Ho fatto qualche domanda al mio amico Lorenzo Barbetti sul suo romanzo dโesordio, Una balena bianca non volerร mai (Giovane Holden Edizioni, 2021) perchรฉ incuriosita da una vicenda che ci vede un poโ tutti protagonisti, che si svolge in luoghi in cui vivo e sono cresciuta: una storia che potrebbe essere quella di ognuno di noi.
Una balena bianca non volerร mai: un titolo accattivante coadiuvato da una copertina che non passa inosservata. La storia perรฒ รจ ambientata a Perugia, capoluogo di una regione in cui non cโรจ nemmeno il mare. Che significato ha il titolo, dunque?
Il titolo originale โ Loser, che faceva riferimento tanto alla figura del perdente quanto alla canzone omonima di Beck che ritorna varie volte allโinterno del romanzo โ non mi convinceva. Un mio amico, al quale ho fatto leggere il manoscritto, mi ha allora suggerito la figura della balena bianca, che appare al protagonista in un momento cruciale della storia come una sorta di visione e si porta dietro delle considerazioni che possono in un certo senso essere applicate allโintero romanzo. In ogni vicenda che il protagonista vive, infatti, si ritrovano dei concetti, legati al suo sentire, suggeriti proprio da quella bianca balena. Questo mio amico โ Leonardo Zaroli โ ha ideato conseguentemente anche la copertina, che poi รจ stata disegnata con la collaborazione di Anna Scatolini e di Thea Corpora: giร dopo un primo sguardo si riesce a entrare perfettamente nel mood del libro. Il fatto che lโideatore del titolo abbia realizzato anche la copertina dona al volume una continuitร eccezionale.
Nel caso della narrativa, quasi mai un autore scrive una storia solo per il gusto di raccontarla. Spesso cโรจ dietro unโesigenza, un impulso viscerale, il bisogno di mettere le carte in tavola e di fare i conti con qualcosa o con qualcuno. ร davvero cosรฌ?
Il libro nasce da un racconto che scrissi nel 2017 per un concorso. Concorso che vinsi, ma la cosa piรน importante รจ che per la prima volta mi ero approcciato nella scrittura vera e propria. Fino a quel momento, infatti, avevo raccontato storie fini a sรฉ stesse e senza la logica universale che solitamente permette di accomunare lettori diversi. Quel racconto mi mise nella testa lโidea che potevo scrivere qualcosa con una logica, con un senso, che potesse essere apprezzato anche da altre persone. Una balena bianca non volerร mai nasce quindi non solo dallโesigenza di raccontare delle storie, ma anche dal cambiamento che stavo avendo in quel periodo. Ho inserito eventi del mio vissuto, di quello dei miei amici, racconti che avevo ideato in precedenza e che volevo riutilizzare, cosรฌ come citazioni dal cinema e dalla musica (cโรจ anche una playlist su Spotify ispirata al libro che vi consiglio di ascoltare, nda), in modo da creare un mix che potesse piacere anche a qualcuno allโinfuori di me. Un conto รจ scrivere per sรฉ stessi, un altro รจ farlo per qualcuno che non ti conosce e che non sa quali sono i tuoi gusti: naturalmente a me piace quello che scrivo โ come penso succeda a chiunque si approcci alla scrittura โ perรฒ la vera sfida รจ farlo con lโidea che qualcuno con un retroterra diverso possa comunque leggere con piacere quello che hai prodotto.
Insomma, scrivere qualcosa che possa accomunare lettori diversi, magari perchรฉ emblematico di una generazione. Penso in particolare alla nostra, cioรจ quella dei nati negli anni Novantaโฆ
Sรฌ, senza dubbio, anche perchรฉ i riferimenti fanno proprio capo alla cultura pop di quegli anni. Perรฒ devo dire โ e lo affermo con estrema soddisfazione โ che i primi riscontri che ho ricevuto sul romanzo sono venuti da persone che non sono di quella generazione, ma che, leggendo, hanno potuto rivivere certe vicende della propria vita. Si sono identificate con alcune scelte del protagonista, con i suoi pensieri, con alcuni eventi che egli si trova a gestire. E questo mi fa molto piacere perchรฉ significa che Una balena bianca non volerร mai ha una portata piรน ampia, che nasce dagli stilemi di una generazione ma non si ferma solo a quella.
Nel caso della narrativa, le vicende sono piuttosto plausibili. Non hai pensato che la gente potesse credere che tutto quello che leggeva fosse una biografia romanzata di Lorenzo Barbetti? Se sรฌ, questo ti ha in qualche modo frenato nel farlo leggere a conoscenti e amici? E, ancor prima, ha interferito nel processo di scrittura?
Sicuramente partire dalla propria esperienza รจ quasi fisiologico โ non credo che esistano autori, nemmeno maestri della letteratura fantastica mondiale, che non inseriscano la propria esperienza in quello che scrivono – ma tutto viene comunque rielaborato. Nel caso di Una balena bianca non volerร mai non mancano delle parti completamente inventate che perรฒ sono funzionali alla storia. Parafrasando una massima piuttosto famosa, non bisogna mai fidarsi di uno scrittore perchรฉ tutto quello che si dice potrร essere riutilizzato: che sia una notizia di cronaca o un racconto altrui, va tutto a stimolare lโimmaginazione. Molti mi hanno chiesto se fossi io il protagonista della storia e se avessi trascritto pari pari la mia vita. Diciamo che il protagonista รจ quello che Henry Chinaski รจ per Charles Bukowski: la sua versione romanzata. Questo mi diverte, piรน che spaventare, perchรฉ รจ come un gioco per me come credo per chi mi conosce almeno un poโ. Dโaltro canto il protagonista non fa niente di scabroso o di illegale, ma solo esperienze che chiunque ha fatto almeno una volta nella vita. Ancora non ho motivo di essere preoccupato, ho in mente di scrivere cose ben peggiori! (ride, nda).
Cโรจ stata qualche trasformazione dallโinizio della stesura al momento in cui hai scritto la parola โfineโ? Non parlo solo dei personaggi, ma anche dellโautoreโฆ
Ho scritto il libro nel corso di un anno, facendo tre stesure diverse, limando e aggiustando, perciรฒ alcuni elementi sono cambiati per forza. Naturalmente ce ne sono stati alcuni tecnici โ ispessimento di alcuni personaggi, descrizioni piรน ricche, nuove vicissitudini, aggiustamenti nella forma e nellโagilitร di alcuni passaggi. E poi sono cambiato io, tanto che, rileggendo, ho sentito di dover modificare alcune cose, specie quelle che mi era costato piรน mettere su carta. Perรฒ mi sono detto che quei passaggi cruciali li avevo scritti in un momento in cui nella mia testa cโera unโidea ben precisa e che quindi dovevo tenervi fede per evitare di snaturare il libro e la storia dal quale era scaturito. Quindi la struttura รจ stata sempre la stessa, dalla bozza alla terza stesura, anche perchรฉ lโavevo studiata molto bene ed ero sicuro che funzionasse. Alla fine mi sono sentito quasi liberato: ero riuscito a finire il libro e, rileggendolo, alcune cose funzionavano. Stesso discorso per i personaggi: hanno compiuto un percorso, sia esso vincente o perdente non conta, lโimportante รจ che siano cambiati, che siamo cambiati insieme.
Nel libro cโรจ un chiaro riferimento a Perugia e alla sua provincia, vista perรฒ in maniera completamente opposta rispetto a un filone molto noto della letteratura contemporanea dove essa รจ lโemblema del non-luogo, dove tutte le ambizioni si perdono, dove tutto si appiattisce e dove la noia prende il sopravvento. ร stato difficile ambientarvi i personaggi e fare i conti con le peculiaritร di luoghi in cui vivi la tua vita quotidiana?
Ho imparato, anche grazie alla fotografia, ad apprezzare quello che abbiamo in Umbria, non solo tracciando le rotte turistiche piรน canoniche, ma anche quelle piรน inaspettate. ร sempre possibile meravigliarsi della bellezza che si ha intorno. Quindi ambientare la storia a Perugia e, soprattutto, nella sua provincia, offre degli spunti inediti: se infatti per un giovane tra i 20 e 30 anni potrebbe apparire stretta, in realtร la provincia offre la possibilitร di essere cullati da una realtร accessibile e familiare, piccola e molto accogliente. Io ne sono stato sempre affascinato, in particolare dalla sua non vivacitร , dal suo avere luoghi desueti e anche un poโ desolati, dai suoi bar fermi agli anni Settanta. La trovo poetica. Per Una balena bianca non volerร mai questo tipo di ambientazione era lโideale – il sottotitolo iniziale del libro era, appunto, Ovvero la mediocre storia di giovani di provincia – perchรฉ essa รจ un luogo in cui le cose piatte prendono vita, dove la noia diventa quotidianitร , dove o emergi per scappare o impari a nuotare.
Nel libro il protagonista racconta le vicende in prima persona con uno stile che potremmo definire, senza troppe remore, cinematografico: un modo di scrivere che, nella sua disarmante semplicitร , nasconde perรฒ regole ben precise e non lascia nulla allโimprovvisazione. Ce ne puoi parlare?ย
Sono sempre stato affascinato dal mondo dietro al cinema, ovvero dalla sceneggiatura. In questo senso ho potuto fare varie esperienze non solo grazie al mio percorso di studi, ma anche a Penumbria Studio, il collettivo di videomaking di cui faccio parte. Quello cinematografico รจ uno stile in cui bisogna asciugare e asciugare, raccontando anche cose molto personali e complesse con pochissime parole. Per non parlare di tutto il corollario di gesti e movimenti che caratterizzano i vari personaggi e le interazioni tra di essi. Si tratta di uno stile che รจ molto visivo, senza orpelli; il protagonista stesso โ che vorrebbe diventare uno sceneggiatore โ pensa per immagini. E il lettore, ascoltando il racconto in prima persona del protagonista, non solo sperimenta esattamente le stesse cose, ma ha anche un punto di vista molto parziale, come con lโocchio di una cinepresa. Al tempo stesso, รจ soggetto a una serie di espedienti narrativi che fanno capo al linguaggio cinematografico, come il montaggio serrato, il piano sequenza e cosรฌ via.
Forse รจ un poโ presto per parlarne – visto che Una balena bianca non volerร mai รจ uscito da soli pochi giorni – ma cโรจ giร qualche altro progetto allโorizzonte?
Ho diverse idee che riguardano sia la scrittura, sia la seconda stagione di _lobba_, la storia a fumetti che pubblico a puntate su Instagram. Insomma, ho diversi progetti artistici allโorizzonte, in cui ancora una volta cinema, scrittura, fotografia, disegno e musica si compenetrano. Ma non voglio svelare troppo!
Una balena bianca non volerร mai
Giovane Holden Edizioni, Viareggio (LU), 2021
Pagine 163