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Il Fotoclub nasce per diffondere e sostenere la fotografia, sia dal punto di vista artistico che tecnico. Si propone di aiutare i neofiti a crescere e/o migliorare attraverso il confronto e il sostegno dei soci piรน esperti. รˆ anche punto di incontro per appassionati di questa forma artistica e culturale in modo completamente partecipativo e libero e offre la possibilitร  di esporre le proprie opere cosรฌ come quelle di autori esterni.

 

 

Il nome Al garage di Elio nasce perchรฉ i locali erano originariamente quelli di unโ€™officina meccanica, un garage, di proprietร  del signor Elio.

Il Fotoclub aprirร  le sue porte mercoledรฌ 11 maggio (ore 17), in via della Tramontana, 24 a Perugia.

 


Per informazioni.

Il Festival di Fotografia Contemporanea che sta per iniziare al Palazzo del Vignola di Todi, vuole aprire una finestra su di noi e sul mondo attraverso diverse forme di comunicazione.

Oggi siamo sempre piรน sommersi di immagini, si fotografa di tutto: dal panino che si sta mangiando allโ€™avvenimento drammatico, con scatti discutibili e che sovente trasmettono ben poche emozioni. Questo Festival pone invece in evidenza lo sguardo sensibile degli artisti.
Mentre solitamente i festival raccolgono solo spettatori e critici, questo Festival di Fotografia ci trascina dentro il mondo della fotografia partendo dallโ€™antica camera oscura sino alla post produzione digitale, coinvolgendo direttamente i partecipanti grazie al progetto The dark room project, curato da Luciano Corvaglia.

Antonio Manta

Sono accettate anche immagini realizzate dal pubblico che verranno visionate collettivamente nella sezione Lettura Portfolio, organizzata in collaborazione con FIAF Umbria. Ci saranno a disposizione professionisti che esamineranno le immagini per poi dare consigli, magari scoprire nuovi talenti e, lโ€™ultimo giorno, premiare lo scatto piรน bello.

Nella mostra collettiva La fotografia รจ donna, curata da Antonio Manta, dieci fotografe espongono i loro scatti. Le loro immagini ci offriranno una visione sia del mondo passato, in varie fasi di cambiamento, sia del mondo che sarร , interpretato dal sensibile sguardo femminile e immaginando anche una futura vita su Marte, quando un giorno potremo andare in massa su altri pianeti. Inoltre progetti editoriali si intrecceranno con film, proiettati nel Nido dellโ€™Aquila, un luogo molto particolare che ospiterร  pure presentazioni di libri e dibattiti. Un Festival dunque che abbraccia il passato remoto, il passato recente visto in divenire e il futuro ipotizzabile.

Cโ€™รจ sempre stato un futuro che avanza come lo ha immaginato anche Giandomenico Tiepolo mentre affrescava la sua villa di Ziano, ritraendo la folla ammassata che osserva la lanterna magica. Adesso che siamo ben oltre la lanterna magica, resta la magia dellโ€™emozione trasmessa da certe immagini. Alberto Giuliani ha immaginato la vita sul pianeta rosso: Marte; Carlo Riccardi ha ritrovato le immagini della Roma che cambiava negli anni Sessanta, gli anni del boom. Ma non si potevano trascurare immagini di quel passato recentissimo, marzo 2020, i giorni del lockdown. Rivedere quei giorni ci riporterร  a unโ€™esperienza collettiva che non avremmo mai immaginato di dover vivere; รจ trascorso solo un anno ma sembra giร  molto lontano.

 

Chi desiderasse vedere la terra fotografata dallo spazio puรฒ andare al Nido dellโ€™Aquila per incontrare lโ€™astronauta Paolo Nespoli che, in occasione della presentazione del suo libro, farร  scorrere immagini scattate dallo spazio. Ci si potrร  divertire con il set fotografico allestito da Fuji dove sarร  possibile farsi dipingere il viso dal pittore Francesco Amato e immortalare dal fotografo Antonio Manta. Si potranno pure testare le nuove macchine fotografiche Fuji.

 

 

Insomma, sarร  una settimana molto densa di avvenimenti che attraverseranno e animeranno la bella cittร  di Todi. Un Festival cosรฌ articolato, che vedrร  il suo inizio con la proiezione del docufilm Letโ€™s go, non potrร  che concludersi con un concerto eseguito dal quintetto Tebaldi, allieve dellโ€™Accademia del Teatro alla Scala. Il concerto avrร  luogo nella chiesa della Consolazione domenica 3 ottobre alle ore 19.30.

 


Lโ€™ingresso alle mostre, alle performance e alle conferenze รจ gratuito e nel rispetto delle vigenti norme anti Covid-19. negli spazi del festival รจ obbligatorio lโ€™uso della mascherina.

ORARIO DELLE MOSTRE: 10:00 โ€“ 13:00 / 15:00 โ€“ 19:00

Il programma รจ scaricabile dal sito: sito: todimmagina.it

Durante il periodo del grande isolamento mi sono ritrovato spesso a guardare le vecchie foto che ho scattato in momenti spensierati o meno e mi sono ritrovato a pensare a quanto sarei voluto tornare a girovagare, nelle mie solitarie domeniche pomeriggio.

E mi sono ritrovato spesso a guardare le fotografie e a esclamare qualcosa. Come nel caso di quella scattata una domenica sera dโ€™inverno, al tramonto, sulla cima del Subasio, dove una vecchia auto anni Ottanta mi sorpassa e con i fari illumina la strada.
Ho sempre detto che quella foto รจ stata una gran botta di fortuna perchรฉ, mentre me ne stavo tornando allโ€™auto, con il freddo che mi bloccava le mani e che mi faceva battere i denti, sono stato sorpassato da questโ€™auto che nemmeno avevo sentito arrivare e sono riuscito a scattare al momento giusto, tirando su la Reflex che tenevo in mano e mettendo a fuoco al volo. Credo di aver avuto anche le impostazioni regolate a dovere (o forse no?) e sono riuscito a catturare qualcosa che a me personalmente ha sempre colpito molto e mi ha fatto dire piรน di una volta ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป.

 

auto in stradra

 

Ecco, io in Arizona non ci sono mai stato, in veritร . Non credo nemmeno di avercela bene in mente, lโ€™Arizona. E allora perchรฉ ho detto proprio ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป? Forse perchรฉ in quel momento avevo bisogno proprio di vedere quello, era unโ€™evasione dal mio mondo fatta trasformando un paesaggio che di suo non ha nessun rimando allโ€™Arizona in qualcosa che forse la ricorda.
Cosรฌ sono andato a vedere anche le altre foto che negli anni ho scattato al Monte Subasio (uno dei miei posti preferiti, isolato, panoramico, e poi ci sono i cavalli!) e ogni volta mi sono trovato di fronte a paesaggi completamente diversi nonostante si trattasse sempre dello stesso posto.

 

 

Un paesaggio multiforme

Mi รจ tornata in mente una riflessione che feci dopo aver letto il Robinson Crusoe di Defoe. Qual รจ lโ€™isola di Robinson Crusoe? รˆ un luogo reale? Magari รจ lโ€™isola di Mร s a Tierra su cui visse il naufrago Alexander Selkirk a cui Defoe si ispirรฒ per il suo personaggio? Magari, ma nonostante ci siano lunghissime pagine in cui lo scrittore la descrive minuziosamente, per quanto possano essere precise e dettagliate, esse non potranno mai combaciare con la reale immagine dellโ€™isola.
Se ricordiamo bene, essa inizialmente si presenta tetra, inospitale, terrificante, un luogo dove Robinson Crusoe ha timore di vivere. Ma, lentamente, il naufrago ne diventa il re, il paesaggio si apre e diventa ricco, prospero, si illumina, fino a tornare di nuovo spettrale e minaccioso quando Crusoe scopre di vivere insieme a una tribรน cannibale.
รˆ un luogo che cambia con il personaggio, che muta e fa mutare anche la nostra percezione del luogo stesso. E cosรฌ รจ stato per il Subasio e lโ€™Arizona e le foto.
La forma del monte cambia in base alla mia percezione in quel determinato momento e cambia quando anche altri scattano e scattano, secondo la loro sensibilitร  e secondo la loro percezione di quel momento.
Trovo incredibile questa cosa: come ognuno di noi riesca a inserire allโ€™interno di un paesaggio giร  esistente e ben delineato la propria persona. Cosรฌ non abbiamo piรน un unico paesaggio, ma centinaia di migliaia di paesaggi. Un paesaggio multiforme.

 

 

Ogni curva del monte, ogni mattone di ogni paese di ogni cittร  puรฒ assumere una diversa forma nonostante il monte sia lรฌ da intere ere geologiche e che, per esempio, la Basilica di San Francesco abbia la stessa architettura da quando fu edificata intorno al 1228.
Per questo non si puรฒ mai esaurire la voglia di scoprire il paesaggio che ci circonda. In fondo, il fotografo Luigi Ghirri ha scattato per la maggior parte della sua vita nel raggio di cinquanta chilometri da casa sua e ogni volta rimaneva a bocca aperta per un dettaglio nuovo che riusciva a scoprire. รˆ cosรฌ che, alla fine, riguardando le vecchie foto durante lโ€™isolamento mi viene voglia di ritornare a esclamare ยซMi sembra lโ€™Arizonaยป!

 

cavallo

Nellโ€™ambito di un festival dโ€™eccezione, come quello de Il Viaggialibro di Gubbio dedicato al libro di viaggio, ha preso vita una mostra fotografica che ha fatto del reportage il mezzo privilegiato per lโ€™esplorazione di diverse modalitร  espressive.
Curata da Officine Creative Italiane, la mostra – dal suggestivo titolo di Corrispondenze โ€“ raccoglie diversi contributi e progetti fotografici, storie di popoli dentro e fuori lโ€™Italia. Come a dire che si puรฒ fare un viaggio anche restando nella propria cittร , basta solo guardare con occhi diversi.

I progetti

รˆ il caso del progetto Fasika, di Claudia Ioan e di Massimiliano Tuveri, un frammento di Etiopia impiantato nel cuore della Capitale. A fare da cornice, le celebrazioni della Pasqua copta โ€“ la Fasika, nelle tre lingue etiopi โ€“ animate da preghiere, letture della Bibbia, canti, tamburi e danze a lume di candela da parte di tutti quei fedeli che ritrovano a Roma, il cuore pulsante del Cristianesimo, un luogo in cui celebrare il proprio culto ortodosso, manifestando unโ€™autentica volontร  di integrazione e donando alla Cittร  Eterna la magia delle notti africane.

claudia ioan e massimiliano tuveri

da Fasika, di Claudia Ioan e Massimiliano Tuveri

Corripondenze testimonia anche la volontร  di documentare aspetti della piatta quotidianitร  che spesso passano inosservati, ma che in realtร  accomunano tutti gli uomini: tale รจ la volontร  di Leonardo Brogioni e del suo progetto MetroMoebius, testimone del senso di straniamento che assale i viaggiatori della metropolitana. A predisporre verso lโ€™introspezione, lโ€™assenza ย di luce naturale, la mancanza di un paesaggio oltre il finestrino, la serialitร  delle fermate e la condivisione spazio-temporale tra sconosciuti.

by leonardo brogioni

da MetroMoebius, di Leonardo Brogioni

Con Habana Vieja di Giulio Brega sbarchiamo invece oltreoceano, nel cuore storica de Lโ€™Avana, zona dichiarata dallโ€™UNESCO patrimonio dellโ€™Umanitร , ma che sta ora cadendo a pezzi. La povertร  fa continuamente capolino dalle porte cadenti e dalle finestre senza vetri e diventa simbolo di un paese in ginocchio. In una dimensione sospesa fra passato e presente, si fa il proprio ingresso in spazi immobili, affascinanti sebbene vestiti di un velo di malinconia.

by giulio brega

da Havana Vieja, di Giulio Brega

Giuseppe di Piazza, con il suo stile impressionistico e grafico, ci conduce dal canto suo a Singapore, la cittร  del leone, repubblica fondata nel non lontano 1965 da Lee Kuan Yew, politico visionario che riuscรฌ a trasformarla da piccolo villaggio malese a quarto centro finanziario del mondo. Oggi Singapore รจ una cittร  ultramoderna immersa in un subcontinente in forte evoluzione, ma con forti contraddizioni, prima fra tutte la scarsa libertร  dei propri cittadini, soprattutto se comparata a quella concessa alle imprese.

by giuseppe di piazza

da Singapore – L’utopia del leone d’oro, di Giuseppe di Piazza

In ultimo, Ghosts from the Past di Karl Mancini, da quattro anni impegnato a risolvere il problema delle mine antiuomo sparse in suolo cambogiano . Dopo la fine della Rivoluzione guidata da Pol Pot, lโ€™uso smodato delle mine non diminuรฌ affatto, anzi, molte altre ne vennero disseminate dai vietnamiti e dal governo cambogiano. Nonostante dal 1997 la Convenzione di Ottawa abbia vietato la produzione, lโ€™immagazzinamento, lโ€™uso e la vendita delle mine antiuomo, ancora oggi, ogni mese, circa venti persone sono vittime di questa piaga, soprattutto a seguito del periodo delle piogge, quando il terreno ammorbidito dallโ€™acqua libera il suo carico di ordigni inesplosi.

by karl mancini

da Ghosts from the Past, di Karl Mancini

Iniziative collaterali

Ad accompagnare la mostra, visitabile fino al 16 luglio, due iniziative dal sapore social: un contest Instagram, dal titolo di Una storia in uno scatto, e un Instameet, per diventare corrispondenti per un giorno. Lโ€™intento รจ chiaro: ogni storia รจ degna di essere raccontata.

Orari: 10:00-13:30|14:30-18:00


Per saperne di piรน su Gubbio