Studiosa della natura, fu l’unica donna perugina a cui fu concesso il voto. Una personalitร apprezzata dai maggiori letterati del tempoย
Maria Alinda nasce, prima di tre sorelle, a Perugia nel 1841 da Gratiliano Bonacci, originario di Recanati, insegnante al Collegio della Sapienza e da Teresa Tarulli di Matelica. Viene educata in casa dal padre che le impartisce unโistruzione scientifica e umanistica: a otto anni Maria Alinda veste da uomo, legge la Divina Commedia, I Sepolcri, i Fioretti di San Francesco, le Lettere del Gozzi, studia greco e latino, italiano e francese, storia, geografia e matematica[1]. La famiglia รจ costretta per motivi politici a trasferirsi nel 1854 a Foligno. Due anni piรน tardi lo stesso Gratiliano riunirร sotto il tradizionale titolo Canti i componimenti poetici della figlia che egli stesso aveva iniziato a pubblicare fin dal 1853. Nel 1859, dopo le stragi del XX giugno, la diciottenne poetessa compone carmi libertari e monarchici che lโanno seguente saranno stampati sotto il titolo Canti nazionali. Grazie a una speciale concessione, รจ lโunica donna a votare, mescolata a 239 coetanei dellโaltro sesso, per lโannessione dellโUmbria e delle Marche allo Stato Sabaudo, un momento davvero unico e ricco di significato, che ella cosรฌ ricorda: ยซfanciulla oscura e timida con la scritta del SI sacra parola sporsi allโurna la trepida man, fra le ausonie giovinette io sola!ยป[2]
Il trasferimento a Recanati
Nel 1860 la famiglia Bonacci, a seguito del ritiro definitivo per motivi di salute di Gratiliano dallโinsegnamento, si stabilisce definitivamente a Recanati. Il soggiorno recanatese รจ duro per la giovane Alinda che scrive ยซOh Recanati, Recanati, tu mโassassiniยป e ancora ยซtanto รจ viver qui a Recanati come in un deserto dellโArabiaยป[3]. Finalmente nel 1868, divenuta sposa di Pietro Brunamonti, originario di Trevi, ex allievo del padre e professore di diritto allโUniversitร di Perugia, Maria Alinda puรฒ tornare nella sua amata cittร natale.ย
Nel 1875 inizia a scrivere Memorie e pensieri, un diario personale e intellettuale che tieneย aggiornato fino al 1900 quando unโemiparesi le impedisce di continuarne la stesura. Alla fine del 1875 lโeditore Le Monnier di Firenze stampa la prima raccolta organica dei suoi versi dedicata alla memoria del padre, morto nel 1871. ย
Lodi e critiche degli altri letterati
Nel giugno del 1877 Giosuรจ Carducci รจ a Perugia come commissario per gli esami di maturitร del Liceo classico e ha modo di conoscere la poetessa: non lโapprezza nรฉ sul piano fisico (ยซla Brunachilde la vidi ieri sera; ed รจ peggio che nel ritrattoยป), nรฉ sul piano poetico definendo i suoi ยซversi cosรฌ profondamente antipaticiยป[4]. Diversa รจ lโopinione sia del Duprรฉ, che scrive al Maffei di averne apprezzato le capacitร : il suo ยซingegno potente sta chiuso entro i candidi veli della modestia: cara cosa fra la fastidiosa e tronfia pochezza dei piรนยป[5], che del Fogazzaro, il quale la colloca in stima ยซper italianitร insigne sรฌ della veste che delle concezioniยป accanto al Carducci[6].
L'amore per la botanica
Nellโaprile del 1879 i coniugi Brunamonti si recano in alta Italia: il viaggio consente alla poetessa perugina di conoscere di persona alcuni illustri personaggi con i quali giร da tempo intratteneva una viva corrispondenza, comeย Giacomo Zanella, Andrea Maffei e Antonio Stoppani, nellโanimato salotto di Clara Maffei. Appassionata di botanica e geniale pittrice autodidatta la Brunamonti realizza anche un notevole erbario, andato purtroppo perduto, e una ricca serie di album con riproduzioni ad acquerello e tempera della flora umbra[7]. La natura rappresenta un vero e proprio elemento nutritivo per lo spirito della nostra poetessa, il contatto con essa spesso finisce per fondersi in autentica materia poetica.
Su questo rapporto intenso e originale scrive: ยซassolutamente son persuasa che non si possano scrivere idilli senza studiare la natura sul vero con amore di paesista. Bisogna compor quelle tinte giuste, quelle sfumature, quei tocchi di luce radente propri ad un luogo solo e non comuni a tutti. Cosรฌ giunge il pittore ad ottenere lo sfondo e la trasparenza. Come non dovrebbe il poeta? Ho verificato che lโalito vivificante dei campi rinfresca lo stile e gli dona una certa vita luminosa e mobile, anche allora che non ci occupiamo di paesaggio e di idillio. Pare che lโarte coltivata solo dentro uno studio chiuso e in mezzo ai libri puzzi di muffa e polvereยป[8].
Muore nel febbraio del 1903 e Vittoria Aganoor Pompilj la ricorda dalle pagine del numero speciale a lei dedicato de ยซLโUnione Liberaleยป con queste parole: ยซschiva dโogni popolaritร chiassosa, visse per la famiglia e per lโarte, non cedendo al mutevole gusto delle mode e alla facile imitazione di scuole deliranti e pervertitriciยป[9]
[1] A. Zucconi, Lettere di Maria Alinda Brunamonti al Prof. Francesco Francesconi,โฏin ยซRassegna Nazionaleยป (ott.-nov. 1936), pp. 1-16.
[2] Citazione riferita da ยซIl Cittadino di Recanatiยป, 3/2/2006.
[3] Citazioni tratte da A. Zucconi, cit., p. 4.
[4] G. Carducci, Lettere del 3 e del 31 luglio riferite da L.M. Reale, in M.A. Bonacci Brunamonti, Diario floreale inedito dalle Memorie e pensieri. 1875-1900, Perugia, Guerra, 1992, p. 13 e n. 18.
[5] Lettera del 16/6/1876 riferita da L.M. Reali, in M.A. Bonacci Brunamonti, cit., p. 25 e n. 87.
[6] ยซRoma letterariaยป, a. XL, n.4 citazione riportata da A. Zucconi, cit., p. 4.
[7] Ne rimangono due nel fondo manoscritti della Biblioteca Augusta studiati e pubblicati da L.M. Reale.
[8] M.A. Bonacci Brunamonti, Memorie e pensieri, 30/9/1884 riportato da L.M. Reale, Le erbe, i fiori e i paesaggi umbri di Maria Alinda Bonacci Brunamonti, 2001, in www.repubblicaletteraria.it.
[9] ยซLโUnione Liberaleยป, 13-14/2/1903.
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Riferimenti bibliografici
Piatti, Monografia di Maria Alinda Brunamonti nata Bonacci, Firenze, Tipi dellโarte della stampa, 1882
Trabalza, Alinda Brunamonti prosatrice, Perugia, Unione tipografica cooperativa, 1903
Urbini, Alinda Bonacci Brunamonti, Roma,Nuova Antologia, 1903
Antolini,โฏAlinda Brunamonti e Vittoria Colonna, Firenze, Barbera, 1904.
Curatolo,โฏDella vita e delle opere di Maria Alinda Bonacci Brunamonti, Roma, Forzani, 1904.
Pimpinelli,โฏAlinda Bonacci Brunamonti ovvero Una massaia in Parnaso, Cittร di Castello,Tibergraph, 1989.
L.M. Reale,โฏMaria Alinda Bonacci Brunamonti, il dialetto, le tradizioni popolari e la ยซFlora Umbraยป (con appendice di testi e glossario), in ยซContributi di Filologia dell’Italia Medianaยป, voll. XI (1997) e XII (1998), pp. 195-236 e 127-167.ย
Peducci,โฏMaria Alinda Bonacci Brunamonti: i discorsi d’arte: un esempio del gusto fin de siรจcle, EFFE, Perugia, 2012.
L’archivio diโฏMaria Alinda Bonacci Brunamonti. Inventario, a cura di G. D’Elia , coordinamento scientifico F. Ciacci, Soprintendenza archivistica dell’Umbria e delle Marche, Perugia 2015.ย
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