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Intervista con lโ€™ex calciatore perugino, un vero idolo per tanti tifosi degli anni โ€˜90. Perugia e Juventus le sue squadre del cuore.

Erano diversi anni che cercavo di intervistare Fabrizio Ravanelli, e alla fine ci sono riuscita. Poche domande ma molto dirette, alle quali ha risposto in modo schietto.
Lโ€™ex calciatore, a Perugia (cittร  in cui รจ nato e vive), in Umbria, in Italia e anche in Europa non ha bisogno di presentazioni; la sua carriera – iniziata nei primi anni โ€™80 con il Grifo e proseguita con Juve, Lazio, Middlesbrough e Olympique Marsiglia, per citarne alcune – parla da sola. Un palmarรจs che conta scudetti, Supercoppe, una Champions League e una Coppa UEFA, ma soprattutto รจ stato un idolo per tanti tifosi di calcio negli anni โ€™90, quando le magliette erano piรน larghe e le esultanze non avevano il copyright.
Oggi lo troviamo spesso in televisione come opinionista o in giro con la sua amata bici. ยซAttualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire un ventenne e mi fa star bene fisicamenteยป. Chissร  se un giorno lo vedremo anche sulla panchina del Perugia? Ma andiamo con ordineโ€ฆ

 

Fabrizio Ravanelli. Foto da Instagram

 

Fabrizio, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Per me lโ€™Umbria รจ un luogo speciale: ci sono nato, sono qui le mie radici e Perugia โ€“ che รจ bellissima – รจ la mia cittร . Lโ€™Umbria รจ il cuore verde dโ€™Italia, e non credo ci sia un posto piรน bello in cui vivere.

 

La maglia della Juve, della Nazionale o del Perugia: quale tra queste lโ€™ha sentita piรน sua?

Non cโ€™รจ una classifica. Tutte e tre sono state importanti, fondamentali per la mia carriera e lโ€™hanno rappresentata appieno. Il Perugia รจ la squadra della mia cittร , la squadra che mi ha lanciato, quella da dove sono partito (nel settore giovanile) e dove ho chiuso la carriera. La Juventus invece รจ la squadra del mio cuore, ho sempre tifato Juve sin da piccolo e arrivare a essere protagonista e a vincere tutto con la sua maglia รจ stato qualcosa di straordinario. La Juve mi ha lanciato nel grande calcio, mi ha dato lโ€™opportunitร  di mettermi in mostra e con lei ho vinto tantissimo: dalla Champions League allโ€™Europa League (allโ€™epoca Coppa UEFA) dagli scudetti alla Supercoppa italiana, fino alla Supercoppa UEFA. Infine, indossare la maglia azzurra รจ stato un onore, perchรฉ rappresentare il tuo Paese nel mondo, credo sia il sogno di qualsiasi sportivo.

 

Come diceva, ha concluso la sua carriera con il Perugia, รจ un poโ€™ un cerchio che si รจ chiusoโ€ฆ

Esatto. Terminare la mia carriera calcistica con il Perugia รจ stata la chiusura del cerchio. Era il sogno del mio povero papร  che si รจ avverato. รˆ stato bellissimo iniziare e finire a Perugia, perchรฉ comunque il Grifo รจ – e sarร  – sempre una parte importante di me.

 

Ravanelli con la maglia del Perugia. Foto da Instagram

 

Le hanno mai proposto di allenarlo? Lo farebbe?

Cโ€™รจ stato un momento in cui ci sono andato vicino, ma mai in maniera concreta. Oggi sicuramente รจ unโ€™utopia per me, รจ impossibile. Se dovesse accadere in futuro, avverrร  sicuramente con unโ€™altra societร , non con questa attuale.

 

Kylian Mbappรฉ ha messo il copyright sulla sua esultanza. Lei quando segnava si copriva la faccia con la maglia, unโ€™immagine iconica degli anni โ€˜90: non lโ€™ha messa sotto copyright?

La mia esultanza non ha assolutamente il copyright (ride). รˆ nata dopo un gol contro il Napoli, รจ stato un gesto istintivo.

 

La sua iconica esultanza

 

Porta avanti dei progetti di solidarietร  insieme a degli ex compagni: Juventus Legends e Azzurri Stars. Di cosa si tratta?

Con Juventus Legends e Azzurri Stars portiamo avanti dei progetti benefici: quando veniamo chiamati rispondiamo sempre presente. Con la nostra presenza e i nostri progetti possiamo aiutare chi ha veramente bisogno.

 

รˆ un grande appassionato di bicicletta, ha altri hobby?

Attualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire ancora un ventenne e mi fa star bene fisicamente. Il lavoro mi porta spesso lontano, ma quando sono a casa sto con i miei figli – anche loro giocano a calcio โ€“ e con mia moglie: loro sono la parte piรน importante della mia vita.

 

Questa domanda non posso non fargliela. รˆ stata la โ€œsua Juventusโ€ nel 1996 โ€“ con un suo gol – ad alzare lโ€™ultima Coppa dei Campioni/Champions Leagueโ€ฆ poi questa impresa non รจ si piรน verificata. Ciรฒ la inorgoglisce?

Alzare la Champions League รจ qualcosa di unico, รจ il sogno di tutti i calciatori. รˆ la competizione piรน importante dโ€™Europa e dร  la possibilitร  di farsi conoscere nel mondo. Vincerla con la Juve nel 1996 (il 22 maggio) con un mio gol รจ stato bellissimo e indimenticabile: questo ancora oggi mi riempie dโ€™orgoglio e credo che tutti i tifosi juventini si ricordino di quella grandissima squadra. Poi certo, se la Juve ha perso le successive finali รจ stata veramente sfortuna; mi dispiace molto e vorrei vederla rivincere la Champions il prima possibile.

 

Ultima domanda: la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbriaโ€ฆ

Penso sicuramente alla campagna, alla qualitร  della vita e a tutte quelle cose che ho vissuto in gioventรน in maniera spensierata come il lago Trasimeno, Perugia e le vasche fatte in corso Vannucci. Lo ribadisco: penso che lโ€™Umbria sia uno dei posti piรน belli dโ€™Italia.

Scalpitano i cavalli dei tre terzieri: Mezule, Fraporta e Santa Maria sono pronti ad alzare i vessilli in vista della 56esima edizione della Corsa allโ€™Anello che prenderร  il via a Narni dal 24 aprile al 12 maggio riportando lโ€™immaginario collettivo alla vita quotidiana del 1371, anno degli Statuta Illustrissimae Civitatis Narniae in onore del patrono San Giovenale.

 

Corsa dell’Anello. Foto di Alessandro Marsili

 

Diciannove giorni durante i quali sarร  possibile assistere, sotto il fil rouge della terra, a una serie di eventi tra rievocazioni storiche, celebrazioni religiose e tradizionali, benedizioni dei cavalieri, battesimi dei terzieri, mercati, appuntamenti che vedranno protagonista lโ€™arte, conferenze, talk, mostre, reading, letteratura, spettacoli teatrali, musica ed enogastronomia dai profumi e i sapori trecenteschi, fino ad arrivare allโ€™ultimo fine settimana con il Grande Corteo Storico in notturna e lโ€™attesa gara equestre al Campo de li giochi.

Un lungo periodo che abbraccia due lunghi ponti โ€“ quello che va da mercoledรฌ 24 a domenica 28 aprile e il seguente da sabato 27 aprile a mercoledรฌ primo maggio โ€“ invitanti non solo per i cittadini umbri ma anche per i turisti che sempre piรน numerosi approfittano della Corsa allโ€™Anello per immergersi in suggestive atmosfere medievali e, al contempo, visitare il contesto accogliente e ricco di storia e cultura del cuore verde dโ€™Italia.

 

Corsa dell’Anello. Foto di Alessandro Marsili

Gli eventi dei ponti primaverili

Il banditore a cavallo aprirร  lโ€™evento e al tempo stesso sarร  il primo appuntamento del lungo ponte di primavera. Immancabili le Giornate Medievali curate nei minimi particolari dai tre terzieri che, anima e cuore, lavorano durante tutto lโ€™arco dellโ€™anno per questa restituzione pubblica di alto spessore. Salti spazio-temporali che non si limitano a un singolo giorno ma che vedono un proseguimento nelle ambientazioni permanenti durante tutto il periodo della Festa e consentono di riscoprire scorci e angoli nascosti nel cuore della cittร .

Ad aprire le danze sarร  la Giornata Medievale del terziere Mezule con โ€œLe etร  della vitaโ€ sabato 27 aprile alle 21 al parcheggio della chiesa di Santa Margherita.
Il destino di una donna vissuta a Narni oltre sei secoli fa. Un racconto che si dipana tra passato e presente, rievocando lโ€™amore, la gioia, il dolore e il disinganno. Il tempo fugge, creando legami inaspettati e indissolubili conflitti familiari.

Domenica 28 aprile alle 21.30 in piazza San Bernardo spazio alla Giornata Medievale del terziere Santa Maria con โ€œTre cose solamente m’enno in grado: la donna, la taverna e ‘l dadoโ€. Una sera qualunque, in una taverna narnese del Trecento, sullo sfondo di un’atmosfera ebbra di vino e infiammata dal ritmo incalzante di diverse figure: chi gioca, chi beve e chi donne riceve. Storie di malaffari, vizi e peccati, che lasciano spazio anche all’amore.

Infine, mercoledรฌ Primo maggio alle 15.30 a Largo San Francesco e dintorni sarร  la volta del terziere Fraporta con โ€œUna manciata di terraโ€.
Nel 1363 la morte del componente di una nobile famiglia narnese crea sentimenti contrastanti: dolore per la perdita, aviditร  e invidia verso gli eredi. Tra i pettegolezzi e le chiacchiere del popolo emergerร  la voce di una donna che farร  capire l’importanza di una manciataย di terra.

 

Corsa dell’Anello. Foto di Alessandro Marsili

 

Ma non solo, durante i due lunghi fine settimana numerosi gli eventi che animeranno Narni. Tra gli altri, si potrร  assistere allโ€™inaugurazione delle numerose mostre dโ€™arte, esibizioni dei gruppi musici della cittร , dei rinomati sbandieratori, nonchรฉ degli abili arcieri, spettacoli teatrali con la rivisitazione di testi classici, ma anche di piazza di ampio genere tra fuoco, giocoleria, danza storica e alcuni momenti suggestivi dedicati al santo patrono Giovenale. Il tutto accompagnato da giullari e figure dellโ€™epoca che allieteranno il passaggio lungo le vie illuminate dal chiarore delle fiaccole.

Ospite di spicco dal mondo del food contemporaneo

Dopo il successo del 2023 la Corsa allโ€™Anello vede il gradito ritorno diย Max Mariola, tra i personaggi piรน affabili e apprezzati nel mondo dei social network, con il suo originale cooking show Amatriciana dellโ€™anello che si terrร  nella centralissima piazza dei Priori giovedรฌ 25 aprile alle 17.30. E non solo, lo chef romano si diletterร  con un tour nelle osterie dei terzieri per salutare tutti i presenti.

 


Lโ€™app – Scaricabile sia da Apple store che da Play store Android l’app Corsa allโ€™Anello, utile per rimanere aggiornati in tempo reale sul programma (anche in caso di variazioni).ย 

Biglietti per la Corsa allโ€™Anello del 12 maggio in prevendita su circuito VivaTicket.

Sito ufficialeย www.corsallanello.it

Il documentario su e con Francesca Cesarini in concorso al XVII Festival internazionale della cinematografia sociale โ€œTulipani di Seta Neraโ€.

Selezione importante per Come una piuma, documentario umbro (prodotto da MenteGlocale) del regista Daniele Suraci, che racconta la vicenda umana e sportiva di Francesca Cesarini, campionessa mondiale di Para Pole Dance e vincitrice dell’edizione 2023 di Italia’s got talent (Disney+).

Il lavoro (33 minuti) girato principalmente a Magione (PG), dove Francesca risiede, sarร  in concorso al XVII Festival internazionale della cinematografia sociale โ€œTulipani di Seta Neraโ€ e in gara anche per il Premio speciale โ€œSorriso RAI Cinema Channelโ€. Il Festival, organizzato dallโ€™Associazione Lโ€™Universitร  Cerca Lavoro (UCL), รจ la rassegna di audiovisivo breve che racconta, attraverso le opere cinematografiche selezionate per il concorso, storie d’autore di interesse sociale. Come si legge dal sito ufficiale: โ€œQui la diversitร  e la fragilitร  trovano una pluralitร  di narrazioni che hanno lโ€™obbiettivo di comunicare la condizione di ogni individuo e sostenerne lโ€™integrazione nella societร  italiana e internazionale. Lโ€™attenzione verso il cinema dei nuovi autori emergenti con Tulipani di Seta Neraย si sposa, finalmente, con la doverosa opera di sensibilizzazione su delle tematiche sociali delicate e complesseโ€. Il festival si svolgerร  dal 9 al 12 maggio 2024 a Roma.

Il film di Suraci racconta il desiderio di riuscire, la determinazione nell’affrontare la vita nonostante le difficoltร  e la necessitร , a volte, delle sfide. Una coming of age story, una racconto di crescita e conoscenza di sรฉ. Un progetto nato nel febbraio del 2022 e realizzato grazie a una raccolta fondi online, promossa dall’associazione MenteGlocale sulla piattaforma Produzioni dal basso, che ha coinvolto 103 donatori tra persone e aziende.

Dopo aver visionato le oltre sessanta opere iscritte (solo nella sezione documentari) alla presente edizione del Festival, il direttore artistico della sezione documentari, Christian Carmosino Mereu, Rai Cinema, ha deciso di selezionare Come una piuma tra le sedici opere che che concorrono per il Premio Sorriso RAI Cinema Channel.

La storia e le imprese artistiche e sportive di Francesca oggi sono note a livello nazionale e anche oltre (vista la vittoria dell’edizione 2023 di Italia’s got talent e la sua partecipazione anche alla versione spagnola della produzione Disney+).

 

L’atleta Francesca Cesarini

 

Il film racconta con il linguaggio del documentario lโ€™adolescenza di una ragazza che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza; il coraggio di mostrarsi per come si รจ. Il ruolo di un mentore, lo sport come via dโ€™uscita efficace da una vita fatta (almeno sulla carta) di limiti fisici, la sua grande determinazione. La sua rinascita e il passaggio dall’adolescenza verso la giovinezza.

Una storia vera, un racconto intimo sul percorso sportivo della protagonista; sui suoi sogni e sulle sue fragilitร , lโ€™adolescenza e un amore per se stessi che, piano piano e poi all’improvviso, inizia a sbocciare. Francesca Cesarini ha scelto uno sport dove le braccia fanno praticamente il 90% del lavoro ed essere arrivata a farlo in modo eccellente รจ stata solo una delle soddisfazioni che รจ riuscita a prendersi, ancora cosรฌ giovane. Il film รจ realizzato da Daniele Suraci, aiuto regia Giallo Giuman, fonico Daniele Scialรฒ, interviste Giorgio Vicario. Il progetto, prodotto grazie alla raccolta fondi su Produzioni dal basso, รจ cofinanziato da EticaSGR e grazie al supporto di Banca Etica, Civ โ€“ Compagnia per l’innovazione e per i valori, CIV Suisse, Cancelloni Food Service, Invertika, The Pole, NaturaSรฌ โ€“ Perugia via della Pallotta, Promovideo.

 


Link per vedere gratuitamente il documentario: http://bit.ly/3PWHVCV

Umbria Fashion รจ un format che ho creato nel 2023: una vetrina per la moda umbra, un salotto dove confrontarsi e discutere del mondo fashion, ma soprattutto una passerella in cui i giovani emergenti possono formarsi e venire in contatto con le tante maestranze della regione. La seconda edizione andrร  in scena a Perugia il 19-20 ottobre 2024 e per accompagnarvi allโ€™evento ho pensato di raccontarvi la moda a modo mio, in questa rubrica allโ€™interno di AboutUmbria. Passato, presente e futuro di questo sfavillante mondo, ma anche pillole e curiositร โ€ฆ per farvi scoprire le tante realtร  umbre, spesso sconosciute ai piรน!

 

Nella prima puntata di Umbria Fashion vi parlo dellโ€™Umbria tessile con le sue antiche lavorazioni, perchรฉ se gli inglesi chiamano la zona del Trasimeno The Cashmere Valley, un motivo cโ€™รจ.
รˆ proprio nel DNA di questa regione la vocazione alla maglieria e alla confezione di prodotti pregiati che hanno formato e consolidato 500 aziende specializzate nella lavorazione del piรน nobile e ricercato dei filati. Estimatori della bellezza e cultura vengono da tutto il mondo per visitare i tesori dโ€™arte e le bellezze naturali dellโ€™Umbria, ma anche per lo shopping.
Lโ€™Umbria รจ una delle regioni italiane che vanta il maggior numero di adesioni al sistema di tracciabilitร  ITF – Italian Textile Fashion, che rappresenta una scelta di trasparenza e denota la volontร  di valorizzare il grande patrimonio di professionalitร  e artigianalitร  che ne caratterizza le imprese. Lโ€™etichetta ITF รจ una garanzia per il consumatore, che sa di aver acquistato un capo originale senza alcuna contraffazione, ma anche per il produttore che puรฒ costruire il suo vantaggio competitivo puntando su qualitร  ed etica.

 

Il punto umbro, detto anche Sorbello. Foto Casa Museo di Palazzo Sorbello

Antiche lavorazioni

In Umbria sono tuttora attivi molti laboratori artigianali in cui la produzione si basa sullโ€™uso di tecniche e rari macchinari, come il telaio Jacquard di fine Ottocento: lโ€™arte della tessitura, del ricamo e del merletto nella regione ha differenti tradizioni e peculiaritร . La tessitura รจ caratterizzata, a Perugia per esempio, nel tipico ricamo dellโ€™emblema della cittร : il Grifo, o dei motivi geometrici medievali e rinascimentali; a Cittร  di Castello e Montefalco la peculiaritร  sono i tessuti finemente lavorati a mano; a Panicale il ricamo su tulle – introdotto allโ€™inizio del secolo scorso – e quello su tessuto che le suore Clarisse di Assisi giร  praticavano nel Duecento, avendolo forse ereditato dai cristiani Copti; mentre a Orvieto รจ la lavorazione del merletto a rappresentare la produzione piรน superba, con lโ€™Ars Wetana, nata nel 1907 per iniziativa degli aristocratici.

Che lโ€™industria tessile sia un simbolo della storia dellโ€™Umbria lo testimonia anche il fatto che i tessuti sono stati protagonisti della vita di uno dei suoi personaggi di spicco, San Francesco dโ€™Assisi: il padre, Pietro di Bernardone, era mercante di stoffe preziose. Il Santo si spogliรฒ di quei meravigliosi tessuti nella piazza di Foligno, quando decise di abbracciare Sorella Povertร . Otto secoli dopo, il tessile umbro รจ rimasto uno dei settori fiorenti della regione. Un successo che si deve alla capacitร  delle aziende umbre di valorizzare il proprio patrimonio storico di eccellenze artigianali, in particolare nella maglieria, un segmento produttivo che ha sostenuto la crescita globale di alcuni noti marchi, generando le commesse di marchi internazionali del lusso e dando vita a una fitta rete di fasonisti specializzati in alta gamma.

Dal 4 al 7 aprile 2024 San Valentino sarร  New York per Artexpo come testimonial dell’Umbria e Ambasciatore nel mondo d’amore e di pace all’interno del catalogo espositivo del Menotti Art Festival.

Il San Valentino Pop nella versione multisensoriale dellโ€™attore Stefano de Majo sarร  a New York, dal 4 al 7 aprile, grazie al catalogo del Menotti Art Festival, dopo aver giร  partecipato dal 14 al 18 febbraio scorso alla expo di Los Angeles, consolidando il legame tra i due mondi nel segno del maestro Menotti. Giร  in precedenza la versione multisensoriale pop di de Majo aveva rappresentato in seno al Menotti Art Festival una testimonianza artistica e culturale della regione Umbria e della sua vocazione all’amore e alla pace nel mondo.

 

Stefano de Majo

 

Lo scorso anno lโ€™attore si รจ esibito in varie manifestazioni del Menotti Art Festival –ย a Spoleto, Venezia e Bruxelles – ove ha rappresentato la sua piรจce a monologo teatrale sul protettore degli innamorati universalmente riconosciuto nel mondo in unโ€™originale versione pop, tra sacro e profano, ponendo in evidenza aspetti artistici e culturali dellโ€™Umbria.

ยซLo spettacolo gioca sulla trasversalitร  del Santo innamorato, tracciandone un ritratto, non solo religioso ma anche popolare, tra sacro e profano, tra storia reale e mera leggenda. Si alternano cosรฌ spunti storici attinenti alla figura del martire ternano realmente esistito, tratti dal saggio pubblicato da Giuseppe Cassio e Edoardo Dโ€™Angelo con la collaborazione di Paolo Cicchini, ad altri spunti del tutto leggendari, ripresi da autori come Chaucer, Shakespeare e persino Edgar Allan Poe, i quali furono i primi a parlare in letteratura di San Valentino. Ma vi sono persino rimandi alla storia pre romana e dunque pagana, che evidenziano le antiche radici culturali dellโ€™Umbria come terra di pace e di amore, con lโ€™antica tradizione migratoria del Ver Sacrum, attestata da autori quali Strabone, Scilace, Plinio il Vecchio e Dionigi dโ€™Alicarnasso, che testimoniano come i popoli umbri conquistarono territori senza alcun uso di armi, ma attraverso migrazioni di coppie di innamorati alla ricerca di nuove terre da coltivare. Da questo lavoro teatrale รจ stato realizzato anche un cortometraggio in lingua inglese per veicolare il messaggio di pace di San Valentino nel mondo attraverso lโ€™arte, nello spirito caro al Maestro Menotti, per il quale lโ€™arte deve essere un gesto dโ€™amoreยป spiega il regista.

Alla scoperta della cittร  umbra e dei suoi monumenti: un luogo di confine tra Perugia e Terni.

Adagiata su di un colle che si affaccia sulla media valle del Tevere, Todi (da Tutere che significa confine) racchiude, allโ€™interno delle sue mura, tesori e bellezze antiche. La leggenda narra che sia nata (nel VIII – VII secolo a.C.) per volere dei Veii Umbri e di unโ€™aquila: gli Umbri volevano costruire la cittร  ai piedi del colle, sulla riva sinistra del Tevere, ma la tovaglia con cui stavano facendo colazione fu rubata da unโ€™aquila che la portรฒ via, lasciandola cadere sulla cima del colle. Questo venne interpretato come un segno divino; fu cosรฌ che i fondatori decisero di costruire Todi in cima al colle. Il legame con lโ€™uccello rapace รจ resistito nel tempo: ancora oggi รจ presente nello stemma cittadino.

La storia invece vuole che Todi sia stata fondata dagli Etruschi tra il III e il I secolo a.C. che costruirono la prima cerchia di mura della cittร . Nel I secolo a.C. Todi diventa Municipio Romano e di questo periodo sono rimasti alcuni resti come le imponenti cisterne (seconda metร  del secolo) che si trovano proprio sotto Piazza del Popolo. Con la caduta dellโ€™Impero Romano, Todi affronta il periodo delle invasioni barbariche e della guerra gotica, dopo la quale viene annessa allโ€™Impero Bizantino. Passato lโ€™anno mille prospera e si espande, diventa libero Comune e poi Signoria sotto la famiglia degli Atti, per poi essere assorbita dallo Stato Pontificio.

 

Tempio di Santa Maria della Consolazione. Foto di Luca Seccaroni

 

Proprio in questo periodo storico (nel 1236) la cittร  dร  i natali al suo piรน celebre cittadino: Jacopone De Benedetti (meglio conosciuto come Jacopone da Todi), poeta ed ecclesiastico che รจ passato alla storia per le sue quasi cento laudi in volgare e per essere stato un acerrimo nemico di Papa Bonifacio VIII.

Nel XIV secolo per Todi inizia un periodo di lenta decadenza, ma grazie al vescovo Angelo Cesi la cittร  ha un nuovo impulso e torna a rifiorire: sotto la sua guida vengono effettuati importanti lavori urbanistici e architettonici come la costruzione della Fontana della Rua o Cesia, la Chiesa del Crocifisso e il Tempio di Santa Maria della Consolazione, completato dopo la sua morte. Questโ€™ultimo si trova fuori le mura della cittร  e costituisce uno degli edifici simbolo dellโ€™architettura rinascimentale: la costruzione, iniziata nel 1508, si concluse solo un secolo piรน tardi e per la sua architettura si contrappone al centro storico in pieno stile medievale.

Passeggiando per lโ€™acropoli ci si imbatte nel Tempio di San Fortunato, un edificio gotico iniziato alla fine del XII secolo e terminato nel 1465. Nella cripta della chiesa si trovano le tombe di quattro santi (tra cui San Cassiano) e, su una parete, un ovale con lโ€™immagine ad affresco del beato Jacopone da Todi. Di particolare interesse รจ il portone centrale decorato da bassorilievi, molti dei quali realizzati dallโ€™architetto dellโ€™opera Giovanni da Santuccio di Fiorenzola e da suo nipote Bartolo.

Tempio di San Fortunato

 

La chiesa piรน importante รจ senza dubbio il Duomo, intitolato a Maria SS. Annunziata: un edificio in stile lombardo a croce latina edificato nel XII secolo nel luogo di un preesistente edificio romano. La facciata ha subito, nei secoli, numerosi restauri e rifacimenti a causa di un incendio nel 1190, di un terremoto nel 1246 e infine del crollo del tetto nel 1322. Allโ€™interno รจ conservato Il Giudizio universale di Ferraรน da Faenza, dโ€™ispirazione michelangiolesca. Nella cripta vi รจ un museo.

 

Palazzo del Popolo

 

Il centro storico si snoda tra vie strette e ampie piazze: le principali sono Piazza Garibaldi โ€“ dove svetta la statua del condottiero – e Piazza Vittorio Emanuele –ย  conosciuta con il nome di Piazza del Popolo. Questโ€™ultima รจ senza dubbio il cuore della cittร  sin dallโ€™epoca romana. Poggia le sue fondamenta su grandi cisterne romane, ancora ben conservate e visitabili: non erano solo unโ€™enorme riserva idrica, ma avevano molteplici funzioni come sostruzione, drenaggio e contenimento delle acque. La Piazza รจ circondata dai monumenti piรน insigni di Todi, testimonianza dellโ€™epoca dei liberi comuni (il Palazzo del Capitano che ospita il Museo Civico, il Palazzo del Popolo, sede del Comune e Palazzo dei Priori).

รˆ impossibile non notare anche i tre cerchi di mura che abbracciano Todi e che ne hanno definito lโ€™espansione urbana: al primo cerchio etrusco (III sec. a.C.) segue quello romano e poi quello di epoca medievale. Lungo questi perimetri si aprono ancora oggi le porte di accesso: Porta Perugina, Porta Romana, Porta Fratta (giร  Amerina) e Porta Orvietana (di cui rimangono pochi resti), i cui nomi si riferiscono ai principali collegamenti viari). Altre porte sono: Porta Libera, Porta Aurea, Porta Catena o di Santโ€™Antonio.

Per una veduta panoramica di Todi e della Valle Umbra si puรฒ salire sul Parco della Rocca (411 m s.l.m.), il punto piรน elevato della cittร . La rocca, edificata da papa Gregorio XI nel 1373, dopo essere stata abbattuta รจ stata ricostruita nel 1395.

 

Museo Lapidario

 

Da non perdere anche i Nicchioni romani in travertino (nel piazzale del Mercato Vecchio): secondo alcune ipotesi si tratterebbe di resti di un tempio dedicato a Marte; Santa Maria in Camuccia, una chiesa a due piani fondata nel VII-VIII secolo e oggetto di interventi e rifacimenti nel XIII secolo; le Fontane di Scannabecco (1241): vasche dโ€™acqua sovrastate da un elegante portico sostenuto da sette colonne; e il Museo Lapidario, inaugurato nel 2009 presso il Polo Museale delle Lucrezie, dove รจ conservata una raccolta – tra le piรน antiche dellโ€™Umbria – di materiali lapidei di etร  romana, medievale e moderna.

Infine, non si puรฒ non visitare il Teatro comunale di Todi che si trova in pieno centro, a significare lโ€™importanza del luogo per la societร  tuderte dellโ€™Ottocento. Nel 1894 ospitรฒ per la prima volta il cinematografo con un filmato intitolato Un bagno di ragazzi. Dopo una fase di declino, il teatro e i locali sono stati restaurati a partire dal 1982 e dal 1992 รจ stato riaperto al pubblico, con una capienza di 499 spettatori.

 

Panorama dal Museo Lapidario

 

Todi, volรฒ dal Tevere sul colle

lโ€™Aquila ai tuoi natali e il rosso Marte

ti visitรฒ, se il marzio ferro or parte

con la forza deโ€™ buoi lโ€™acclivi zolle.

 

Ebbro deโ€™ cieli Iacopone, il folle

di Cristo, urge neโ€™ cantici; in disparte

alla sua Madre Dolorosa lโ€™arte

del Bramante serena il Tempio estolle.

 

Ma passa, ombra dโ€™amor su la tua fronte

che infoscan gli evi, la figlia dโ€™Almonte,

il fior degli Atti, Barbara la Bella.

 

E lโ€™inno del Minor si rinnovella;

Amor amor lo cor sรฌ me se spezza!

Amor amor tramme la tua bellezza!

 

Gabriele Dโ€™Annunzio

Con grande afflusso di pubblico ha inaugurato il 26 marzo a Palazzo Sorbello una mostra interessante e divertente โ€œA tavola nel Settecento. Dai palazzi alle osterieโ€.

La tavola piรน di ogni altro รจ il luogo che racconta la convivialitร  e testimonia gli usi e i costumi di unโ€™epoca e di una classe sociale. Con finezza e cura il percorso espositivo, che rimarrร  visitabile per tutto il prossimo anno, accompagna il visitatore a scoprire la tavola dei Bourbon di Sorbello che, anche se in misura ridotta, come quella dei grandi sovrani, diviene il teatro dove celebrare la propria grandezza e la propria nobiltร .

 

La mostra. Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello

 

Il percorso espositivo conduce il visitatore indietro nel tempo e lo fa sedere a tavole imbandite di cibi prelibati da gustare su piatti raffinati ed eleganti e gli fa scoprire i nuovi servizi atti a contenere le gustose ed esotiche bevande introdotte in Europa durante il Secolo dei Lumi. Di grande impatto senzโ€™altro il servizio cinese del periodo Qialong con lo stemma araldico della famiglia, i decoratissimi servizi da tea, ma soprattutto il servizio da tavola Ginori ordinato da Ugolino Bourbon di Sorbello tra il 1793 e il 1795 e che originariamente doveva ammontare a ben 456 pezzi. Questโ€™ultimo, realizzato probabilmente su disegni dello stesso Ugolino, nelle fogge particolari rappresenta un unicum nella produzione della fabbrica di Doccia e racconta il rinnovato amore per gli studi archeologici del periodo neoclassico tanto da essere voluto come piรน esemplificativo di altri nel 2002 nella grande mostra Il Neoclassicismo in Italiaย tenutasi sotto lโ€™alto patronato del Presidente della Repubblica a Palazzo Reale di Milano.

 

Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello

 

Il servizio oggi si puรฒ ammirare in una mise en place alla francese che a partire dal Seicento diventa dโ€™obbligo per le sontuose tavole della ricca nobiltร  e dove i commensali si servivano da soli a seconda dei loro gusti, senza necessariamente rispettare un ordine nelle portate. La mostra, corredata di un piacevolissimo catalogo ricco di immagini, verrร  inserita nel percorso di visita del Palazzo, ma potrร  essere visitata anche a parte.

 


Fondazione Ranieri di Sorbello, Piazza Piccinino 9

Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.30 oppure allโ€™interno della visita guidata della Casa Museo alle ore 10.30, 11.30, 12.30, 16.00 e 17.00

Grandi lezioni di storia antica all’Auditorium San Francesco al Prato, due itinerari guidati al Parco delle Mura, una speciale visita allโ€™Ipogeo dei Volumni e una serata a teatro alla scoperta di Giulio Cesare.

Extra Festival: focus a Perugia dal 22 al 24 marzo. Dopo il successo registrato a Todi lo scorso fine settimana (15-17 marzo), lโ€™Umbria Antica Festival torna con un eventoย extra a Perugia.ย Venerdรฌ 22 e sabato 23 marzo allโ€™Auditoriumย San Francesco al Prato si terrร  una due giorni dedicata alla storia di Perugia con qualche incursione nellโ€™affascinante mondo della Roma antica.

 

Parco delle Mura, Perugia

 

Venerdรฌ 22. Aprirร  la primaย giornataย Michele Bilancia, architetto e presidente dellโ€™Associazione Radici di Pietra, che illustrerร  la storia e lโ€™unicitร  delle mura di Perugia e il lungo lavoro di valorizzazione svolto nel corso degli anni dallโ€™Associazione, che ha il suo esito piรน recente nel Parco delle Mura, inaugurato a novembre dello scorso anno (Le mura di Perugia. Continuitร  e resilienza di un monumento). Seguirร  poi una lezione di Luana Cenciaioli, che svelerร  i segreti dellโ€™antica Perugia a partire dallโ€™area archeologica scoperta sotto il Duomo (Sotto la cattedrale. I tesori della Perugia sotterranea). Infine, la mattinata di venerdรฌ sarร  chiusa dal professor Paolo Braconi, con un intervento dedicato allโ€™antica chiesa di Santa Susanna, la chiesa sopra cui รจ stata costruita San Francesco al Prato (Archeologia dellโ€™assenza: Porta Santa Susanna e Porta Trasimena).

Il pomeriggioย vedrร  sul palco Immaย Eramo, filologa classica e docente allโ€™Universitร  di Bari, che presenterร  il suo ultimo libro Il mondo antico in 20 stratagemmi: un racconto di imbrogli, trucchi e raggiri che rivelano le sorprendenti sfaccettature del carattere e del mondo dei nostri antichi antenati. A chiudere la sessione un dialogo tra gli storici Giusto Traina e Franco Cardini sulla prima guerra mondiale della storia: il conflitto che segnรฒ gli ultimi 14 anni della res publica romana (La prima guerra mondiale della storia).

La serata

Venerdรฌ sera lโ€™Auditorium ospiterร  Cesare Catร  con lo spettacolo Giulio Cesare e le carte del destino, un viaggio divertente e interattivo nel teatro di William Shakespeare partendo dalla figura di Giulio Cesare e dal concetto del destino inteso come storia. La performance si richiama direttamente alla teoria e alla iconologia dei Tarocchi, per un percorso affascinante tra il personaggio di Giulio Cesare e altri drammi shakespeariani, invitando gli spettatori in un percorso teatrale che รจ al contempo un’esplorazione degli archetipi dellโ€™anima umana. Storytelling, recitazione e analisi dei significati dei monologhi proposti (in italiano e in inglese) compongono uno spettacolo unico nel suo genere, fitto di spunti di comicitร  e stand-up comedy che si mescolano naturalmente a riflessioni filosofiche.

Tra archeologia e letteratura

La mattina di sabato 23 marzo sarร  aperta da una lezione del professor Filippo Coarelli sulla battaglia del Metauro. A seguire, il professor Francesco Marcattili esporrร  in anteprima assoluta i suoi studi sulle mura etrusche del Verzaro e la porta Scalelle. Infine, la direttrice dellโ€™Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone Maria Angela Turchetti racconterร  le novitร  legate alla tomba ipogea etrusca, ora in corso di restauro e al centro di un nuovo progetto di valorizzazione (Lโ€™ipogeo dei Volumni, lavori in corso).

Il pomeriggio di sabato vedrร  sul palco dellโ€™Auditoriumย Tommaso Braccini con una lezione sullโ€™umorismo nellโ€™antichitร  (Nel Foro, nel triclinio, alle terme: ridere con gli Antichi per capirli meglio), seguito da Mario Lentano, che parlerร  del rapporto tra gli antichi e gli alberi: un perfetto epilogo per un Festival che si chiude nel capoluogo del โ€œcuore verde dโ€™Italiaโ€ (ยซVissero i boschi un dรฌยป. La vita culturale degli alberi nella Roma antica).

Leggere la storia. I libri dei relatori e relatrici delle giornate di Perugia saranno disponibili alla vendita grazie alla collaborazione con la Libreria delle Volte di Perugia, che allestirร  un corner presso lโ€™Auditorium.

 

Ipogeo dei Volumni

Le visite guidate

Nelle mattinate di sabato e domenica saranno organizzate delle visite guidate per scoprire la storia di Perugia attraverso i suoi monumenti. Grazie allโ€™associazione Radici di Pietra e a Michele Bilancia si potrร  ammirare la bellezza delle mura di Perugia in due distinti itinerari culturali dal titolo I confini della memoria. Il parco delle mura etrusche di Perugia. Sabato 23 alle 10.00ย il percorso partirร  da piazza Grimana-Arco etrusco e arriverร  al Parco della Canapina, dove รจ stato da poco inaugurato il Parco delle Mura. Domenica 24 alle 10.00ย il tour partirร  invece da Santโ€™Ercolano e si concluderร  sempre al Parco della Canapinaย per vedere le mura da un’altra prospettiva.

Domenica 24 sarร  possibile partecipare a una speciale visita guidata allโ€™Ipogeo dei Volumni, grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale Musei Umbria e la direttrice dott.ssa Turchetti. L’organizzazione prevedeย una visita inย due turni di 15 persone ciascuno (10.00 e 11.30).

Il senso del Festival

ยซCi sono tanti motivi per parlare di storia in Umbria. Per i suoi borghi incastonati tra monti e colline. Per gli archi etruschi, i teatri romani e millenarie tavole di bronzo. Basta percorrere le antiche strade o seguire il corso dei fiumi per ammirare le silenti tracce lasciate da antiche civiltร ยป, recita la voce del nostro spot promozionale. ยซMa la vera ragione per parlare di storia in Umbria รจ che di tutti i suoi tesori conserva ancora il piรน prezioso: il valore del tempo. L’antica arte di andare al passo con la natura per godersi appieno la meraviglia intorno a noi. Il cuore verde dโ€™Italia batte al ritmo della storia e la sabbia del tempo scorre nelle sue vene. Sa quando bisogna rallentare i battiti per non farsi travolgere dal presente frenetico o quando entusiasmarsi davanti a monumenti di immutabile bellezza. Allโ€™Umbria Antica Festival potrai immergerti nel passato per capire il presente. E per farlo, potrai prenderti tutto il tempo del mondoยป.

 


Per tutte le informazioni

Narni รจ il grazioso borgo che ha dato i natali al condottiero Gattamelata, che allโ€™etร  di quarantโ€™anni e nel bel mezzo della sua professione nei campi di battaglia, desiderรฒ tanto prendere moglie e metter su famiglia.

Lโ€™Umbria รจ stata una regione ricca di condottieri, basti ricordare Braccio da Montone, Ascanio della Corgna, Baldo degli Ubaldi, Boldrino da Panicale, Bartolino da Terni, Bartolomeo dโ€™Alviano.

I condottieri erano delle vere e proprie guide carismatiche, capi illuminati e talvolta feroci. Spesso guidati da sete di potere o dallโ€™amor di patria erano tutti dotati di una prepotente forza suggestiva abbracciata a innegabili capacitร  tattiche, strategiche e logistiche. I loro valori erano, inoltre, lโ€™onestร , il coraggio, la forza e la fedeltร  presso il proprio signore. Se chiudo gli occhi e provo a immaginare l’azione di un condottiero, altro non vedo che un campo di battaglia su cui spicca un uomo solo al comando padrone delle vite ai suoi ordini.

Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata

Erasmo da Narni detto il Gattamelata

Senza dubbio, uno dei condottieri e capitani di ventura umbri piรน famosi e piรน abili, fu Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata. Nato a Narni nel 1370 gli fu attribuito il nomignolo Gattamelata per ยซla dolcezza dei suoi modi insieme a grande astuzia e furberiaยป, come ricorda il biografo narnese Giovanni Eroli, ยซe pel suo parlare accorto e mite dolce e soaveยป. Si formรฒ alla scuola di Braccio da Montone e durante la sua intensa carriera di uomo dโ€™armi partecipรฒ a numerose e importanti azioni che lo videro protagonista soprattutto in Lombardia e in Veneto. Rimasto infermo nel 1440, si ritirรฒ a Padova dove morรฌ il 16 gennaio 1443. Trentatrรฉ anni prima si era sposato con Giacoma da Leonessa.

Sentimenti contrastanti

Leggendo Erasmo Gattamelata da Narni โ€“ Suoi monumenti e sua famiglia del biografo Giovanni Eroli, possiamo immergerci nei sentimenti e nellโ€™atmosfera che spinsero il nostro condottiero a prendere moglie. Interessante la descrizione della sua fidanzata, i costumi per le nozze e tutto quanto ruotรฒ intorno al matrimonio.
Nel capitolo II del suddetto libro, Giovanni Eroli descrive la vita del guerriero: ยซ…sempre agitata, tempestosa, piena di fatica, di disagi, di amarezze e doloriยป. Queste caratteristiche, associate alle vittorie e al guadagno economico, rallegrano e lusingano il condottiero, ma contemporaneamente hanno un risvolto negativo che cosรฌ viene descritto: ยซ…il continuo nutrirsi di odio e di sangue avvelena facilmente la contentezza dellโ€™animo suoยป.
Cosรฌ inizia a germogliare, nelle mente e nel cuore del Gattamelata, il bisogno di amare e di essere amato, la necessitร  di avere un rapporto autentico e profondo. In lui si fa strada sempre piรน forte il bisogno di ricevere attenzione, cura e gentilezza, piรน in generale amore.
Ha desiderio di sperimentare lโ€™opposto della battaglia, del sangue, della morte, ha voglia di coinvolgersi nei sentimenti di pace, serenitร  e quiete. Scrive Eroli: ยซA niuno meglio che a lui conviensi una donna di cuor gentile, dilicato, sensibile, buonoยป.

 

Monumento equestre a Padova in bronzo raffigurante il condottiero

Il matrimonio

Questo bisogno si concretizzรฒ nel 1410, anno in cui il Gattamelata sposรฒ Giacoma da Leonessa. Suggestiva la descrizione di quella comunanza di sentimenti che possiamo intendere come empatia, come capacitร  di comprendere i processi psichici dell’altro: ยซAveva adescato una giovane avvenente ingegnosa, di gentile stirpe, fornita dโ€™ogni bel costume, nomata Giacoma di messer Antonio Bocarini Brunori da Leonessa. […] ella aveva quรฉ medesimi sentimenti di religione e di virtรน, che governavano lโ€™animo dellโ€™amante, perciรฒ piacque a costui quale compagna, la desiderรฒ, la chiese e la ottenne facilmente. Stante la bellezza reciproca, lโ€™indole e virtรน conforme, tutti presagiron felice questo nodo; e lo fu in realtร , perchรฉ un amore intimo animรฒ sempre e fiorรฌ loro vitaยป.
Il matrimonio fu celebrato in modo solenne, gli invitati, tutti di alto grado sociale, gareggiarono in magnificenze e lusso. Gli addobbi furono sfarzosi e i banchetti opulenti con tanto di paggi e menestrelli vari a far da cornice alla cerimonia. Giovanni Eroli descrive cosรฌ anche la partecipazione, discreta e di lato, del popolo: ยซAlle nozze dei Signori prendea volentieri parte anche il popolo, il quale dร  suoi festosi plausi ed auguri traeva qualche guadagno o in doni di confetture o denaro, e talvolta divertivasi in pubblici spettacoli, come sarebbero giostre, corse, tornei, balli, commedie e che so ioยป.
Giacoma era meravigliosa ed emozionata nel ricevere da parenti e amici complimenti, auguri, dolci parole, fiori, doni, canti e suoni. Tutti gli invitati ยซbrillavano per fulgide gioie, per aurei vezzi, per abiti di broccato di tocca dโ€™oro o di argento, o veramente di raso e velluto di colore vario garbatamente recamati a studio in oro argento e setaยป.

Un altro aspetto importante del matrimonio e in particolare per la sposa e per la casa dove entrava erano rappresentati dal corredo e dalla dote. Il Gattamelata ebbe ricco il primo ma misera la seconda quantificata in 500 ducati in oro. Questa era un poโ€™ la regola del tempo, dove conveniva mantenere una dote povera per non impoverire la famiglia. ยซDa due belli robusti virtuosi giovani, caldissimi dโ€™amoreยป, narra il biografo ยซnon potean nascere che figli belli vigorosi e buoni. In fatti al Gattamelata ne vennero da Giocoma sei, lโ€™uno piรน bello e virtuoso dellโ€™altro, cioรจ un maschio e cinque femmineยป. Verrebbe da dire che tutti vissero felici e contenti; e cosรฌ fu!
Due artisti del calibro dello scultore Donatello e del pittore Giorgione ci hanno lasciato due opere di immenso valore raffiguranti Il Gattamelata. In piazza del Santo a Padova รจ posto un monumento equestre in bronzo raffigurante il condottiero, mentre presso il museo degli Uffizi a Firenze รจ presente Ritratto di guerrierio con scuderio.

 

Veduta di Narni

Narni: brevi cenni storici

Intorno al 300 a.C., lโ€™antica Nequinum degli Umbri fu conquistata dai Romani che ne fecero, col tempo, un importante Municipio con il nome di Narnia. In latino nequeo significava non posso e per i Romani ciรฒ era di cattivo auspicio, e cosรฌ fu cambiato il nome anche per la presenza del fiume Nera, Nar (in latino), Nahar (in antico umbro).

Dopo un periodo turbolento dellโ€™Alto Medioevo, la cittร , nellโ€™XI secolo, visse un periodo di potenza e ricchezza fino a quando non fu sottomessa nel 1174 da Federico Barbarossa. Nei secoli successivi Narni รจ protagonista di turbolente vicende che videro protagonisti anche il Ducato di Spoleto, il cardinale Albornoz, il re di Sicilia Ladislao e Carlo V. Lโ€™instabilitร  durerร  fino al XVII secolo quando entrรฒ a far parte dello Stato Pontificio sotto il cui dominio, salvo la parentesi napoleonica, rimase fino al 2 ottobre del 1860, giorno dellโ€™annessione al Regno di Vittorio Emanuele II.

 

Narni sotterranea

Perchรฉ visitare Narni

Narni conserva un ricchissimo patrimonio accumulato in secoli e secoli di storia. La sua posizione, strategica nei secoli passati per la buona navigabilitร  del fiume Nera, la rende oggi un poโ€™ fuori mano, ma nonostante ciรฒ รจ un borgo umbro tutto da scoprire. Dellโ€™epoca romana rimangono il grandioso ponte di Augusto, il ponte Cardona e lโ€™acquedotto della Formina.
Del periodo medievale abbiamo la cattedrale di San Giovenale, le chiese di San Domenico e di Santa Maria Impensole. Interessanti anche le chiese di Santโ€™Agostino e di San Francesco. Una delle piazze piรน belle dellโ€™Umbria la troviamo proprio a Narni ed รจ la piazza dei Priori: situata nella parte piรน alta della cittร , รจ incantevole con il suo palazzo dei Priori, la torre civica con la loggia del banditore e il Palazzo del Podestร . Oltre che in superficie la cittร  riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo con il percorso della Narni sotterranea, un insieme di ipogei, scoperti soltanto recentemente, come acquedotti, cisterne, cunicoli e anche una sala delle torture risalente al periodo dellโ€™Inquisizione. Da non dimenticare, per le buone forchette, che Narni si trova nel cuore della zona del tartufo nero.

Stroncone, splendido borgo posto a guardia della valle ternana, nel Palazzo municipale ospita un tesoro di rara bellezza. Si tratta dei Corali, nove codici miniati risalenti al XIV secolo rivelatisi fondamentali non solo per arricchire la storia della paleografia musicale, ma anche quella dellโ€™arte.

Per Corali di Stroncone si intendono nove codici miniati su pergamena, databili intorno al XIV secolo, che furono rinvenuti nel 1883 dallo storico Luigi Lanzi in due chiese collegiate, quella di San Michele Arcangelo e quella di San Nicola. Formavano il Graduale e lโ€™Antifonario custoditi nelle due collegiate e alcuni lasciti testamentari inerenti alla loro realizzazione ci dicono che furono commissionati in piรน fasi, dal 1325 circa al 1400. Ma perchรฉ sono cosรฌ preziosi?

 

Libri per lโ€™officium chori

I libri corali erano codici di grandi dimensioni (alcuni, aperti, potevano raggiungere anche i 50 centimetri dโ€™altezza e i 60 di larghezza) fatti per essere appoggiati su grandi leggii a beneficio dellโ€™ufficiatura quotidiana del coro. Contenevano infatti le parti che dovevano essere cantate, scritte in lettere gotiche, e la notazione musicale. I Salmi, i Versetti, le Antifone e cosรฌ via erano solitamente scritte in minuscola nera, mentre le rubriche in minuscola rossa. Ma la vera meraviglia erano le lettere capitali, riprodotte coi colori piรน disparati e ornate da fregi e decorazioni pittoriche ispirati a scene bibliche e sacre.

I Corali di Stroncone non sono da meno e ci consentono di ammirare preziose miniature istoriate e arricchite di lamine in oro zecchino attribuibili, secondo alcuni studiosi, alla stessa mano che dipinse anche parte degli affreschi di San Pietro a Terni, tale e misterioso Maestro della Dormitio Virginis.

Un libro per ogni occasione

Ai corali venivano dati nomi diversi in base allโ€™uso: i nove di Stroncone si dividono infatti tra Graduali e Antifonari. I primi prendono probabilmente il nome dai gradini dellโ€™altare e contengono un certo numero di versetti che veniva cantato tra lโ€™Epistola e il Vangelo, mentre i secondi contenevano i canti per le ore diurne e per quelle notturne. Lโ€™Antiphonarium, tradizionalmente, si divideva infatti in nocturnale e in diurnale e vesperale: il primo conteneva mattutino e laudi, mentre nel secondo confluivano la prima, la terza, la sesta, la nona, vespro e compieta.

 


I preziosi codici miniati sono custoditi nel Palazzo comunale, aperto dal lunedรฌ al venerdรฌ dalle 9 alle 12.

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