ยซVorrei raccontare lโUmbria come Fellini ha dipinto la sua terra in Amarcordยป
ยซSono tutta tua!ยป Inizia cosรฌ la chiacchierata – molto piacevole – con Raffaella Covino, una regista perugina che con il film Dammi una mano – sua opera prima – ha conquistato il mondo, raccogliendo ben 17 premi tra Europa e America. Il film a km 0, prodotto e realizzato interamente in Umbria – tra Perugia e Assisi – รจ una pellicola al femminile, che ha la leggerezza della commedia, ma, per le tematiche che affronta e per la sua struttura narrativa, รจ piรน affine a un giallo.
Caterina รจ una giovane e affermata psicologa. La sua vita รจ perfetta: amore, lavoro, famiglia, amicizie sono tutto quello che lei desidera. Ma quando il padre muore lasciandola piena di debiti, uno scandalo di provincia le infanga la reputazione, perde il lavoro e il marito la lascia. Per la prima volta Caterina si trova cosรฌ a ricominciare tutto daccapo. A reinventarsi e a ricostruire la propria vita.
Chi meglio di Raffaella puรฒ parlarci della sua terra, dove ha ambientato il film, e di come i suoi occhi da regista la vedono e la raccontano.
Come prima cosa: qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nata a Perugia e ho sempre vissuto in questa cittร . Ho un legame stretto con questa terra e cerco sempre di esaltare la sua bellezza, accogliendo al meglio lo straniero che la visita.
Da dietro la cinepresa, come rappresenterebbe questa regione?
ร una terra bellissima, ma poco rappresentata al cinema. La mostrerei senza falsare il suo paesaggio e il suo potenziale. LโUmbria รจ un inno alla bellezza ed รจ una straordinaria location per qualsiasi film.
Il suo film ha ottenuto premi e riconoscimenti in ogni parte del mondo: di quale รจ piรน orgogliosa?
La pellicola ha raccolto 20 selezioni e 17 premi. Sicuramente sono molto orgogliosa del premio Special Jury Award alla 51ยฐ edizione del Worldfest di Houston. In questo festival sono passati nomi del calibro di Steven Spielberg, David Lynch e Oliver Stone. Gli americani hanno apprezzato il film e riso tantissimo e mi hanno giร anticipato che vogliono organizzare la prima mondiale del mio prossimo lavoro. Sono orgogliosa anche delle 4 nomination al Nice IFF, Festival Internazionale del Cinema di Nizza, e del trampolino di lancio che ha avuto al Festival del cinema italiano a Miami: Dammi una mano รจ stato presentato accanto a Non essere cattivo e Lo chiamavano Jeeg Robot, ricevendo tanti complimenti da altri registi. Quando accade ciรฒ cominci a renderti conto che ce la puoi fare, che stai facendo un buon lavoro.
Come descriverebbe il film con una frase?
ร una commedia graziosa e completa. Ha una coerenza nella storia e fa ridere. Fa ridere non con le gag, ma grazie alla costruzione dei personaggi e ai loro dialoghi. Hanno riso tutti, soprattutto americani e francesi: loro adorano le commedie italiane.
Nel film racconta uno scandalo di provincia che avrร delle serie conseguenze sulla protagonista: crede che Perugia sia ancora una cittร cosรฌ provinciale, oppure ha calcato la mano?
Non ho assolutamente calcato la mano, ho raccontato tutto comโรจ, con molto realismo. Una piccola realtร ha i suoi pregi e i suoi difetti: ha il pregio di essere un posto protetto in cui tutti si conoscono, ma ha il difetto delle chiacchiere. Un poโ come avviene a Caterina (Ilaria Falini), la protagonista, che uno scandalo di provincia le infanga la reputazione e le toglie il lavoro e il marito.
Ci racconti come si realizza una pellicola senza budget, senza una mega produzione alle spalle.
Il film รจ stato prodotto da Ogni Fotogramma in collaborazione con Promovideo e Sound Studio Service, e realizzato con il crowdfunding e la partecipazione di tanti umbri. In tre anni sono riuscita a far incontrare professionalitร umbre di livello nazionale – due su tutte, Promovideo e Sound Studio Service, che hanno materialmente realizzato e coprodotto il film – attori, costumisti, scenografi e comunicatori. Soggetti che hanno messo gratuitamente a disposizione le proprie competenze per realizzare un esperimento di cinema di qualitร dal basso, pensato anche per veicolare la bellezza dellโUmbria – vera coprotagonista del film – fuori dalla regione. Insomma, ci siamo buttati e abbiamo detto: ยซVediamo dove possiamo arrivareยป. Cโรจ stato un percorso passo dopo posso: dal primo crowdfunding, con cui sono stati raccolti i 5000 euro necessari per avviare la lavorazione, con lo slogan ยซcompra il biglietto del film che non cโรจยป; alla realizzazione, fino alla distribuzione che, grazie al passaparola, sta riempiendo le sale. A Houston รจ entrato anche nei circuiti di distribuzione americani e canadesi, a partire dal circuito americano di Amazon prime, dove รจ giร disponibile. In un film deve funzionare tuttoโฆ e ha funzionato tutto. Essendo unโopera prima non รจ perfetta, ma va bene cosรฌ!
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Ho in mente un nuovo film, che avrร delle aspettative piรน alte. Occorrono finanziamenti e perchรฉ no, anche lโintervento delle istituzioni. Inoltre, lโ11 giugno ai Giardini del Frontone a Perugia, faremo una serata speciale per festeggiare i premi vinti da Dammi una mano e proietteremo il film.
Se lโUmbria fosse un film, come la rappresenterebbe?
Mi piacerebbe descrivere lโUmbria come Federico Fellini ha rappresentato la sua terra in Amarcord o come Paolo Sorrentino ha portato sul grande schermo Roma in La Grande Bellezza. Racconti una storia e attraverso di lei racconti anche il fascino e la bellezza di una cittร .
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Verde, solare e bella.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโฆ
Spesso penso alla bellezza dei centri storici delle diverse cittร della regione e cerco di guardarli attraverso gli occhi di uno straniero che li vede per la prima volta. Loro sanno apprezzare quello che abbiamo, che per noi รจ spesso scontato.