ยซHomo bulla estยป (Erasmo da Rotterdam)
Il motto di Erasmo da Rotterdam, ispirato a una sentenza di Varrone, dร origine allโiconografia dellโHomo bulla, diffusa nella prima metร del XVI secolo. I protagonisti sono putti intenti a soffiare bolle di sapone, ignari che di lรฌ a poco le bolle svaniranno per sempre. Le rappresentazioni dellโHomo bulla rientrano a pieno titolo nel novero della Vanitas che, attraverso elementi quali fiori recisi, cristalli e bolle di sapone, rimandano allโineluttabilitร della morte e alla caducitร delle cose terrene. Ricchissima in tal senso รจ lโAllegoria di Jan Brueghel il Giovane, nella quale sono raffigurati molti oggetti che ricordano le effimere gioie dei sensi.
L'arte delle bolle di sapone
La Galleria Nazionale dellโUmbria di Perugia, fino al 9 giugno 2019,ย affronta per la prima volta questa tematica, tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e dellaย vanitas. Lโesposizione, dal titoloย Bolle di sapone. Forme dellโutopia tra vanitas, arte e scienza, รจ curata daย Michele Emmer, professore di matematica allโUniversitร Sapienza di Roma eย da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dellโUmbria. Lโispirazione per la mostra giunge proprio da un testo di Michele Emmer, in cui vengono esplorate le interrelazioni con la matematica, la pittura, la fisica e lโarchitettura.
ยซร un progetto che Emmer e io avevamo in mente da tempoยป, racconta il direttore Marco Pierini. ยซร stato un grande sogno. Un sogno dalle molte facceยป, aggiunge Emmer. ยซร difficile trovare un gioco rimasto invariato per centinaia di anni, al pari delle bolle di saponeยป.
La mostra, infatti, si presenta come unโiniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta anche la nascita dellโinteresse scientifico, fisico e matematico dei modelli perfetti delle bolle di sapone a partire da un libro di Isaac Newton proveniente dalla biblioteca Oliveriana di Pesaro, nel quale il fisico inglese descrive in dettaglio i fenomeni che si osservano sulle superfici delle lamine saponate, per arrivare alle attuali sperimentazioni attraverso lโausilio della computer grafica. La rassegna, infatti, evidenzia lโimportanza che le bolle hanno rivestito in tutta la scienza contemporanea, e come queste ultime scoperte, a loro volta, continuino a ispirare artisti e architetti contemporanei nelle loro creazioni.
Il percorso espositivo
Il percorso si compone diย circa sessanta opere, concesse in prestito dalle piรน importanti istituzioni nazionali e internazionali: la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dellโAccademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington e il Museo dellโErmitage di San Pietroburgo.
I capolavori coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento –ย con Hendrick Goltzius – passando per il Seicento, nel quale il puttino si trasforma sempre piรน in un bambino contemporaneo. Si dovrร aspettare il XVIII secolo per incontrare vere e proprie scene di genere, nelle quali lโaspetto allegorico tende quasi a scomparire, come nel giovinetto ritratto da Fra Galgario. ย Non si dirada la presenza della bolla nella pittura dellโOttocento, importante nel Romanticismo storico con Pelagio Palagi, poi sempre piรน al centro di scene di vita quotidiana o di ritratti; celebre รจ infatti Bubbles di John Everett Millais, quando le bolle divennero lโimmagine dei saponi Pears.
Nel Novecento questo tema รจ declinato in maniera originale, aprendo una prospettiva inedita: nel 1964 Gรผnter Zint decide di documentare nella Berlino Ovest la vita di un bambino che, fra i giochi dellโinfanzia, diventa un testimone ignaro dei drammi della storia. Neppure i primi decenni del secolo attuale sono riusciti a sottrarsi alle bolle di sapone, che diventano un vero modello per architetture leggere, come il Watercube di Pechino.
Simbolo della fragilitร e della caducitร delle ambizioni umane, le bolle di sapone hanno affascinato non solo le generazioni di artistiย che rimanevano meravigliati per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici, per la loro lucentezza e per la loro leggerezza, ma continuano ad affascinare anche i visitatori che percorrono le sale blu della Galleria Nazionale dellโUmbria.