(Monte del Lago 1854[1] โ Roma 1910)
Figlio del patriota Giuseppe e della contessa Giuseppina Becherucci, Guido studia prima nel liceo perugino e poi a Bologna, dove frequenta la facoltร di Giurisprudenza – che non porta a termine, sebbene consegua in tutti gli otto esami sostenuti il massimo risultato.
Si dedica in seguito agli studi letterari e alla lingua tedesca: in etร giovanile traduce e commenta Storia della legislazione inglese sulle fabbriche di van Plener mostrando una grande competenza e profonditร di giudizio[2] e scrive unโopera su Ernesto Renan[3].
La sua attivitร politico-amministrativa inizia molto presto: nel 1876 viene nominato soprintendente per le scuole di San Feliciano e Monte Fontegiano e due anni piรน tardi diventa consigliere comunale di Magione. Nel 1879, subentrando al barone Giuseppe Danzetta Alfani, entra a far parte del Consiglio Provinciale e lโanno seguente viene chiamato a presiedere la Congregazione di Caritร di Magione. In questo periodo giร piuttosto denso di attivitร , inizia a collaborare con alcuni periodici locali quali ยซLโUnione Liberaleยป e ยซLa Favillaยป: la sua forma di scrittura appare ยซoriginale, severa, efficacissima, il pensiero vi si rifletteva limpido, stringato, senza fronzoli o vacuitร ยป[4]. Nel 1884 ottiene la delega del Consiglio Provinciale presso la Commissione amministrativa dellโUniversitร di Perugia, carica che terrร a vita. Nel 1885 fonda a Perugia la Banca Popolare e lโanno successivo viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. Nel 1896, da presidente del Consorzio per la Bonifica del Trasimeno, inaugura i lavori per il nuovo emissario. Il 14 settembre 1897 viene eletto Presidente del Consiglio Provinciale, incarico che gli sarร rinnovato a vita.
Ma non sono solo le questioni di carattere locale o nazionale ad accrescere lo spessore della sua figura pubblica. Nel 1899 viene inviato in qualitร di plenipotenziario italiano alla Conferenza di Pace dellโAja e lโanno seguente รจ sottosegretario alla Finanze nel Gabinetto Saracco. Nel maggio 1906 diviene sottosegretario agli Esteri nel Governo Giolitti e lโanno successivo rappresenta nuovamente lโItalia nella II Conferenza di Pace allโAja[5].
Nella compagna di vita, la poetessa Vittoria Aganoor, egli riconosce il suo perfetto completamento: una donna forte, sorretta da grandi ideali, da una fervida intelligenza e da una profonda bontร dโanimo. La loro unione rappresentรฒ ยซla fusione intima delle complesse facoltร di due anime eccelseยป[6] ma proprio per questo egli non trovรฒ ragione e forza sufficienti a sopravviverle. Il 7 maggio 1910, alla notizia della morte di Vittoria, Guido si uccide, sparandosi ad una tempia. Fu questo lโultimo grido di un leone ferito[7].
[1]La data di nascita รจ stata corretta dagli studi pubblicati in M. Chierico, Guido Pompilj statista del lago, Perugia, s.n., 1996, pp. 13-14.โ
[2]E. van Plener, Storia della legislazione inglese sulle fabbriche, Imola, Galeati, 1876.โ
[3]G. Pompilj, Lโeau de jouvence di Ernesto Renan, Perugia, Boncompagni, 1881.โ
[4]G. Muzzioli, Guido Pompilj e Vittoria Aganoor Pompilj. Commemorazione popolare, Perugia, Guerra, 1910, p. 6.โ
[5]Le informazioni sugli incarichi ricoperti da Guido Pompilj sono state tratte da M. Chierico, cit.โ
[6]G. Muzzioli, cit., p. 22.โ
[7]Pompilj nella villa a Monte del Lago aveva fatto incidere il motto โUt Leoโ che lo rappresenta nella brevitร in tutta la sua essenza. Per maggiori informazioni biografiche su Guido Pompilj si rimanda a: M. Ambrogi e L. Zazzerini, Atlante biografico, v. Guido Pompilj, in M. Tosti (a cura di), Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dallโUnitร ad oggi, Perugia: Quattroemme, 2009, pp. 130-131; M. Chierico, Guido Pompilj. Il politico, in M. Squadroni (a cura di), Vittoria Aganoor e Guido Pompilj. Un romantico e tragico amore di primo Novecento su Lago Trasimeno, [Perugia]: Soprintendenza archivistica per lโUmbria, 2010, pp. 49-64; M. Calzoni, La famiglia Pompilj e le sue proprietร , in in M. Squadroni (a cura di), cit., pp. 65-84.โ
Per saperne di piรน su Magione
Laura Zazzerini
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