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Domenica 10 marzo avrร  luogo un’intensa giornata dedicata all’arte e al grande Caravaggio, con lo spettacolo teatrale che vedrร  l’attore Stefano de Majo esibirsi al Teatro Spazio Fabbrica alle ore 17.30 con Caravaggio…il riflesso del genio tra Pasolini e Petrolini.

 

 

La piรจce presenterร  musiche di Pasolini e romanze tratte direttamente dagli spartiti dei quadri di Caravaggio, saranno eseguite da Emanuela Boccacani, con le coreografie di Romana Sciarretta, la scenografia di Antonio Bono e con le opere del Merisi proiettate in movimento sulla videoart di Paul Harden. Il piccolo borgo dellโ€™Amerino si trasformerร  in un format rievocativo per lโ€™intera giornata con unโ€™offerta turistico-culturale di assoluto livello.

Prima dello spettacolo, il tema Caravaggesco si snoderร  attraverso altre iniziative messe in atto dall’amministrazione comunale.

“Uffaโ€ฆ sempre la stessa storia” con Gianluca Foresi – Teatro degli ESTROVERSI.

Il teatro-comico presentato da Gianluca Foresi รจ una riproposizione dellโ€™arte dei giullari medievali che giocavano sullโ€™immediatezza, e sul dire allโ€™improvviso, provvisti perรฒ anche di un vasto repertorio e di una raffinata cultura. Il 22 e il 23 aprile lo spettacolo sarร  al Teatro Bicini di Perugia (sabato alle 21:15 – domenica alle 17:15).

 

Un circo itinerante per le vie di Terni, uno spettacolo teatrale, un cortometraggio in due lingue e tanti eventi. La cittร  celebra San Valentino in diverse forme sotto la guida artistica dellโ€™attore e autore ternano Stefano de Majo.

Il Circo dellโ€™Amore รจ un corteo di artisti che, attraverso differenti discipline – dalla danza aerea alla giocoleria, dalla street band jazz alla clowneria โ€“ ha animato nei giorni scorsi le vie di Terni narrando, come degli antichi cantastorie pop, le vicende del Patrono. Oggi, 14 febbraio, il tutto si arricchisce con unโ€™esibizione teatrale e la proiezione del cortometraggio (entrambi anche in lingua inglese) su San Valentino e la sua Valle Incantata.

 

The Enchanted Valley of Saint Valentine

Il cortometraggio scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo – prodotto da Teatro Acciaio, con il contributo dellโ€™associazione Teatro Acciaio e Associazione Claudio Conti e il patrocinio del Comune di Terni – racconta le vicende di San Valentino e ripercorre, in un immaginifico viaggio nel tempo e nello spazio, lโ€™intera storia degli antichi Umbri Naharki che vissero nel territorio ternano prima degli Etruschi e dei Romani. Infatti, ancor prima di Valentino in questa terra giร  si respirava lโ€™amore grazie al Ver Sacrum – la primavera sacra – ovvero lโ€™istituto migratorio che spingeva le giovani coppie di innamorati, dedite allโ€™agricoltura e allโ€™allevamento, a mettersi in cammino verso nuove terre da coltivare. Questo permise al popolo degli Umbri di estendersi nel segno dellโ€™amore e della pace, senza far uso di armi, fino al Po e al Mare Adriatico, formando la cosiddetta Grande Umbria, come attestano autori come Scilace e Strabone, Dionigi dโ€™Alicarnasso e Plino il Vecchio.
Il corto racconta anche la vita del Santo protettore degli innamorati che nacque a Terni: la leggenda vuole che avesse unito in matrimonio un soldato romano pagano di nome Sabino a una giovane cristiana ternana chiamata Serapia. Lโ€™unione tra i due giovani di religione diversa fu osteggiata dalle rispettive famiglie e punita dallโ€™imperatore Aureliano, che sentenziรฒ la condanna a morte del vescovo ternano.
La storia sembra anticipare di mille anni quella di Giulietta e Romeo di Shakespeare e richiama altre due figure di innamorati, Piramo e Tisbe, resi eterni dalla letteratura classica dei Greci prima e poi attraverso i versi in latino di Ovidio.
Con questa narrazione della durata di 12 minuti non vuole solo recuperare la storia del personaggio religioso, che fu un uomo di grande cultura del suo tempo, ma anche renderlo un moderno veicolo di in coming turistico del territorio ternano.

 

Tante le ispirazioni

Nella ricostruzione del Santo Valentino, nella doppia versione cinematografico e circense teatrale, di de Majo – reso in versione pop nel suo Circo dellโ€™Amore cosรฌ come nel cortometraggio – si fondono le vicende autentiche e sacrali del martire e la tradizione letteraria anglosassone, di Geoffrey Chaucer e Shakespeare, ma anche riferimenti a Edgar Allan Poe con le Valentine, cartoline dโ€™amore che hanno contribuito a fare del santo umbro il protettore degli innamorati nel mondo. Non mancano anche riferimenti allโ€™Amor Cortese o ai celebri versi di Dante per Beatrice, cosรฌ come le libere rivisitazioni di autori contemporanei come quella del romanzo di Arnaldo Casali dal titolo La Rosa di Valentino.

Stefano de Majo nelle vesti di Valentino

In questo passo del testo teatrale e cinematografico di Stefano de Majo si fa riferimento ai due elementi tipici di Valentino, il vento e la rosa: infatti la leggenda vuole che un vento si levi ogni 14 febbraio nel ricordo della sua decapitazione, mentre la rosa รจ da ricondursi al fiore con cui Valentino omaggiรฒ Sabino e Serapia ammonendoli di averne cura e di farne un simbolo del loro amore.

ยซโ€ฆPrendete questa rosa, essa รจ il simbolo del vostro amore. Tenetela insieme con le vostre mani, in modo da restare uniti attraverso di lei. E abbiatene cura e guardatela sempre. Non guardate voi stessi ma la vostra rosa. Perchรฉ lโ€™amore non รจ guardarsi lโ€™un lโ€™altro ma tutti e due nella stessa direzione. E non stringetela troppo o la soffocherete, nรฉ troppo poco o la perderete. Cosรฌ รจ lโ€™amore, come la vostra rosa. Rendetela forte come la pietra, in modo che non appassisca mai, proprio come le rose del deserto. Avete presente le rose del deserto? Sono fatte di minuscoli granelli di sabbia mossi da tempestosi venti. I venti nel deserto possono accecarvi con la sabbia fino a farvi smarrire la strada. Ma se saprete restare uniti non vi perderete mai e saranno proprio quegli stessi venti a rendervi forti come pietra, come le rose del deserto, che non appassiscono mai e durano in eternoยป.

Mercoledรฌ 26 agosto, presso il Baraonda di Piediluco, si chiude la splendida stagione teatrale che ha visto Stefano de Majo protagonista di cinque diversi spettacoli che ogni due settimane, da inizio luglio a fine agosto, hanno portato il teatro al mercoledรฌ sul lago di Piediluco.

Una rassegna che ha fatto sempre il tutto esaurito, a coronamento di tre anni di stagioni teatrali a cura dell’attore ternano, nate sul battello e ora per la grande richiesta, oltre al distanziamento Covid, sbarcate nel teatro sul lago.

 

 

Lo spettacolo su Rino Gaetano racconterร , nel consueto stile metateatrale e affabulatorio di Stefano de Majo, non solo la vita e l’opera del cantautore, che ha avuto contatti anche nel nostro territorio avendo frequentato le scuole medie a Narni, presso il collegio del locale seminario dei frati, ove emerse la sua vena poetica avendo scritto nel periodo narnese il suo poema E l’uomo volo un viaggio immaginifico in cui si palesano giร  tutti i temi che poi Rino Gaetano svilupperร  nel corso della sua breve ma intensa carriera. Ma la piรฉce di de Majo rivelerร  anche i tanti misteri che avvolgono la vita e soprattutto la morte del cantautore crotonese, nonchรฉ i tanti riferimenti a scandali, stragi, complotti e servizi segreti che sono celati dietro l’apparente nonsense delle sue canzoni. Il tutto come sempre accompagnato dalla musica dal vivo dei valentissimi musicisti, tutti di esperienza internazionale che hanno fatto da colonna sonora alle rappresentazioni teatrali di de Majo.

Il cast musicale ha visto infatti protagonisti l’eccellente contrabbassista Joy Grifoni, il violinista Gustavo Gasperini, il percussionista Tiziano Tetro e il pianista, trombettista e cantante Fabrizio Longaroni. Sono state cosรฌ inseriti nel testo teatrale oltre dieci richiami alle piรน belle canzoni di Rino Gaetano da cui testi l’attore ternano estrapolerร  incredibili rimandi a fatti inerenti la politica italiana che solo anni dopo quelle canzoni vennero alla luce.

Un Rino Gaetano che da giullaresco artista nonsense superficiale e disimpegnato si rivelerร  dunque il piรน profondo e impegnato dei cantautori italiani, capace ancora oggi, a quarant’anni dalla morte di parlarci, facendoci sorridere e distrarre con il suo stile scanzonato ma al contempo di farci riflettere, come in fondo deve fare sempre il teatro.

 


Prenotazioni presso Baraonda 392.5445462

Unโ€™esibizione di danza aerea prende forma in un anfiteatro naturale: la foresta tra Cittร  della Pieve e Piegaro, in Umbria cuore verde dโ€™Italia, in programma per mercoledรฌ 22 luglio sia mattina che pomeriggio.

Una performance unica nel suo genere, ospitata sul palcoscenico โ€“ a dir poco inconsueto e suggestivo –ย  allโ€™interno dei 146 ettari di foresta di proprietร  della famiglia Margaritelli nota, oltre che per il brand di design Listone Giordano, per le sue attivitร  filantropiche attraverso la Fondazione Guglielmo Giordano che sostiene il Progetto.

Le cirque de la forรชt: un audace intreccio di corpi e rami, grazie allโ€™utilizzo di tessuti che donano lโ€™inganno del volo, Francesca Matracchi, Valentina Romani e Sonia Brozzi, le tre ballerine โ€“ acrobate, si esibiranno sospese agganciate agli alberi del bosco in un set scenografico allโ€™ultimo respiro. Le artiste fanno parte di ImmaginAria, un gruppo di lavoro che organizza spettacoli e corsi in Umbria ma con esperienze in tutta Italia.

 

 

Da tempo il Progetto This My Forest ha messo al centro della propria attivitร  la valorizzazione della foresta di Cittร  della Pieve, che sta assumendo sempre di piรน il ruolo di laboratorio sperimentale per lo sviluppo di alta tecnologia del legno e di salvaguarda ambientale, attivando varie collaborazioni in questo settore a partire da quella scientifica condotta con il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, nella persona dello scienziato Riccardo Valentini e Antonio Brunori, segretario generale di PEFC, che nella foresta hanno realizzato lโ€™unica rete italiana di monitoraggio del cambiamento climatico attraverso i parametri vitali di una foresta: TRACE รจ il nome del progetto scientifico, che utilizza la tecnologia IOT, in essere fino al 2021. Eโ€™ il solo sensore in Italia di una rete mondiale di TALKING TREES, e ospitarlo in Umbria รจ stato un elemento di grande visibilitร : un atto sostanziale, piรน che formale, di impegno a tutela del pianeta.

Il lungimirante progetto di riforestazione di Cittร  della Pieve รจ riconosciuto come ย officina a cielo aperto di cultura ambientale sostenibile โ€“ย  certificato dai due enti piรน rappresentativi a livello mondiale PEFC e FSC. Le visite delle scuole e gli eventi culturali realizzati con il patrocinio della Fondazione Giordano nellโ€™ambito della ricca esperienza di Natural Genius, sโ€˜intrecciano in un denso programma di collaborazioni che unisce la cultura dโ€™impresa al design e al talento naturale ovunque esso si coltivi: musica, fotografia, design, arti visive e molto altro.ย  Al centro di tante iniziative importanti, dal forte carattere scenografico e culturale, la sperimentazione della foresta che suona proposta con Federico Ortica occupa un posto di primo piano. Il giovane e talentuoso sound artist รจ riuscito nellโ€™intento di mettere in risonanza alcuni maestosi alberi, realizzando cosรฌ un concerto live con le piante come orchestrali di una colonna sonora scritta appositamente per loro.

Arte che ritornerร  ad essere protagonista in una performance dove danza e natura sono sospese nella magia di un istante, fuse in un corpo unico nei colori della foresta come fondale di una simbiosi tra grazia, arte e natura. In altre parole lโ€™identitร  dellโ€™Umbria.ย 

ยซIl mio sogno? Esibirmi davanti alla regina Elisabetta, ma non accadrร  mai: morirรฒ prima di leiยป.

Andrea Paris, il prestigiattore โ€“ come ama definirsi โ€“ tra web e televisione รจ diventato molto popolare. Il programma Italiaโ€™s Got Talent lo ha fatto conoscere al grande pubblico, ma lui giร  vantava esibizioni davanti a numerose stelle di Hollywood e diversi premi e riconoscimenti anche come attore. Ora รจ molto seguito sui social e, tra una magia e una battuta, intrattiene il suo pubblico anche in questo periodo difficile. ยซSe Maometto non va alla montagnaโ€ฆ Loro non possono venire a vedere i miei spettacoli, vado io da loroยป. Ma chi รจ veramente il mago di Foligno?

 

Andrea Paris

Andrea, qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ la mia terra, la casa, i profumi, la famiglia. Lโ€™Umbria รจ tutto.

Si sente piรน mago, attore, intrattenitore o mentalista?

Mi sento un prestigiattore. Uso la magia per intrattenere. Il mio punto di forza รจ rendere un numero, che per molti sembra difficile, il piรน facile possibile.

Ci racconti, comโ€™รจ iniziata la sua carriera?

Verso i 17 anni ho iniziato a fare i primi spettacoli e poi piano piano รจ diventato un vero lavoro, anche se a volte quando dico quello che faccio mi rispondono: ยซSรฌ, ok, ma di lavoro che fai?!ยป.

Non pensano che il suo sia un vero lavoroโ€ฆ

Qui la gente รจ pratica, nellโ€™arte e nella cultura si investe poco.

Come si รจ avvicinato a questo mondo?

Un giorno venne allโ€™oratorio il mago Sales, un frate salesiano: stavo passando un periodo difficile, perchรฉ avevo visto morire davanti ai miei occhi un mio amico e quando hai 12 anni e assisti a queste disgrazie pensi che tutti possano morire in quel modo. Quindi non volevo piรน uscire di casa. Per farmi distrarre mi hanno trascinato a questo spettacolo. Da quel momento mi sono appassionato alla magia e ho iniziato a studiare. รˆ stato un percorso lungo: ho imparato la magia, ho studiato teatro e poi ho miscelato le due arti per rendere completi i miei spettacoli.

Quanto tempo impiega per preparare un numero?

Allโ€™inizio tante ore, dalle 8 alle 10 ore di allenamento tecnico e pratico. Oggi รจ molto piรน facile: mi viene unโ€™idea e, avendo giร  le basi, si tratta solo di realizzare la regia. Poi avviene la sperimentazione con il pubblico.

Ci spieghi meglioโ€ฆ

La magia va provata sul campo per capire se un numero puรฒ funzionare o no, se รจ divertente e se stai ingannando chi ti guarda. In pratica ci impiego unโ€™ora per crearlo e otto mesi per terminarlo, con tutte le varie sperimentazioni.

Le prove le fa direttamente sul palco?

Sรฌ. Durante uno spettacolo, nel bis o nel mezzo butto dentro il numero nuovo e capisco se la gente lo apprezza o meno.

Quindi ogni spettacolo รจ un poโ€™ sperimentale?

Esatto. รˆ cosรฌ per la magia, ma anche per gli spettacoli comici. In base alla reazione del pubblico capisco se funziona o meno.

Italiaโ€™s Got Talent รจ stato il trampolino per farla conoscere al grande pubblicoโ€ฆ

Sรฌ, era importante farmi conoscere anche dal pubblico di massa. Comunque, sono cinque anni che mi esibisco per lโ€™Abf (Andrea Bocelli Foundation) e ho partecipato al Celebrity Fight Night Italy. Grazie a Bocelli ho avuto la possibilitร  di far vedere i miei numeri a Morgan Freeman, Sharon Stone, Nicolas Cage e Antonio Banderas e tante altre celebrity del showbiz internazionale.

Glielo avranno giร  fatto notare: nel suo modo di fare magia si รจ ispirato al mago Forest?

No. Il suo รจ un personaggio inventato con una voce caratteristica, io invece non interpreto nessuno, sono me stesso. Ho fatto di me il mio personaggio. Inoltre non faccio gagโ€ฆ faccio battute, ma il numero di magia รจ reale.

Ci confessi, Andrea Paris nella vita di tutti i giorni รจ come appare negli show e nei video o รจ una persona seria e posata?

Io sono cosรฌ come appaio, anche nella vita di tutti i giorni. La mia compagna – che รจ proprio qui in questo momento – lo puรฒ confermare.

Cosa vuol dire per lei meravigliare? Quandโ€™รจ che si rende conto di aver meravigliato il pubblico che la guarda?

รˆ facile capirlo. Ci sono due campanelli: il primo รจ quando senti il respiro della gente che si blocca e non scatta lโ€™applauso; il secondo รจ quando cโ€™รจ il sorriso di meraviglia, che รจ diverso da quello di divertimento. รˆ un sorriso piรน sospeso. In pratica cโ€™รจ meraviglia quando tutto rimane sospeso nellโ€™aria.

 

mago Paris

Andrea Paris

Ha un sogno non ancora realizzato?

Esibirmi davanti alla regina Elisabettaโ€ฆ ma non avverrร , perchรฉ morirรฒ prima io. (ride)

Quali sono i suoi progetti futuri?

Ora come ora non vedo un gran futuro. Di idee ne ho tante, ho contatti con la televisione e in programma spettacoli teatrali, anche nello stile One Man Show. In questo momento perรฒ mi concentro piรน sui social, ti portano tanta visibilitร  e ti fanno conoscere molto velocemente. Se Maometto non va alla montagnaโ€ฆ Il pubblico non puรฒ venire a vedere i miei spettacoli, cosรฌ vado io da lui.

Se potesse fare una magia, cosa cambierebbe dellโ€™Umbria?

Per me lโ€™Umbria รจ giร  bella cosรฌ, la lascerei comโ€™รจ! Forse lโ€™unica cosa che manca โ€“ ma potrebbe essere anche un vantaggio โ€“ sono le vie di comunicazione e i collegamenti stradali. Ma ripeto, potrebbe essere un vantaggio: chi viene รจ perchรฉ ci vuole realmente venire, รจ un turismo col contagocce, ma piรน vero. Lโ€™unica magia che farei รจ quella di far apparire un bel teatro a Foligno. Sembra incredibile, ma Foligno non ha un teatro. Si investe poco nella cultura, si รจ troppo praticiโ€ฆ lโ€™arte ha ancora poca importanza.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Isola, dโ€™aria, verde.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Profumo e aria. Io quando torno in Umbria sento il suo odore. Lโ€™Umbria per me ha un profumo ben preciso, non so descriverlo, ma lo annuso e lo percepisco sempre.

Andrea Loreni รจ il funambolo che, con i suoi passi strisciati, a piedi nudi o con leggere e apposite scarpe di cuoio, accarezza i 16 millimetri di diametro del cavo che lo conducono da un punto all’altro della traversata.

Guardarlo nella sua passeggiata aerea รจ una grande emozione e il pubblico, dal basso, accompagna ogni suo passo con lunghi sospiri simultanei e liberatori. Abbiamo incontrato Andrea Loreni per un’intervista e una foto al collodio umido, nello studio fotografico di Stefano Fasi e nel mezzo delle storiche procedure fotografiche abbiamo chiacchierato con lui e Andrea Mammolenti, l’amico torinese nonchรฉ tecnico della traversata che si occupa dei sopralluoghi pre-evento, degli ancoraggi, della tensione della fune in acciaio o fibra sintetica di derivazione nautica, del sistema di sicurezza e di molti altri aspetti tecnici. Mammolenti si รจ occupato, naturalmente, anche dell’allestimento della traversata in salita che si รจ svolta recentemente nel quartiere di Ponte San Giovanni a Perugia.
ยซNella traversata ponteggiana lunga oltre 100 metri, il cavo รจ stato ancorato con un andamento inclinato dal campanile della chiesa, alto 36 metri, a un camion di 12 tonnellate che rappresenta il contrappeso e il punto iniziale della traversata. Noi collaboriamo sempre con un ingegnere che fa una serie di calcoli teorici per lavorare in estrema sicurezza, ma per me ogni volta che Andrea va sulla fune รจ una nuova sensazione che viene amplificata dall’amicizia che lega anche le nostre famiglieยป dice Mammolenti.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

Andrea Loreni รจ il funambolo piemontese dagli occhi belli e racconta che ha iniziato a fare nel 1998 spettacoli di strada di giocoleria per poi passare al cavo, prima basso e poi alto. ยซLa ricerca di me stesso รจ stata il fattore che mi ha fatto evolvere. Inizialmente, il modo di vestire e il taglio dei capelli, poi la laurea in filosofia, passando attraverso il dubbio e lo scetticismo, sono state alcune tappe che mi hanno portato fin qua. Da giovane vedevo gli altri che facevano lavori normali, insoddisfatti. Questo non mi convinceva e sentivo che dovevo cercare oltre, fin quando vidi uno spettacolo di strada che fece scattare in me qualcosaยป spiega il funambolo.
Andrea racconta che i genitori non lo hanno contrastato e in particolare la madre lo ha sempre sostenuto, anche se i suoi primi spettacoli di giocoleria di strada non sono stati esattamente un successo.
Clave, palline, torce infuocate, la scala d’equilibrio, il diablo e far fare il cerchio al pubblico diventarono parte fondamentale della sua vita e degli spettacoli che Andrea portava nelle piazze come arte di strada. Un’esperienza che l’avrebbe aiutato nelle sue scelte future.
Il passaggio dalla giocoleria al funambolismo รจ avvenuto nel 2004, quando un organizzatore gli propose di fare grandi traversate su cavo.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

ยซDopo un paio di anni di allenamento, la mia prima traversata รจ stata di 120 metri sul fiume Po a San Sebastiano da Po vicino a Torino e da quel momento ho deciso di fare il funamboloยป ci confida Andrea.
La meditazione di tipo buddhista, la consapevolezza del corpo, il respiro, lo zen, dove funambolismo e zen si sono intrigati e legati in lui, fanno parte del suo stile di vita che riporta anche sul cavo. ยซQuesta รจ la via con cui mi sto realizzando e sul cavo prendo quello che c’รจ e null’altro. Il messaggio รจ accettarsi cosรฌ come siamo, prendersi qualche rischio, far capire che c’รจ un’altra via per tutti e ognuno di noi ha il suo valore. L’accoglienza che mi riserva Perugia ogni volta รจ particolare e fantastica e stiamo lavorando per dare continuitร  a questo eventoยป prosegue il funambolo.

 

Andrea Loreni, foto by Stefano Fasi

 

Ci racconta che tra i progetti futuri ci sarร  a Galway, in Irlanda, ad agosto 2020, l’attraversamento di diversi cavi da parte di 400 funamboli europei da formare e lui si occuperร , prevalentemente a Torino, degli italiani. Questo progetto nasce dal Centro funambulismo di Bruxelles e dalla Scuola di Circo di Galway. ยซHo poi un sogno, quello di camminare sui cavi del ponte sospeso piรน lungo al mondo che si trova in Giappone. E con questo sogno mando un saluto, dicendo che il funambolismo puรฒ essere una tecnica di crescita personale e utile per tuttiยป conclude Andrea.

Il festival scientifico, sottotitolato Dove la scienza fa spettacolo, รจ stato organizzato da Psiquadro all’insegna del divertimento intelligente. La manifestazione si รจ tenuta dal 30 agosto al 1 settembre ed รจ stata accolta tra la natura sull’isola del Trasimeno, dove un ricco programma denso di attivitร  ha attirato numerose famiglie trascinate dalla curiositร  dei bambini. Divulgatori, scienziati e artisti hanno raccontato la scienza con il linguaggio dello spettacolo.

 

Certamente Cesare Agabitini, detto Cesarino, il guardiacaccia della Polvese che dal 1966 lโ€™abita con la moglie Filodelma Mattaioli e i loro figli Genni, Elisa, Chiara, Omar e Sonia e di cui fu anche il custode fino al 1997, non si sarebbe mai immaginato di vedere sulla sua isola tanta gente tutta insieme e che la moltitudine di persone giunte fin lรฌ andasse come un’instancabile sciame d’api da un fiore del sapere a un altro.

Lโ€™evento

Moltissime persone, soprattutto giovani famiglie con i loro bambini, si sono imbarcate sui traghetti da San Feliciano o da Castiglione del Lago per raggiungere la Polvese e partecipare alla bellissima manifestazione L’Isola di Einstein, la Scienza fa Spettacolo, che per tre giorni ha tenuto banco sul Lago Trasimeno, attirando persone da tutta la regione e numerosi visitatori provenienti da ben oltre i confini Umbri. Formatori, divulgatori, insegnanti, esperti, istruttori, genitori, nonni, fisici, geologi, ingegneri, biologi, naturisti, turisti, curiosi, ricercatori, scienziati, e soprattutto loro, i giovani cuccioli umani, hanno vissuto e partecipato a esperimenti, laboratori, racconti, presentazioni, narrazioni e spiegazioni sotto l’egida del rispetto per la natura, l’ecologia, la tutela e lo studio della madre terra, attraverso una sana curiositร  per la conoscenza scientifica. Il tutto รจ stato ammantato da un ambiente unico e magico come quello isolano. Proprio cosรฌ, l’isola Polvese รจ stata da sempre un’attrattrice di anime e di sguardi per la sua accoglienza e fertilitร  del territorio; gli Etruschi e gli antichi Romani lo avevano capito e lโ€™hanno abitata, come alcune testimonianze archeologiche qui ritrovate ci ricordano.

L’antica locuzione avverbiale polvento, cioรจ protetto dal vento, darebbe il nome all’isola. Ricca di olivi e lecci, รจ stata prolifica per contadini e pescatori, che l’hanno rispettosamente albergata per lungo tempo. La presenza della Rocca, dell’Abbazia di San Secondo e della sua adiacente chiesa, della Chiese di San Giuliano e di Santa Maria della Cerqua, testimonia il vissuto storico certo e ritmato di questi luoghi, cosรฌ come la villa, la piscina con il giardino acquatico realizzata dal Porcinai, l’ostello, il bar e due ristoranti e altre costruzioni del secolo scorso, depongono a favore e arricchiscono l’isola, dichiarata dall’attuale proprietaria, la Provincia di Perugia, dapprima un’Oasi di Protezione Faunistica, poi un Parco Scientifico Didattico e quindi inserita nel Parco naturale regionale del lago Trasimeno.

Le caratteristiche ambientali e strutturali della Polvese si prestano in modo ideale ad accogliere l’evento L’Isola di Einstein, la scienza fa spettacolo, dove oltre cento appuntamenti, tra il 30 agosto e il 1 settembre, hanno intrattenuto e divertito il numeroso pubblico di ogni etร . Gli intervenuti hanno impreziosito la manifestazione con la loro presenza: Ian Russell, Science Made Simple, Michael Bradke, Hisa Eksperimentov, Copernicus Science Centre, Big Van Ciencia, lโ€™INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), lโ€™INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e lโ€™INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Ci sono stati spettacoli dedicati alla fisica, alla chimica, al suono, alla biologia, alla meccanica quantistica e ai cambiamenti climatici, che hanno dettato conoscenze e suggerito riflessioni sul delicato ecosistema terrestre.
Scienza all’improvviso, un Museo a Cielo Aperto, l’Isola dei Disegnatori, Einstein Light Painting, la storia dell’Apollo 11, l’Universo in una scatola, un Tetto di Stelle, le due facce di Einstein, sono alcuni titoli di accattivanti eventi accaduti durante il festival.
Un esteso e vasto successo di pubblico elevato all’ennesima potenza!

 

I ragazzi dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

Lโ€™ex monastero di San Secondo

Si รจ notato che molti operatori e addetti dell’organizzazione si sono mostrati gentili e disponibili a dare spiegazioni e informazioni senza lesinare sorrisi di benvenuto. Tra questi l’attivissimo ed energico Michele Sbaragli, che ha edotto i presenti sulla novitร  della crociera astronomica lacustre (in collaborazione con INAF) e sugli incontri circa l’ambiente, organizzati da ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) o come i gentili e precisi Leonardo Alfonsi e Irene Luzi di Psiquadro che hanno dispensato cortesi ed efficaci indicazioni scientifiche a tutti quelli che l’hanno richiesto; Erika Di Silvestre, Rosalba Padula e Luca Nicoletti, capaci operatori presenti presso l’ex Monastero di San Secondo si sono adoperati e messi a disposizione per la buona riuscita dell’evento.

Erika Di Silvestre

Recentemente l’ex Monastero รจ stato oggetto di un recupero architettonico curato dalla Provincia e oggi rappresenta la sede del Centro ARPA dell’Umbria per il Cambiamento climatico e biodiversitร  in ambienti lacustri e aree umide. L’edificio รจ ubicato in un contesto paesaggistico straordinario con annessi laboratori, sala convegni e pertinenze e una bellissima sala esposizioni ha ospitato una mostra sugli antichi mestieri e arti del Trasimeno nella fotografia al collodio umido โ€“ illustrata dal fotografo Stefano Fasi – e uno spazio dedicato all’INGV, rappresentato da Luca Pizzimenti, Carlo Alberto Brunori, Federica Murgia e Aladino Govoni che, con i loro racconti e spiegazioni coadiuvati da sistemi informatici dedicati, hanno condotto bambini e genitori alla scoperta della crosta terrestre, vulcani e terremoti.

Spettacoli in ogni angolo

Lรฌ accanto, tra i resti dalla diruta ma suggestiva Chiesa di San Secondo, รจ stata presentata la favola lacustre Avventure a Borgo Gioioso, contenente messaggi ecologici, naturistici e ambientalisti con gli interventi della casa editrice Morlacchi nella persona di Gianluca Galli, dello storico lacustre Ermanno Gambini e dell’attore Mirko Revoyera. Mirko poco prima aveva tenuto il suo spettacolo, Il Regno delle Foglie, in un’area vicino al pontile, dove era stato applaudito da un folto pubblico di bambini, che abilmente affabulava con storie appassionanti e divertenti.

 

Mirho Revoyera, Ermanno Gambini, Gianluca Galli e Michele Sbaragli

 

Lรฌ, una bella coppia assisteva allo spettacolo con la splendida figlia Greta; al termine, la dolce madre Renilda nonchรฉ brava fotografa con entusiasmo ha raccontato che la manifestazione offriva talmente tante opportunitร  che la loro bambina li conduceva energicamente da un luogo all’altro, sedi degli spettacoli, dove grandi e piccini potevano partecipare attivamente ed essere coinvolti negli esperimenti. I due genitori erano esausti ma felici, cosรฌ come parevano tutti quelli delle altre famiglie partecipanti alla manifestazione. Poco piรน in lร  si trovava l’Einstein Village, luogo dedicato allo sport in relazione alla componente scientifica e salutare e nella stessa area non poteva mancare Avanti Tutta Onlus, l’associazione fondata dal compianto Leonardo Cenci per la lotta contro il cancro.
Altresรฌ si sono notati 20 bravissimi disegnatori che, sparsi per l’isola, hanno documentato graficamente lo svolgersi degli eventi. Questi fantastici illustratori fanno parte del collettivo Becoming X art and sound collective, che hanno realizzato l’accattivante e vasto reportage disegnato di tutti gli eventi.
Nell’occasione lo spazio enogastronomico, oltre i confermati e consueti ristoranti locali, รจ stato distribuito tra i vari luoghi dell’isola. L’offerta รจ stata all’altezza della situazione e, in un punto ristoro vicino a San Secondo, si sono potuti apprezzare alcuni sfizi culinari composti da ottimo pesce di lago fornito dalla Cooperativa Pescatori del Trasimeno accompagnato dai profumati vini di una rinomata cantina di Castiglione del Lago.

 

Michele Sbaragli

 

Sfilando accanto alla struttura del Poggio e proseguendo verso il pontile dei traghetti per il rientro, si passa vicino all’ex casa del custode; qui si puรฒ immaginare di vedere Cesarino e Filodelma, che abitavano questi meravigliosi declivi con i loro figli, che per tutto l’anno li avevano a disposizione per giocare, sperimentare e conoscere. Un’intera isola godibile da un pugno di ragazzi fortunati, un sogno per tutti quelli delle loro etร . I cinque ragazzi, insieme ai cugini Matteo e Tiziano, tutti e sette isolani, hanno in qualche modo precorso e presagito la naturale e immensa sala giochi scientifica che l’Isola di Einstein ha poi sublimato.
Il traghetto serale ha fatto rientrare a San Feliciano molti degli ultimi scienziati irriducibili; il comandante dell’imbarcazione, Giordano Sportellini, era felice di trasportare tanta gente stancamente soddisfatta che, attraverso l’evento organizzato da Psiquadro, era divenuta partecipe ambasciatrice e promotrice del magnifico e, vista l’ora, dell’ormai sonnecchiante Lago Trasimeno.

Le note immortali del Maestro dei Maestri, Giuseppe Verdi, risuoneranno tra le fronde dei lecci e le statue del Teatro dellโ€™Arcadia dei Giardini del Frontone (Perugia) per deliziarci con due delle opere liriche piรน amate al mondo.

La Traviata

 

Due recite che preannunciano grandi emozioni, il 23 luglio Rigoletto e il 30 La Traviata, messe in scena dallโ€™impresario Ermanno Fasano con Musica e Spettacolo di Roma, animeranno lโ€™estate culturale perugina. Lโ€™amore per la lirica รจ una passione di famiglia in casa Fasano: basti pensare che il papร , Aldo, stimato tenore e impresario, si iscrisse allโ€™Albo delle Imprese di Musica Lirica lo stesso anno di istituzione di tale prestigioso e storico registro e cioรจ il 1967, con numero di protocollo 2.
Oltre cinquantโ€™anni di passione e professione generano profonda esperienza; non a caso lo scorso anno, con la messa in scena di Madama Butterfly, sempre ai Giardini del Frontone, si รจ registrato il sold out. Il pubblico entusiasta chiese di ripetere la graditissima esperienza. Ed eccoci accontentati, questโ€™anno si raddoppia, con due titoli: Rigoletto e La Traviata.

L'opera patrimonio universale

Forse non tutti conosceranno la trama o la stessa opera, ma siccome la lirica รจ identificata come patrimonio universale, lโ€™Associazione di Perugia Amici della Lirica, da sempre impegnata nella divulgazione, offrirร  occasione di conoscenza e approfondimento di entrambi i titoli.
Comunque di una cosa sono certa, ci sono note e arie che sono riconoscibili da tutti, anche perchรฉ spesso vengono usate in contesti creativi al di fuori del palcoscenico. Chi non ha mai sentito La donna รจ mobile o Amami Alfredo? Questโ€™ultima fece commuovere la stessa Vivian in Pretty Woman. Per alcuni puristi la citazione sembrerร  dissacrante, ma la Lirica รจ nata come spettacolo popolare, e tale deve tornare.
รˆ questa, la speranza che anima il Coro Lirico dellโ€™Umbria, che nella persona del suo Presidente, il professor Paolo Galmacci – insieme agli altri componenti del direttivo – tanto si impegna per riportare una stagione stabile a Perugia. Molti nostri concittadini fanno dei veri pellegrinaggi per andare ad ascoltare lโ€™Opera dal vivo, fino a Verona, Macerata e tanti altri templi della musica, e riuscire ad avere degli spettacoli di questa portata a Perugia รจ unโ€™occasione imperdibile.

 

La Traviata

 

Per lโ€™importante evento, nel cast, attentamente selezionato dallo stesso Ermanno Fasano, ci saranno cantanti lirici internazionali, quali Sergio Bologna, Claire Cooolen, Caung Mang Lee, Antonio Marani e Asude Karayavuz che si cimenteranno nel Rigoletto.
Mentre Erica Wen Meng Gu interpreterร  Violetta, e i nostri David Sotgiu e Andrea Sari saranno rispettivamente Alfredo e Giorgio Germont ne La Traviata.
In ogni serata si impegneranno oltre cento artisti. Insieme ai protagonisti, ben 60 elementi dellโ€™Orchestra sinfonica di Grosseto, il Coro Lirico dellโ€™Umbria diretto dal maestro Sergio Briziarelli, i ballerini del Centro Danza, il regista Guido Zamara, e il Maestro Direttore e Concertatore Lorenzo Castriota Scanderbeg; nonchรฉ numerose altre maestranze, tra tecnici, truccatori, parrucchieri, costumisti e altri operatori, ma fra tutti la regina resterร  sempre unica e sola lei: la musica!
Parafrasando il titolo di un famoso romanzo, e poi film, concludo dicendo che, durante i prossimi martedรฌ di luglio, non solo le stelle staranno a guardareโ€ฆ ma anche ad ascoltare!

 

La Traviata