«Più mezzi pubblici ecocompatibili e meno mezzi privati» così possono essere riassunte le conclusioni del tema trasporti discusso in ambito europeo e che ha prodotto la Carta di Lipsia, strumento volto ad indicare le direttive europee in ambito di trasporto.
Peraltro, come si sa, le città rappresentano l’ambito territoriale entro il quale tendono a concentrarsi uomini ed attività; ne discende l’esigenza di una politica urbana sempre più integrata che comprenda contemporaneamente molti aspetti, da quelli ambientali a quelli economico-sociali-tecnologici.
Il Minimetrò di Perugia, per le sue caratteristiche tecniche e per le modalità del servizio che offre, si colloca a pieno diritto tra le nuove modalità di trasporto pubblico urbano che possono dare risposte adeguate e in linea con obiettivi europei in materia di trasporti.
Il problema della mobilità urbana
Il rispetto per l’ambiente è la risposta chiave per il futuro e non possiamo dimenticare che i trasporti sono il settore che nell’ultimo ventennio ha riportato la performance più negativa in termini di emissioni inquinanti in atmosfera. Gli indirizzi europei, con il Libro Verde del 2007 sul trasporto urbano «verso una nuova cultura della mobilità urbana» seguito, nel 2009, dalla pubblicazione di un «Action plan» e, nel 2011, dal nuovo Libro Bianco sui trasporti, hanno a più riprese ribadito la necessità di trovare sistemi meno inquinanti per il trasporto.
A Perugia la risposta è stata il Minimetrò, che si inserisce di diritto tra i sistemi di trasporto pubblico di massa, coerente con gli indirizzi europei, capace di contribuire, grazie alle sue caratteristiche tecniche di alimentazione elettrica, al contenimento ed alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, delle polveri fini, dell’anidride carbonica e degli ossidi di azoto. L’utilizzo di mezzi alternativi ai mezzi privati, oltre a migliorare la qualità dell’aria, contribuisce a migliorare la qualità della vita in una città con meno ingorghi e meno rumore.
Vivibilità e sostenibilità
E questo sembra quanto mai importante, se si pensa alla maggiore attenzione – posta dai cittadini stessi – proprio sulla qualità della vita in un determinato luogo, che quasi sempre va di pari passo con la sostenibilità ambientale e le politiche urbane. Basta fare un’analisi introspettiva: qual è il primo elemento che ci fa definire vivibile una città? I trasporti. La loro efficienza, la loro capillarità, la loro capacità di facilitarci la vita; ma anche il loro grado di integrazione con gli elementi già esistenti, ossia gli altri mezzi di trasporto e la viabilità stessa, propria di un luogo. Il fine, da parte delle amministrazioni, è chiaramente plurimo: non limitare la libertà di movimento dei cittadini, ridurre le congestioni, migliorare la sopracitata qualità dell’aria, evitare la dilatazione esponenziale dei tempi di spostamento. Non meno importanti sono poi il risparmio in termini di carburante, la possibilità di agevolare gli spostamenti delle persone a mobilità ridotta e l’abbassamento del tasso di incidentalità nel traffico. Ecco che il cerchio si chiude: ancora una volta l’attenzione per l’ambiente finisce per ripercuotersi positivamente non solo su di esso, ma anche sul benessere della comunità.
Un mezzo innovativo come il Minimetrò di Perugia si pone esattamente a metà strada tra le politiche comunitarie, le amministrazioni e i cittadini. È una sorta di anello di congiunzione, teso a donare ai cittadini una migliore esperienza di trasporto nel tessuto urbano, a ridurre l’impegno finanziario pubblico e ad elevare la città stessa nell’Empireo di quelle maggiormente vivibili, avvicinandola prima alle altre della Penisola, dove la sostenibilità passa attraverso la valorizzazione delle aree verdi, le politiche partecipative e il miglioramento della mobilità urbana, poi a quelle europee, che da qualche anno a questa parte si stanno reinventando in chiave eco-sostenibile. Forse siamo ancora lontani dall’aspirare al premio di European Green Capital, ma il Minimetrò di Perugia si costituisce senza dubbio come il primo tassello nella costituzione di un ambiente urbano sano e sostenibile.
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Eleonora Cesaretti
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