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Il grande giardino, oggi di proprietร  della Provincia di Perugia, ha dietro la sua realizzazione un nome di una donna inglese e una storia: Sarah Matilda Hobhouse e lโ€™amore che portรฒ suo marito, il conte eugubino Francesco Ranghiasci Brancaleoni, ad acquisire progressivamente e sapientemente i terreni e gli orti per realizzare il parco, assecondando i suoi desideri.

Parco Ranghiasci, foto gentilmente concessa dal Comune di Gubbio

Una corte spietata

Sarah Matilda Hobhouse era figlia di sir Benjamin e sorella di John Cam, barone di Broughton, ministro del Regno Unito. Era cresciuta nella Dukeโ€™s House allโ€™interno dello splendido Whitton Park a Richmond dove aveva frequentato lโ€™intimo amico del fratello, Byron, e dove era stata corteggiata da Foscolo. Ugo Foscolo le aveva inviato anche un volume delle Rime del Petrarca con la dedica alla ยซGentile giovineยป e lโ€™aveva chiesta in moglie nel 1824 ottenendo in risposta dal fratello un netto e indignato rifiuto perchรฉ il poeta – in esilio, squattrinato e malato – allโ€™etร  di quarantasei anni aveva osato chiedere la mano di ยซone of the prettiest girl in Englandยป.

Foto via

L'arrivo a Gubbio

Sarah Matilda sposa tre anni piรน tardi, a Roma, il ventisettenne Francesco Ranghiasci Brancaleoni, giovane, ricco e per di piรน nobile. Nello stesso anno il marito la conduce a Gubbio nel momento piรน festoso e bello, perchรฉ possa vedere la cittadina umbra sotto la luce migliore: durante la Festa dei Ceri; il suo arrivo desta nella cittร  umbra una grande curiositร , perchรฉ la bellissima inglesina porta in dote lโ€™ingente cifra di 60.000 scudi.

Vigne, case e orti

Sarah Matilda deve aver sentito immediatamente la mancanza dei suoi amati giardini, dei colori e degli odori delle piante del parco inglese dove era cresciuta; il marito fin dal dicembre 1831 comincia ad acquistare vigne, case e orti e, in un arco di dodici anni, diviene proprietario dei terreni e dei caseggiati dislocati lungo grandi piani ellittici disposti nel terreno digradante.

La realizzazione del parco inizia tra il settembre e lโ€™ottobre del 1841. Come si apprende dalle memorie del Fondo Armanni ยซรจ stata demolita la chiesa di S. Luca al pian terreno de la casa Rosetti che era lโ€™antico monastero di S. Luca, รจ stato demolito da cima a fondo meno la torre, che resta in piedi quantunque isolataยป. La testimonianza รจ importante per comprendere il modus operandi del conte che, fedele al compito di realizzare il parco tanto desiderato dalla sua Sarah Matilda, non risparmia neppure gli edifici storici quando non sono integrabili nel piano organico.

I lavori per la sistemazione del giardino allโ€™inglese continuano fino al 1848: tra il verde di tigli, ippocastani e aceri vengono eretti edifici neoclassici e sistemate rovine medievali.

Un amenissimo boschetto

Parco Ranghiasci, foto gentilmente concessa dal Comune di Gubbio

Entrando nel parco dallโ€™ingresso principale, che si affaccia sullโ€™attuale via Gabrielli, sono ancora oggi visibili due colonne che avrebbero dovuto essere collocate in prossimitร  della statua di una divinitร  romana in terracotta oggi perduta. Attraverso il ponte coperto gettato sul Camignano, dalle cui finestre si vede il panorama sulla cittร  medievale, si giunge ai grandi viali che risalgono il declivio, dando vita a un gioco ellissoidale di tornanti. Guardando la cittร  dal muro di cinta volutamente non coperto di vegetazione, Gubbio si rivela in tutto il suo innegabile fascino. Percorrendo una serie di tornanti delimitati da piante diverse che in autunno creano una fantasia di rossi e di gialli, si incontra il villino in mattoni esemplato sullo schema del palazzo Ranghiasci edificato in cittร . Oltre, una fontana, un tempo abbellita da colonne marmoree, raccoglie le acque provenienti dalle cisterne superiori e le convoglia verso il tornante inferiore che introduce al luogo piรน nascosto e privilegiato del parco; da lรฌ รจ visibile, in una zona sopraelevata, un tempietto in stile classico: al centro del timpano รจ posto lo stemma Ranghiasci con il motto ยซVirtus omnia vincitยป.

Parco Ranghiasci, foto gentilmente concessa dal Comune di Gubbio

Al di lร  del tempietto si giunge, in un luogo nascosto da alberi, alla torre di San Luca. Nel parco erano inoltre state fatte sistemare alcune serre nelle quali venivano coltivati piante e fiori esotici. Un contemporaneo, Stefano Rossi, cosรฌ descrive il parco appena completato: ยซun amenissimo boschetto [โ€ฆ] che pur piace di molto a dรฌ nostri agli infarinati di patetica letteratura, o a quelli che amano le drammatiche sensazioniยป.

A Sarah Matilda non dovette perรฒ bastare questo grande tributo dโ€™amore del marito per riuscire ad amare lโ€™Italia; a Gubbio non dovette avere una vita molto felice: i due figli maschi, Edoardo Latino e Federico Latino, le morirono in tenera etร . Sentรฌ la malinconia dellโ€™Inghilterra e gli echi della sua terra lontana. E proprio in Inghilterra ella si spense, dopo avervi fatto ritorno assieme alla figlia Anne Amelia Latina, al numero 2 di Eaton Square di County nel Middlesex, non molto tempo dopo il 9 dicembre 1853, data del suo testamento.

 

 

Per saperne di piรน su Gubbio

 

 


Lโ€™articolo รจ stato precedentemente pubblicato ยซPiano.Forteยป, n. 1 (2008), pp. 54-55.