Martedรฌ 5 dicembre, alle 20.30, MenteGlocale, che ha realizzato il progetto, e Daniele Suraci, il regista, presentano โCome una piumaโ.
Dai primi esercizi su quel palo piantato nel salotto di casa a Magione, Francesca Cesarini ne ha fatta di strada e ne ha aperte di strade per tutte e tutti. Campionessa italiana e mondiale di para pole dance, fresca vincitrice dell’edizione 2023 di Italia’s got talent, la produzione originale Disney+ prodotta da Fremantle Italia, oggi, a 16 anni, รจ un’atleta che ha giร dimostrato tutto il suo valore. E martedรฌ 5 dicembre ci sarร un’altra serata particolare per lei e per la sua famiglia. Alle 20.30, al Teatro Mengoni di Magione, MenteGlocale, associazione perugina specializzata in progetti di animazione e comunicazione sociale, presenta in anteprima il film documentario sulla storia umana e sportiva di Francesca.
(La serata รจ ad ingresso libero – prioritร di posto ai donatori – per prenotazioni scrivere a: info@menteglocale.com).
Durante le riprese di “Come una piuma”
Un lavoro, realizzato dal regista Daniele Suraci, che racconta il desiderio di riuscire, la determinazione nell’affrontare la vita nonostante le difficoltร e la necessitร , a volte, delle sfide. Una coming of age story, un racconto di crescita e conoscenza di sรฉ. Un progetto nato nel febbraio del 2022 e che dopo una raccolta fondi online sulla piattaforma Produzioni dal basso, che ha coinvolto 103 donatori tra persone e aziende, oggi vede la sua prima proiezione pubblica. Durante la serata sarร presente Francesca Cesarini, sua sorella Sara, la mamma Valeria Mencaroni, il papร Marco, i suoi amici e le sue amiche. Nessuno dei protagonisti ha visto il film; sarร per tutte e tutti una vera prima assoluta.
La serata di martedรฌ รจ anche un momento di restituzione pubblica dopo la fiducia accordata dai donatori e un’occasione per festeggiare โin casaโ i recenti e grandi successi di Francesca.
Francesca oggi ha 16 anni, รจ nata senza due avambracci e una gamba e ha un palo piantato nel salotto di casa, dove si arrampica e si allena costantemente. Questo il soggetto di โCome una piumaโ di Daniele Suraci (Italia, 2023, 33 min.). La storia e le imprese artistiche e sportive di Francesca oggi sono note a livello nazionale e anche oltre (vista la sua recentissima partecipazione alla versione spagnola della produzione Disney+). Il film racconta con il linguaggio del documentario lโadolescenza di una ragazza di sedici anni che mette in mostra il suo corpo attraverso uno sport dove la perfezione fisica ha la sua importanza; il coraggio di mostrarsi per come si รจ. Il ruolo di un mentore, lo sport come via dโuscita efficace da una vita fatta (almeno sulla carta) di limiti fisici, la sua grande determinazione. La sua rinascita e il passaggio dall’adolescenza verso la giovinezza.
L’atleta Francesca Cesarini
A Francesca mancano le braccia e mezza gamba, ma a sostenerla, oltre agli affetti, cโรจ tutta la sua forza e determinazione. Una storia vera, un racconto intimo sul percorso sportivo della protagonista; sui suoi sogni e sulle sue fragilitร , lโadolescenza e un amore per se stessi che, piano piano e poi all’improvviso, inizia a sbocciare. Francesca Cesarini ha scelto uno sport dove le braccia fanno praticamente il 90% del lavoro ed essere arrivata a farlo in modo eccellente รจ stata solo una delle soddisfazioni che รจ riuscita a prendersi, ancora cosรฌ giovane. Come ha spiegato dopo la vittoria a Italia’s got talent: โTutto quello che faccio รจ sempre una sorpresa, ma rispetto agli altri mi sento una persona normale. Il mio vuole essere anche un messaggio, possiamo farcela, non esistono limitiโ.
Il film รจ realizzato da Daniele Suraci, aiuto regia Giallo Giuman, fonico Daniele Scialรฒ, interviste Giorgio Vicario. Il progetto, realizzato grazie alla raccolta fondi su Produzioni dal basso, รจ cofinanziato da EticaSGR e grazie al supporto di Banca Etica, Civ โ Compagnia per l’innovazione e per i valori, CIV Suisse, Cancelloni Food Service, Invertika, The Pole, NaturaSรฌ โ Perugia via della Pallotta, Promovideo. Come MenteGlocale vogliamo ringraziare: Altrove Danza di Magione, Compagnia Colonna Firenze, il ristorante Sapore di Stelle di Magione, Happy Days luna park, Sirci Cucine e tutte le persone, le amiche e gli amici, le associazioni e le aziende che hanno contribuito con le loro donazioni e il loro supporto alla realizzazione di questo film. La serata รจ a ingresso libero (prioritร di posto ai donatori).
Per prenotazioni scrivere a: info@menteglocale.com
Per conoscere e imparare ad apprezzarne tutte le varietร non basterebbe una vita perchรฉ, per quanto riguarda lโolio extravergine dโoliva, lโItalia vanta primati di qualitร difficilmente eguagliabili.
Sempre imitato, spesso contraffatto, qualche volta danneggiato persino dai suoi connazionali – che lo rendono protagonista di scandali e dibattiti imbarazzanti – il nostro olio regala punte di eccellenza che vale la pena conoscere e valorizzare. Solo conoscendo lโalta qualitร , infatti, siamo in grado di riconoscere ed evitare le sue goffe falsificazioni: a questa eccellenza ho deciso di dedicare un intero articolo. Lโolio extravergine Dop del Cilento, quello pugliese, lโolio dei Monti Iblei e quello delle colline teatine sono alcuni che, insieme a quello umbro, hanno un sapore particolare e unโintensitร acida.
Non esistono aree particolarmente vocate alla produzione di olio di qualitร , quanto buone pratiche agronomiche e tecnologiche da seguire durante la filiera e tecniche virtuose di gestione dellโoliveto: la raccolta, la trasformazione e la conservazione permettono di ottenere un olio superiore. Se queste best practice sono state attuate, il prodotto non presenterร alcun difetto allโassaggio; sarร riconoscibile il sapore fruttato, indice di unโoliva sana. Poi, in base al tipo di oliva utilizzata e alla sua origine, presenterร diverse caratteristiche positive: dalla mandorla fresca alla mela, dal carciofo alla foglia di pomodoro fino ad altre sensazioni vegetali. Nonostante molti consumatori siano convinti che lโamaro e il piccante siano attributi negativi, nellโolio extravergine di oliva sono invece fattori positivi. Un altro fattore che costituisce spesso un pregiudizio nello stabilire la qualitร dellโolio รจ il colore. Ma conta davvero?
L’assaggio
Lโassaggio ufficiale viene eseguito in un bicchiere in vetro scuro: questo significa che il colore non deve condizionare il sapore; non si fornisce alcuna indicazione sulla qualitร , tantomeno su caratteristiche legate alla leggerezza, intensitร , amarezza o piccantezza. Tuttavia, il colore cambia a seconda di diversi fattori: tipo di oliva, grado di maturazione del frutto, presenza di elementi chimici come le clorofille e i caroteni. Gialli dorati o verdi intensi, gli oli possono essere comunque di altissima qualitร . Chiaramente se il consumatore si trovasse di fronte un olio tendente al rossastro, significherebbe che รจ vecchio ed che รจ stato esposto alla luce, allโaria o al calore e di conseguenza presenterร un sapore rancido.
Nella mia cucina lโolio รจ la massima espressione della semplicitร del nostro territorio, storia dei posti dove siamo e futuro della nostra gastronomia. Questโanno sono lieto di presentarvi lโolio extra vergine della Pieve di Caminino che trovate nel mio sito: abpersonalchef.com
“I dialetti sono eterni. Gesรน parlava in dialetto. Dante scriveva in dialetto. Il Padreterno, in cielo, parla in dialetto”. (Libero Bovio)
Il dialetto di Gualdo Tadino รจ il risultato di un miscuglio tra la cittร e la campagna, tra il centro storico e le frazioni. La cittร รจ stato il centro della contesa essendo terra di confine tra i ducati di Urbino, Perugia, Spoleto. Fin dal terzo secolo a.C. il territorio gualdese รจ stato attraversato da una delle principali vie di comunicazione tra il Tirreno e lโAdriatico: la strada consolare Flaminia, che collegava Roma a Rimini.
Mario Pasquarelli, detto Feroce
Per questo motivo Gualdo Tadino ha subito varie contaminazioni linguistiche, a questo si aggiunge il valico di Valsorda, che era il naturale collegamento con la Marchia Anconetana. Federico II di Svevia nelle sue cronache racconta che era solito ascoltare per le stradine gualdesi una terminologia di derivazione celtica.
Per capirci qualcosa, abbiamo parlato con Mario Pasquarelli, detto Feroce: ยซVoglio specificare che tutti mi chiamano cosรฌ a Gualdo, fin da bambino. Anche per mia mamma e a scuola ero il Feroce. Lโho ereditato dal mio babbo, ma soprattutto perchรฉ sono un tipo da sรฌ o no senza tanti fronzoli. A Gualdo tuttihanno un soprannome, raramente ci chiamiamo per nomeยป. Feroce con noi non lo รจ stato, anzi con disponibilitร ci ha guidato – in collaborazione con Mario Anderlini – alla scoperta del suo vernacoloโฆ ovviamente senza tanti giri di parole. Dopotutto รจ Feroce.
ยซIl nostro dialetto si sta perdendo. Il 90% dei gualdesi lo parla poco o utilizza solo qualche parola. I piรน giovani, ad esempio, faticano a capire i termini piรน antichi. Io cerco invece di promuoverlo e di tenerlo ancora in vita, รจ importante che venga studiato anche a scuola e non deve essere assolutamente un motivo di vergogna parlarlo, in molti invece pensano questo. Va detto che nel corso degli anni ha subito influenze da cittร vicine e cโรจ stato un mix tra il gualdese del centro e quello delle frazioni; basta pensare che spesso cambia da un rione allโaltro, per non parlare di quello usato in campagna; tutto si รจ mischiato anche se restano, in alcuni casi, delle peculiaritร tra un luogo e lโaltro. Ad esempio, a Gualdo cittร le parole finiscono in itte: spaghitte, canitte (piccoli cani), faggiolitte, maghitte; oppure il que, che indica cosa?, di chiara derivazione francese, (que vo eque diche, que fae)).
Mentre nella frazione di Morano si concludono in ene e ane: lassune, tuquine, tolane, dilane, diquine, stane (stare), a mene (a me) o me sร . A Boschetto (altra frazione) cโรจ invece la U finale: quistu, quillu, per dire questo e quelloยป spiega il Feroce.
Rocca Flea. Foto Enrico Mezzasoma
Parole incomprensibili
Ci sono termini che sono proprio incomprensibili per chi non รจ del luogo. Qualche esempio per farvi unโidea: anniscola (altalena), ammaiata (rete di recinzione), friscolata, (prima spremuta dโuva), uccรข (urlare sguaiatamente), pioiccica (inizio di pioggia), spicicchia chi sbatte le palpebre (spicicchia โiocchie) o tartaglia (nun spicicchia โna parola), papataro (bugiardo), paccone (fanatico), mojica (mollica), bambino piccolo (na cria) figlio e bambino vivace si dice (biribisse) o boccia (fanciullo); gabbajotto (inganno), gammero (gambero o furbo), baoso (noioso), babetto (moneta) aรฉ! (allora!), cegnera (cenere), a griccia (in aria). In ogni paese non manca mai il rugnicone, cioรจ una persona che parla alle spalle, che semina zizzania in modo silenzioso e rognica (rognicare significa brontolare in modo aggressivo); celebre lโespressione: sente commo rugnica… rugnica bruttamente. Ci sono poi il baccaione (brontolone) e lo sciapacchiotto (lo sprovveduto, il giullare inconsapevole) che viene tollerato per compassione: Laโฆ nun nโarfร lo sciapacchiotto, …sae โngran sciapacchiotto…e finischetela…!
Viene usato anche il neologismo scorpellare che significa scorticare in maniera non grave ma molto fastidiosa: si nun te la finische te scortico la schina (se non la smetti ti scortico la schiena). Vi segnaliamo anche mastricciare (impastare, cercare con delicatezza): Tu guarda commo sta a mastricciร di lรฌโฆ; smuginare (cercare con veemenza): aguarda commo smugina… ma que stae a cercร ?! e sgarufare (scavare, cercare nel terreno): รจ il cane da tartufi che sgarufa. Mentre struginao โntel cassetto vuol dire cercare nel cassetto.
Veduta di Gualdo Tadino. Foto di Enrico Mezzasoma
Giorni e famiglia
Una menzione va fatta per le parentele gualdesi che per praticitร uniscono sostantivo e aggettivo. E quindi troviamo: zieso (suo zio), zieto (tuo zio), fratemo (mio fratello), frateto (tuo fratello), mammeta (tua madre), babbeto (babbo tuo), fijo (figlio), fiastra (nuora), fiastro (genero). Degni di nota anche per i giorni della settimana: domennica o mennica (domenica), mercoldรฌ (mercoledรฌ), venardรฌ (venerdรฌ), sabbeto (sabato) e ogge (oggi).
A scuola di grammatica
Non sai quando usare il condizionale o il congiuntivo? A Gualdo hanno risolto il problema unendo i due modi verbali. E allora si dice giressimo, faressimo, magnaressimo, arcaparessimo, arcapezzaressimo, aesse (avessi), gessimo (andammo). Questโultimo da non confondere con aesso, che vuol dire adesso. Per praticitร la frase: Lo faremmo se potessimo si dice: el faressimo.
Cโรจ poi il verbo avere che si declina in: aia (aveva), aio (avevo), aiamo (avevamo), aieno (avevano), ete (avete) e il verbo essere (esse) che va da ene (รจ) a enno (sono). Passiamo poi agli avverbi di luogo: tolรข (lร ), tulรฌ (lรฌ), toqui (qui), diquรฌ, toquรฌ (qua) e agli aggettivi dimostrativi: sta, sti, sto, ste, tiste, quiste (questa, questi, questo, queste). Quala o qualo per dire quale, quanno per quando, quasi per quasi, quelle si traduce in niente e qnente.
A scuola di imprecazioni
Una caratteristica dei dialetti รจ la massiccia presenza di modi di dire e di imprecazioni rivolte a chi in quel momento (sfortunatamente) si trova nei paraggi.ย Posce murรฌ abbrugiato o possa piatte โna pulmunite abbirata, ma anche che te piasse no sbocco de sangue o possa fa un travaso de sangue, o un gummito de sangue,posce cresce โn chilo al giorno. Tanto per essere gentili. Tra i modi di dire piรน significativi, che ci ha suggerito anche Feroce, vi segnaliamo: esse piรน sfortunati dei cani in piazza. ยซI cani che stanno in piazza non hanno una famiglia, non li vuole nessuno, per questo sono sfortunati e tutti li cacciano, oppure lโae fatta su la latta per dire che uno se le va a cercare. Infine, se uno sente freddo, stae a fรขโ el cicoloยป.
Una cena nella residenza dellโambasciatore italiano e uno show cooking: protagonista sarร lโolio extravergine di oliva.
Sarร lo chef Lorenzo Cantoni a rappresentare lโItalia gourmet alla Settimana della Cucina italiana nel Mondo in Norvegia, ad Oslo. Sarร protagonista, con i suoi piatti, allโottavaย edizione della rassegna annuale dedicata alla promozione dei prodotti agroalimentari e alla cucina di qualitร , incentrata questโanno sul tema A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto.ย
Lorenzo Cantoni, foto Andrea Fongo
Lโappuntamentoย voluto dallโAmbasciata dโItalia in Norvegia e Islanda e realizzata in sinergia con lโIstituto italiano di Cultura a Oslo, lโAgenzia Ice e lโassociazione Ambasciatori del Gusto,ย si รจ concretizzato attraverso lโagenzia creativaย transdisciplinareย Brand Culturale,ย che si รจ fatta promotrice della valorizzazione della tradizione gastronomico-culturale dellโUmbria nella capitale norvegese, dal 14 al 16 novembre prossimi. Per lโoccasione, lโAmbasciata italiana ha scommesso tutto sullโoro verde dellโUmbria: lโolio extravergine di oliva. Da qui la scelta dello chef umbro Lorenzo Cantoni, ambasciatore dellโOlio e Migliore Chef dellโOlio per Airo 2021.
Lโevento prevede momenti dedicati alle degustazioni, alle lezioni di cucina, agli show culinari che si alterneranno a momenti un poโ piรน teorici come conferenze e mostre fotografiche riguardanti i prodotti enogastronomici della regione Umbria, per promuoverne le eccellenze.ย
Dalla cena di gala allo show cooking. Allo chef Cantoni del ristorante Il Frantoio di Assisi, di Elena Angeletti, รจ stata affidata la preparazione della cena di gala nella residenza dellโambasciatore italiano, Stefano Nicoletti, doveย realizzerร piatti della tradizione umbra in chiave rivisitata, che avranno come ingrediente principale lโolio extra vergine dโoliva. Il menu prevede: lumache, tartufo e patate di Pietralunga; tortello 36 tuorli, fagiolina del lago, rapi del Trasimeno, tinca affumicata; filetto di cervo, porcini, frutti rossi marinati alla rapa; โminestroneโ & namelaka vaniglia e olio extravergine di oliva. Nella preparazione dei piatti, anche durante lo show cooking, sarร supportato dallo chef Piergiorgio Cianci.
Chef portavoce dellโUmbria gourmet.ย Lorenzo Cantoni, sulla cresta dellโonda della ristorazione umbraย fine dining, ne ha fatta di strada: finito lโalberghiero inizia la sua carriera nei ristoranti della riviera adriatica e dopo interessanti esperienze in Italia, in Francia, Belgio e Olandaย torna in Altotevere, dove inizia un percorso che lo porta a costruire una cucina improntata aย valorizzare i produttori dโeccellenza umbri.ย L’imprenditriceย Elena Angeletti scommette sul suoย food concept:ย creare un โlab del gustoโ. Gli affida il ristorante Il Frantoio di Assisiย per dare vita ad una โcucina emozionaleโ.ย Nasce cosรฌ la filosofia di Cantoni doveย lโolio extravergine di oliva diventa un ingrediente, non piรน un condimento. Uno dietro lโaltro arrivano subito i primi riconoscimenti: viene eletto Miglior Chef Airo 2021, lโassociazione che successivamente lo proclama ambasciatore dellโolio; il Frantoio entra in Guida Michelin e diventa Miglior ristorante 2022 e 2023 per lโAssociazione Cittร dellโolio.
ยซFin da ragazzo ho capito che la pallavolo poteva rappresentare qualcosa dโimportante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Guardavo la โGenerazione dei fenomeniโ e volevo essere come loro.ยป
Quando intervisti lโallenatore italiano piรน vincente della pallavolo, fresco di Supercoppa con laImoco Volleydi Conegliano e del titolo europeo con la nazionale femminile turca, tutto ti aspetti meno che finire a parlare di calcio. Con Daniele Santarelli, nato a Foligno 42 anni fa e cresciuto sportivamente in diverse parti dโItalia, รจ andata cosรฌ. Ma prima del Milan (la squadra che entrambi tifiamo) abbiamo chiacchierato anche di molto altro: delle sue vittorie (tante), dellโUmbria (che porta sempre con sรฉ), delle donne che allena e persino di Carlo Ancelotti. ยซร il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions.ยป Daniele รจ ancora giovane e il tempo per vincerle ce lโha.
Santarelli, con la sua bacheca ricchissima di trofei, รจ lโallenatore piรน vincente della pallavolo italiana: un Mondiale con la nazionale femminile della Serbia, cinque scudetti, quattro Coppe Italia, due Mondiali per club, una Champions League e sei Supercoppe italiane, lโultima conquistata pochi giorni fa. Nello stesso anno (2022) ha vinto due medaglie dโoro: la prima sulla panchina della Serbia, la seconda pochi mesi dopo guidando la Imoco Volley. Con la Turchia nel 2023 ha portato a casa una medaglia dโoro alla Volleyball Nations League e un Campionato Europeo.
Daniele Santarelli con la coppa del Campionato Europeo 2023
Daniele, qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
LโUmbria รจ casa mia. Ogni volta che torno respiro unโaria familiare. ร il luogo in cui sono nato e cresciuto, dove abitano i miei parenti e i miei amici. Mi manca sempre.
Da quanto tempo vive fuori regione?
Da 15 anni.
Che ricordi ha dei suoi inizi a Foligno?
Ho dei ricordi meravigliosi. La pallavolo da professionista era solo un sogno; giocavamo alle Commerciali, eravamo quattro gatti. Il volley non era uno sport molto diffuso allโepoca, nรฉ a Foligno nรฉ in Umbria. Da subito perรฒ ho capito che poteva rappresentare qualcosa dโimportante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Allโinizio era solo un gioco, una passione, un sogno: guardavo la famosa Generazione di fenomeni โ lโItalia di Julio Velasco che in quegli anni vinceva tutto โ e volevo essere come loro. Tutto ciรฒ che aveva a che fare con questo sport era qualcosa di magico.
ร proprio di queste ore la nomina di Velasco come nuovo ct della nazionale femminile di volley. Chissร se saprร ricreare una squadra allโaltezza di quella maschile degli anni โ90? ย ย ย
Me lo auguro, ma non รจ nemmeno confrontabile.
Torniamo a lei. La sua strada sportiva comโรจ proseguita?
Ho girato molto. Sono stato a giocare a Vicenza per due anni, per poi trasferirmi a Terracina. Da allenatore ho iniziato a Pesaro, poi sono andato a Urbino e a Casalmaggiore. Da 9 anni sono a Conegliano (Treviso).
Ha dichiarato: โConegliano รจ casa mia, e ormai lo รจ da tanto tempoโ: tornerร , magari a fine carriera, a vivere in Umbria?
Non ci voglio pensare alla fine della mia carriera, mi mette tristezza. (ride)
ร fresco della vittoria del Campionato Europeo con la Turchia: se lo aspettava questo risultato?
Cโera qualcosa che mi portava verso la Turchia. Sapevo di fare un cambiamento strano, quasi pazzo, perchรฉ lasciavo la Serbia, una squadra che aveva vinto gli ultimi due Mondiali, un bronzo olimpico e un argento europeo, perรฒ qualcosa mi diceva che questa nuova scommessa era per me una sfida da accettare. Ero convinto che avremmo fatto bene, nessuno perรฒ si aspettava unโestate come quella trascorsa: la vittoria della Volleyball Nations League, il Campionato Europeo e la qualificazione alla World Cup. Tutto questo mi inorgoglisce tantissimo e sono molto felice, anche se ora sono salite le aspettative.
Questo la spaventa?
No. Le pressioni fanno parte del mio lavoro, sin da quando ho iniziato. Sono io stesso, a volte, a mettermele addosso ma non mi preoccupo, perchรฉ in realtร ho ben chiaro quello che voglio.
ย
Parliamo della partita giocata allโEuropeo contro lโItalia: il suo cuore era diviso a metร ?
LโItalia รจ il mio Paese, รจ ovvio che cantare lโinno e conoscere tutti dallโaltra parte della rete fa un certo effetto, perรฒ รจ il mio lavoro e, a prescindere dalla nazionale o dal club che alleno, io voglio vincere. Ho sempre pensato questo, anche quando giocavo a bassi livelli: se gioco a carte con mia mamma faccio di tutto per vincere e sto malissimo se perdo! (scherza). Quando giocavo al campetto coi miei amici non accettavo la sconfitta: la competizione sportiva fa parte di me.
ร considerato lโallenatore piรน vincente nella storia della pallavolo italiana. Vista la sua risposta precedente: quanto ne รจ orgoglioso?
Molto, perรฒ non ci penso. Non voglio guardare quello che รจ stato, ma quello che sarร . Finora ho fatto un bel cammino, ma il mio viaggio รจ ancora lungo e me lo voglio godere appieno. Forse lo farรฒ – come diceva lei prima – quando tornerรฒ in Umbria e sarรฒ in pensione, ora non รจ il momento di fermarmi a pensare.
Il suo prossimo obiettivo?
Le Olimpiadi del 2024.
Santarelli con alcuni dei tanti trofei vinti
Leggendo il suo palmarรจs mi รจ venuto in mente Carlo Ancelotti, lโallenatore di calcio italiano tra i piรน vincenti. Si arrabbia se faccio questo parallelismo?
No, assolutamente. ร il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions (ride). Mi piace tanto per la personalitร , per il carisma, la simpatia, la pacatezza e il modo di fare. ร davvero un personaggio, forse il migliore. Antonio Conte e Josรฉ Mourinho per me sono degli esempi e mi affascinano, perรฒ mi avvicino molto piรน ad Ancelotti, anche per il rapporto che ha con i giocatori, con la stampa e per il suo modo di festeggiare.
Ha fumato anche lei il sigaro per festeggiare?
Qualche volta sรฌ. (ride)
Qual รจ il segreto per creare un gruppo vincente?
Senza il talento delle giocatrici non si va da nessuna parte. ร ovvio perรฒ che ci vuole qualcosa in piรน: lo spirito, le motivazioni, lโambiente, lโatmosfera e anche una buona dose di fortuna. Tutto si deve incastrare. Quando ho scelto di allenare la Turchia sapevo che era una nazionale con del potenziale; ho fatto subito capire alle giocatrici quali fossero le mie idee e le mie motivazioni e ho cercato di farle stare bene. Non รจ facile creare una squadra vincente: ci vuole tempo e si deve lavorare giorno dopo giorno, non รจ un interruttore che si accende e si spegne. Ma soprattutto si deve essere sinceri con chi si allena.
Ha qualche rito prima di una gara?
Non sono scaramantico per niente. Intorno ho persone scaramantiche che cercano di contagiarmi, ma non ci riescono.
Ha allenato sempre squadre femminili?
No. Ho iniziato allenando gli uomini partendo dalle categorie piรน basse poi si รจ aperta la possibilitร di lavorare con le donne, per le squadre femminili cโรจ maggiore richiesta.
ย
Cโรจ molta differenza?
Assolutamente sรฌ. La pallavolo femminile รจ molto piรน adatta a me. Sono predisposto a gestire la loro complessitร e la loro mente: le donne hanno bisogno di attenzioni, di essere ascoltate, capite e danno molto piรน degli uomini. Hanno degli apici incredibili, sia in positivo sia in negativo: quando lโapice รจ positivo arrivano ad altissimi livelli.
Una curiositร su Daniele che in pochi conosconoโฆ
Ora su due piedi non mi viene in mente. Posso dire che sono fissato con lโalimentazione e cerco di mantenermi in forma, non sgarro mai. Sono anche molto quadrato e precisino, a volte divento fastidioso. Non sopporto il disordine, la confusione e la disorganizzazione. Questo si manifesta sia nella vita lavorativa sia in quella privata.
Santarelli sulla panchina della Serbia
Segue altri sport?
Sono molto appassionato di calcio.
Per quale squadra tifa? Lโavverto che la sua risposta decreterร lโesito dallโintervista (scherzo).
Sono un milanista sfegatato. Lo seguo sempre e leggo tutto.
Ottima rispostaโฆ
Ah, รจ andata bene!
ร sposato con Monica De Gennaro, che gioca nella Imoco Volley e che lei allena: il pallone resta fuori o anche in casa si parla di volley?
Spesso resta fuori anche se, essendo il nostro lavoro, รจ normale che a volte se ne parli.
Per concludere, la prima cosa che le viene in mente pensando allโUmbria?
Sicuramente il palazzo grigio a Sportella Marini, il quartiere di Foligno dove sono cresciuto. Lรฌ vive ancora mia mamma e lรฌ ho passato la mia infanzia: ho dei ricordi sia belli sia brutti. I giochi, il terremoto del โ97, tutto รจ riconducibile a quel palazzo, per me รจ un qualcosa di incredibile.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
ร una terra magica, naturale e molto semplice: me ne sono accorto quando sono andato via, รจ solo a quel punto che ho capito dovโero cresciuto. ร anche un luogo fuori dal mondo – sia in positivo sia in negativo. Quando la criticano la difendo a spada tratta come se fosse la mia famiglia. LโItalia รจ bella, ma lโUmbria ha qualcosa di unico.
Lโultima produzione artistica di Pietro Vannucci รจ attestata a Trevi, piccolo e caratteristico borgo umbro.
Nel centro storico della cittร , incorniciato da un tipico paesaggio verdeggiante, รจ visibile la cinquecentesca Villa Fabri, sede della fondazione omonima e dellโassociazione Strada dellโOlio extravergine di Oliva Dop Umbria. Alla sommitร della cittร svetta la torre civica, simbolo di Trevi, spostandosi di poco รจ visibile il duomo intitolato a santโEmiliano, primo vescovo e patrono della cittร .
Perugino, Adorazione dei Magi, 1521-1522, Santuario della Madonna delle Lacrime, Trevi
In cittร il pittore giunse nel 1521 allโetร di 76 anni per affrescare una delle Cappelle del Santuario della Madonna delle Lacrime con la raffigurazione dellโAdorazione dei Magi e i santi Pietro e Paolo, considerata una delle ultime opere del maestro. Lโopera riprende lโepisodio del Vangelo secondo Matteo: la Sacra Famiglia รจ posta al centro sotto un baldacchino ligneo che si estende fino alla sommitร del dipinto. La Vergine รจ seduta su un trono rialzato e il Bambino benedicente รจ posto sul suo ginocchio destro, nellโatto di benedire il piรน anziano dei Magi che gli offre il suo dono. San Giuseppe invece รจ in piedi appoggiato a un lungo bastone, accanto a lui รจ inginocchiato il secondo magio, il terzo, il piรน giovane, attende il suo turno per presentare la sua offerta come vuole la tradizione.
Nel novembre del 2022, lโarchivista Maria Paola Bianchi ha annunciato il ritrovamento del contratto che affidava al maestro umbro la realizzazione dellโopera. Nel santuario si conserva unโaltra importante testimonianza del Rinascimento umbro: lโaffresco di Giovanni di Pietro, noto come lo Spagna, attento e sensibile seguace del Perugino, raffigurante il Trasporto di Cristo.
Il capolavoro del Divin Pittore in prestito dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze. La mostra di Palazzo Baldeschi, prorogata fino al 7 gennaio 2024, ha appena ricevuto il patrocinio del Ministero della cultura.
ร arrivata a Perugia la Santa Maria Maddalena, capolavoro assoluto del Perugino conservato alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, parte delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Lโopera sarร esposta da questo pomeriggio, giovedรฌ 2 novembre, alla mostra NERO Perugino Burri di Palazzo Baldeschi, prorogata fino al 7 gennaio 2024. Lo straordinario prestito coincide con la notizia del patrocinio alla mostra da parte del Ministero della cultura, appena concesso per volontร del ministro Gennaro Sangiuliano.
La Santa Maria Maddalena, databile intorno al 1500, rappresenta una delle meraviglie della pittura da cavalletto del Divin Pittore, che qui risulta piรน vicino alle atmosfere di Leonardo e Raffaello, alla quale lโopera รจ stata occasionalmente attribuita. Nel settembre di questโanno, una chiara imitazione di questo dipinto รจ stata identificata in una collezione privata estera.
Come in altre occasioni, per ritrarre la giovane donna Perugino si รจ ispirato alla fisionomia della moglie Chiara Fancelli. La fanciulla รจ dotata di una bellezza estatica a cui non รจ estranea la perfezione delle mani, non a caso scelte per il manifesto ufficiale della mostra di Palazzo Baldeschi, curata da Vittoria Garibaldi e Bruno Corร . Il bordo della veste presenta unโiscrizione (appunto โS. Maria Madalenaโ) che rende certa la sua identificazione con il personaggio evangelico, mentre lo sfondo scuro, tipico del Pietro Vannucci di quegli anni, attribuisce alla figura una straordinaria profonditร .
Per Vittoria Garibaldi, co-curatrice della mostra, “solo la scritta in oro sul corpetto permette di riconoscere nella figura la Maddalena. La santa รจ inusualmente vestita con abiti contemporanei: un corpetto rosso e verde โ colori che alludano allโamore e alla penitenza โ e una sopravveste foderata di pelliccia. Anche lโacconciatura dei capelli รจ tipica dellโepoca. La scelta del fondo nero e lโintenzione di distaccarsi dalla tradizionale iconografia penitenziale riflettono il gusto fiammingo dominante nella Firenze del tempo e lโinflusso di Leonardo. Lโincontro con Burri sarร particolarmente profondo โ conclude la storica dellโarte โ perchรฉ lโopera รจ stata collocata accanto al Sacco del 1955, che recupera e attualizza il messaggio penitenzialeโ.
Vittoria Garibaldi, co-curatrice della mostra
Nel corso del 2023, il capolavoro Santa Maria Maddalena รจ stato fra i protagonisti della grande mostra sugli Uffizi organizzata dal Bund One Art Museum di Shangai. Il suo approdo a Perugia va a impreziosire ulteriormente lโesposizione NERO Perugino Burri, organizzata da Fondazione Perugia in collaborazione con Fondazione Burri. Un dialogo originale e ambizioso fra il Meglio maestro dโItalia e lโartista di Cittร di Castello, separati da quasi mezzo millennio ma uniti dallโuso sapiente del colore nero.
Il percorso di Palazzo Baldeschi, ideato a partire dalla Madonna col Bambino e due cherubinidel Perugino, parte della collezione permanente di Fondazione Perugia, accoglie opere provenienti da alcuni fra i piรน importanti musei del mondo: oltre alle Gallerie degli Uffizi e al Museo del Louvre di Parigi, anche la Galleria Nazionale dell’Umbria e la Collezione Burri.
โLa proroga di una mostra con prestiti cosรฌ rilevanti โ afferma Cristina Colaiacovo, presidente di Fondazione Perugia โ rappresenta un caso eccezionale nel panorama artistico nazionale, segno del grande valore del progetto espositivo. Un valore ora confermato, oltre che dal successo di pubblico e critica, dal riconoscimento ottenuto dal Ministero della cultura, che ha attribuito allโiniziativa la qualifica di evento di importanza culturaleโ.
Lo storico Fabio Alberti (Bevagna 1719- 1803) nel suo libro “Notizie antiche e moderne riguardanti Bevagna cittร dellโUmbria”, cosรฌ scriveva nel 1786: ยซEd ecco quanto ho saputo porre insieme a memoria deโ posteri rapporto allโantica, e moderna Bevagna. Ne lascierรฒ la cura, ed il pensiero a quei veri, ed illuminati Cittadini, che verranno dopo di me; sperando, che sullโesempio altrui, si animeranno ad impiegare gloriosamente qualche parte dellโanno nel rintracciare, e pubblicare le memorie, ed i fasti della comune Patria.ยป
Nonna Iside di Bevagna ha raccolto lโinvito. Bevanate DOC – cosรฌ si definisce – nata nel 1939 nel paese del Mercato delle Gaite, casalinga appassionata di cucina (passione trasmessa da sua mamma Ida), dei piatti della tradizione, del suo orto e delle sue galline.
Nonna Iside con le sue preparazioni
Grazie a suo figlio Aristide (in realtร di nome Osiride, ma Bevagna รจ famosa anche per i suoi nomi che raccontano la storia) e a sua nipote Sara รจ diventata una star dei social con la sua pagina Facebook La cucina di nonna Iside, raggiungendo in pochissimi anni (tutto รจ iniziato il 1 aprile 2021, con la prima diretta) 49.000 follower;101.000 follower sono invece quelli di Instagram e Sara, con i suoi reel รจ arrivata a coinvolgere circa 15 milioni di persone di tutte le etร , giovani e meno giovani.
La sua storia รจ bellissima. Dopo la morte dell’amato marito Marzio, avvenuta nel 2020 in tempo di Covid, Aristide decise di non lasciare sua madre in preda alla depressione e iniziรฒ a riprenderla mentre preparava e cucinava i piatti tipici della tradizione culinaria bevanate. Nacque cosรฌ il primo video su Facebook, che mostrava nonna Iside, la figlia Luisa e la nipote Benedetta intente a preparare le tipiche pizze di Pasqua al formaggio fatte rigorosamente a mano e senza lโaiuto di tecnologie moderne. Il video fu un successo. Raggiunse ben 1.029.797 persone, con 619.183 visualizzazioni e 5051 commenti e condivisioni. A distanza di una settimana (il 7 aprile 2021), arrivรฒ la seconda video-ricetta di un altro piatto tipico, la pizza sotto la brace, ricetta bizzarra che solo nonna Iside sa realizzare: anche in questo caso i numeri furono altissimi, ben 1.847.466 persone raggiunte, con 953.615 visualizzazioni e 10.943 reazioni, condivisioni e commenti.
La nipote Sara, studentessa di Scienze della Comunicazione allโUniversitร di Perugia nel corso di Laurea in Comunicazione pubblica, digitale e dโimpresa, decide โ visto il successo – di prendere in mano la situazione e gestire i social della nonna. Si laurea anche con una tesi magistrale dal titolo: Analisi del fenomeno di Granfluencer: il caso โLa cucina di Nonna Isideโ, nellโanno accademico 2020/2021. Nel giro di pochi giorni arrivano richieste di collaborazione con i ristoranti e le botteghe del paese; con due giovani cuochi bevanati, Monir Eddardary e Francesco Paccoi, realizza un video che spiega come si fa la polenta. Il 13 aprile 2021 viene aperto il canale YouTubeLa Cucina di Nonna Iside dove sono inseriti alcuni dei video relativi alle dirette della pagina Facebook.
Nonna Iside con le nipoti
Dopo essere arrivata sulle reti nazionali (Rai2 e Rai3 Umbria), nel 2022 – nel giorno del Pasta Day – viene eletta come la nonna delle Tagliatelle fatte in casa (il reel realizza 15.000.000 di visualizzazioni). Oggi viene chiamata per cooking show in paesi vicini (come La Sagrantina) e nel cassetto cโรจ anche la richiesta di Antonella Clerici per la partecipazione al suo programma. Intanto viene raccontata nei quotidiani regionali e riceve telefonate da bambini e da tantissime persone. Il 23 novembre sarร a Firenze, alla Leopolda, tra i semifinalisti degli Italy Ambassador Awards, (premio italiano dedicato ai migliori influencer e content creator di tutto il mondo), in nomination nella categoria Food&Beverage, unica umbra.
Sottolinea, con orgoglio, che lo scopo di tutto รจ quello di promuovere i piatti della tradizione locale (le ricette sono scritte sui fogli di un ricettario, naturalmente a mano) e della cucina anti-spreco; ma anche di raccontare e dimostrare come si possono ridurre i passaggi che vanno dalla terra alla tavola e di trasmettere alle nuove generazioni le antiche ricette.
Nelle sue dirette racconta e mostra, in dialetto bevanate come preparare i facioli con erba campagnola, i frascarelli con gli asparagi, le roccette di San Niccolรฒ, il pane casareccio o il pancaciato. Il tutto dalla cucina di casa, circondata dalla sua famiglia (tre figli: Aristide, Roberto, Maria Luisa; cinque nipoti: Daniele, Sara, Camilla, Benedetta, Edoardo) e accogliendo talvolta ospiti famosi e non, divulgando loro – senza prepotenza – il suo sapere e diffondendo positivitร e buonumore. Nel paese del Medioevo e del Mercato delle Gaite sorge spontanea la riflessione su quanto scritto in un suo libro da Massimo Montanari, professore di Storia Medievale e Storia dellโalimentazione allโUniversitร di Bologna e piรน volte presente a Bevagna: ยซIl cibo รจ cultura perchรฉ ha inventato e trasformato il mondo. ร cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma. ร il frutto della nostra identitร e uno strumento per esprimerla e comunicarla.ยป
Nonna Iside che scrive nel suo ricettario
Nardi Cesira, poetessa dialettale beanata, le ha dedicato una poesia.
Evviva Nonna Iside!
Ha passato li confini der Fossatรฌllo
e… manco a dรฌllo,
รจ rinomata in tutt’er Mรณnno!
La cara, semprice e umile Nonna Iside
รจ ormai diventata la piรน famosa Beanata!
Ma va’!
Nonna Iside, se sveja la matina quannochรฉ canta er gallo,
lรฌa a tutto penza, como la Pruรฌdenza!
Stรฉte tranquilli che Iside ghjร ha preparato l’occorrente
pe’ fa’ dรน ova de tajatรจlle
e ‘n sughetto co ‘lle pummitorรฉlle.
Con arte e semprice fantasia,sforna ghjornalmente
pane, biscotti, pizze e roccette varie!
Ma… ha parlato con Sanniccolรฒ?
Poรจsse ‘nco’!
‘Stu Santo gh’javrร lasciato la farina e la ricetta de ‘lle famose pastarรจlle!
E ‘ntanto la TV c’jha piato spizzico a faje le Dirette!
La regista romana di origini umbre chiude la sua trilogia cinematografica con la Santa di Assisi, una donna che lotta per ottenere quello che vuole e rompe gli schemi dellโepoca.
La storia di una ragazza che ha rivoluzionato il mondo. La storia di una ragazza che รจ diventata santa. Susanna Nicchiarelli, romana di nascita ma umbra di origine,ย ha portato sullo schermo la vita della Santa dโAssisi con il film Chiara.
La pellicola โ la quinta della regista โ conclude una trilogia dedicata a tre donne ยซdisturbantiยป, come lei stessa le definisce; tre donne legate a degli uomini dai quali faticano a emanciparsi: Nico (vero nome di Christa Pรคffgen ex musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground), Eleanor Marx (figlia di Karl Marx), e appunto Chiara – lโeccellenza femminile piรน importante dellโUmbria โ legata a Francesco.
Non potendo intervistare Chiara (per ovvie ragioni), ho parlato di lei con Susanna, che nello scrivere la sceneggiatura lโha studiata e scoperta in ogni suo aspetto. Il film racconta la storia di una diciottenne ribelle che lascia la famiglia per unirsi al suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre, non si piegherร alla violenza dei famigliari, e si opporrร persino al Papa: lotterร con tutto il suo carisma per sรฉ e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertร .
Susanna Nicchiarelli. Foto di Matteo Vieille
Susanna, come prima domanda le chiedo: qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
Mio padre รจ originario di Tavernelle. Io torno spesso in Umbria, ho una casa e sono molto legata a questa terra. Ho un ottimo rapporto anche con tutta la rete dei cinema e dei festival umbri. Spesso li sento, quando sono nei paraggi passo a trovarli e presento i miei film; รจ una realtร molto bella, con persone che amano veramente il cinema.
In Umbria โ a Bevagna – ha girato anche alcune scene del suo ultimo film โChiaraโโฆ
Nella piazza di Bevagna รจ ambientata la scena in cui le donne vengono chiamate da Chiara. Il resto del film, per motivi scenici, รจ stato girato a Tuscania: lรฌ si รจ potuto ricreare il paesaggio medioevale e le chiese pre-francescane. Ad Assisi tutto questo non era possibile.
โChiaraโ fa parte di una trilogia di donne da lei raccontate โ insieme a โNico 1988โ e a โMiss Marxโ – che si scontrano con gli uomini che hanno nelle loro vite: ce la fanno veramente a staccarsi da loro?
Piรน che emanciparsi, rivendicano un posto in una societร di uomini. Tutti e tre i film raccontano il loro rapporto con loro: Nico con il figlio, Miss Marx con il padre e il marito e Chiara con Francesco e il Papa. Quello di Chiara รจ forse il rapporto piรน politico con un potere maschile.
“Chiara”. Foto by Emanuela Scarpa. Vivo film, Tarantula
ร una donna che ha saputo portare avanti le sue idee e ha sempre ragionato con la propria testa, non cosรฌ scontato nel 1200โฆ
Lei, come Francesco, vuole restare dentro la Chiesa, quindi modula la sua battaglia in modo da poter fare ciรฒ, ma allo stesso tempo cambiare le cose. Il centro della loro lotta รจ la povertร , e Chiara riesce nel suo obiettivo, creando un ordine di donne povere: una cosa senza precedenti. Quello che ottiene รจ molto importante dal punto di vista simbolico, perchรฉ fino ad allora gli ordini femminili erano protetti e dovevano avere possedimenti; i monasteri erano luoghi di ricchezza e gerarchizzati, lei invece fa nascere un ordine dove tutte sono uguali e ugualmente povere. Per arrivare a questo perรฒ รจ costretta ad accettare la clausura che lei non voleva.
Si รจ fatta unโidea del rapporto che cโera tra Chiara e Francesco?
Trovo che sia stato un rapporto molto femminile. Lui a un certo punto รจ costretto ad abbandonarla perchรฉ non puรฒ creare un ordine misto, ma poi torna a morire fra le sue braccia. Cโรจ stata sempre una forte dipendenza di Francesco nei confronti di Chiara, perchรฉ lei era solida. Una soliditร che si manifesta anche nella comunitร che costruisce, che รจ molto unita e compatta, a differenza di quella dei francescani che si falda. Vivono due sviluppi diversi di una stessa idea.
“Chiara”. Foto by Emanuela Scarpa. Vivo film, Tarantula
Che penserebbe dellโItalia del 2023?
Chiara sarebbe sicuramente orgogliosa della posizione che hanno conquistato le donne nella societร di oggi, anche se cโรจ ancora tanta strada da percorrere. Lei chiedeva semplicemente una paritร , di poter fare quello che era concesso a Francesco, indipendentemente dal suo essere donna. Era una richiesta molto semplice, a tal punto da essere spiazzante. Sicuramente perรฒ, lโabbondanza e il consumismo sarebbero le prime cose che criticherebbe, sia lei sia Francesco. Cosรฌ come il nostro rapporto con il denaro, con la ricchezza e con il superfluo: loro hanno dimostrato come si puรฒ andare allโessenziale e si puรฒ aiutare lโaltro, il diverso. Francesco รจ stato il primo a parlare di un rapporto inclusivo e di ascolto con le altre culture, di confrontarsi con lo straniero non per convertirlo, ma per un dialogo e uno scambio di idee. E anche Chiara era in quella linea. Cโรจ ancora tanta strada da fare per le battaglie che hanno iniziato a combattere loro.
Per certi versi sembra che dal 1200 non sia passato troppo tempo, anche per quanto riguarda lโimmagine della donnaโฆ
Ancora oggi nel cinema, nella televisione, nella pubblicitร e nella societร lโimmagine della donna che viene promossa รจ unโimmagine che non deve disturbare. Quando diventa disturbante, quando rompe gli schemi, viene accettata con fatica. Penso ad esempio alle donne che non vogliono figli. Chiara, come Eleanor Marx e Nico sono figure femminili disturbanti anche per il femminismo, perchรฉ hanno difficoltร a staccarsi dagli uomini e quindi ci costringono a uno sguardo critico anche sullo stesso processo di emancipazione. Posso dire che non sono certo film celebrativi, anzi sono molto problematici.
Ha in programma altre pellicole che raccontano figure femminili?
Essendo una donna รจ ovvio che quando scrivo le sceneggiature i miei occhi e il mio punto di vista sul mondo ci sono e ci saranno sempre, ora perรฒ mi voglio dedicare a qualcosa di diverso. Con loro credo di aver chiuso un discorso. Magari piรน avanti chissร .
“Miss Marx” by Emanuela Scarpa – Vivo film, Tarantula
In โChiaraโ si parla in dialetto, come mai questa scelta?
Ho voluto tantissimo il dialetto per rendere i personaggi piรน reali. Tante volte nei film ambientati nel passato, gli attori parlano un italiano molto forbito, che perรฒ non รจ veritiero. In Chiara si parla un codice molto simile a quello usato da Francesco nel Cantico delle Creature. Lโelemento linguistico fondamentale della rivoluzione francescana e per me era importante che fosse rispettato.
Con Marco Bellocchio ha scritto il film โRapitoโ: aveva giร scritto qualcosa con lui? Comโรจ andata?
Lo conoscevo, ma non avevo mai lavorato con lui. Mi sono molto divertita perchรฉ รจ stato un lavoro di ricerca ed รจ stato bellissimo poter entrare nella testa di Marco e scrivere il film che lui si immaginava. Ho imparato tantissimo.
Ha vinto un David di Donatello come sceneggiatrice per โNicoโ e un Nastro dโArgento sempre come sceneggiatrice per โRapidoโ: due premi molto importanti. Di quale รจ piรน orgogliosa?
Il David per Nico รจ stato un riconoscimento molto importante. ร una sceneggiatura poco tradizionale che ho scritto da sola, ci tengo particolarmente.
“Nico, 1988”. Foto by Dominique Houcmant
Quali sono i suoi progetti futuri?ย
Sto lavorando a una serie che andrร in onda su Rai Uno. Racconta la storia di alcuni bambini che aiutano i partigiani in montagna. Lโho girata questa estate in Val di Susa, e posso dire che la montagna non fa per me โ sono piรน tipo da campagna (ride). ร stata comunque una bellissima esperienza: girare in quei paesaggi รจ difficile ma molto affascinante, cosรฌ come lo รจ stato raccontare la Resistenza.
Per concludere, come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Diviso in quattro atti che ricalcano le fasi della vita umana โ nascita, realizzazione, relazione e decadenza – Storie Ombra รจ lโopera prima di Elisa Manenti, autrice umbra che esordisce con una storia allegorica e visionaria per interpretare e raccontare nientemeno che la vita.
Elisa nasce nella periferia di Foligno sul volgere degli anni Ottanta e nei personaggi di Storie Ombra inocula le controverse emozioni – le tensioni, le insicurezze, le paure, le scelte, le gioie โ con cui non solo la sua generazione, ma anche lโuomo contemporaneo si trova a fare i conti, personificandole. In questo modo, ha potuto finalmente creare un dialogo con quei sentimenti che, pur facendo parte della condizione umana, spesso rimangono incomprensibili.
A ben vedere, รจ il titolo stesso dellโopera a sintetizzare lโoperazione. ยซPer spiegare Storie Ombra bisogna partire proprio dal titolo, anche perchรฉ รจ collegato a un aneddoto curioso.ยป spiega Elisa ยซQuando ero una ragazzina, a SantโEraclio, frazione di Foligno in cui sono nata e cresciuta, viveva un personaggio un poโ bizzarro. Uno di quelli che tutti i paesi hanno, in un modo o nellโaltro. Lui camminava trascinandosi dietro un carretto pieno di ferraglia e parlava con la sua ombra (con il maltempo parlava con le strisce pedonali, ma questa รจ unโaltra storia!). Ovviamente noi lo prendevamo in giro – la lapidaria crudeltร dei bambini nei confronti della diversitร รจ nota a tutti – ma mi รจ rimasta in testa questโimmagine: il confronto con la proiezione di sรฉ, proiezione che assume forme sempre diverse. Un poโ come i personaggi dei miei racconti, tutti differenti, alcuni piรน umani di altri nelle sembianze, ma tutti frutto di una luce creatrice, che ho identificato nel โsentireโ, ovvero il percepire inteso come approccio conoscitivo al mondo. Una modalitร sconosciuta allโIntelligenza Artificiale.ยป
ร proprio allโIA che, negli intenti, รจ provocatoriamente destinato Storie Ombra. Un piccolo manuale attraverso il quale lโIntelligenza Artificiale potrebbe riuscire a interpretarci come esseri umani, carpendo la nostra essenza piรน pura e scavalcando le sovrastrutture che noi stessi creiamo attraverso i milioni di domande che le poniamo. Proprio per questo, il libro si conclude con una conversione parziale del racconto in codice binario: un vero e proprio atto di cortesia nei confronti dellโIA, fatto utilizzando un linguaggio piรน conforme alle sue caratteristiche, per avvicinarci umanamente al nostro interlocutore.
Purtroppo perรฒ รจ la modalitร a restare, per lโIA, inintelligibile: ยซVisto che allโIA non interessa โconoscerciโ, perlomeno non in questi termini, Storie Ombra รจ in realtร destinato a tutti noi, che talvolta siamo reduci dalla nostra umanitร .ยป chiarisce Elisa. E aggiunge: ยซIo, come tante altre persone, trascorro in media un paio di ore al giorno a cercare nel web cosa voglio acquistare, cosa voglio cucinare, cosa voglio conoscere, e cosรฌ via; quotidianamente faccio ricerche che mi danno un risultato immediato, e non sento mai il bisogno di dire โgrazieโ. Questo processo, a lungo andare, potrebbe mutare il nostro modo di interagire, anche tra noi umani. Viviamo in un tempo veloce nel quale tutto diventa immediato, schematico, privo di convenevoli o abbellimenti lessicali, quali una battuta o una divagazione sul tempo che faยป. A rendere la nostra condizione unica รจ dunque lโempatia, che sembra essere cominciata a svanire giร da prima dellโavvento dellโIA. Dunque, nonostante al momento le potenzialitร dellโIA e i suoi usi siano molto dibattuti, prima di pensare a scenari apocalittici dobbiamo prendere coscienza di quale sia davvero la causa di questi tempi sempre piรน disumanizzati.
ยซNon sono unโesperta nel campo dellโIA e molto umilmente penso che quello che potremmo fare in qualitร di umani, รจ non sentire lโesigenza di metterci in competizione con essa. LโIA รจ un agente che, in un ambiente regolare, tramite un sistema di filtraggio di informazioni, puรฒ prevedere alcune cose.ยป aggiunge Elisa. ยซDa persona comune che fa quotidianamente ricerche nel web, al massimo posso cercare di capire questi meccanismi e avere delle accortezze – come per esempio il controllo delle fonti dโinformazione utilizzate dallโIA per elaborare la sua previsione o raccomandazione โ ma, piuttosto che avere la presunzione di voler arginare questo avanzamento tecnologico, quello che mi sta a cuore รจ che noi esseri umani, dotati di una spiccata capacitร di ricerca di ciรฒ che reputiamo โveroโ basata sulla conoscenzaesperienziale ed emotiva della realtร , rimaniamo tali.ยป
Viene da chiedersi se la contingenza – il fatto di non essere una nativa digitale, di essere figlia degli anni dโoro, di essere cresciuta in una regione come lโUmbria che ancora oggi conserva dei tratti piuttosto lontani dellโimmagine quasi futuristica evocata dallโIA โ abbia in qualche modo influenzato il modo in cui lโautrice di Storie Ombra abbia interpretato questa trasformazione senza precedenti della societร e delle relazioni umane.
ยซSicuramente la mia percezione della realtร รจ diversa da quella dei nativi digitali.ยป ammette Elisa. ยซAd oggi non saprei dire se รจ un bene o un male, ma posso assicurare che mi reputo molto fortunata di aver vissuto la maggior parte della mia vita a contatto con delle tradizioni che facevano da collante tra le persone senza il bisogno della fibra. Non sono una nostalgica – ci si evolve ed รจ giusto cosรฌ – e i giovani di oggi avranno una percezione diversa dalla mia ma, altrettanto valevole. Quello che conta รจ, a mio avviso, che la gentilezza sia il vero trait dโunion tra le relazioni, indipendentemente dallโetร che si ha e dalle modalitร con cui i rapporti si creano. Magari ho una visione un poโ troppo romantica, capisco che in una societร di massa come la nostra, il successo sembri essere lโunico modo per far vedere al mondo che si esiste, ma poi รจ il perseverare nella gentilezza ciรฒ che rende le relazioni realmente umane e libere. E per gentilezza non intendo il galateo o porgere lโaltra guancia, intendo basare un rapporto sul riconoscersi e il riconoscere.ยป
Storie Ombra, preordinabile su Bookabook, sarร consegnato ai lettori nel corso di giugno 2024.