Immergiamoci nell’affascinante mondo dell’antica cittadina umbra di Trevi in combinazione con l’immaginario di Salvador Dalรญ, nel contesto del progetto Umbria Ecologia Artificiale.
Trevi. Foto di Andrea Martina Tiberi
Attraverso l’intelligenza artificiale esploriamo la rielaborazione di Trevi sotto l’influenza surreale di Salvador Dalรญ, esaminando come il borgo si trasformerebbe se plasmato dalla creativitร del celebre artista. Dalle strade medievali alle rive del fiume Clitunno, sprofondiamo insieme in uno scenario dove storia e arte si fondono, concependo una nuova prospettiva virtuale sulla ricca ereditร culturale umbra.
Fiume Clitunno, foto surrealista di Andrea Martina Tiberi.
Intrigante scoprire che il nome stesso – Trevi – abbia radici profonde nel passato. Dal latino trivium, incrocio di tre strade, la cittadina si presenta forse come il crocevia di tre percorsi? Un punto di convergenza? La sua ricca storia ha ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. Il fiume Clitunno, fonte di ispirazione per poeti come Carducci, si immette nella cittadina e trasforma il borgo secondo ciรฒ che lโintelligenza artificiale ha catturato di Dalรญ. Le sue acque, che da sempre scorrono lente e tranquille, si animano di forme e colori inusuali, piante e fiori dai colori sgargianti e dalle fluide forme.
L’opera senza tempo di Dalรญ, La persistenza della memoria, ci guida attraverso il labirinto di Trevi, dove orologi molli e non, trovano un inaspettato riflesso nel fluire delle acque del fiume. I dipinti di Dalรญ, alcuni dei quali ispirati forse dalle teorie sulla relativitร di Einstein, raffigurano il tempo come una dimensione elastica. Il fluire del tempo diventa flessibile, proprio come le case che si piegano sotto l’influenza di una forza impalpabile. Questa concezione del tempo elastico trova un’eco sorprendente nel fiume Clitunno, dove le acque danzano con leggerezza e fluiditร , tra i tavoli esposti al sole degli edifici bronzei in corten.
Foto di Andrea Martina Tiberi
Le case si sciolgono sotto il calore del sole e la pressione della realtร , un’immagine della mente umana che si dissolve. Le abitazioni perdono la loro soliditร . ร come se le strade medievali di Trevi si piegassero e si torcessero sotto l’incantesimo surreale di Dalรญ, trasformando la cittร in un labirinto a tratti abbandonato. I panorami offerti dall’intelligenza artificiale, arricchiti da dettagli classici e liberty dalle forme sinuose, narrano di un ciclo perpetuo di oggetti in continua trasformazione. Ogni angolo e ogni via sembrano fungere da testimonianza dell’istante precedente a un evento della vita quotidiana dei cittadini.
Trevi. Foto di Andrea Martina Tiberi
In questo contesto, si delineano forse eccentricitร e narcisismo proprie dellโartista, con l’apparizione di una figura maschile di spalle, verosimilmente riconducibile a Dalรญ. Con acume, l’intelligenza artificiale cattura questa sfumatura della sua esistenza, offrendo agli osservatori un’illuminante percezione della personalitร singolare e provocatoria l’artista. La rielaborazione di Trevi secondo l’AI Dalรญ รจ un panorama che sfida la logica dei materiali e delle strutture, e che ci invita a riflettere sulla natura fluida e mutevole del mondo che ci circonda.ย
Stroncone rappresenta lโUmbria nellโedizione 2024 de โIl Borgo dei Borghiโ, il format legato al programma Kilimangiaro in onda su Rai3. ร possibile votare la cittadina umbra fino al 17 marzo 2024. CLICCA QUI PER VOTARE.
Stroncone รจ un borgo medioevale (fa parte dei Borghi piรน Belli dโItalia) arroccato su uno sperone di roccia e domina dallโalto la valle ternana, ai confini tra Lazio e Umbria. ร probabile che lโinsediamento sia sorto nellโAlto Medioevo, tra i secoli VII-VIII, a partire da una torre dโavvistamento posta a guardia dellโasse viario che collegava la via Flaminia e uno dei tracciati secondari della Salaria.
Stroncone
Stroncone conserva, quasi inalterato, lโaspetto di un borgo fortificato medievale. Appena fuori le mura, in Piazza della Libertร (entrata principale della cittadina) si puรฒ ammirare la cinquecentesca fontana delle Tre Tazze. Il Museo di Storia Naturale, sotto la piazza, custodisce al suo interno numerosi reperti che narrano la storia del territorio dal Giurassico fino al Pleistocene. La porta Principale, o Maggiore, immette in Piazza San Giovanni, dove si trovano il pozzo medievale, con relativa cisterna sottostantee, e lโOratorio di San Giovanni Decollato, un autentico gioiello di arte barocca, che conserva affreschi raffiguranti storie della vita del Santo.
Allโinterno del borgo, caratterizzato da stradine strette e tortuose, sorge la chiesa di San Nicolรฒ che si affaccia su un ampio sagrato, un tempo sede delle assemblee popolari: al suo interno si puรฒ ammirare una tavola dellโIncoronazione della Vergine, opera di Rinaldo di Calvi, uno dei migliori allievi dello Spagna.
Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale, formato dallโunione dellโantico Palazzo dei Priori del XIII secolo e del Palazzo Apostolico, costruito intorno al 1500, custodisce al suo interno numerose opere dโarte, tra cui i preziosi Corali di Stroncone, nove codici liturgico-musicali su pergamena databili al XIV secolo, arricchiti da pregevoli miniature. In Piazza della Torre si affaccia lโoratorio della Madonna del Gonfalone, mentre in Via Vici si trovano lโomonimo Palazzo e la cappella di Santa Maria della Neve o della Porta di Sotto, che conserva al suo interno un altare del primo Barocco. Il Sacrario delle Armi, in Via Contessa, espone cimeli storici, armi bianche e materiale dโarmamento donato nel corso dei secoli dagli abitanti del borgo.
Poco fuori dal centro storico, si trova il Convento di San Francesco. Allโinterno della chiesa sono conservati affreschi del primo Quattrocento, tra cui una delle piรน antiche rappresentazioni di San Francesco e lโurna con il corpo del Beato Antonio Vici, patrono di Stroncone. Nelle immediate vicinanze, si trovano il Monastero benedettino di San Simeone e i resti dellโAbbaziadi San Benedetto in Fundis.
Convento di San Francesco
Nei dintorni del borgo sorgono anche le 4 frazioni di epoca medievale: Aguzzo, Coppe, Finocchieto e Vasciano. Alle pendici del monte Macchialunga si trova la localitร turistica de IPrati, unโoasi naturalistica che offre la possibilitร di praticare numerose attivitร outdoor. Stroncone รจ meta di pellegrini: per il borgo passa La via di Francesco, Il cammino dei Protomartiri francescani e il Cammino di SantโAntonio da Padova. Nel borgo si celebrano numerosi eventi legati alla tradizione locale e al territorio, come L’Agosto Stronconese, la Festa della Castagna e Pane e Olio. Prodotto tipico รจ il Pane di Stroncone, privo di sale ma estremamente gustoso e fragrante. Il territorio ha inoltre una plurisecolare tradizione olivicola e i castagni secolari di Cimitelle offrono gustosi marroni.
Partita la nuova campagna video dellโUnione dei Comuni. โUnicitร e qualitร i nostri punti di forzaโ.
Viaggio in pillole alla scoperta delle gemme nascoste nel territorio del Trasimeno. Eโ partita da alcuni giorni la nuova campagna video promossa dallโUnione dei Comuni del Trasimeno per veicolare soprattutto sui canali social gli aspetti piรน attrattivi dellโarea.
Sedici brevi filmati, della durata di 1 minuto circa ciascuno, dedicati agli otto comuni dellโUnione (Castiglione del Lago, Magione, Cittร della Pieve, Panicale, Passignano, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno e Paciano) e alle loro peculiaritร . Telecamere dunque accese sui migliori volti di questo territorio e che insieme lo rendono unico. I video vogliono offrire la possibilitร , anche a distanza, di godere di luoghi incantevoli, apprendere aneddoti e chicche insolite che spesso sfuggono all’attenzione dei turisti, se non degli stessi residenti.
โQuesta campagna โ spiegano dallโUnione – รจ parte di unโazione promozionale piรน ampia, voluta dallโEnte, ed in particolare dall’Area Turismo, che prevede la realizzazione di una comunicazione strategica e integrata, attraverso l’utilizzo dei social media, al fine di promuovere la destinazione turistica Trasimeno ed i suoi principali eventi e manifestazioni. E qualificarla come attrattore turistico caratterizzato da elementi di unicitร e qualitร : posizione centrale, numerositร di attrattori culturali, attivitร outdoor e qualitร della vita, territorio rappresentativo del made in Umbriaโ.
Nel cuore della Valnerina, lungo la riva sinistra del fiume Nera, sorge Arrone, cittadella su un colle roccioso la cui storia millenaria รจ testimoniata da ritrovamenti quali una lastra marmorea con iscrizione, un cippo in travertino, dei bronzetti e un sigillo provenienti da un santuario sulla cima del monte Arrone, nonchรฉ una testa marmorea femminile risalente addirittura al II sec a.C.
Per le vie di Arrone
Il borgo sembra debba il suo nome alla famiglia degli Arroni, nobili romani scappati alle devastazioni di Saraceni e Ungari che, rifugiatisi in Valnerina, diedero vita al primo nucleo dellโodierno paese, costruendo nel IX secolo un castello dalla struttura difensiva medievale visibile ancora oggi; in seguito alla sottomissione degli Arroni al Ducato di Spoleto, avvenuta nel 1229, gli uomini di Arrone lo riscattarono, trasformandolo da Signoria a Comune nel 1347. Molto piรน tardi invece, nel 1860, Arrone entra far parte del Regno dโItalia e il capitano garibaldino Gaetano Turchetti passa alla storia come il primo sindaco del paese.
La sua struttura abitativa รจ composta da due nuclei antichi – La Terra e Santa Maria – e da uno periferico nella zona pianeggiante, di piรน recente insediamento. La Terra, nucleo primordiale e Castello di Arrone, racchiude tra le mura antiche la chiesa gotica di San Giovanni Battista – patrono del borgo – protagonista di un recente restauro che ha coinvolto lโabside poligonale, la torre campanaria e gli affreschi quattrocenteschi, che risentono dellโinfluenza di Filippo Lippi. Concorre al recupero del patrimonio di questo castello di poggio anche lโinstallazione di sensori Bluetooth per lโapp Visit Arrone.
Lโapp Visit Arrone
Collega i due antichi borghi lโarco dโispirazione gotica della Porta di San Giovanni; tra i vicoli stretti, fuori le mura del castello, si scorgono altre testimonianze del passato, come quelle in via del Vicinato: la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel XV secolo con portone risalente al 1493, il medievale campanile civico, con sei arcate e quattro campane e la torre degli olivi a base quadrata, costruita durante la dominazione longobarda e ornata da un ulivo cresciutovi spontaneamente.
Chiesa di San Valentino, Casteldilago
Casteldilago, il borgo di San Valentino
Nel borgo della frazione di Casteldilago, nei pressi di un lago scomparso, imperdibile รจ la chiesa di San Valentino, che, addossata sulla parete rocciosa su cui poggia il paese, corona uno sperone posto alla sommitร della cinta muraria; la chiesa parrocchiale, che onora il Santo martire ternano รจ stata edificata come pieve durante la stagione del Ducato longobardo di Spoleto tra il VII e VIII secolo. Allโinterno โ sulla parete sinistra โ รจ collocata la statua di San Valentino che tiene in mano un modellino di Casteldilago. Fuori dalle mura del borgo รจ la chiesa di San Nicola a catturare lโattenzione con i suoi affreschi cinquecenteschi realizzati dalla scuola di Giovanni Di Pietro, noto come Lo Spagna; oltre al Museo della Ceramica, nato in seguito al rinvenimento, allโinterno di unโantica cisterna, di numerosi oggetti di uso comune.
Parco fluviale del Nera
Unโultima imperdibile tappa รจ il Santuario della Madonna dello Scoglio del XVI secolo: eretto su un costone a strapiombo intorno a unโimmagine della Madonna dipinta su roccia, รจ raggiungibile grazie a un percorso panoramico che offre una splendida vista sulla Valnerina. Tra gli eventi piรน sentiti, la Rassegna dโArte Contemporanea, Terra in Fiore, La Terra sotto le stelle, la Fiaccolata in canoasul Nera (6 gennaio), la Processione della Madonna dello Scoglio e la Sagra dellโAcquacotta, in onore della Festa di San Giovanni Battista (24 giugno).
Arrone รจ anche una meraviglia naturale, dove le acque che sgorgano ovunque dalla roccia sedimentaria danno vita a fiumi, a laghi e alla Cascata delle Marmore – la seconda piรน alta in Italia – inserita nel Parco fluviale del Nera, che offre anche numerose attivitร : escursioni in bicicletta, trekking, arrampicata su roccia, discesa del fiume in canoa e divertimento nel Parco Avventura. A conclusione di unโemozionante esperienza nel Parco, perchรฉ non provare i meravigliosi prodotti tipici della zona di Arrone? Lโolio extravergine dโoliva, il tartufo, il formaggio pecorino e la norcineria della Valnerina, ma anche frutti di bosco, miele e le specie ittiche di acqua dolce – come trote e gamberi – prodotti principi di piatti tipici quali il brodetto di gamberi, ciriole con filetti di trota e tartufo nero e tagliolini ai gamberi di fiume.
Sellano si trova su un colle affacciato sulla valle del fiume Vigi: questa posizione strategica ha fatto sรฌ che lโabitato si sviluppasse giร dal I secolo a.C., anche se รจ nel Medioevo che cominciรฒ gradualmente estendersi verso la sommitร del colle.
Fu poi nel Rinascimento che Sellano assunse lโaspetto attuale, rimasto inalterato nel tempo e con un agglomerato abitativo ricco di edifici di pregio come il Palazzo Comunale del XVI secolo – dove รจ conservato il cosiddetto piatto dei brevicelli in rame sbalzato e dorato (sec. XVI) – la Chiesa di San Francesco detta Madonna della Croce – un tempietto tipicamente montano a pianta ottagonale sorto nel XVI secolo intorno a unโimmagine mariana – e la Chiesa di Santa Maria, edificata nel XIII secolo, che custodisce le spoglie del Beato Jolo, eremita vissuto nel XIII-XIV secolo e co-patrono di Sellano.
Sellano. Foto di Enrico Mezzasoma
Il paesaggio – un tempo caratterizzato da coltivazioni, frutteti e pascoli – oggi vede la natura riprendere il sopravvento regalando al visitatore fitte foreste popolate da una grande varietร di flora e di fauna: molti sono i percorsi che lโattraversano – ideali per trekking ed escursioni a cavallo e in bicicletta – e spesso corrispondono alle antiche vie di comunicazione che sono ora in via di ripristino. Si puรฒ vivere la lussureggiante natura anche con gare di pesca o ammirando le bellezze delle Cascate delle Rote o il lago Vigi.
Nel territorio di Sellano si incontrano piรน di 40 frazioni, molte delle quali arroccate su ripidi pendii e con viste che spaziano sui Monti Sibillini. Tra questi vi รจ Cammoro, sorto nella terra di confine con Foligno e Camerino e posto a guardia della vecchia Via della Spina, che sin dallโepoca romana collegava Spoleto con Plestia, sullโaltopiano di Colfiorito. Costruito nel secolo XIII su uno sperone roccioso, รจ dominato dalla torre della vecchia sede comunale, oggi campanile della Chiesa di Santa Maria Novella, raro esempio di chiesa pensile sovrapposta a unโantica via coperta di cui sono ancora visibili i due accessi.
Chiesa di San Francesco detta Madonna della Croce. Foto Enrico Mezzasoma
E ancora, Postignano, con il suo castello medievale sormontato da una torre esagonale, posto strategicamente al crocevia tra Spoleto, Norcia, Foligno e Assisi e centro nevralgico della lavorazione e del commercio di ferro e canapa in Umbria; Pupaggi, che si รจ sviluppato nel XIV secolo attorno a un preesistente nucleo medievale, composto da una chiesa e da una torre colombara; Montesanto, sorto probabilmente come insediamento abitato nei pressi della cella monastica di San Nicolรฒ di Acqua Premula. Proprio il Convento dellโAcqua Premula si trova fra Sellano e Montesanto e prende il nome da unโantica sorgente,ย Acquaย Premula, utilizzata per secoli nella cura della calcolosi. Lโacqua, dal 1974, viene imbottigliata con il marchio commerciale di ACQUA TVLLIA.
Infine, nella frazione di Sterpare da visitare รจ la Chiesa della Madonna delle Grazie, alla fine del 1700 al centro di un fatto miracoloso che mise in contrasto due famiglie del posto. Un giorno alcuni pastori trovarono nella cavitร di un castagno la statua lignea di una Madonna con Bambino, che fu prontamente recuperata per essere venerata. Le famiglie dei Vitali e dei Patrizi, artefici del ritrovamento, decisero di portarla alla chiesina di Santa Lucia, loro punto di riferimento spirituale, ma a questa decisione si oppose la famiglia dei Germani che invece voleva che la statua venisse collocata nella chiesa dedicata proprio alla Madonna. La statua venne spostata piรน volte, di nascosto, dallโuna e dallโaltra famiglia che non riuscivano a trovare un accordo. Siccome gli spostamenti avvenivano sempre di notte, si sparse la voce che avessero del miracoloso, e si decise di lasciare la statua della Madonna nella chiesa a lei dedicata, posta al centro del paese piuttosto che in campagna. Accanto alla chiesa resiste piantato il famoso travaglio, una sorta di impalcatura che serviva a sollevare i buoi mentre venivano ferrati.
Nella frazione di Case Rampi vi รจ invece un Museo diffuso della civiltร contadina: frequentando le case degli agricoltori del pian dโOrsano e dintorni, Angelo Rampi, constatata la regolare presenza degli utensili degli agricoltori e la diffusa competenza nellโarte della coltivazione di cereali, legumi, viti, ortaggi e nella coltivazione dei campi, ha pensato di raccogliere tali strumenti in un unico contenitore per evitarne la dispersione. Il museo รจ stato inaugurato nel 2013.
Lime e raspe
Altro imperdibile contenitore del saper fare รจ senza dubbio il caratteristico Museo della Produzione delle Lime e delle Raspe, che raccoglie documenti, immagini, manufatti e testimonianze di questa importante tradizione artigianale del sellanese. Un tempo nella zona si svolgeva infatti lโintero ciclo di produzione: lโestrazione del ferro nelle miniere di Monte Birbone, la prima lavorazione nelle ferriere di Monteleone chiuse dopo il terremoto del 1703, la forgiatura e la produzione degli utensili. La tradizione vuole che i frati di Santa Croce di Sterpare e di San Nicolรฒ di Acquapremula, per sollevare gli abitanti delle ville di Sellano dalle condizioni di assoluta povertร in cui vivevano, li istruirono proprio nellโarte della lavorazione del ferro, il cui segreto riguardava la fase di cementazione e tempera, che consentiva di aumentare la durezza del metallo evitando la deformazione dei denti. La stessa tradizione vuole anche che i frati, preoccupati che la ricchezza potesse allontanare dalla fede gli abitanti, per mantenerli devoti e onesti invocassero la maledizione su coloro che avessero guadagnato piรน del necessario per vivere. A completare lโofferta cultura vi sono anche una ludoteca attrezzata e una biblioteca di ben 7000 volumi, che include un laboratorio professionale di produzione digitale audiovisiva e un ricco archivio storico.
Tutto ciรฒ si affianca alle tradizionali ricorrenze come la Sagra della fojata e dellโattorta (due dei piatti tipici locali) che si svolge a Villamagina, la Festa delle erbe dimenticate, sulla tradizione delle erbe selvatiche commestibili e medicinali al lago del Vigi e a Montesanto, Lโoro dei molini, che riporta in vita le tradizioni molitorie dellโarea e riapre al pubblico lโunico rimasto degli antichi mulini a Molini.
Domenica 14 gennaio escursione con partenza da Piazza Fortebraccio.
Un nuovo appuntamento per scoprire la bellezza delle colline montonesi e la storia del suggestivo borgo arietano. Domenica 14 gennaio, con partenza alle ore 8 da Piazza Fortebraccio, รจ in programma lโescursione Le origini di Montone e i suoi Castelli, promossa dallโassociazione StoricaMente e dallโamministrazione comunale. La mattinata prevede un itinerario ad anello di circa 7 km, accessibile a tutti per una durata di circa 4 ore.
Durante il percorso lโingner Giovanni Cangi parlerร delle origini di Montone e dei suoi castelli. ร prevista anche una colazione al Castello di Cardaneto, programmata per le ore 11.30.
Per partecipare al momento conviviale รจ necessaria la prenotazione al numero di telefono 3486014398. Si raccomanda abbigliamento comodo e scarponi.
Al centro dell’Umbria, su una propaggine del monte Serano, si erge Trevi, antico borgo dallโetimo incerto, giร noto a Plinio il Vecchio: รจ proprio nei suoi scritti che compare come Trebiae, nome che potrebbe riferirsi alla dea Diana conosciuta come Trivia o piรน semplicemente derivare da treb-, radice umbra di parole come casa o costruzione.
Nata in etร romana dallโunione tra la fortificazione in collina e la civitas in pianura, Trevi dal III secolo a.C. acquista rilevanza grazie al processo di romanizzazione e alla costruzione della Via Flaminia che, implicando la bonifica della valle, permette lo sviluppo delle ville di campagna lungo Clitunno. Ma nel VI secolo la valle torna a impaludarsi, il sistema fluviale Clitunno-Tevere diviene innavigabile e il dominio romano decade; la civitas viene abbandonata, la collina si ripopola e diventa prima gastaldo dei Longobardi, poi comune, conquistato e saccheggiato da Spoleto e in seguito funestato dal vicariato dei Trinci di Foligno. Rifiorisce nel XIV secolo grazie al suo pregiato olio dโoliva, divenendo lโimportante centro commerciale chiamato Il porto secco; acquisito il titolo di cittร grazie a Papa Pio VI, seguirร le sorti del Papato fino allโUnitร dโItalia.
Piazza Mazzini. Foto di Enrico Mezzasoma
Trevi si sviluppa in cerchi concentrici allโinterno di una forma conica che asseconda la conformazione delle colline, incantando lo sguardo di viandanti e scrittori come Leopardi. Cuore del centro storico รจ Piazza Mazzini, che fa angolo col Palazzo comunale, e la sua torre civica del XIII secolo. Proseguendo a fianco di Palazzo Valenti, si arriva allโex convento di San Francesco, un complesso museale che ospita la Pinacoteca, il Museo Civico, il Museo della Civiltร dellโUlivo e la Raccolta dโArte. La chiesa di San Francesco del 1288 ospita invece un crocifisso su tavola dโispirazione giottesca del XIV secolo, realizzato da un artista sconosciuto chiamato Maestro del Crocifisso di Trevi; custodisce anche la stele sepolcrale dellโeremita Beato Ventura, morto nel 1310. Proseguendo in via Fantosati, oltrepassando Porta del Cieco, si giunge in cima al colle dove la cattedrale di SantโEmiliano, rifatta nel XIX secolo, ospita lโaltare del Sacramento, decorato da Rocco di Tommaso. Prima di Porta del Cieco, invece, da Piazza Garibaldi si raggiunge la passeggiata di viale Ciuffelli, ombreggiata da alberi secolari, ponte tra il centro e il convento francescano di San Martino, dove si trova la cappella affrescata dallo Spagna.
Scendendo verso via Flaminia, si incontra il rinascimentale santuario della Madonna delle Lagrime – cosรฌ chiamato per lacrimazione di un dipinto raffigurante la Madonna – che conserva i monumenti sepolcrali della famiglia Valenti e LโAdorazione dei Re Magi con i Santi Pietro e Paolo (1521), lโultima opera del Perugino. Oltre lโArco di Mastaccio, vi sono case dโimpianto medioevale e palazzi rinascimentali come villa Boemi, senza contare il teatro Clitunno, impreziosito da un sipario dipinto da Domenico Bruschi.
La natura di Trevi offre molte opportunitร : passeggiate alla scoperta delle erbe selvatiche, biking, birdwatching, equitazione e visite alle Fonti del Clitunno, alimentate da sorgenti sotterranee, un vero gioiello naturalistico.
Comune delle Terre dellโOlio e del Sagrantino e sede di scuole di alta cucina improntate sullโuso dellโolio, a Trevi รจ dโobbligo una visita esplorativa ai frantoi. Tra gli eventi piรน attesi vi รจ la Processione di Santa Illuminata, Trevi in piazza e Palio dei Terzieri, ma anche la Mostra mercato del Sedano Nero di Trevi e la Festa dellโOlio Nuovo, appuntamenti imperdibili per scoprire i gustosi prodotti che sono i fiori allโocchiello del borgo: il tenero sedano nero, ottimo ripieno o in pinzimonio e lโeccellente olio dโoliva dalle caratteristiche organolettiche uniche al mondo. A coronamento delle specialitร gastronomiche, non puรฒ mancare il Trebbiano, vino di produzione limitata e dallโaroma inconfondibile.
Convegno โLugnano comunitร operosa nel Territorio Amerinoโ, sabato 11 novembre a Lugnano e domenica 12 ad Amelia.
Lโiniziativa รจ organizzata dal Comune di Lugnano con il patrocinio dellโAIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale), associazione di grande rilievo culturale che investe in conoscenza e mantenimento delle strutture industriali, agricole ecc.
Molte sono le nostre eccellenze, anche note, ma ancora molte di esse, non sono conosciute. Questa occasione puรฒ, nel tempo, determinare una prima mappatura di beni artistici e architettonici preziosi del nostro territorio che aggiunte a quelle piรน note, aumenterebbero la capacitร attrattiva dei nostri borghi. Questโanno lโiniziativa, patrocinata anche dallโAssociazione I Borghi piรน Belli dโItalia, si รจ allargata ed ha coinvolto, nellโorganizzazione, il comune di Amelia in quellโottica condivisa di collaborazione con lo scopo di ampliare il panorama degli studi, di ricerca, per la conservazione e valorizzazione del nostro prezioso e diffuso patrimonio artistico e culturale: valore assoluto di unicitร e ricchezza per tutto il comprensorio amerino.
Lโevento รจ diviso in due giornate e si svolgerร sabato 11 novembre a Lugnano e domenica 12 ad Amelia.
Sabato 11 Novembre, verranno presentati interessanti novitร sul fronte lugnanese, come:
la originaria destinazione della Fabbrica scoperta in recenti ricerche, che nella seconda metร dellโOttocento, era uno dei piรน grandi molini per la lavorazione dellโolio;
lo studio di fattibilitร per una scuola di restauro che intende creare corsi formativi, finalizzati a fornire unโesperienza pratica alle varie figure che si trovano ad operare allโinterno di un cantiere concernente un bene culturale;
il progetto dellโinvaso del Monticello che potrebbe successivamente portare al recupero del Molino medievale della Para (quello degli antichi mulini รจ un trait dโunion per tutti i comuni del comprensorio insieme a quello delle antiche fornaci romane);
il restauro della Fabbrica avvenuta tra la fine degli anni 80 ed inizi 90, che oggi ospita il museo civico storico ed archeologico, ottimo esempio conservativo che ha dato al comune di Lugnano la possibilitร di possedere un contenitore culturale di tutto rispetto.
Lโultimo argomento della sezione lugnanese รจ dedicato al Museo Civico archeologico, che ospita i resti della villa romana di Poggio Gramignano, dove si trova un raro esempio di piccola bambola in osso. Su questo argomento sarร ospite dโeccezione del Convegno, la dott.ssa Chiara Bianchi, una ricercatrice dellโUniversitร di Friburgo, che esporrร le sue ricerche cercando di interpretare questo reperto importante nel contesto del suo rinvenimento. La giornata di questo convegno avrร anche una appendice di promozione dei prodotti della filiera corta del Territorio, finanziato dal Gal Ternano, con una degustazione con i prodotti del Lugnano Borgart Cibus.
La seconda giornata, Domenica 12 novembre, che si svolgerร nel comune di Amelia, presso la pinacoteca comunale, sarร incentrata sugli antichi mulini ad acqua insistenti sul territorio comunale amerino, individuati da una precisa ed attenta ricognizione, con importanti relazioni e fotografie che ne testimoniano la memoria, tra cui anche la Para di Amelia vista in ottica propositiva e di grande opportunitร per tutto il territorio amerino.
La giornata amerina prevede anche una interessante visita al mulino Marzoli situato tra le frazioni di Fornole e Montecampano, una struttura da pochi conosciuta e che conserva ancora i torchi di legno settecenteschi.
Con Umbria Ecologia Artificiale ci immergiamo in un affascinante viaggio attraverso i borghi umbri, reinventando le loro pittoresche bellezze attraverso l’occhio e la mente di grandi artisti del passato.
Questa volta ci addentriamo nell’incantevole Assisi, famosa per i suoi santi Francesco e Chiara, dove l’architettura medievale e le sue statue evocano la purezza del suo Genius Loci – lo spirito del luogo. Oggi, grazie all’immaginazione assistita dall’intelligenza artificiale, possiamo spingere i confini della creativitร e domandarci come sarebbe questa cittร se fosse stata progettata da madame Hilma af Klint, una delle figure piรน emblematiche del movimento astrattista del XX secolo.
di Andrea Martina Tiberi
Hilma af Klint, artista svedese, vissuta a cavallo tra XIX e XX secolo, ha intrapreso un viaggio audace alla scoperta della connessione tra mondo tangibile e spirituale. Ha sfidato le convenzioni artistiche del suo tempo e ha osato esplorare i confini dell’arte e dell’anima umana.ย Il lavoro di Hilma af Klint va compreso nell’ambito del Modernismo, un periodo in cui molti artisti cercavano nuove forme nell’arte, nella spiritualitร e nella scienza. Altri artisti, come Wassily Kandinsky, Piet Mondrian e Kasimir Malevitch, erano altrettanto interessati alla spiritualitร , spinti dalla corrente teosofica. Ad Assisi, l’incontro tra lโarchitettura religiosa e l’arte onirica di Hilma af Klint avrebbe dato vita a un connubio unico tra il terreno e il divino.
di Andrea Martina Tiberi
L’intelligenza artificiale, in questa narrazione, agisce come il ponte tra il genio di af Klint e l’architettura sacra di Assisi. Le linee, i piani e le masse si evolvono sotto la sua visione alternativa, creando elementi architettonici complessi che emanano un’aura metafisica. Archi, piattaforme, colonne, corridoi e portici compongono un passaggio clericale a cielo aperto, dove cerimonie mistiche sembrano svolgersi in simbiosi con il naturale scorrere del tempo, unโarcheologia di pensieri segreti e sogni nascosti. Le forme fluide e i colori ricchi del suo mondo interiore penetrano nelle fondamenta stesse di Assisi. Gli edifici, le statue di uomini e le sculture non sono semplici rappresentazioni, ma sono accompagnati da portali circolari, ricchi di geometrie e colori.
di Andrea Martina Tiberi
La pavimentazione รจ ora un tappeto di trame, e i visitatori camminano su caselle che sembrano portare in mondi nuovi. Questa visione enigmatica di Assisi, plasmata dall’arte di Hilma af Klint, non รจ solo una reinterpretazione, ma un esperimento che indaga la connessione tra il terreno e il celeste, tra la realtร visibile e il mondo dell’inconscio. ร un omaggio alle forme e ai colori che vanno al di lร della superficie, un’invocazione di una realtร nascosta che ci chiama ad esplorare le profonditร della mente.
Terza edizione de “Il Dardo dei Borghi” che vede sfidarsi in gara due compagnie arcieristiche dei Borghi piรน Belli d’Italia.
Dopo la sfida del 2021 con gli arcieri di Bevagna e nel 2022 con gli arcieri di Montone, quest’anno la sfida varca i confini regionali e gli arcieri lugnanesi sfideranno in Piazza S.Maria la compagnia Sagittari Anglariensis di Anghiari (AR), uno dei Borghi piรน Belli della Toscana.
Una sfida interregionale – che si svolgerร domenica 24 settembre – con l’obiettivo di scambiare esperienze culturali e conoscenze all’interno di una importante associazione come quella dei Borghi piรน Belli d’Italia.ย Saranno presenti anche amministratori del Comune toscano e la coordinatrice dei Borghi piรน Belli della Toscana Elisabetta Giudrinetti con la quale giร da tempo รจ partita una solida collaborazione per condividere tante iniziative su tematiche importanti.
Una giornata di grande prestigio non solo per la gara ma anche per la contemporanea visita a Lugnano in Teverina,ย di un noto tour operator americano con 23 operatori turistici al seguito, interessati ai Borghi dell’Umbria, ai quali รจ stato dedicato un programma di attivitร esperienziali nell’arco della giornata, tra le quali lo spettacolo della Gara degli Arcieri.
Ad accogliere la delegazione statunitense oltre agli amministratori e i produttori locali, anche una rappresentanza di cittadini americani che ora si sono stabiliti a Lugnano e si sono subito innamorati del borgo, e che parteciperanno alla giornata con i propri connazionali. Sarร presente inoltre anche una famiglia statunitense discendente della famiglia nobile dei Vannicelli (casato che ha lasciato a Lugnano segni indelebili nel corso dei secoli), con la quale l’amministrazione comunale sta lavorando in vista del 2024 l’anno del Turismo delle origini o di ritorno, una iniziativa promossa dal Ministero del Turismo e dove l’associazione dei Borghi piรน Belli d’Italia vuole recitare un ruolo da protagonista.
Programma
Domenica 24 settembre
Ore 17,00
Piazza Santa Maria
Corteo Storico degli Sfidanti
Ore 17,30
Gara di Tiro in Piazza
Ore 19,30
Premiazione
Ore 20
Stand arrosticini e pizzarelle
Ore 21 Saluto delegazione Tour Operator ASTA – USA