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ยซHomo bulla estยป (Erasmo da Rotterdam)

Il motto di Erasmo da Rotterdam, ispirato a una sentenza di Varrone, dร  origine allโ€™iconografia dellโ€™Homo bulla, diffusa nella prima metร  del XVI secolo. I protagonisti sono putti intenti a soffiare bolle di sapone, ignari che di lรฌ a poco le bolle svaniranno per sempre. Le rappresentazioni dellโ€™Homo bulla rientrano a pieno titolo nel novero della Vanitas che, attraverso elementi quali fiori recisi, cristalli e bolle di sapone, rimandano allโ€™ineluttabilitร  della morte e alla caducitร  delle cose terrene. Ricchissima in tal senso รจ lโ€™Allegoria di Jan Brueghel il Giovane, nella quale sono raffigurati molti oggetti che ricordano le effimere gioie dei sensi.

 

Gunter Zint, Il ragazzo che vive nei pressi del muro, 1963.

L'arte delle bolle di sapone

La Galleria Nazionale dellโ€™Umbria di Perugia, fino al 9 giugno 2019,ย affronta per la prima volta questa tematica, tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e dellaย vanitas. Lโ€™esposizione, dal titoloย Bolle di sapone. Forme dellโ€™utopia tra vanitas, arte e scienza, รจ curata daย Michele Emmer, professore di matematica allโ€™Universitร  Sapienza di Roma eย da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria. Lโ€™ispirazione per la mostra giunge proprio da un testo di Michele Emmer, in cui vengono esplorate le interrelazioni con la matematica, la pittura, la fisica e lโ€™architettura.
ยซรˆ un progetto che Emmer e io avevamo in mente da tempoยป, racconta il direttore Marco Pierini. ยซรˆ stato un grande sogno. Un sogno dalle molte facceยป, aggiunge Emmer. ยซรˆ difficile trovare un gioco rimasto invariato per centinaia di anni, al pari delle bolle di saponeยป.
La mostra, infatti, si presenta come unโ€™iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta anche la nascita dellโ€™interesse scientifico, fisico e matematico dei modelli perfetti delle bolle di sapone a partire da un libro di Isaac Newton proveniente dalla biblioteca Oliveriana di Pesaro, nel quale il fisico inglese descrive in dettaglio i fenomeni che si osservano sulle superfici delle lamine saponate, per arrivare alle attuali sperimentazioni attraverso lโ€™ausilio della computer grafica. La rassegna, infatti, evidenzia lโ€™importanza che le bolle hanno rivestito in tutta la scienza contemporanea, e come queste ultime scoperte, a loro volta, continuino a ispirare artisti e architetti contemporanei nelle loro creazioni.

Gino Boccasile, manifesto Achille Banfi, 1937

Il percorso espositivo

Il percorso si compone diย circa sessanta opere, concesse in prestito dalle piรน importanti istituzioni nazionali e internazionali: la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dellโ€™Accademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington e il Museo dellโ€™Ermitage di San Pietroburgo.

 

Jean Baptiste Simรฉon Chardin, La Lavandaia, 1730-1740, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo

 

I capolavori coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento –ย  con Hendrick Goltzius – passando per il Seicento, nel quale il puttino si trasforma sempre piรน in un bambino contemporaneo. Si dovrร  aspettare il XVIII secolo per incontrare vere e proprie scene di genere, nelle quali lโ€™aspetto allegorico tende quasi a scomparire, come nel giovinetto ritratto da Fra Galgario. ย Non si dirada la presenza della bolla nella pittura dellโ€™Ottocento, importante nel Romanticismo storico con Pelagio Palagi, poi sempre piรน al centro di scene di vita quotidiana o di ritratti; celebre รจ infatti Bubbles di John Everett Millais, quando le bolle divennero lโ€™immagine dei saponi Pears.
Nel Novecento questo tema รจ declinato in maniera originale, aprendo una prospettiva inedita: nel 1964 Gรผnter Zint decide di documentare nella Berlino Ovest la vita di un bambino che, fra i giochi dellโ€™infanzia, diventa un testimone ignaro dei drammi della storia. Neppure i primi decenni del secolo attuale sono riusciti a sottrarsi alle bolle di sapone, che diventano un vero modello per architetture leggere, come il Watercube di Pechino.
Simbolo della fragilitร  e della caducitร  delle ambizioni umane, le bolle di sapone hanno affascinato non solo le generazioni di artistiย che rimanevano meravigliati per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici, per la loro lucentezza e per la loro leggerezza, ma continuano ad affascinare anche i visitatori che percorrono le sale blu della Galleria Nazionale dellโ€™Umbria.

 

Charles Amedรฉe Philippe Van Loo, Soap Bubbles, 1764, National Gallery Washington