Lessate le trote, togliete pelle e spine, fate a pezzetti la polpa e ponetela in un piatto da portata. Dissalate le alici, diliscatele e fatele a pezzetti, sbucciate lโaglio, schiacciatelo e fatelo soffriggere nellโolio, quindi gettatelo via. Ponete lโolio cosรฌ insaporito con le acciughe, fatele sciogliere a fuoco basso, quindi allontanate la pentola dal fuoco e ponetevi il tartufo a scagliette. Mescolate e versate sulle trote.
Questa รจ una ricetta della Valnerina. Le trote venivano consumate dalla gente piรน ricca che poteva permettersi di acquistarle; gli altri, se le trovavano, le vendevano. La trota si faceva anche arrosto, dopo averla farcita e spolverizzata con un trito di prezzemolo, aglio e pane, salato e papato, e irrorato col limone. Si cuoceva in olio e si serviva.ย
Per gentile concessione di Calzetti e Mariucci Editore.
Interconnessione, accessibilitร , cultura, competenza e bellezza. Sono questi i cinque pilastri che sostengono il progetto Umbria Smart Land proposto dallโAssociazione dei Borghi piรน Belli dโItalia in Umbria, a firma del presidente Antonio Luna.
Il Decalogo per una rinascita del territorio regionale poggia su unโattenta analisi della situazione regionale, che fotografa un territorio segnato da una forte disoccupazione, da una scarsa qualitร del lavoro e da una modesta redditivitร , da una marcata disuguaglianza sociale, strutturalmente marginale e con grandi difficoltร di connessione al resto dellโItalia. Dalla parte analitica si passa a quella progettuale volta innanzitutto a spiegare i cinque capisaldi e come essi possano essere generatori di progettazione, di buon governo, di opportunitร di vita e professionali, di benessere sociale e di creare una comunitร coesa e consapevole. In una parola creare una smart land, ossia un percorso sistemico per valorizzare i territori, un modello di sviluppo territoriale basato su green economy e accelerazione digitale.
Lโobiettivo dellโAssociazione dei Borghi piรน belli dโItalia รจ proprio quello di presentare una carta-manifesto destinata a politici, amministratori, categorie professionali, associazioni e cittadini volta a delineare un percorso di ripresa del territorio che si appoggi allโantico con strumenti moderni, mirando a valorizzare le eccellenze. Dalla rete dei borghi potrร dunque svilupparsi un modello di smart land, che a partire dallโUmbria, potrร poi essere esportato in altre realtร regionali. Hanno parlato di tutto questo ieri a Palazzo della Provincia in unโapposita conferenza stampa – coordinata da Laura Zazzerini, direttore editoriale di AboutUmbria Magazine – Fiorello Primi, presidente del Club I Borghi piรน belli dโItalia, Antonio Luna, redattore del progetto e presidente dellโAssociazione I Borghi piรน belli dโItalia in Umbria e Gabriele Lena, presidente dei Int.Geo.Mod e coordinatore del gruppo di lavoro Pro.Borg.Um.
Palazzo della Corgna, un tempo nobile dimora del Marchese Ascanio della Corgna, apre le sue stanze affrescate allโarte contemporanea e ospita, fino al 1 settembre 2019, la mostra di Alessandro Scarabello, Uppercrust. A cura di Marcello Smarrelli.
Alessandro Scarabello, Uppercrust #5, 2011, acrilico e olio su tela, cm 187×154, photo by Giorgio Benni, courtesy the Gallery Apart, Roma
La mostra รจ promossa dal Comune di Castiglione del Lago ed รจ organizzata da Sistema Museo e Cooperativa Lagodarte, in collaborazione con Aurora Group e The Gallery Apart Roma. Alessandro Scarabello (Roma, 1979) vive e lavora a Bruxelles. Ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e private italiane, tra cui il Padiglione dโArte Contemporanea di Milano, Palazzo Collicola di Spoleto e Palazzo delle Esposizioni di Roma; ha partecipato, inoltre, a diverse Biennali dโarte contemporanea. ยซOgni opera รจ per me una trasformazione, stati dโanimo che raccontano un percorso e diventano narrazioneยป ha annunciato Alessandro Scarabello.
Alessandro Scarabello, Uppercrust #8, 2011, acrilico e olio su tela cm187x154, photo by Giorgio Benni, courtesy the Gallery Apart, Roma
Un catalogo di personaggi
Upper crust รจ unโespressione ampiamente utilizzata nella societร anglosassone e designa una nuova aristocrazia, che utilizza la propria posizione dominante in termini economici, finanziari e di comunicazione. Lโartista, partendo proprio da upper crust, ha creato un vero catalogo di tipi umani che potessero rappresentare questa รฉlite.
Raffigurazioni caricaturali, vizi ed espressioni tipiche dei contemporanei upper crust, sono effettuate volutamente per sottolineare il contrasto con la nobiltร del Palazzo che si affaccia sul lago Trasimeno, ma soprattutto con le gesta eroiche e coraggiose di Ascanio della Corgna, che non fu solo un valente condottiero ma anche un profondo conoscitore delle arti e un abile amministratore; fu infatti lโiniziatore di una riforma agraria fortemente innovativa. Lโartista gioca molto su questa contrapposizione e invita lo spettatore a un confronto molto serrato.
Alessandro Scarabello, Uppercrust_heads #101, 2011, acrilico e olio su tela, cm 187×154, photo by Giorgio Benni, courtesy the Gallery Apart, Roma
Scarabello ha realizzato, proprio per celebrare il Marchese della Corgna, il capolavoro Opera Rubra, ideato per la Sala delle Gesta di Ascanio, dove gli antichi affreschi del Pomarancio dialogano con lโarte contemporanea. Quest’opera รจ un trittico, in cui il linguaggio pittorico รจ al limite tra arte figurativa e informale e simboleggia proprio lโardore, il coraggio e la passione che contraddistinguevano la figura del valente comandante.
Nelle successive sale del palazzo, lโartista espone per la prima volta la serie Uppercrust, composta da undici grandi ritratti a figura intera e a grandezza naturale, oltre al ciclo Heads, che comprende, di contro, piรน di cento dipinti di formato ridotto.
La mostra intende evocare, nellโanimo del visitatore, emozioni contrastanti e grandi suggestioni, grazie alla potenza del colore, allโespressivitร dei volti e alla grandezza dei ritratti; il tutto collocato in un nobile palazzo nel quale il tempo si รจ fermato.
Alessandro Scarabello, Uppercrust #2, 2011, acrilico e olio su tela cm 187×154, photo by Giorgio Benni, courtesy the Gallery Apart, Roma
Le note immortali del Maestro dei Maestri, Giuseppe Verdi, risuoneranno tra le fronde dei lecci e le statue del Teatro dellโArcadia dei Giardini del Frontone (Perugia) per deliziarci con due delle opere liriche piรน amate al mondo.
La Traviata
Due recite che preannunciano grandi emozioni, il 23 luglio Rigoletto e il 30 La Traviata, messe in scena dallโimpresario Ermanno Fasano con Musica e Spettacolo di Roma, animeranno lโestate culturale perugina. Lโamore per la lirica รจ una passione di famiglia in casa Fasano: basti pensare che il papร , Aldo, stimato tenore e impresario, si iscrisse allโAlbo delle Imprese di Musica Lirica lo stesso anno di istituzione di tale prestigioso e storico registro e cioรจ il 1967, con numero di protocollo 2.
Oltre cinquantโanni di passione e professione generano profonda esperienza; non a caso lo scorso anno, con la messa in scena di MadamaButterfly, sempre ai Giardini del Frontone, si รจ registrato il sold out. Il pubblico entusiasta chiese di ripetere la graditissima esperienza. Ed eccoci accontentati, questโanno si raddoppia, con due titoli: Rigoletto e La Traviata.
L'opera patrimonio universale
Forse non tutti conosceranno la trama o la stessa opera, ma siccome la lirica รจ identificata come patrimonio universale, lโAssociazione di Perugia Amici della Lirica, da sempre impegnata nella divulgazione, offrirร occasione di conoscenza e approfondimento di entrambi i titoli.
Comunque di una cosa sono certa, ci sono note e arie che sono riconoscibili da tutti, anche perchรฉ spesso vengono usate in contesti creativi al di fuori del palcoscenico. Chi non ha mai sentito La donna รจ mobile o Amami Alfredo? Questโultima fece commuovere la stessa Vivian in Pretty Woman. Per alcuni puristi la citazione sembrerร dissacrante, ma la Lirica รจ nata come spettacolo popolare, e tale deve tornare.
ร questa, la speranza che anima il Coro Lirico dellโUmbria, che nella persona del suo Presidente, il professor Paolo Galmacci – insieme agli altri componenti del direttivo – tanto si impegna per riportare una stagione stabile a Perugia. Molti nostri concittadini fanno dei veri pellegrinaggi per andare ad ascoltare lโOpera dal vivo, fino a Verona, Macerata e tanti altri templi della musica, e riuscire ad avere degli spettacoli di questa portata a Perugia รจ unโoccasione imperdibile.
La Traviata
Per lโimportante evento, nel cast, attentamente selezionato dallo stesso Ermanno Fasano, ci saranno cantanti lirici internazionali, quali Sergio Bologna, Claire Cooolen, Caung Mang Lee, Antonio Marani e Asude Karayavuz che si cimenteranno nel Rigoletto.
Mentre Erica Wen Meng Gu interpreterร Violetta, e i nostri David Sotgiu e Andrea Sari saranno rispettivamente Alfredo e Giorgio Germont ne La Traviata.
In ogni serata si impegneranno oltre cento artisti. Insieme ai protagonisti, ben 60 elementi dellโOrchestra sinfonica di Grosseto, il Coro Lirico dellโUmbria diretto dal maestro Sergio Briziarelli, i ballerini del Centro Danza, il regista Guido Zamara, e il Maestro Direttore e Concertatore Lorenzo Castriota Scanderbeg; nonchรฉ numerose altre maestranze, tra tecnici, truccatori, parrucchieri, costumisti e altri operatori, ma fra tutti la regina resterร sempre unica e sola lei: la musica!
Parafrasando il titolo di un famoso romanzo, e poi film, concludo dicendo che, durante i prossimi martedรฌ di luglio, non solo le stelle staranno a guardareโฆ ma anche ad ascoltare!
ยซLa musica dovrebbe andare contro il sistema, oggi invece vale piรน il personaggio che le canzoni che canta. La musica non ha piรน valoreยป.
Lo abbiamo incontrato a Castiglione del Lago – a Palazzo Pantini Nicchiarelli – in un caldo pomeriggio dโestate. Bernardo Lanzetti,ย la migliore voce rock degli anni Settanta, dal 2014 vive in Umbria sulle rive del lago Trasimeno: ยซMia moglie ha deciso di vivere quiยป ci confessa. Seduti su un divano facciamo una bella chiacchierata, ripercorrendo la sua carriera di cantante progressive rock – negli Acqua Fragile, nella Premiata Forneria Marconi e da solista โ e bacchettando il mondo della musica di oggi. Tra una domanda e lโaltra cโรจ spazio anche per degli intermezzi musicali: รจ un piacere ascoltare la sua voce ancora potente e gli acuti che nella stanza risuonano alla perfezione. ยซHo ancora la miglior voce in circolazione. Non lo dico io, ma i tecnici delle sale di registrazioneยป commenta orgoglioso.
Come ami ha deciso di vivere in Umbria?
Non lโho scelto io, ma mia moglie. Frequentavamo Castiglione del Lago giร nel 2010, era la nostra base quando partecipavamo a eventi di progressive rock nel Centro Italia. Poi siamo tornati diverse volte e nellโaprile del 2014 abbiamo deciso di trasferirci.
Ci racconti brevemente โ soprattutto per i piรน giovani โ la sua carriera.
Cercherรฒ di essere breve, ma sarร difficile! Ho iniziato a cantare da bambino nel coro della chiesa, spesso mi capitava di cantare da solo, inventandomi le parole. Poi sono andato in America con una borsa di studio e lรฌ ho respirato musica ovunque; nella famiglia che mi ospitava cโera un ragazzo che faceva โ e fa tuttora โ il musicista, quindi per me รจ stato abbastanza facile avvicinarmi a questo mondo. Tornato in Italia ho proseguito su questa strada e a 17 anni mi รจ cambiata la voce in meglio: la mia prima band รจ stata gli AcquaFragile โ da alcuni anni ci siamo riuniti โ poi sono passato alla Premiata Forneria Marconi, con i quali ho debuttato a Tokyo e in tante cittร del mondo. Lasciata la PFM ho intrapreso una carriera da solista, durante la quale ho inciso quattro album; poi mi sono dedicato al teatro, allโelettronica e a diverse sperimentazioni musicali. Ho scritto pezzi per Loredana Bertรจ e Ornella Vanoni.
Meglio fare il cantante in un gruppo o รจ meglio fare il solista?
Io sono nato con lโidea e la voglia di cantare in un gruppo. I gruppi oggi funzionano poco perchรฉ sono troppo costosi: portare in giro 5 persone รจ decisamente dispendioso, รจ piรน conveniente una persona sola con musica registrata. Non a caso i gruppi ancora attivi sono nati 30, 40, 50 anni fa.
Bernardo Lanzetti
Quali sono stati i cantanti o i gruppi che hanno influenzato la sua carriera?
Ce ne sono tantissimi. Ray Charles รจ uno di loro, รจ stato forse il mio primo maestro. Ho sempre amato i cantanti dei gruppi: dai Beatles ai The Rolling Stones, fino agli Eagles e gli U2. Nei gruppi il cantante non รจ impegnato solo nel cantare una canzone, ma nel cantare una parte della composizione. Devo dire che ho avuto solo modelli stranieri, non ho nessuna ispirazione italiana. Quando ero bambino ascoltavo Tony Dallara (ride!), ma non ha certo ispirato il mio percorso artistico.
Dal 1975 al 1979 รจ stata la voce della PFM: ci racconti un aneddoto legato a quel periodo.
Ce ne sono tantissimi. Forse il piรน divertente รจ quello del mio arruolamento. Quando mi hanno chiesto di andare a cantare con loro ho preso del tempo per pensarci e loro si sono offesi, mi hanno tolto il saluto e hanno contattato Ivan Graziani, che perรฒ ancora non era il cantautore che oggi tutti conosciamo. Mi hanno richiamano dopo sei mesi e sono entrato a far parte del gruppo a tre giorni dallโincisione del disco: le mie tonalitร erano altissime โ lo sono ancora oggiย โ cosรฌ ho fatto il provino cantando con un cuscino davanti alla bocca per paura di infastidire i vicini di casa.
A tal proposito รจ stata definita la ยซmigliore voce rock degli anni Settantaยป: questa definizione la rispecchia?
Io penso di esserlo tuttora! (scherza) Non lo dico io, ma i tecnici in sala di registrazione. Io dopo una, due, tre prove sono pronto per cantare, non mi occorre tanto tempo per prepararmi. Sono cosciente del mio valore e conosco a memoria tutti i pezzi del mio repertorio.
Ho letto che i Genesis, dopo aver perduto Peter Gabriel, avevano preso in considerazione lโipotesi di invitarla a far parte della band: รจ vero? Lโhanno mai contattata?
Lโho saputo anni dopo. Allโepoca non mi fu detto nulla. Steve Hackett, chitarrista dei Genesis e mio amico, in anni recenti ha dichiarato in unโintervista che mi avevano preso in considerazione per entrare nella band. Ecco, รจ cosรฌ che lโho scoperto.
Avrebbe accettato?
Sarei stato sicuramente onorato.
Oggi che musica ascolta?
Ascolto musica solo per lavoro, non la uso mai come sottofondo. Fare musica รจ un mestiere impegnativo, che non ammette interruzioni, รจ un processo che assorbe molto.
Pensa di avere degli eredi artistici?
Vorrei, ma non ne vedo. Oggi cโรจ solo la celebrazione della celebritร . Quando cantavamo noi lo facevamo sempre nel rispetto dei maestri del passato; negli ultimi anni i cantanti pensano invece di essere innovativi, i piรน bravi da subito e non si rendono conto che se fanno cose belle รจ perchรฉ le copiano dal passato. Inoltre, nei testi di oggi manca spessore, nessuno racconta la propria vita o la propria realtร ; non cโรจ poesia, viene tutto subito dichiarato. A questo punto basta fare un manifesto e comunicare quello che si vuol dire, non occorre piรน scrivere canzoni. Oggi non conta la produzione ma solo la promozione; insomma, la musica non conta piรน nulla.
Ha qualche progetto di cui ci vuol parlare?
Abbandonare la musica (scherza). No, ora mi dedico a progetti nuovi come cantare con unโorchestra; ho inoltre finito un album realizzato con musicisti stranieri e poi mi focalizzo sulla ricerca del canto particolare e su quella di una lingua usata in modo poetico. Anche la nostra lingua รจ in crisi perchรฉ adoperiamo non piรน di 40 parole al giorno, non si riconosce il valore dei poeti del passato e non ci si accorge di quanto si copi. La musica รจ stata molto importante per la societร negli ultimi 100 anni, ora invece non lo รจ piรน: non esprime piรน la realtร di oggi, non รจ piรน collegata alla societร .
Secondo lei, tutto ciรฒ quando รจ avvenuto?
ร avvenuto quando lโindustria musicale ha capito che la massa รจ ignorante e quindi era inutile dar valore alla musica; quando ha piรน valore vendere il personaggio, la musica diventa solo un pretesto. Mi spiego: quando i Beatles sono venuti a Milano hanno fatto 3.500 persone, Vasco Rossi ne raduna 180.000 in tre giorni: Vasco vale di piรน dei Beatles? A questa domanda non rispondo.
Possiamo dire che รจ solo questione di gusti?
La musica non deve piacere, puรฒ anche giocare un ruolo decisivo per mettere in crisi il sistema, non assecondarlo. Oggi ciรฒ non avviene piรน. Lโopera lirica a suo tempo mise in crisi la musica strumentale e Giuseppe Verdi era un artista popolare cosรฌ come lo รจ oggi Jovanotti: ma il valore di Verdi รจ innegabile rispetto alla musica leggera che si ascolta oggi. Inoltre, nella maggior parte dei casi si finge di suonareโฆ nessuno suona piรน veramente, รจ tutto registrato. ร come andare in fabbrica e fingere di lavorare.
Per finire, come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Dovevo prepararmi a casaโฆ Posso perรฒ prendere le parole di Nick Clabburn che ha scritto un testo in cui รจ citato il lago Trasimeno: ยซQua sulle rive del mio lago, il tuo nome รจ scritto nel silenzio. Che si accenda il cielo, voglio luci nel cielo vuoto questa notteยป.
Dieci giorni per tornare a rivivere, per il terzo anno consecutivo, un evento storico ambientato nello scenografico Castello di Magione. Un modo diverso, originale e coinvolgente, quello della Congiura al Castello, per scoprire la storia, lโarte e il gusto. Al via oggi l’edizione 2019.ย
Lo scenario
Tra il gennaio 1500 e lโestate del 1502, Cesare Borgia โ una delle figure piรน controverse del Rinascimento italiano, passato alla storia come un leader cinico e spregiudicato, nonchรฉ come uno spietato assassino, al punto che solo nel 2007 gli รจ stata concessa la sepoltura cristiana โ aveva ormai acquistato un grande potere politico.ย
Dopo essersi alleato insieme al padre, papa Alessandro VI, con il re Luigi XII di Francia, si era infatti dato alla conquista del Ducato di Milano, presto seguito dal territorio della Romagna e dal Regno di Napoli.ย
Furono proprio le sue mire su Bologna a destare grandi preoccupazioni, non solo nei suoi nemici, ma anche nei suoi stessi capitani e alleati, tanto che questi ordirono una congiura, nellโumbro Castello della Magione, per toglierlo di mezzo.ย
Lโattentato fallรฌ e le ripercussioni furono fatali: i congiurati vennero quasi tutti strangolati, chi a Senigallia chi a Castel della Pieve (PU), pagando a caro prezzo il loro ardimento nonchรฉ la loro eccessiva fede nei fantomatici accordi di pace ventilati dal Valentino.ย
Lo spettacolo teatrale
Il complotto del 1502 sarร inscenato dalla compagnia teatrale itinerante guidata da Giampiero Frondini che, con i suoi sessantโanni di esperienza e il grande merito di aver fondato la compagnia teatrale professionista piรน antica della regione, restituirร al pubblico un avvincente connubio trastoria e fiction. Lโidea, nata da Marcello Lillini, รจ arricchita dalla sceneggiatura di Valter Corelli e dello stesso regista e coadiuvata dalla consulenza storica di Giovanni Riganelli.ย
La cena dโepoca
Lโesperienza offerta dalla Congiura non si limita allโascolto e alla vista. A soddisfare lโolfatto e il palato interverranno le pietanze rielaborate da Paolo Braconi e Marino Marini di Archeofood, lโassociazione che da anni si occupa di riadattare o avvicinare al gusto attuale le ricette dellโepoca, raccontandole al pubblico. Il fine ultimo di questo processo che, prima di essere fruizione, รจ uno studio lungo e approfondito, รจ quello di comprendere meglio la storia e non di rivivere soggettivamente le sensazioni del passato, peraltro irripetibili. A ispirare il menu dellโedizione 2019, al pari delle precedenti, รจ il banchetto di oltre cento portate offerto da Malatesta IV Baglioni โ figlio del sopravvissuto congiurato Giampaolo โ ai suoi ospiti nella cittร di Crema. Questo lauto pasto era arricchito da pesce dโacqua dolce, come pesci perseghi fritti e tenconi di laco a lesse, che riporta alla mente quello del Lago Trasimeno, allโepoca assente ma oggi ben noto al grande pubblico. Carpe regine, tinche e persici sono stati quindi reinterpretati seguendo le ricette proprie dellโalta cucina dellโepoca e privilegiando le preparazioni in cui era previsto il mosto cotto, come dolcificante o base per mostarde. Altra novitร di questa edizione รจ quello che nel ricettario di Scappi viene identificato come succussรน, cioรจ il couscous, la pasta di semola di origine araba che nel 1500 aveva cominciato a diffondersi anche in Europa.ย
Le mostre
Altra novitร dellโedizione 2019 รจ la doppia mostra dโarte firmata dallโartista umbro Giorgio Lupattelli: una, incentrata sulla Congiura, trae ispirazione dallo spettacolo teatrale per addentrarsi in un ragionamento sul territorio dellโartista, sulla sua gente e sulle sue origini; lโaltra si configura come un omaggio, nel cinquecentesimo anno dalla morte, a Leonardo Da Vinci. Questa seconda mostra, assumendo come tema quel volo al quale aspiravano le macchine volanti di Leonardo, procede per citazioni sino allโallunaggio, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario.
Le tavole in digital painting di Lupattelli, integrando fotografie e immagini prese dal web, riproducono un mondo parallelo, onirico e surreale, con chiaroscuri di matrice caravaggesca e citazioni colte dallโarte antica e contemporanea, arricchite dagli elementi tipici dellโiconografia dellโartista.ย
Date e prezzi
Mercoledรฌ 17 e Mercoledรฌ 24 Luglio
Biglietto spettacolo, cena e mostra: โฌ 50.00
Ore 20.45: convocazione per aperitivo | Ore 21.30: spettacolo | Ore 22.30: cena
Biglietto solo cena: โฌ 30.00
Ore 19.45: convocazione per aperitivo | Ore 20.15: cena
Biglietto solo spettacolo: โฌ 20.00
Ore 21.45: convocazione per aperitivo | Ore 22.30: spettacolo
16-18-19-20-22-23-25-26 Luglio
Biglietto spettacolo, cena e mostra: โฌ 50.00
Ore 19.45: convocazione per aperitivo | Ore 20.15: cena | Ore 22.30: spettacolo
Ore 20.45: convocazione per aperitivo | Ore 21.30: spettacolo | Ore 22.30: cena
Lโaltopiano di Chiavano, situato fra lโUmbria e il Lazio, ha segnato fino al 1860 il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Un tipico castello medioevale, che dร il nome allโarea, sorge sulla testata della valle, in cima a un colle arrotondato a 1128 metri di quota.
Ai suoi piedi, verso sud, si apre il piatto fondovalle delimitato da ripidi versanti distanziati fino a un chilometro e mezzo. Lungo le fasce di raccordo tra la pianura e i rilievi, sorgono Villa San Silvestro e Buda da un lato, Coronella e Trognano dallโaltro. Il fascino del Piano di Chiavano non รจ perรฒ quello di un paesaggio residuale del passato, e la prima sensazione che il visitatore avverte รจ quella di un luogo bello perchรฉ funzionale, per la natura e per lโuomo che non lo ha mai abbandonato. Il paesaggio agrario del luogo รจ uno dei piรน imponenti e significativi dellโAppennino Centrale, un angolo di Italia in cui ancora coesistono lโantico impianto della centuriazione romana e il nuovo assetto dato al territorio da unโagricoltura incentrata sullโallevamento che rendono questo luogo vivo, dinamico e proiettato verso il futuro. Tanto per movimentare e articolare ancora di piรน il paesaggio, lโambiente, la natura e la storia del Piano di Chiavano, ecco che a Villa San Silvestro, proprio accanto al borgo, dove inizia a distendersi la lunga pianura, i resti di un tempio romano del III secolo avanti Cristo parlano, imponenti, dellโantichissima importanza del luogo. Gli interstizi tra le grandi pietre del basamento e i resti delle colonne sono abitati, nemmeno a dirlo, dalle lucertole muraiole, mentre il Codirosso spazzacamino si posa sul campanile della chiesa sorta sopra le vestigia del tempio.
Il sito di Villa San Silvestro di Cascia rappresenta lโunico esempio finora noto di un forum repubblicano
Un tesoro nascosto
Tra il 1920 e il 1930 gli scavi condotti al di sotto della Chiesa di Villa San Silvestro fecero riemergere il podio e alcuni elementi architettonici del monumentale tempio romano di cui abbiamo parlato nelle righe precedenti. Nonostante la sua importanza storica per la comprensione del territorio, questo luogo fu per lungo tempo dimenticato, finchรฉ negli anni Ottanta le ricerche condotte sul posto dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per lโUmbria portarono alla luce alcune colonne in laterizio di un portico alle spalle del tempio. Gli scavi sono poi ricominciati nel 2003, sotto la direzione scientifica del professor Filippo Coarelli dellโUniversitร di Perugia. Il progetto รจ ripartito dallo studio del tempio stesso, che trova confronti solo in altri due casi (Sora e Isernia), molto meno conservati. La campagna di ricerche ha visto integrarsi saggi di scavo mirati a comprendere i particolari delle tecniche edilizie e le caratteristiche costruttive del III secolo avanti Cristo.
Unโiscrizione del II secolo a.C. attesta la presenza del culto del dio Terminus, divinitร prettamente romana che difende i confini, nellโarea di Villa San Silvestro
I risultati sono stati sorprendenti. Da un lato lo scavo e i rilievi mettevano in evidenza che il tempio aveva avuto due fasi edilizie: la prima, con la costruzione agli inizi del III secolo a.C., la seconda legata al restauro ispirato ai modelli architettonici che caratterizzarono la Roma del I secolo. Partendo da questi elementi, la campagna dellโagosto 2007 ha portato alla luce un settore del foro che circondava il tempio. Le strutture emerse, ancora in fase di studio, rivelano che il foro, come il tempio, ebbe diverse fasi edilizie: appare dunque naturale collegare la costruzione del foro con lโimporsi della dominazione di Roma che, per assicurarsi il controllo sul territorio, impianta un forum in unโarea in cui una popolazione prevalentemente agricola viveva sparsa sul territorio. La scelta del sito non รจ casuale: si tratta, infatti, di unโarea che coincide con la piรน vasta pianura della zona. Il foro sorge nel punto in cui scaturivano le uniche sorgenti del territorio e, soprattutto, dove il diverticolo della via Salaria incontrava i percorsi di transumanza e quello di valico che, attraverso Monteleone di Spoleto, permetteva di giungere fino alla Flaminia.
A est del foro รจ emersa una vastissima area delimitata da una tripla serie di portici, scanditi da colonne in laterizio e semipilastri
Qualche goccia di pioggia non รจ riuscita a guastare lโincontro tra eccellenze culturali, riunitesi ieri al Palazzo Pantini Nicchiarelli di Castiglione del Lago per illustrare agli astanti le loro peculiaritร .
Ad aprire le danze รจ stato il padrone di casa, Fabio Nicchiarelli, che dopo aver ringraziato i presenti, ha lodato lโeleganza della rivista AboutUmbria, invitando il pubblico alla lettura.
Allo stesso modo, Matteo Burico, neosindaco di Castiglione del Lago, ha ricordato il suo passato da piccolo editore e ha encomiato il coraggio di chi, come lโAssociazione AboutUmbria, decide di tornare al cartaceo, con tutte le difficoltร che questa decisione comporta. Ha poi sottolineato come la vecchia rivalitร tra i sindaci dei comuni lacustri sia ormai scomparsa, invitando alla collaborazione al fine di valorizzare il territorio e agevolare il turismo.
Sul medesimo intento รจ stato posto lโaccento anche dal sindaco di Passignano Sandro Pasquali – intervenuto in un piacevole fuori programma – che, ricoprendo anche la carica di vicepresidente alla Provincia con deleghe al lago Trasimeno, al patrimonio e allโambiente, ha insistito proprio sul bisogno di diffondere la conoscenza del lago non solo verso lโesterno, ma anche verso lโinterno, verso gli stessi umbri.
Laura Zazzerini, Matteo Burico, Sandro Pasquali e Fabio Nicchiarelli
Ha poi preso la parola la direttrice editoriale di AboutUmbriaLaura Zazzerini, estendendo la suddetta necessitร di promozione e valorizzazione a tutta la regione, che spesso viene scambiata per la vicina Toscana o รจ identificata, per sineddoche, solo con Assisi. Tornando poi allo splendido lago che, dallโorizzonte, sembrava inghiottire una parte del cielo, ha ricordato come lโarticolo a esso dedicato, contenuto in AboutUmbria Collection Yellow, non sia che lโultimo tassello di una narrazione cominciata ben due anni fa, con il numero zero della rivista. Se in Blu, infatti, erano apparse le vedute aeree di Gerardo Dottori e avevamo osservato con curiositร un drone muoversi a pelo dellโacqua, in Red i tramonti, accompagnati dalle parole di scrittori e poeti, ne avevano incendiato le pagine. In Black, avevano trovato spazio i vecchi mestieri del Trasimeno ritratti con la fotografia al collodio umido e lo spettacolo immersivo della Congiura della Magione.
La direttrice ha poi introdotto Eleonora Cesaretti, caporedattrice di AboutUmbria e autrice di La perfezione di un uovo di pavoncella, contenuto in Yellow. La caporedattrice ha parlato del lavoro di ricerca che precede la stesura dellโarticolo, che ha permesso di scoprire un microcosmo in cui ogni elemento si prende cura degli altri e, cosรฌ facendo, si reinventa e si adatta ai cambiamenti del tempo. Una ricerca che ha permesso di scoprire la persistenza di alcune attivitร estremamente caratteristiche e identitarie del lago Trasimeno, come la fabbricazione delle reti e lโuso di tecniche di pesca tradizionali.
Eleonora Cesaretti
Ha in seguito preso la parola il geologo Gabriele Lena, assicurando al pubblico come il lavoro del geologo – sebbene etimologicamente legato alla terra – sia in realtร strettamente unito anche allโacqua, vero e proprio ponte tra le diverse ere geologiche. E, poichรฉ secondo illustri studiosi in Umbria di fonti dโacqua ce ne sono almeno tre – il Tevere, il Nera e, appunto, il Trasimeno – ha parlato della sua esperienza con Hydrometra, un drone marino capace di spostarsi sullโacqua e di analizzare, al contempo, il fondale. Proprio al largo di Castiglione del Lago, Hydrometra ha scoperto un fondale ricco di vita, fornendo informazioni preziose per la conoscenza e la cura di questo delicatissimo bacino.
Una fragilitร che รจ stata ribadita anche dallโamministratore delegato della Cooperativa Pescatori del TrasimenoValter Sembolini, che ha invitato a investire sulla sostenibilitร e su tutti quegli attori che permettono la prosecuzione della vita attorno al lago. Giusto qualche giorno fa, la Cooperativa ha modificato il proprio statuto proprio in funzione di questa rinnovata attenzione verso lโambiente, ma lasciando intatti i principi: valori che le hanno permesso, nei suoi 91 anni dโetร , di sbocciare paradossalmente nel periodo della crisi, dando lavoro a moltissimi giovani, volenterosi di riprendere in mano il mestiere dei loro avi.
Uno scatto della presentazione, foto by Giorgio Brusconi
Ultimo a parlare – sebbene interrotto da qualche goccia di pioggia – รจ stato Marco Pareti, che ha rievocato lโispirazione che sempre gli fornisce la vista del lago. Uno stimolo che gli ha consentito di dare il via a progetti legati alla comunitร e ai mestieri tradizionali del lago – come quello che, attraverso la vendita dei calendari, ha permesso la ricostruzione del Barchetto, imbarcazione tipica andata a fuoco nella primavera nel 2017, oppure di raccogliere le testimonianze delle persone ritratte con la fotografia al collodio umido (raccontata in Black), creando cosรฌ un archivio etnografico di grande valore. Unโispirazione che ha consentito a Pareti di scrivere anche due libri: Avventure a Borgo Gioioso e La ragazza del canneto, di recente pubblicazione.
Al termine della presentazione, la Cantina del Trasimeno Duca della Corgna, la Cooperativa Aurora e laCooperativa Pescatori del Trasimeno hanno gentilmente offerto un aperitivo a tutti i presenti.
In questo momento la lavanda รจ in fiore. Immense distese di filari viola riempiono lโaria di profumo.
Vi piacerebbe andare in Provenza, nel Luberon, oppure rimanendo in Italia, non siete mai stati sul Col di Nava, tra Liguria e Piemonte? Non potete o non avete tempo, allora il prossimo weekend (6/7 luglio) potreste spingervi fino ad Assisi in una localitร che si chiamaย Il Lavandetodi Assisi. ย ร una piccola zona in pianura vicino a Santa Maria degli Angeli. Il luogo non รจ molto grande, ma lo รจ abbastanza per appagare tutti cinque i sensi.
Vista
Lasciato lโasfalto avete circa un chilometro di strada sterrata per raggiungerete la Fiera della Lavanda. Vedrete solo il parcheggio, una strada bianca e alcuni gazebo bianchi. Un piccolo filare viola vi darร il benvenuto. Non demoralizzatevi, quello รจ solo un assaggio, voi seguite il cartello Fiera della Lavanda e abbiate fiducia. Dietro i gazebi della Fiera finalmente si scoprono i filari di lavanda magnificamente colorati. Perchรฉ la lavanda ha molti colori che vanno dal blu scuro al viola dal bianco al rosa. Non solo si presenta in cosรฌ variegata, ma le lavande sono anche cespugli di diversa intensitร di profumazione e di diversa altezza.
Potete anche coraggiosamente affrontare il labirinto di lavanda, ma attenzione, le siepi sono basse. Se avete piรน di tre anni non riuscirete a perdervi. Perรฒ รจ divertente ugualmente.
Olfatto
Il profumo รจ ovunque. Nei campi, nei banchetti dove si intrecciano fiori per farne dei bouquet, nellโangolo della vendita al pubblico. Sfiorate i fiori o le foglie e nella mano vi resterร un leggero aroma di lavanda.
Tatto
Anche il tatto ha i suoi diritti. Saponi, creme, oli da massaggio, vi aspettano. Una piccola curiositร : lโolio essenziale di lavanda รจ ottimo sulle ustioni da medusa e dopo la puntura da zanzara. Portatelo con voi se andate al mare, per togliere il bruciore causato dalle piccole e insidiose pesti del mare. Lโolio detto essenziale non macchia, potete fare la prova sulla carta da cucina e vedrete che non lascia traccia nรฉ alone. Come lโacqua.
Il Lavandeto di Assisi
Gusto
Lโolio essenziale di lavanda si presta a tutto, buono per marmellate e gelatine e sciroppi. Ne hanno fatto anche un gelato dal colore caratteristico e dal sapore delicato. Comunque, tranquilli, alla Fiera della Lavanda potete anche farvi fare un panino col salame al sapore di salame e basta.
Udito
Le lavande non fanno rumore, sono molto silenziose. I suoni provengono dalle voci dei visitatori e da quelle delle guide che illustrano le caratteristiche e le proprietร delle protagoniste.
Per fare le foto dovrete pazientare perchรฉ ci sono sempre visitatori in mezzo ai filari. Aspettate, magari allโombra, davanti al laghetto delle ninfee, perchรฉ i filari viola con Assisi sul fondo, adagiata sulla collina e dominata dalla fortezza, non li trovate nรฉ nel Luberon e nemmeno sul Col di Nava.
Un po' di storia non guasta
La Lavandula Spica, questi sono nome e cognome botanici della pianta, assieme alle sue 7000 sorelle, รจ stata molto amata nellโantichitร anche dai pellegrini che attraversavano lโUmbria per andare in Terra Santa. Si lavavano con lโacqua profumata, oppure, in mancanza di acqua, si sfregavano energicamente i fiori sul corpo per nascondere lโafrore che emanavano. La santitร della loro missione non era sufficiente a tenerli puliti.
ยซSiamo nati con le macerie della Grande Guerra, abbiamo resistito alla Seconda Guerra Mondiale, siamo passati indenni dalla Prima alla Seconda Repubblica e abbiamo dato lavoro a tanti giovani, dopo la crisi economica degli anni 2000. Questa รจ la Cooperativa Pescatori del Trasimenoยป.
Ogni mattina, dโestate e in inverno, con la tramontana o con la nebbia, con il buono o il cattivo tempo, i pescatori partono con le loro barche e le loro reti – veri e propri simboli della loro passione – alla conquista del pesce del lago Trasimeno. Uno specchio dโacqua che, benchรฉ poco profondo, ha una fauna ittica molto ricca. Pesci pregiati o di poco valore, di mercato o predatori, riempiono ogni giorno le maglie delle reti della Cooperativa Pescatori del Trasimeno, fondata a San Feliciano nel 1928 che a oggi conta 30 soci pescatori e 13 persone a terra.
Foto by Cooperativa Pescatori del Trasimeno
ยซLโobiettivo della Cooperativa โ che lo scorso anno ha festeggiato 90 anni di storia – รจ quello di dare lavoro ai giovani: molti, infatti, a causa della crisi economica degli ultimi anni si sono riavvicinati a questo lavoro. C’รจ perรฒ anche lo scopo di valorizzare con la sostenibilitร il Trasimeno, raccontandone la storia e il suo ambiente che รจ, giorno dopo giorno, sempre piรน a rischio. Il lago sta collassando, le sue acque poco profonde lo rendono molto precario e delicato; qualsiasi evento lo puรฒ danneggiare, anche una semplice siccitร . Inoltre, sta perdendo la sua biodiversitร e manca sempre piรน spesso il pesce pregiato mangiato dai cosidetti pesci predatori. Per questo stiamo cercando con tutti gli attori coinvolti – Regione Umbria, Arpa, Legambiente, Ispra โ di monitorarlo, ma servirebbe un aiuto concreto da parte della Comunitร Europea. Facciamo fatica a sopravvivere e la mancanza di risorse di certo non aiuta: lo smantellamento delle Province, ad esempio, ha avuto un forte impatto su di noi. Loro si occupavano a 360 gradi del Trasimeno; oggi invece cโรจ unโassenza totale di un soggetto che si occupi del lago e di tutto quello che lo circondaยป spiega Valter Sembolini, amministratore delegato della Cooperativa Pescatori del Trasimeno.
Foto storica della Cooperativa Pescatori del Trasimeno
Si tratta di una vera e propria azienda che trasforma e commercializza il pesce catturato dai suoi pescatori: innovazione, consapevolezza, conoscenza, educazione e sostenibilitร sono la missione della Cooperativa, che mette in moto ogni giorno unโeconomia circolare a tutti gli effetti. ยซTra noi pescatori e lโindotto che coinvolgiamo (ristoratori e altri soggetti) diamo lavoro a circa 200 persone, il settore ittico รจ un anello fondamentale del turismo del Trasimeno. Ovviamente oggi non ci occupiamo solo di pesca: trasformiamo, vendiamo a km zero, facciamo innovazione e puntiamo sul turismo con il trasposto pubblico. Purtroppo solo di pesca non si riesce piรน a vivereยป aggiunge Sembolini.
Il bottino dei pescatori puรฒ essere acquistato direttamente in Cooperativa oppure degustato nei migliori ristoranti del Trasimeno, che vengono quotidianamente riforniti.
Per vivere il Trasimeno come dei veri pescatori
La Cooperativa Pescatori del Trasimeno vive anche di attivitร extra. Organizza battute di pesca per essere pescatori per un giorno, per vivere unโavventura a stretto contatto con la natura del lago: provare lโemozione dellโuscita allโalba sulle tipiche imbarcazioni dei pescatori, posizionare le reti, raccoglierle e tornare a casa con il pescato.
Per chi ama il buon cibo – in particolare il pesce – vengono organizzati corsi di cucina in collaborazione con Slow Food per far conoscere le ricette tradizionali dellโarea. Il piatto forte รจ sicuramente il pesce dโacqua dolce (carpa, persico reale, tinca, anguilla, gamberone…) che in molti considerano meno buono del cugino di mare e piรน difficile da cucinare.
ยซQuando, tra un anno, avremo realizzato la nostra Locanda del Pescatore si potrร consumare il pescato direttamente con noi e inizierร la vera attivitร di cucinaยป conclude lโamministratore delegato.
ร possibile anche immergersi nella natura con escursioni nei luoghi piรน affascinanti, per osservare e fotografare le varie specie faunistiche presenti o – perchรฉ no – per un tuffo in acqua; oppure organizzare weekend e serate in spiaggia con musica e grigliate di pesce.