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A Trevi (Pg) tornano ad accendersi i riflettori sullโ€™olio e.v.o. con gli eventi di Villa Fabri, trasformata per l’occasione in un “padiglione dell’Olio”. Spettacoli di cucina con chef dell’olio, Masterclass sullโ€™Olio e.v.o. e la Mostra Mercato con l’esposizione dei produttori di Trevi e della fascia olivata.

Al via la XVII edizione di Festivol – Trevi tra olio, arte, musica e papille,ย lโ€™ormai tradizionale rassegna che nel fine settimana di sabato 4 e domenica 5 novembre 2023 animerร  vie e piazze di Trevi (Pg), per festeggiare lโ€™olio extravergine di oliva nuovo e la prima spremitura.

 

 

Tra le novitร  di questa edizione di Festivol – Trevi tra olio, arte, musica e papille, la seicentesca Villa Fabri, nel cuore di Trevi, diventerร  un grande padiglione dellโ€™olio e.v.o. organizzato su due livelli: al piano affrescato sarร  possibile visitare la Mostra Mercato dellโ€™Olio e.v.o. di qualitร  dove oltre ai produttori trevani sarร  possibile incontrare i produttori ed assaggiare gli oli degli altri comuni che insistono lungo la Fascia Olivata Assisi โ€“ Spoleto; partecipare alla Masterclass sullโ€™olio tenuta da Angela Canale (capo panel) con Assaggi di Storie. Degustazioni di Oli e prodotti uniciย e Gianfranco Ciarletti (docente e assaggiatore Assosommelier) con una degustazione di Olio e.v.o. delle colline di Trevi; al piano inferiore invece si terranno gli Spettacoli di Cucina con lโ€™Olio Evo con degustazione dei piatti proposti da Lorenzo Cantoni chef dellโ€™Olio del ristorante Il Frantoio e Nicoletta Franceschini chef del Ristorante Silene. La masterclass e i percorsi di degustazione, in programma sia il sabato che la domenica, verranno presentati da Simona Cognoli, giornalista, esperta assaggiatrice e fondatrice del progetto Oleonauta ed Evoluzione. Tra le degustazioni e le masterclass รจ in programma un calendario artistico di concerti in Villa e nella piazza Mazzini.

Lโ€™edizione 2023 di Festivol per la prima volta coinvolgerร  anche Manciano, la frazione montana di Trevi, circondata da rigogliosi boschi con presenza preponderante del castagno e, nella parte piรน bassa, da oliveti, dove opera il frantoio Ciarletti. In questo scenario naturalistico, sabato 4 novembre, รจ prevista una piccola โ€œFesta dellโ€™olioโ€ che รจ raggiungibile sia attraverso un trekking in e-bike, sia in auto: un programma che coinvolgerร  la visita al Frantoio, alla distilleria di montagna Green Heart Distillery e la visita della piccola chiesa romanica di San Martino, immersa tra gli ulivi e il bosco con una merenda a base di olio nuovo e vino novello.

 

 

Il programma della manifestazione prevede inoltre le degustazioni di pane e olio in piazza, la Mostra Mercato dei Presidi Slow Food, che comprenderร  sia i presidi dellโ€™Umbria con in testa il Sedano Nero di Trevi, sia i presidi di Regioni ospiti tra cui, novitร  di questโ€™anno il Prosciutto Bazzone della Garfagnana Presidio Slow Food Toscano; le visite guidate al Museo della Civiltร  dellโ€™Olivo ed al Teatro Clitunno, la passeggiata a piedi con partenza da Villa Fabri fino al frantoio Gaudenzi, facendo tappa presso il maestoso e millenario olivo di Santโ€™Emiliano e attraversando il sentiero dellโ€™acquedotto medievale, mirabile opera ingegneristica risalente alla metร  del Duecento, la passeggiata in e-bike a cura di Experior Qualia con il partner tecnico YouMobility โ€“ Il portale della mobilitร , con partenza e rientro dal centro storico di Trevi e sosta presso il Frantoio Olio Trevi, la caccia al tartufo nella Tenuta San Pietro a Pettine con degustazione, laboratori per bambini a cura di Slow Food Umbria. Nellโ€™ambito dei due giorni dellโ€™evento un calendario culturale, a cura del Complesso Museale di San Francesco, con visite guidate al Museo della Civiltร  dellโ€™Olivo, la passeggiata de โ€œIl Perugino. Tra Pitture e distese di uliviโ€ e laboratori di xilografia per bambini.

Villa Fabri e piazza Mazzini saranno animate da diversi concerti musicali sia sabato che domenica, inoltre nella giornata di domenica 5 novembre sarร  attivo un servizio navetta gratuito, che dal centro storico porterร  a visitare i Frantoi Aperti del territorio: Frantoio Gaudenzi e Olio Trevi il Frantoio.

Palazzo Lucarini, Museo di Arte Contemporanea di Trevi si inserisce nellโ€™evento proponendo #CHIAVEUMBRAย | IN NATURAย – Sperimentazioni artistiche nel Paesaggio Olivatoโ€, iniziativa in cui paesaggio e natura troveranno il loro ideale connubio grazie alla performance dellโ€™artista Francesco Alberico, la mostra personale di Fabrizio Segaricciย โ€œTra le pieghe dei padriโ€ e โ€œRetablosโ€ di Sรกndor Vรกly, progetto in anteprima internazionaleย presso la cappella gentilizia di Palazzo Lucarini.


Per maggiori informazioni
www.festivol.it

Tra le sue missioni principali il Gal Trasimeno-Orvietano ha quella di far rivivere le tradizioni, tramandarle di generazione in generazione, custodirne la memoria in una visione di una moderna affermazione e con un rinnovato spirito di rinascita.

โ€œStiamo lavorando da molti anni su questo stimolo per quanto riguarda il merletto e il ricamo in modo che, da una parte, i luoghi costudiscano la storia, attraverso i musei dedicati, le iniziative letterarie e la ricerca, dallโ€™altra costruendo un presente e un futuro al fine di fare impresa e promuovere i territori attraverso le proprie tradizioni. Ed รจ proprio questo lo spirito che ci porta a partecipare a momenti di promozione e di animazione a tutti i livelli; una linea di questo progetto รจ proprio quella di partecipare anche alle Fiere, sul piano nazionale ed internazionale, che sono unโ€™ottima vetrina per le nostre eccellenze dellโ€™artigianato artistico e cosรฌ siamo arrivati anche a Firenze Creattiva, dove dal 19 al 22 ottobre scorso, la mostra del ricamo ha visto la partecipazione delle tecniche tradizionali, che sono state ampiamente apprezzato da un pubblico che proviene da ogni parte dโ€™Italiaโ€ spiega Francesca Caproni, direttore Gal Trasimeno-Orvietano.

 

 

Uno stand istituzionale che ha voluto rappresentare i luoghi di questa terra dove la qualitร  della vita nei piccoli borghi รจ ottima e ricca di stimoli. Sette le tecniche che riguardano il merletto e il ricamo: dal Filet di San Feliciano al merletto dโ€™Orvieto, dallโ€™Ars Panicalensis al pizzo dโ€™Irlanda che si trova a Isola Maggiore. Sono stati poi promossi tutti gli eventi che realizziamo nel territorio quali: Fili in Trama a Panicale e Terre e Trame a Orvieto nel giorno dellโ€™International Day.

โ€œCreattiva Firenze รจ stata anche lโ€™occasione per rinnovare lโ€™amicizia tra la cittร  di Panicale e il Museo del Macramรจ di Castelgomberto, cosรฌ sapientemente pensato e realizzato da Maria Luisa Tonello, con la quale realizziamo da anni progetti di promozione di queste eccellenze sul territorio nazionale. Esporremo nel nostro stand lโ€™opera dal titolo La corda di San Sebastianoย ispirata al Martirio di San Sebastiano opera del Perugino che si trova a Panicale e per la quale organizzeremo un altro evento a Panicale entro la fine dellโ€™anno. รˆ stato ricordato in questo modo anche il celebre anniversario dai 500 anni dalla morte del Perugino, con una mostra di nappe con tutte le tecniche che ospitata anchโ€™essa lo stand del Galโ€ conclude Caproni.

Da sabato 28 ottobre a mercoledรฌ 1ยฐ novembre mostra mercato, degustazioni, escursioni, giochi e musica nel centro storico del borgo.

Castagne, funghi e tartufi sono tra le principali prelibatezze e tra i piรน gustosi sapori che la natura sa offrire allโ€™uomo nella stagione autunnale. Prodotti e frutti che lโ€™antico borgo di Montone si accinge ancora una volta a celebrare con la tradizionale Festa del Bosco, prevista questโ€™anno da sabato 28 ottobre a mercoledรฌ 1ยฐ novembre. Intanto, il programma della manifestazione, giunta alla sua 39esima edizione, รจ stato presentato a palazzo Donini, a Perugia, questa mattina. Allโ€™incontro sono intervenuti Roberto Morroni, vicepresidente della Regione Umbria con delega alle politiche agricole e agroalimentari, Mirco Rinaldi, sindaco di Montone, Roberta Rosini, assessore al turismo del Comune di Montone, e Fabrizio Croce, direttore artistico della Festa del Bosco. โ€œLa Festa del bosco รจ senza dubbio una delle piรน suggestive e partecipate manifestazioni autunnali dellโ€™Umbria โ€“ ha sottolineato subito il sindaco Rinaldi โ€“. Una tradizione per la gente del luogo, come รจ tradizione che gli artigiani dellโ€™enogastronomia e del saper fare vadano a occupare e accendere le luci delle vecchie cantine, dei fondi e dei palazzi storici che si affacciano nelle piazzette e nei vicoli del borgo, messi gratuitamente a disposizione dagli abitanti di Montone, che ringrazioโ€.

 

Il sindaco di Montone, Mirco Rinaldi, assessore Regione Umbria Roberto Morroni e vicesindaco Roberta Rosini

 

Oltre alla mostra mercato dei prodotti del bosco e del sottobosco, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22, in queste botteghe sarร , infatti, possibile trovare prodotti enogastronomici caratterizzati dalla tipicitร , come formaggi, salumi da filiera locale, marmellate, mieli e olio evo, serviti anche nelle taverne rionali, e prodotti di artigianato locale quali ricami, oggetti in ferro battuto e in legno intarsiato, ceramiche dโ€™artista e dโ€™artigiano. Tutti i giorni sono, inoltre, previste degustazioni gratuite di prodotti offerti dal progetto Montone Agroalimentare 2.0, finanziato dal Psr Umbria 2014/2022, misura 16.4, che ha la finalitร  di supportare attivitร  promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali. Nellโ€™ambito di questo progetto, al Chiostro di san Francesco sono previsti un focus per la promozione e la conoscenza dei vini delle cantine aderenti (lunedรฌ 30 alle 18), la presentazione del vinosanto da uve affumicate dellโ€™Alta Valle del Tevere (sabato 28 alle 17) e un incontro per la valorizzazione delle cultivar autoctone di olivo (domenica 29 alle 16). Collateralmente alla mostra mercato, durante i quattro giorni, non mancheranno visite guidate, passeggiate a piedi e a cavallo nei boschi, mostre dโ€™arte e di fotografia (tra cui unโ€™esposizione di documenti sulla presenza in cittร  dellโ€™artista Luca Signorelli) e spettacoli di artisti di strada e streetband pronti ad allietare il borgo con la loro musica. Per i bambini e le bambine tante proposte dedicate: dagli spettacoli di marionette alla giostrina a pedali, fino a un Eco villaggio dei giochi allโ€™interno della festa tutto dedicato a laboratori e giochi di una volta. Per raggiungere il centro storico di Montone sarร  a disposizione un bus navetta gratuito a 100 metri dallโ€™uscita di Montone della E45. โ€œSiamo stati molto attenti a mettere in piedi un ricchissimo programma di eventi e iniziative โ€“ ha spiegato il direttore artistico Croce โ€“ senza snaturare in alcun modo il centro storico di Montone e il contesto in cui si svolge la festa. Abbiamo voluto rispettare la tradizione, ma facendo un passo nel futuroโ€. โ€œUnโ€™altra bella iniziativa โ€“ ha commentato Morroni โ€“ dove lโ€™Umbria si presenta al pubblico mostrando un bel volto di sรฉ, mettendo in vetrina specificitร  e tratti identitari delle nostre produzioni. Unโ€™opportunitร  di vivere giornate indimenticabili, ricche di sensazioni, di buon gusto e di sapori che lโ€™Umbria anche nel periodoย  autunnale รจ in grado di offrireโ€.

 


Informazioni e programma dettagliato su www.festadelbosco.it.

Con Umbria Ecologia Artificiale ci immergiamo in un affascinante viaggio attraverso i borghi umbri, reinventando le loro pittoresche bellezze attraverso l’occhio e la mente di grandi artisti del passato.

Questa volta ci addentriamo nell’incantevole Assisi, famosa per i suoi santi Francesco e Chiara, dove l’architettura medievale e le sue statue evocano la purezza del suo Genius Loci – lo spirito del luogo. Oggi, grazie all’immaginazione assistita dall’intelligenza artificiale, possiamo spingere i confini della creativitร  e domandarci come sarebbe questa cittร  se fosse stata progettata da madame Hilma af Klint, una delle figure piรน emblematiche del movimento astrattista del XX secolo.

 

di Andrea Martina Tiberi

 

Hilma af Klint, artista svedese, vissuta a cavallo tra XIX e XX secolo, ha intrapreso un viaggio audace alla scoperta della connessione tra mondo tangibile e spirituale. Ha sfidato le convenzioni artistiche del suo tempo e ha osato esplorare i confini dell’arte e dell’anima umana.ย 
Il lavoro di Hilma af Klint va compreso nell’ambito del Modernismo, un periodo in cui molti artisti cercavano nuove forme nell’arte, nella spiritualitร  e nella scienza. Altri artisti, come Wassily Kandinsky, Piet Mondrian e Kasimir Malevitch, erano altrettanto interessati alla spiritualitร , spinti dalla corrente teosofica. Ad Assisi, l’incontro tra lโ€™architettura religiosa e l’arte onirica di Hilma af Klint avrebbe dato vita a un connubio unico tra il terreno e il divino.

 

di Andrea Martina Tiberi

 

L’intelligenza artificiale, in questa narrazione, agisce come il ponte tra il genio di af Klint e l’architettura sacra di Assisi. Le linee, i piani e le masse si evolvono sotto la sua visione alternativa, creando elementi architettonici complessi che emanano un’aura metafisica. Archi, piattaforme, colonne, corridoi e portici compongono un passaggio clericale a cielo aperto, dove cerimonie mistiche sembrano svolgersi in simbiosi con il naturale scorrere del tempo, unโ€™archeologia di pensieri segreti e sogni nascosti. Le forme fluide e i colori ricchi del suo mondo interiore penetrano nelle fondamenta stesse di Assisi. Gli edifici, le statue di uomini e le sculture non sono semplici rappresentazioni, ma sono accompagnati da portali circolari, ricchi di geometrie e colori.

 

di Andrea Martina Tiberi

 

La pavimentazione รจ ora un tappeto di trame, e i visitatori camminano su caselle che sembrano portare in mondi nuovi. Questa visione enigmatica di Assisi, plasmata dall’arte di Hilma af Klint, non รจ solo una reinterpretazione, ma un esperimento che indaga la connessione tra il terreno e il celeste, tra la realtร  visibile e il mondo dell’inconscio. รˆ un omaggio alle forme e ai colori che vanno al di lร  della superficie, un’invocazione di una realtร  nascosta che ci chiama ad esplorare le profonditร  della mente.

 

di Andrea Martina Tiberi

Hirohiko Shoda, in arte Chef Hiro, dal Giappone รจ arrivato in Italia nel 2006 e da qualche mese si รจ traferito in Umbria, a Casteltodino. Con lui ha portato nella nostra regione la cultura della sua terra.

Hirohiko Shoda, conosciuto come Chef Hiro, ha lasciato il Giappone nel 2006 โ€“ dove perรฒ torna spesso a trovare la sua famiglia โ€“ per trasferirsi in Italia, dove da qualche mese vive con la moglie a Casteltodino (in provincia di Terni). ยซFinalmente possiamo immergerci in una dimensione piรน semplice, pulita, goderci la natura e il buon cibo, fonti di ispirazione continua per il nostro lavoro di creativiยป. Oramai lโ€™Umbria รจ un luogo che gli appartiene e che vive quotidianamente, essendosi integrato alla perfezione con la nostra terra. Con grande disponibilitร , ha risposto alle nostre domande dove Giappone e Umbria โ€“ anche se apparentemente lontane – si uniscono in un intreccio di cultura e sapori.
Lo abbiamo giร  visto nella trasmissione Ciao, sono Hiro su Gambero Rosso Chanel, al programma La Prova del Cuoco e su Radio Deejay รจ spesso ospite del Trio Medusa. Il suo talento si esprime anche in diversi libri di cucina, tra cui Washoku, lโ€™arte della Cucina Giapponese e Hiro Cartoon Food.

 

Chef Hiro

Il poeta uruguaiano Mario Benedetti scriveva che รจ ยซgrazie ai sentimenti che diventiamo consapevoli di essere noi stessiยป. Nel suo libro, Hiro Cartoon Food, lei racconta sรฉ stesso e la cucina giapponese attraverso emozioni e sentimenti. Ci puรฒ spiegare il perchรฉ di questa scelta?

Dopo tanti anni nellโ€™alta ristorazione stellata, sia in Giappone sia in Italia, dopo alcuni anni di lavoro come docente in varie accademie e soprattutto dopo lโ€™uscita del mio libro Washoku, lโ€™arte della Cucina Giapponese (edito da Giunti, manuale completo sulla cucina e la cultura giapponese tradizionale), ho sentito il bisogno di evadere un poโ€™ dal mio ruolo istituzionale di Ambasciatore Ufficiale della cucina giapponese in Italia e ritrovare i ricordi della mia infanzia, recuperare e rivivere alcune emozioni lasciate in disparte da alcuni anni. Riconoscendo quelle emozioni del passato si puรฒ dare completezza alla propria vita di adulto e soprattutto si puรฒ apprezzare lโ€™affetto e la condivisione da parte di tante persone con lo stesso vissuto, al di lร  della nazionalitร  di origine.

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Tra le ricette del suo cuore ce nโ€™รจ una in particolare alla quale รจ piรน legato? Perchรฉ?

Io cito sempre i dorayaki, i famosi pancake giapponesi, che gustavo sempre da bambino dopo la scuola, a merenda, con gli amici o insieme a mio fratello e a mia sorella. Questo dolcino, semplicemente buono, รจ molto popolare in Giappone e compare in tantissimi anime, manga e film, come il gattone spaziale Doraemon o la dolce signora del film Le ricette della signora Toku. Non รจ solo un dolce, ma un simbolo di famiglia e di affetto.

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Nel libro la presentazione dei piatti รจ ispirata alle piรน popolari serie manga e anime giapponesi: quali sono i suoi manga e anime preferiti e in particolar modo quale tra i film di animazione dello Studio Ghibli genera in lei piรนใƒ‰ใ‚ญใƒ‰ใ‚ญ.

Eh sรฌ, ใƒ‰ใ‚ญใƒ‰ใ‚ญ in giapponese si pronuncia doki doki, รจ unโ€™espressione onomatopeica che si puรฒ tradurre con bum bum, come il battito del cuore delle prime emozioni, della trepidazione giovanile, che io ho voluto associare alla consistenza tenera e soffice dei dolci giapponesi. Ogni capitolo del mio libro Hiro Cartoon Food (edito Mondadori) รจ legato a una di queste onomatopee che in realtร  rappresentano uno stato dโ€™animo, una sensazione, un sentimento, spesso suscitati anche dai suoni del cibo, oltre che dellโ€™anima. Tutte le opere dello Studio Ghibli, in particolare quelle del grande maestro Hayao Miyazaki, si fondano su tematiche universali che accomunano tutti gli uomini e vanno oltre, nella fantasia, nel mondo onirico ed epico, fino allโ€™aldilร . E anche il tema del cibo รจ ricorrente e molto potente, simbolo di un quotidiano che trascende in qualcosa di piรน intimo e recondito. In Giappone fin da piccoli, a scuola, si trasmettono le opere dello Studio Ghibli, che sono molto piรน di un film dโ€™animazione, ma strumenti didattici e culturali che insegnano valori e principi sempre attuali e sempre validi, in ogni epoca storica e in ogni Paese del mondo.

 

Hiro Cartoon Food e Washoku

 

Il suo viaggio in Italia รจ iniziato nel lontano 2006, in Veneto; che cosa lโ€™ha portato in Umbria? Per Hirohiko Shoda cosa rappresenta questa regione? E per Chef Hiro?

Sono arrivato in Italia nel lontano 2006, ormai sono oltre 17 anni, tanto tempo! Il primo accesso รจ stato per motivi di lavoro, per collaborare con lo chef de Le Calandre di Padova, ristorante tre stelle Michelin. Dopo circa 7 anni, ho conosciuto la mia compagna Letizia che mi ha fatto capire che il lavoro รจ fondamentale e va rispettato e tutelato, ma che cโ€™รจ anche altro da preservare, la salute innanzitutto e gli affetti piรน cari che nel tempo, presi da una vita impegnata h24, si trascurano, si perdono. E la stessa scelta di vita lโ€™abbiamo percorsa insieme qualche mese, trasferendoci da Roma in Umbria, dove finalmente possiamo immergerci in una dimensione piรน semplice, pulita, goderci la natura e il buon cibo, fonti di ispirazione continua per il nostro lavoro di creativi. Oggi posso dire che Chef Hiro e Hirohiko Shoda sono la stessa persona, il mio lavoro รจ perfettamente integrato nella mia vita, e la mia vita รจ stimolo e carburante per la mia professione.


In questa ricerca gastronomica, le รจ capitato di testare dei sapori umbri che in qualche modo le hanno ricordato la sua terra dโ€™origine?

Ovviamente sto testando tutto, piano piano voglio scoprire nel dettaglio le varie produzioni e toccarle da vicino, i prodotti umbri hanno storia e radice profonda, come la vecchia quercia che protegge la mia casa, e questa bellezza di tramandare sapori e cultura รจ unโ€™usanza molto tipica anche in Giappone. In particolare, io sono nato nella Prefettura di Nara, lโ€™unica regione del Giappone che non รจ toccata dal mare, proprio come la Regione Umbria, il cuore verde dโ€™Italia.

 

 

 

Ci sono delle affinitร  tra Giappone e Italia nel rapporto col cibo?

Sรฌ, molte, soprattutto nellโ€™aspetto di condivisione del cibo con le persone care, e lโ€™offrire il cibo come gesto dโ€™amore e di cura.

 

Se dovesse descrivere sรฉ stesso con un piatto quale sceglierebbe?

Ormai รจ molto difficile rispondere a questa domanda perchรฉ ho vissuto metร  della mia vita in Giappone e lโ€™altra metร  in Italia, continuo a viaggiare molto e a scoprire le bellezze gastronomiche che ogni Paese del mondo offre, quindi non saprei piรน fare una scelta. Lโ€™importante per me รจ che un piatto contenga un messaggio, anche piccolo o invisibile, ma che abbia sempre qualcosa da dire, da raccontare, da tramandare.

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Grazie alle diverse trasmissioni che ha fatto a partire da Ciao, sono Hiro, abbiamo avuto modo di constatare la sua passione per la natura, la musica e lโ€™arte in generale, fondamentali nel processo creativo dal quale nascono i suoi piatti. In che modo lโ€™Umbria riesce ad ispirarla nelle sue creazioni?

In Umbria posso finalmente godermi il silenzio della natura, che in realtร  รจ un silenzio solo apparente, ricco invece di suoni, rumori, urla, sibili, canti, crepitii, fruscii, molti dei quali ricordano proprio i rumori e i suoni della cucina, ad esempio mentre si frigge o si cuoce alla brace. Dellโ€™Umbria amo proprio il fuoco, la brace, le lunghe cotture, tutti metodi antichi molto vivi e presenti anche nella cucina giapponese autentica, spesso erroneamente collegata soltanto alla cruditร  degli ingredienti.


Da quella trasmissione a oggi, comโ€™รจ cambiato il suo rapporto con i social?

Nel 2014, quando ho debuttato in tv, i social non erano cosรฌ presenti nella nostra quotidianitร , erano principalmente mezzi di evasione, di distrazione, di svago. Oggi si sono trasformati, per molti sono anche un mezzo importante di comunicazione e di lavoro, ma, come in tutte le sfere della vita e del lavoro, occorre sapere trovare il giusto metro di utilizzo, tenere la distanza necessaria senza farsi sopraffare. Io personalmente condivido e amo molto comunicare sui social, mostro me stesso senza grandi filtri, ma alcune cose in particolare, come eventi personali o dolori, preferisco lasciarli nella mia sfera privata. Lโ€™aspetto negativo dei social รจ non essere regolamentato e disciplinato. Non รจ possibile dire e fare tutto perchรฉ siamo in una sfera virtuale. Il virtuale oggi esiste, ed รจ molto piรน materiale di quello che sembra. Io credo che il rispetto e lโ€™educazione, la civiltร  e la discrezione (aspetti fondamentali della mia cultura dโ€™origine) vadano sempre garantiti, tutelati e preservati. Lโ€™essere un personaggio pubblico non equivale ad essere un pungiball, tutti si possono esprimere liberamente, ma sarebbe preferibile intervenire se si ha veramente qualcosa da dire, altrimenti a volte รจ meglio tacere e investire il tempo ad osservare, studiare e magari migliorarsi.

 

Chef Hiro al corteo storico di Casteltodino

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Di traguardi nella vita ne ha raggiunti tanti, come la nomina del MAFF Japan nel 2019 di Ambasciatore della Cucina Giapponese in Italia. Ci sono ancora dei sogni nel cassetto che vorrebbe realizzare?

Sono giร  molto contento e realizzato, il vero sogno รจ non perdere mai lโ€™entusiasmo e la voglia di imparare e di conoscere.


Cosa le manca di Nara, antica capitale del Giappone e patrimonio UNESCO, nonchรฉ sua cittร  dโ€™origine?

La mia famiglia, ma fortunatamente torno spesso in Giappone e riesco a non sentire troppo la distanza.


Cโ€™รจ qualche appuntamento in programma per i nostri lettori che avrebbero piacere di incontrarla?

Sto scrivendo il nuovo libro insieme a Letizia, e siamo entrambi felici di aver aspettato di completarlo proprio in Umbria, nella nostra nuova casa, ricca di ispirazioni e buone vibrazioni. Speriamo che lโ€™Umbria ci porti fortuna e tanta serenitร .

 


Facebook: Chef Hirohiko Shoda

Instagram: chef_hiro

Twitter: Chef Hiro

TikTok: hirohikoshoda

Terza edizione de “Il Dardo dei Borghi” che vede sfidarsi in gara due compagnie arcieristiche dei Borghi piรน Belli d’Italia.

Dopo la sfida del 2021 con gli arcieri di Bevagna e nel 2022 con gli arcieri di Montone, quest’anno la sfida varca i confini regionali e gli arcieri lugnanesi sfideranno in Piazza S.Maria la compagnia Sagittari Anglariensis di Anghiari (AR), uno dei Borghi piรน Belli della Toscana.

Una sfida interregionale – che si svolgerร  domenica 24 settembre – con l’obiettivo di scambiare esperienze culturali e conoscenze all’interno di una importante associazione come quella dei Borghi piรน Belli d’Italia.ย Saranno presenti anche amministratori del Comune toscano e la coordinatrice dei Borghi piรน Belli della Toscana Elisabetta Giudrinetti con la quale giร  da tempo รจ partita una solida collaborazione per condividere tante iniziative su tematiche importanti.

Una giornata di grande prestigio non solo per la gara ma anche per la contemporanea visita a Lugnano in Teverina,ย di un noto tour operator americano con 23 operatori turistici al seguito, interessati ai Borghi dell’Umbria, ai quali รจ stato dedicato un programma di attivitร  esperienziali nell’arco della giornata, tra le quali lo spettacolo della Gara degli Arcieri.

Ad accogliere la delegazione statunitense oltre agli amministratori e i produttori locali, anche una rappresentanza di cittadini americani che ora si sono stabiliti a Lugnano e si sono subito innamorati del borgo, e che parteciperanno alla giornata con i propri connazionali. Sarร  presente inoltre anche una famiglia statunitense discendente della famiglia nobile dei Vannicelli (casato che ha lasciato a Lugnano segni indelebili nel corso dei secoli), con la quale l’amministrazione comunale sta lavorando in vista del 2024 l’anno del Turismo delle origini o di ritorno, una iniziativa promossa dal Ministero del Turismo e dove l’associazione dei Borghi piรน Belli d’Italia vuole recitare un ruolo da protagonista.

Programma

Domenica 24 settembre

Ore 17,00

Piazza Santa Maria

Corteo Storico degli Sfidanti

 

Ore 17,30

Gara di Tiro in Piazza

 

Ore 19,30

Premiazione

 

Ore 20

Stand arrosticini e pizzarelle

 

Ore 21 Saluto delegazione Tour Operator ASTA – USA

Piรน che un evento, una vera esperienza per valorizzare e promuovere il territorio.

Cuore a Cilindri nasce dallโ€™idea della giovane fashion designer Miriam Moroni che, domenica 10 settembre, ha dato appuntamento a una cinquantina di persone (invitate da lei stessa) nella piccola piazza di Casteldilago (TR) per intraprendere insieme a loro un percorso esperienziale allโ€™interno di un luogo affascinante, quasi fiabesco.

 

Gli invitati – tra i quali cโ€™eravamo anche noi di AboutUmbria – ricevuti nella piazza del borgo, hanno subito avuto modo di conoscersi e di fruire della prima proposta del singolare tour: una mostra di moto dโ€™epoca (da cui il nome Cuore a Cilindri) allineate al centro della piazza, tra cui pezzi appartenuti al campione motociclistico Libero Liberati, per gentile concessione del nipote, Luciano Liberati. I proprietari delle moto erano a disposizione degli ospiti per illustrare i pezzi esposti e raccontare la storia di quei motori dโ€™altri tempi.

Da qui รจ iniziato un suggestivo tour allโ€™interno di Casteldilago, piccolo borgo medievale che sorge a circa 10 km da Terni su uno sperone roccioso che sovrasta la valle del fiume Nera e che, grazie alla sua posizione, ha avuto un ruolo importante di difesa e di controllo di questo territorio.
Abbiamo avuto modo di sperimentarlo personalmente salendo lungo viottoli stretti e acciottolati, passando sotto archi e sottopassi, fino a raggiungere il punto piรน alto, una terrazza naturale che offre una veduta mozzafiato, dando la precisa idea del sontuoso scoglio su cui si arrocca il caratteristico borgo. รˆ stato come entrare allโ€™interno di un guscio che dentro racchiude meraviglie, un complesso edilizio di pietra calcarea bianca che fuori appare severo e compatto, ma dentro offre scorci deliziosi, luoghi dโ€™altri tempi, signore sedute lungo i vicoli a conversare, vasi di fiori colorati, sorprese che si palesano passo dopo passo, gradino dopo gradino.
Lassรน sul punto piรน alto del paese, addossata sulla parete rocciosa che sostiene lโ€™intero borgo, troviamo la chiesa di San Valentino dedicata al santo Patrono di Casteldilago che, come ci viene spiegato, qui รจ celebrato nella sua figura di prete e non di vescovo come nella vicina Terni.

 

 

Riscendendo e continuando la nostra visita, abbiamo attraversato un profumato giardino di erbe aromatiche per poi raggiungere il Museo della Ceramica. Come forse chi ci legge si starร  domandando, anche noi ci siamo chiesti cosa ci fa un museo della ceramica in un piccolissimo borgo della Valnerina. Ebbene ci รจ stato spiegato che durante dei recenti lavori di ristrutturazione, sono stati rinvenuti allโ€™interno di un butto – antica cisterna utilizzata come discarica – numerosi oggetti di uso comune: cocci in ceramica, ossi provenienti da resti alimentari, oggetti in metallo e pezzi di vetro. Fra le maioliche molti oggetti di ottima qualitร , decorati con stemmi di famiglie nobili provenienti dalle fabbriche di ceramica dellโ€™Italia centrale. Le ceramiche rinvenute sono state ripulite e catalogate dal sapiente lavoro Timothy Clifford, uno studioso inglese qui residente, ed esposte allโ€™interno del museo.

Qui รจ stata allestita per lโ€™occasione la mostra di Christopher Domiziani, artista e designer umbro, profondo conoscitore delle tecniche di lavorazione della ceramica, che rielabora con metodi personali e anticonvenzionali. Sotto la guida del gallerista Lorenzo Barbaresi, รจ stato possibile ammirare le creazioni in terracotta esposte nel museo, oggetti feritiย dal passaggio dellโ€™acqua di fiume, a testimonianza del rapporto atavico e talvolta conflittuale dellโ€™uomo con questo elemento.

 

 

Il pomeriggio si รจ concluso con il buffet offerto dallโ€™Osteria dello sportello, locale molto caratteristico inserito nel palazzo nobiliare del borgo.
I deliziosi finger food sono stati accompagnati dai vini offerti da Cantina Pizzogallo che si trova nella vicina Amelia: Rosato, Traminer, Chardonnay, Vermentino, oltre ai rossi DOC Merlot, Sangiovese, Ciliegiolo, a vantaggio di ogni abbinamento e di ogni palato.

 

 

Cuore a Cilindri รจ stato un evento originale che ha unito arte, cultura, passione per i motori a convivialitร , piacere di conoscersi e fare rete, assaporando i prodotti tipici del territorio. Il borgo raccontato in modo piacevole, in un clima confidenziale e amichevole, con cura del dettaglio ed esaltazione della bellezza nelle sue diverse forme dโ€™espressione.
ยซIl bilancio di questa prima edizione รจ davvero positivoยป ha sottolineato Miriam Moroni nel ringraziare tutti coloro che, tra Istituzioni, Aziende e Privati, hanno contribuito al successo dellโ€™iniziativa. ยซรˆ un modo nuovo di scoprire le bellezze della nostra regione unendo arte, cultura, enogastronomia in un format snello e originale. Ma รจ anche unโ€™occasione di incontro che ripeteremo alla scoperta di altri borghi umbriยป.

Lโ€™antico borgo di Deruta รจ dominato dal trecentesco Palazzo Comunale con le tre bifore romaniche che ne ingentiliscono la facciata in pietra; negli ambienti del piano superiore si trovano le stanze dalla Pinacoteca Comunale.

La Pinacoteca raccoglie cinquantadue tele della collezione di Lione Pascoli, donate al Comune dagli eredi nel 1937. Tra le opere ricordiamo la Madonna e i santi Francesco e Bernardino dellโ€™Alunno, lโ€™Angelo di Guido Reni e alcuni affreschi staccati da chiese del territorio.
Proprio in queste sale รจ conservato il bellissimo affresco di Pietro Vannucci, raffigurante il Padre Eterno, i santi Rocco e Romano con una veduta di Deruta. Nella parte inferiore dellโ€™opera รจ presente unโ€™insolita veduta dal basso della cittadina, della quale si riconoscono la chiesa di san Francesco, ancora dotata del campanile gotico poi modificato nel 1704, la chiesa di santa Maria dei Consoli e le torri civiche. Nella parte superiore, entro una sfera luminosa, si trova Dio Benedicente con in mano il Globo, affiancato da san Rocco che gli rivolge lo sguardo e san Romano vestito da pellegrino che mostra la ferita alla coscia, segno della peste da cui รจ stato contagiato.

 

Perugino, Padre Eterno, san Romano e san Rocco, 1475-1478. Pinacoteca Comunale

 

I due santi, in pose eleganti e ben equilibrate, occupano uno spazio ideale delineato da un pavimento a forme geometriche e un drappo rosso alle loro spalle. Sotto i due santi corrono i loro nomi e unโ€™iscrizione: la scritta attesta la realizzazione del dipinto al 1475, a seguito di un decreto pubblico. In realtร  รจ probabile che lโ€™affresco sia successivo al 1476, anno in cui la cittร  รจ stata colpita da unโ€™ondata di peste. Questโ€™opera รจ molto vicina da un punto di vista stilistico allโ€™Adorazione dei Magi conservata nella Galleria Nazionale dellโ€™Umbria, del 1475.
Lโ€™opera รจ stata realizzata dal Perugino per la chiesa di san Francesco: la chiesa fu consacrata nel 1388, oggetto di successivi restauri e rifacimenti, presenta sulla facciata un rosone, mentre il campanile รจ alleggerito da bifore ogivali, รจ inoltre conservata una campana fusa in occasione della canonizzazione di san Francesco.
In breve tempo la fama di Perugino raggiungerร  Roma e il Papa, che gli commissionerร  la decorazione dellโ€™abside della Cappella della Concezione nella Basilica costantiniana di San Pietro e delle pareti della Cappella Sistina, accanto a Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli.

Parte a settembre il nuovo format ideato da Borgo Santa Cecilia e les Collectionneurs, tre appuntamenti per vivere a 360ยฐ la cucina selvaggia del borgo in una scenografia wild e indimenticabile.

Gli eventi, nati dalla collaborazione tra Borgo Santa Cecilia e gli chef di les Collectionneurs, puntano alla valorizzazione della selvaggina e dellโ€™allevamento brado e avranno come protagonisti i boschi della Tenuta insieme alle 4 mani dello chef resident del Borgo Alessio Pierini e dei tre chef che lo accompagneranno negli appuntamenti, per lโ€™occasione nella veste di veri domatori di fuoco. Lโ€™idea nasce dallo spirito che anima la community di les Collectionneurs, di cui Borgo Santa Cecilia fa parte, che vede nella collaborazione tra le diverse realtร  un suo punto di forza.

Il tutto avrร  luogo in un contesto ricco di suggestione, il territorio nel quale sorge Il Borgo Santa Cecilia, una tenuta di oltre 300 ettari, habitat ideale per cinghiali, caprioli, cervi, lepri, starne, fagiani, beccacce e pernici. Il Borgo Selvaggio รจ quindi unโ€™immersione nella cultura gastronomica wild e nella natura lussureggiante di questo angolo di Umbria grazie allโ€™allestimento dei pranzi direttamente allโ€™interno dei boschi che circondano la struttura. Gli ospiti avranno modo di assaggiare i prodotti del borgo, vere eccellenze della tradizione norcina e della famiglia Onorato e, dopo unโ€™affascinante passeggiata nella vegetazione, saranno accolti tra gli alberi per un pranzo dโ€™eccezione. Qui, intorno a unโ€™unica tavolata conviviale, si degusteranno i piatti selvaggi realizzati a 4 mani dagli chef les Collectionneurs, cucinati direttamente in loco solo con fuoco vivo, in quegli stessi luoghi dai quali provengono la maggior parte delle materie prime che li compongono, immersi in una sinestesia di suoni, luci e odori nella natura piรน selvaggia.

 

Gli appuntamenti e gli chef partecipanti. Resident chef del Borgo: Alessio Pierini

  • Mercoledรฌ 20 settembre: pranzo nel bosco con gli chef Sara Scarsella e Matteo Compagnucci – SINTESI* (Ariccia RM)
  • Mercoledรฌ 25 ottobre: pranzo nel bosco con lo chef Roberto Allocca – MARENNAโ€™ – Borgo San Gregorio – Feudi San Gregorio (Sorbo Serpico AV)
  • Mercoledรฌ 22 novembre: pranzo nel bosco/cena in ristorante con lo chef Daniele Usai – IL TINO* (Fiumicino RM)

Dal 15 al 17 settembre per lโ€™undicesima Mostra internazionale del merletto e del ricamo dedica speciale al โ€œmeglio maestro dโ€™Italiaโ€. Oltre 60 espositori e tante iniziative.

Non poteva che essere sotto il segno del Perugino, nellโ€™ambito delle iniziative per i 500 anni dalla morte, lโ€™undicesima edizione di โ€œFili in Tramaโ€, presentata questa mattina presso la sede della Giunta Regionale, che da venerdรฌ 15 (inaugurazione ore 15.30) a domenica 17 settembre torna ad accendere Panicale, elegante e suggestivo borgo con vista mozzafiato sul Lago Trasimeno.

Non solo una semplice dedica, ma unโ€™autentica celebrazione del โ€œmeglio maestro dโ€™Italiaโ€ cui sono legate tante iniziative che andranno ad impreziosire e a rendere altamente attrattiva la Mostra Mercato Internazionale del Merletto e del Ricamo, ormai tra le piรน celebri in Europa, se รจ vero che saranno oltre 60 gli espositori ospitati nelle caratteristiche taverne e botteghe della cittadina lacustre. Addetti ai lavori tutti pronti a mettere in risalto le piรน conosciute tecniche e scuole di ricamo e merletto del panorama nazionale, dando anche spazio a tessitrici e tintori di tessuti e filati, designer, artigiani e imperdibili collezioni vintage.

 

 

Allโ€™incontro sono intervenuti, Gionni Moscetti e Francesca Caproni, rispettivamente Presidente e Direttore del Gal Trasimeno-Orvietano che organizza lโ€™evento insieme allโ€™associazione โ€œLa Trama di Anitaโ€, presente il suo presidente Marco Mannarelli; e poi il consigliere regionale Eugenio Rondini, il consigliere provinciale Erika Borghesi, lโ€™assessore alla cultura del Comune di Panicale Giulia Mencarelli, la responsabile delle varie iniziative di โ€œFili in Tramaโ€ Anna Lisa Piccioni e Anna Buono, lโ€™ultima allieva vivente di Anita Grifoni che inventรฒ il celebre e difficoltoso ricamo su tulle, dando vita alla cosiddetta โ€œArs Panicalensisโ€. Sugli scudi (con quartier generale alle โ€œScuderie del castelloโ€) e con lโ€™obiettivo di evitare la scomparsa di questa tecnica, proprio questโ€™ultima, accanto alle altre tre tecniche di merletto del vasto comprensorio, candidate al riconoscimento come patrimonio immateriale Unesco: il โ€œMerletto di Orvietoโ€, il โ€œMerletto dโ€™Irlanda di Isola Maggioreโ€ e il โ€œFilet a Modanoโ€ di San Feliciano. โ€œUn patrimonio da salvaguardare โ€“ ha detto il consigliere regionale Rondini – con Panicale che deve fare da traino rispetto alle altre realtร  che hanno bisogno di altrettanti impulsi grazie alle realtร  associative delle cui esigenze il Gal puรฒ farsi interprete nella consapevolezza del supporto dellโ€™istituzione regionaleโ€. E a tal proposito Caproni e Moscetti, nel ringraziare tutti i collaboratori che rendono ogni anno unica la manifestazione, hanno anche annunciato che โ€œentro breve verrร  chiesto il riconoscimento nazionale di inserimento nel calendario delle fiere piรน importanti in Italia, che si puรฒ ottenere dopo 10 edizioni di attivitร . Unโ€™ulteriore occasione di valorizzazione per lโ€™intero settore che in Umbria รจ davvero fiorente, nel segno della tradizione, ma nella prospettiva di creare nuove opportunitร  lavorativeโ€.

Si diceva del connubio col Perugino: partendo dal fatto che proprio a Panicale si conserva il suo celebre affresco raffigurante il martirio di San Sebastiano, รจ prevista una serie di eventi a tema, sotto la direzione artistica di Anna Lisa Piccioni โ€œOgnuna delle tante iniziative previste โ€“ ha detto questโ€™ultima nel presentare il programma – sottolinea lo stretto legame delle arti applicate alla pittura del grande maestro del rinascimento italiano. Un percorso che parte dallโ€™allestimento di ben due mostre: โ€œIl Perugino. Intrecci di fili e fuseruoleโ€, ovvero unโ€™esposizione di fuseruole in maiolica di Deruta con particolari ripresi dai decori del Vannucci con nappe di tante maestre da tutta Italia; e โ€œLโ€™Umbria e il Peruginoโ€, mostra dโ€™arte contemporanea a cura della Casa degli Artisti presso il Museo del Tulle nella Chiesa di Santโ€™Agostino (orari di apertura e delle visite guidate insieme al programma completo sul sito internet www.filiintrama.it, n.d.r.). Ma la vera novitร  di questa edizione โ€“ ha incalzato Piccioni – anchโ€™essa legata al Perugino, รจ la grande attenzione ai piรน piccoli, con un itinerario di laboratori che puรฒ coinvolgere tutta la famiglia e a titolo gratuito, alla scoperta delle arti del ricamo e del merletto sempre con sullo sfondo il โ€œdivin pittoreโ€. โ€œPerugino amico mioโ€ รจ un laboratorio sulle tecniche artistiche del Perugino a portata di bambino (curato da La Casa degli Artisti, sabato 16, dalle 11 alle 13); โ€œCeramica e Peruginoโ€ comprende invece dimostrazioni e laboratori (anche per adulti) ed รจ a cura di Elisa Antognoni, Elisabetta Modica, Daniela Marcacci, Federico Munzi e lโ€™azienda โ€œLa miโ€™ coccaโ€ di Deruta (sabato e domenica dalle 15 alle 18); e ancora โ€œIl paesaggio del Perugino, 500 anni di Peruginoโ€, ovvero unaย  performance-laboratorio (gratuita e su prenotazione al 340/6225849; domenica alle 11 e alle 16) che prevede con i bimbi la realizzazione di elaborati con la tecnica dei gessetti policromi su carta paglia a cura dellโ€™educatore, scenografo e illustratore Cristiano Schiavoliniโ€.

 

 

Un cartellone di appuntamenti particolarmente apprezzato dal consigliere provinciale Erika Borghesi: โ€œFili in Trama โ€“ ha detto – ormai รจ garanzia di qualitร  per le produzioni esposte, per lโ€™alto livello di organizzazione raggiunto e per lโ€™ampia visione che sa esaltare lโ€™identitร  di una terra e della sua genteโ€. Delle significative e positive ricadute in tema di turismo hanno invece parlato lโ€™Assessore comunale panicalese Giulia Mencarelli, per la quale โ€œFili in Trama aggiunge valore allโ€™arte e alla cultura di un territorio ricco di tradizioni e peculiaritร  a cominciare proprio dallโ€™arte che appartiene alle donne di Panicale, un modello certamente da conoscere e visitareโ€; e Marco Mannarelli dellโ€™associazione โ€œLa Trama di Anitaโ€ che ha sottolineato come โ€œtutto il borgo e i suoi abitanti, anche con il coinvolgimento delle scuole, hanno lavorato sodo per accogliere i moltissimi visitatori e turisti e abbellire i percorsi espositivi. Allโ€™interno dei quali, tra vicoli, piazzette e fondi sarร  possibile ammirare la produzione umbra che spazia dal โ€œpunto Assisiโ€, al โ€œpunto umbroโ€ e al โ€œpunto Derutaโ€ passando per il โ€œpunto fiammaโ€; ma anche quella di ogni altra regione dโ€™Italia rappresentata dalle varie scuole di ricamatrici presentiโ€.

Tornando al programma, tanti gli appuntamenti di spessore, a cominciare dal singolare โ€œConcerto di fuselli per il Peruginoโ€ (sabato alle ore 12 in piazza San Michele Arcangelo) con merlettaie e merlettai al Tombolo coordinati dalla societร  M&F e con lโ€™animazione in costume, musiche e danze a cura de โ€œGli orti di mecenateโ€ di Castiglione del Lago. Oppure la Performance con maestre di Macramรฉ in arrivo da tutta Italia sotto la guida di Maria Luisa Tonello del Museo del Macramรจ e Margarete di Castelgomberto (VI), dal titolo โ€œLa Corda del San Sebastianoโ€ in cui verrร  realizzata (sabato dalle ore 10.30 alle 18) unโ€™opera sotto gli occhi del pubblico riprendendo il motivo a โ€œcordaโ€ presente nellโ€™ affresco di Panicale. E ancora una performance di nappe aperta a tutte le ricamatrici e merlettaie dal titolo โ€œNodi per il Peruginoโ€ a cura di Maria Rita Faleri (domenica, ore 11)

Oltra ad una serie di ulteriori laboratori e visite per le vie e le piazzette del paese, continuerร  la collaborazione con il Pan Opera Festival, che dedica a โ€œFili in Tramaโ€ presso la Collegiata di San Michele Arcangelo la tradizionale โ€œMessa in Musica degli Artisti e degli Artigianiโ€ (sabato alle 16) e un concerto dal titolo โ€œIl Cornetto del Dogeโ€ (canzoni e sonate del rinascimento veneziano) (domenica alle ore 12.15). Il Festival si affaccerร  poi su โ€œFili in Tramaโ€ con lo spettacolo al Teatro Caporali โ€œHistoire du Soldatโ€ di Igor Stravinsky (sabato, ore 18). Da non perdere, infine, la mostra โ€œArs Panicalensis in casa Nicchiarelliโ€ in cui verranno esposti vecchi pizzi e disegni in โ€œArs Panicalensisโ€ in esclusiva per Fili in Trama (ingresso in via Virgilio Ceppari, 35).

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