Zona di impatto, durante la Seconda Guerra Mondiale, di ben due aerei, il Monte Tezio conserva oggi dei veri e propri gioielli archeologici, testimoni di un passato in cui gli elementi naturali venivano piegati ai bisogni dellโuomo.
Dopo aver facilmente percorso il sentiero boschivo – prima tra alberi decidui e poi tra maestosi abeti – e aver oltrepassato il Rifugio dellโAssociazione Monti del Tezio, si aggira il versante meridionale del Tezino fino alla Croce di Migiana. Si supera una seconda croce, quella di Fontenova e, godendo della vasta magnificenza dei prati di vetta, si giunge nei pressi di un anfiteatro a pianta circolare, definito da una muratura in pietrame.
ร questa la neviera di cui si trovano, nei documenti cittadini, numerose richieste di appalto per la gestione del ghiaccio, materia che, prima dellโinvenzione del frigorifero, doveva essere estremamente preziosa tra gli esigui rilievi di questa parte di Umbria. Il tetto di questa struttura, creata sfruttando un avvallamento della superficie erbosa, รจ da tempo crollato, ma si intravedono ancora gli archi che lo sorreggevano e che permettevano quindi la protezione della neve qui costipata, la quale, in estate, dopo essere stata tagliata con lโascia, veniva trasportata a dorso di mulo negli ospedali e nelle ricche case del capoluogo perugino.
Eleonora Cesaretti
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