Al centro dell’Umbria, su una propaggine del monte Serano, si erge Trevi, antico borgo dallโetimo incerto, giร noto a Plinio il Vecchio: รจ proprio nei suoi scritti che compare come Trebiae, nome che potrebbe riferirsi alla dea Diana conosciuta come Trivia o piรน semplicemente derivare da treb-, radice umbra di parole come casa o costruzione.
Nata in etร romana dallโunione tra la fortificazione in collina e la civitas in pianura, Trevi dal III secolo a.C. acquista rilevanza grazie al processo di romanizzazione e alla costruzione della Via Flaminia che, implicando la bonifica della valle, permette lo sviluppo delle ville di campagna lungo Clitunno. Ma nel VI secolo la valle torna a impaludarsi, il sistema fluviale Clitunno-Tevere diviene innavigabile e il dominio romano decade; la civitas viene abbandonata, la collina si ripopola e diventa prima gastaldo dei Longobardi, poi comune, conquistato e saccheggiato da Spoleto e in seguito funestato dal vicariato dei Trinci di Foligno. Rifiorisce nel XIV secolo grazie al suo pregiato olio dโoliva, divenendo lโimportante centro commerciale chiamato Il porto secco; acquisito il titolo di cittร grazie a Papa Pio VI, seguirร le sorti del Papato fino allโUnitร dโItalia.
Piazza Mazzini. Foto di Enrico Mezzasoma
Trevi si sviluppa in cerchi concentrici allโinterno di una forma conica che asseconda la conformazione delle colline, incantando lo sguardo di viandanti e scrittori come Leopardi. Cuore del centro storico รจ Piazza Mazzini, che fa angolo col Palazzo comunale, e la sua torre civica del XIII secolo. Proseguendo a fianco di Palazzo Valenti, si arriva allโex convento di San Francesco, un complesso museale che ospita la Pinacoteca, il Museo Civico, il Museo della Civiltร dellโUlivo e la Raccolta dโArte. La chiesa di San Francesco del 1288 ospita invece un crocifisso su tavola dโispirazione giottesca del XIV secolo, realizzato da un artista sconosciuto chiamato Maestro del Crocifisso di Trevi; custodisce anche la stele sepolcrale dellโeremita Beato Ventura, morto nel 1310. Proseguendo in via Fantosati, oltrepassando Porta del Cieco, si giunge in cima al colle dove la cattedrale di SantโEmiliano, rifatta nel XIX secolo, ospita lโaltare del Sacramento, decorato da Rocco di Tommaso. Prima di Porta del Cieco, invece, da Piazza Garibaldi si raggiunge la passeggiata di viale Ciuffelli, ombreggiata da alberi secolari, ponte tra il centro e il convento francescano di San Martino, dove si trova la cappella affrescata dallo Spagna.
Scendendo verso via Flaminia, si incontra il rinascimentale santuario della Madonna delle Lagrime – cosรฌ chiamato per lacrimazione di un dipinto raffigurante la Madonna – che conserva i monumenti sepolcrali della famiglia Valenti e LโAdorazione dei Re Magi con i Santi Pietro e Paolo (1521), lโultima opera del Perugino. Oltre lโArco di Mastaccio, vi sono case dโimpianto medioevale e palazzi rinascimentali come villa Boemi, senza contare il teatro Clitunno, impreziosito da un sipario dipinto da Domenico Bruschi.
La natura di Trevi offre molte opportunitร : passeggiate alla scoperta delle erbe selvatiche, biking, birdwatching, equitazione e visite alle Fonti del Clitunno, alimentate da sorgenti sotterranee, un vero gioiello naturalistico.
Comune delle Terre dellโOlio e del Sagrantino e sede di scuole di alta cucina improntate sullโuso dellโolio, a Trevi รจ dโobbligo una visita esplorativa ai frantoi. Tra gli eventi piรน attesi vi รจ la Processione di Santa Illuminata, Trevi in piazza e Palio dei Terzieri, ma anche la Mostra mercato del Sedano Nero di Trevi e la Festa dellโOlio Nuovo, appuntamenti imperdibili per scoprire i gustosi prodotti che sono i fiori allโocchiello del borgo: il tenero sedano nero, ottimo ripieno o in pinzimonio e lโeccellente olio dโoliva dalle caratteristiche organolettiche uniche al mondo. A coronamento delle specialitร gastronomiche, non puรฒ mancare il Trebbiano, vino di produzione limitata e dallโaroma inconfondibile.
Cittร della Pieve torna indietro nel tempo, dall’8 al 20 agosto, allโepoca del suo cittadino piรน illustre, Pietro Vannucci e questโanno in occasione del cinquecentenario della sua morte ancora piรน grandi saranno i festeggiamenti.
Palio e Perugino intersecano i propri destini nellโestate pievese. Unโedizione che, pur rimanendo nel solco della tradizione, tributerร un omaggio speciale al Divin Pittore, nellโanno del cinquecentenario della morte. Del resto, come precisato dal presidente dellโEnte Palio, Marco Mario Marroni, lโartista, le sue opere e il settantennio del suo vissuto sono da sempre punto di riferimento e orientamento per il palio pievese.
Lโimmagine che ricorre nelle pubblicitร di questo anno rappresenta la bottega del Perugino ed รจ tratta dal sipario storico del Teatro Comunale degli Avvaloranti dipinto dallโartista Mariano Piervittori. Mentre su proposta dello stesso Ente Palio, per lโallestimento dei tre carri saranno scelti temi tratti dalle allegorie realizzate dal Perugino nelle sale del Collegio del Cambio a Perugia.
ยซQuello che da sempre caratterizza il palio pievese e lo distingue dalle numerose rievocazioni storiche dellโUmbria รจ lโattenzione ai particolari che ogni pievese pone per essere dโaiuto alla cittร . Le ambientazioni delle taverne, luoghi pulsanti della manifestazione, con i loro menu, richiamo alla tradizione e allโantico, la rigorositร nella ricerca delle materie prime fanno sรฌ che si possano degustare pietanze caratteristiche: le Lumache al pizzico del Casalino, lo Stinco dellโarciere del Borgo Dentro e gli Gnocchi del Priore del Castello e molti altri ancora, in una cornice che regalerร agli ospiti un tuffo nel passatoยป.
Ogni sera il pubblico sarร intrattenuto con spettacoli, rappresentazioni teatrali, botteghe artigiane, fiere e giocolerie in pieno stile rinascimentale. Domenica 20 agosto il maestoso corteo storico sfilerร nelle vie della cittร , introdotto da una voce narrante che descrive costumi, figure e gruppi storici. Anche questa edizione vedrร lโassegnazione del prestigioso premio Masgalano. Una significativa novitร รจ rappresentata dalla istituzione del premio Valerio Bittarello messo in palio dalla Amministrazione comunale e da assegnare al terziere che realizzerร il miglior carro allegorico. Una giuria prestigiosa di esperti, sulla base dei regolamenti dei due concorsi, esprimerร il giudizio insindacabile e lโassegnazione dei premi. I vincitori dei due concorsi saranno svelati il 21 ottobre 2023 in occasione della cerimonia di chiusura dellโanno del palio. Raggiunto il campo dei giochi i terzieri si schiereranno in campo i musici in parata suoneranno lโinno del palio. Subito dopo prenderร avvio la vera sfida tra i terzieri capitanati dai presidenti Nicolรฒ Cappannini (Borgo Dentro), Filippo Galli (Casalino), Gianni Fanfano (Castello). Poi la Caccia del Toro dove tre arcieri per ogni terziere, i cui nomi rimarranno sconosciuti fino al giorno della caccia, cercheranno di aggiudicarsi il Palio storico. La disputa del Palio sarร preceduta come ogni anno il 15 agosto dal lancio della sfida. Gli araldi dei terzieri si sfideranno al cospetto delle autoritร comunali riaccendendo una contesa antica. Il Castello, vincitore dellโedizione 2022, consegnerร il Palio storico nelle mani del podestร , che ne diverrร custode fino alla proclamazione del vincitore della Caccia del Toro, la gara di tiro con lโarco del 20.
Terziere Borgo Dentro
EVENTI TERZIERE BORGO DENTRO
10 agosto, la โCompagnia dellโOrcaโ del Terziere Borgo Dentro mette in scena la propria commedia originale โIl rubbio della discordiaโ. Appuntamento alle 21,30 con la piรน classica delle forme del teatro da strada. Saliranno sul palco personaggi tra realtร storica e fantasia dellโautore, per divertire pievesi e turisti.
10, 11 e 12 agosto, il Terziere Borgo Dentro propone il suo โDe Burgi Gaudioโ mercato rinascimentale insieme a giochi e spettacoli in onore del Divin Pittore. Tre giorni nei quali dalle 10.00 del mattino fino a notte fonda, grazie agli acrobati del Borgo, ai falconieri del Re e alla Compagnia lupi del Malatesta, vie e piazze del Terziere Giallo e Nero, si riempiranno dei colori, dei rumori e delle voci di mercanti, giocolieri e tanti spettacoli per grandi e piccini. Sarร facile lasciarsi coinvolgere nellโatmosfera della fiera, tra cibi e bevande, giochi e scherzi, musica e balli, che celebrano la voglia di fare festa.
12 agosto, il Terziere Borgo Dentro propone lo spettacolo degli โSgherri di Baliaโ dal titolo โVENEFICAM, IMMUNDORUM SPIRITUUM ET DIABOLI INVOCATRICEMโ. La compagnia degli sgherri racconta alle 22.00 in piazza Plebiscito l’addestramento militare e la caccia alle streghe. Esercizi di abilitร con armi bianche, duelli singoli, e mischie disordinate, tra il rullo dei tamburini e le urla dei contendenti ci conducono tra fatti e misfatti del rinascimento Italiano.
Terziere Casalino
EVENTI TERZIERE CASALINO
8 agosto, il Terziere Casalino apre i festeggiamenti del Palio dei Terzieri con la commedia inedita a cura della โBottega dellโArteโ. Alle 21.30 presso gli orti del vescovo, contradaioli di tutte le etร metteranno in scena โIL Vedovo del Paeseโ. La rappresentazione รจ oramai un cavallo di battaglia, e negli anni ha portato firme di pievesi celebri ai testi che approdano sul palco.
9 agosto, โla Notte del Barbacaneโ, organizzata dal Terziere Casalino che รจ contraddistinto dai colori Rosso e Blu. Una rievocazione storica, che si snoda tra vie, vicoli e gli angoli tra i piรน suggestivi del suo terzo di cittร . Tra luci ed ombre riprendono vita personaggi dalle caratteristiche peculiari del popolo โmaremmanoโ, armati, artigiani, monne, messeri e gli immancabili chiassosi popolani.
17 agosto il Terziere Casalino porta in piazza la โFesta in Armiโ, รจ il racconto dellโarmeria militare rinascimentale. La forza militare รจ la caratteristica che distingue da sempre il Terziere, con i suoi diversi gruppi di armati, capitani, uomini dโarmi, picchieri, alabardieri e tanti altri. Negli anni lโarsenale Rosso e Blu si รจ arricchito di imponenti macchine da guerra ingegnosamente e minuziosamente ricostruite.
Terziere Castello
EVENTI TERZIERE CASTELLO
13 agosto il Terziere Castello aprirร la prima serata della โFiera di San Roccoโ in onore del suo santo protettore. Uscita del Banditore che proclamerร lโinizio dei festeggiamenti. La Fiera prosegue anche la sera del 14 agosto, due giorni sospesi nel tempo attraverso le vie del Terziere Verde e Nero, a raccontare le botteghe di fabbri, armaioli, cocciari e tanti altri artigiani, non mancheranno le bancarelle dei mercanti, il cambio delle monete con i fiorini, e poi scene di vita fra i nobili e popolani. Tutte e due le serate dalle 21.00 piazze e strade si riempiranno di personaggi in vesti rinascimentali.
Il 16 agosto al Terziere Castello si festeggia San Rocco, come vuole la tradizione con la sontuosa โFesta a Palazzoโ. I contradaioli in Verde e Nero alle 22.00 approderanno nella piazza principale della cittร per onorare il proprio Santo Patrono, al nobile Priore del Castello e a tutti i suoi ospiti sarร offerto uno spettacolo indimenticabile, con artisti, saltimbanchi e acrobati. La narrazione suggestiva ed emozionante sarร illuminata dai giochi di fuoco della antica โCompagnia degli Sputafuocoโ.
Lโarco, arma prediletta dal leggendario Robin Hood, tanto che รจ difficile potersi immaginare tale personaggio senza questo arnese, riesce tuttโora ad evocare grande fascino.
Riser, flettenti, corda, bottone e rest, sono i componenti principali dellโarco, ai quali, nelle versioni moderne, possono aggiungersi mirino e stabilizzatore. Attraverso di essi vengono realizzate, con diverse misure e dimensioni, cinque tipologie principali di archi: diritti, ricurvi, a delta, asimmetrici e compound. Questi ultimi, di piรน recente produzione, sono dotati di un sistema di cavi, pulegge e carrucole per ridurre lo sforzo di trazione, tanto che in campo arcieristico vengono associati piรน a delle macchine che ad archi nel senso tradizionale del termine.
foto di Mirko Giattini Moriconi
Forgiato sull'arciere
Tuttavia lโorigine di questo straordinario arnese ha radici profonde, poichรฉ lโarco fa la sua prima comparsa alla fine del Paleolitico, quale utensile per la caccia. Nel corso del tempo, perรฒ, il suo impiego รจ stato legato alla guerra, specialmente a seguito della nascita di territori definiti da confini precisi e del desiderio dei sovrani di ampliarli, divenendo una presenza costante nelle battaglie tra gli eserciti.
Storicamente, ogni popolo sviluppรฒ un proprio tipo di arco, a seconda delle materie a sua disposizione e delle modalitร dโuso: essi infatti differivano in dimensioni a seconda che lโarciere lo utilizzasse stando in piedi, per cui avrebbe avuto una lunghezza maggiore, o, al contrario, se lo usasse stando seduto sul cavallo – l’arco sarebbe quindi stato piรน corto. Una precisazione: in una prima fase lโarco veniva costruito basandosi sulle caratteristiche proprie dellโarciere, adattandosi cosรฌ alle sue esigenze anche in senso fisico, al fine di garantire la migliore prestazione possibile. A partire dalla Guerra dei Centโanni (1337-1453), perรฒ, lโarco cominciรฒ a essere prodotto in serie, uniformandosi a uno standard. Questo anche a causa di nuove esigenze sorte sui campi di battaglia, tra cui quella di ridurre il numero di avversari negli schieramenti frontali, il che non richiedeva alcun tipo di precisione nella mira.
I giochi olimpici
Progressivamente lโutilizzo di questo strumento andรฒ scemando, anche nelle guerre, dove venne sostituito da armi piรน potenti e distruttive e, per quasi tre secoli, cadde nellโoblio, per essere poi ripreso, a partire dal Novecento, in ambito sportivo. Proprio allโinizio del XX secolo, infatti, il tiro con lโarco entrรฒ a far parte dei Giochi Olimpici, anche se venne escluso per un periodo di tempo che va dal 1920 al 1972. In Italia si affermรฒ in un primo momento come hobby per ragazzi, per divenire, poi, negli anni Trenta, sotto il regime fascista, disciplina riservata alle Giovani Italiane, tanto che a Orvieto venne organizzato, dallโAccademia di Educazione Fisica, il primo campionato femminile. La prima societร arcieristica italiana nacque nel 1956 a Treviso, la quale si occupava anche della realizzazione delle competizioni per ambo i sessi. Oggi nel nostro Paese esistono due federazioni principali, vale a dire la Federazione Italiana Tiro con lโArco (FITARCO) fondata nel 1961, che si divide in venti comitati regionali, e la Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna (FIARC) istituita nel 1983, che rappresenta lโassociazione italiana della International Field Archery Association (IFAA).
foto di Mirko Giattini Moriconi
La filosofia
Il tiro con lโarco รจ uno sport riconosciuto e praticato a tutti gli effetti, vista lโorganizzazione delle due federazioni sopracitate che prevedono gare e campionati nazionali e internazionali, ma molti sono gli appassionati amatoriali che lo scelgono come attivitร ; su questo si pensa che la cinematografia abbia un ruolo, ma si potrebbero aggiungere le numerose rievocazioni storiche che si svolgono in giro per lโItalia, insieme allโofferta di molte strutture ricettive che lo posizionano tra le pratiche da poter svolgere allโaria aperta a contatto con la natura. Ma tra le altre motivazioni รจ interessante far emergere la filosofia giapponese.
In Giappone infatti la pratica dellโarco รจ considerata uno stile di vita, una similitudine della vita stessa con le proprie sfaccettature e circostanze, a volte favorevoli e a volte meno, che hanno come perno lo sviluppo umano dellโautocontrollo, con cui si puรฒ raggiungere qualsiasi obiettivo. Tra i molteplici autori che ne parlano in maniera esplicita, Paulo Coelho, ne Il cammino dellโarco, descrive come lโarco venga personificato e assuma significato per poter vivere prendendo coscienza di sรฉ: lโarco diventa la vita, la fonte dellโenergia umana, mentre la freccia รจ lโintenzione, ยซciรฒ che collega la forza dellโarco al centro del bersaglioยป (p.55). Il bersaglio รจ invece lโobiettivo che si vuole raggiungere, ma per farlo bisogna essere nella condizione spirituale adeguata, tanto da riuscire a immaginare che esso si avvicini allโarciere. Scoccare la freccia vuol dire che lโuomo ha preso coscienza di tutti i passi fatti fino a quel punto, ognuno dei quali รจ indispensabile. Tutto questo sottintende che, prima di arrivare al tiro, ci vuole molto tempo e impegno. Fa venire voglia a chiunque di iniziare a praticare questa attivitร .
Diventare arcieri in Umbria
E proprio su questo, lโUmbria presenta unโampia scelta di strutture che propongono il tiro con lโarco; molti agriturismi lo prevedono come attivitร per tutti da svolgere immersi nel cuore verde, ma si puรฒ partecipare inoltre a corsi amatoriali con relativo rilascio di attestati. Ad esempio, due associazioni di Terni, lโassociazione sportiva Gaia e lโagenzia Dreavel, si occupano di organizzare giornate di attivitร outdoor e di tiro con lโarco, che si svolgono rispettivamente a Fiastra e a Norcia. E, proprio nella cittร di San Benedetto รจ possibile partecipare al corso di costruzione dellโarco. Sempre a Norcia lโassociazione Sibillini Adventure organizza corsi specifici di tiro con lโarco istintivo (quello antico, cosรฌ come รจ nato), a partire dal corso base di 18 ore, che prevede lezioni teoriche e pratiche e il rilascio di un attestato finale di partecipazione. Esiste infine il parco Activo Park a Scheggino, immerso nella natura selvaggia tipica della Valnerina, in cui si possono svolgere molte attivitร sia per bambini che per adulti, tra cui il tiro con lโarco.
foto di Mirko Giattini Moriconi
Le rievocazioni storiche
Il tiro con lโarco, come accennato in precedenza, si ritrova in diverse rievocazioni storiche, di cui lโUmbria รจ particolarmente ricca. Queste manifestazioni, solitamente, prevedono la rappresentazione della vita quotidiana di epoche passate, durante le quali i borghi e le cittร umbre erano suddivisi in fazioni, spesso in competizione tra loro. Cortei storici, taverne ed eventi ludici caratterizzano questi momenti, svolti rigorosamente nei costumi tradizionali e in precisi periodi dellโanno. Le sfide tra fazioni, chiamate in modi differenti a seconda della localitร , consistono in alcune gare il cui scopo รจ la conquista di un Palio, ossia un arazzo dipinto da qualche celebre artista. In Umbria le rievocazioni storiche le cui sfide principali consistono in una gara di tiro con lโarco sono tre: due di esse si svolgono a Todi, la terza a Cittร della Pieve.
Nel caso di Todi, entrambe le gare di tiro con lโarco si tengono nellโambito del campionato nazionale della FITAST, la Federazione Italiana Tiro Arco Storico e Tradizionale: la prima viene proposta ad aprile, nota come Todi cittร degli Arcieri, in cui a sfidarsi sono duecento arcieri su venti piazzole; la seconda, in ottobre, si chiama Disfida di San Fortunato e prevede un massimo di centoventi arcieri che gareggiano su un percorso di dieci piazzole, il tutto nello sfondo del meraviglioso centro storico tuderte.
A Cittร della Pieve, invece, si svolge, in agosto, il cosiddetto Palio dei Terzieri. I terzieri sono porzioni di terreno in cui era suddivisa anticamente la cittร , i quali si distinguono nel Castello medievale o Classe dei Cavalieri, che identificava lโaristocrazia; il Borgo dentro, con il quale ci si riferiva, invece, alla borghesia; il Casalino o Classe dei Pedoni, che individuava il ceto dei contadini. La gara principale รจ conosciuta come Caccia del Toro, in cui tre arcieri per ogni terziere devono colpire dei bersagli mobili a forma di toro, tutti situati su di una medesima giostra. La competizione รจ divisa in tre tempi, e dal primo allโultimo la velocitร delle sagome-bersaglio aumenta. Il terziere vincente otterrร il Palio, costituito da un arazzo rappresentante i simboli dei tre terzieri e, in alto, lo stemma della cittร , trofeo che verrร conservato dal vincitore fino alla successiva sfida.
Strumento sportivo e storico, e recentemente dotato anche di una connotazione filosofica, lโarco costituisce, dunque, una sorta di legame tra lโuomo dellโantichitร e lโuomo moderno, che permette a questโultimo di evadere dalle tecnologie che oggi invadono la quotidianitร e riassaporare il senso della realtร .
Fonti:
Enzo Maolucci (2012) Arco per tutti, Hoepli, Milano.
Paulo Coelho (2003) Il cammino dellโarco; nuova edizione 2017 di La nave di Teseo, Milano. http://www.activopark.com