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I due calciatori lasciano le rispettive squadre โ€“ Inter e Sassuolo โ€“ dopo decenni. Ora pensano al futuro e, perchรฉ no, a un ritorno in Umbria.

Dicono che le bandiere nel calcio non ci sono piรน, che le ultime si sono ammainate con lโ€™addio di Maldini, Zanetti e Totti. Ma ci sono bandiere e giocatori simbolo piรน silenziosi, meno da copertina e piรน da spogliatoio. Domenica due di loro hanno lasciato le loro squadre dopo esserne stati capitani per anni. Sono Francesco Magnanelli da Cittร  di Castello e Andrea Ranocchia da Bastia Umbra che non hanno solo questo in comune, ma anche il fatto di essere entrambi due umbri DOC.

Magnanelli lascia il Sassuolo dopo 17 anni con 520 partite giocate, partendo dalla serie C fino allโ€™Europa League, sempre con la maglia neroverde. ยซSono orgoglioso di essere rimasto a Sassuolo per 17 anni. Qui sono diventato uomo. Nessuno mi ha dato la serie A. Sono io che me la sono presa. Eppure allโ€™inizio mi sbagliavano il cognome: mi chiamavano Massimo Manganelli. Sia tecnicamente sia fisicamente non ero baciato dalla sorte e poi venivo dal Gubbio, ero l’ultimo arrivato e non ero certo di continuare col calcioยป. Ma le cose nella vita cambiano decisamente.

 

Francesco Magnanelli, foto by Facebook

 

Noi di AboutUmbria lo avevamo intervistato qualche anno fa e, oltre ad averci svelato il suo amore per lโ€™Umbria: ยซรˆ la mia terra, la mia famiglia dโ€™origine, gli amici di sempre. Ho un legame molto forte con questa terra e, per questo, torno appena posso. Ci passo le vacanze, รจ un luogo molto particolare e affascinante. In piรน, quando vivi fuori lo apprezzi maggiormente, vedi i suoi pregi ma anche i suoi difettiยป, aveva accennato al suo futuro incerto una volta lasciato il calcio: ยซNon so bene cosa farรฒ. Per ora vivo alla giornataยป. Futuro che oggi vede con piรน chiarezza: ยซSi chiude un capitolo e se ne apre un altro, spero altrettanto bello, in un mondo in cui non so minimamente niente. La societร  mi ha proposto qualcosa di bello, per me questo รจ una grandissima soddisfazioneยป.

 

Andrea Ranocchia, foto by Facebook

 

Cโ€™รจ poi Andrea Ranocchia, partito dalle giovanili del Bastia e del Perugia e arrivato a essere per alcuni anni capitano dellโ€™Inter e poi uomo spogliatoio, vincere trofei e vestire la maglia azzurra. Dopo 11 stagioni, 226 partite e 14 gol si toglie la maglia nerazzurra. In un veloce scambio di battute di due anni fa ci aveva confessato che voleva sicuramente tornare a vivere in Umbria una volta lasciata la squadra milanese e: ยซSe un giorno andrรฒ via dallโ€™Inter mi piacerebbe finire la carriera a Perugia, ma non so quanto sia fattibile. Vedremo!ยป. Non ci resta che aspettare il calciomercato! Ranocchia salutato dai tifosi di San Siro con lo striscione: Andrea Ranocchia orgoglio della Nord, ha ringraziato tutti: ยซRingrazio i tifosi, chi mi รจ stato vicino, i miei compagni, la mia famiglia, i miei figli. Personalmente sono contento e appagato di tutto quello che ho fatto e che ho dato. Quando sono arrivato allโ€™Inter ero un ragazzo giovane con tante ambizioni, speranze e voglia di divertirsi. Ora sono diventato un poโ€™ piรน vecchio, ma la voglia di divertirsi c’รจ ancora. Adesso mi riposerรฒ un poโ€™ e poi penseremo al futuroยป.

Indossa la fascia di capitano del Sassuolo ogni domenica e, da vero centrocampista, corre e recupera palloni per la sua squadra.

Francesco Magnanelli, nato a Umbertide e cresciuto a Cittร  di Castello, รจ un umbro DOC, di quelli che amano la terra e la vita semplice, ben lontano dallo stereotipo del calciatore moderno. Di mestiere fa il mediano, un lavoro sporco e di fatica. Un lavoro fatto per gli altri.ย รˆ partito dalle giovanili del Gubbio ed รจ arrivato in Europa League con il suo Sassuolo, portandosi sempre nel cuore un pezzetto dโ€™Umbria.

 

capitano-sassuolo

Francesco Magnanelli, 33 anni

Qual รจ il suo legame con questa regione?
รˆ la mia terra, la mia famiglia dโ€™origine, gli amici di sempre. Ho un legame molto forte con questa terra e, per questo, torno appena posso. Ci passo le vacanze, รจ un luogo molto particolare e affascinante. Per me rappresenta le cose semplici, la campagna, le grigliate e il camminare scalzo.

Quindi la sente ancora casa sua, benchรฉ sono anni che vive fuori?
Certo che la sento casa mia. Dico sempre che ho due case: una a Sassuolo e una a Cittร  di Castello. A Sassuolo ho mia moglie, i figli e il mio lavoro; a Cittร  di Castello ho le mie origini e spesso quando sono lรฌ faccio le cose che facevo da ragazzino. Vivo la campagna, una vita semplice e piรน reale.

Nel suo campo lei รจ unโ€™eccellenza umbra: si sente un poโ€™ un rappresentante di questa regione e dello sport umbro?
Senza esagerare sono solo un ragazzo che รจ riuscito a uscire dallโ€™Umbria, una regione che un poโ€™ ti imbriglia. Mi spiego meglio: spesso i giovani umbri al massimo vanno a Perugia a fare lโ€™universitร , in pochi si allontanano veramente. In qualche modo si fa fatica a uscire. Se penso al mondo del calcio, ci sono tante scuole calcio, ma sono pochi i ragazzi che riescono a fare esperienze extraregionali. Oggi, devo dire che รจ un poโ€™ la situazione รจ migliorata, si sentono nomi di giovani emergenti che potrebbero avere delle opportunitร , ma fino a qualche anno fa era tutto bloccato. Insomma, si fa ancora fatica a uscire dallโ€™Umbria.

Questo potrebbe avvenire con lo sport?
Esatto. Ogni paesino ha una sua squadra e sono tante le scuole calcio, ma migliorandole, puntando sui giovani, si potrebbe incentivare lo sport, ma anche lโ€™apertura verso lโ€™esterno.

Finita la sua carriera, tornerร  da queste parti o resterร  a Sassuolo?
Ancora non so bene cosa farรฒ, per ora vivo un poโ€™ alla giornata. Vediamo nei prossimi anni.

Cosa vuol dire essere umbro fuori dallโ€™Umbria?
Lโ€™Umbria รจ un luogo che apprezzi al massimo quando vivi fuori. Riesci a vedere da lontano tutti i suoi pregi e i suoi difetti, che magari vivendola non percepisci.

Quali sono i pregi e quali sono i difetti?
I pregi sono la tranquillitร , la storia, lโ€™arte, la cultura e le tradizioni semplici. Proprio le tradizioni perรฒ possono essere unโ€™arma a doppio taglio e diventare dei difetti se imbrigliano e bloccano lo sviluppo. Tra i difetti non si puรฒ non notare la mancanza di infrastrutture adeguate, basta pensare che รจ una regione difficile da raggiungere con treni e strade.

Lo stereotipo dellโ€™essere chiusi lo ha mai avvertito, glielo hanno fatto mai notare?
No. Forse questa chiusura la notiamo solo noi umbri. Per tutti gli altri รจ un paradiso. Di questa terra vedono solo il meglio e quando parlano dellโ€™Umbria ne parlano come di unโ€™oasi di felice, di un posto perfetto.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?
Affascinante, le origini โ€“ mi basta unโ€™ora a Cittร  di Castello e comincio subito a parlare in dialetto โ€“ e nido, inteso come rifugio di vita semplice.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa terra.
Il mio ritorno alle origini, alla semplicitร , alla terra.