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Deruta, la regina della ceramica

di Redazione

Visitare Deruta vuol dire immergersi nella ceramica e scoprire una tradizione secolare che ancora oggi, grazie agli artigiani del luogo, resiste nel tempo e mantiene intatta la tecnica tramandata di generazione in generazione.

I resti delle antiche fornaci per la cottura – in epoca rinascimentale quelle attive erano 52 – raccontano di una grande organizzazione produttiva e di un forte stimolo verso lโ€™innovazione. Qui il detto casa e bottega รจ reale e tangibile nella vita dei derutesi che intraprendono questo lavoro: girando per la cittadina sโ€™incontrano infatti botteghe, laboratori e negozi, tutti dedicati a questโ€™arte. Lโ€™unione tra le mani esperte dei tornitori, la fantasia dei pittori e la magia del fuoco hanno permesso di realizzare, nel corso dei secoli, opere inconfondibili del made in Italy, esaltate dal lustro dorato, geniale invenzione dei vasai di Deruta, che evidenzia le figurazioni e fa riecheggiare gli ornati dโ€™oro.

 

Piazza con fontana di Deruta

Deruta, foto by Enrico Mezzasoma

Il nome del borgo deriva da Diruta, cioรจ rovinata, in riferimento alla fuga dei perugini dalla loro cittร , incendiata da Ottaviano nel 40 a.C.: gli abitanti si stabilirono sul colle dellโ€™odierna Deruta, che prese il nome di Perugia vecchia. Dominata a lungo dal capoluogo umbro, nel 1299 compare la prima testimonianza scritta sulle ceramiche. Nei secoli successivi resta sotto lo Stato Pontificio e si schiera al suo fianco durante la Guerra del sale (1540) contro Perugia: ciรฒ garantisce al borgo un periodo di pace, nel corso del quale la produzione di maioliche raggiunge il massimo sviluppo. Il resto dei secoli passa tra dominazione papale e brevi parentesi napoleoniche.
La Storia รจ ancora visibile nel centro storico circondato da mura medievali, al quale si accede tramite tre porte. Entrando da Porta Santโ€™Angelo sono visibili le strutture di alcune fornaci del Cinquecento. La fontana a pianta poligonale del 1848 caratterizza Piazza dei Consoli che, con la sua forma allungata, accoglie i principali edifici pubblici e religiosi: tra questi, il palazzo municipale, al cui interno si trova anche la Pinacoteca comunale โ€“ che ospita un affresco di Pietro Vannucci e le due opere di Niccolรฒ di Liberatore detto Lโ€™Alunno. Giร  Palazzo dei Consoli, si tratta di una sobria architettura trecentesca ammodernata nel XVIII secolo; lโ€™atrio conserva reperti archeologici romani e medievali. Attraversando la piazza, si arriva in Largo S. Francesco, dove si affaccia il complesso francescano fondato nel 1008 dai Benedettini e la chiesa di San Francesco, in stile gotico, restaurata e consacrata nel 1388. Proseguendo il percorso, sโ€™incontra piazza Benincasa, dove รจ possibile visitare la chiesa di Santโ€™Antonio Abate, da poco tornata al suo splendore.

 

chiesa di San Francesco, foto di Enrico Mezzasoma

 

Da non perdere, appena fuori dal borgo, il santuario della Madonna dei Bagni, eretto dopo il miracoloso ritrovamento, nel 1657, di unโ€™immagine della Madonna su un frammento di ceramica, tuttora custodito nellโ€™altare maggiore. Piรน di 700 targhe votive in maiolica rivestono le pareti della chiesa.
Una menzione a parte va fatta al Museo Regionale della Ceramica, il piรน antico museo italiano di questo tipo che conserva oltre 6000 opere e piรน di 1500 volumi sullโ€™argomento. Un viaggio nellโ€™evoluzione della maiolica, dalla produzione arcaica al Novecento. Collegata al museo attraverso un tunnel sotterraneo, vi รจ lโ€™area archeologica delle fornaci di San Salvatore: gli scavi hanno messo in luce una sequenza di strutture databili tra la fine del Duecento e gli inizi del Settecento.

 

Piatto da pompa con David con la testa di Golia. Deruta 1560

 

Ovviamente non si puรฒ lasciare Deruta senza un ricordo in ceramica o una bottiglia dโ€™olio extravergine, apprezzato persino da Gabriele Dโ€™Annunzio. I cibi della tradizione umbra, a tavola, la fanno da padroni: tipici della zona sono i birbanti e il cannibale, una particolare preparazione a base di carne. Sagre e feste movimentano il borgo nel corso dellโ€™anno, come la Festa del Grano, Magia di unโ€™Arte (giugno-luglio) e Antiquariato in piazza (1 maggio).