Con grande afflusso di pubblico ha inaugurato il 26 marzo a Palazzo Sorbello una mostra interessante e divertente โA tavola nel Settecento. Dai palazzi alle osterieโ.
La tavola piรน di ogni altro รจ il luogo che racconta la convivialitร e testimonia gli usi e i costumi di unโepoca e di una classe sociale. Con finezza e cura il percorso espositivo, che rimarrร visitabile per tutto il prossimo anno, accompagna il visitatore a scoprire la tavola dei Bourbon di Sorbello che, anche se in misura ridotta, come quella dei grandi sovrani, diviene il teatro dove celebrare la propria grandezza e la propria nobiltร .
La mostra. Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello
Il percorso espositivo conduce il visitatore indietro nel tempo e lo fa sedere a tavole imbandite di cibi prelibati da gustare su piatti raffinati ed eleganti e gli fa scoprire i nuovi servizi atti a contenere le gustose ed esotiche bevande introdotte in Europa durante il Secolo dei Lumi. Di grande impatto senzโaltro il servizio cinese del periodo Qialong con lo stemma araldico della famiglia, i decoratissimi servizi da tea, ma soprattutto il servizio da tavola Ginori ordinato da Ugolino Bourbon di Sorbello tra il 1793 e il 1795 e che originariamente doveva ammontare a ben 456 pezzi. Questโultimo, realizzato probabilmente su disegni dello stesso Ugolino, nelle fogge particolari rappresenta un unicum nella produzione della fabbrica di Doccia e racconta il rinnovato amore per gli studi archeologici del periodo neoclassico tanto da essere voluto come piรน esemplificativo di altri nel 2002 nella grande mostra Il Neoclassicismo in Italiaย tenutasi sotto lโalto patronato del Presidente della Repubblica a Palazzo Reale di Milano.
Foto by Fondazione Ranieri di Sorbello
Il servizio oggi si puรฒ ammirare in una mise en place alla francese che a partire dal Seicento diventa dโobbligo per le sontuose tavole della ricca nobiltร e dove i commensali si servivano da soli a seconda dei loro gusti, senza necessariamente rispettare un ordine nelle portate. La mostra, corredata di un piacevolissimo catalogo ricco di immagini, verrร inserita nel percorso di visita del Palazzo, ma potrร essere visitata anche a parte.
Fondazione Ranieri di Sorbello, Piazza Piccinino 9
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.30 oppure allโinterno della visita guidata della Casa Museo alle ore 10.30, 11.30, 12.30, 16.00 e 17.00
Lโart player umbro Massimiliano MaMo Donnari si sta accingendo verso il termine della sua prima, ma giร memorabile, personale britannica. Per il gran finale ha deciso di regalare al suo pubblico unโultima emozionante esperienza.
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Paolo Taticchi, MaMo e Francesco Bongarrร
Ospite dellโIstituto Italiano di Cultura a Londra e del neo direttore Dott. Francesco Bongarrร โ alla presenza del Prof. Paolo Taticchi (UCL London) e di una selezionata platea di diplomatici, business man e stampa – lunedรฌ 25 marzo MaMo ha incantato il pubblico con due apicali opere: Il Perugino e Fashion Queen: saggiamente descritte – quasi recitate – come solo lโartista umbro sa fare, con aplomb e ironia, anche nei fastosi saloni accademici.
La sua arte, nata sette anni fa, lo ha giร portato in giro per il mondo, anche grazie alla sua fervida produzione artistica: ora non resta che attendere un nuovo progetto internazionale.
Lโevento รจ stato reso possibile grazie al patrocinio di Comune di Perugia, Regione Umbria e Universitร per Stranieri di Perugia, oltre che agli sponsor Birra Flea e Mauro Benedetti spa.
Dal 21 marzo 2024 su tutti i digital store, il pezzo scritto da Giorgia Bazzanti e Michele Monina. Un progetto sostenuto da Anatomia Femminile.
Rossa come le streghe รจ il nuovo singolo di Giorgia Bazzanti che nasce con la collaborazione e partecipazione di Michele Monina, noto critico musicale, scrittore, autore tv.
Una canzone arrangiata e prodotta da Gae Capitano – uno degli autori musicali italiani piรน stimati e premiati, arrangiatore, compositore, produttore – in coproduzione con il G StudioLab, di cui la cantautrice e perfomer รจ fondatrice e direttrice.
Giorgia Bazzanti torna a cantare un soggetto femminile imprevisto con ancor piรน immediatezza e lo fa con una canzone-manifesto scritta insieme a Michele Monina, prendendo le distanze da convenzioni e luoghi comuni, affermando unโidentitร oltre stereotipi e pregiudizi, con uno sguardo al passato e una visione lucida su temi attuali.
Tra atmosfere magiche, misteriose e altrettanto chiare e definite, la donna-strega diviene un simbolo moderno e contemporaneo di emancipazione, libertร , indipendenza. Una figura che, accesa dal colore che ben la rappresenta e piena di quel fascino che la porta a sfidare le convenzioni imposte, non aderisce forzatamente a canoni tradizionali ma, anzi, si apre alle diverse possibilitร del reale.
Un brano che si inserisce allโinterno della cultura del rispetto e della paritร , nutrendosi inoltre di un dialogo nuovo e necessario con lo sguardo e la parola maschile. Un elegante atto di ribellione che racchiude un modo ancor piรน umano, coraggioso, libero e consapevole di vivere i pensieri, il linguaggio, il corpo, i sentimenti.
Appuntamento sabato 23 marzo alle 10.30 alla Sala Petrucci del Palazzo comunale di Spello.
Proseguono le iniziative legate a Benvenuto Crispoldi. Tra arte e rivoluzione da Spello allโEuropa. Un nostos attraverso i Comuni di Bastia Umbra, Foligno e Magione, progetto volto alla scoperta della poliedrica figura del pittore, scultore, erudito, politico e sindaco del Comune di Spello a cento anni dalla sua morte.
Nella Sala Petrucci del Palazzo comunale di Spello, il prossimo 23 marzo, si terrร infatti una giornata di studio dedicata a Crispoldi lโarcheologo. Coordinato dallo storico Stelvio Catena, il dibattito prenderร avvio alle 10.30 e vedrร intervenire Paola Romi, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, le archeologhe Sabina Guiducci e Elisa Marroni e Luigi Sensi dellโAccademia Fulginea. Porteranno i loro saluti anche il sindaco di Spello Moreno Landrini e lโassessora alla cultura di Spello Irene Falcinelli.
Crispoldi, prima che artista, politico e sindaco di Spello, fu un appassionato studioso della cittร che gli aveva dato i natali. Ne approfondรฌ la storia attraverso lโanalisi di documenti conservati presso lโarchivio storico del Comune e maturรฒ un grande interesse specie per periodo romano, quando la cittร di Spello diventรฒ municipio e fornรฌ truppe a Scipione nella Seconda Guerra Punica. Tale interesse รจ ben descritto anche nella mostra Benvenuto Crispoldi. Tra arte e rivoluzione allestita presso le sale espositive al secondo piano del palazzo comunale, visitabile fino al 20 aprile 2024.
Vi sono infatti esposti alcuni bozzetti realizzati dallโartista, raffiguranti lโevoluzione della cinta muraria della cittร , la planimetria della Spello romana e alcuni reperti architettonici dellโepoca.
Narni รจ il grazioso borgo che ha dato i natali al condottiero Gattamelata, che allโetร di quarantโanni e nel bel mezzo della sua professione nei campi di battaglia, desiderรฒ tanto prendere moglie e metter su famiglia.
LโUmbria รจ stata una regione ricca di condottieri, basti ricordare Braccio da Montone, Ascanio della Corgna, Baldo degli Ubaldi, Boldrino da Panicale, Bartolino da Terni, Bartolomeo dโAlviano.
I condottieri erano delle vere e proprie guide carismatiche, capi illuminati e talvolta feroci. Spesso guidati da sete di potere o dallโamor di patria erano tutti dotati di una prepotente forza suggestiva abbracciata a innegabili capacitร tattiche, strategiche e logistiche. I loro valori erano, inoltre, lโonestร , il coraggio, la forza e la fedeltร presso il proprio signore. Se chiudo gli occhi e provo a immaginare l’azione di un condottiero, altro non vedo che un campo di battaglia su cui spicca un uomo solo al comando padrone delle vite ai suoi ordini.
Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata
Erasmo da Narni detto il Gattamelata
Senza dubbio, uno dei condottieri e capitani di ventura umbri piรน famosi e piรน abili, fu Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata. Nato a Narni nel 1370 gli fu attribuito il nomignolo Gattamelata per ยซla dolcezza dei suoi modi insieme a grande astuzia e furberiaยป, come ricorda il biografo narnese Giovanni Eroli, ยซe pel suo parlare accorto e mite dolce e soaveยป. Si formรฒ alla scuola di Braccio da Montone e durante la sua intensa carriera di uomo dโarmi partecipรฒ a numerose e importanti azioni che lo videro protagonista soprattutto in Lombardia e in Veneto. Rimasto infermo nel 1440, si ritirรฒ a Padova dove morรฌ il 16 gennaio 1443. Trentatrรฉ anni prima si era sposato con Giacoma da Leonessa.
Sentimenti contrastanti
Leggendo Erasmo Gattamelata da Narni โ Suoi monumenti e sua famiglia del biografo Giovanni Eroli, possiamo immergerci nei sentimenti e nellโatmosfera che spinsero il nostro condottiero a prendere moglie. Interessante la descrizione della sua fidanzata, i costumi per le nozze e tutto quanto ruotรฒ intorno al matrimonio. Nel capitolo II del suddetto libro, Giovanni Eroli descrive la vita del guerriero: ยซ…sempre agitata, tempestosa, piena di fatica, di disagi, di amarezze e doloriยป. Queste caratteristiche, associate alle vittorie e al guadagno economico, rallegrano e lusingano il condottiero, ma contemporaneamente hanno un risvolto negativo che cosรฌ viene descritto: ยซ…il continuo nutrirsi di odio e di sangue avvelena facilmente la contentezza dellโanimo suoยป.
Cosรฌ inizia a germogliare, nelle mente e nel cuore del Gattamelata, il bisogno di amare e di essere amato, la necessitร di avere un rapporto autentico e profondo. In lui si fa strada sempre piรน forte il bisogno di ricevere attenzione, cura e gentilezza, piรน in generale amore.
Ha desiderio di sperimentare lโopposto della battaglia, del sangue, della morte, ha voglia di coinvolgersi nei sentimenti di pace, serenitร e quiete. Scrive Eroli: ยซA niuno meglio che a lui conviensi una donna di cuor gentile, dilicato, sensibile, buonoยป.
Monumento equestre a Padova in bronzo raffigurante il condottiero
Il matrimonio
Questo bisogno si concretizzรฒ nel 1410, anno in cui il Gattamelata sposรฒGiacoma da Leonessa. Suggestiva la descrizione di quella comunanza di sentimenti che possiamo intendere come empatia, come capacitร di comprendere i processi psichici dell’altro: ยซAveva adescato una giovane avvenente ingegnosa, di gentile stirpe, fornita dโogni bel costume, nomata Giacoma di messer Antonio Bocarini Brunori da Leonessa. […] ella aveva quรฉ medesimi sentimenti di religione e di virtรน, che governavano lโanimo dellโamante, perciรฒ piacque a costui quale compagna, la desiderรฒ, la chiese e la ottenne facilmente. Stante la bellezza reciproca, lโindole e virtรน conforme, tutti presagiron felice questo nodo; e lo fu in realtร , perchรฉ un amore intimo animรฒ sempre e fiorรฌ loro vitaยป.
Il matrimonio fu celebrato in modo solenne, gli invitati, tutti di alto grado sociale, gareggiarono in magnificenze e lusso. Gli addobbi furono sfarzosi e i banchetti opulenti con tanto di paggi e menestrelli vari a far da cornice alla cerimonia. Giovanni Eroli descrive cosรฌ anche la partecipazione, discreta e di lato, del popolo: ยซAlle nozze dei Signori prendea volentieri parte anche il popolo, il quale dร suoi festosi plausi ed auguri traeva qualche guadagno o in doni di confetture o denaro, e talvolta divertivasi in pubblici spettacoli, come sarebbero giostre, corse, tornei, balli, commedie e che so ioยป.
Giacoma era meravigliosa ed emozionata nel ricevere da parenti e amici complimenti, auguri, dolci parole, fiori, doni, canti e suoni. Tutti gli invitati ยซbrillavano per fulgide gioie, per aurei vezzi, per abiti di broccato di tocca dโoro o di argento, o veramente di raso e velluto di colore vario garbatamente recamati a studio in oro argento e setaยป.
Un altro aspetto importante del matrimonio e in particolare per la sposa e per la casa dove entrava erano rappresentati dal corredo e dalla dote. Il Gattamelata ebbe ricco il primo ma misera la seconda quantificata in 500 ducati in oro. Questa era un poโ la regola del tempo, dove conveniva mantenere una dote povera per non impoverire la famiglia. ยซDa due belli robusti virtuosi giovani, caldissimi dโamoreยป, narra il biografo ยซnon potean nascere che figli belli vigorosi e buoni. In fatti al Gattamelata ne vennero da Giocoma sei, lโuno piรน bello e virtuoso dellโaltro, cioรจ un maschio e cinque femmineยป. Verrebbe da dire che tutti vissero felici e contenti; e cosรฌ fu!
Due artisti del calibro dello scultore Donatello e del pittore Giorgione ci hanno lasciato due opere di immenso valore raffiguranti Il Gattamelata. In piazza del Santo a Padova รจ posto un monumento equestre in bronzo raffigurante il condottiero, mentre presso il museo degli Uffizi a Firenze รจ presente Ritratto di guerrierio con scuderio.
Veduta di Narni
Narni: brevi cenni storici
Intorno al 300 a.C., lโantica Nequinum degli Umbri fu conquistata dai Romani che ne fecero, col tempo, un importante Municipio con il nome di Narnia. In latino nequeo significava non posso e per i Romani ciรฒ era di cattivo auspicio, e cosรฌ fu cambiato il nome anche per la presenza del fiume Nera, Nar (in latino), Nahar (in antico umbro).
Dopo un periodo turbolento dellโAlto Medioevo, la cittร , nellโXI secolo, visse un periodo di potenza e ricchezza fino a quando non fu sottomessa nel 1174 da Federico Barbarossa. Nei secoli successivi Narni รจ protagonista di turbolente vicende che videro protagonisti anche il Ducato di Spoleto, il cardinale Albornoz, il re di Sicilia Ladislao e Carlo V. Lโinstabilitร durerร fino al XVII secolo quando entrรฒ a far parte dello Stato Pontificio sotto il cui dominio, salvo la parentesi napoleonica, rimase fino al 2 ottobre del 1860, giorno dellโannessione al Regno di Vittorio Emanuele II.
Narni sotterranea
Perchรฉ visitare Narni
Narni conserva un ricchissimo patrimonio accumulato in secoli e secoli di storia. La sua posizione, strategica nei secoli passati per la buona navigabilitร del fiume Nera, la rende oggi un poโ fuori mano, ma nonostante ciรฒ รจ un borgo umbro tutto da scoprire. Dellโepoca romana rimangono il grandioso ponte di Augusto, il ponte Cardona e lโacquedotto della Formina.
Del periodo medievale abbiamo la cattedrale di San Giovenale, le chiese di San Domenico e di Santa Maria Impensole. Interessanti anche le chiese di SantโAgostino e di San Francesco. Una delle piazze piรน belle dellโUmbria la troviamo proprio a Narni ed รจ la piazza dei Priori: situata nella parte piรน alta della cittร , รจ incantevole con il suo palazzo dei Priori, la torre civica con la loggia del banditore e il Palazzo del Podestร . Oltre che in superficie la cittร riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo con il percorso della Narni sotterranea, un insieme di ipogei, scoperti soltanto recentemente, come acquedotti, cisterne, cunicoli e anche una sala delle torture risalente al periodo dellโInquisizione. Da non dimenticare, per le buone forchette, che Narni si trova nel cuore della zona del tartufo nero.
Dal 22 al 24 marzo scrittura, poesia, fantasia, musica, cibo, disagio e sogno. Ospiti Andrea Antoni, Massimo Gerardo Carrese, Francesca Grazioli, Enrico Merlin, Francesco Tormen, Ida Travi e Stefano Valenti.
Arriva a Perugia, dal 22 al 24 marzo, la sesta edizione di Che cosโeฬ La Cultura, rassegna promossa dalla casa editrice il Saggiatore per indagare i molteplici aspetti che compongono la cultura e che costituiscono, nella loro globalitaฬ, un laboratorio di idee, in un approccio multidisciplinare che va dalla letteratura alla poesia, dallโarte alle tecnologie, dallโantropologia allo spettacolo, dalla storia alla filosofia, dalla contemporaneitaฬ al futuro. Nato nel 2016 a Milano per celebrare la pubblicazione del millesimo volume della storica collana La Cultura, dal 2019 il festival del Saggiatore รจ diventato itinerante e ora fa tappa nel capoluogo umbro: protagoniste le tre librerie indipendenti di Perugia โ Edicola 518, Mannaggia, POPUP โ che nei tre giorni del festival ospiteranno le presentazioni e gli incontri con gli autori.
Enrico Merlin
Il programma
Che cosโeฬ la Musica? Che cosโeฬ la Fantasia? Che cosโeฬ il Disagio? Che cosโeฬ il Sogno? Che cosโeฬ la Scrittura? Che cosโeฬ la Poesia? Che cosโeฬ il Cibo?
Si comincia venerdiฬ 22 marzo alle 18.30, a Mannaggia in via Cartolari, con il fantasiologo Massimo Gerardo Carrese e il suo Il grande libro della fantasia, viaggio alla scoperta dei segreti e le differenze che intercorrono tra fantasia, immaginazione e creativitaฬ. A seguire, alle 20.30, ci si sposterร in piazza Birago, a POPUP, per l’incontro con Andrea Antoni โ ideatore del progetto instagram Cose Brutte Impaginate Belle โ e la sua Teoria del disagio contemporaneo, a cui seguirร uno โspuntino disagiatoโ.
Francesco Tormen
Sabato 23 marzo, alle 17, alla Biblioteca degli Arconi Stefano Valenti, in dialogo con Giovanni Dozzini, parlerร del suo libro Cronache della sesta estizione, interrogandosi sul senso ultimo del gesto piuฬ rivoluzionario, immaginifico e pericoloso di ogni altro: scrivere. Alle 18.30 poesia a Edicola 518, in via SantโErcolano, con la poetessa Ida Travi che presenterร la sua ultima raccolta I Tolki; alle 20.30 a POPUP focus su allevamenti intensivi, carni sintetiche e il futuro del mondo con Capitalismo carnivoro, di Francesca Grazioli, che ne parlerร con Mariano Pauselli, dell’Universitaฬ degli Studi di Perugia. L’incontro sarร accompagnato da un’aperitivo vegetariano a cura del progetto COOKISM โ Autismo in cucina.
Infine domenica 24 marzo, alle 19, al T-Trane Record Store di borgo XX Giugno Francesco Tormen racconterร lโarte dellโonironautica, del viaggio cosciente nel mondo dei sogni, a partire dal suo libro Con gli occhi aperti. Che cosโeฬ La Cultura si concluderร in musica dalle 21 a Edicola, con la presentazione del libro 1000 dischi per un secolo dello storico della musica, divulgatore, compositore e chitarrista Enrico Merlin, in dialogo con Fabrizio Fofoย Croce.
La sessantasettesima edizione del Festival dei Due Mondi si terrร a Spoleto da venerdรฌ 28 giugno a domenica 14 luglio 2024. Il Festival di arti performative piรน antico dโItalia presenta in 17 giorni e 20 sedi piรน di 60 spettacoli tra opera, musica, danza e teatro, performance e installazioni artistiche, coinvolgendo 30 compagnie internazionali per un totale di oltre 600 artisti provenienti da 20 paesi.
La direttrice artistica Monique Veaute prosegue il percorso tracciato in questi anni allโinsegna del dialogo interdisciplinare, mettendo il pubblico di fronte a stimoli sempre nuovi grazie alla creativitร dei migliori artisti della scena contemporanea. ร il mito a guidare la riflessione di questa edizione, come espressione del complesso rapporto tra gli individui e la societร , elemento fondante della civiltร occidentale. ยซLa cittร e il Festival, un connubio imprescindibile per gli artisti di tutto il mondo, quelli che su questo palcoscenico si sono esibiti in passato, e quelli del nostro tempo, che a Spoleto giungono, o tornano, con il loro immaginario nutrito di creativitร , di eticitร , di speranza, di volontร di trasformazioneยป dice Monique Veaute ยซil Festival non รจ solo una vetrina di grandi nomi ma un laboratorio in cui crescono idee, sinergie, collaborazioni, progetti artistici. Per questa ragione guardo ai talenti giovani tanto quanto alle proposte originali e ai nuovi mezzi espressiviยป.
Il Festival sโinaugura venerdรฌ 28 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti con un nuovo allestimento di Ariadne auf Naxos, opera in un atto preceduta dalla suite dal Borghese Gentiluomo sempre di Richard Strauss come prologo. Lโesecuzione musicale รจ affidata alla Budapest Festival Orchestra diretta da Ivรกn Fischer che ne cura la regia con Chiara DโAnna.
Al titolo di apertura si aggiunge una seconda produzione dโopera: Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck con la regia di Damiano Michieletto e lโOrchestra Nazionale di Santa Cecilia. Il mito di Baรนbo ispira la regista francese Jeanne Candel, e il tema attraversa i concerti di mezzogiorno con artisti quali JACK Quartet, La Lira di Orfeo, i musicisti della Budapest Festival Orchestra e lโOrchestra da Camera di Perugia. Alessandro Baricco presenta in prima assoluta la sua Breve ed eretica Storia della Musica classica. Torna a Spoleto Barbara Hannigan alla testa dellโOrchestra Nazionale di Santa Cecilia nel concerto finale e come interprete in un concerto con grandi star della musica jazz e contemporanea. Grande attenzione รจ riservata alle altre musiche: arriva in esclusiva in Italia Daniel Lopatin, conosciuto come Oneohtrix Point Never, tra i piรน influenti nomi dellโelettronica internazionale. La voce suadente di Lizz Wright segna un appuntamento imperdibile con la musica afro-americana.
La danza irrompe con la star mondiale Friedemann Vogel, una nuova creazione di Wayne McGregor, una grande produzione in Piazza Duomo di Yoann Bourgeois, con le musiche dal vivo di Hania Rani, e ancora con Mehdi Kerkouche. Una nuova e potente esperienza immersiva รจ firmata dal duo Adrien M & Claire B.
Per il teatro รจ ospite dโeccezione Isabelle Adjani, che dร voce ai testi di giganti della letteratura francese e italiana. Lโattenzione verso i giovani drammaturghi riporta il regista Antonio Latella a lavorare con gli allievi dellโAccademia Nazionale dโArte Drammatica Silvio dโAmico per quattro nuovi spettacoli. ร atteso il ritorno di Davide Enia con un ritratto della sua Palermo. La compagnia #SIneNOmine presenta il nuovo spettacolo nato dal laboratorio nella Casa di Reclusione di Spoleto. Leonardo Lidi conclude il suo progetto ฤechov con Il giardino dei ciliegi e torna il regista umbro Liv Ferracchiati con La morte a Venezia.
Tanti gli appuntamenti dedicati alla cittร , tra spettacoli gratuiti e iniziative per tutta la famiglia. I danzatori della compagnia Il Posto trasformano in palcoscenico le superfici verticali dei palazzi della cittร . La musica รจ un gioco da ragazzi รจ il progetto didattico per i bambini delle scuole primarie che porta a esplorare in anteprima alcuni capolavori della musica presenti nel cartellone, con attivitร in classe e a teatro. Torna come anteprima lo spettacolo di Luca Marinelli Una relazione per unโaccademia, andato in scena con grande successo nella scorsa edizione.
Festival dei Due Mondi – Spoleto
Il manifesto
Lโartista Chiara Camoni firma il manifesto ufficiale della sessantasettesima edizione. Lโopera Burning Sister nasce su una piccola isola greca dove lโartista ha trascorso un periodo in residenza. ยซLa striscia di Gaza, oggi. La guerra civile in Sudan. I barconi dei migranti. Il riscaldamento globale, i grandi roghi. Tutto questo accade mentre io guardo la luce che filtra nellโacqua del mare di Thassos che sembra fatto di vetro. Qui la Bellezza punta a diventare Perfezione e oggi diventa quasi imbarazzante, insostenibileยป dice lโartista. ยซPer giorni e giorni ho raccolto fiori, foglie, semi e alghe. Le ho infilate in lunghe collane, che tutte insieme hanno dato forma a una figura misteriosa. Lโultima sera, in un tramonto mozzafiato, le abbiamo dato fuoco. La Burning Sister non si sacrifica nel fuoco, ma al contrario trova la sua massima realizzazione nel fuoco stesso. Nellโattimo della distruzione, raggiunge la sua forma. In questa coesistenza di opposti, di contraddizioni, spesso si collocano le mie opere. Belle e terribili allo stesso tempoยป.
Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il piรน importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 cittร saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi e modalitร di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).
Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi piรน importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Unโesclusiva opportunitร di scoprire unโItalia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi cittร ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. ร questa la missione del FAI: curare il patrimonio raccontandolo, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante lโanno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concretoche si fonda sulla partecipazionedi centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perchรฉ appartiene a tutti.
Tuoro sul Trasimeno (PG), Castello di Montegualandro
Le parole del Presidente del Fondo per lโAmbiente Italiano Marco Magnifico in occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera: โRaccontare il patrimonio culturale per educare la collettivitร a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessitร nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza a una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI -, che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicitร e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne รจ ora aggiunto un altro: quello della fisicitร e del ruolo che essa ha per un vero apprendimentoโ.
Perugia, Palazzo Graziani
Ecco alcune delle aperture piรน interessanti in Umbria:
PERUGIA
Salone Brugnoli di Palazzo Graziani
Attuale sede della Fondazione Perugia, Palazzo Graziani sorge in corso Vannucci, la via principale del centro storico di Perugia. Costruito in etร medievale, fu sottoposto a interventi nel corso dei secoli che ne hanno modificato e ampliato la struttura. Il palazzo รจ citato ne Il conte di Montecristo di A. Dumas, dove si descrive il soggiorno di Edmond Dantรจs allโHotel Posta che in quel periodo qui aveva la sua sede. Nel 1895 Annibale Brugnoli vi realizzรฒ quattro grandi quadri a olio sulle pareti e quattro grandi dipinti murali sulla volta di quello che successivamente venne chiamato Salone del Brugnoli, ancora oggi la sala di maggior pregio dell’intero complesso. Abitualmente non accessibile al pubblico, la Fondazione Perugia ne ha gentilmente concesso l’apertura in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2024.
TUORO SUL TRASIMENO (PG)
Castello di Montegualandro
A circa 450 metri slm, il forte sorge all’estremo confine del territorio perugino dominante sulla strada che collegava Perugia ad Arezzo e Firenze e su tutta la piana aretina. L’origine della sua struttura, come testimonierebbe la famosa Stele del luogo (tuttora conservata al Museo Archeologico dell’Umbria a Perugia), viene fatta risalire agli Etruschi. Il primo vero signore del Castello fu perรฒ Andrea di Giacomo Montemelino, Potestร di Perugia, la cui omonima famiglia ne mantenne il dominio fino al 1678. In seguito, Papa Innocenzo XI mise in vendita la Contea di Monte Gualandro assieme al titolo che finรฌ nelle mani di Ruggiero Ranieri e dei suoi eredi che lo possedettero sino a pochi anni fa. Pur avendo subรฌto diverse rivisitazioni nel tempo, il castello conserva ancora la classica struttura circolare con mura alte e possenti di circa 8 metri, merlature, feritoie, un fossato che costituisce ancora la principale difesa da incursioni esterne, una splendida chiesa a una sola navata in arenaria e cotto, torrioni di avvistamento con strutture militari litiche e muri a scarpa, una prigione. Le modifiche apportate alla struttura – l’apertura di ampie finestre e la sostituzione del ponte levatoio con un grande portone in ferro โ ne hanno sancito la trasformazione da fortezza militare nella lussuosa residenza nobiliare che รจ oggi. Tutto il complesso รจ oggi di proprietร privata, perciรฒ di norma non visitabile all’interno, e grazie alle Giornate FAI si potrร eccezionalmente godere della splendida vista sul lago e sulla pianura toscana nonchรฉ di alcuni degli edifici interni che lo compongono.
Narni (TR), Villa Valli
NARNI (TR) Concerto della Fanfara dellโAccademia Navale nella Chiesa di San Domenico โ sabato POMERIGGIO Lโauditorium comunale Mauro Bortolotti รจ stato ricavato all’interno della ex chiesa domenicana di Santa Maria Maggiore, nel centro storico di Narni. La fase piรน antica della chiesa risale al VI-VII secolo ed รจ testimoniata dai resti di un mosaico bizantino ritrovato, mentre l’antica abside romanica in fondo alla navata centrale risale al 1200. La struttura attuale รจ frutto di un ampliamento iniziato intorno al 1300 che ne ha modificato notevolmente le dimensioni. Relegata per secoli a svariate destinazioni dโuso, solo alla fine degli anni Sessanta importanti interventi strutturali ne riconsentirono l’utilizzo, prima come sede del museo della cittร , poi come biblioteca comunale e infine dagli anni 2014-2015 come sede dellโauditorium. Nel corso del tempo gran parte degli arredi e delle decorazioni sono andati perduti; rimangono importanti testimonianze in loco e nel museo della cittร come l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli e alcuni affreschi, come una Madonna in trono col bambino, una crocifissione e la cosiddetta Capella della Genesi. In occasione delle Giornate FAI, l’auditorium ospiterร il concerto della Fanfara dell’Accademia Navale che si svolgerร alle ore 15.30 disabato 23 marzo, al termine del quale sarร possibile visitare lโex Chiesa di San Domenico. L’Accademia Navale, dalla sua inaugurazione nel 1881 ha istituito una piccola fanfara di ottoni, allo scopo di garantire l’addestramento alla marcia degli Allievi e rendere gli onori militari nelle visite ufficiali. Nel corso del secondo conflitto mondiale venne sciolta per poi ricostituirsi nel 1965 per iniziativa del Contrammiraglio Luigi Vivaldi. Attualmente la Fanfara รจ costituita da personale proveniente dai vari Conservatori e Licei Musicali italiani, consta di 20 elementi, ed รจ diretta dal 1ยฐ Luogotenente Franco Impalaโ.
Villa Valliย ย ย ย ย ย ย ย ย Edificata nel 1889 dalla famiglia Valli come residenza estiva, la villa รจ circondata da una magnifica lecceta. Si compone di una struttura principale di ispirazione neo cinquecentesca arricchita da un edificio di servizio con annessa cappella e da un elegante giardino con cedri del libano e palme. Durante il Novecento la numerosa famiglia Valli โ che conta imprenditori, militari ed esploratori – รจ protagonista della storia del territorio di Narni e della storia contemporanea internazionale. Occupata dai tedeschi nel 1943, fu salvata in extremis dall’ordine di minarla e farla esplodere. ร comunemente detta โIl Montiello”, poichรฉ sorge su uno sprone pianeggiante a mezza costa sul declivio settentrionale del Montiello. Il complesso si compone di un edificio padronale e di uno di servizio nonchรฉ di una torre colombaia nascosta in parte dalla vegetazione. Imponente edificio in stile eclettico, la villa padronale รจ ispirata alle architetture neo cinquecentesche. Le facciate presentano un ricco apparato decorativo in finto travertino su fondo rosato, mentre all’interno si possono ammirare alcune sale decorate con dipinti e stucchi colorati e un’imponente scala. Il giardino ha un gusto formale caratterizzato dal disegno della vasca centrale e del parterre erboso arricchito da cedri del Libano, palme, tassi e lecci. Il parco, invece, presenta un carattere decisamente piรน naturalistico e sfuma senza soluzione di continuitร verso i boschi circonstanti. In occasione delle Giornate FAI sarร possibile visitare questo luogo solitamente chiuso al pubblico.
ASSISI (PG) Monastero di San Pietroย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Situata ai margini del centro storico di Assisi, si erge trionfante l’Abbazia San Pietro: luogo meno conosciuto rispetto alle Basiliche di San Francesco e Santa Chiara, gode di una piazza che si affaccia sulla valle umbra in direzione di Perugia e ospita l’opera di Beverly Pepper Ascensione realizzata nel 2008 appositamente per la chiesa benedettina. Fondata tra la fine del X e l’inizio dell’XI sec. sopra un’antica necropoli romana, nel corso del XVII secolo le fabbriche monastiche furono interamente rinnovate, eliminando la quasi totalitร delle costruzioni piรน antiche e plasmando l’aspetto che conosciamo. Il monastero, soppresso prima dai Francesi nel 1799 e poi nel 1810, fu trasformato in ospedale civico per alcuni anni. La chiesa รจ stata restaurata nel 1954; nel 2000 l’abbazia รจ stata iscritta nella lista dei Patrimoni Unesco dell’Umanitร . L’interno รจ diviso in tre navate: quella centrale รจ molto alta, con travature lignee e senza finestre proprie, ed รจ illuminata dal rosone centrale. Le pareti sono state mese a nudo durante il restauro del 1954, che ha comportato anche l’abbattimento degli altari barocchi. A sinistra dell’abside sono presenti alcuni affreschi frammentari della metร del secolo XIII. Sulla testata del transetto sinistro nella cappella del Santissimo Sacramento si puรฒ ammirare un’Annunciazione, a destra una Madonna in Trono e sulla parete destra San Vittorino. L’apertura nelle Giornate FAI prevede la scoperta di alcuni ambienti interni ed esterni come la Cappella del Rosario, chiostro del XVII secolo con colonnato tuscanico, e la Cripta, che si estende al di sotto del monastero per tutta la sua ampiezza.
Assisi (PG), Monastero di San Pietro
ORVIETO (TR) Oratorio di San Giovanni decollato detto della Misericordia L’oratorio di San Giovanni decollato รจ parte integrante del complesso della Misericordia, costituito dalla chiesa di San Giovanni Battista e dalla chiesa di S. Agnese, mentre lโintero isolato era parte dell’antico palazzo della famiglia Caetani poi trasformato in monastero delle monache terziarie di S. Agnese. La riconversione in Oratorio avvenne nel 1495 con il Vescovo Della Rovere e nel 1556 venne istituita la Confraternita della Misericordia, di origine fiorentina. Suo fine principale era quello di offrire conforto ai carcerati e ai condannati a morte, trasportare gli infermi, raccogliere le elemosine, seppellire gli indigenti e conferire la dote alle fanciulle povere. L’esterno del complesso consta di un semplice portale in basaltina del XVI secolo con al centro la testa del Battista su un piatto e l’iscrizione Confraternitae Misericordiae. Esempio di architettura barocca, presenta un’aula rettangolare con volta a vela su pennacchi e lunette per le aperture, con affreschi del 1666 che raccontano le storie di San Giovanni, opera dell’artista aretino Salvi Castellucci, allievo di Piero da Cortona. Perimetralmente erano disposti i seggi in legno con uno schienale ligneo riccamente decorato datati 1554. Le sedute sono complete di inginocchiatoi, le decorazioni sono a grottesche di finissima fattura sormontate da una trabeazione con scritte che fanno riferimento alla condotta richiesta ai confratelli. L’altare รจ composto da una mensa con al centro una pala raffigurante la Pietร con San Francesco e Maria Maddalena. Chiuso al pubblico per un lungo periodo, ora, grazie all’interessamento dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi Todi Orvieto e dell’attuale parroco della Parrocchia di S. Andrea, sono possibili visite in occasioni speciali.
SPOLETO (PG) Basilica di San Gregorio Maggiore e leggenda del Ponte Sanguinario La Basilica venne eretta tra la fine dell’XI e il XII sec. sul luogo di una primitiva chiesa con annessa area cimiteriale, di cui rimane traccia in alcuni elementi come i capitelli della cripta. Lโedificio originario sarebbe sorto in onore dell’omonimo martire spoletino ad opera della pia vedova Abbondanza, che ne avrebbe raccolto il corpo. Sebbene sia stato piรน volte rimaneggiato nel corso del XVI e XVIII sec., presenta un aspetto assai simile a quello di altre chiese cittadine. La facciata รจ preceduta da un portico cinquecentesco ed รจ ornata da un bel portale del 1597. Sono di pieno Trecento, invece, i tre archi rincassati della parte superiore. Nel lato sinistro del portico si apre la Cappella degli Innocenti, decorata con scene che ricordano la storia della chiesa e di Santa Abbondanza, e il Martirio dei Santi gettati dal ponte Sanguinario. Sul fondo di una delle scene รจ rappresentata una bella immagine della cittร di Spoleto con tutti i suoi monumenti principali. Ciรฒ che resta del Ponte Sanguinario, di probabile epoca longobarda โ รจ citato da Paolo Diacono che ne ricorda lโutilizzo da parte di Liutprando -, risulta completamente interrato e si raggiunge attraverso una scala. La tradizione attribuisce diversi significati all’appellativo โsanguinarioโ, che potrebbe riferirsi al sangue dei martiri cristiani, le cui esecuzioni avvenivano in quel luogo, come era accaduto per il patrono di Spoleto, San Ponziano.
NOCERA UMBRA (PG) Lโantico borgo di Bagnara di Nocera Umbra e la sua sorgente Il piccolo borgo di Bagnara รจ immerso in un ambiente naturale ai piedi del monte Pennino, nei pressi delle sorgenti del fiume Topino che sgorga dal monte Pennino e trasporta la sua acqua fino a Perugia e che Dante cantรฒ nel noto passo del Paradiso (XI) glorificando la vita di S. Francesco. Alle pendici di queste sorgenti sostรฒ infatti San Francesco che, giร malato, venne trasportato da Bagnara ad Assisi da una delegazione di cavalieri passando per Satriano; il viaggio viene oggi ricordato come โcavalcata di Satrianoโ e si celebra ogni anno ai primi di settembre. Nel territorio di Bagnara troviamo l’importante Chiesa di S. Egidio risalente al XIII secolo, inserita nell’elenco degli edifici monumentali. La chiesa รจ citata per la prima volta in un documento del 1333, e conserva al suo interno un fonte battesimale del 1574 donato dall’Universitร degli uomini di Bagnara, alcuni resti di affreschi votivi del XV e XVI secolo, tre altari appartenenti alle confraternite allora esistenti e un bellissimo organo del 1800. La sua origine trecentesca รจ dimostrata dallo stile ogivale francescano, con tetto nudo sostenuto da quattro archi a sesto acuto. Si visiterร inoltre la sede della Comunanza agraria, con al suo interno un’aula didattica per lo studio di antichi documenti, una mostra permanente di mappe storiche e vecchie fotografie della comunitร e dei suoi abitanti, nonchรฉ antichi registri parrocchiali e dell’Universitร degli uomini di Bagnara.
Una finestra aperta sulle eccellenze del nostro territorio, eventi positivi allโinsegna di amicizia e solidarietร , troppo spesso trascurati, che contribuiscono a rendere migliore la nostra Comunitร . I Lions Clubs, la piรน grande organizzazione umanitaria al mondo, presente in oltre 200 Paesi, segue questa etica: Dimostrare, con lโeccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietร della vocazione al servizio.
La Bellezza del Donare, il motto voluto dalla Presidente Letizia Mezzasoma per lโannata 2023/2024, illumina come una cometa le iniziative del Lions Club Perugia Host che mirano a preservare lโambiente che dovremo restituire alle generazioni future.
Nasce lโUrban Bee Park
Consapevoli di questa enorme responsabilitร gli oltre cento soci del Club si sono idealmente uniti a quanti nella nostra regione, in Italia e nel mondo si spendono per limitare al massimo lโimpatto ambientale delle attivitร umane. Il comportamento responsabile di ciascuno, per quanto possa essere un piccolo gesto, contribuisce a contrastare una eccessiva antropizzazione, fonte di grandi preoccupazioni. Per questo il 24 gennaio u.s. presso il Parco Chico Mendez a Pian di Massiano di Perugia il Lions Club Perugia Host ha voluto mettere a dimora sei alberi al fine di compensare la CO2 emessa in occasione del Convegno Ambiente e Cambiamento Climatico: Boschi, Anidride Carbonica ed Energie Rinnovabiliย organizzato dallo stesso Club Lions.
Il calcolo dellโemissione di CO2 รจ stato elaborato seguendo il protocollo del Progetto Europeo LIFE CLIVUT(Valutazione economica degli alberi in cittร ), di cui il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dellโUniversitร degli Studi di Perugia, diretto dal Prof. Giovanni Gigliotti, รจ capofila e il Comune di Perugia รจ partner.
La prima messa a dimora, sovvenzionata dal L.C. Perugia Host, รจ stata sostenuta dal Comune di Perugia, dallโAFOR (Agenzia Forestale Regionale) e dal Progetto LIFE CLIVUT mentre, la seconda sovvenzionata dallโAssociazione AMAR ODV รจ stata sostenuta anche dai Lions Club della Zona IX B del Distretto 108L. Alla manifestazione hanno partecipato numerose autoritร lionistiche: Antonio Cipiciani, Presidente della Zona IXB, Letizia Mezzasoma, Presidente L.C. Perugia Host, Carla Carozzi, Presidente del L.C. Perugia Augusta Perusia, Riccardo Baldelli, Presidente L.C. Perugia Fonti di Veggio, Aldo Ranfa, Coordinatore Distretto del Service Nazionale.
Erano presenti, inoltre, lโAssessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture, Ambiente e Aree Verdi del Comune di Perugia, Otello Numerini, La Presidente di AMAR ODV, Alessia Zegna e il Responsabile del Progetto LIFE CLIVUT, Marco Fornaciari da Passano nonchรฉ due Classi del Liceo Statale Assunta Pieralliย di Perugia, accompagnati dai propri docenti.
Sulla convinta adesione del L.C. Perugia Host al bando comunale Alleanza per il Verde urbano, che deriva dallo stesso progetto LIFE CLIVUT, si basa lโidea di realizzare questa compensazione e mettere a dimora gli alberi. Alberi di grossa taglia che, scelti in base alle loro prestazioni ecologiche, tenendo conto anche delle peculiaritร del luogo, costituiscono il punto di partenza per il Bosco del Buon Respiro, ideato dal L.C. Perugia Host per dare sollievo alle persone affette da allergie da pollini, ma anche per migliorare la qualitร dellโaria in un contesto polifunzionale di occasioni sportive e passeggiate. Il 15 marzo verrร inaugurata al Parco Giuseppe Pascoletti lโOasi dei profumi e del respiro – Urban Bee Park: un giardino botanico di specie aromatiche a forma di polmoni ideato e progettato dal Prof. Aldo Ranfa, giร Presidente del L.C. Perugia Host.
LโOasi รจ stata realizzata anche grazie al contributo del Comune di Perugia, della Consulta dei Rioni, di Giuseppe Nardelli, di AFAS e dellโAssociazione #Volandoconleapibees, ed รจ dedicata alla memoria del Prof. Giuseppe Maria Nardelli, noto etnobotanico riconosciuto a livello nazionale.
Le principali specie utilizzate oltre a costituire richiamo di api e altri insetti impollinatori hanno azione espettorante, lenitiva, rilassante, protettiva, e sono fonte di molecole antiossidanti che riducono il danno ossidativo particolarmente significativo in un contesto cosรฌ antropizzato come Ponte San Giovanni. Ha dichiarato il prof. Ranfa: โvuole essere un laboratorio ambientale a cielo aperto per le scuole di ogni ordine e grado โฆ[con] lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza verso i problemi della qualitร dellโaria ed รจ a disposizione dei ponteggianiโ โฆ e non solo โฆ aggiungiamo noi.
Iniziative che a buon titolo si possono inserire allโinterno del Service Nazionale Lions: Club a impatto zer0: piantiamo alberi e ricicliamo smartphone, Distretto 108L, con il quale si vuole promuovere anche il coinvolgimento di Amministrazioni Pubbliche e Scuole a conferma dellโimpegno dei Lions a favore della crescita e del benessere delle proprie comunitร .
Salviamo le api
Salviamo le api e la biodiversitร รจ un tema di Studio Nazionale al quale il Lions Club Perugia Host ha voluto dare il proprio contributo con una conferenza, tenuta nel gennaio scorso nella splendida cornice di Villa Buitoni, dalla Dott.ssa Angela Savino, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Direttore dellโIspettorato Centrale della tutela della qualitร e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dellโAgricoltura, della Sovranitร Alimentare e delle Foreste, nonchรฉ socia del medesimo Club.
La Dott.ssa Angela Savino, ha affrontato il tema di studio con una relazione dettagliata e avvincente, ha focalizzato lโattenzione dei numerosissimi presenti sulle problematiche connesse alla significativa diminuzione della produzione di miele nel mondo per poi trattare le proprietร organolettiche del miele e delle caratteristiche specifiche dei vari tipi di miele. Grande interesse ha suscitato la parte relativa alla grave realtร delle frodi alla quale fa da contrappunto lโintensa attivitร di contrasto con sofisticati strumenti e personale di grande professionalitร costantemente in campo per tutelare questo prezioso prodotto di cui lโItalia, ancora una volta, รจ garante sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista della grande varietร .
Durante la Conferenza, la Relatrice ha anche donato a tutti i presenti una bellissima esperienza sensoriale attraverso la degustazione di diversi tipi di miele monoflorali italiani, rendendo la platea protagonista di una serata unica. Nella successiva conviviale, la scelta del menu, con il miele indiscusso protagonista, ha permesso di apprezzare anche il valore che questo prodotto assume in tutti i piatti della nostra tavola.
I motori del futuro
Presso la sede del Centro Porsche Perugia, grazie alla ospitalitร della Dr.ssa Fotinรฌ Giustozzi il Lions Club Perugia Host, il 16 febbraio, ha proposto un incontro dal titolo Benzina, elettrico, diesel o cosaโฆ: uno sguardo sulla ricerca e le nuove tecnologie per la produzione di motori sempre piรน rispettosi dellโambiente.
LโIng. Michele DโAlessandro, socio del Lions Club Perugia Host, ha moderato la discussione e ha coordinato il dialogo fra il numeroso e partecipe pubblico e gli autorevoli relatori conferendo al confronto rigore scientifico, approfondimento culturale e ampio respiro.
Il passato, presente e futuro del motore termico, dal rombo proporzionato alla potenza, รจ stato oggetto della relazione appassionata e appassionante del Prof. Carlo Grimaldi dellโUniversitร degli Studi di Perugia. A seguire con altrettanta suggestiva intensitร , il Prof. Ermanno Cardelli, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dellโUniversitร degli Studi di Perugia, ha ragguagliato sulla potenza silenziosa del motore elettrico dando conto dello stato dellโarte e delle prospettive future dellโelettrico in Italia e nel mondo, sottolineando che i progressi delle nuove tecnologie sono legati a scelte globali. Infine, il futuro dellโidrogeno รจ stato brillantemente descritto dallโ Ing. Gabriele Ghione, Program Manager Idrogeno Renova Red e Past Presidente del Lions Club Terni Host. Lโutilizzo dellโidrogeno costituisce una sfida entusiasmante: un presente, piรน che un futuro, il cui campo di azione a 360 gradi va dagli autoveicoli ai treni, per giungere fino agli aerei.
Fra i numerosi graditi ospiti, il Past Presidente del Lions Club Terni Host, Dott. Carmelo Campagna, Presidente GEPAFIN, il Vicepresidente ANFIR e Presidente dellโOrdine dei Commercialisti di Terni, che ha portato i saluti della Presidente del Lions Club Terni Host, Prof.ssa Alessandra Robatto, impossibilitata a essere presente.
La Presidente del Lions Club Perugia Host, Dott.ssa Letizia Mezzasoma, ha espresso sentimenti di gratitudine alla Dr.ssa Giustozzi, agli organizzatori, agli autorevoli Relatori ed ai graditi ospiti per la riuscita di una serata di grande interesse in cui la bellezza della tecnologia e del progresso รจ stata abbracciata dallโinnegabile fascino del design e della bellezza di auto sempre in grado di far emozionare.
Quali saranno dunque le frontiere future del mondo delle motorizzazioni? Di certo in questo particolare momento storico si รจ sviluppata una grande sensibilitร a favore della green economy e dello sviluppo sostenibile. La ricerca si dovrร indirizzare nella diffusa consapevolezza della necessitร di trovare un equilibrio tra progresso e salvaguardia del pianeta, il resto รจ in un futuro tutto da scoprire.
Immergiamoci nell’affascinante mondo dell’antica cittadina umbra di Trevi in combinazione con l’immaginario di Salvador Dalรญ, nel contesto del progetto Umbria Ecologia Artificiale.
Trevi. Foto di Andrea Martina Tiberi
Attraverso l’intelligenza artificiale esploriamo la rielaborazione di Trevi sotto l’influenza surreale di Salvador Dalรญ, esaminando come il borgo si trasformerebbe se plasmato dalla creativitร del celebre artista. Dalle strade medievali alle rive del fiume Clitunno, sprofondiamo insieme in uno scenario dove storia e arte si fondono, concependo una nuova prospettiva virtuale sulla ricca ereditร culturale umbra.
Fiume Clitunno, foto surrealista di Andrea Martina Tiberi.
Intrigante scoprire che il nome stesso – Trevi – abbia radici profonde nel passato. Dal latino trivium, incrocio di tre strade, la cittadina si presenta forse come il crocevia di tre percorsi? Un punto di convergenza? La sua ricca storia ha ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. Il fiume Clitunno, fonte di ispirazione per poeti come Carducci, si immette nella cittadina e trasforma il borgo secondo ciรฒ che lโintelligenza artificiale ha catturato di Dalรญ. Le sue acque, che da sempre scorrono lente e tranquille, si animano di forme e colori inusuali, piante e fiori dai colori sgargianti e dalle fluide forme.
L’opera senza tempo di Dalรญ, La persistenza della memoria, ci guida attraverso il labirinto di Trevi, dove orologi molli e non, trovano un inaspettato riflesso nel fluire delle acque del fiume. I dipinti di Dalรญ, alcuni dei quali ispirati forse dalle teorie sulla relativitร di Einstein, raffigurano il tempo come una dimensione elastica. Il fluire del tempo diventa flessibile, proprio come le case che si piegano sotto l’influenza di una forza impalpabile. Questa concezione del tempo elastico trova un’eco sorprendente nel fiume Clitunno, dove le acque danzano con leggerezza e fluiditร , tra i tavoli esposti al sole degli edifici bronzei in corten.
Foto di Andrea Martina Tiberi
Le case si sciolgono sotto il calore del sole e la pressione della realtร , un’immagine della mente umana che si dissolve. Le abitazioni perdono la loro soliditร . ร come se le strade medievali di Trevi si piegassero e si torcessero sotto l’incantesimo surreale di Dalรญ, trasformando la cittร in un labirinto a tratti abbandonato. I panorami offerti dall’intelligenza artificiale, arricchiti da dettagli classici e liberty dalle forme sinuose, narrano di un ciclo perpetuo di oggetti in continua trasformazione. Ogni angolo e ogni via sembrano fungere da testimonianza dell’istante precedente a un evento della vita quotidiana dei cittadini.
Trevi. Foto di Andrea Martina Tiberi
In questo contesto, si delineano forse eccentricitร e narcisismo proprie dellโartista, con l’apparizione di una figura maschile di spalle, verosimilmente riconducibile a Dalรญ. Con acume, l’intelligenza artificiale cattura questa sfumatura della sua esistenza, offrendo agli osservatori un’illuminante percezione della personalitร singolare e provocatoria l’artista. La rielaborazione di Trevi secondo l’AI Dalรญ รจ un panorama che sfida la logica dei materiali e delle strutture, e che ci invita a riflettere sulla natura fluida e mutevole del mondo che ci circonda.ย