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Raffaello, genio del Rinascimento e uno dei piรน grandi artisti di ogni tempo, fu soprattutto un pittore, ma forse non tutti sanno che la bellezza e la grazia delle sue opere, cosรฌ come avvenuto anche per il suo grande maestro Perugino, sono state una grandissima fonte di ispirazione per lโ€™arte della ceramica, arte che ebbe e ha ancora in Umbria uno dei territori di massima elezione.

Dallโ€™ultimo quarto del XV secolo e fino ai primi decenni del secolo successivo la maiolica lustrata rappresentรฒ infatti lโ€™eccellenza dei maestri vasai italiani, in particolare di quelli delle due cittadine umbre di Deruta e di Gubbio. Rapidamente, a partire dagli anni Venti del XVI secolo, si affermรฒ una nuova tipologia che la letteratura ceramologica moderna comprende negli istoriati, fortemente influenzata dalla pittura di Raffaello Sanzio e favorita dalla grande diffusione delle stampe di Marcantonio Raimondi che ne riproducevano disegni e opere, rendendo facilmente accessibili dipinti del maestro urbinate altrimenti difficilmente avvicinabili.

 

Camera delle meraviglie

 

Verso il secondo decennio del XVI secolo, la nuova moda della ceramica figurata con scene evocative di miti, imprese o di episodi biblici, spesso tratti dalle opere di pittori coevi, soppiantรฒ quella del lustro, o maiolica secondo la antica denominazione. Testimoni del passaggio furono le officine di Gubbio, in particolare quella di Mastro Giorgio Andreoli, che ancora verso gli anni โ€™30 del Cinquecento apponeva il lustro su piatti istoriati urbinati, come si legge inequivocabilmente in quello datato 1532, raffigurante la Presentazione della Vergine al Tempio, che sul retro porta la specificazione M G finรฌ de maiolica.

A Gubbio, perciรฒ, in occasione delle celebrazioni raffaellesche per i 500 anni dalla morte dellโ€™artista, la Fondazione CariPerugia Arte organizza la mostra Dal lustro allโ€™istoriato: Raffaello e la nuova maiolica allestita dallโ€™11 settembre 2020 al 6 gennaio2021 presso le Logge dei Tiratori della Lana. A cura di due fra i massimi esperti della materia a livello internazionale, Giulio Busti e Franco Cocchi con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli, la mostra documenta attraverso circa centoquaranta opere, altri materiali e supporti multimediali le caratteristiche e il rapido passaggio dalla produzione a lustro a quella istoriata – con particolare riferimento alla riproduzione dalle incisioni e stampe delle opere di Raffaelo e altri pittori dellโ€™epoca – nonchรฉ lโ€™evoluzione del gusto nel collezionismo e alle riproduzioni di marca storicista tra Otto e Novecento.

Le quattro sezioni

Il progetto espositivo si articola in quattro sezioni: Deruta, Perugino, Pinturicchio e i vasi che paion dorati, che documenta la produzione derutese dalla seconda metร  del Quattrocento e il rapporto con la pittura umbra coeva; Mastro Giorgio finรฌ de maiolica, incentrata sullโ€™attivitร  di Mastro Giorgio Andreoli, divenuto celebre per lโ€™applicazione dei lustri in oro e rubino sulle maioliche, e della sua bottega fra Quattro e Cinquecento; Raffaello e lโ€™istioriato, che attraverso una selezione di alcune opere appartenenti alla Collezione di Maioliche Rinascimentali della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia documenta lโ€™influenza di Raffaello sul cambiamento della ceramica e dellโ€™affermarsi dello stile istoriato nella prima metร  del Cinquecento.

Un vero coup de thรฉรขtre รจ rappresentato dalla sezione Il gabinetto delle curiositร  e delle meraviglie che ricrea idealmente una camera di collezioni dโ€™arte e curiositร  ceramiche, tornato in voga fra Ottocento e Novecento come ripresa storicista di quelle che fin dal Rinascimento avevano trovato collocazione nelle dimore reali, nobiliari, di scienziati e uomini illustri e istituzioni. Di grande impatto scenografico questa parte dellโ€™allestimento comprende cinquantacinque opere ispirate alla iconografia raffaellesca.

 

Percorso espositivo

 

Il percorso si completa con le proiezioni di alcuni video, tra cui quello della mostra MAIOLICA โ€“ Lustri oro e rubino dal Rinascimento ad oggi allestita sempre dalla Fondazione CariPerugia Arte ad Assisi nel 2019, con la quale Dal lustro allโ€™istoriato: Raffaello e la nuova maiolica si pone in continuitร .

Lโ€™iniziativa sarร  anche occasione di approfondimento attraverso un programma di webinar, collaterale alla mostra, con la presenza di esperti a confronto sul tema dellโ€™influenza di Raffaello sulla ceramica italiana ed europea.

 


Orari di apertura: dal martedรฌ al venerdรฌ 15.30-18.30; sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.30-19.00

Info e prenotazioni: 075 8682952; loggedeitiratori@fondazionecariperugiaarte.it

Sito Internet: www.fondazionecariperugiaarte.it

ยซArte bella e ingegnosa, ma fallace che di cento pezzi sei ne vengono buoniยป.

Cosรฌ scriveva Cipriano Piccolpasso, intorno al 1560, della maiolica, antico nome del lustro con cui i vasai del Rinascimento riuscirono, quasi con misteriose alchimie, a colorare le ceramiche di riflessi d’oro e di un sanguigno rosso rubino; Piccolpasso infatti fu un architetto, storico, ceramista e pittore di maioliche. Non vi รจ museo importante al mondo che non conservi nelle sale alcune preziose maioliche italiane a lustro e tra i maggiori figurano il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Museo del Louvre a Parigi, dal quale provengono alcune delle piรน importanti opere esposte nella mostra Maiolica. Lustri oro e rubino della ceramica dal Rinascimento a oggi, visibile fino al 13 ottobre 2019 presso il Palazzo Buonacquisti di Assisi.
La mostra, voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte, รจ curata da due massimi esperti di maiolica: Franco Cocchi e Giulio Busti.

 

Come ha sottolineato il presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Giuliano Masciarri, il progetto espositivo si inserisce nellโ€™ambito di un percorso che ยซanche in una fase critica come quella che stiamo vivendo, intende contribuire alla valorizzazione dellโ€™arte e della cultura, attraverso iniziative di qualitร  che richiamino appassionati e visitatori contribuendo cosรฌ alla crescita economica e culturale del nostro territorioยป.

Una collezione di capolavori

Percorrendo le sale del palazzo, il visitatore puรฒ ammirare circa centocinquanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private, conservate non solo in Umbria, ma anche in territori limitrofi come Bologna, Firenze, Faenza, Ravenna, Pesaro, Arezzo e Viterbo. In questo modo, attraverso sei sezioni tematiche, si noteranno gli sviluppi della maiolica dalle origini fino alle ultime manifestazioni nel Seicento e alla ripresa nellโ€™Ottocento, quando gli oggetti ceramici tornarono a essere di vasto interesse. รˆ possibile apprezzare anche creazioni in maiolica postmoderne e attuali, nelle quali gli artisti, oltre alla tecnica, uniscono anche design e creativitร .
In pochi riuscirono nellโ€™impresa di produrre oggetti in maiolica di cosรฌ alto valore artistico e tra i maggiori creatori spiccarono i derutesi e gli eugubini, cosรฌ da creare una sorta di monopolio. Le maioliche divennero di gran moda fra il Quattrocento e Cinquecento: prima quelle importate dalla Spagna e poi quelle di Deruta e di Gubbio, che diventarono cosรฌ parte dei corredi domestici e degli arredi delle case reali e delle piรน importanti famiglie d’Europa.

 

Maiolica. Ratto di Elena 1540. Francesco Xanto Avelli. Parigi. Museo del Louvre

 

Le maioliche a lustro di Deruta coinvolgono il visitatore con i bellissimi ritratti di dame elegantemente vestite, Madonne, Santi e cavalieri; quelle di Gubbio invece, raffigurano i miti antichi, cogliendo in pieno lo spirito del tempo.
Molti oggetti di uso quotidiano, come vasi e albarelli famosi per il loro uso farmaceutico, diventarono, grazie a una decorazione ricca ed esuberante, oggetti da ammirare. Ne sono un esempio i piatti da pompa destinati non a essere ammirati al centro di una tavola imbandita, ma a essere esposti come vere opere dโ€™arte, con le loro raffigurazioni di immagini sacre, profane e scene di combattimenti.
La mostra quindi accompagnerร  il visitatore alla scoperta della storia di una delle tecniche piรน affascinati, ma anche piรน complicate della produzione ceramica umbra.