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ยซLa rivalitร  tra Terni e Perugia รจ divertente e fa parte del gioco, basta che non si esageri altrimenti diventa stupido. Il Perugia in C? Beh, sรฌ che ho goduto!ยป.

Francesco Lancia รจ uno che lavora dietro le quinte come autore di numerose trasmissioni televisive per Rai, La7, Sky, Mediaset, DeejayY Tv e Comedy Central. รˆ anche autore e voce di Radio Deejay, nel programma Chiamate Roma Triuno Triuno con il Trio Medusa e proprio questโ€™estate, durante la trasmissione radiofonica, ha fatto uno spot divertente e decisamente efficace, per incentivare il turismo in Umbria. Lui, umbro di Terni, รจ molto legato alla regione e alla sua cittร : qualche giorno fa, in dialetto ternano, ha lanciato un appello da influencer per incentivare lโ€™uso della mascherina. ยซAppena posso nei miei spettacoli e testi cerco sempre di inserire lโ€™Umbria. Ho citato persino Perugia!ยป (scherza). ยซVorrei vedere!ยป gli rispondo di getto. Nel corso della nostra chiacchierata via Skype, la rivalitร  tra Perugia e Terni รจ venuta fuori – non poteva essere altrimenti: un sano sfottรฒ, quello che ti fa fare una risata. Ma lโ€™obiettivo dellโ€™intervista รจ far conoscere Francesco, diventato famoso ai piรน per ยซVenite in Umbria, strโ€ฆยป.

Visto lโ€™appello che hai fatto questโ€™estate non posso che chiederti: qual รจ il tuo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame molto forte: sono nato a Terni, ho vissuto a Terni fino a 18 anni poi sono andato a studiare a Roma e, a causa del mio lavoro, ora vivo qui, ma i miei genitori abitano ancora a Terni e appena posso vado a trovarli. Le feste comandate (come si dice) le passo sempre lรฌ. Inoltre, nei miei spettacoli cerco sempre di citare la cittร  o la regione proprio per evidenziare il mio attaccamento.

Informatico, autore televisivo, speaker radiofonico, attore, doppiatore: di preciso chi รจ Francesco?

Non lo so ancora! Posso dire che il mio mestiere principale รจ quello di autore radiotelevisivo, poi dallโ€™autoraggio radiofonico sono diventato anche una voce, ma la mia grande passione รจ quella dellโ€™improvvisazione teatrale. Ovviamente oggi รจ difficile vivere solo di teatro, ma รจ una bellissima passione che cerco di portare avanti. Sono uno a cui piace fare un sacco di cose e cambiare spesso, magari tornerรฒ a fare lโ€™informatico, mai dire mai!

Quindi lโ€™improvvisazione รจ la tua passione?

Sรฌ, sono disposto a fare chilometri e chilometri anche gratis. Gli altri sono anchโ€™essi divertenti, ma rimangono lavoro. Scrivere mi piace tantissimo, lavorare in radio anche, ma รจ dallโ€™improvvisazione che รจ nato tutto, sono partito da lรฌ.

 

Francesco Lancia, ph Elisa Pรฌzza

Sei anche uno dei fondatori della compagnia teatrale de I Bugiardini che fa proprio teatro dโ€™improvvisazioneโ€ฆย ย 

Esatto. Saliamo sul palco senza avere nulla di pronto e chiediamo al pubblico cosa vuole vedere. Riusciamo a realizzare uno spettacolo con una storia e delle canzoni, cosรฌ, creato dal nulla. รˆ molto divertente sia per il pubblico sia per noi attori. Non sai mai quello che succede. Devo dire che รจ utile anche per la vita di tutti i giorni: se arriva un imprevisto sai come affrontarlo e come reagire al meglio. Un corso dโ€™improvvisazione lo consiglierei a tutti.

Cโ€™รจ un programma che hai scritto di cui sei piรน orgoglioso?

Tanti. Ho sempre avuto la fortuna di lavorare in programmi che mi sono piaciuti, fin dal primo realizzato col Trio Medusa. Poi da autore ho scritto il programma per La7 la Gaia Scienza, se potessi lo rifarei domani, mi sono divertito moltissimo. Non posso non nominare anche Zero e lode andato in onda su RaiUno. Sono molti i programmi che ho voluto fare e pochi quelli che ho dovuto fare. Mi sento un privilegiato!

Partendo da Terni, come si arriva a fare tutto questo? Come hai cominciato?

Ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato per iniziare seriamente la carriera di autoreโ€ฆ immagina la reazione dei miei genitori! Passo dopo passo, per ora รจ andata beneโ€ฆ

La tua promozione dellโ€™Umbria su Radio Deejay questโ€™estate ha avuto un grande successoโ€ฆ

Sรฌ, me lo hanno detto in tanti e alcuni sostengono che sia anche un poโ€™ merito mio il turismo di questโ€™estate. Io non penso: lโ€™Umbria รจ meravigliosa ed รจ facile da raggiungere. Io posso aver messo il tarlo in testa a qualcuno, ma il grosso lo fa il territorio.

Com’รจ nato il pezzo?

Quel pezzo lโ€™ho scritto al volo, la mattina stessa e lโ€™ho fatto con molta leggerezza. Sono contentissimo che sia diventato virale! Quando posso, cerco sempre di valorizzare la regione: non si puรฒ restare attaccati al solo passato industriale – parlo di Terni – si deve puntare su altro come ad esempio lโ€™enogastronomia. ยซMa quando se magna bene in Umbria?!ยป Ma in pochi lo sanno. Inoltre, ti do una notizia in anteprima: per Comedy Central ho girato una puntata particolare (andrร  in onda tra diversi mesi) e tutto quello che serviva lo abbiamo trovato in Umbria. Siamo stati al Caos di Terni, allโ€™Abbazia di San Pietro in Valle e al museo delle mummie di Ferentillo. รˆ una regione tutta da scoprire.

Per il turismo natalizio cosa potremmo dire? Venite in Umbria a Nataleโ€ฆ

Intanto ci sono io, in Umbria a Natale, che mangio il panpepato โ€“ lo faccio anche a Roma con la mia ricettina e poi lo regalo. In Umbria non cโ€™รจ il mare, quindi quale migliore occasione se non dโ€™inverno, poi non nevica o nevica poco, ci sono un sacco di cose da vedere: lโ€™albero di Gubbio, la Stella di Miranda a Terniโ€ฆ una buona meta a basso costo per il Natale! Situazione Covid permettendo.

Hai fatto il liceo scientifico Galileo Galilei di Terniโ€ฆ io quello di Perugia! Da qui ti chiedo: lโ€™ha mai sentita la rivalitร  tra le due cittร ?

Avoja! Ci gioco spessissimo sulla rivalitร  tra le due cittร , ovviamente in modo goliardico, non farei mai nulla di male ai cugini biancorossi. Ho una carissima amica perugina e ce le diciamo di tutti i colori, perchรฉ รจ divertente. Come hai sentito, nello spot ho nominato anche Perugia e ci sono tante persone intelligenti perugine โ€“ (scherza) โ€“ che in radio mi scrivono per prendermi in giro per lโ€™accento ternano. Lo fanno simpaticamente. Fa parte del gioco. Da ragazzo poi, vivevo la rivalitร  anche a livello calcistico.

Quindi sei tifoso?

Della Ternana sarรฒ sempre tifoso. Da ragazzo andavo in curva, in trasfertaโ€ฆ ora seguo molto poco il calcio, perรฒ: ยซChe ha fatto la Ternana?ยป lo devo sapere ogni domenica. Finchรฉ il campanilismo รจ divertimento va bene, quando esagera diventa stupido.

Dรฌ la veritร : hai goduto della retrocessione in serie C del Perugia?

Beh, per forza! Un poโ€™ sรฌ (ride). In questo momento รจ una guerra tra poveri, ma fa godere lo stesso! Vediamo cosa succede questโ€™anno.

Sei un appassionato di giochi da tavolo: qual รจ il tuo preferito?

Ne ho piรน di 400. Non sono i classici giochi, sono i giochi da tavolo di ultima generazione, quando li ho scoperti mi si รจ aperto un mondo. รˆ complicato sceglierne uno.

Se lโ€™Umbria fosse un gioco da tavolo, quale sarebbe?

รˆ una bellissima domanda. Potrebbe essere Indovina chi? Tipo: ยซCโ€™รจ la metropolitana?ยป si butta giรน tutto e finisce, oppure ยซCi sono Santi famosi?ยป ยซSรฌยป allora si lasciano alzati Terni, Assisi, Cascia. Ci si potrebbe pensare.

Come descriveresti lโ€™Umbria in tre parole?

Natura, cibo, Natale.

La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il verde, la cascata delle Marmore.

ยซIl set de Il Nome della Rosa era come una grande famiglia; ho avuto la fortuna di avere un grande rapporto con John Turturro e con tantissimi attori. Il mio รจ un lavoro che quando lo fai ti ruba la vita, ma che quando finisce ti manca moltissimoยป.

Ciak dopo ciak Luca John Rosati si sta facendo strada nel mondo del cinema. Lavora a Roma da 15 anni e ha affiancato, come aiuto regista, direttori del calibro di Ridley Scott, Gabriele Muccino, Carlo Verdone, Sam Mendesโ€ฆ solo per citarne alcuni. La sua ultima fatica รจ la serie tv internazionale Il Nome della Rosa, in onda in questi giorni su RaiUno, dove Luca ha aiutato il regista Giacomo Battiato. ยซDurante le riprese mi sono occupato di tutto. Ho scelto con il casting ogni singolo monacoยป. Con Perugia โ€“ย sua cittร  natale โ€“ย e lโ€™Umbria ha un rapporto di amore e odio e non si risparmia qualche tirata dโ€™orecchie.

 

Il cast de Il Nome della Rosa

Qual รจ suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame di amore e odio. Mi piacerebbe fare qualcosa di concreto per la mia cittร  e la regione, sfruttando anche le mie conoscenze โ€“ย spero un giorno di poterlo fare. Perugia รจ la cittร  dove sono nato e mi dispiace vedere alcune dinamiche che non cambiano mai: si presentano sempre i soliti screzi โ€“ anche politici โ€“ che non portano nulla nรฉ alla cittร  nรฉ alla regione. Tutto questo lo dico e lo ribadisco, perchรฉ ho grande affetto per questi luoghi.

Concretamente cosa vorrebbe fare o cosa dovrebbero fare?

Innanzitutto, occorre parlarsi e trovarsi insieme: Regione e Comune dovrebbero andare nella stessa direzione. La cultura รจ una, รจ apolitica; lavorare divisi in questโ€™ambito non serve assolutamente a niente. Si fa un passo in aventi e due indietro. รˆ unโ€™analisi che faccio perchรฉ queste dinamiche le noto quando torno a Perugia: percepisco poco entusiasmo in cittร  e sembra sempre che non ci interessi nulla. รˆ un atteggiamento molto provinciale. Tutto questo lo soffro molto, perchรฉ sono una persona che si esalta in tutti i progetti che fa. Ripeto, la mia รจ una critica per cercare di spronare. La gente โ€“ ย non solo in Umbria โ€“ si dovrebbe riabituare alla cultura, interessare e la si dovrebbe vivere maggiormente.

Lโ€™Umbria nel suo piccolo ha comunque molti eventi culturaliโ€ฆ

Sรฌ, ma ne servono ancora di piรน. Va bene Umbria Jazz e tutti gli ospiti che attira, ma credo che le parti politiche, anche se opposte, dovrebbero โ€“ almeno sulla cultura โ€“ andare nella stessa direzione, senza pizzicarsi od ostacolarsi.

Come racconterebbe lโ€™Umbria solo con qualche inquadratura?

Lo farei attraverso il lago Trasimeno, il monte Subasio, Assisi e soprattutto immortalando il verde. I panorami che abbiamo noi sono unici. Anche il centro di Perugia รจ bellissimo e bisognerebbe mantenere questa bellezza anche nelle periferie, costruendo con molto piรน criterio e con buon gusto architettonico, come sta avvenendo ultimamente a Milano, per fare un esempio.

Parliamo ora del suo lavoro: quandโ€™รจ che ha messo piede per la prima volta in un set?

La mia prima volta รจ stata nel 2006 con la serie Roma dellโ€™HBO. Avevo appena finito la scuola di regia cinematografica.

Comโ€™รจ andata?

รˆ stato un impatto molto forte, anche perchรฉ si trattava di una produzione americana. Ho iniziato subito a livelli molto alti. Il set di Roma era grandissimo, la produzione molto importante, cosรฌ come gli attori: devo dire che รจ stato un bel debutto, ma allo stesso tempo molto impegnativo; spesso ci si svegliava alle 4 di mattina per girare e si tornava a casa alle 21.

Cosa fa in concreto un aiuto regista?

Il regista consegna una sceneggiatura e l’aiuto regista crea il piano di lavoro e di programmazione. Nelle produzioni americane siamo anche piรน di uno. Il primo aiuto regista รจ colui che crea la squadra, che prepara il set o che si occupa della chiusura di una strada se si deve girare unโ€™esterna. Io sono abituato a fare tutto, sono un jolly. Ad esempio, per Il Nome della Rosa con lโ€™addetto ai casting ho scelto ogni monaco, faccia per faccia.

Ha lavorato con grandi registi come Ridley Scott, Gabriele Muccino, Carlo Verdone, Sam Mendes e molti altri: cosa ha imparato da loro, cosa gli ha โ€œrubatoโ€ artisticamente?

Quello che mi ha colpito di loro รจ stata la grande umanitร  e la loro conoscenza della macchina cinema. Hanno un grande rispetto nei confronti di ogni singola maestranza, in un set ci sono tanti lavori, tutti importanti. Tutto deve funzionare perchรฉ i tempi sono sempre ristretti e, per questo, รจ fondamentale il rispetto per ogni lavoratore, dalla punta alla base della piramide. Nel cinema si ha che fare con tante e diverse persone, questo ti apre molto la testa, ti dร  una visione del mondo piรน ampia.

 

Luca John Rosati e Carlo Verdone

Lei ha preso parte come aiuto regista alla serie tv Il Nome della Rosa diretta da Giacomo Battiato: cosa si รจ portato a casa da questa esperienza?

Il set era diventato come una grande famiglia. Ho avuto la fortuna di avere un grande rapporto con John Turturro e con tantissimi attori italiani e stranieri, si era creata una squadra molto unita. Quando poi tutto รจ finito, ho sentito subito la mancanza: un impegno e un lavoro che quando lo fai ti ruba la vita, ma che quando finisce ti manca moltissimo.

รˆ soddisfatto del lavoro svolto?

Il prodotto รจ di alta qualitร  e sarร  sicuramente piรน apprezzato allโ€™estero che in Italia: non vedo lโ€™ora di vedere come sarร  accolto in Inghilterra. Noi siamo abituati a prodotti piรน scadenti e siamo un pubblico piรน tradizionale. Il successo che sta avendo non รจ poi cosรฌ lontano da serie piรน nazionalpopolari, non cโ€™รจ stato โ€“ finora โ€“ un risultato di pubblico sconvolgente.

Perchรฉ secondo lei?

Come dicevo siamo abituati a prodotti piรน scadenti e vedere Il Nome della Rosa crea quasi una sorta di disturbo rispetto alla semplicitร  narrativa e costruttiva di altre serie. Altre produzioni ti impongono piรน qualitร  e ciรฒ deve essere da stimolo, altrimenti le cose resteranno sempre come sono.

Ci racconti qualche curiositร  legata alla serieโ€ฆ

Le riprese realizzate a Perugia, ad esempio, sono state difficili: la mattina sembrava piena estate, poi nel pomeriggio รจ arrivato un acquazzone improvviso e abbiamo dovuto riprendere John Turturro con una luce totalmente diversa rispetto alle immagini giร  girate. Ma questo รจ il bello del cinema!

 

Uno scatto con John Turturro

Ha mai pensato di realizzare un film tutto suo?

Ho dei progetti, le idee sono tante, ma vorrei aspettare il momento giusto e capire se quello che ho in mente puรฒ funzionare. Qualcosa, sicuramente, verrร  fuoriโ€ฆ Va detto che, per fare un film, ci vuole tantissimo tempo e io in questo momento ne ho avuto veramente poco. Quando deciderรฒ, dovrรฒ fermarmi un attimo e lavorare a tempo pieno al progetto, dovrร  essere un prodotto forte al quale crederรฒ molto.

Cโ€™รจ un regista con il quale le piacerebbe lavorare?

Cโ€™รจ e ho giร  avuto il piacere di lavorarci: รจ Wes Anderson. Ho lavorato in un cortometraggio che si chiama Castello Cavalcanti, diretto da lui.

E un attore che vorrebbe dirigereโ€ฆ

Emilia Clarke รจ unโ€™attrice che mi piacerebbe dirigere. La conosco, ho giร  lavorato con lei in Voice from the Stone, film americano girato tra la Toscana e il Lazio. รˆ unโ€™attrice e una persona fantastica.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Pace, libertร , casa.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Le amicizie.

Un lombardo che vive in Umbria e che racconta la Sicilia del commissario Montalbano: ยซIn Umbria manca solo il mare, ma per me non รจ un problema, tanto posso vivermi quello della Sicilia quando giro la serieยป.

Alberto Sironi

Alberto Sironi รจ stato nostro ospite, e con lui abbiamo fatto una chiacchierata in occasione dellโ€™evento Faโ€™ la cosa giusta, per scoprire tutti i segreti del commissario piรน famoso dโ€™Italia. Il regista dei record – quasi vent’anni dietro la telecamera della serie con in media 10 milioni di telespettatori – si รจ formato alla scuola dโ€™arte drammatica del Piccolo di Milano dove, sotto la guida di Giorgio Strehler, ha cominciato a lavorare come attore in piccole parti teatrali. Negli anni Settanta ha iniziato le collaborazioni con la Rai come sceneggiatore e regista: dopo una sequela di esperienze come regista, alla fine degli anni Novanta รจ arrivato il Commissario Montalbano, tratto dai romanzi scritti da Andrea Camilleri.

Ora lei vive in Umbria: qual รจ il suo rapporto con questa regione?

Ho sposato unโ€™umbra e ora vivo qui. Inizialmente gli umbri sono un poโ€™ chiusi – questo va detto – perรฒ quando poi entri in confidenza con loro si dimostrano persone cordiali. Mi piacerebbe molto raccontare una storia ambientata in questo territorio.

La sua carriera รจ iniziata in teatro con Giorgio Strehler: quanto le รจ servita questa scuola per far poi televisione?

Nei sei anni che sono stato con Strehler, al Piccolo di Milano, ho imparato una ginnastica che mi ha facilitato il lavoro in televisione; inoltre prediligo attori che hanno fatto teatro, per me รจ piรน facile lavorare con loro.

Ci sveli un segreto: cosโ€™รจ che funziona di questa serie?

Questo successo prosegue nel tempo perchรฉ il pubblico ama i racconti di Andrea Camilleri. Andrea racconta i personaggi, descrive gli ambienti, narra un tipo di mondo ambientato oggi, ma che in realtร  รจ figlio del suo mondo di tanti anni fa. I racconti cosรฌ diventano in qualche modo storici. Abbiamo tolto le automobili: nei nostri film per le strade non cโ€™รจ nessuno, sono deserte. Il commissario Montalbano ha una vettura che era vecchia fin da quando รจ uscito il primo film. Abbiamo creato una sorta di mondo magico per assecondare il modo di narrare di Camilleri. Questo รจ quello che ama il pubblico. Unโ€™altra cosa che apprezza molto รจ la voglia di vivere bene del Commissario. Gli italiani vogliono mangiare bene, amano le donne e hanno bisogno dei loro amici. Il pubblico, quando aspetta lโ€™uscita di un film di Montalbano, รจ come se aspettasse d’incontrare un amico, uno di loro.

Il regista Sironi con la giornalista Agnese Priorelli

Secondo lei il successo della serie trascina la letteratura o รจ il contrario? ย 

Questo รจ difficile da stabilire. Sicuramente noi abbiamo aiutato a vendere di piรน rispetto a una normale editoria, perรฒ il personaggio di Montalbano era giร  abbastanza popolare. Camilleri ha cominciato a scrivere nel 1997, noi abbiamo cominciato a girare un paio di anni dopo. Sono certamente due modi diversi, cโ€™รจ chi ama il genere letterario chi il film, quindi non si puรฒ stabilire.

Montalbano viene trasmesso in oltre venti paesi nel mondo: si aspettava tutto questo?

Quando abbiamo cominciato nessuno poteva immaginare il successo che Montalbano avrebbe avuto in Italia e nel mondo. Oggi noi giriamo in 4K, un sistema tecnicamente evoluto, ma fino a qualche anno fa – per mia scelta – giravamo in 35 millimetri: questo ci ha permesso di avere un prodotto perfetto, con piรน definizione e profonditร  di campo. In questo modo abbiamo conquistato il mercato statunitense e non solo.

Ha mai pensato di lasciare la serie?

Fare Montalbano mi piace ancora, non credo perรฒ che durerร  piรน di tanto, forse ancora due o tre anni.

Ci vuol raccontare qualche curiositร  del dietro le quinte?

La prima che mi viene in mente รจ stata quando arrivรฒ Belen Rodriguez per girare lโ€™episodio in cui era protagonista. Cโ€™era gente ovunque ad aspettarla: quindi abbiamo deciso di farla arrivare sul set con un giorno di ritardo dal previsto e a bordo di unโ€™ambulanza.

Montalbano sposerร  mai Livia?

No, non la sposerร  mai. (ride)

Il pubblico arrivato per Alberto Sironi

Da regista, come racconterebbe lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria dovrebbe uscire dal solito clichรฉ dei borghi medioevali. Mi piacerebbe raccontare una storia che vada oltre, ambientata in un altro periodo storico. Questa regione ha molto da dire. Mi basterebbe avere un buon copione.

Per finire: cosa vuol dire per lei Fare la cosa giusta?

Lavorare sempre con impegno.

ยซLโ€™Umbria? Il suo punto di forza รจ la concretezza e il carattere solido; la sua debolezza รจ la troppa chiusuraยป.

Giuliano Giubilei, perugino DOC, giornalista ed ex vicedirettore del Tg3, racconta la sua Perugia, dove รจ nato e dove ha mosso i primi passi da cronista di Paese Sera; la cittร  con la quale mantiene un forte legame, nonostante i quanrant’anni di lontananza: ยซVivo a Roma da tanto tempo, ma non dimenticherรฒ mai il vento di Tramontana in Corso Vannucci. Il rapporto con questi luoghi non si รจ mai interrotto: un perugino resterร  sempre un perugino, anche se vive da tanti anni in unโ€™altra cittร ยป.

Quindi non posso che farle come prima domanda: qual รจ il suo legame con questa regione?

Sono nato a Perugia e, nonostante non viva piรน in cittร  da circa quarant’anni, ho mantenuto un forte legame: ho un rapporto con questi luoghi che non si รจ mai interrotto. A Perugia ho avuto le mie prime esperienze, anche lavorative; ho avuto i miei primi amici e ho vissuto la mia formazione di uomo: dopotutto, quando sono andato via avevo venticinque anni. Chi nasce in Umbria resta umbro per sempre, anche se da anni vive in unโ€™altra regione: un perugino di nascita non diventerร  mai un romano dโ€™adozione.

 

Festiva delle Nazioni

Giuliano Giubilei sul palco del Festiva delle Nazioni

Lei รจ presidente del Festival delle Nazioni di Cittร  di Castello: che importanza hanno questo tipo di manifestazioni per la regione?

Sono importantissime, fanno conoscere lโ€™Umbria in Italia e nel mondo. Tre su tutte sono fondamentali: parlo di Umbria Jazz, del Festival dei Due Mondi di Spoleto e del Festival delle Nazioni di Cittร  di Castello. Sono le manifestazioni meno provinciali, che rendono il territorio vivo e che gli permettono di uscire dal confine e farsi apprezzare al di fuori. Il Festival delle Nazioni, ad esempio, punta โ€“ con la sua formula โ€“ a far conoscere musicisti internazionali dei quali, altrimenti, non avremmo potuto apprezzare la musica. Ogni edizione รจ dedicata a una nazione e questo permette di portare in Umbria artisti che altrimenti non sarebbero mai venuti. Il festival รจ anche molto frequentato da stranieri, che in estate abitano lโ€™Alta Valle del Tevere e tutta la regione.

Comโ€™รจ andata questa ultima edizione?

Un vero successo! Lo scorso anno abbiamo festeggiato i cinquant’anni con un numero di spettatori e dโ€™incassi da record. Beh, questโ€™anno รจ andata ancora meglio. La prossima edizione sarร  la dodicesima sotto la mia direzione e pensiamo di ospitare la Cina. In passato solo in due occasioni siamo usciti fuori dallโ€™Europa, ospitando Israele e Armenia. Con la Cina vogliamo espanderci ancora di piรน.

Cosa serve allโ€™Umbria per fare quel salto in avanti e togliersi la nomea di sorella minore della Toscana, sia in campo infrastrutturale sia in quello culturale?

Non trovo che lโ€™Umbria sia la sorella minore della Toscana, non รจ inferiore a nessunโ€™altra regione. La politica regionale ha investito molto nella cultura e nel favorire i vari festival ed eventi; ovviamente si puรฒ sempre fare di piรน. Per quanto riguarda le infrastrutture, il servizio ferroviario va sicuramente potenziato: Roma sembra lontanissima, in piรน โ€“ oltre al fatto che ci vogliono due ore e mezzo per raggiungerla da Perugia โ€“ alla stazione Termini il binario dโ€™arrivo si trova a 700 metri dal terminal. Qualche giorno fa sono venuto a Perugia con il treno; al ritorno ci hanno fatto scendere al binario est e ho fatto quasi un chilometro a piedi per arrivare alla metropolitana: praticamente รจ come se fossimo scesi a Orte (ride). Inoltre, si deve puntare a migliorare anche lโ€™aeroporto: lโ€™Umbria non si puรฒ isolare!

Con lโ€™occhio da giornalista, qual รจ il suo parere su Perugia e sulla regione? Quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze?

La sua piรน grande debolezza รจ la sua chiusura. Le racconto un aneddoto: mi sono laureato in Storia Contemporanea con la professoressa Fiorella Bartoccini, che era un nome prestigioso e un personaggio di spicco allโ€™Universitร  di Perugia. Un giorno mi disse: ยซSai che non sono mai stata invitata a cena da un perugino?ยป Questo รจ per far capire cosa intendo per chiusura. Lโ€™Universitร  stessa ha perso, nel corso degli anni, nomi di alto livello tra gli insegnanti. Tra i punti di forza invece cโ€™รจ il carattere concreto e solido degli umbri. I perugini, in particolare, non vogliono essere servi di nessuno. Si direbbe che non vogliono stare sotto padrone.

Ha qualche aneddoto legato al suo lavoro e a Perugia?

Vi racconto la mia super raccomandazione per iniziare a fare il giornalista. Nel 1973 sono entrato a Paese Sera: la testata aveva una sede locale e con me muovevano i primi passi in questo settore Lamberto Sposini, Alvaro Fiorucci e Walter Verini. Un giorno, mentre passeggiavo per Corso Vannucci, un mio amico mi disse: ยซMi hanno preso a lavorare come giornalista a Paese Sera ma a me non piace, non รจ che vuoi andare al mio posto?ยป Ovviamente, accettai al volo. Ecco la mia raccomandazione! Mi occupavo prima di cronaca giudiziaria, poi di politica comunale. Perugia, negli anni Settanta, era una cittร  molto vivace, piena di cultura; cโ€™era un rapporto stretto tra la comunitร  e gli stranieri presenti. Poi ha avuto un cambiamento fisiologico come tutte le altre cittร  italiane, ma deve tornare a ricoprire il ruolo di capoluogo di una regione importante, sia in abito culturale sia sociale.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Chi viene vuole sempre tornare, serena e con paesaggi modellati dallโ€™uomo.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Le mattine fredde, sferzate dalla Tramontana in Corso Vannucci.

ยซDa cuore verde dโ€™Italia a Umbria, nel cuore di tuttiยป.

Perugina DOC, Serena Scorzoni รจ uno dei volti noti di Rai News 24. Entra nelle nostre case per raccontarci la realtร  e da giornalista attenta qual รจ non poteva non scattare una foto anche della sua Umbria. Una terra alla quale รจ molto legata, a cui non risparmia perรฒ anche una tirata di orecchie. ยซLa politica non ha avuto il coraggio di affrontare i nodi che isolano non solo geograficamente la nostra regione. Tutti si sono seduti su una visione di comodo, fino a che non hanno sbattuto la faccia contro la dura realtร . Spero si siano svegliatiยป.

 

Serena Scorzoni

Serena, come prima cosa: qual รจ il suo legame con questa regione?

A Perugia vivono i miei genitori e la mia famiglia. Ho quindi un legame indissolubile. Lรฌ sono le mie radici, ma ho deciso di mettermi in gioco lontano dalle sicurezze della mia terra.

Grazie al suo lavoro lei racconta la realtร : come vede l’Umbria? Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?

Lโ€™Umbria รจ una terra meravigliosa, ma come tutte le cose piene di luce, ci sono anche delle ombre. Mi piacerebbe che fosse piรน aperta e accogliente, meno ruvida e chiusa. Ma รจ comunque per me il luogo dellโ€™anima.

Come la racconterebbe, al di lร  di cuore verde dโ€™Italia?

Arte, spiritualitร , cibo&vino, ma anche la tenacia e il coraggio delle donne e degli uomini umbri che si mettono in gioco. Penso alle tante aziende, ai nostri corregionali che si sono fatti conoscere nel mondo per la cultura, per la scienza e per lโ€™imprenditoria. Da cuore verde dโ€™Italia a Umbria, nel cuore di tutti.

Diversi eventi – penso al terremoto e al caso Meredith – hanno dato una visione di Perugia e dellโ€™Umbria non del tutto veritiera, o forse sรฌ: lei cosa ne pensa?

Ho seguito da vicino la drammatica vicenda Meredith e tutto il circo mediatico che per anni ha raccontato una parte della storia. Certo, la cronaca nera ha dato un alone molto negativo alla nostra cittร  e alla nostra regione. Perรฒ ha stracciato un velo di ipocrisia su unโ€™immagine oleografica dellโ€™Umbria da cartolina. Non era vero il paradiso in terra allora, non รจ un inferno di diavoli oggi. Da allora la politica non ha avuto il coraggio di affrontare i nodi che isolano non solo geograficamente la nostra regione. Voglio dire che tutti si sono seduti su una visione di comodo, fino a che non hanno sbattuto la faccia contro la dura realtร . Spero si siano svegliati.

Lei ha fatto la Scuola di Giornalismo Rai a Perugia: cosa consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a fare questo mestiere?

Il consiglio che posso dare a chi vuole intraprendere questo mestiere รจ duplice: indossare scarpe comode per raccontare la realtร  della strada e studiare libri da cui non smettere mai di imparare cosa significa il giornalismo.

Ha lavorato per molto tempo per il Tgr Umbria: ha un aneddoto divertente – che ci vuol raccontare – che le รจ capitato durante un servizio?ย 

In una delle dirette da Gubbio per la Festa dei Ceri del 15 maggio sono stata letteralmente lanciata in aria durante il collegamento. Se ci penso, rido ancora oggi.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Sole, cuore, amoreโ€ฆ No scherzo: qualitร  della vita.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Il tramonto sul lago Trasimeno.

ยซIl mestiere di giornalista ti dร  la possibilitร  di raccontare storie e ogni storia รจ diversa, ti arricchisce e porta qualcosa nella tua vitaยป.

Alessio Zucchini, giornalista, inviato del Tg1 ed ex conduttore di Unomattina, scatta una foto dellโ€™Umbria, dove รจ nato e dove conserva i ricordi legati alla famiglia e ai suoi amici dโ€™infanzia.ย La nostra chiacchierata avviene in serata, dopo che Alessio ha messo a letto i figli, ed รจ molto rilassata e divertente. Iniziamo con la โ€“ oramai classica โ€“ domanda sul suo legame con lโ€™Umbriaโ€ฆ

 

Alessio Zucchini

Qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

Vivo a Roma da 18 anni, ma lโ€™Umbria รจ – e sarร  sempre – il luogo della mia famiglia e dei miei amici dโ€™infanzia. Non torno spesso come vorrei, ma รจ sempre nel mio cuore. Sono nato a Umbertide e sono rimasto lรฌ fino alla fine della scuola superiore, poi sono andato a Torino per lโ€™universitร  e sono tornato a Perugia per frequentare la scuola di Giornalismo Rai.

Da giornalista e osservatore della realtร : qual รจ il suo giudizio su questa regione?

La vedo come unโ€™isola felice, un luogo ancora tranquillo e una vera esplosione di colori. Certo, va detto che deve iniziare ad aprire un poโ€™ gli occhi: รจ un poโ€™ sonnolenta e si รจ seduta troppo. Dovrebbe diventare piรน dinamica in alcuni ambiti. รˆ chiusa su sรฉ stessa e i mezzi di comunicazione non aiutano.

Lei vive a Roma, da fuori come si percepisce lโ€™Umbria?

Hanno tutti una bella visione: cโ€™รจ tranquillitร , buon cibo, insomma un posto ideale. Ovviamente, come capita sempre, chi non vive un luogo lo trova sempre molto bello. I romani, ad esempio, hanno un giudizio molto positivo.

I suoi genitori hanno una radio, Radio Onda Libera, quindi รจ vissuto sempre in mezzo allโ€™informazione. Per questo ha deciso di fare questo lavoro?

Sono nato praticamente in radio. Da ragazzino passavo i pomeriggi sportivi della domenica con i radiocronisti, poi parlavo, registravo e mixavo. Mi divertivo molto! Ovviamente anche questo ha contribuito a farmi scegliere il mestiere di giornalista, ma soprattutto รจ stata la mia curiositร  e la voglia di raccontare il mondo. Sono sempre stato un tipo curioso con la passione per i viaggi e per questo devo ringraziare i miei genitori, che mi hanno trasmesso queste passioni.

Cโ€™รจ unโ€™esperienza lavorativa che lo ha colpito particolarmente?

Nella mia vita ho fatto tanti lavori, dal cameriere al portiere di notte in un albergo quando studiavo a Torino, ma รจ il giornalismo il lavoro che mi dร  ogni giorno la possibilitร  di raccontare storie e crescere. Ogni volta che esci per un servizio o fai unโ€™intervista scopri qualcosa di nuovo: una vita, un racconto, una nuova realtร . Potrei dire che lโ€™ultimo servizio che ho fatto รจ stato molto coinvolgente e unโ€™esperienza decisamente forte: sono stato in Libia nei centri di detenzione per i migranti. Sono delle vere prigioni, dei luoghi catastrofici. Quando torni da questi luoghi sei piรน ricco di esperienze che difficilmente dimenticherai.

Lei รจ stato presentatore di Unomattina, inviato e anche mezzo busto del Tg1: qual รจ il ruolo che le piace di piรน?

Lโ€™inviato sicuramente, perchรฉ puoi raccontare storie. Ma ammetto che mi piace variare, quindi sono stati divertenti e interessanti anche i ruoli di presentatore, sia di un programma televisivo che del tg. In questโ€™ultimo caso sei piรน impostato, ci sono delle regole fisse, mentre a Unomattina sei piรน libero, anche fisicamente, hai un intero studio per muoverti.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Affascinante, serena, sorniona.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Gli affetti, la famiglia e lโ€™amicizia.

ยซAppena arrivo a Citerna mi chiedo che cosa ci sono venuto a fare. Poi, dopo un paio di giorni, riprendo il ritmo umano di questi luoghi e non me ne vorrei piรน andare.ยปย 

Giornalista, autore televisivo e radiofonicoย per Rai e La7, responsabile editoriale perย Streamย eย dirigente cinema per Tele+, il tutto guidato da unโ€™unica passione: il cinema. Alessandro Boschi, natoย a Cittร  di Castello, torna spesso in questi luoghi per ritrovare la dimensione umana che questa terra regala.

 

giornalita

Alessandro Boschi

Qual รจ il suoย legame con lโ€™Umbria, considerando cheย vive fuori da diverso tempo?ย 

Sicuramente รจ un legame anagrafico, essendo nato a Cittร  di Castello e cresciuto a Citerna. In Umbria ho la mia famigliaย eย ho i ricordi legati alla mia infanzia. Ci torno spesso, soprattutto per ritrovare una dimensione piรน umana. A Roma o aย Milano si perdono questi ritmi, tutto รจ piรน frenetico, ma il mio lavoroย mi ha portato, per forza di cose,ย a lasciare lโ€™Umbria.

Lei si occupa di cinema, crede che lโ€™Umbria sia ben sfruttata in questโ€™ambito?ย 

Non รจ mal sfruttata,ย maย allโ€™Umbria servirebbe una mappatura di tutte le attivitร  legate al cinemaย perchรฉ,ย pur essendo piccola ne ha diverse e molto interessanti: penso ai festival di cinema, come ad esempio ilย Cdcinemaย di Cittร  diย Castello,ย di cui sono direttore artistico,ย o lโ€™Umbria Film Festival di Montone. Servirebbero delle strutture che organizzino e mettano in contatto tra loro tutte le piccole realtร  legate a questo mondo. Infine, la Filmย Commissionย dovrebbe essere ristrutturata e avere un peso maggiore, come avviene in altre regioni.

Daย autore di programmi tivรนย e radiofonici,ย se lโ€™Umbria fosse un suoย programmaย come la valorizzerebbe?ย ย ย 

Lโ€™Umbria,ย la sua vocazione, penso a quella religiosa, lโ€™ha individuata e la sfruttaย bene.ย Servirebbero perรฒ delle contaminazioni esterne. Mi spiego meglio: mantenere le nostre tradizioni, ma farle guidare da una mente che viene da fuori, per togliere quel provincialismo che cโ€™รจ e che non permette quelย veroย salto di qualitร ย cheย allโ€™Umbria servirebbe. La regioneย deve aprirsi di piรน e accettare le contaminazioni esterne, queste la possono solo che far crescereย e migliorare.ย ย ย ย ย ย ย ย 

Lo stereotipo dellโ€™essere chiusi lo ha mai avvertito, glielo hanno fatto mai notare?ย 

Certo cheย esiste, perรฒ devo dire che,ย a meย non me lo hanno fatto mai notare.ย Perugia poi รจ ancora piรน chiusa: quando facevo lโ€™universitร ย โ€“ sono stato qui per poco tempo –ย ho fatto pochissime amicizie con i perugini.ย Lโ€™Umbria, purtroppo, non ha aperture mentali, รจ una realtร ย troppoย anacronistica. Serve una legittimazione sociale e occorre al piรน presto aprire gli occhi e integrarsi al meglio.

Tre parole per descrivere lโ€™Umbria…ย 

Appetitosa, tranquilla e introversa.ย ย 

La prima cosa che leย viene in mente pensando a questa regione…ย 

Penso alla cartina geografica. Al fatto che lโ€™Umbria รจ lโ€™unica regione italiana che non ha sbocchi nรฉ sul mare nรฉ su altri Paesi, รจ chiusa e circondata da altre regioni. Forse la sua chiusura puรฒ derivare anche da questo.ย ย ย ย 

 

 

Per saperne di piรน su Cittร  di Castello