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Intervista con lโ€™ex calciatore perugino, un vero idolo per tanti tifosi degli anni โ€˜90. Perugia e Juventus le sue squadre del cuore.

Erano diversi anni che cercavo di intervistare Fabrizio Ravanelli, e alla fine ci sono riuscita. Poche domande ma molto dirette, alle quali ha risposto in modo schietto.
Lโ€™ex calciatore, a Perugia (cittร  in cui รจ nato e vive), in Umbria, in Italia e anche in Europa non ha bisogno di presentazioni; la sua carriera – iniziata nei primi anni โ€™80 con il Grifo e proseguita con Juve, Lazio, Middlesbrough e Olympique Marsiglia, per citarne alcune – parla da sola. Un palmarรจs che conta scudetti, Supercoppe, una Champions League e una Coppa UEFA, ma soprattutto รจ stato un idolo per tanti tifosi di calcio negli anni โ€™90, quando le magliette erano piรน larghe e le esultanze non avevano il copyright.
Oggi lo troviamo spesso in televisione come opinionista o in giro con la sua amata bici. ยซAttualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire un ventenne e mi fa star bene fisicamenteยป. Chissร  se un giorno lo vedremo anche sulla panchina del Perugia? Ma andiamo con ordineโ€ฆ

 

Fabrizio Ravanelli. Foto da Instagram

 

Fabrizio, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Per me lโ€™Umbria รจ un luogo speciale: ci sono nato, sono qui le mie radici e Perugia โ€“ che รจ bellissima – รจ la mia cittร . Lโ€™Umbria รจ il cuore verde dโ€™Italia, e non credo ci sia un posto piรน bello in cui vivere.

 

La maglia della Juve, della Nazionale o del Perugia: quale tra queste lโ€™ha sentita piรน sua?

Non cโ€™รจ una classifica. Tutte e tre sono state importanti, fondamentali per la mia carriera e lโ€™hanno rappresentata appieno. Il Perugia รจ la squadra della mia cittร , la squadra che mi ha lanciato, quella da dove sono partito (nel settore giovanile) e dove ho chiuso la carriera. La Juventus invece รจ la squadra del mio cuore, ho sempre tifato Juve sin da piccolo e arrivare a essere protagonista e a vincere tutto con la sua maglia รจ stato qualcosa di straordinario. La Juve mi ha lanciato nel grande calcio, mi ha dato lโ€™opportunitร  di mettermi in mostra e con lei ho vinto tantissimo: dalla Champions League allโ€™Europa League (allโ€™epoca Coppa UEFA) dagli scudetti alla Supercoppa italiana, fino alla Supercoppa UEFA. Infine, indossare la maglia azzurra รจ stato un onore, perchรฉ rappresentare il tuo Paese nel mondo, credo sia il sogno di qualsiasi sportivo.

 

Come diceva, ha concluso la sua carriera con il Perugia, รจ un poโ€™ un cerchio che si รจ chiusoโ€ฆ

Esatto. Terminare la mia carriera calcistica con il Perugia รจ stata la chiusura del cerchio. Era il sogno del mio povero papร  che si รจ avverato. รˆ stato bellissimo iniziare e finire a Perugia, perchรฉ comunque il Grifo รจ – e sarร  – sempre una parte importante di me.

 

Ravanelli con la maglia del Perugia. Foto da Instagram

 

Le hanno mai proposto di allenarlo? Lo farebbe?

Cโ€™รจ stato un momento in cui ci sono andato vicino, ma mai in maniera concreta. Oggi sicuramente รจ unโ€™utopia per me, รจ impossibile. Se dovesse accadere in futuro, avverrร  sicuramente con unโ€™altra societร , non con questa attuale.

 

Kylian Mbappรฉ ha messo il copyright sulla sua esultanza. Lei quando segnava si copriva la faccia con la maglia, unโ€™immagine iconica degli anni โ€˜90: non lโ€™ha messa sotto copyright?

La mia esultanza non ha assolutamente il copyright (ride). รˆ nata dopo un gol contro il Napoli, รจ stato un gesto istintivo.

 

La sua iconica esultanza

 

Porta avanti dei progetti di solidarietร  insieme a degli ex compagni: Juventus Legends e Azzurri Stars. Di cosa si tratta?

Con Juventus Legends e Azzurri Stars portiamo avanti dei progetti benefici: quando veniamo chiamati rispondiamo sempre presente. Con la nostra presenza e i nostri progetti possiamo aiutare chi ha veramente bisogno.

 

รˆ un grande appassionato di bicicletta, ha altri hobby?

Attualmente la bicicletta รจ la mia grande passione, le dedico molto del mio tempo libero: mi fa sentire ancora un ventenne e mi fa star bene fisicamente. Il lavoro mi porta spesso lontano, ma quando sono a casa sto con i miei figli – anche loro giocano a calcio โ€“ e con mia moglie: loro sono la parte piรน importante della mia vita.

 

Questa domanda non posso non fargliela. รˆ stata la โ€œsua Juventusโ€ nel 1996 โ€“ con un suo gol – ad alzare lโ€™ultima Coppa dei Campioni/Champions Leagueโ€ฆ poi questa impresa non รจ si piรน verificata. Ciรฒ la inorgoglisce?

Alzare la Champions League รจ qualcosa di unico, รจ il sogno di tutti i calciatori. รˆ la competizione piรน importante dโ€™Europa e dร  la possibilitร  di farsi conoscere nel mondo. Vincerla con la Juve nel 1996 (il 22 maggio) con un mio gol รจ stato bellissimo e indimenticabile: questo ancora oggi mi riempie dโ€™orgoglio e credo che tutti i tifosi juventini si ricordino di quella grandissima squadra. Poi certo, se la Juve ha perso le successive finali รจ stata veramente sfortuna; mi dispiace molto e vorrei vederla rivincere la Champions il prima possibile.

 

Ultima domanda: la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbriaโ€ฆ

Penso sicuramente alla campagna, alla qualitร  della vita e a tutte quelle cose che ho vissuto in gioventรน in maniera spensierata come il lago Trasimeno, Perugia e le vasche fatte in corso Vannucci. Lo ribadisco: penso che lโ€™Umbria sia uno dei posti piรน belli dโ€™Italia.

ยซFin da ragazzo ho capito che la pallavolo poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Guardavo la โ€œGenerazione dei fenomeniโ€ e volevo essere come loro.ยป

Quando intervisti lโ€™allenatore italiano piรน vincente della pallavolo, fresco di Supercoppa con la Imoco Volley di Conegliano e del titolo europeo con la nazionale femminile turca, tutto ti aspetti meno che finire a parlare di calcio. Con Daniele Santarelli, nato a Foligno 42 anni fa e cresciuto sportivamente in diverse parti dโ€™Italia, รจ andata cosรฌ. Ma prima del Milan (la squadra che entrambi tifiamo) abbiamo chiacchierato anche di molto altro: delle sue vittorie (tante), dellโ€™Umbria (che porta sempre con sรฉ), delle donne che allena e persino di Carlo Ancelotti. ยซรˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions.ยป Daniele รจ ancora giovane e il tempo per vincerle ce lโ€™ha.
Santarelli, con la sua bacheca ricchissima di trofei, รจ lโ€™allenatore piรน vincente della pallavolo italiana: un Mondiale con la nazionale femminile della Serbia, cinque scudetti, quattro Coppe Italia, due Mondiali per club, una Champions League e sei Supercoppe italiane, lโ€™ultima conquistata pochi giorni fa. Nello stesso anno (2022) ha vinto due medaglie dโ€™oro: la prima sulla panchina della Serbia, la seconda pochi mesi dopo guidando la Imoco Volley. Con la Turchia nel 2023 ha portato a casa una medaglia dโ€™oro alla Volleyball Nations League e un Campionato Europeo.

 

Daniele Santarelli con la coppa del Campionato Europeo 2023

 

Daniele, qual รจ il suo rapporto con lโ€™Umbria?

Lโ€™Umbria รจ casa mia. Ogni volta che torno respiro unโ€™aria familiare. รˆ il luogo in cui sono nato e cresciuto, dove abitano i miei parenti e i miei amici. Mi manca sempre.

 

Da quanto tempo vive fuori regione?

Da 15 anni.

 

Che ricordi ha dei suoi inizi a Foligno?

Ho dei ricordi meravigliosi. La pallavolo da professionista era solo un sogno; giocavamo alle Commerciali, eravamo quattro gatti. Il volley non era uno sport molto diffuso allโ€™epoca, nรฉ a Foligno nรฉ in Umbria. Da subito perรฒ ho capito che poteva rappresentare qualcosa dโ€™importante, anche se non mi aspettavo questi risultati. Allโ€™inizio era solo un gioco, una passione, un sogno: guardavo la famosa Generazione di fenomeni โ€“ lโ€™Italia di Julio Velasco che in quegli anni vinceva tutto โ€“ e volevo essere come loro. Tutto ciรฒ che aveva a che fare con questo sport era qualcosa di magico.

 

รˆ proprio di queste ore la nomina di Velasco come nuovo ct della nazionale femminile di volley. Chissร  se saprร  ricreare una squadra allโ€™altezza di quella maschile degli anni โ€˜90? ย ย ย 

Me lo auguro, ma non รจ nemmeno confrontabile.

 

Torniamo a lei. La sua strada sportiva comโ€™รจ proseguita?

Ho girato molto. Sono stato a giocare a Vicenza per due anni, per poi trasferirmi a Terracina. Da allenatore ho iniziato a Pesaro, poi sono andato a Urbino e a Casalmaggiore. Da 9 anni sono a Conegliano (Treviso).

 

Ha dichiarato: โ€œConegliano รจ casa mia, e ormai lo รจ da tanto tempoโ€: tornerร , magari a fine carriera, a vivere in Umbria?

Non ci voglio pensare alla fine della mia carriera, mi mette tristezza. (ride)

 

 

รˆ fresco della vittoria del Campionato Europeo con la Turchia: se lo aspettava questo risultato?

Cโ€™era qualcosa che mi portava verso la Turchia. Sapevo di fare un cambiamento strano, quasi pazzo, perchรฉ lasciavo la Serbia, una squadra che aveva vinto gli ultimi due Mondiali, un bronzo olimpico e un argento europeo, perรฒ qualcosa mi diceva che questa nuova scommessa era per me una sfida da accettare. Ero convinto che avremmo fatto bene, nessuno perรฒ si aspettava unโ€™estate come quella trascorsa: la vittoria della Volleyball Nations League, il Campionato Europeo e la qualificazione alla World Cup. Tutto questo mi inorgoglisce tantissimo e sono molto felice, anche se ora sono salite le aspettative.

 

Questo la spaventa?

No. Le pressioni fanno parte del mio lavoro, sin da quando ho iniziato. Sono io stesso, a volte, a mettermele addosso ma non mi preoccupo, perchรฉ in realtร  ho ben chiaro quello che voglio.

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Parliamo della partita giocata allโ€™Europeo contro lโ€™Italia: il suo cuore era diviso a metร ?

Lโ€™Italia รจ il mio Paese, รจ ovvio che cantare lโ€™inno e conoscere tutti dallโ€™altra parte della rete fa un certo effetto, perรฒ รจ il mio lavoro e, a prescindere dalla nazionale o dal club che alleno, io voglio vincere. Ho sempre pensato questo, anche quando giocavo a bassi livelli: se gioco a carte con mia mamma faccio di tutto per vincere e sto malissimo se perdo! (scherza). Quando giocavo al campetto coi miei amici non accettavo la sconfitta: la competizione sportiva fa parte di me.

 

รˆ considerato lโ€™allenatore piรน vincente nella storia della pallavolo italiana. Vista la sua risposta precedente: quanto ne รจ orgoglioso?

Molto, perรฒ non ci penso. Non voglio guardare quello che รจ stato, ma quello che sarร . Finora ho fatto un bel cammino, ma il mio viaggio รจ ancora lungo e me lo voglio godere appieno. Forse lo farรฒ – come diceva lei prima – quando tornerรฒ in Umbria e sarรฒ in pensione, ora non รจ il momento di fermarmi a pensare.

 

Il suo prossimo obiettivo?

Le Olimpiadi del 2024.

 

Santarelli con alcuni dei tanti trofei vinti

 

Leggendo il suo palmarรจs mi รจ venuto in mente Carlo Ancelotti, lโ€™allenatore di calcio italiano tra i piรน vincenti. Si arrabbia se faccio questo parallelismo?

No, assolutamente. รˆ il mio idolo, ho letto tre libri su di lui. Magari fossi come Ancelotti, mi manca perรฒ qualche Champions (ride). Mi piace tanto per la personalitร , per il carisma, la simpatia, la pacatezza e il modo di fare. รˆ davvero un personaggio, forse il migliore. Antonio Conte e Josรฉ Mourinho per me sono degli esempi e mi affascinano, perรฒ mi avvicino molto piรน ad Ancelotti, anche per il rapporto che ha con i giocatori, con la stampa e per il suo modo di festeggiare.

 

Ha fumato anche lei il sigaro per festeggiare?

Qualche volta sรฌ. (ride)

 

Qual รจ il segreto per creare un gruppo vincente?

Senza il talento delle giocatrici non si va da nessuna parte. รˆ ovvio perรฒ che ci vuole qualcosa in piรน: lo spirito, le motivazioni, lโ€™ambiente, lโ€™atmosfera e anche una buona dose di fortuna. Tutto si deve incastrare. Quando ho scelto di allenare la Turchia sapevo che era una nazionale con del potenziale; ho fatto subito capire alle giocatrici quali fossero le mie idee e le mie motivazioni e ho cercato di farle stare bene. Non รจ facile creare una squadra vincente: ci vuole tempo e si deve lavorare giorno dopo giorno, non รจ un interruttore che si accende e si spegne. Ma soprattutto si deve essere sinceri con chi si allena.

 

Ha qualche rito prima di una gara?

Non sono scaramantico per niente. Intorno ho persone scaramantiche che cercano di contagiarmi, ma non ci riescono.

 

Ha allenato sempre squadre femminili?

No. Ho iniziato allenando gli uomini partendo dalle categorie piรน basse poi si รจ aperta la possibilitร  di lavorare con le donne, per le squadre femminili cโ€™รจ maggiore richiesta.

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Cโ€™รจ molta differenza?

Assolutamente sรฌ. La pallavolo femminile รจ molto piรน adatta a me. Sono predisposto a gestire la loro complessitร  e la loro mente: le donne hanno bisogno di attenzioni, di essere ascoltate, capite e danno molto piรน degli uomini. Hanno degli apici incredibili, sia in positivo sia in negativo: quando lโ€™apice รจ positivo arrivano ad altissimi livelli.

 

Una curiositร  su Daniele che in pochi conosconoโ€ฆ

Ora su due piedi non mi viene in mente. Posso dire che sono fissato con lโ€™alimentazione e cerco di mantenermi in forma, non sgarro mai. Sono anche molto quadrato e precisino, a volte divento fastidioso. Non sopporto il disordine, la confusione e la disorganizzazione. Questo si manifesta sia nella vita lavorativa sia in quella privata.

 

 

Santarelli sulla panchina della Serbia

 

Segue altri sport?

Sono molto appassionato di calcio.

 

Per quale squadra tifa? Lโ€™avverto che la sua risposta decreterร  lโ€™esito dallโ€™intervista (scherzo).

Sono un milanista sfegatato. Lo seguo sempre e leggo tutto.

 

Ottima rispostaโ€ฆ

Ah, รจ andata bene!

 

รˆ sposato con Monica De Gennaro, che gioca nella Imoco Volley e che lei allena: il pallone resta fuori o anche in casa si parla di volley?

Spesso resta fuori anche se, essendo il nostro lavoro, รจ normale che a volte se ne parli.

 

Per concludere, la prima cosa che le viene in mente pensando allโ€™Umbria?

Sicuramente il palazzo grigio a Sportella Marini, il quartiere di Foligno dove sono cresciuto. Lรฌ vive ancora mia mamma e lรฌ ho passato la mia infanzia: ho dei ricordi sia belli sia brutti. I giochi, il terremoto del โ€™97, tutto รจ riconducibile a quel palazzo, per me รจ un qualcosa di incredibile.

 

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

รˆ una terra magica, naturale e molto semplice: me ne sono accorto quando sono andato via, รจ solo a quel punto che ho capito dovโ€™ero cresciuto. รˆ anche un luogo fuori dal mondo – sia in positivo sia in negativo. Quando la criticano la difendo a spada tratta come se fosse la mia famiglia. Lโ€™Italia รจ bella, ma lโ€™Umbria ha qualcosa di unico.

ยซรˆ successo! Semplicemente meraviglioso! Siamo Campioni d’Italia! E mettiamo in bacheca questo triplete!ยป (Safety Conad Perugia)

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Il capitano Luciano De Cecco , foto via Facebook

 

Le eccellenze umbre si esprimono in tanti modi, uno di questi รจ lo sport. In questo coso la pallavolo. La Sir Safety Conad Perugia, per la prima volta nella sua storia, vince il tricolore e sale di diritto sul tetto dโ€™Italia, dove nessuna squadra maschile umbra era mai arrivata.
Dopo cinque partite avvincenti, batte la Lube Civitanova – campione in carica – e si cuce sul petto lo scudetto. Lโ€™ultimo punto decisivo รจ proprio dellโ€™umbro Ivan Zaytsev, che con il suo attacco manda in delirio il PalaEvangelisti e fa realizzare ai Block Devils unโ€™impresa storica: il tanto agognato triplete, dopo le vittorie in Supercoppa e Coppa Italia. Un momento storico, per la pallavolo maschile, difficile da dimenticare.
Unโ€™impresa costruita mattone dopo mattone, partita dopo partita, set dopo set. Costruita da mister Lorenzo Bernardi e dal suo staff, che hanno reso consapevole questo gruppo della propria forza. Costruita soprattutto da questo gruppo di atleti, eccellenti atleti, ma soprattutto atleti di cuore.
Atanasijevic, il migliore in campo; lo Zar, lโ€™umo piรน atteso; capitan De Cecco e tutta la squadra sono stati capaci di far avvicinare e appassionare a questo sport anche i perugini meno tifosi, creando in cittร  e nei social un clima di attesa e speranza, come non succedeva da anni. E alla fine non hanno deluso: dovevano vincere e hanno vinto.
ยซQuesta รจ una grande vittoria, fortemente voluta, anche se forse a inizio stagione non tutti ci credevano. Dalla Supercoppa abbiamo dimostrato di avere la nostra identitร  e abbiamo iniziato a impensierire le altre squadre. Devo fare i complimenti alla Lube che รจ una grande squadra e ci ha portati fino a questa gara 5. Sarebbe davvero bello ritrovarsi la prossima settimana in unโ€™altra finale, questa volta europeaยป, ha dichiarato Simone Anzani.
Le sfide e le coppe da portare a casa, infatti, non sono finite: cโ€™รจ la Final Four di Champions League, che potrebbe rendere esaltante una stagione giร  indimenticabile. Perchรฉ come si dice: il primo scudetto non si scorda mai!

 

Sir Perugia

Lorenzo Bernardi sale sul seggiolone dell’arbitro, come fece 28 anni quando vinse il primo oro mondiale

La storia: dalla serie C al triplete

Il 2001 รจ lโ€™anno dellโ€™esordio della Sir e di Gino Sirci nella pallavolo in serie C. Alla seconda stagione i Block Devils fanno subito il primo salto, conquistando la promozione in B2. Nel 2005 approdano in B1, dove restano fino allโ€™estate 2010 facendo campionati di vertice terminati con il meritato ripescaggio, per meriti sportivi, in serie A2. Alla prima stagione in categoria la squadra, passata nel frattempo da Bastia Umbra a Perugia, paga lo scotto del noviziato. Nel 2012 il salto nella massima serie. I Block Devils di Kovac disputano una stagione esemplare, a Corigliano arriva la certezza del primo posto finale e della conseguente promozione in A1. Nel 2012-13 arriva la colonia serba, con Magnum Atanasijevic su tutti: finalissima in Coppa Italia, terzo posto in Regular Season e Play Off che si fermano a un soffio dal Tricolore, con la ciliegina della qualificazione alla Champions League.
Il 2015 inizia in salita per Daniel Castellani, sostituito da Boban Kovac. La squadra arriva ancora una volta fino alla semifinale di Coppa Italia e ferma la sua corsa europea in Cev Cup nei quarti di finale contro la Dinamo Mosca. Il capolavoro avviene ai Play Off scudetto quando i Block Devils superano prima Verona e poi Civitanova, giungendo fino alla finalissima, dove cedono a Modena.
Con il 2017 ecco il libero Colaci, il palleggiatore statunitense Shaw, i centrali Ricci e Anzani, il libero Cesarini e il centrale finlandese Siirila. Dal torneo polacco, invece, รจ arrivato il giovane opposto Leo Andric. Confermata lโ€™artiglieria pesante, a partire dalla diagonale delle meraviglie De Cecco-Atanasijevic, e gli schiacciatori di posto 4: lo Zar Zaytsev, lo statunitense Russell e allโ€™austriaco Berger. Arrivano cosรฌ i primi trofei: la Coppa Italia, la Supercoppa e il Campionato italiano.