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“I dialetti sono eterni. Gesรน parlava in dialetto. Dante scriveva in dialetto. Il Padreterno, in cielo, parla in dialetto”. (Libero Bovio)

Il dialetto di Gualdo Tadino รจ il risultato di un miscuglio tra la cittร  e la campagna, tra il centro storico e le frazioni. La cittร  รจ stato il centro della contesa essendo terra di confine tra i ducati di Urbino, Perugia, Spoleto. Fin dal terzo secolo a.C. il territorio gualdese รจ stato attraversato da una delle principali vie di comunicazione tra il Tirreno e lโ€™Adriatico: la strada consolare Flaminia, che collegava Roma a Rimini.

Mario Pasquarelli, detto Feroce

Per questo motivo Gualdo Tadino ha subito varie contaminazioni linguistiche, a questo si aggiunge il valico di Valsorda, che era il naturale collegamento con la Marchia Anconetana. Federico II di Svevia nelle sue cronache racconta che era solito ascoltare per le stradine gualdesi una terminologia di derivazione celtica.

Per capirci qualcosa, abbiamo parlato con Mario Pasquarelli, detto Feroce: ยซVoglio specificare che tutti mi chiamano cosรฌ a Gualdo, fin da bambino. Anche per mia mamma e a scuola ero il Feroce. Lโ€™ho ereditato dal mio babbo, ma soprattutto perchรฉ sono un tipo da sรฌ o no senza tanti fronzoli. A Gualdo tutti hanno un soprannome, raramente ci chiamiamo per nomeยป. Feroce con noi non lo รจ stato, anzi con disponibilitร  ci ha guidato – in collaborazione con Mario Anderlini – alla scoperta del suo vernacoloโ€ฆ ovviamente senza tanti giri di parole. Dopotutto รจ Feroce.
ยซIl nostro dialetto si sta perdendo. Il 90% dei gualdesi lo parla poco o utilizza solo qualche parola. I piรน giovani, ad esempio, faticano a capire i termini piรน antichi. Io cerco invece di promuoverlo e di tenerlo ancora in vita, รจ importante che venga studiato anche a scuola e non deve essere assolutamente un motivo di vergogna parlarlo, in molti invece pensano questo. Va detto che nel corso degli anni ha subito influenze da cittร  vicine e cโ€™รจ stato un mix tra il gualdese del centro e quello delle frazioni; basta pensare che spesso cambia da un rione allโ€™altro, per non parlare di quello usato in campagna; tutto si รจ mischiato anche se restano, in alcuni casi, delle peculiaritร  tra un luogo e lโ€™altro. Ad esempio, a Gualdo cittร  le parole finiscono in itte: spaghitte, canitte (piccoli cani), faggiolitte, maghitte; oppure il que, che indica cosa?, di chiara derivazione francese, (que vo eque diche, que fae)).
Mentre nella frazione di Morano si concludono in ene e ane: lassune, tuquine, tolane, dilane, diquine, stane (stare), a mene (a me) o me sร . A Boschetto (altra frazione) cโ€™รจ invece la U finale: quistu, quillu, per dire questo e quelloยป spiega il Feroce.

 

Rocca Flea. Foto Enrico Mezzasoma

Parole incomprensibili

Ci sono termini che sono proprio incomprensibili per chi non รจ del luogo. Qualche esempio per farvi unโ€™idea: anniscola (altalena), ammaiata (rete di recinzione), friscolata, (prima spremuta dโ€™uva), uccรข (urlare sguaiatamente), pioiccica (inizio di pioggia), spicicchia chi sbatte le palpebre (spicicchia โ€˜iocchie) o tartaglia (nun spicicchia โ€˜na parola), papataro (bugiardo), paccone (fanatico), mojica (mollica), bambino piccolo (na cria) figlio e bambino vivace si dice (biribisse) o boccia (fanciullo); gabbajotto (inganno), gammero (gambero o furbo), baoso (noioso), babetto (moneta) aรฉ! (allora!), cegnera (cenere), a griccia (in aria). In ogni paese non manca mai il rugnicone, cioรจ una persona che parla alle spalle, che semina zizzania in modo silenzioso e rognica (rognicare significa brontolare in modo aggressivo); celebre lโ€™espressione: sente commo rugnica… rugnica bruttamente. Ci sono poi il baccaione (brontolone) e lo sciapacchiotto (lo sprovveduto, il giullare inconsapevole) che viene tollerato per compassione: Laโ€ฆ nun nโ€™arfร  lo sciapacchiotto, …sae โ€˜ngran sciapacchiotto…e finischetela…!

Viene usato anche il neologismo scorpellare che significa scorticare in maniera non grave ma molto fastidiosa: si nun te la finische te scortico la schina (se non la smetti ti scortico la schiena). Vi segnaliamo anche mastricciare (impastare, cercare con delicatezza): Tu guarda commo sta a mastricciร  di lรฌโ€ฆ; smuginare (cercare con veemenza): aguarda commo smugina… ma que stae a cercร ?! e sgarufare (scavare, cercare nel terreno): รจ il cane da tartufi che sgarufa. Mentre struginao โ€˜ntel cassetto vuol dire cercare nel cassetto.

 

Veduta di Gualdo Tadino. Foto di Enrico Mezzasoma

Giorni e famiglia

Una menzione va fatta per le parentele gualdesi che per praticitร  uniscono sostantivo e aggettivo. E quindi troviamo: zieso (suo zio), zieto (tuo zio), fratemo (mio fratello), frateto (tuo fratello), mammeta (tua madre), babbeto (babbo tuo), fijo (figlio), fiastra (nuora), fiastro (genero). Degni di nota anche per i giorni della settimana: domennica o mennica (domenica), mercoldรฌ (mercoledรฌ), venardรฌ (venerdรฌ), sabbeto (sabato) e ogge (oggi).

A scuola di grammatica

Non sai quando usare il condizionale o il congiuntivo? A Gualdo hanno risolto il problema unendo i due modi verbali. E allora si dice giressimo, faressimo, magnaressimo, arcaparessimo, arcapezzaressimo, aesse (avessi), gessimo (andammo). Questโ€™ultimo da non confondere con aesso, che vuol dire adesso. Per praticitร  la frase: Lo faremmo se potessimo si dice: el faressimo.
Cโ€™รจ poi il verbo avere che si declina in: aia (aveva), aio (avevo), aiamo (avevamo), aieno (avevano), ete (avete) e il verbo essere (esse) che va da ene (รจ) a enno (sono). Passiamo poi agli avverbi di luogo: tolรข (lร ), tulรฌ (lรฌ), toqui (qui), diquรฌ, toquรฌ (qua) e agli aggettivi dimostrativi: sta, sti, sto, ste, tiste, quiste (questa, questi, questo, queste). Quala o qualo per dire quale, quanno per quando, quasi per quasi, quelle si traduce in niente e qnente.

A scuola di imprecazioni

Una caratteristica dei dialetti รจ la massiccia presenza di modi di dire e di imprecazioni rivolte a chi in quel momento (sfortunatamente) si trova nei paraggi.ย  Posce murรฌ abbrugiato o possa piatte โ€˜na pulmunite abbirata, ma anche che te piasse no sbocco de sangue o possa fa un travaso de sangue, o un gummito de sangue, posce cresce โ€˜n chilo al giorno. Tanto per essere gentili. Tra i modi di dire piรน significativi, che ci ha suggerito anche Feroce, vi segnaliamo: esse piรน sfortunati de i cani in piazza. ยซI cani che stanno in piazza non hanno una famiglia, non li vuole nessuno, per questo sono sfortunati e tutti li cacciano, oppure lโ€™ae fatta su la latta per dire che uno se le va a cercare. Infine, se uno sente freddo, stae a fรขโ€™ el cicoloยป.

 


Le puntate precedenti

Perugino
Eugubino
Castellano
Folignate
Spoletino
Ternano
Orvietano

Pievese

Per lโ€™importante ricorrenza saranno presentati il restauro e la digitalizzazione degli Statuti e delle Matricoleย e si terrร  un convegno di studi sugli statuti delle corporazioni medievali.

Lo Statuto del 1323 delย Nobile Collegio della Mercanzia compie ben 700 anni. Lโ€™istituzione, che fino a tutto il secolo XVIII ebbe primissima importanza nel governo di Perugia, si appresta a celebrare lโ€™importante ricorrenza con un doppio appuntamento. Ma non basta, perchรฉ in cantiere รจ anche un progetto, ancora in lavorazione riservata, che sarร  destinato ai visitatori e che valorizzerร  sia la storia che il patrimonio artistico della sede della corporazione degli antichi mercanti, che con la loro avventurosa intraprendenza fecero rinascere Perugia, rendendola ricca dei suoi principali monumenti medievali.

 

 

Il 20 novembre, alle ore 10,30, allโ€™Archivio di Statoย di Perugia, saranno presentati laย digitalizzazione e il restauro degli Statuti e della Matricole, curati dallo stesso Archivio di Stato, dove sono conservati.ย Vi interverranno: laย Direttrice,ย Cinzia Rutili, il Rettore del Nobile Collegio della Mercanzia,ย Giuseppe Severini; lโ€™Assessore alla Cultura del Comune di Perugia,ย Leonardo Varasano; la Soprintendente archivistica e bibliografica dell’Umbria e del Lazio,ย Giovanna Giubbini; il prof.ย Mirko Santanicchia, dellโ€™Universitร  degli studi di Perugia; il prof.ย Attilio Bartoli Langeli, dellโ€™Universitร  degli Studi di Padova.

Il secondo appuntamento, per ilย 24 novembre, alle ore 16,00 alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, si terrร  unย convegno di studi dal titoloย โ€œPer i 700 anni dello Statuto del 1323 della Mercanzia di Perugiaโ€.ย Lโ€™evento รจย organizzato dalla Mercanzia con il patrocinio e il sostegno della Regione Umbria e i patrocini del Comune di Perugia e dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia.

La presentazione sarร  a cura diย Giuseppe Severini,ย Rettore della Mercanzia, con i saluti istituzionali diย Leonardo Varasano,ย Assessore alla Cultura di Perugia. A seguire, i contributi degli illustri relatori:ย Tommaso di Carpegna Falconieri, dellโ€™Universitร  degli studi di Urbino,ย โ€œUn Medioevo di mercanti, giuristiย e cavalieri: elementi di contrapposizione e di condivisioneโ€;ย Attilio Bartoli Langeli,ย giร ย dellโ€™Universitร  degli studi di Padova,ย โ€œDivagazioni sulla storiaย della Mercanzia e delle Artiโ€;ย Mario Ascheri, giร ย dellโ€™Universitร  degli studi di Roma Tre, Sassari e Siena,ย โ€œL’edizione degli statuti della Mercanzia di Perugiaโ€;ย Sandro Notari,ย dellโ€™Universitร  degli studi di Urbino,ย โ€œAlcune note di confronto tra lo statutoย dei Mercanti di Roma (1317) e quelloย della Mercanzia di Perugia (1323)โ€;ย Gregorio Cestini,ย โ€œBaldo degli Ubaldi advocatusย della Mercanzia perugina. Prime ricercheโ€. Leย conclusioniย saranno diย Ferdinando Treggiari, dellโ€™Universitร  degli studi di Perugia.

 


Gli appuntamenti sono ad ingresso libero. La cittadinanza รจ inviata a partecipare.

Una cena nella residenza dellโ€™ambasciatore italiano e uno show cooking: protagonista sarร  lโ€™olio extravergine di oliva.

Sarร  lo chef Lorenzo Cantoni a rappresentare lโ€™Italia gourmet alla Settimana della Cucina italiana nel Mondo in Norvegia, ad Oslo. Sarร  protagonista, con i suoi piatti, allโ€™ottavaย edizione della rassegna annuale dedicata alla promozione dei prodotti agroalimentari e alla cucina di qualitร , incentrata questโ€™anno sul tema A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto.ย 

 

Lorenzo Cantoni, foto Andrea Fongo

 

Lโ€™appuntamentoย voluto dallโ€™Ambasciata dโ€™Italia in Norvegia e Islanda e realizzata in sinergia con lโ€™Istituto italiano di Cultura a Oslo, lโ€™Agenzia Ice e lโ€™associazione Ambasciatori del Gusto,ย si รจ concretizzato attraverso lโ€™agenzia creativaย transdisciplinareย Brand Culturale,ย che si รจ fatta promotrice della valorizzazione della tradizione gastronomico-culturale dellโ€™Umbria nella capitale norvegese, dal 14 al 16 novembre prossimi. Per lโ€™occasione, lโ€™Ambasciata italiana ha scommesso tutto sullโ€™oro verde dellโ€™Umbria: lโ€™olio extravergine di oliva. Da qui la scelta dello chef umbro Lorenzo Cantoni, ambasciatore dellโ€™Olio e Migliore Chef dellโ€™Olio per Airo 2021.

Lโ€™evento prevede momenti dedicati alle degustazioni, alle lezioni di cucina, agli show culinari che si alterneranno a momenti un poโ€™ piรน teorici come conferenze e mostre fotografiche riguardanti i prodotti enogastronomici della regione Umbria, per promuoverne le eccellenze.ย 

Dalla cena di gala allo show cooking. Allo chef Cantoni del ristorante Il Frantoio di Assisi, di Elena Angeletti, รจ stata affidata la preparazione della cena di gala nella residenza dellโ€™ambasciatore italiano, Stefano Nicoletti, doveย realizzerร  piatti della tradizione umbra in chiave rivisitata, che avranno come ingrediente principale lโ€™olio extra vergine dโ€™oliva. Il menu prevede: lumache, tartufo e patate di Pietralunga; tortello 36 tuorli, fagiolina del lago, rapi del Trasimeno, tinca affumicata; filetto di cervo, porcini, frutti rossi marinati alla rapa; โ€œminestroneโ€ & namelaka vaniglia e olio extravergine di oliva. Nella preparazione dei piatti, anche durante lo show cooking, sarร  supportato dallo chef Piergiorgio Cianci.

Chef portavoce dellโ€™Umbria gourmet.ย Lorenzo Cantoni, sulla cresta dellโ€™onda della ristorazione umbraย fine dining, ne ha fatta di strada: finito lโ€™alberghiero inizia la sua carriera nei ristoranti della riviera adriatica e dopo interessanti esperienze in Italia, in Francia, Belgio e Olandaย torna in Altotevere, dove inizia un percorso che lo porta a costruire una cucina improntata aย valorizzare i produttori dโ€™eccellenza umbri.ย L’imprenditriceย Elena Angeletti scommette sul suoย food concept:ย creare un โ€œlab del gustoโ€. Gli affida il ristorante Il Frantoio di Assisiย per dare vita ad una โ€œcucina emozionaleโ€.ย Nasce cosรฌ la filosofia di Cantoni doveย lโ€™olio extravergine di oliva diventa un ingrediente, non piรน un condimento. Uno dietro lโ€™altro arrivano subito i primi riconoscimenti: viene eletto Miglior Chef Airo 2021, lโ€™associazione che successivamente lo proclama ambasciatore dellโ€™olio; il Frantoio entra in Guida Michelin e diventa Miglior ristorante 2022 e 2023 per lโ€™Associazione Cittร  dellโ€™olio.

Che Veronica Giuliani fosse la santa di Cittร  di Castello lo sapevo fin da adolescente, ma non ricordo per quali vie ero giunto a tale conoscenza.

La ritrovai, Veronica, in un dipinto nel monastero della Clarisse sul Lago dโ€™Iseo, ormai adulto, e me ne innamorai: la pensai assiduamente, fino a dover scrivere un libro su di lei quasi per placare questa sete di contatto. Nonostante fosse piรน grande di me di ben 290 anni (nacque a Mercatello sul Metauro, nelle Marche, il 27 dicembre 1660, e io sono del 1950) qualcosa mi legรฒ a lei. Qualcosa di spirituale? Sรฌ, ma non solo; credo che tra noi โ€“ e capisco che lโ€™espressione sia del tutto impropria โ€“ esisteva un elemento erotico.

La storia

Nel 1678, allโ€™etร  di 18 anni, Veronica arriva a Cittร  di Castello, dove conosce le Clarisse Cappuccine, monache francescane di stretta clausura fondate nel 1535 dalla nobildonna spagnola Maria Requenses Longo, vedova dellโ€™italiano Giovanni Longo. Il nome della congregazione, in esteso, รจ Ordine di Santa Chiara delle Cappuccine. Nellโ€™inverno del 2006 giunsi a Cittร  di Castello. Unโ€™occasione imprevista di lavoro (o forse unโ€™energia arcana) mi aveva condotto nella cittadina umbra. Lร  gli anni piรน oscuri del tardo Medioevo riverberano dalle mura dei palazzi nobiliari e degli antichi conventi. Lโ€™anacronismo religioso รจ cultura dominante, una mescola di devozione e superstizione. La magia nera, fatta di bamboline trafitte da spilli e chiodi arrugginiti, si incontra facilmente nei rapporti con le persone, nei racconti di vita e nel dolore delle famiglie tifernati.

Veronica Giuliani

Il piccolo albergo dove solitamente alloggiavo era ubicato nel centro storico, a pochi passi da un crocicchio di quattro strade dove si affacciano ben tre conventi di monache di clausura. Una vecchia leggenda, ormai poco nota agli stessi abitanti del borgo, narra che in quellโ€™incrocio โ€“ dove la via Dei Lanari si immette nella via Fucci intersecando Corso XI Settembre โ€“ si trovasse il punto di convergenza delle Linee del Male. Cosa esse fossero non รจ chiaro, ma si dice che lรฌ venissero a condensarsi particolari energie negative e diaboliche provenienti dai quattro punti cardinali. Il Monastero delle Murate, la cui struttura perimetrale costituisce lโ€™intera via dei Lanari, dovrebbe essere stato il primo baluardo sorto in opposizione alle nefaste influenze del Maligno; dalla parte opposta, in via Fucci, si trova il Monastero delle Clarisse di Santa Cecilia e, su Corso XI Settembre, quello delle Cappuccine, in cui Veronica Giuliani trascorse lโ€™intera vita claustrale.

In un vicoletto, retrostante il complesso di Santa Cecilia, adiacente a un portone di legno marcio che introduceva a un piccolo orto, cโ€™era, appesa al muro, una sorta di bacheca composta da vecchie assi, probabilmente di proprietร  di un mago o di una fattucchiera. Erano esposti, in bella mostra, gli affatturamenti e le malie che questi sinistri personaggi compivano per i loro clienti: rospi trafitti da spilloni, ciocche di capelli annodati da nastrini rossi, bamboline di stoffa inchiodate a un cuore di cartone con un grosso ago. Sul far della sera spesso passavo per quella stradina per cenare in una trattoria poco distante e a volte scorgevo le sagome di individui che sostavano di fronte allโ€™insolito altarino, quasi assorti in preghiera. Il clima, certamente tetro e inquietante, soprattutto dโ€™inverno, col venire avanti delle prime ombre della notte, scoraggiava il passaggio dei viandanti comprensibilmente timorosi: qualcuno transitava rapidamente e senza guardare, altri sceglievano un tragitto piรน lungo al fine di evitare quel luogo. Io non avvertii mai sentimenti di paura, quanto piuttosto di pena, quasi che il dolore di cui era intrisa quella porzione di vicolo si facesse palpabile e divenisse la trama di storie di amori disperati, di speranze infrante e di fallimenti, di rancori mai sopiti e di non placati desideri di vendetta; povera gente, pensavo, mentre diveniva nitida la consapevolezza di come la condizione umana sia sempre drammatica. Da lรฌ, in meno di trecento passi, si arriva al Monastero di Santa Veronica. La Santa mi aspettava chiusa nella teca di vetro, dentro alla piccola cappella sotto la grata ferrea che separa il coro delle monache dalla parte di chiesa riservata ai laici. Era bella anche da morta, col suo corpo esile mummificato avvolto dallโ€™abito religioso delle Clarisse.

Veronica Giuliani รจ certamente una grande mistica cattolica, proclamata dottore della Chiesa e resa agli onori degli altari da Papa Gregorio XVI nel 1839. Trascorse una vita di intensissima penitenza; stese un diario di migliaia di pagine per 34 anni, in un italiano confuso e sgrammaticato, descrivendo il proprio percorso di unione con Dio e le relative, incredibili esperienze sovrannaturali. Molti passi del diario mettono in luce una relazione col Cristo intrisa di un amore profondo, travolgente, passionale, che in certi tratti sembra avere addirittura una valenza erotica e risvolti sadomasochisti. Nel venerdรฌ santo del 1697 riceve le stigmate e viene indagata dal Santโ€™Uffizio, da cui subisce ripetute umiliazioni, anche messa alla prova da mortificanti punizioni corporali. Nel 1703 รจ pienamente assolta e le vengono restituiti i diritti capitolari. Diviene Badessa del monastero di Cittร  di Castello il 5 aprile 1716 e qui morirร , giร  in odore di santitร , il 19 luglio del 1727.

Il mio breve saggio, il cui sottotitolo รจ Introduzione ad unโ€™analisi realistica della personalitร  di Veronica Giuliani, la Santa di Cittร  di Castello (Cf. Veronica โ€“ Ed. EVA, 2008, prefaz. del Prof. Gianangelo Palo) รจ prevalentemente finalizzato a indagare se le eccezionali esperienze mistiche di Veronica Giuliani siano il frutto di una personalitร  schizoide e autolesionista o abbiano una loro dignitร  ontologica e sovrannaturale. Pongo la domanda, ma mi astengo dal dare una risposta definitiva.

Il volumetto di cui sono il principale autore (due capitoli sono stati scritti da Lucia Barbagallo e da Michela Collina, con prefazione dello psicanalista Gianangelo Palo) non fu ben accolto a Cittร  di Castello. Il metodo dโ€™indagine con cui provai a studiare la personalitร  della Santa fu quello cosiddetto psicostorico, ideato dallo psicologo e teologo canadese Jean Marc Charon, autore della pregevolissima opera Da Narciso a Gesรน: la ricerca dellโ€™identitร  in Francesco dโ€™Assisi (Ed. Messaggero, Padova 1995), con la quale fonda il metodo. Era prevedibile comunque che un tentativo di intromissione delle discipline psicologiche e cliniche del mondo del sacro fosse mal visto dal bigottismo di certi storici clericali. Di fatto alla presentazione del libro cโ€™era pochissima gente ed alcune persone addentro agli studi veronichiani non mi risparmiarono i loro strali. Inviai qualche copia del saggio alle religiose dei tre monasteri, ma non ricevetti nรฉ un ringraziamento, nรฉ un commento: col Maligno รจ meglio non dialogare. Ebbi tuttavia la soddisfazione di trovare citato il mio lavoro nellโ€™enciclopedia multimediale Wikipedia, senza che avessi promosso alcuna azione a tal fine.

Le Clarisse Cappuccine

Il monastero della Clarisse Cappuccine di Cittร  di Castello nacque su un fondo acquistato dalle monache nel 1630. La costruzione dellโ€™intero complesso durรฒ 13 anni. Al tempo in cui Veronica fece domanda come postulante (1677) era tradizione della maggior parte degli Ordini religiosi femminili richiedere alla famiglia della probanda una dote, di solito abbastanza cospicua, da portare in offerta alla comunitร .

Questa consuetudine non era applicata nella congregazione delle Clarisse Cappuccine di Cittร  di Castello, dove il voto di povertร  veniva considerato, sia in senso individuale sia collettivo, in maniera radicale. La giornata di una monaca di clausura del XVII secolo non era molto diversa da quella che vive una religiosa di oggi: certo, i rigori della vita claustrale sono stati mitigati soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II; in molti conventi sono comparsi il riscaldamento, lโ€™acqua calda, gli elettrodomestici, fin anche gli strumenti informatici, ma le ore di preghiera, le pratiche devozionali e penitenziali, i silenzi, sono rimasti piรน o meno quelli, retaggio di una tradizione secolare. Ma ciรฒ che non รจ cambiato e mai cambierร  รจ la strana commistione di santitร  e debolezza umana, di umiltร  e orgoglio, di audacia e viltร , di anelito alla trascendenza e invischiamento nella materialitร  piรน meschina, di tenacia psicologica e fragilitร , che sempre ho trovato in queste comunitร  femminili (forse non da meno sono quelle maschili), dove il fervore spirituale si mescola sovente a sentimenti assai meno nobili. Dโ€™altra parte convivere per anni e anni nel contesto della vita cenobitica, fianco a fianco, con penuria di stimolazioni esterne, investimento libidico nullo (fosse anche per innocui oggetti di desiderio) costringe a fenomeni di amplificazione della realtร  interiore, delle proiezioni, che non di rado aprono lโ€™accesso alla dimensione psicopatologica. Invidie, rancori e dispettucci sono altrettanto frequenti degli slanci dโ€™abnegazione, dei nascosti ed eroici sacrifici, delle notti di fervida preghiera.

 

Monastero delle Clarisse Cappuccine di Cittร  di Castello.

 

La giornata delle monache di Santa Chiara inizia ben prima delle luci dellโ€™alba con la recita del Mattutino. Seguono le Lodi, lโ€™Ora Terza, poi Sesta e Nona, fino ai Vespri e alla Compieta: con questโ€™ultima inizia il grande silenzio. Due volte alla settimana, dopo il canto del Vespro le monache Cappuccine si dedicano alle pratiche di mortificazione corporale. Lo strumento penitenziale piรน in uso รจ la disciplina, una serie di corde annodate o catenelle metalliche con cui le religiose si percuotono le spalle nude. Spesso indossano anche il cilicio, cintura con punte aguzze che si infliggono nella pelle. Oggi le queste pratiche hanno ormai una valenza simbolica e non arrivano a produrre vere ferite o importate dolore fisico. Veronica Giuliani, invece, con esse si martoriava, si massacrava lโ€™esile corpo, memore della sofferenza patita dal suo amato Sposo Gesรน sul Calvario. Come racconta nel diario fu proprio Gesรน di Nazareth a proporle di divenire sua sposa in una visione del 1693; lei accetto, aveva 33 anni, come il suo maestro e amante che, come narra la tradizione, alla stessa etร  salรฌ il patibolo della Croce. Questo amore la divorerร  letteralmente per il resto della vita, cosรฌ ogni penitenza, ogni dolore, ogni sofferenza, ogni silenzio suggelleranno lโ€™unione col suo Cristo-Dio: Deus meus et omnia, recitava di continuo San Francesco, e in questo Tutto si lasciรฒ sprofondare Veronica.

Ancor oggi, affacciandoci nella piccola chiesa dove riposa il corpo della Santa, al numero 21 di Via XI Settembre, unโ€™atmosfera solenne e cupa ci avvolge, mentre il silenzio e la vibrazione di quel luogo vengono a regalarci qualche prezioso momento di lontananza dal frastuono del mondo. Mi sorge la domanda: perchรฉ una suora di clausura si fa suora di clausura? Quel silenzio รจ la risposta.

Mercoledรฌ 15 novembre alle ore 18:00 e alle ore 21:00 il Cinema Teatro Dante di Sansepolcro ospiterร  la Premiere mondiale del film โ€œAlla ricerca di Roseโ€ dei registi Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini.

Lโ€™evento, giร  sold out nel primo giorno di programmazione, ha visto la necessitร  di aprire una nuova proiezione il 16 novembre alle ore 21:00, anch’essa esaurita in poche ore. Per questo si replica il 5 dicembre – :, presso il Cinema Teatro Dante di Sansepolcro (AR).

Grande interesse suscitato in Alta Valle del Tevere dalla pellicola made in San Giustino che ha visto coinvolti oltre 60 attori under 10, particolaritร  che ha giovato un guinness per essere lโ€™unico film al mondo con un cast di soli bambini.

La casa di produzione Whiterose Pictures ha organizzato per lโ€™anteprima, nella quale sono attesi il cast tecnico, artistico e le istituzioni, un particolare Green Carpetย con photocall: non il solito tappeto rosso, quindi, ma un tappeto โ€œdโ€™erbaโ€ verde (viste le tematiche ambientali che tocca la trama del film), mentre la facciata del Cinema sarร  illuminata di verde.

Alla ricerca di Rose che ha richiesto quasi un mese di riprese e ben sette mesi di post-produzione ci condurrร  nel 2029 in un mondo distopico (con la possibilitร  di vedere luoghi della Valtiberina Umbro-Toscana sotto una luce diversa), dove un gruppo di bambini, dopo un evento misterioso, si ritrova a fare i conti con un mondo senza adulti, elettricitร  e tecnologia, e parte alla ricerca di colei che sembra essere lโ€™unica donna rimasta sulla Terra: โ€œRoseโ€. I protagonisti della storia, infatti, intraprendono un viaggio alla scoperta di loro stessi, di una natura incontaminata e alla ricerca di una figura materna.

Tanti quindi gli argomenti celati nella pellicola che oltre al rispetto della natura, tratta lโ€™aggregazione giovanile, lโ€™amicizia e la famiglia (quale fulcro importantissimo per il benessere e la crescita del bambino).

I registi Lorenzo Lombardi (โ€œIn the marketโ€) e Nicola Santi Amantini (โ€œNon ci indurre in tentazioneโ€) che hanno ideato questa singolare storia raccontano che il film รจ anche un progetto innovativo, ed รจ anche forse questo lโ€™ingrediente che ha spinto lโ€™attrice Valentina Lodovini a entrare a far parte del progetto dando voce alla โ€œfamosaโ€ Rose del titolo. La troupe principale del film, vede, fra gli altri, anche storici collaboratori dei due registi umbri: Stefano Guerrini (drone operator), Marco Mercati (fonico e sound design), e Carmen Adincu (make-up artist e hair stylist).

Il film รจ anche la conclusione di un progetto scolastico, iniziato a dicembre 2022 e realizzato nellโ€™ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e Ministero dellโ€™Istruzione e che vede lโ€™insegnamento del Cinema a scuola, coadiuvato dal dirigente scolastico Elio Boriosi e dalla referente Loretta Zazzi. Alla ricerca di Rose รจ patrocinato dallโ€™amministrazione comunale di San Giustino (PG), dal sindaco Paolo Fratini e dallโ€™Assessore alla Cultura Milena Ganganelli Crispoltoni.

 


Il trailer del film

Intervista al regista

Convegno โ€œLugnano comunitร  operosa nel Territorio Amerinoโ€, sabato 11 novembre a Lugnano e domenica 12 ad Amelia.

Lโ€™iniziativa รจ organizzata dal Comune di Lugnano con il patrocinio dellโ€™AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale), associazione di grande rilievo culturale che investe in conoscenza e mantenimento delle strutture industriali, agricole ecc.

Molte sono le nostre eccellenze, anche note, ma ancora molte di esse, non sono conosciute. Questa occasione puรฒ, nel tempo, determinare una prima mappatura di beni artistici e architettonici preziosi del nostro territorio che aggiunte a quelle piรน note, aumenterebbero la capacitร  attrattiva dei nostri borghi. Questโ€™anno lโ€™iniziativa, patrocinata anche dallโ€™Associazione I Borghi piรน Belli dโ€™Italia, si รจ allargata ed ha coinvolto, nellโ€™organizzazione, il comune di Amelia in quellโ€™ottica condivisa di collaborazione con lo scopo di ampliare il panorama degli studi, di ricerca, per la conservazione e valorizzazione del nostro prezioso e diffuso patrimonio artistico e culturale: valore assoluto di unicitร  e ricchezza per tutto il comprensorio amerino.

Lโ€™evento รจ diviso in due giornate e si svolgerร  sabato 11 novembre a Lugnano e domenica 12 ad Amelia.

 

 

Sabato 11 Novembre, verranno presentati interessanti novitร  sul fronte lugnanese, come:

  • la originaria destinazione della Fabbrica scoperta in recenti ricerche, che nella seconda metร  dellโ€™Ottocento, era uno dei piรน grandi molini per la lavorazione dellโ€™olio;
  • lo studio di fattibilitร  per una scuola di restauro che intende creare corsi formativi, finalizzati a fornire unโ€™esperienza pratica alle varie figure che si trovano ad operare allโ€™interno di un cantiere concernente un bene culturale;
  • il progetto dellโ€™invaso del Monticello che potrebbe successivamente portare al recupero del Molino medievale della Para (quello degli antichi mulini รจ un trait dโ€™union per tutti i comuni del comprensorio insieme a quello delle antiche fornaci romane);
  • il restauro della Fabbrica avvenuta tra la fine degli anni 80 ed inizi 90, che oggi ospita il museo civico storico ed archeologico, ottimo esempio conservativo che ha dato al comune di Lugnano la possibilitร  di possedere un contenitore culturale di tutto rispetto.

 

Lโ€™ultimo argomento della sezione lugnanese รจ dedicato al Museo Civico archeologico, che ospita i resti della villa romana di Poggio Gramignano, dove si trova un raro esempio di piccola bambola in osso. Su questo argomento sarร  ospite dโ€™eccezione del Convegno, la dott.ssa Chiara Bianchi, una ricercatrice dellโ€™Universitร  di Friburgo, che esporrร  le sue ricerche cercando di interpretare questo reperto importante nel contesto del suo rinvenimento. La giornata di questo convegno avrร  anche una appendice di promozione dei prodotti della filiera corta del Territorio, finanziato dal Gal Ternano, con una degustazione con i prodotti del Lugnano Borgart Cibus.

La seconda giornata, Domenica 12 novembre, che si svolgerร  nel comune di Amelia, presso la pinacoteca comunale, sarร  incentrata sugli antichi mulini ad acqua insistenti sul territorio comunale amerino, individuati da una precisa ed attenta ricognizione, con importanti relazioni e fotografie che ne testimoniano la memoria, tra cui anche la Para di Amelia vista in ottica propositiva e di grande opportunitร  per tutto il territorio amerino.

La giornata amerina prevede anche una interessante visita al mulino Marzoli situato tra le frazioni di Fornole e Montecampano, una struttura da pochi conosciuta e che conserva ancora i torchi di legno settecenteschi.

ยซFin da ragazzo ho capito che la pallavolo poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Guardavo la โ€œGenerazione dei fenomeniโ€ e volevo essere come loro.ยป

Quando intervisti lโ€™allenatore italiano piรน vincente della pallavolo, fresco di Supercoppa con la Imoco Volley di Conegliano e del titolo europeo con la nazionale femminile turca, tutto ti aspetti meno che finire a parlare di calcio. Con Daniele Santarelli, nato a Foligno 42 anni fa e cresciuto sportivamente in diverse parti dโ€™Italia, รจ andata cosรฌ. Ma prima del Milan (la squadra che entrambi tifiamo) abbiamo chiacchierato anche di molto altro: delle sue vittorie (tante), dellโ€™Umbria (che porta sempre con sรฉ), delle donne che allena e persino di Carlo Ancelotti. ยซรˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions.ยป Daniele รจ ancora giovane e il tempo per vincerle ce lโ€™ha.
Santarelli, con la sua bacheca ricchissima di trofei, รจ lโ€™allenatore piรน vincente della pallavolo italiana: un Mondiale con la nazionale femminile della Serbia, cinque scudetti, quattro Coppe Italia, due Mondiali per club, una Champions League e sei Supercoppe italiane, lโ€™ultima conquistata pochi giorni fa. Nello stesso anno (2022) ha vinto due medaglie dโ€™oro: la prima sulla panchina della Serbia, la seconda pochi mesi dopo guidando la Imoco Volley. Con la Turchia nel 2023 ha portato a casa una medaglia dโ€™oro alla Volleyball Nations League e un Campionato Europeo.

 

Daniele Santarelli con la coppa del Campionato Europeo 2023

 

Daniele, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ casa mia. Ogni volta che torno respiro unโ€™aria familiare. รˆ il luogo in cui sono nato e cresciuto, dove abitano i miei parenti e i miei amici. Mi manca sempre.

 

Da quanto tempo vive fuori regione?

Da 15 anni.

 

Che ricordi ha dei suoi inizi a Foligno?

Ho dei ricordi meravigliosi. La pallavolo da professionista era solo un sogno; giocavamo alle Commerciali, eravamo quattro gatti. Il volley non era uno sport molto diffuso allโ€™epoca, nรฉ a Foligno nรฉ in Umbria. Da subito perรฒ ho capito che poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Allโ€™inizio era solo un gioco, una passione, un sogno: guardavo la famosa Generazione di fenomeni โ€“ lโ€™Italia di Julio Velasco che in quegli anni vinceva tutto โ€“ e volevo essere come loro. Tutto ciรฒ che aveva a che fare con questo sport era qualcosa di magico.

 

รˆ proprio di queste ore la nomina di Velasco come nuovo ct della nazionale femminile di volley. Chissร  se saprร  ricreare una squadra allโ€™altezza di quella maschile degli anni โ€˜90? ย ย ย 

Me lo auguro, ma non รจ nemmeno confrontabile.

 

Torniamo a lei. La sua strada sportiva comโ€™รจ proseguita?

Ho girato molto. Sono stato a giocare a Vicenza per due anni, per poi trasferirmi a Terracina. Da allenatore ho iniziato a Pesaro, poi sono andato a Urbino e a Casalmaggiore. Da 9 anni sono a Conegliano (Treviso).

 

Ha dichiarato: โ€œConegliano รจ casa mia, e ormai lo รจ da tanto tempoโ€: tornerร , magari a fine carriera, a vivere in Umbria?

Non ci voglio pensare alla fine della mia carriera, mi mette tristezza. (ride)

 

 

รˆ fresco della vittoria del Campionato Europeo con la Turchia: se lo aspettava questo risultato?

Cโ€™era qualcosa che mi portava verso la Turchia. Sapevo di fare un cambiamento strano, quasi pazzo, perchรฉ lasciavo la Serbia, una squadra che aveva vinto gli ultimi due Mondiali, un bronzo olimpico e un argento europeo, perรฒ qualcosa mi diceva che questa nuova scommessa era per me una sfida da accettare. Ero convinto che avremmo fatto bene, nessuno perรฒ si aspettava unโ€™estate come quella trascorsa: la vittoria della Volleyball Nations League, il Campionato Europeo e la qualificazione alla World Cup. Tutto questo mi inorgoglisce tantissimo e sono molto felice, anche se ora sono salite le aspettative.

 

Questo la spaventa?

No. Le pressioni fanno parte del mio lavoro, sin da quando ho iniziato. Sono io stesso, a volte, a mettermele addosso ma non mi preoccupo, perchรฉ in realtร  ho ben chiaro quello che voglio.

ย 

Parliamo della partita giocata allโ€™Europeo contro lโ€™Italia: il suo cuore era diviso a metร ?

Lโ€™Italia รจ il mio Paese, รจ ovvio che cantare lโ€™inno e conoscere tutti dallโ€™altra parte della rete fa un certo effetto, perรฒ รจ il mio lavoro e, a prescindere dalla nazionale o dal club che alleno, io voglio vincere. Ho sempre pensato questo, anche quando giocavo a bassi livelli: se gioco a carte con mia mamma faccio di tutto per vincere e sto malissimo se perdo! (scherza). Quando giocavo al campetto coi miei amici non accettavo la sconfitta: la competizione sportiva fa parte di me.

 

รˆ considerato lโ€™allenatore piรน vincente nella storia della pallavolo italiana. Vista la sua risposta precedente: quanto ne รจ orgoglioso?

Molto, perรฒ non ci penso. Non voglio guardare quello che รจ stato, ma quello che sarร . Finora ho fatto un bel cammino, ma il mio viaggio รจ ancora lungo e me lo voglio godere appieno. Forse lo farรฒ – come diceva lei prima – quando tornerรฒ in Umbria e sarรฒ in pensione, ora non รจ il momento di fermarmi a pensare.

 

Il suo prossimo obiettivo?

Le Olimpiadi del 2024.

 

Santarelli con alcuni dei tanti trofei vinti

 

Leggendo il suo palmarรจs mi รจ venuto in mente Carlo Ancelotti, lโ€™allenatore di calcio italiano tra i piรน vincenti. Si arrabbia se faccio questo parallelismo?

No, assolutamente. รˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions (ride). Mi piace tanto per la personalitร , per il carisma, la simpatia, la pacatezza e il modo di fare. รˆ davvero un personaggio, forse il migliore. Antonio Conte e Josรฉ Mourinho per me sono degli esempi e mi affascinano, perรฒ mi avvicino molto piรน ad Ancelotti, anche per il rapporto che ha con i giocatori, con la stampa e per il suo modo di festeggiare.

 

Ha fumato anche lei il sigaro per festeggiare?

Qualche volta sรฌ. (ride)

 

Qual รจ il segreto per creare un gruppo vincente?

Senza il talento delle giocatrici non si va da nessuna parte. รˆ ovvio perรฒ che ci vuole qualcosa in piรน: lo spirito, le motivazioni, lโ€™ambiente, lโ€™atmosfera e anche una buona dose di fortuna. Tutto si deve incastrare. Quando ho scelto di allenare la Turchia sapevo che era una nazionale con del potenziale; ho fatto subito capire alle giocatrici quali fossero le mie idee e le mie motivazioni e ho cercato di farle stare bene. Non รจ facile creare una squadra vincente: ci vuole tempo e si deve lavorare giorno dopo giorno, non รจ un interruttore che si accende e si spegne. Ma soprattutto si deve essere sinceri con chi si allena.

 

Ha qualche rito prima di una gara?

Non sono scaramantico per niente. Intorno ho persone scaramantiche che cercano di contagiarmi, ma non ci riescono.

 

Ha allenato sempre squadre femminili?

No. Ho iniziato allenando gli uomini partendo dalle categorie piรน basse poi si รจ aperta la possibilitร  di lavorare con le donne, per le squadre femminili cโ€™รจ maggiore richiesta.

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Cโ€™รจ molta differenza?

Assolutamente sรฌ. La pallavolo femminile รจ molto piรน adatta a me. Sono predisposto a gestire la loro complessitร  e la loro mente: le donne hanno bisogno di attenzioni, di essere ascoltate, capite e danno molto piรน degli uomini. Hanno degli apici incredibili, sia in positivo sia in negativo: quando lโ€™apice รจ positivo arrivano ad altissimi livelli.

 

Una curiositร  su Daniele che in pochi conosconoโ€ฆ

Ora su due piedi non mi viene in mente. Posso dire che sono fissato con lโ€™alimentazione e cerco di mantenermi in forma, non sgarro mai. Sono anche molto quadrato e precisino, a volte divento fastidioso. Non sopporto il disordine, la confusione e la disorganizzazione. Questo si manifesta sia nella vita lavorativa sia in quella privata.

 

 

Santarelli sulla panchina della Serbia

 

Segue altri sport?

Sono molto appassionato di calcio.

 

Per quale squadra tifa? Lโ€™avverto che la sua risposta decreterร  lโ€™esito dallโ€™intervista (scherzo).

Sono un milanista sfegatato. Lo seguo sempre e leggo tutto.

 

Ottima rispostaโ€ฆ

Ah, รจ andata bene!

 

รˆ sposato con Monica De Gennaro, che gioca nella Imoco Volley e che lei allena: il pallone resta fuori o anche in casa si parla di volley?

Spesso resta fuori anche se, essendo il nostro lavoro, รจ normale che a volte se ne parli.

 

Per concludere, la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria?

Sicuramente il palazzo grigio a Sportella Marini, il quartiere di Foligno dove sono cresciuto. Lรฌ vive ancora mia mamma e lรฌ ho passato la mia infanzia: ho dei ricordi sia belli sia brutti. I giochi, il terremoto del โ€™97, tutto รจ riconducibile a quel palazzo, per me รจ un qualcosa di incredibile.

 

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

รˆ una terra magica, naturale e molto semplice: me ne sono accorto quando sono andato via, รจ solo a quel punto che ho capito dovโ€™ero cresciuto. รˆ anche un luogo fuori dal mondo – sia in positivo sia in negativo. Quando la criticano la difendo a spada tratta come se fosse la mia famiglia. Lโ€™Italia รจ bella, ma lโ€™Umbria ha qualcosa di unico.

Stamattina 8 novembre presso la Sala dei Notari a Perugia, รจ stato presentato il giornale online ambientato ai tempi del Divin Pittore e gestito da intraprendenti โ€œgiornalistiโ€ in erba.

Il progetto, che gode del sostegno della Fondazione Perugia, รจ stato ideato dallโ€™Associazione Aboutumbria in partnership con la Direzione Didattica di Magione e prevede la realizzazione di un sito-web/rivista โ€“ www.lagazzettadelperugino.it – alimentato dagli alunni e ambientato nel periodo di passaggio dal XV al XVI secolo. Un giornale culturale in cui gli argomenti sono quelli dellโ€™epoca di riferimento trattati come se chi scrive vivesse in quel periodo storico. Il tutto inserito in un supporto come quello del giornale on line, in un tempo in cui le notizie si diffondevano ancora per via orale. Lโ€™argomento principale a cui si ispirano notizie, articoli e interviste รจ il Perugino, la sua vita e le sue opere. Parallelamente vengono toccati argomenti correlati legati alla storia dei comuni in quel periodo, notizie legate al lago Trasimeno e allโ€™ambiente circostante, focus su mestieri tradizionali giร  presenti nel tessuto socio-lavorativo dellโ€™epoca.

 

 

La Sala dei Notari per lโ€™occasione รจ stata popolata da oltre 100 ragazzi rappresentanti dei vari plessi della Direzione Didattica di Magione, accompagnati da insegnanti e genitori. La mattinata si รจ aperta con la presentazione dellโ€™Associazione AboutUmbria da parte di Ugo Mancusi, direttore marketing di AboutUmbria, da anni impegnata in progetti di marketing culturale e territoriale e che questโ€™anno รจ stata molto attiva nella celebrazione del cinquecentenario dalla morte di Perugino e Signorelli.

Subito dopo, i saluti del vicesindaco del Comune di Perugia Gianluca Tuteri che, ponendo lโ€™accento sulla bellezza della Sala dei Notari che ha ospitato lโ€™evento, ha sottolineato come questa stessa Sala sia stata vista anche dal Perugino, vissuto nel periodo rinascimentale, epoca di grandi cambiamenti e innovazioni e di divulgazione della conoscenza, proprio come รจ nello spirito di questa nuova โ€œrivistaโ€ in cui i ragazzi hanno modo di condividere quanto appreso con i compagni e con la comunitร .

Di seguito i saluti di Fabrizio Stazi, direttore generale della Fondazione Perugia che ha sottolineato come lโ€™intento della Fondazione fosse quello di rendere la partecipazione culturale accessibile a tutti, di avvicinare i giovani a questo cinquecentenario ricco di importanti eventi e iniziative, che rischiano perรฒ di rimanere distanti dalle nuove generazioni. Con La Gazzetta del Perugino si รจ centrato appieno lโ€™obiettivo di avvicinare i ragazzi alla conoscenza di questo grande personaggio, coniugando tradizione e innovazione e dando vita a un prodotto destinato a rimanere a disposizione di tutti.

 

 

Poi รจ stata la volta di Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione, che ha sottolineato la validitร  di un progetto che dร  modo ai ragazzi di approfondire un argomento culturale e il suo radicamento nella comunitร  tramite la comunicazione, attraverso la guida degli insegnanti, un format come quello del giornale e la creazione di una rete fra le migliori competenze della comunitร  educante.

La parola รจ poi passata alla scuola con i saluti di Silvio Improta, dirigente del circolo didattico di Magione che ha sottolineato quanto sia importante e produttivo – a fini didattici – che i ragazzi si sentano protagonisti, perchรฉ in questo modo diventano maggiormente partecipi. Lโ€™intervento รจ stato seguito dalla lettura dei saluti inviati dalla professoressa Monica Paparelli, preside della scuola impossibilitata a partecipare, che dopo i ringraziamenti a chi ha reso possibile la realizzazione del progetto, ha inviato un suggestivo augurio ai ragazzi: ยซSiate capaci sempre di cambiare il vostro punto di vista; divertitevi nellโ€™imparare e date vita a nuove situazioni e nuovi mondi; immaginate di potervi muovere nel tempo e nello spazio come stiamo facendo in questo meraviglioso progettoยป.

 

 

Dopo lโ€™introduzione delle insegnanti Isabella Ferri – che ha sottolineato come la scuola abbia il compito di trasmettere e insegnare la valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale e di come La Gazzetta sia un mezzo che agevola questo tipo di approccio – e Donatella Cofani, che ha descritto il giornale on line come un progetto ambizioso che aiuta a costruire la propria identitร  digitale, fondamentale per i bambini giร  molto esposti da questo punto di vista, si รจ passati alla presentazione della rivista on line da parte di Eleonora Cesaretti, giornalista caporedattrice di AboutUmbria. Cesaretti, illustrando lโ€™organizzazione del giornale, ha spiegato come nelle settimane scorse AboutUmbria abbia tenuto delle sessioni formative presso i vari plessi dellโ€™istituto scolastico, per fornire ai ragazzi delle conoscenze basiche utili a scrivere in maniera corretta i contenuti.

 

 

รˆ stata finalmente la volta dei ragazzi che si sono cimentati in divertenti sketch, interviste, rappresentazioni di arti e mestieri dellโ€™epoca con tanto di costumi e ricostruzioni ambientali davvero coinvolgenti. In chiusura Ugo Mancusi ha salutato la platea con un augurio ยซL’idea della rivista on line รจ quello di far crescere la cultura e di far diventare questi ragazzi dei veri ambasciatori dell’Umbria, dei divulgatori della cultura e se un giorno qualcuno vincerร  un premio Pulizer il merito sarร  anche un po’ il nostroยป.

Torna, dallโ€™8 al 12 novembre, lโ€™appuntamento con il Terni Falls Festival, manifestazione ideata nel 2018 dallโ€™associazione culturale โ€œPorto di Narni, approdo dโ€™Europaโ€ con lo scopo di promuovere il territorio Terni-Narni-Valnerina puntando sugli illustri viaggiatori che hanno visitato la Cascata delle Marmore al tempo del Grand Tour.

Dopo aver ripercorso negli anni scorsi le esperienze di viaggio dei vari Mary e Percy Shelley, William Turner, Thomas Moore, Bertel Thorvaldsen, Antonio Canova, Giacomo Leopardi, stavolta lโ€™associazione ha voluto puntare su un noto scrittore francese, che fece della Cascata delle Marmore lo scenario di una struggente pagina dโ€™amore. Stiamo parlando di Franรงois Renรฉ de Chateaubriand, padre del Romanticismo transalpino, che nellโ€™ottobre 1803 giunse a Terni insieme alla contessa Pauline de Beaumont, donna intellettuale e sua amante, deceduta a Roma qualche giorno dopo. Seriamente malata, Pauline aveva infatti espresso il desiderio di visitare la Cascata delle Marmore prima di morire. A rinforzare il legame tra Terni e la cultura francese avrebbe poi contribuito lo scrittore Andrรฉ Maurel, fervente studioso di Chateaubriand, che un secolo piรน tardi venne a visitare a sua volta la Cascata delle Marmore, ripercorrendo le tracce dei due amanti. Terni era nel frattempo divenuta una cittร  industriale ed era in quei giorni interessata da un grande sciopero.

 

“Muovendo da queste due storie, lโ€™associazione รจ in procinto di annunciare un programma che vedrร  arrivare a Terni e Narni esperti docenti e studiosi, giornalisti di settore, giovani scrittori di successo e rappresentanti delle istituzioni culturali francesi” ha dichiarato Anna Pettorossi, vice presidente dellโ€™associazione Porto di Narni.

Tra gli ospiti, figurano la prof.ssa Marika Piva dellโ€™Universitร  di Padova, lโ€™autrice francese Anne Christine Faitrop-Porta, la giornalista torinese Ada Corneri, la scrittrice pugliese Angela Liso, lโ€™insegnante italo-francese Anita Cocciante. Alla manifestazione รจ prevista anche la presenza di unโ€™alta carica della prestigiosa Ecole Franรงaise di Roma.

Il Terni Falls Festival vuole peraltro questโ€™anno anche essere lโ€™occasione per esplorare lโ€™aspetto piรน dolce e romantico delle storie sul Grand Tour che ogni anno si vanno a raccontare. Da qui lโ€™idea di accogliere nel progetto anche lโ€™associazione โ€œIpogeo San Valentino โ€“ Borgo Garibaldiโ€, che il pomeriggio di giovedรฌ 9 novembre ospiterร  un interessante dibattito dove non mancheranno spunti e idee di riflessione connessi al santo patrono della cittร . Una simile iniziativa sarร  sviluppata lo stesso giorno pure allโ€™interno della scuola (Auditorium Istituto Cesi-Casagrande).

Le sedi dove si svolgeranno gli incontri pomeridiani sono lโ€™Archivio di Stato di Terni (8 novembre), lโ€™aula 1 dellโ€™universitร  presso lโ€™ex convento di San Valentino (9 novembre), lโ€™aula magna dellโ€™universitร  al Palazzo Sacripanti di Narni (10 novembre), il Caffรจ Letterario della Biblioteca Comunale di Terni (11 novembre).

Prevista la partecipazione attiva degli studenti dellโ€™Istituto Casagrande-Cesi di Terni, del Liceo Angeloni di Terni e del Liceo Gandhi di Narni Scalo. In questโ€™ultimo complesso scolastico, si terrร  un incontro la mattina di venerdรฌ 10 novembre. Decisiva ย รจ stata la collaborazione con gli insegnanti Alessio Zenone, Donatella Calamita e Tessa Agostini, che si sono adoperati per condividere il progetto con i colleghi allโ€™interno degli istituti nei quali svolgono la loro professione. Nello specifico, gli studenti di francese del Liceo Angeloni stanno lavorando proprio sulla traduzione del brano in cui Andrรฉ Maurel descrisse la sua esperienza ternana.

Come da consuetudine, oltre alle conferenze piรน squisitamente letterarie, ci saranno momenti legati alla gastronomia e allโ€™arte, nonchรฉ al teatro e alla musica. La mattina di mercoledรฌ 8 novembre, lโ€™attore Stefano de Majo aprirร  la manifestazione a Terni con uno spettacolo itinerante, che partirร  dalla stazione e arriverร  a Piazza della Repubblica. Lo stesso de Majo replicherร ย domenica 12 novembre, la mattina con una performance alla Cascata delle Marmore, il pomeriggio con unโ€™esibizione a Narni volta a far scoprire e apprezzare il percorso โ€œTurner Tour – Narni comโ€™eraโ€, inaugurato nei mesi scorsi da unโ€™idea del compianto ing. Giuseppe Fortunati.

In piรน momenti durante la manifestazione, lโ€™artista Massimo Zavoli presenterร  invece la sua ultima opera calcografica ispirata proprio alla visita di F. R. de Chateaubriand e Pauline de Beaumont alla Cascata delle Marmore.

Tra gli studiosi locali che porteranno un loro contributo conoscitivo, figurano Christian Armadori (presidente associazione โ€œPorto di Narniโ€), Angelo Bitti, Andrea Tortoreto, Giulio Cesare Proietti, Antonio Fresa. Tra i musicisti coinvolti, ci sono invece Gustavo Gasperini, Margherita Tomassetti, Manuela Boccacani.

La scoperta grazie al lavoro di ricostruzione della predella della grandiosa Ascensione di Cristo in mostra fino al 7 gennaio nella Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale di Borgo XX Giugno a Perugia.

Il Perugino di San Pietro rivela dopo secoli i veri ritratti di San Costanzo e Sant’Ercolano: รจ stato l’importante lavoro di ricostruzione della predella della grandiosa Ascensione di Cristo che Pietro Vannucci aveva dipinto per la Basilica โ€“ in mostra fino al 7 gennaio nella Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale di Borgo XX Giugno โ€“ a permettere di attribuire finalmente in maniera corretta le vere identitร  alle due opere dedicate ai due patroni di Perugia.

Sant’Ercolano, Ph. D’ARRIGO-BELLU

โ€œGrazie al nostro lavoro di ricerca โ€“ spiega Laura Teza, professoressa associata di Storia dellโ€™Arte moderna dellโ€™Universitร  degli Studi di Perugia e curatrice della mostra โ€“ siamo arrivati a una conclusione che ribalta la corrente consuetudine di riconoscere San Costanzo nel vescovo che, assorto, legge il libro aperto, e Santโ€™Ercolano in quello che guarda verso lโ€™esternoโ€.

Il santo che legge, in un contesto perugino di fine Quattrocento, โ€œevoca la posa di un altro famoso ritratto di vescovo proposto da Luca Signorelli in una prestigiosa pala cittadina. Si tratta del Santโ€™Ercolano assorto in lettura della pala Vagnucci che il pittore dispose nella omonima cappella per tramandare la fisionomia del vescovo Jacopo Vagnucci che, per circa quarantโ€™anni, aveva governato la diocesi perugina. Tale rilievo eฬ€ stato confermato, indirettamente, da una nota dello storico Francesco Piagnani che, trattando della copia del dipinto in questione da parte di Sassoferrato, accennava rapidamente a unโ€™incisione sul frontespizio del libro di Cesare Brancadoro Atti di S. Costanzo vescovo e martire di Perugia protettore della cattedrale di Orvieto, presente negli archivi della Biblioteca comunale Augusta di Perugiaโ€. A un riscontro diretto tra lโ€™incisione e la tavoletta corrispondente โ€œla coincidenza eฬ€ totale e certificata dalla nota in calce โ€“ prosegue Teza โ€“ in cui si specifica che lโ€™immagine eฬ€ tratta dalla pala di Perugino presso i monaci cassinesi di Perugia, e quindi si puoฬ€ effettivamente optare per unโ€™inversione iconografica tra i due santi protettoriโ€.

San Costanzo, Ph. D’ARRIGO-BELLU

La mostra Il Perugino di San Pietro per la prima volta riporta a Perugia e riunifica tutti e undici gli scomparti della predella dell’Ascensione di Cristo dipinta per la basilica: tra questi, lโ€™Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo vengono dal Museo di Rouen, e sono tra i dipinti piรน spettacolari dellโ€™intera carriera di Perugino, con colori e una resa delle forme e del paesaggio, sorprendenti per luminositร  e modernitร . L’esposizione โ€“ in programma fino al 7 gennaio 2024 โ€“ รจ promossa dalla Fondazione per lโ€™Istruzione Agraria e dall’Universitร  degli Studi di Perugia, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del Perugino, main sponsor Brunello Cucinelli spa, il sostegno del GAL Media Valle del Tevere, la partecipazione del Musรฉe des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, dellโ€™Ambasciata di Francia e del Consolato Onorario di Francia a Perugia, la collaborazione di Isola San Lorenzo, Comune di Cittร  della Pieve e Fondazione Ranieri di Sorbello, la Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Centro di Studi Storici Benedettini.

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