Lโarte umbra di Luca Signorelli conferisce identitร e memoria a tutta la regione, ampiamente valorizzata attraverso le sue opere, le quali sono state fondamenta indispensabili per affermare il senso di appartenenza a un territorio promuovendone, al contempo, lo sviluppo culturale.
La valorizzazione dellโarte del maestro ha favorito lo studio e la riscoperta nel cuore dellโUmbria non solo dei suoi eccelsi capolavori, ma anche delle opere dei collaboratori e degli allievi del grande artista, accendendo nuovi riflettori su un territorio costellato da numerosi motivi di interesse. Le orme di Luca Signorelli si possono ancora oggi ripercorrere nei luoghi piรน rappresentativi dellโUmbria anche a distanza di cinquecento anni dalla sua morte, avvenuta il 16 ottobre 1523. Il cuore verde dโItalia conserva e salvaguarda il paesaggio verdeggiante che รจ stato fonte di ispirazione per le sue opere, le quali legano varie cittร dellโUmbria: Citerna, Cittร di Castello, Morra, Umbertide, Perugia e Orvieto.
Raccontare lโarte del Signorelli non significa semplicemente descriverla ma, รจ di fondamentale importanza divulgarla per accrescere la capacitร di comunicare il senso della cultura umbra. Luca Signorelli รจ stato un insigne artista nellโItalia centrale, eccelso pittore antesignano della crisi che colpirร la Chiesa con lโavvento della riforma luterana. La luce vibrante che traspare dalle sue opere, il tratto nitido e preciso della muscolatura dei corpi sono le caratteristiche principali che lo hanno elevato a essere uno dei principali protagonisti del rinascimento umbro.
Luca dโEgidio di Ventura, passato alla storia con lo pseudonimo di Luca Signorelli, scelse lโUmbria come terra di adozione nel pieno vigore della propria attivitร artistica e allโapice della notorietร : รจ a Citerna, borgo di origine medievale, in posizione predominante sulla Valle Tiberina, che il maestro, nella chiesa di San Francesco, realizzรฒ lโaffresco raffigurante la Vergine con il Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Francesco, effettuato con lโaiuto della sua bottega. Il piccolo ma delizioso borgo, fu conteso tra la ghibellina Arezzo e la guelfa Cittร di Castello; a questโultima si sottomise nel 1221. ร proprio nella cittร tifernate governata dalla famiglia Vitelli, ricca e potente signoria umbra, che al pittore furono conferite notevoli cariche che gli permisero di instaurare relazioni con celebri personalitร ; inoltre nel 1488, Cittร di Castello nominรฒ il pittore cittadino onorario. Nella cittร sono conservati i frammenti dellโaffresco raffigurante la Vergine, il bambino e i santi Girolamo e Paolo del 1474, tradizionalmente considerata una delle prime opere dellโartista. Nelle sale della Pinacoteca Comunale si puรฒ ammirare anche il Martirio di san Sebastiano, opera rappresentativa e con straordinari scenari prospettici: lo sfondo teatrale vede una chiesa rinascimentale sul lato destro del dipinto, gli arcieri con archi e balestre, alla base della croce, contribuiscono a creare un immaginario triangolo di morte.
Lโarte del Signorelli รจ formata anche da leggende, come quella in cui si narra che per far fronte alle innumerevoli commissioni, lโartista spesso soggiornava a Morra, borgo umbro non molto distante da Cittร di Castello, abituale luogo di sosta dei viandanti. Poco distante dal centro abitato sorge lโOratorio di san Crescentino, decorato da un ciclo di affreschi del Signorelli: la Crocifissione รจ ritenuta opera del maestro, differentemente dalle altre attribuite agli allievi.
Seguendo le orme del maestro, spostandosi verso il centro dellโUmbria, si raggiunge Umbertide, dove nella chiesa di Santa Croce, oggi adibita a museo, รจ conservata la Deposizione dalla Croce. Colori brillanti, quasi metallici, sono i protagonisti della ricchissima tavola composta da numerosi personaggi in atteggiamenti tragici e concitati, le mani si muovono in modo incalzante e nervoso, le espressioni sono amplificate; il dolore รจ il sentimento che accomuna tutti i personaggi mentre due uomini sopra due scale, con cura, calano il corpo di Cristo dalla croce. Signorelli entrรฒ in contatto diretto con i committenti dellโopera: presso lโArchivio di Stato di Perugia si conserva un atto rogato lโ8 luglio 1515, in cui alcuni abitanti del borgo di Fratta, antico nome dellโodierna Umbertide, nominarono alcuni procuratori per accordarsi con il pittore e ricevere le promesse ยซpro pingendo per ipsum unam tabulam sive cunamยป. Nel capoluogo della regione Signorelli realizzรฒ unโopera a tempera e olio che decretรฒ il raggiungimento della maturitร del pittore: la Pala di santโOnofrio, oggi conservata al Museo dellโOpera del Duomo. Lโopera fu commissionata nel 1484 da Jacopo Vagnucci, concittadino del maestro: lโiconografia richiama una sacra conversazione tra la Vergine, Giovanni Battista, Lorenzo e i santi Onofrio ed Ercolano, protettori di Perugia.
Luca Signorelli รจ fortemente legato aย Orvieto, cittร nella quale realizzรฒ il suo capolavoro indiscusso: il Giudizio Universale. Un ciclo di affreschi che prefigura lโarte del Cinquecento, opera che lo eleva alla memoria eterna, lasciandoci unโereditร immensa che ispirรฒ una successiva raffigurazione tra le piรน importanti nella storia dellโarte: il Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti; Vasari stesso scrisse: โMichelangelo imitรฒ lโandare di Luca, come puรฒ vedere ognunoโ.
Il ciclo di affreschi che si trova allโinterno della cappella di San Brizio nella cattedrale di Orvieto, rivela una complessa macchina scenografica, iniziata dal Beato Angelico e poi terminata dal Signorelli: โNella Madonna di Orvieto [โฆ] finรฌ di sua mano la cappella, che giร aveva cominciato Giovanni da Fiesole, nella quale fece tutte le storie della fine del mondo con bizzarra e capricciosa invenzioneโ[1]. Nel lavoro del Beato Angelico tutte le figure sono equilibrate, Signorelli esprime invece conflittualitร e complessitร , il suo stile, forte, potente e apocalittico, mette in evidenza una grande attenzione allโanatomia e al movimento, tutto รจ materiale, dalla luce al paesaggio, la corporeitร รจ drammatica e il terrore รจ intrinseco nel corpo e nellโanima. I due artisti si raffigurano in disparte, come spettatori della scena: il primo con gli abiti domenicani, il secondo vitale e possente come lo descrive Vasari che lo aveva personalmente conosciuto.
Nellโopera sono raffigurati personaggi umbri come Vitellozzo Vitelli, Orazio e Paolo Baglioni, presenti nella folla che circonda lโAnticristo, il quale ha le sembianze di Gesรน ma viene fatto parlare dal demonio. Grazie a toni apocalittici prendono vita demoni alati e mostruosi: nei Dannati allโInferno e nel Finimondo i corpi degli uomini sono arrossati da fiamme e paura, Caronte traghettatore di anime porta i dannati al giudizio di Minosse. Dalla parte opposta si contrappone invece la tranquillitร degli arcangeli, che guardano la scena teatrale con occhi vittoriosi: la Salita al Paradiso appare come un luogo ameno, con rose e camelie, nel quale gli uomini sono raffigurati sereni attorniati da angeli musicanti. Luca Signorelli, maestro di corporeitร e poesia รจ lโideatore di una complessa macchina scenografica che mostra nelle sue trame lโarte, la storia e i sapori di una regione culturalmente vivace e profondamente legata alle sue antiche tradizioni.
[1] Giorgio Vasari, Vita di Luca Signorelli da Cortona Pittore.