Classico futuro รจ il titolo della personale che condensa le ultime ricerche artistiche di Giuliano Giuman, che si possono ammirare fino al 18 luglio prossimo presso il Museo-Gipsoteca e lโAula Magna dellโErcole Farnese allโAccademia d Belle Arti di Perugia.
Tema importante รจ la riflessione sul concetto di classico e sul modo in cui lโartista contemporaneo possa relazionarsi con opere che sono testimonianza di un antico passato. Il Museo dellโAccademia ospita la ricca Gipsoteca, con i calchi in gesso di importanti monumenti, che sono stati i modelli per molti anni di esercitazioni e studio per tutti gli allievi. Giuman parte dallโanalisi di particolari, dai dettagli delle statue e dei rilievi che fotografa: si va dalla Venere di Milo alle Tre Grazie del Canova e al Pastorello di Thorvaldsen, cosรฌ come particolari di dipinti come lo Sposalizio della Vergine del Wicar. Dettagli fotografati che poi giustappone in contesti polimaterici che si fondono armoniosamente con le lastre di vetro colorate a gran fuoco e con la tela dipinta. Lavori che suggeriscono inediti punti di lettura delle grandi opere in gesso, come le statue mischelangiolesche poste sulle tombe medicee del Giorno, Crepuscolo, Aurora e Alba, analizzate anche attraverso il gesto pittorico puro su piccole tele disposte al centro delle sculture, a indicare il percorso introspettivo di Giuman attraverso le quattro fasi del giorno. Le memorie del passato classico sono rivissute attraverso il gesto dellโartista attuale, che si accosta con devozione ai temi, alle forme, ai significati di opere come il Discobolo di Mirone, unโopera ben presente anche nella Sala a piano terra che รจ evocata sia un dipinto sia in un video.
L’esposizione
Lโesposizione presenta anche molti lavori in vetro realizzati negli ultimi anni, che dialogano per forme, temi, suggestioni poetiche con le sculture della Gipsoteca e compendiano il lungo percorso creativo dellโartista, che si contraddistingue nellโuso sapiente e poco usuale di questo materiale. I richiami alle opere classiche, spesso non espliciti, che costringono lo spettatore a cogliere i sottili legami, costituiscono i reperti contemporanei che lโartista accosta alle sculture come il Galata morente o il calco dellโingresso del Tempietto sul Clitunno dove, tra le colonne corinzie, si trova lโopera in vetro dai lucenti riflessi, quasi unโonda che scorre e che richiama lโantica sorgente delle fonti. Il Futuro รจ indagato nelle nuove opere che lโartista ha allestito nellโAula Magna posta al piano terreno dellโAccademia di Belle Arti, predisposte al suolo, che offrono una visione destabilizzante, ambivalente, e sfuggono la finitezza di un allestimento tradizionale a parete, che rischiava di ingabbiare una visione scontata, che invece diviene instabile. Le suggestioni delle opere classiche si ripropongono in particolari fotografati e inseriti in un contesto piรน ampio, il supporto con la tela intrisa dโolio richiama la corpositร del gesto della pennellata vibrante, cui accosta le lastre vitree dipinte ma sapientemente dosate, nei punti in cui conferiscono maggiore profonditร . Ed ecco che alla luce naturale i colori vibratili e sovrapponenti agitano visioni oniriche che mutano quando il supporto รจ retroilluminato con led, una nuova vita prende forma facendo scorgere i particolari delle sculture come un dettaglio di Thorvaldsen o Canova. Nascono nuove possibilitร di relazione estetica fra la superficie, il pigmento, la luce e il vetro compenetrandosi e cercando nuove capacitร linguistiche, confermando quel contesto dialogico in cui ogni opera รจ parte di un racconto aperto alle molteplici letture.
Lโallestimento รจ strutturato e al contempo stimolante; lโaura misteriosa e simbolica delle opere su vetro รจ valorizzata dalla luce retrostante, unโalchimia tra luce e materia, che sprigiona energia che si irradia nellโambiente circostante, significativa in tal senso lโistallazione nel fondo dellโAula, dove si approda in una dimensione atemporale e straniante. La personale di Giuman รจ un piccolo sunto di un lungo percorso artistico che risale al 1964, quando iniziรฒ con la pittura, per poi dedicarsi alla fotografia dagli anni Settanta, strumento essenziale e costante per la sua indagine, cosรฌ come la luce e lโinstallazione, la pittura su vetro poi a gran fuoco che dagli anni Ottanta non abbandonerร piรน. ร un omaggio allโAccademia di Belle Arti, significativo luogo dove lโartista รจ stato direttore dal 2009 al 2012 riuscendo a portare a termine i lavori di allestimento del Museo.