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Qualificare lโ€™Umbria e Terni attraverso una visione dโ€™insieme, contemporanea, di tanti dettagli interconnessi.

Around The Nera รจ un conio del 2023 pensato per serie di articoli, interviste e ricerche sul Nera o la Nera, come porta dellโ€™Umbria Sud, da Orte al salto del Velino, via gole del Nera e attorno a Terni. Un reportage sul Lungo Nera, teatro di interventi di rigenerazione urbana nellโ€™area ex Opificio Siri trasformato nel centro museale e contemporaneo Caos, che danno a questa parte di cittร  il necessario ruolo di driver di sviluppo culturale. Sullโ€™opera incompiuta Genesis di Beverly Pepper (around the incomplete work) che in quellโ€™area doveva sorgere, e un focus sul Drago, emblema della cittร . Tra questi, Estratto di Drago, dallo scitale al Thyrus in 3D, in cui si concentrano le fasi salienti. Cultura e contemporaneitร  sono i denominatori, per qualificare Terni e lโ€™Umbria attraverso una visione dโ€™insieme, di tanti dettagli interconnessi.

 

Genesis. di Beverly Pepper. Foto di Mauro Cinti

Case opera dโ€™arte, collezionismo locale e arte pubblica

Nel contesto piรน ampio, Around The Nera ha esplorato le identitร  sommerse di Terni il cui tessuto artistico si rivela attraverso le narrazioni del collezionismo locale, parallele allโ€™arte pubblica. Iniziative culturali come Atelier liberi (Profili Babocci), CavourArt, e TowerA hanno fatto emergere questo aspetto con lโ€™apertura di spazi temporanei dellโ€™arte nelle dimore private e nei luoghi di culto simbolici e suggestivi, in un transito di artisti incessante. Il Duomo, ornato con le splendide porte di Bruno Ceccobelli, espone Kathartirio di Valentina Angeli, sotto le volte romaniche a crociera di San Francesco, Lauretta Barcaroli deposita Ogni possibile mondo.ย Narrazioni a tratti inattese che scorrono dalle Tre Piazze di Ridolfi del centro al Lungonera, e alla Terni medioevale. Tra gli innumerevoli palazzi dellโ€™architettura urbanistica moderna della ricostruzione post bellica si scoprono Case opera dโ€™arte per dirla alla Edmond de Goncourt, come Alberici Paparoni e il suo unico giardino rinascimentale. Case autobiografiche, in cui, per il tramite di oggetti e opere dโ€™arte, si raccontano gli artisti attraverso le Collezioni di famiglia.
Durante un periodo di fervida immaginazione, Oberdan Di Anselmo, artista e collezionista, si proponeva lโ€™ambizioso obiettivo di trasformare Terni in un centro all’avanguardia dellโ€™arte. La Galleria Poliantea, inaugurata da Di Anselmo, ospita mostre di rilievo come quella di Carla Accardi nel 1968. Lโ€™artista Mario Schifano contribuisce con una vasta produzione, mentre le raccolte Tonelli e la presidenza di Giulio Carlo Argan nellโ€™Associazione degli artisti di Terni, fondata da Aurelio De Felice, hanno testimoniato lโ€™impegno e la vitalitร  artistica della cittร .

 

Mosaico di Corrado Cagli

Museo diffuso: le sculture occupano spazi nelle piazze, ornano i cardini stradali delle rotatorie in un Museo a cielo aperto

Storia di Terni tra le sculture diffuse a cielo aperto, con lasciti importanti, opere di artisti, scultori e architetti di fama nazionale e internazionale che hanno indirizzato lโ€™immaginario collettivo, e celebrato lโ€™identitร  della cittร . Ad iniziare da Hyperion a rappresentare la conca ternana di Agapito Miniucchi, scultore accostato dal critico dโ€™arte Sandro Parmiggiani a David Smith, a Ettore Colla e altri grandi protagonisti della scultura internazionale, come Mark Di Suvero e Bernar Venet. Il prezioso mosaico di Corrado Cagli della Fontana dello Zodiaco il cui bozzetto preparatorio del diametro di tre metri e mezzo viene esposto a New York al CIMA, Center for Italian Modern Art. Lโ€™iconico ago d’acciaio della Fontana dello zodiaco simbolo dinamico della cittร , con il TRIPODE in acciaio della passerella di Terni, contribuisce a creare un’atmosfera artistica unica e suggestiva. Completata dal maglio per lโ€™acciaio piรน grande del mondo, la monumentale Pressa della Davy Brothers Ltd e societร  Terni, la Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro, Le libertร ย di Giulio Turcato, e altre sinergie scultoree compenetrate nel tessuto urbano. Per citarne alcune: Forme in evoluzione dello spazio n. 1ย di Umbro Battaglini, Sinergica dedicata al campione di motociclismo Libero Liberati, i Riccioliย di Eliseo Mattiacci, il totem di Umberto Mastroianni, Farfalle primitive intuizioni. Lโ€™Albero, ed E-terni. ย Effigi della cittร  dellโ€™acciaio, in cui la Acciai Speciali assume un ruolo determinante nella cittร  anche in termini artistici. Ancora scultori dellโ€™acciaio legati a Terni come Andrea Forges Davanzati che porta lโ€™acciaio ternano nella sistemazione di Piazza Gerusalemme, e nella Cupola di via Rossetti a Milano sotto forma di un ramรจage di nastro di acciaio inossidabile ispirata al globo del Palazzo della Secessione a Vienna.

 

Mosaico di Corrado Cagli. Foto di Daniela Zanetti

Storie invisibili: le opere hanno celebrato lโ€™identitร  della cittร  fondata sul rapporto acqua e acciaio ma anche la sua vocazione all’energia, materiale e immateriale

Tutto sembrava indicare che Terni, col suo museo diffuso, potesse divenire uno dei siti di Umbria Contemporanea, un parco regionale dellโ€™arte ideato dalla Fondazione Pepper in cui inserire Genesis della scultrice americana Beverly Pepper molto legata allโ€™Umbria e a Terni. Nonostante gli sforzi ventennali, variazioni di progetto e misteri mai svelati dalla Fondazione Pepper, lโ€™opera si perde dal fondo culturale, resta solo la vasca vuota della fontana che avrebbe incarnato un sentimento ristorativo ideale. Il valore simbolico del fiume Nera e la Cascata da installare a coronamento di quell’area riqualificata del Museo della cittร , poco distante dai giardini che ospitano il Tiro in pietra di Terni. In quel tratto del Nera se ne puรฒ solo immaginare la presenza โ€“ nessunโ€™altra opera dellโ€™artista รจ a Terni –ย  con alcuni bozzetti dellโ€™epoca di progettazione.ย  Tra questi, un originale disegno di Genesis che fa vivere ancora quellโ€™idea, rimesso allโ€™architetto dellโ€™Urbanistica di Terni Mauro Cinti per la custodia intellettuale dellโ€™opera.

 

Cascata delle Marmore

Slices di Drago. Una leggenda che diventa realtร , un mito che diventa simbolo

Cโ€™รจ la storia di Terni del Comune libero, nelle grandi dispute del medioevo di scomunicanti e scomunicati, di aquile rosse e aquile nere, dei castellari di difesa, dei Magnati, e dei Banderari. Negli emblemi il drago ghibellino combatte contro i leoni, รจ artigliato dallโ€™aquila rossa dei Guelfi. Alle trame storiche si mescolano i racconti delle leggende. Nellโ€™immaginario medievale, lโ€™aria malsana delle paludi circostanti, dal Velino al Nera, che mieteva vittime per la malaria, viene identificata con un mostro dโ€™acqua, un drago. La cui soluzione era uccidere la fera. Con opportune opere di bonifica, il drago sconfitto, come narra la leggenda da un giovane della casata Cittadini (poi Cittadini Cesi), divenne il simbolo della forza della cittร . Il Drago e il fiume che dettero le insegne a Terni. Razionalmente, la storia dellโ€™ascesa di questa potente famiglia che spronรฒ i ternani per il dominio sulla conca, contro i reatini che si erano insignoriti del Castello sulla Cascata delle Marmore. Restii allโ€™assestamento del selvatico scenario idrogeologico della piana, che il Cavo Curiano dei romani aveva avviato con il taglio della costa rocciosa sovrastante lโ€™antico nucleo di Terni, per liberarla dai ristagni.

Drago Rendering. Foto by Onirico

Se pare strana la presenza di un Drago in cittร  pensiamo a Lubiana con il drago nello stemma comunale, e il noto Ponte dei draghi. Se ci si domanda quanto le sculture dislocate in cittร  siano state effettivamente poste a rappresentarne l’identitร , nel concetto di arte diffusa, e nel tentativo di dialogo con lโ€™ultra mondo dellโ€™arte si inserisce appieno la nuova opera monumentale Thyrus. Il Drago รจ un simbolo fortemente comunitario. Lโ€™intuizione dello scultore e Docente in Discipline Plastiche Marco Diamanti di realizzarne una scultura, รจ lโ€™interpretazione contemporanea dei meccanismi tra lโ€™uomo, i miti e i luoghi. Un oggetto culturale che รจ totem emblematico e genius loci di Terni. ยซUnโ€™opera non calata dallโ€™alto. Realizzata con tecniche moderne – spiega lโ€™artista. Lโ€™ingegneria 3D applicata a una forma, lโ€™anima tecnologica nascosta nella materia. Soprattutto una leggenda che diventa realtร . Fosse anche realizzata con lo stilema di un fantasy – conclude –ย  avvicina i giovani alla propria storia, e allโ€™arte. Una ricerca che va al di lร  dell’opera e investe in altro modo il territorio. Di fatto Thyrus sembra essere una di quelle sculture fatte per intersecarsi con altre coseยป.

Rammenta stilisticamente Lโ€™uomo e la donna in acciaio di Batumi, simbolo della conciliazione delle diversitร . In anticipo sulla scultura, la dima di acciaio per delineare gli spazi sul basamento nella rotonda Filipponi che ospiterร  il Drago per Terni incisa col motto Ars longa vita brevis, mentre sono in corso le prime attivitร  di produzione al laser per trasformare i fogli di acciaio nelle slices di drago.

Con unโ€˜estate cosรฌ torrida la siccitร  รจ in agguato. Da tutte le parti si sono levate voci che invitavano a non sprecare lโ€™acqua, che รจ il bene fondamentale per la vita.

Il totem di Fabrizio Plessi

Lโ€™artista Fabrizio Plessi ha capito il problema, ma non ha voluto rinunciare allโ€™acqua, anzi a tanta acqua, a una cascata dโ€™acqua. Fabrizio Plessi vive sullโ€™acqua perchรฉ la sua cittร  รจ Venezia. A Venezia incontri lโ€™acqua ogni momento, ma a Venezia lโ€™acqua รจ orizzontale e stranamente non ci sono fontane, mentre Plessi ama le fontane. Certo questa รจ una parola che ai romani evoca le fontane monumentali del barocco: fontana di Trevi, quella dei Quattro Fiumi o quella piccina delle tartarughe. I romani sono abituati a veder scorrere lโ€™acqua a vederla scendere dallโ€™alto, con mille schizzi e con lโ€™arcobaleno che lโ€™attraversa. Lโ€™acqua di Plessi รจ diversa perchรฉ lโ€™artista ha creato lโ€™acqua elettronica verticale.

Il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, da molti anni accarezza il sogno di far diventare Todi la capitale dellโ€™arte contemporanea e ogni anno viene invitato un artista famoso in occasione del Festival delle Arti (organizzato dalla Fondazione Beverly Pepper) che si svolge in contemporanea al Todi Festival proprio perchรฉ chi viene ad assistere al Festival, puรฒ godere anche di altre forme dโ€™arte.

Fabrizio Plessi รจ presente in tre luoghi diversi: sulla piazza del Popolo con il totem Todi Today, nelle cisterne romane con Secret water e nella Sala delle Pietre con la mostra Progetti del Mondo.

Il totem elettronico รจ installato nella piazza del Popolo, dove cinquantโ€™anni fa Beverly Pepper aveva installato le sue Todi Columns, quelle che adesso si trovano sulla collina che sovrasta la cittร . Plessi ha voluto installare la sua opera elettronica nello stesso posto. Lโ€™artista ha ripreso lโ€™idea che Pepper e Pomodoro avevano iniziato, perchรฉ vedevano nelle loro opera la continuitร  verticale dei campanili.

 

 

Il totem ha due lati neri e due elettronici dove scorre lโ€™acqua. Lโ€™acqua sale adagio, come una marea, sale per 12 metri, poi, come la marea comincia a ritirarsi fino a sparire e prosciugarsi; quindi il ciclo ricomincia ininterrottamente sulla piazza e nei sotterranei. Plessi ha riportato lโ€™acqua anche nelle cisterne romane che attraversano il sottosuolo della piazza, con tre installazioni corrispondenti a quella di sopra. Questโ€™acqua, come quella reale, non sta mai ferma e ha un suo rumore che di notte si sente meglio, mentre il totem si illumina. Plessi รจ stato un antesignano dellโ€™elettronica usata come arte e come collegamento tra i materiali. Noi vediamo tutti i giorni questi collegamenti senza percepirli come arte. Abbiamo il televisore attaccato al muro, il computer posato sulla scrivania e il telefonino in mano. Materiali diversi che hanno un unico collegamento: lโ€™elettronica che solo nelle mani di Plessi diventa forma dโ€™arte.

Secret Water rappresenta lโ€™acqua che sogni, che vedi scorrere ma questa รจ acqua che non bagna, che non schizza, che non puoi toccare, non ci sono arcobaleni che lโ€™attraversano, รจ solo acqua da vedere per immaginare un mondo ideale. Lโ€™installazione resterร  sulla Piazza del Popolo di Todi fino al 25 settembre.

Dall’11 agosto all’8 settembre, nella Sala di Via Indipendenza della Rocca Paolina a Perugia, sono state messe in mostra le opere di 29 artisti, in un evento ben organizzato da parte dell’Associazione Culturale La casa degli Artisti di Francesco Minelli e Carla Medici; il curatore della collettiva รจ stato Andrea Baffoni. La mostra non si รจ limitata all’esposizione temporanea ma certuni dei suoi artisti sono stati ospiti di alcune scuole perugine a scopo didattico e portatori di un sano messaggio ecologico.

Nella nostra bella lingua italica, il maggior numero di parole hanno un singolare e un plurale e per trasformarle correttamente รจ sufficiente sapere la classe a cui appartengono.

La parola forma appartiene alla prima classe, infatti la regola dice che i nomi singolari che terminano in -a formano il plurale in -i se sono maschili, in -e se sono femminili.

Il titolo della mostra declinata al singolare, La Forma dell’Acqua, fa sovvenire due titoli di altrettanti film molto gettonati, dove il primo di Guillermo del Toro (come accennato anche da Andrea Baffoni) si รจ aggiudicato ben quattro Oscar, nel quale una donna affetta da mutismo crea uno stretto e intimo rapporto con una strana creatura acquatica catturata in Amazzonia e il secondo della seguitissima serie del Commissario Montalbano, nato dalla penna del compianto Camilleri, dove il celebre poliziotto vive un’altra delle sue avventure investigative per un assassinio che ha dei risvolti paragonabili all’acqua tenuta in un contenitore…

Inaugurazione della mostra

Declinata al plurale, Le Forme dell’Acqua รจ il nome della collettiva contemporanea che ha avuto luogo all’interno della Sala di Via Indipendenza della Rocca Paolina a Perugia, che non narra di strane creature o appartiene a una serie televisiva ma รจ una mostra che richiama una questione mondiale attualissima e delicata nella sua trattazione nonchรฉ dichiarata in molte sue coniugazioni, appunto quella dell’acqua.

La mostra tocca i tasti giusti di un tema che riecheggia e, trasversalmente e in modo apolitico, piega e tange l’elemento liquido vitale, esplicitato nel titolo Le Forme dell’Acqua, sia dalle opere in esse contenuto sia dagli artisti che lo hanno elaborato cromaticamente.

La rassegna artistica รจ stata allestita all’interno della storica fortezza perugina, in cui รจ stato possibile ammirare le opere realizzate con diverse tecniche, con svariati toni e colori dove ovviamente il blu nelle sue molteplici combinazioni e variazioni รจ prevalente, senza mai rischiare di cadere nel banale, anzi si puรฒ notare la forza dell’offrire, attraverso l’arte, messaggi ecologici e sociali precisi e attuali.

Tra le opere abbiamo potuto ammirare a volte colori accesi, a volte pastello o velati, comunque colori della fantasia o direttamente trasferiti dalla natura che lasciano immaginare forme e luoghi visti con la lente d’ingrandimento attraverso l’emozione e il sentimento di ogni singolo Autore.

Il curatore ha voluto mettere in evidenza alcuni concetti rappresentativi e nella risposta di Andrea Baffoni c’รจ la conferma:

ยซLe forme dell’acqua รจ una mostra che unisce il valore sociale a quello artistico nel segno della sensibilizzazione verso le problematiche dell’emergenza idrica. Gli artisti raccontano l’acqua da differenti punti di vista e con vari linguaggi tra astrazione e figurazioneยป.

Francesco Minelli, Presidente dell’Associazione culturale La Casa degli Artisti, coorganizzatore della mostra insieme a sua moglie Carla Medici, al termine del vernissage ci ha sottolineato:

ยซLa Casa degli Artisti, insieme a Umbra Acque, Riccini Group e a qualche pittore, andrร  poi nelle scuole a sensibilizzare gli studenti sul problema idrico nel mondo. Se non facciamo qualcosa fin da subito si preannuncia un prossimo scenario apocalittico globale ed รฉ per questo che la nostra attenzione รจ rivolta verso i giovani, infatti le opere degli artisti che espongono qui, vanno proprio in questa direzione, grazie alla loro sensibilitร  e al messaggio in esse contenutoยป.

Gli artisti che hanno esposto sono: Giuliana Arcangelelli, Lucia Arcelli, Rosario Ascione, Martina Benedetti, Maria Cristina Bigerna, Norma Bini, Alessia Biscarini, Maria Eugenia Caceres, Maria Cappello, Biagio Cerbone, Teresa Chiaraluce, Fabrizio Fabbroni, Giuliana Farinaro, Arnaldo Garcez, Marco Giacchetti, Silvana Iafolla, Irina Luchina, Carla Medici, Michela Meloni, Lojana Pintora, Monia Romanelli, Renzo Sbolci, Mario Sciarra, Claudio Solfiti, Miretta Sparano, Carla Tejo, Deniz Tuncer, Riccardo Veschini. L’installazione รจ a cura di Kim Hee Jin.

Durante l’inaugurazione si sono potuti apprezzare i versi decantati dalla poetessa Catia Rogari, che con la sua delicata penna ha avuto la capacitร  e la bravura di esternare i propri sentimenti circa l’argomento acqua, riferendosi al lago e al mare e altresรฌ evocando le tragedie marine degli emigranti, peraltro un dramma sottolineato anche da alcuni dipinti presenti nella collettiva.

La mostra รจ stata realizzata in collaborazione con Regione Umbria, Provincia e Comune di Perugia e quest’ultimo, tramite l’Assessore Luca Merli, ha portato il suo saluto alla manifestazione.

Il vernissage ha trovato il favore e il soddisfatto consenso dei molti presenti.

Il noto Direttore d’Orchestra Claudio Abbado, qualche anno fa enunciรฒ una frase che poi divenne famosa: ยซLa cultura รจ un bene comune primario come l’acqua, โ€ฆยป e questa asserzione, per rimanere in tema sintassi, compendia in sรฉ il soggetto, l’oggetto e il predicato insiti nell’accattivante mostra Le Forme dell’Acqua.

La nascita del lavoro di Karpรผseeler ha avuto luogo dal ยซmagico incontro tra la ricerca e la manualitร ยป.

รˆ con queste semplici parole che lโ€™artista descrive le sue creazioni, ponendo su un piano l’idea progettuale che cresce e prende corpo, su un altro invece l’attitudine fabbricativa: la sintesi dei due elementi fa sรฌ che si realizzi un interscambio vivo tra l’artista e l’opera. La mostra di Karpรผseeler – ย Vivavoce: antologia minima di opere scelte 1978-2018 – visibile fino al 14 ottobre – a cura di Aldo Iori, รจ allestita presso gli spazi del Museo Archeologico allโ€™interno del complesso CAOS –Centro Arti Opificio Siri di Terni.

 

Pazzipuzzles di Karpuseeler

Chi รจ Karpรผseeler?

Karpรผseeler รจ un artista a tutto tondo; terminati gli studi superiori si diploma con il massimo dei voti al corso di pittura allโ€™Accademia di Belle Arti di Perugia, sotto la guida e insegnamento dei professori Corร  e Nuvolo; decide cosรฌ di dedicare la sua vita allโ€™attivitร  artistica. Dagli anni Ottanta la sua ricerca si rivolge alla grande tradizione astratta contemporanea elaborando un personale linguaggio. Vincitore di premi internazionali di scultura, le sue opere sono presenti in numerose collezioni. Negli spazi espositivi del Museo Archeologico, in relazione agli innumerevoli reperti conservati, sono visibili importanti opere esposte in occasione del quarantennale della sua attivitร  artistica; in questo magico ambiente, lโ€™arte contemporanea crea un ideale ponte con il passato, segnalando lโ€™attualitร  dei luoghi culturali in cui ritrovare le proprie radici, per ribadire lโ€™eterna contemporaneitร  di tutta lโ€™arte.

 

Coro, 1998

Il percorso espositivo

Lโ€™artista, interessato da sempre alle logiche cibernetiche – la sua tesi di laurea aveva come oggetto Arte e Cibernetica – mette in evidenza il confine disciplinare della scultura: nelle opere esposte, poichรฉ la forma tende allโ€™assoluto, la creazione instaura con lโ€™osservatore un inedito rapporto spazio-temporale.
La mostra si apre con unโ€™inedita opera: Vivavoce, la quale fornisce il titolo allโ€™intera esposizione e che, da subito, pone lโ€™osservatore appena entrato nel museo in uno spazio pluridimensionale dellโ€™opera: come se la stessa creazione gli chiedesse ascolto o come se gli proponesse un luogo ideale per la riflessione.
Lungo il percorso espositivo lโ€™osservatore puรฒ inoltre ammirare altre opere: Verso infinito (1995), Silenzio bianco (2006), Coro (2007) e Piccola Voce (2016), le quali posseggono invece una forte e assoluta presenza che, come in Brancusi o Spalletti, travalica lโ€™aspetto formale e lโ€™opera ritrova una propria dimensione intellettuale.

 

Per maggiori informazioni

Restaurata dallโ€™Ater nel 2015 grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale concesso dalla Regione Umbria e ai fondi del Comune di Perugia, e riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori, la Torre degli Sciri รจ l’unica delle tante torri medioevali di Perugia rimasta intatta.

Un progetto site specific


La valorizzazione del patrimonio storico artistico della via e quindi del centro storico, quale sintesi tra le profonde radici nella tradizione e le nuove contaminazioni culturali, costituisce un elemento centrale dellโ€™attivitร  di promozione culturale dellโ€™Associazione Priori. Seguendo questo concetto, da qualche anno si organizzano lungo la via dei Priori – e ora nella Torre – eventi artistici, spettacoli teatrali, incontri culturali e percorsi didattici. Periodicamente si svolgono i Racconti della Torre, narrazioni guidate con aperitivo finale sulla storia dell’edificio e dell’antichissimo rione di Porta Santa Susanna, concerti e rappresentazioni teatrali.
La Torre degli Sciri, per lโ€™unicitร  delle sue caratteristiche architettoniche, puรฒ offrire infinite potenzialitร : esaltando lo spazio allโ€™interno, puรฒ creare piacevoli suggestioni e inaspettati connubi tra passato e presente.
Per questo motivo si รจ deciso di aprire un dialogo tra cittร  storica e arte contemporanea, promuovendo lโ€™accesso della Torre come luogo di cultura e creativitร , valorizzandone la storia attraverso nuovi linguaggi espressivi.
Si tratta di progetti dโ€™arte contemporanea site specific con lโ€™obiettivo di incentivare la rilettura del patrimonio turrito attraverso lo sguardo non convenzionale dellโ€™artista. Le opere cambieranno lโ€™abituale percezione di luoghi familiari, attirando lโ€™attenzione dei cittadini e dei turisti.
Il primo artista scelto รจ il perugino Danilo Fiorucci con la scultura Inverso, composta da strati di polistirolo bianco che sarร  sospesa allโ€™interno della Torre. Il visitatore vivrร  cosรฌ unโ€™esperienza immersiva, innescando un senso di stupore e di riflessione nei confronti dellโ€™opera e di questa meravigliosa costruzione medievale.

La storia della Torre


La Torre degli Sciri รจ l’unica superstite delle circa settanta torri medievali che valsero a Perugia il soprannome di โ€œturritaโ€. Edificata nella seconda metร  del XIII secolo, la torre, alta 46 metri, รจ probabilmente una delle dodici o quattordici torri fatte edificare dal Comune a scopo difensivo. In seguito passรฒ a destinazione privata, essendo proprietร  della nobile famiglia degli Sciri da cui prende il nome. Lo stemma di questa famiglia campeggia sopra l’ingresso principale della nostra costruzione. La famiglia si estinse nel XV secolo e la torre dovette passare in proprietร  ai Degli Oddi, che avevano possedimenti poco distanti. Nel 1680 Caterina della Penna, vedova Degli Oddi, donรฒ la struttura e i suoi annessi alla terziaria francescana Suor Lucia Tartaglini da Cortona, che vi istituรฌ un Educandato per fanciulle povere. In seguito passรฒ alle Suore Oblate di San Filippo Neri, che la tennero fino al 2011 circa. Oggi proprietร  dell’Amministrazione Comunale, รจ stata restaurata e successivamente riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori. Oltre a visite guidate, vi si svolgono eventi a carattere artistico, musicale e teatrale.

Inverso - Lo spazio assente


Inverso, giร  sospesa nelle sale del Museo della ceramica di Deruta nel 2016, viene ora installata allโ€™interno della Torre, abitando lo Spazio Assente, come lo definisce lโ€™artista: ยซpartendo da unโ€™analisi degli spazi โ€œtraโ€ le cose, in un esame paradossale della natura e del โ€œ destinoโ€ dello spazio occupato dallโ€™opera dโ€™arteยป.
Dai suoi dipinti, evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci, Fiorucci arriva a concretizzare la sua pittura in un gesto scultoreo altrettanto rapido grazie al polistirene. Strati sagomati, poi tagliati e sovrapposti formano sculture astratte, vortici composti eliminando ยซla materia che nasconde la formaยป. Come nella tradizione michelangiolesca, rivela la figura attraverso un lavoro manuale che รจ, al tempo stesso, un processo dellโ€™intelletto e dello spirito.
Il vuoto, non come semplice negazione del pieno, ma come entitร  di per sรฉ esistente, spazio tra le cose che le individua e le distingue. Nuova materia che, in maniera aristotelica, colma lโ€™assenza. In modo inverso il ricordo di una persona cara riempie la sua mancanza: ยซIo rappresento lโ€™ingombro dellโ€™oggetto nella vanitร  dellโ€™ideologiaยป, cosรฌ scrisse Luciano Fabro alla presentazione dello Spirato nel 1968, dove rappresentata รจ solo lโ€™impronta della testa dellโ€™artista sul cuscino in marmo. Ma รจ Duchamp che ha il merito di aver introdotto questo senso di sospensione nel vuoto nellโ€™arte, dove collocando in maniera diversa un oggetto di uso comune lo estrania, creando ยซvarianti del funzionamento della fantasiaยป come le definirร  Bruno Munari: nuovi punti di vista meravigliosi e sorprendenti.
Inverso รจ quindi la voce interiore che non fa uso di parole, un corpo senza nome, lโ€™assenza dellโ€™arte che diventa presenza, il segno della poesia che ci insegna la via per la comprensione del nulla.
Immerso in un silenzio enigmatico e sospeso, la scultura di Fiorucci allโ€™interno della Torre, รจ come il panno bianco steso su un inspiegabile cavalletto del Pino sul mare di Carlo Carrร , come la bianca Sfera sospesa di Alberto Giacometti, con un colore che evoca lโ€™assenza di colore, il sentimento del vuoto, l’archetipo dell’assoluto e della luce.


Inverso – Lo spazio assente
Installazione di Danilo Fiorucci
Torre degli Sciri, Perugia
6 luglio โ€“ 31 agosto 2017
A cura di Claudia Bottini

Orari Luglio
Da lunedรฌ a mercoledรฌ: 10:30 โ€“ 12:30 | 18:00 โ€“ 21.00
Da giovedรฌ a sabato: 10:30 โ€“ 12:30 | 17:00 โ€“ 21:00
Domenica: 18:00 โ€“ 21:00

Orari Agosto
Venerdรฌ: 10:00 – 12:30 | 19:00 – 21:00
Domenica: 19:00 – 21:00
12 Agosto: dalle 21:00 (Evento: osservazione del cielo stellato a cura di Starlight. Ingressoย  per gruppi di 22 persone ogni 30 minuti. Contributo โ‚ฌ 5, gratuito per i bambini fino a 12 anni).

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