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ยซLโ€™ispirazione mi viene da dentro, non cโ€™รจ un momento preciso. Ora l’obiettivo รจ lanciare il marchio MRยป.ย 

Monia Romanelli

Monia Romanelli รจ unโ€™artista che si esprime attraverso la tela, ma anche attraverso abiti e accessori. Unโ€™arte astratta e contemporanea che vive di colore ed estro: ยซHo iniziato a 19 anni, ma la pittura รจ nel mio DNA da sempre. Ora voglio affermarmi con il marchio MR e magari portare i miei lavori a New Yorkยป.ย ย ย ย 

 

Chi รจ Monia Romanelli?

Sono una pittrice, unโ€™artista. Ho realizzato diverse opere, poi nel 2015, partendo dai miei quadri, ho pensato di unire arte e moda creando dei foulard in seta stampati con i miei disegni. Ho fuso, in questo modo, due settori che amo.ย ย 

 

Lโ€™arte รจ una passione che hai fin da bambina?

Ho iniziato a 19 anni, circa. Ma lโ€™arte cโ€™รจ nel DNA della mia famiglia, perchรฉ mio zio, mia zia e mia cugina, sono artisti e sto coinvolgendo anche le mie figlie.

Come definiresti i tuoi lavori?

Faccio molta ricerca in chiave contemporanea. Una mia produzione sono I mosaici dellโ€™anima, una finestra dove guardare i sogni e le ambizioni con una geometria molto pensata e tridimensionale. Ogni tessera della tela รจ una finestra sul mondo e nellโ€™insieme รจ proprio il mondo con la sua complessitร  che vuole essere rappresentato. Ogni tessera รจ diversa dallโ€™altra, ha un suo cuore, una sua luce pura e uno suo stile.

 

I mosaici dellโ€™anima

Moda o arte: qual รจ il settore che preferisci?ย 

A me piace creare, quindi amo sia lโ€™arte sia la moda. In questo momento sto puntando a lanciare il marchio MR, anche se ovviamente non tralascio lโ€™arte, perchรฉ รจ proprio dalle mie creazioni che nascono le stampe per i capi. Con molta fatica e impegno cerco di coniugare i due settori.

Come avviene la realizzazione?

La stoffa e la pelle – per foulard e borse – le faccio stampare dopo aver scelto tra le mie opere; ora sto creando anche una linea di magliette dipinte a mano, come dipinti a mano sono gli orecchini. Parto sempre da un mio quadro per creare il prodotto.ย ย ย 

Cโ€™รจ un momento preciso in cui arriva la tua ispirazione?

Vado molto a periodi. Come ogni artista ci sono momenti che non creo e altri piรน intensi che magari in tre mesi faccio anche 50 opere. Realizzando opere astratte lโ€™ispirazione viene da dentro di me, devo sentire lโ€™opera interiormente, quindi non cโ€™รจ un momento preciso.

Cโ€™รจ unโ€™opera a cui sei particolarmente legata?

Sรฌ, ce nโ€™รจ una in particolare che sento molto vicina: รจ un mosaico dellโ€™anima con uno sfondo nero.

Hai di recente aperto una boutique in centro a Perugiaโ€ฆ

Esatto, ho rilevato da circa un mese una boutique che era unโ€™attivitร  giร  avviata in cui ho inserito il mio brand MR โ€“ vendendo foulard, camicie, borse e altro โ€“ ma ho anche mantenuto le altre marche giร  presenti in negozio. Mi sto impegnando al massimo in questo nuovo progetto.

Se lโ€™Umbria fosse unโ€™opera dโ€™arte, come la rappresenteresti?

La rappresenterei con mosaico che ha poche aperture ed esprime molta chiusura. Amo lโ€™Umbria perchรฉ ci sono nata e ci vivo, ma รจ una regione molto chiusa, in netta contrapposizione con la mia arte che รจ aperta e allโ€™avanguardia. Quindi realizzerei un mosaico abbastanza chiuso.

 

I mosaici dellโ€™anima

Il tuo sogno?

Come prima cosa sviluppare il marchio MR, creando anche una serie di abiti. Se devo sognare in grande, vorrei portare a New York la mia arte e poi andarci a vivere.

Quali sono le tue riflessioni sul mercato dellโ€™arte oggi in Italia?

รˆ un mercato molto difficile. Un artista deve farsi valere e far valere le proprie idee e le proprie opere. Questo, in Italia e nel mondo in generale, รจ molto complicato. Perรฒ, chi fa arte, la fa a prescindere dal mercato o dai vantaggi che ne puรฒ ricavare; la fa per unโ€™esigenza personale interiore, per un desiderio innato.

 


Per saperne di piรน

L’Umbria conserva e custodisce la memoria della straordinaria vicenda artistica di Raffaello; in tutta la regione infatti, il maestro urbinate ha lasciato tracce, dirette o indirette, della sua arte.

Stendardo. Recto, La Crocifissione. Olio su Tela. Pinacoteca Comunale di Cittร  di Castello

Fu un pittore e un architetto tra i piรน celebri del Rinascimento. Considerato uno dei piรน grandi artisti di ogni tempo, le sue opere segnarono un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, tanto che fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire. Raffaello nacque a Urbino ยซl’anno 1483, in venerdรฌ santo, alle tre di notte, da un tale Giovanni deโ€™ Santi, pittore non meno eccellente, ma sรฌ bene uomo di buono ingegno, e atto a indirizzare i figli per quella buona via, che a lui, per mala fortuna sua, non era stata mostrata nella sua bellissima gioventรนยป.[1] Una seconda versione identifica il giorno di nascita dellโ€™artista il 6 aprile.

A scuola dal Perugino

La cittร  di Urbino fu determinante per la formazione del giovane: Raffaello infatti, fin da giovanissimo, aveva accesso alle sale di Palazzo Ducale, e potรฉ ammirare le opere diย Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini e Melozzo da Forlรฌ. Ma il vero e proprio apprendistato ebbe luogo nella bottega del Perugino, dove ebbe modo di riscoprire, attraverso le raffinate variazioni del maestro, la rigorosa articolazione spaziale e il monumentale ordine compositivo.
Raffaello intervenรฌ negli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia: la sua pittura รจ riconoscibile dove le masse di colore assumono quasi un valore plastico. รˆ proprio in questo contesto che Raffaello vide per la prima volta leย grottesche, dipinte sul soffitto del Collegio, che entrarono in seguito nel suo repertorio iconografico.[2]
Nel 1499 un sedicenne Raffaello si trasferรฌ a Cittร  di Castello, dove ricevette la sua prima commissione indipendente: loย Stendardo della Santissima Trinitร , commissionato da una confraternita locale che voleva offrire un’opera devozionale in segno di ringraziamento per la fine di una pestilenza – oggi conservato nella Pinacoteca Comunale di Cittร  di Castello. Si tratta di una delle primissime opere attribuite all’artista, nonchรฉ l’unico dipinto dellโ€™urbinate rimasto nella cittร  tifernate. Lo stendardo raffigura nel recto la Trinitร  con i santi Rocco e Sebastiano e nel verso la Creazione di Eva. Evidenti sono ancora i precetti dellโ€™arte del Perugino, sia nel dolce paesaggio sia negli angeli simmetrici con nastri svolazzanti.

 

Sposalizio della Vergine. Olio su Tela, realizzata per la Chiesa di San Francesco a Cittร  di Castello, ora conservata alla Pinacoteca di Brera

 

A Cittร  di Castello l’artista lasciรฒ almeno altre due opere: laย Crocifissione Gavari e lo Sposalizio della Vergine per la chiesa di San Francesco. Nella prima รจ facile notare una piena assimilazione dei modi del Perugino, anche se sono evidenti i primi sviluppi verso uno stile proprio. Oggi รจ conservata alla National Gallery di Londra. La secondaย  invece รจ una delle piรน celebri opere dell’artista, che chiude il periodo giovanile e segna l’inizio della fase della maturitร  artistica. L’opera s’ispira alla pala analoga realizzata dal Perugino per il Duomo di Perugia, ma il confronto tra i due dipinti rivela profonde e significative differenze. Entrando nella piccola ma deliziosa chiesa di San Francesco, accanto alla cappella Vitelli costruita nella metร  del 1500 su disegno di Giorgio Vasari, รจ presente l’altare di San Giuseppe, che custodisce una copia dello Sposalizio della Vergine, poichรฉ l’originale, rubata dalle truppe napoleoniche nel 1798, รจ conservata nella Pinacoteca di Brera.

Le opere realizzate a Perugia

Intanto la fama dell’artista iniziรฒ ben presto a diffondersi in tutta l’Umbria; giunse cosรฌ nel capoluogo umbro: Perugia. In cittร  gli venne commissionata la Pala Colonna, per la chiesa delle monache di Sant’Antonio e nel 1502-1503 la Pala degli Oddi, commissionata dalla famosa famiglia perugina per la chiesa di San Francesco al Prato. Nel 1503 l’artista intraprese molti viaggi che lo introdussero nelle piรน importanti cittร  italiane quali Firenze, Roma e Siena. Ma le commissioni dall’Umbria non tardarono ad arrivare: nel 1504 venne commissionata la Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Nicola, definita Pala Ansidei.
Nello stesso anno firmรฒ a Perugia l’affresco con laย Trinitร  e Santi per la chiesa del monastero di San Severo, che anni dopo Perugino completรฒ nella fascia inferiore. Opera di cruciale importanza fu la Pala Baglioni (1507) commissionata da Atalanta Baglioni per commemorale i fatti di sangue che portarono alla morte di Grifonetto, suo figlio. L’opera fu realizzata per la chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. Nella pala l’urbinate rappresentรฒ l’indescrivibile dolore di una madre per la perdita del figlio e il vitale slancio di turbamento, attraverso una composizione monumentale, equilibrata e studiata nei minimi dettagli.

Trinitร  e Santi. Affresco

Trinitร  e Santi. Affresco. Cappella di San Severo, Perugia

 

Raffaello divenne il pittore di riferimento per le piรน grandi e importanti famiglie perugine come i degli Oddi, gli Ansidei e i Baglioni, affermandosi come un grande artista di rilievo; nel contratto della sua opera, lโ€™Incoronazione della Vergine, per la chiesa delle monache di Monteluce, venne citato come il miglior maestro presente in cittร .
Raffaello morรฌ il 6 aprile del 1520 di febbre ,provocata, come precisa Vasari, ยซda eccessi amorosiยป. Questo anno ricorre il cinquecentesimoย anniversario dalla morte. Raffaello fu al vertice della stagione artistica del Rinascimento, portando la sua pittura ai massimi livelli di bellezza e armonia. Giovanni Paolo Lomazzo scrisse: ยซRaffaello aveva nel volto quella dolcezza e quella bellezza dei tratti che tradizionalmente si attribuiscono a nostro Signoreยป.
Visse la sua vita con grande impegno e continuitร , donando alle generazioni future il suo incredibile talento e la sua preziosa arte, tanto da meritarsi giร  in vita lโ€™appellativo di divino.

 


[1] Giorgio Vasari,ย Le vite de’ piรน eccellenti pittori, scultori e architetti,ย Vita di Raffaello da Urbino,ย Firenzeย 1568.โ‡‘
[2] Paolo Franzese,ย Raffaello, Mondadori Arte, Milano 2008, p. 13.โ‡‘

Venerdรฌ a Palazzo Gallenga viene inaugurata la mostra Stele di Enrico Antonielli; lo scultore, oltre alla produzione della scultura a tutto tondo, si occupa, nellโ€™arco della sua consueta attivitร , anche della produzione pittorica.

Opera di Enrico Antonielli

 

Lo scultore e pittore Enrico Antonielli nasce a Perugia; si laurea in Filosofia allโ€™Universitร  degli Studi La Sapienza di Roma e negli anni Settanta ricopre il ruolo di direttore del CICoM (Centro per lโ€™Informazione e la Comunicazione di Massa della Regione Umbria) e collabora con la rivista romana Filosofia e Societร . In seguito frequenta i corsi di pittura e scultura allโ€™Accademia di Belle Arti di Perugia e si laurea in Storia dellโ€™Arte. Perugia รจ la cittร  dove comincia a esporre come scultore.

La mostra

Con le opere esposte alla mostra, visibile dal 7 al 14 settembre, lโ€™artista espone una produzione che va a scoprire significati inconsci, oggettivando inedite visioni insite nell’opera; egli sembra muoversi negli interstizi spazio-temporali dellโ€™opera, dove lโ€™arte – ยซenigma eccessivoยป, secondo lโ€™aforisma di Malraux – trionfa per la sua irraggiungibilitร , spostandosi come un bersaglio mobile.
Gli studi storici e archeologici ci dicono che la funzione della stele puรฒ essere commemorativa, celebrativa o votiva. La stele รจ un documento di pietra o bronzo che, quando si presenta sotto forma di epigrafe, affida un evento privato o pubblico allโ€™eternitร ; il messaggio quindi, scritto o scolpito che sia, non viene scalfito dal tempo, ma attraverso di esso giunge a noi. Le opere esposte, caratterizzate dalla presenza di lacerazioni e fori sulla superficie, richiamano alla mente laghi fossili e crateri i quali ricordano le plaghe desertiche lunari; fondamentale in queste opere รจ la scelta del materiale da parte dellโ€™artista: lโ€™alluminio.

 

Superfici specchiate

Giuliano Serafini, critico internazionale, massimo specialista di Burri e curatore di mostre ad Atene e a New York, sottolinea il fatto che

lโ€™artista effettua un lavoro di de-semantizzazione dellโ€™archetipo, unโ€™azione di svuotamento di significato, perchรฉ solo cosรฌ lโ€™opera potrร  conquistarsi unโ€™autonomia significante. Lo stesso critico inoltre scrive: ยซLโ€™alluminio specchiante รจ di per sรฉ emanazione luminosa attraverso cui lโ€™immagine rimbalza e ritorna al mittente, รจ estensione cangiante e aleatoria su cui tutto trascorre e scivola. รˆ metafora dellโ€™Hic et Nunc che nega al tempo di lasciare tracce durature, quindi materiale destinato a non poter ricordare a non poter affidare nessuna memoria allโ€™eternitร ยป.

Per lโ€™artista, lโ€™uso della superficie specchiante rappresenta metaforicamente la drammatica linea di confine, il diaframma metafisico tra l’aldiquร  e lโ€™aldilร , la borderline del rischio esistenziale, il limite invalicabile tra mondo fenomenico e mondo noumenico, la soluzione di continuitร  tra due mondi inconciliabili. Il concetto di limite รจ lโ€™interpretazione data della superficie specchiante, la cui sostanza non a caso รจ la superficie, strumento inerte della luce che rimbalza e riflette e, con il suo riflesso fenomenico, ci riporta inesorabilmente alla coscienza della nostra condizione umana, esistenziale e finita.
Lโ€™artista sottolinea che la sua prospettiva estetica si inserisce nel filone dellโ€™arte-veritร , la quale ha una lunga storia, che parte dal famoso Ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck, dove il pittore attraverso lo specchio convesso appeso alla parete rivela ciรฒ che sta dietro e oltre la figurazione prospettica anteriore al cavalletto, cioรจ la sua presenza nella stanza, con un prolungamento dello spazio in una realtร  aumentata a 360ยฐ, che dร  conto di tutta la realtร  presente al momento, pittore compreso.

Ilย  pittore inglese Graham Dean, plasma ยซmagnifiche modelle, atleti, incredibili feticisti del bondage, gemelli omozigoti, individui con imperfezioni fisicheยป usando i loro corpi come ยซveicoli dโ€™espressioneยป[1]. Attraverso i suoi incredibili e innovativi acquerelli, narra emozioni, idee e ricordi, giocando con i contrasti e con strati innumerevoli. Guardando ai suoi rossi, รจ facile immaginarsi le luminose tinte dellโ€™India, ma difficilmente potremmo credere che Dean sia stato ispirato anche dallโ€™Umbria.

 

Era il 1992 quando Graham Dean, nato a Birkenhead, nel Merseyside, venne in Italia per trascorrere sei mesi di soggiorno-studio alla British School di Roma. Aveva vinto un prestigioso premio โ€“ il Senior Abbey Award in Painting โ€“ e aveva sfruttato la possibilitร  offerta di vivere e visitare Roma e le cittร  circostanti. Da quel momento in avanti, lโ€™Italia gli entrรฒ nel cuore.
Durante le numerose visite fuori Roma, Graham visitรฒ la rinomata cittร  di Assisi e poi, sulla via del ritorno, si fermรฒ in una piccola cittadina sul Lago Trasimeno.
ยซNon sapevo niente dellโ€™Umbria, ma mi soffermai sul lago e sulle terre che lo circondano, chiedendomi come mai questo posto fosse un tale segreto. Perchรฉ era cosรฌ poco conosciuto?ยป afferma Graham. ยซUna volta tornato a Roma, giurai che un giorno sarei tornato per comprarvi una casa e, magari, uno studioยป.

Era solo lโ€™inizio: Graham Dean, che ha esposto in numerose personali in tutto il mondo, rimase cposรฌ folgorato dallโ€™Umbria che, adesso, possiede una casa-studio tra Migliano e San Vito, a circa 15 minuti da Marsciano. Torna in quella tenuta, circondata da campi e costeggiata dal fiume Fersenone, circa cinque o sei volte lโ€™anno.
ยซNello studio, lavoro sui progetti o sulle idee. Posso contare sulla gran quantitร  di tempo che ho, per pensare e riflettere. Mi sono accorto, nei quindici anni che possiedo la casa, che questo รจ lโ€™unico ambiente in cui posso rilassarmi completamente. Cโ€™รจ unโ€™atmosfera che รจ difficile da descrivere, a meno che non la si sperimenti in prima persona, e tutti quelli che vengono a farmi visita lo confermano. Cerco di non idealizzare troppo, so che per le persone che vivono qui โ€“ soprattutto i giovani โ€“ puรฒ essere difficile vivere serenamente, viste le difficoltร  economicheยป.

Come pittore del corpo umano, Graham Dean si รจ accorto che sta lentamente focalizzando la sua attenzione sullโ€™idea del paesaggio e sul senso dellโ€™altro che sia lui che i suoi amici sperimentano nella casa di Migliano. Sente che lโ€™Umbria come un territorio nuovo, da esplorare.
Quale sarร  il suo prossimo passo? Gli piacerebbe fare una grande mostra dei suoi lavori proprio qui, in Umbria, ma ancora attende proposte! Questo perchรฉ, nonostante numerosi giovani pittori abbiano cercato di agevolarlo, le istituzioni non lโ€™hanno fatto, il che ha portato a una situazione dโ€™impasse.
Ma chi lo sa? Scommettiamo che, presto o tardi, vedremo uno degli enormi e bellissimi dipinti di Graham Dean in uno dei nostri musei.

 


Fonte:ย www.grahamdean.com

 

[1] Adattamento di un articolo scritto da Galerie Maubert, Paris. Settembre 2011, in http://grahamdean.com/about/.โ‡‘

Rischiare di perdere la nostra identitร : questo il pericolo che corriamo dopo la devastazione che ha subito il centro Italia con il terremoto del 2016. In Umbria come nelle altre regioni, negli anni che passeranno prima della fine dellโ€™emergenza e del completamento della ricostruzione, bisognerร  contrastare la โ€œperditaโ€ di legame e conoscenza del territorio, soprattutto in direzione del patrimonio culturale, storico-artistico.

Questa mostra, inaugurata il 5 marzo alla Rocca albornoziana di Spoleto e organizzata da Regione Umbria, Ministero dei Beni e delle Attivitร  Culturali e del Turismo, Arcidiocesi di Spoleto โ€“ Norcia e Comune di Spoleto, durerร  fino al 30 luglio 2017 e avrร  proprio questโ€™obiettivo.

Ospiti in Rocca

Lโ€™evento si inserisce nel programma Scoprendo lโ€™Umbria, prodotto da Sistema Museo e fortemente voluto e promosso dalla Regione Umbria per sostenere e valorizzare le attivitร  dei musei. La mostra Tesori dalla Valnerina si apre con Ospiti in Rocca. Tra le opere, tutte ricche di un altissimo significato simbolico, troviamo il Crocefisso ligneo del XVI secolo proveniente dalla chiesa di Santโ€™Anatolia di Narco, la Madonna con Bambino del XVI secolo di Avendita di Cascia e il gruppo dellโ€™Annunciazione di Andrea della Robbia degli inizi del XVI secolo, composto di due sculture in terracotta invetriata – la Vergine e lโ€™arcangelo Gabriele – poste originariamente nella Chiesa della SS. Annunziata e conservate presso il Museo della Castellina di Norcia, da cui proviene anche il curioso quattrocentesco Bossolo del magistrato in mostra. Dalle altre regioni: il raffinato dipinto su tavola di Nicola di Ulisse da Siena Madonna col Bambino dal Museo diocesano di Ascoli Piceno e il San Sebastiano della seconda metร  del Seicento proveniente da Scai, nel territorio di Amatrice.
Dal 9 aprile, unโ€™altra selezione di opere, messe in salvo dalle chiese e dai musei danneggiati della Valnerina, provenienti dal deposito del Santo Chiodo di Spoleto, recuperate e giร  restaurate nei mesi trascorsi dal 24 agosto 2016 andranno ad arricchire la mostra.

Altri progetti

ยซGiร  dopo le scosse del 24 agosto ma soprattutto dopo il 30 ottobre, ho maturato la convinzione che la Rocca e il Museo nazionale del Ducato,โ€ฏnon avendo riportato danni, dovessero assumersi ilโ€ฏruolo di punto di riferimento per il territorio e per attivitร  momentaneamente in difficoltร ยปโ€ฏafferma la direttrice Rosaria Mencarelli.

Non solo mostre, quindi, ma anche molte altre iniziative tra cui LIGHTQUAKE: Donare per Ricostruire, una campagna di crowdfunding attivata a febbraio nellโ€™ambito del progetto artistico LIGHTQUAKE, promosso dal MiBACT ,โ€ฏ Museo Nazionale del Ducato di Spoleto in collaborazione con ilโ€ฏ Comune di Spoleto,โ€ฏ Politecnico di Milano – Facoltร  del Design, e Associazione Rocca Albornoziana, perโ€ฏ sostenere il restauro di alcune opere danneggiate dal terremoto e l’avvio di un progetto condiviso per progettare una rigenerazione a base culturale a livello regionale. LIGHTQUAKE rappresenta un segnale di reazione e rinascita, “una scossa di luce” per infondere energia positiva, per spezzare il buio della distruzione e riaccendere la vita e la creativitร  in una terra ricca di capolavori e di eccellenze artistiche. รˆ possibile contribuire alla raccolta fondi, realizzata in collaborazione con Progetto IMMaginario, nella piattaforma specializzata Starteed .

Una restaurazione necessaria

 

[rev_slider alias=”mostrarocca”]

 

Speranza e impegno; conoscenza per il futuro. La mostra รจ la giusta reazione allโ€™emergenza beni culturali, per non rischiare di perdere il nostro patrimonio. Si devono restaurare edifici, chiese e opere dโ€™arte prima possibile, altrimenti, come ho giร  avuto modo di scrivere sul numero speciale di Predella dedicato al terremoto, citando Mario Calabresi su La Repubblica del 29 ottobre 2016: ยซsaremo tutti piรน poveri e avremo perso un pezzo della nostra animaยป.

 

Per saperne di piรน su Spoleto