visto la presenza della Presidente della Regione dell’Umbria Donatella Tesei, del Senatore Luca Briziarelli, della Prof. Laura Teza Università degli Studi di Perugia, dei Sindaci delle quattro città Firmatarie Fausto Risini, Luciano Meoni, Roberta Tardani e Antonino Ruggiano, di Riccardo Cotarella, Dominga Enrica e Marta Cotarella, Ruggero Parrotto della Fondazione, e del Presidente e del Direttore del Gal Trasimeno-Orvietano Gionni Moscetti e Francesca Caproni.

Apprezzamenti per l’iniziativa sono arrivati direttamente da Bruno Vespa che ha sottolineato come un evento di questo tipo è riuscito a mettere insieme una serie di istituzioni civili, religiose e due Regioni, nei tempi giusti, con due anni di anticipo, per costruire un progetto serio e credibile che valorizzi il territorio in modo integrato tra Arte, Enogastronomia e tante altre autenticità che hanno queste bellissime Regioni del Centro Italia.

La conferenza è iniziata con una domanda del noto saggista, al Senatore Luca Briziarelli, colui che ha ideato questo progetto ed e messo insieme i soggetti pubblici e privati coinvolti. Alla domanda come le è venuta questa idea, il Senatore ha risposto che è stato innanzitutto ispirato dalla necessità di passare dal concetto di territorio marginale a quello di area di confine tra Umbria e Toscana,  lavorando in sinergia a sostegno dell’offerta turistico-culturale, mettendo insieme il doppio evento di due personaggi che hanno lasciato un importante segno della loro opera artistica nei nostri territori, così da rappresentare una opportunità sul piano economico per riscoprire quell’Italia di mezzo, troppo spesso schiacciata dal dibattito Nord/Sud, che non si può certo perdere.

 

 

Anche la Presidente Donatella Tesei, ha plaudito all’iniziativa e garantito il sostegno della Regione dell’Umbria a questo Protocollo, che parte nei tempi giusti e che si coordinerà anche con altri eventi ed iniziative che si realizzeranno nell’intero territorio Umbro. Ha assunto inoltre l’impegno a mantenere e far crescere i rapporti istituzionali con tutte le regioni del centri Italia.

Condivisione e sostegno da tutti i Sindaci coinvolti e disponibilità da parte dell’Università degli Studi di Perugia, portate dalla Prof. Laura Tezi, a collaborare per la definizione del progetto che seguirà al protocollo di Intesa.

Riccardo e Dominga Cotarella hanno portato il contributo della partnership privata, sottolineando come la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private attraverso l’impegno comune può creare valore aggiunto ad ogni progetto. Dominga ha ricordato il programma dell’evento Orvieto Città del Gusto e dell’Arte che si svolgerà ad Orvieto dal 27 settembre al 3 ottobre prossimi e, rappresenterà la prima occasione per presentare anche approfondimenti sul Protocollo d’intesa e sui progetti che ne seguiranno. I rappresentanti del Gal hanno inoltre assicurato impegno non solo nel coordinare l’accordo, ma anche per coinvolgere gli altri Gal in modo da farne un progetto di cooperazione interregionale che potrebbe supportare una importante azione di marketing territoriale.

La serata si è conclusa invitando gli intervenuti all’evento di Orvieto, ma anche annunciando a una prossima data per presentare il progetto a Roma, e comunicarlo a livello nazionale.

L’Umbria conserva e custodisce la memoria della straordinaria vicenda artistica di Raffaello; in tutta la regione infatti, il maestro urbinate ha lasciato tracce, dirette o indirette, della sua arte.

Stendardo. Recto, La Crocifissione. Olio su Tela. Pinacoteca Comunale di Città di Castello

Fu un pittore e un architetto tra i più celebri del Rinascimento. Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo, le sue opere segnarono un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, tanto che fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire. Raffaello nacque a Urbino «l’anno 1483, in venerdì santo, alle tre di notte, da un tale Giovanni de’ Santi, pittore non meno eccellente, ma sì bene uomo di buono ingegno, e atto a indirizzare i figli per quella buona via, che a lui, per mala fortuna sua, non era stata mostrata nella sua bellissima gioventù».[1] Una seconda versione identifica il giorno di nascita dell’artista il 6 aprile.

A scuola dal Perugino

La città di Urbino fu determinante per la formazione del giovane: Raffaello infatti, fin da giovanissimo, aveva accesso alle sale di Palazzo Ducale, e poté ammirare le opere di Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini e Melozzo da Forlì. Ma il vero e proprio apprendistato ebbe luogo nella bottega del Perugino, dove ebbe modo di riscoprire, attraverso le raffinate variazioni del maestro, la rigorosa articolazione spaziale e il monumentale ordine compositivo.
Raffaello intervenì negli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia: la sua pittura è riconoscibile dove le masse di colore assumono quasi un valore plastico. È proprio in questo contesto che Raffaello vide per la prima volta le grottesche, dipinte sul soffitto del Collegio, che entrarono in seguito nel suo repertorio iconografico.[2]
Nel 1499 un sedicenne Raffaello si trasferì a Città di Castello, dove ricevette la sua prima commissione indipendente: lo Stendardo della Santissima Trinità, commissionato da una confraternita locale che voleva offrire un’opera devozionale in segno di ringraziamento per la fine di una pestilenza – oggi conservato nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello. Si tratta di una delle primissime opere attribuite all’artista, nonché l’unico dipinto dell’urbinate rimasto nella città tifernate. Lo stendardo raffigura nel recto la Trinità con i santi Rocco e Sebastiano e nel verso la Creazione di Eva. Evidenti sono ancora i precetti dell’arte del Perugino, sia nel dolce paesaggio sia negli angeli simmetrici con nastri svolazzanti.

 

Sposalizio della Vergine. Olio su Tela, realizzata per la Chiesa di San Francesco a Città di Castello, ora conservata alla Pinacoteca di Brera

 

A Città di Castello l’artista lasciò almeno altre due opere: la Crocifissione Gavari e lo Sposalizio della Vergine per la chiesa di San Francesco. Nella prima è facile notare una piena assimilazione dei modi del Perugino, anche se sono evidenti i primi sviluppi verso uno stile proprio. Oggi è conservata alla National Gallery di Londra. La seconda  invece è una delle più celebri opere dell’artista, che chiude il periodo giovanile e segna l’inizio della fase della maturità artistica. L’opera s’ispira alla pala analoga realizzata dal Perugino per il Duomo di Perugia, ma il confronto tra i due dipinti rivela profonde e significative differenze. Entrando nella piccola ma deliziosa chiesa di San Francesco, accanto alla cappella Vitelli costruita nella metà del 1500 su disegno di Giorgio Vasari, è presente l’altare di San Giuseppe, che custodisce una copia dello Sposalizio della Vergine, poiché l’originale, rubata dalle truppe napoleoniche nel 1798, è conservata nella Pinacoteca di Brera.

Le opere realizzate a Perugia

Intanto la fama dell’artista iniziò ben presto a diffondersi in tutta l’Umbria; giunse così nel capoluogo umbro: Perugia. In città gli venne commissionata la Pala Colonna, per la chiesa delle monache di Sant’Antonio e nel 1502-1503 la Pala degli Oddi, commissionata dalla famosa famiglia perugina per la chiesa di San Francesco al Prato. Nel 1503 l’artista intraprese molti viaggi che lo introdussero nelle più importanti città italiane quali Firenze, Roma e Siena. Ma le commissioni dall’Umbria non tardarono ad arrivare: nel 1504 venne commissionata la Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Nicola, definita Pala Ansidei.
Nello stesso anno firmò a Perugia l’affresco con la Trinità e Santi per la chiesa del monastero di San Severo, che anni dopo Perugino completò nella fascia inferiore. Opera di cruciale importanza fu la Pala Baglioni (1507) commissionata da Atalanta Baglioni per commemorale i fatti di sangue che portarono alla morte di Grifonetto, suo figlio. L’opera fu realizzata per la chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. Nella pala l’urbinate rappresentò l’indescrivibile dolore di una madre per la perdita del figlio e il vitale slancio di turbamento, attraverso una composizione monumentale, equilibrata e studiata nei minimi dettagli.

Trinità e Santi. Affresco

Trinità e Santi. Affresco. Cappella di San Severo, Perugia

 

Raffaello divenne il pittore di riferimento per le più grandi e importanti famiglie perugine come i degli Oddi, gli Ansidei e i Baglioni, affermandosi come un grande artista di rilievo; nel contratto della sua opera, l’Incoronazione della Vergine, per la chiesa delle monache di Monteluce, venne citato come il miglior maestro presente in città.
Raffaello morì il 6 aprile del 1520 di febbre ,provocata, come precisa Vasari, «da eccessi amorosi». Questo anno ricorre il cinquecentesimo anniversario dalla morte. Raffaello fu al vertice della stagione artistica del Rinascimento, portando la sua pittura ai massimi livelli di bellezza e armonia. Giovanni Paolo Lomazzo scrisse: «Raffaello aveva nel volto quella dolcezza e quella bellezza dei tratti che tradizionalmente si attribuiscono a nostro Signore».
Visse la sua vita con grande impegno e continuità, donando alle generazioni future il suo incredibile talento e la sua preziosa arte, tanto da meritarsi già in vita l’appellativo di divino.

 


[1] Giorgio VasariLe vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettiVita di Raffaello da UrbinoFirenze 1568.
[2] Paolo Franzese, Raffaello, Mondadori Arte, Milano 2008, p. 13.