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Lโ€™Italia รจ considerata dallโ€™UNESCO un museo a cielo aperto. Chiese, palazzi, antichitร  romane, greche, etrusche, arabe, longobarde, ponti, quadri, affreschi, statue. In Italia tutto รจ arte.

Lโ€™Italia nasconde un patrimonio artistico che pochi conoscono e che riassume in sรฉ le storie di ogni epoca: le pietre. Le pietre sono ovviamente di pietra, non si muovono, ma parlano in silenzio. A modo loro narrano storie di viaggi, di tradimenti, di amori e di curiositร . Ci sono pietre lisce o scalpellinate e pietre con iscrizioni o ancora meglio con bassorilievi; pietre importate e pietre di spoglio e pietre su pietre. Poi cโ€™รจ il colore, la grana e la tessitura. Insomma, quella che sembra un semplice pezzo di costruzione racchiude in sรฉ una storia infinita.

Il colore delle pietre

Arroccate in cima alle colline del centro Italia, si vedono montagne di pietra a forma di paese e di cittร . Ogni regione ha un colore diverso. Si parte dal grigio della pietra serena in Toscana per arrivare al marrone del tufo nellโ€™Etruria. Assisi รจ rosa come la pietra del Subasio che la sovrasta e anche lโ€™altopiano di San Terenziano ha la sua pietra rosa. Poi, scendendo, cโ€™รจ il travertino laziale e la bianca pietra leccese e cosรฌ via. Semplice, basta sapere qual รจ la pietra della zona e non cโ€™รจ altro da vedere. Non รจ cosรฌ, questo รจ solo lโ€™inizio.

 

Gualdo Cattaneo

La chiesa Madre

Cinema e tivรน ci hanno fatto conoscere la Casa nella prateria o le villette americane a schiera rigorosamente fatte di legno, spazzate via dagli uragani o bruciate da cima a fondo. Lโ€™Italia, invece ha marmi e pietre che non bruciano, che non volano, che sono ancora in piedi da 2.000 anni e che sono state rimescolate e distribuite come un mazzo di carte. Per imparare a guardare e capire, รจ meglio iniziare da un paese piccolo come Gualdo Cattaneo, che si affaccia sulla valle del Puglia e spazia sulla valle Umbra. Dal mastio si vede Spello, Foligno e anche la rocca di Spoleto. Se vedi, sei visto – quindi sei ambito. Gualdo Cattaneo รจ stato lโ€™oggetto del desiderio delle cittร  guerriere della zona, e papa Alessandro VI Borgia lโ€™ha acquistata per costruire la rocca. Punto forte, imprendibile dai temibili perugini. La salita, il mastio e poi la piazza e la chiesa Madre: il centro del paese รจ raggiunto.
Si inizia dalla chiesa, anzi dalle fondamenta della chiesa, che sono visibili dalla strada dietro lโ€™abside. La chiesa posa su pietre gigantesche e pesantissime, portate lรฌ dai mitici Ciclopi, cosรฌ salde che nessun terremoto le ha abbattute. Difficile trovare fondamenta piรน solide. Erano le mura antichissime di Gualdo. Perchรฉ hanno edificato una chiesa sulle antiche mura? Perchรฉ non si butta via niente e perchรฉ se รจ solido e giร  pronto, lo si usa. Se รจ bello e decorativo, lo si sposta in altro luogo. Sulla facciata della chiesa si vedono i simboli dei quattro evangelisti. Due sono bianchi e due rosa. Tutta pietra importata: rosa da San Terenziano e bianca da Giano. Poi si entra in chiesa e si scende nella cripta.
La cripta, come quasi tutte, รจ costruita con materiale di spoglio. Colonne e capitelli che giacevano da qualche parte abbandonati, resti delle imponenti costruzioni di epoca romana ormai in rovina, sono stati riutilizzati lรฌ sotto. Questo รจ il riuso migliore, perchรฉ i marmi romani, anche quelli imperiali, furono fusi per farne mattoni.

Un tour tra le pietre

Povertร  e religiositร  fondamentalista hanno fatto dei danni incalcolabili. Abbiamo perso un numero infinito di opere dโ€™arte, ma ne abbiamo ancora alcune, anche se smembrate. Lasciata la chiesa, si gira per il paese, guardando in alto e in basso. Si vedono finestre gotiche murate o modificate. Si vedono travertini, esistenti solo altrove – magari a Giano – inseriti come punto di sostegno nei palazzi. Qui e lร  si trovano pietre con iscrizioni di ogni epoca, da quella romana in poi, inserite perchรฉ mancava un mattone o semplicemente perchรฉ erano decorative; oppure perchรฉ erano il ricordo di un avvenimento. Si scoprono porte murate a un metro e mezzo dal suolo, ma con il piano di calpestio invariato. La paura dei topi faceva costruire in sicurezza. Si usciva scendendo da una scaletta di legno volante, che la sera si ritirava in casa. Un poโ€™ come facevano i Walser, che abitavano le Alpi, e costruivano le loro case di legno su funghi di pietra.
Se volete avventurarvi in mezzo alle pietre, e saperne di piรน, vi potete rivolgere al comune di Gualdo Cattaneo, che organizza delle visite guidate sotto la supervisione del dottor Andrea Peruzzi, un vero esperto di arte lapidaria e di epigrafia. Vi divertirete!