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Era il 2005 quando, nell’affondare gli escavatori in un campo appena fuori le mura di Spello, emerse qualche lacerto di un mosaico antico, rimasto a lungo celato agli occhi degli uomini, ma destinato ad aggiungere un ulteriore tassello alla storia della verde cittadina umbra.

Foto di Eleonora Cesaretti

Ciò che non si poteva immaginare era che quelle poche tessere non erano che la punta di un massiccio iceberg il quale, più che in profondità, si espandeva per ben 500 metri quadrati sotto i piedi degli ignari abitanti della tranquilla località Sant’Anna. Gli scavi prontamente intrapresi dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Umbria e dal Comune di Spello – seguiti da una minuziosa opera di restauro – hanno poi rivelato l’appartenenza dei mosaici ai pavimenti di una villa risalente all’età imperiale. È pur vero che una prima fase costruttiva risale all’età augustea (27 a.C.-14 d.C.), ma la dimora deve aver toccato il suo massimo splendore più tardi, tra il II e l’inizio del III secolo, quando un facoltoso quanto sconosciuto proprietario terriero con una vocazione per la viticoltura aveva fatto venire da Roma le maestranze necessarie alla costruzione della sua dimora.  

 

 

Un percorso di sensi

La produzione vitivinicola doveva essere quello che oggi chiameremmo il core business per questo misterioso imprenditore: la stanza principale della villa, quella dei banchetti, presenta decorazioni ispirate a Bacco, alla vendemmia e in generale al mondo del vino. Una decorazione a cuscini, con animali selvatici e domestici – pantere, cervi, cinghiali, anatre – figure fantastiche come tigri marine e figure antropomorfe, si chiude attorno a una scena di mescita di vino, in cui un servitore versa il vino in una coppa in mano al coppiere. Il vino traboccante è poi raccolto in un cratere poggiato a terra, come era uso nei luculliani pasti romani. Altri personaggi, disposti simmetricamente, richiamano il mondo dell’agricoltura tramite gli elementi vegetali che tengono in mano.

Foto di Eleonora Cesaretti

Alla buona tavola guarda, assieme alla caccia, anche la cosiddetta Stanza degli Uccelli, mentre il commercio di vino è omaggiato dalla Stanza delle Anfore, la cui decorazione geometrica a quattro anfore disposte a croce trova una corrispondenza solo in una villa di Roma. Si trattava forse di una sala da pranzo privata.  

Il mosaico della Stanza delle Anfore, foto di Eleonora Cesaretti

Decorazioni geometriche si ripetono nella Stanza del Mosaico geometrico e nella Stanza degli Scudi greci a luna crescente che, al pari del peristilio di cui si indovina il colonnato, testimoniano il prestigio di cui godeva la cultura greca presso i Romani. Una vera e propria opera d’ingegneria è invece ravvisabile nel cosiddetto ambiente riscaldato, una stanza di epoca più antica rispetto alle precedenti, in cui sono ancora oggi ammirabili le sospensurae, dei pilastrini di mattoni che formavano un’intercapedine tra le fondamenta e l’edificio permettendo una sorta di riscaldamento a pavimento ante litteram 

La stanza riscaldata. Foto di Eleonora Cesaretti

Moderno a supporto dell'antico

La stessa struttura museale, con la sua copertura di legno lamellare che mima la sagoma di tre onde e le sue pareti di calcestruzzo pigmentato, ricorda la tonalità delle murature in pietra del centro storico e sembra inserirsi perfettamente nell’ambiente cittadino cui, idealmente, si riallaccia anche tramite le ampie vetrate. Il connubio tra antico e moderno si completa grazie al percorso museale che, aprendosi con una serie di tablet utili a illustrare gli usi e i costumi dei Romani, termina poi con un’audioguida della quale si può usufruire attraverso un’App gratuita che si attiva in prossimità dei pannelli illustrati.  

 


ORARI DI APERTURA 

gennaio e febbraio: sabato, domenica e festivi 10.30-13.00 / 14.30-17.00
marzo e ottobre: dal martedì alla domenica e festivi 10.30-13.00 / 14.30-17.00
aprile-settembre: dal martedì alla domenica e festivi 10.30-13.00 / 15.00-18.30
novembre: sabato, domenica e festivi 10.30-13.00 / 14.30-17.00
dicembre fino al 6 gennaio: dal martedì alla domenica 10.30-13.00 / 14.30-17.00 
È sempre garantita l’apertura straordinaria su prenotazione. 

TARIFFE 

Intero € 6 | Ridotto A: € 4 (gruppi superiori alle 15 unità, convenzionati) | ridotto B € 2 (ragazzi tra 6 e 14 anni) | Speciale residenti € 2 | Omaggio (bambini fino 6 anni, fruitori delle attività didattiche, giornalisti con tesserino, soci ICOM). 
Nei giorni di apertura delle Torri di Properzio, il biglietto ne comprende la possibilità di visita senza costi aggiuntivi. 
È possibile prevedere l’emissione di un biglietto unico con la Pinacoteca Comunale (biglietto unico della convenzione Umbria Terre Musei che permette l’accesso a 16 musei della regione: www.umbriaterremusei.it).