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Mostra internazionale del merletto e del ricamo: a Panicale, dal 17 al 19 settembre, con stand, mostre e spettacoli.

Il borgo di Panicale, dal 17 al 19 settembre, si mette il suo vestito migliore fatto di pizzi, tulle e merletti per ospitare la nona edizione di Fili in Trama, che aspetta il suo pubblico per riscoprire le antiche tradizioni del ricamo, che rappresentano anche una vera risorsa economica per il territorio.

 

 

La Mostra internazionale del merletto e del ricamo, che questโ€™anno ospiterร  35 espositori provenienti dallโ€™Umbria e da altre regioni italiane โ€“ a causa del Covid dallโ€™estero non arriverร  nessuno โ€“ รจ organizzata dal Gal Trasimeno-Orvietano per racchiudere nel borgo perugino le eccellenze delle scuole e delle tecniche di ricamo di tutto il mondo, forte della tradizione dellโ€™Ars Panicalensis della scuola di Anita Belleschi Grifoni. Imponente anche la rete di associazioni del comprensorio che forniranno un contributo concreto, al pari delle istituzioni locali, per la riuscita dellโ€™evento: da La Trama di Anita a TรจathronMusikรจ, che si abbina, come di consuetudine, al Pan Opera Festival; dalla Casa degli Artisti di Perugia alla Fondazione Denis Cichi; dallโ€™Arca di Pan a Polis Cooperativa Sociale; non ultime la Pro Loco, la Parrocchia, Il Centro sociale anziani e le Confraternite di Panicale.

ยซPer far sรฌ che la manifestazione di svolga in totale sicurezza prenderemo tutte le dovute precauzioni per regolare il flusso di accesso e controlleremo il green pass allโ€™entrata dei diversi locali. Lโ€™inaugurazione sarร  domani alle ore 16ยป spiegano Marco Mannarelli, presidente dellโ€™associazione La Trama di Anita, e Francesca Caproni, direttrice del Gal Trasimeno-Orvietano che ci hanno illustrato lโ€™evento.
La piazza principale e i vicoli di Panicale – che saranno addobbati per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante – ospiteranno stand, mostre fotografiche e di pittura e spettacoli (dal teatro allโ€™opera, dai concerti alle rappresentazioni itineranti) e il ritorno della prestigiosa sfilata di moda dal titolo Vivi a colori, sabato sera nella cornice di piazza Umberto I, dove capi di abbigliamento interamente realizzati con pizzi, ricami e merletti saranno i veri protagonisti. Per la prima volta verranno esposti, in esclusiva, vecchi pizzi dellโ€™Ars Panicalensis.
ยซAl Sommo Poeta renderemo omaggio anche con uno spettacolo e focalizzeremo lโ€™attenzione sulle donne afghane, con una mostra fotografica a loro dedicata. Una vera chicca รจ il percorso per le vie del borgo in cui si potranno ammirare quadri โ€“ dal XIV al XX secolo โ€“ che ritraggono donne intente a ricamare. Da non perdere nemmeno le mostre di pittura (I doni di Denise dellโ€™artista Denise De Visscher Cichi, Il filo รจ il mio pennello di Mauro Ottaviani e la mostra personale di Barbara Gallo), le mostre fotografiche (Donna vede Uomo e il contest fotografico Suggestioni in trama) e gli spettacoli teatrali, tra questi Accadde al Tramonto, domenica ore 20.30ยป illustra Mannarelli.

Qui il programma completo


 

A Panicale, l’ottava edizione di Fili in Trama 2020, ha avuto un gran riscontro di visitatori virtuali e, in modo ordinato e nel rispetto delle norme anti-Covid, un buon numero di presenti alla manifestazione.

Quest’anno gli espositori sono stati 15 e hanno ben rappresentato le suggestioni del ricamo e del merletto. Hanno altresรฌ sfoggiato le bellezze incastonate tra i filati elaborati da sapienti mani artigiane. La kermesse รจ stata importante anche per la promozione di Panicale, in una nuova formula orientata alla comunicazione social e al rispetto delle distanze.

Foto di Roberta Costanzi

La bellezza paesaggistica, artistica e storica di Panicale ha impreziosito di contenuti il tempo del visitatore di Fili in Trama, con antiche e comprovate suggestioni culturali, che sono state sostenute, di certo, anche dalle prelibatezze enogastronomiche, per chi ha voluto apprezzarne il gusto e i sapori. Chi ha passeggiato tra i vicoli del borgo in compagnia di ricami e merletti ha potuto immaginare i personaggi illustri che hanno contribuito a rendere Panicale un prezioso scrigno, da cui fuoriescono continue meraviglie.

Foto di Roberta Costanzi

Passeggiare, durante Fili in Trama, tra i luoghi storici e artistici che hanno accolto Boldrino Paneri, Cesare Caporali, Masolino da Panicale e Pietro Vannucci detto il Perugino, vuol dire provare la suggestione di vivere un trasognante momento romantico con incursioni tra Medioevo, Rinascimento e Belle ร‰poque.
La bellezza ti massaggia il cuore e ti carezza l’animo. Cosรฌ come hanno fatto le fotografie e i versi della mostra Donna vede Donna, allestita in una sorta di galleria a cielo aperto, con gli elaborati esposti nelle vetrine dei negozi dell’antico borgo.

 

 

Anche quest’anno Francesca Caproni, direttrice del GAL Trasimeno-Orvietano, ha fatto centro e le vanno, ancora una volta, attribuiti i consueti meriti e plausi. Elogi certi e ripetuti anche per l’associazione La Trama di Anita.
Nelle difficoltร  del delicato momento sanitario la manifestazione ha mantenuto la propria caratura internazionale, con la partecipazione a distanza di Polonia, Russia e Portogallo tramite un maxischermo presente sulla piazza principale della cittadina, a cui hanno potuto partecipare, da remoto, anche le scuole.
Ci sono state molte iniziative culturali che hanno reso ancor piรน interessante la manifestazione: dal pianista Maurizio Mastrini agli artisti del Pan Opera Festival. Il film su Chiara Vigo e sull’arte del bisso, con la partecipazione della regista Rossana Cingolani e della protagonista Chiara, anche se quest’ultima collegata da remoto dalla sua Sardegna. La presentazione del libro sui disegni dell’Ars Panicalensis ha avuto una relatrice eccezionale, densa di verve e di saggia energia, Anna Buono, l’ultima disegnatrice dei ricami dell’Ars Panicalensis, apprezzata come artista ma anche come persona.

Foto di Roberta Costanzi

Non si puรฒ non ricordare, con deferente rispetto, la storica ricamatrice Maria Papalini, recentemente scomparsa, che ha dato tanto per l’Ars Panicalensis, per Fili in Trama e per Panicale. Fili in Trama ha grandi progetti per l’edizione 2021, prevista per il terzo fine settimana di settembre e il GAL Trasimeno-Orvietano proseguirร , come di consueto, nel sostenere la valorizzazione della tradizione delle antiche tecniche del merletto e del ricamo in sintonia con la tradizione, la cultura, l’ambiente e sostenendo l’economia rurale dei suggestivi e affascinanti luoghi del suo comprensorio.

Due mani sapienti guidate da un’esperienza commisurata ad anni di passione e di innovazione, condotte da uno spirito guida che ha visto l’anima dell’artista e dell’artigiana dapprima crescere singolarmente e poi fondersi in un’unica essenza per celebrare i propri saperi con delle opere che sono uniche e personalizzate nel loro genere.

Graziella Bennati

A Borghetto di Tuoro sul Trasimeno c’รจ chi fonde l’arte del pizzo d’Irlanda con l’arte orafa: Graziella Bennati. Le tipologie delle sue creazioni sono molteplici: dai preziosi oggetti d’arredamento alle regali scarpe, dai magnifici capi d’abbigliamento alla principesca lingerie, fino ad arrivare agli splendidi gioielli.
Graziella riesce a esaltare, con la bellezza del suo pregiato manufatto – creato con un particolare filo d’oro incastonato da pietre preziose o coralli, che sceglie lei personalmente – la persona, rendendola unica, raffinata e ammirata.

La storia

Bennati ha iniziato a lavorare partendo dal mondo dell’arte orafa, in cui ha maturato una riconosciuta esperienza e capacitร  artistica, anche se la sua mente illuminata l’ha sempre portata a ricercare l’innovazione. Ancor prima, fin da bambina, la nonna le insegnava a utilizzare l’uncinetto per realizzare dei piccoli lavori con la tecnica del Pizzo d’Irlanda d’Isola Maggiore del lago Trasimeno. Questa tecnica fu portata in quell’isola dalla Marchesa Elena Guglielmi all’inizio del Novecento e la tradizione di questo particolare ricamo รจ giunta fino ai giorni nostri grazie alle donne isolane, che ancora oggi ricamano con lenta maestria davanti all’uscio della propria casa.

 

Graziella Bennati Creazioni

Graziella Bennati Creazioni

 

Il Museo del Merletto di Isola Maggiore accoglie alcuni capolavori artistici creati nel tempo. Graziella aveva imparato questa sopraffina arte da bambina e nella sua maturitร  la utilizza per creare le sue opere. Un uncinetto e un filo d’oro speciale (da lei studiato e brevettato), sono gli strumenti base per le sue creazioni, talvolta impreziosite da pietre e coralli, che rendono ogni singolo elaborato unico e speciale.
Graziella Bennati ha portato la sua arte in tutto il mondo, partecipando a fiere e manifestazioni a molte latitudini del globo e ricevendo diversi premi e riconoscimenti; le sono stati dedicati numerosi articoli su giornali e riviste di prestigio sia del settore orafo sia di quello della moda. Graziella e le sue creazioni, una vera eccellenza del lago Trasimeno e umbra nonchรฉ orgoglio italiano; un esempio di sapiente maestria per il prezioso e per il bello.

 

Graziella Bennati Creazioni

 

Vale la pena andare a visitare il laboratorio di Graziella a Borghetto di Tuoro o l’esposizione allestita presso l’Info Point situato presso il molo d’imbarco per la Maggiore a Tuoro, dove ogni donna diventa una desiderabile Ninfa e ogni uomo il suo Principe.

Dal 13 al 15 settembre la cittadina medievale di Panicale ospiterร  nei suoi spazi urbani i molti visitatori previsti, provenienti sia dall’Umbria sia da fuori regione, senza contare i numerosi arrivi anche dall’estero. La VII edizione di Fili in Trama, su iniziativa del GAL Trasimeno-Orvietano, sarร  per tre giorni l’evento convogliatore di scuole specializzate del settore e di artigiani che metteranno in mostra le meravigliose e antiche arti del ricamo e del merletto al pari delle loro creazioni. La manifestazione sarร  accompagnata dal caloroso abbraccio panicalense mentre il lago Trasimeno sarร  il suo romantico cavaliere.

Panicale, uno dei Borghi piรน Belli d’Italia, รจ adagiato sulle pendici del Monte Petrarvella e guarda dall’alto il panorama spezzato dalle dolci sinuositร  della Val di Chiana Romana e dal chiarore del Trasimeno. Sull’etimologia del suo nome ci sono varie ipotesi, ma ci piace pensare che Pan Kalรฒn sia la piรน accreditata. Pan Kalรฒn in greco vuol dire dove tutto รจ bello e Panicale, che con la sua struttura urbana medievale a cerchi concentrici, era legata a Perugia sia come rifornitrice di derrate alimentari sia come uno dei suoi baluardi di prima difesa, ha conosciuto dapprima l’estro pittorico di Masolino a cui รจ stato attribuito un bellissimo affresco raffigurante L’Annunciazione della Vergine, e poi del genio Pietro Vannucci detto il Perugino che, con il Martirio di San Sebastiano esalta la perfezione della bellezza artistica. Panicale sarร  la cornice decorativa di Fili in Trama 2019, la Mostra Mercato Internazionale del Merletto e del Ricamo che prevede un ricco programma di appuntamenti di settore e culturali.

 

 

L’attiva e dinamica Francesca Caproni, direttore del G.A.L. Trasimeno-Orvietano, ci ha dichiarato: ยซSaranno 75 gli espositori provenienti da tutte le regioni dโ€™Italia, comprese le piรน ambite scuole di ricamo, e ben sette le delegazioni straniere. Questโ€™anno infatti Panicale potrร  garantire la presenza, in qualitร  di espositori, di scuole provenienti da Grecia, Germania, Portogallo, Inghilterra e Russia, mentre saranno presenti in delegazione ufficiale anche Lettonia e Polonia con i relativi Gruppi di Azione Locali, nellโ€™ambito della Via Europea del Merletto e del Ricamo, un progetto di cooperazione transnazionale che sta prendendo forma e per il quale il nostro GAL sarร  capofila a livello europeoยป.

Il filo di Chiara

L’ospite dโ€™onore sarร  Chiara Vigo, lโ€™ultimo maestro di bisso marino che vive nell’isola di Sant’Antioco, a sud della Sardegna. Chiara Vigo custodisce lโ€™arte della propria famiglia tramandata da 28 generazioni di donne ed รจ in grado, con un lavoro certosino, di ottenere un filo che al sole sembra dorato e con il quale si puรฒ ricamare o produrre preziosi tessuti. La particolaritร  e unicitร  รจ che Chiara riesce, come da tradizione, a ricavare il suo prezioso e minuscolo cordoncino da un filamento che un mollusco gigante in via di estinzione, laย Pinna Nobilis, produce in piccole quantitร . Dalla lunga lavorazione del filamento barboso si ottiene il bisso, in una quantitร  infinitesimale rispetto al lungo tempo di lavorazione. Da trenta grammi di bisso si ottengono 12 metri di seta di mare. Chiara Vigo riesce a riprodurre il bisso tinto oro, porpora o viola, cosรฌ come viene citato nella Bibbia, e afferma con convinzione: ยซIl bisso non si vende e non si compra. Le opere in seta del mare possono essere solo donate o ricevute. Un maestro di bisso vive di offerteยป. Una vera raritร . Mi riferisco a Chiara Vigo, ovviamente.

Luca Scarpa, consigliere GAL, ha detto: ยซLa mostra vedrร  presenti negli stand esclusivamente artigiani o scuole del settore. Un aspetto questo che ha consentito, oltre al resto, di far registrare il tutto esaurito in termini di prenotazioni delle strutture turistiche nei comuni di Panicale e Piegaro e ottimi riscontri negli altri limitrofi del Trasimeno. Ci riempie dโ€™orgoglio sapere che dieci appassionati arriveranno appositamente dalla Corea del Sud e questo testimonia come sia stata imboccata la strada giusta, anche tramite Fili in Trama, per valorizzare il nostro territorio dal punto di vista turistico e culturale e per contribuire, anche se in piccola parte, a realizzare qualche nuovo posto di lavoro nel settore specificoยป.

I valori dell’evento sono evidentemente legati alla tradizione, che viene rappresentata in questo periodo di internet, di cambiamenti sociali e occupazionali, come promozione turistica e territoriale dell’area lacustre. La riscoperta di certe arti, abbinate al settore dell’accoglienza turistica, alberghiera e della ristorazione, potrebbe rappresentare un volano che favorisca una ricaduta economica sul territorio e nuove opportunitร  per i giovani. Per riuscire, รจ importante porre l’attenzione a quello che fanno anche gli altri fuori dei confini locali, dove il GAL รจ un fervente sostenitore dell’innovazione.

Marco Mannarelli dell’Associazione La Trama di Anita, ci confida: ยซCi saranno proposte che vengono da lontano. รˆ il caso di un defilรฉ di moda a cura della Scuola creativa russa di Vera Tarasenkova e un defilรฉ di costumi tradizionali nazionali del popolo russo; la scuola, al suono di musica tradizionale, presenterร  la nuova collezione Altay della scuola Etnoclub Paraskeva. Altre sfilate vedranno protagonista il macramรจ: Il Macramรจ veste lโ€™abito, con 60 abiti impreziositi con particolari in macramรจ, animerร  Piazza Umberto e darร  a cura de Il Macramรจ di ARIANNA di Castelgomberto VIยป.

Eventi per tutti i gusti

Poi, spazio a concerti, convegni e rappresentazioni direttamente dal Pan Opera Festival organizzato dallโ€™Associazione TรจathronMusikรจ: verrร  infatti messa in scena lโ€™opera Livietta e Tracollo ovvero La Contadina Astuta, con intermezzi comici de Lโ€™Adriano in Siria di Giovan Battista Pergolesi. Ancora, ci saranno mostre di costumi dโ€™epoca e modellini di costumi di manifestazioni storiche, spettacoli di lettura e vetrine di negozi allestite a tema, passeggiate tra i colli che sovrastano il Trasimeno e le fotografie di Stefano Fasi per il pubblico, realizzate con la tecnica ottocentesca del collodio umido. Infine, presso il Museo del Tulle di Panicale, ci sarร  la premiazione del VI concorso Castello di Panicale โ€“ Premio Anita Belleschi Grifoni. Veramente un palinsesto ricco e interessante. Il consigliere provinciale Erika Borghesi, il vice sindaco di Panicale Anna Buso, lโ€™Assessore al Turismo di Panicale Giselda Bruni e quello alla Cultura di Magione Vanni Ruggeri, durante la conferenza stampa hanno avuto parole di apprezzamento per l’evento, ormai senza confini e sottolineato la sua importanza per l’intero comprensorio del Trasimeno e umbro.

 

 

Fili in Trama รจ una manifestazione voluta dal GALTrasimeno-Orvietano con il supporto delle istituzioni comunali, provinciali e regionali e di una fittissima rete di associazioni del territorio, che saranno protagoniste con continuitร  nellโ€™ambito del piรน vasto progetto I Fili, le Trame e Le Reti del Trasimeno-Orvietano, che prevede eventi specifici e dedicati, nei comuni di Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno con Isola Maggiore, Magione con San Feliciano e Orvieto.
Durante l’evento, oltre per i ricami e i merletti, la sottolineatura piรน importante sarร  quella per le antiche tradizioni e per quelle rinnovate, per le bellezze naturistiche, paesaggistiche e culturali e per le eccellenze in genere, che si possono ammirare nel meraviglioso e generoso comprensorio del Trasimeno-Orvietano.

 


Il programma completo dell’evento si puรฒ trovare su: www.filiintrama.it

Assisi, cittร  famosa nel mondo per essere la patria di San Francesco, oltre ad essere considerata terra mistica di santi e di preghiera, conserva e tramanda l’arte di un mestiere tipicamente femminile che trae probabilmente origine dalle tele che le Clarisse realizzavano a mano e che impiegavano nella cura della sorella Chiara, costretta allโ€™infermitร .

Assisi

Tovaglia punto Assisi, foto via

 

Questo รจ il punto Assisi, un ricamo dal carattere geometrico e dalla tecnica semplice, ma dal risultato complessivo assai raffinato. La sua caratteristica principale รจ la monocromia della lavorazione, eseguita su tela di lino di colore naturale, che la tradizione vuole con filati di cotone blu o marrone ruggine (piรน raramente in verde, giallo e rosso).

Le tinture

In origine le tele erano tessute a mano e i filati erano colorati tramite tintura di origine naturale, vegetale o animale, procedura che rimase in vigore fino al XIX secolo. Nelle terre dellโ€™assisano, probabilmente, anche le Clarisse stesse o gli artigiani tessitori si avvalevano di tali tecniche. Erano conosciute allโ€™epoca molte piante tintorie dalle quali si ricavavano i colori principali: dalla pianta del guado (Isatis tinctoria), per esempio, si estraeva una sostanza con la quale si potevano ottenere molte gradazioni di azzurro, dai toni piรน pieni e vivaci fino a quelli piรน tenui, come un celeste molto pallido che veniva detto allazzato. Anche dalle umili origini di colori e materie prime impiegate nel ricamo a punto Assisi trasuda la vocazione allโ€™essenzialitร  e povertร  che caratterizzava fortemente i primi nuclei francescani.

La tecnica

Il punto Assisi รจ un ricamo a fili contati – filato ritorto nยฐ20 DMC – realizzato su tela di lino naturale tessuta a ordito regolare, che spesso viene denominata come Tela Assisi.
Il ricamo viene eseguito in tre tempi. Prima si esegue la tracciatura dei contorni con un punto filza, utilizzando un filato di colore nero o di un tono piรน scuro rispetto a quello scelto per il riempimento; poi si riempie il fondo della tracciatura con il filato del colore prescelto tramite punto croce. Infine si completa il lavoro con la finitura degli orli, eseguiti in punto quadro. รˆ consuetudine, come ultima rifinitura, impreziosire gli angoli di tovaglie, centrini o cuscini applicando tre fascette di nappine realizzate con il filato da ricamo. Si utilizza un ago con la punta arrotondata per riportare lo schema โ€“ inizialmente realizzato su carta a quadretti – su tela.

 

Il punto Assisi nella storia

Si hanno testimonianze della presenza di oggetti realizzati in punto Assisi giร  dal 1300, come pure nel celeberrimo ciclo giottesco della Basilica Superiore di San Francesco: nella Morte del Cavaliere di Celano รจ raffigurata una tovaglia ricamata con i motivi del punto Assisi.
I primi disegni (quelli che ora vengono comunemente denominati schemi di lavoro) inizialmente piuttosto primitivi divengono, a partire dal Quattrocento, eleganti e minuziosi fino a raggiungere la grandissima raffinatezza dei secoli XIX-XX. Affreschi, portali, cori lignei finemente intarsiati rappresentano la piรน grande fonte dโ€™ispirazione dalla quale estrapolare i motivi da ricamare su tela. Ogni disegno ha un nome preciso: famosissimo รจ la reginetta, che rappresenta figure animali alate.

Le scuole

Lโ€™insegnamento della tecnica del ricamo – al quale moltissime giovani si avvicinavano vuoi per avere la capacitร  di realizzare con le proprie mani il corredo per il futuro matrimonio, vuoi per ottenere un minimo di indipendenza economica – avveniva allโ€™interno dei conventi, mentre a partire dallโ€™inizio del XX secolo, nacquero le prime scuole di avviamento al lavoro, la prima delle quali fu la Scuola delle Figlie del Popolo presso il Laboratorio San Francesco, fondata nel 1902. Oggi, il Laboratorio San Francesco รจ sede dellโ€™Accademia Punto Assisi, unโ€™associazione che si occupa di promuovere e valorizzare questa antica arte di ricamo. Quest’ultima, fondata nel 1998 su progetto ministeriale, occupa la sede storica del primo laboratorio di avviamento al lavoro sorto nella cittร . Tre sono le parole fondamentali che animano le associate: tutelare, tramandare e diffondere. Si organizzano corsi di ricamo tradizionale per bambini e adulti che intendono avvicinarsi a questโ€™arte in via di estinzione, fornendo opportunitร  di scambio, di collaborazione e socializzazione. Lโ€™Accademia organizza anche eventi e concorsi a tema per promuovere il ricamo in ambito nazionale e internazionale.

 


Fonti: Tiziana Borsellini, presidente e fondatrice Accademia Punto Assisiย www.accademiapuntoassisi.com

Luogo di settecentesche delizie, la villa del Pischiello, a Passignano sul Trasimeno, traeva il proprio nome da unโ€™attigua sorgente dโ€™acqua. E, come dallโ€™acqua tutto trae forza e vigore, da questa dimora affacciata sul lago Trasimeno la popolazione traeva sostentamento, molendovi lโ€™oliva, stoccandovi i cereali e producendovi dellโ€™ottimo vino.

Nemmeno nel 1904, quando la marchesa Romeyne Robert Ranieri di Sorbello decise di installarvi una scuola di ricamo, questa forza produttiva venne meno. Anzi, quella che si configurรฒ fin da subito come una moderna holding, diventรฒ ben presto unโ€™attivitร  importantissima per lโ€™economia del lago, dando impiego a intere famiglie di Passignano e dintorni.

Villa del Pischiello, foto Ranieri di Sorbello

Donne che hanno fatto la storia

Lโ€™alta qualitร , lโ€™unicitร  dei pezzi eseguiti su commissione, cosรฌ come lโ€™esclusivitร  della tecnica, fecero della scuola uno degli emblemi della cosiddetta questione femminile che, dal 1883, combatteva contro le posizioni assolutiste secondo cui le donne delle campagne dovessero essere impiegate esclusivamente nei lavori agricoli. La marchesa spronava le dipendenti ad accantonare la propria paga in libretti postali, secondo un sistema estremamente moderno e teso a renderle emancipate grazie al proprio lavoro. Oltre a questo, nella Villa del Pischiello fondรฒ una scuola Montessori โ€“ una delle prime della Penisola โ€“ per favorire lโ€™educazione dei figli dei coloni della tenuta secondo gli innovativi metodi dโ€™insegnamento che caratterizzano il metodo: libera scelta del percorso educativo, sebbene entro certi limiti, e il rispetto del naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.
Gli orditi nati dallโ€™abilitร  delle allieve di Romeyne, coadiuvata dalla perugina Amelia Pompilij e dalla fiorentina Carolina Amari – che aveva studiato e recuperato, nel suo laboratorio di Firenze, la tecnica usata per la preziosa collezione di biancheria e decorazioni per la casa della contessa Edith Rucellai – venivano commercializzati nel negozio della cooperativa Arti Decorative Italiane – diretta derivazione del comitato regionale de Le Industrie Femminili Italiane, detto Ars Umbra ย (poi divenuto una vera e propria societร ) – sotto la dicitura di commercio al minuto di ricami a mano.

Arte in rilievo

Il punto umbro – detto anche Sorbello o portoghese – protetto da brevetto, si dipanava su tele da ricamo in canapa o lino provenienti dal laboratorio Tela Umbra di Cittร  di Castello, fondato dalla baronessa Alice Hallgarten Franchetti. Motivi floreali, vegetali, animali – anche fantastici – e arabeschi si annodavano sulle tele con rinascimentali ghirigori color ruggine, รฉcru, verde, indaco, giallo, bianco e rosa antico. I disegni degli album da viaggio di Romeyne acquisivano cosรฌ la terza dimensione e una riconoscibilitร  tattile, grazie anche allo spessore del filato usato – cotone, soprattutto, ma anche seta, ben resistenti al tempo e allโ€™usura.
I tasselli di tessuto che, precedentemente ricamati, sarebbero andati a formare il disegno, venivano assemblati tramite elaborati punti avorio, dโ€™ispirazione araba, alternati a punti di antica ispirazione toscana e romagnola.

 

Il punto umbro, detto anche Sorbello. Foto Casa Museo di Palazzo Sorbello

Questione dโ€™inventiva

Non mancavano perรฒ punti inventati, come il ricciolino, il rilievo, il nodone, il mazzetto, il punto pifferino, il nodino di San Francesco, le pignattine, le lumachelle e le capannucce, usati perlopiรน per ricamare lโ€™interno e rifinire gli orli. Le fuseruole in ceramica derutese, usate per bilanciare il fuso e, in maniera piรน romanzata, per bilanciare la vita di unโ€™altra persona – venivano infatti donate come pegno dโ€™amore – erano inserite nelle confezioni per rifinire paralumi e tessili.
Il punto San Francesco e il pifferino, assieme al punto civetta, venivano utilizzati anche per le nappe – elaborate riproduzioni in miniatura di cestini di frutta, gioielli fiorentini, ghiande e animali – e i bottoni – creati semplicemente arrotolando un filo, poi fermato con un punto avorio – elementi decorativi che, impreziosendo tovaglie, centrini, centrotavola, paralumi, tende e sacchetti portabiancheria, finirono per essere un vero e proprio punto distintivo della produzione della scuola.