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Arrone appartiene al Club de
I Borghi Piรน Belli d’Italia

 


Se siete alla ricerca di un itinerario per il weekend, o anche per le vacanze, รจ il momento di scoprire i Borghi piรน belli d’Italia. Il sito ufficiale divide per regioni i paesi selezionati e tra questi, in particolare, c’รจ Arrone, che sorge ad 8 km da Terni, immerso nel cuore della Valnerina.

Sentiero dellโ€™Olio

cosa vedere ad arrone umbria

Chiesa di S. Giovanni

La concezione del borgo richiama la tipica cittadina medievale e passeggiando per le vie del paese si fa fatica a non meravigliarsi del verde dei colli che proteggono le mura di pietra, ma le origini di Arrone sono molto piรน antiche e si scoprono attraverso i percorsi naturalistici che da lรฌ partono. Uno di questi รจ il Sentiero dellโ€™Olio, che dal centro si addentra tra querce e pini per salire fino al piccolo borgo di Tripozzo, a circa 600 metri. Il percorso si sviluppa in 3,4 km su una strada non molto trafficata, ma che nella bella stagione si ripopola di appassionati, tanto che viene scelta anche come itinerario per la nordic walk, pur essendo adatta a tutta la famiglia.
Mentre si sale, si puรฒ notare come la macchia mediterranea lasci rapidamente il posto a distese di olivi secolari e reperti di derivazione romana: questa zona era infatti utilizzata ampiamente per la coltivazione e lavorazione delle olive, di cui ne fanno testimonianza i resti di un mulino e la strada che ora accompagna gli escursionisti era un tempo il collegamento per trasportare il prodotto oleario fino a valle.

La fonte di San Lorenzo


Unโ€™ulteriore conferma della valenza antropologica del territorio รจ data dalla presenza di una fonte, conosciuta come fonte di San Lorenzo, che si incontra a meno di 500 metri lungo il cammino, ma anche da reperti archeologici quali un edificio e materiali di ceramica, trovati dopo alcuni lavori agricoli, datati orientativamente tra il I sec. a.C e il I sec. d.C. nella stessa Tripozzo per via di strutture e tecniche costruttive tipiche dellโ€™epoca rivenute grazie agli scavi realizzati nel 2000 dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici dellโ€™Umbria.
borghi piรน belli d'italia in umbria
Si pensa che lโ€™edificio fosse una villa schiavistica e nello studio di questa costruzione si รจ potuta costatare la presenza di un torchio a trave che serviva per spremere le olive. Dagli scavi, si viene a sapere che lโ€™edificio รจ stato anche ristrutturato, e questo fa valutare il fatto che sia la costruzione del frantoio e che le modifiche successive non potevano che essere commissionate da una personalitร  di spicco della prima etร  imperiale, una sorta di imprenditore che poteva disporre di un ampio numero di manodopera per la sua attivitร  olivicola.
La produzione รจ tuttora portata avanti in maniera biologica, come mostrano alcuni cartelli posti in mezzo agli olivi; e chissร  che non si tratti di discendenti di questa figura imprenditoriale!

Le Marmore



Qui a Tripozzo, la passeggiata trova il culmine della visuale e vale la pena affacciarsi ad ammirare la vallata, da cui si apre un panorama variegato, fatto di boschi, oliveti, alcune frazioni di Arrone come – Montefranco – e, se si affina la vista, si puรฒ vedere alla propria sinistra la nube delle acque che scendono impetuose dalla Cascata delle Marmore, nascosta da un altro colle. Con gli occhi pieni di meraviglia, si puรฒ far ritorno ad Arrone.


Fonti
Parco Regionale Fluviale Del Nera, Itinerari escursionistici a tema. Sulle orme del nostro passato: alla visita di interessanti siti archeologici.
http://www.turismovalnerina.it/itinerario
https://www.nordicwalkingterni.it/eventi.html?start=165
tipicamenteumbria.it

 

Per saperne di piรน su Arrone

Norcia appartiene al Club de
I Borghi Piรน Belli d’Italia

 


Il dio greco Dioniso, chiamato anche Bacco (โ€œil rumorosoโ€), รจ una figura fondamentale della religiositร  e della mitologia antiche; egli rappresenta la forza produttiva della natura, la potenza germinativa che regola i cicli dellโ€™agricoltura ed รจ considerato lโ€™inventore del vino, la bevanda meravigliosa, fonte di gioia e soave lenitivo per le sofferenze degli uomini ai quali insegnรฒ lโ€™arte della sua produzione.

Il mito di Dioniso

Cippo A, Dioniso

La leggenda relativa alla nascita del dio lo indica quale frutto dellโ€™amore tra Zeus, re degli dei, e Semele, fanciulla mortale figlia di Cadmo, sovrano di Tebe. Era, sposa legittima di Zeus, venuta a conoscenza del tradimento si ingelosรฌ e, volendo punire la rivale, prese le sembianze della sua nutrice, suscitando nella fanciulla il desiderio di contemplare lโ€™amante nel pieno del suo splendore divino. Zeus le apparve dunque nella forma della sua suprema maestร , il fulmine, tanto che Semele, giร  in attesa di Dioniso, ne rimase folgorata e morรฌ incenerita dando alla luce il bambino prematuro; Zeus allora prese il nascituro e se lo cucรฌ allโ€™interno di una coscia per portarne a compimento lo sviluppo e, una voltaย  nato, lo consegnรฒ ad Ermes perchรฉ lo proteggesse dalle ire della sua sposa. Costui condusse il neonato ad Orcomeno e lo affidรฒ alle cure di Ino, sorella di Semele, e di suo marito Atamante, suggerendo loro di travestirlo da bambina affinchรฉ Era non lo riconoscesse; lo stratagemma non servรฌ perรฒ ad ingannare la regina degli dei che, furiosa, portรฒ i due alla follia inducendoli ad uccidere i loro stessi figli. Ermes riuscรฌ a trarre in salvo Dioniso e, condottolo sul monte Nisa, lo affidรฒ ad un gruppo di Ninfe che ebbero il compito di allevarlo allโ€™interno di una grotta. Una volta divenuto adulto, fu ancora oggetto della furia di Era e, impazzito, cominciรฒ a vagare per i luoghi piรน remoti del mondo, giungendo fino in India. Di ritorno in Grecia, egli giunse a Tebe, in Beozia, dove รจ ambientato uno degli episodi piรน noti della sua saga, reso immortale dalla celeberrima tragedia di Euripide Le Baccanti. Dioniso, desideroso di istituire il proprio culto, arrivรฒ in cittร  sotto mentite spoglie, ritenuto da tutti un semplice banditore della nuova religione; immediatamente le donne furono sopraffatte dalla follia dionisiaca ed abbandonate le loro case corsero sul monte Citerone dove cominciarono a compiere azioni portentose: esse allattavano cerbiatti e lupacchiotti, facevano sgorgare acqua dalle rocce, vino e latte dalla terra, miele dai tirsi, sbranavano animali, si cibavano di carne cruda. Il re locale Penteo, sconvolto dal sovvertimento dellโ€™ordine costituito, fece imprigionare il dio, il quale si liberรฒ con un prodigio e persuase lo stesso sovrano a recarsi sul monte in abiti femminili per spiare gli strani rituali compiuti dalle sue concittadine; ma egli fu scoperto e le donne, in preda al furore dionisiaco, lo scambiarono per un leone e lo fecero a pezzi. Agave, madre dello stesso Penteo, brandendo il macabro trofeo, tornรฒ a Tebe dove rinsavรฌ poco a poco e, resasi conto dellโ€™orrendo delitto, fu colta da disperazione.

Il culto e lโ€™estasi

Cippo B, Menade danzante

Il culto tributato a Dioniso รจ di tipo estatico; chi vi prende parte รจ in preda al furore bacchico detto anche mania. La musica, la danza, il vino sono elementi fondamentali del rituale e provocano nei partecipanti uno stato di eccitazione e di follia, in cui gli elementi caratteristici del kosmos greco sono sovvertiti. Lโ€™alienazione dalla realtร  immette nel mondo dellโ€™illusione dove lโ€™ordine precostituito รจ sconvolto, le differenze sociali sono annientate; in questa sfera illusoria le donne abbandonano i loro ruoli tradizionali, lโ€™umile diviene potente, lโ€™infelice diviene felice. Dioniso appare cosรฌ come un liberatore, colui che, seppur in maniera effimera, affranca gli uomini dalle sofferenze donando loro la pienezza della gioia, aiutandoli ad oltrepassare i propri limiti umani e conducendoli verso una condizione che nella vita reale รจ loro preclusa. Lo stesso corteggio del dio, o thiasos dionisiaco, รจ composto da creature con caratteristiche solo parzialmente umane; si tratta dei satiri e delle menadi o baccanti, rispettivamente uomini dallโ€™indole e dai tratti ferini, manifestazioni della natura selvaggia, e donne in preda allโ€™ebbrezza dellโ€™alcool che si scatenano in danze sfrenate.

I cippi dionisiaci

Nel maggio del 1986, i lavori di ristrutturazione di una casa privata di via Reguardati, a Norcia, condussero al rinvenimento di una coppia di reperti di alto valore archeologico e artistico: due cippi gemelli scolpiti con scene relative alla saga di Dioniso, attualmente conservati presso Criptoportico Romano di Porta Ascolana della medesima cittadina. Entrambi i pezzi hanno forma cilindrica, leggermente rastremata verso lโ€™alto e sono realizzati in pietra grigiastra locale; il cippo denominato A รจ alto 65 cm con diametro di 38.5 cm alla base e di 35.5 cm nella parte superiore; al centro della rappresentazione compare Dioniso giovane, visto di profilo, con la mano destra poggiata al tirso, mentre con la sinistra, distesa lungo il fianco, regge il kantharos.

cippi dionisiaci nursini

Riproduzione grafica del Cippo A

Il dio รจ nudo, vestito unicamente di un drappo che gli avvolge il torace, forse una pelle ferina, e dei calzari. Ai lati compaiono due figure femminili panneggiate, identificabili con delle menadi colte nellโ€™atto di danzare come mostrano le teste rivolte allโ€™indietro, i piedi sollevati dal suolo e i drappeggi degli abiti, volti a sottolineare i movimenti vorticosi del ballo. La figura posta alla destra di Dioniso sorregge un timpano, mentre quella alla sua sinistra, separata dal dio da una palmetta stilizzata, tiene una spada in una mano e una testa umana mozzata nellโ€™altra. Questโ€™ultima figura รจ di fondamentale importanza per lโ€™interpretazione della scena, permettendo di identificare con esattezza la vicenda rappresentata, riferibile allโ€™episodio tebano sopra menzionato.

cippi dionisiaci da norcia

Riproduzione grafica del Cippo B

Il cippo B รจ alto 63 cm con diametro di 41 cm alla base e di 37 cm nella parte superiore; la scena รจ del tutto simmetrica alla precedente, analogamente composta di tre figure umane e una palmetta. Al centro รจ un satiro nudo, con un drappo sulle spalle, che suona il doppio flauto fiancheggiato da due menadi danzanti simili a quelle del cippo A; la donna posta sulla destra regge un tirso sopra le spalle, mentre quella a sinistra percuote un timpano con la mano. I reperti possono essere datati alla prima etร  imperiale (inizi del I sec. d.C.).
Assai difficile dire quale fosse lโ€™esatta funzione dei cippi, anche se appare verosimile attribuire ad essi un valore sacrale, forse legato a specifiche pratiche cultuali legate al culto dionisiaco molto diffuso in ambito italico non solo a Roma, ma anche nelle province.

 

R. Cordella-N. Criniti, Iscrizioni latine di Norcia e dintorni, in Quaderni di Spoletium 1, Spoleto 1982.
R. Cordella-N. Criniti, Nuove iscrizioni latine di Norcia, Cascia e Valnerina, in Quaderni di Spoletium 5, 1988.
D. Manconi, Norcia. Alcune attivitร  sulla cittร  romana, in Spoletium 33, 1988, 63-75

Restaurata dallโ€™Ater nel 2015 grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale concesso dalla Regione Umbria e ai fondi del Comune di Perugia, e riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori, la Torre degli Sciri รจ l’unica delle tante torri medioevali di Perugia rimasta intatta.

Un progetto site specific


La valorizzazione del patrimonio storico artistico della via e quindi del centro storico, quale sintesi tra le profonde radici nella tradizione e le nuove contaminazioni culturali, costituisce un elemento centrale dellโ€™attivitร  di promozione culturale dellโ€™Associazione Priori. Seguendo questo concetto, da qualche anno si organizzano lungo la via dei Priori – e ora nella Torre – eventi artistici, spettacoli teatrali, incontri culturali e percorsi didattici. Periodicamente si svolgono i Racconti della Torre, narrazioni guidate con aperitivo finale sulla storia dell’edificio e dell’antichissimo rione di Porta Santa Susanna, concerti e rappresentazioni teatrali.
La Torre degli Sciri, per lโ€™unicitร  delle sue caratteristiche architettoniche, puรฒ offrire infinite potenzialitร : esaltando lo spazio allโ€™interno, puรฒ creare piacevoli suggestioni e inaspettati connubi tra passato e presente.
Per questo motivo si รจ deciso di aprire un dialogo tra cittร  storica e arte contemporanea, promuovendo lโ€™accesso della Torre come luogo di cultura e creativitร , valorizzandone la storia attraverso nuovi linguaggi espressivi.
Si tratta di progetti dโ€™arte contemporanea site specific con lโ€™obiettivo di incentivare la rilettura del patrimonio turrito attraverso lo sguardo non convenzionale dellโ€™artista. Le opere cambieranno lโ€™abituale percezione di luoghi familiari, attirando lโ€™attenzione dei cittadini e dei turisti.
Il primo artista scelto รจ il perugino Danilo Fiorucci con la scultura Inverso, composta da strati di polistirolo bianco che sarร  sospesa allโ€™interno della Torre. Il visitatore vivrร  cosรฌ unโ€™esperienza immersiva, innescando un senso di stupore e di riflessione nei confronti dellโ€™opera e di questa meravigliosa costruzione medievale.

La storia della Torre


La Torre degli Sciri รจ l’unica superstite delle circa settanta torri medievali che valsero a Perugia il soprannome di โ€œturritaโ€. Edificata nella seconda metร  del XIII secolo, la torre, alta 46 metri, รจ probabilmente una delle dodici o quattordici torri fatte edificare dal Comune a scopo difensivo. In seguito passรฒ a destinazione privata, essendo proprietร  della nobile famiglia degli Sciri da cui prende il nome. Lo stemma di questa famiglia campeggia sopra l’ingresso principale della nostra costruzione. La famiglia si estinse nel XV secolo e la torre dovette passare in proprietร  ai Degli Oddi, che avevano possedimenti poco distanti. Nel 1680 Caterina della Penna, vedova Degli Oddi, donรฒ la struttura e i suoi annessi alla terziaria francescana Suor Lucia Tartaglini da Cortona, che vi istituรฌ un Educandato per fanciulle povere. In seguito passรฒ alle Suore Oblate di San Filippo Neri, che la tennero fino al 2011 circa. Oggi proprietร  dell’Amministrazione Comunale, รจ stata restaurata e successivamente riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori. Oltre a visite guidate, vi si svolgono eventi a carattere artistico, musicale e teatrale.

Inverso - Lo spazio assente


Inverso, giร  sospesa nelle sale del Museo della ceramica di Deruta nel 2016, viene ora installata allโ€™interno della Torre, abitando lo Spazio Assente, come lo definisce lโ€™artista: ยซpartendo da unโ€™analisi degli spazi โ€œtraโ€ le cose, in un esame paradossale della natura e del โ€œ destinoโ€ dello spazio occupato dallโ€™opera dโ€™arteยป.
Dai suoi dipinti, evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci, Fiorucci arriva a concretizzare la sua pittura in un gesto scultoreo altrettanto rapido grazie al polistirene. Strati sagomati, poi tagliati e sovrapposti formano sculture astratte, vortici composti eliminando ยซla materia che nasconde la formaยป. Come nella tradizione michelangiolesca, rivela la figura attraverso un lavoro manuale che รจ, al tempo stesso, un processo dellโ€™intelletto e dello spirito.
Il vuoto, non come semplice negazione del pieno, ma come entitร  di per sรฉ esistente, spazio tra le cose che le individua e le distingue. Nuova materia che, in maniera aristotelica, colma lโ€™assenza. In modo inverso il ricordo di una persona cara riempie la sua mancanza: ยซIo rappresento lโ€™ingombro dellโ€™oggetto nella vanitร  dellโ€™ideologiaยป, cosรฌ scrisse Luciano Fabro alla presentazione dello Spirato nel 1968, dove rappresentata รจ solo lโ€™impronta della testa dellโ€™artista sul cuscino in marmo. Ma รจ Duchamp che ha il merito di aver introdotto questo senso di sospensione nel vuoto nellโ€™arte, dove collocando in maniera diversa un oggetto di uso comune lo estrania, creando ยซvarianti del funzionamento della fantasiaยป come le definirร  Bruno Munari: nuovi punti di vista meravigliosi e sorprendenti.
Inverso รจ quindi la voce interiore che non fa uso di parole, un corpo senza nome, lโ€™assenza dellโ€™arte che diventa presenza, il segno della poesia che ci insegna la via per la comprensione del nulla.
Immerso in un silenzio enigmatico e sospeso, la scultura di Fiorucci allโ€™interno della Torre, รจ come il panno bianco steso su un inspiegabile cavalletto del Pino sul mare di Carlo Carrร , come la bianca Sfera sospesa di Alberto Giacometti, con un colore che evoca lโ€™assenza di colore, il sentimento del vuoto, l’archetipo dell’assoluto e della luce.


Inverso – Lo spazio assente
Installazione di Danilo Fiorucci
Torre degli Sciri, Perugia
6 luglio โ€“ 31 agosto 2017
A cura di Claudia Bottini

Orari Luglio
Da lunedรฌ a mercoledรฌ: 10:30 โ€“ 12:30 | 18:00 โ€“ 21.00
Da giovedรฌ a sabato: 10:30 โ€“ 12:30 | 17:00 โ€“ 21:00
Domenica: 18:00 โ€“ 21:00

Orari Agosto
Venerdรฌ: 10:00 – 12:30 | 19:00 – 21:00
Domenica: 19:00 – 21:00
12 Agosto: dalle 21:00 (Evento: osservazione del cielo stellato a cura di Starlight. Ingressoย  per gruppi di 22 persone ogni 30 minuti. Contributo โ‚ฌ 5, gratuito per i bambini fino a 12 anni).

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Uno dei protagonisti di Expo 2015 รจ stato il Pane di Strettura, prodotto caratteristico dellโ€™Umbria insieme ai tartufi, allo zafferano di Cascia, al farro di Monteleone di Spoleto e alla patata rossa di Colfiorito. In questa mescolanza di culture, tradizioni e abilitร  artigianali che prende il nome di Expo, lโ€™Umbria ha voluto farsi rappresentare anche da un prodotto inflazionato quanto genuino: il pane.

Ma perchรฉ proprio da quello di Strettura?

Foto via

Locus amoenus e i lavori di una volta

Strettura, diversamente da ciรฒ che suggerisce il nome, รจ una bella valle situata a circa 13 km da Spoleto, la cui ampiezza permette la coltivazione di antiche qualitร  di cereali ormai accantonate dalla grande produzione industriale. Le spighe dorate tappezzano i dolci declivi, i quali sembrano suggerire la forma tondeggiante che assumerร  il prodotto finito e, prima ancora, la soave consistenza della pasta unita alla leggerezza della lievitazione.

Sembra unโ€™oasi, Strettura. Le acque sorgive che sgorgano dalle rocce appenniniche la rendono un luogo ameno, in cui passeggiare; Spoleto รจ vicina, ma abbastanza lontana da lasciare questo paesino nella tranquillitร  propria dei luoghi antichi e dalle tradizioni genuine. Sembra di sentire nellโ€™aria il profumo del pane appena cotto, emblema di quanto cโ€™รจ di piรน buono e familiare nelle cose del mondo.

Tempi che cambiano

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Eppure le abitudini degli italiani sono cambiate: il consumo di pane, rispetto al passato, sembra diminuito. Secondo la Coldiretti, nel 2016 ogni persona ha mediamente consumato 85 grammi di pane al giorno, contro i 1100 degli anni dellโ€™Unitร  dโ€™Italia.

Un cambiamento testimoniato anche dagli innumerevoli modi di dire che hanno a che fare con la bontร  del pane e con la sua essenziale presenza sulle tavole โ€“ยซsei buono come il paneยป, ยซvendere come il paneยป, ยซnon cโ€™รจ cibo da re piรน gustoso del paneยป, etc. Detti che un tempo avevano la propria ragion dโ€™essere nella difficoltร  a reperire alimenti altrettanto nutrienti e spendibili, ma che oggi sembrano ormai gusci, svuotati di qualsiasi appiglio alla realtร .

รˆ vero che mangiamo meno pane, ma quando lo facciamo desideriamo provare unโ€™esperienza unica, elevata rispetto alla piattezza delle produzioni industriali. Oggi il consumatore sceglie prodotti a base di cereali alternativi al frumento โ€“kamut e farro, anche per via delle intolleranze alimentari sempre piรน evidenti -, ma sceglie anche di acquistare prodotti a chilometro zero e ad alto valore nutrizionale, che possano in qualche modo innalzare la qualitร  della sua esperienza culinaria.

Piรน qualitร  e meno quantitร , dunque, insieme alla volontร  di consumare anche prodotti che siano il frutto dellโ€™amore e del rispetto per la terra, e delle persone che li perpetrano.

Il pane di Strettura รจ lโ€™emblema di queste mutate abitudini alimentari. Si pone altresรฌ come anello di congiunzione tra passato e presente, unendo una filiera produttiva appartenente al passato con il moderno consumatore, piรน consapevole e attento.

ยซTu proverai sรฌ come sa di sale / lo pane altruiยป D. Alighieri, Paradiso โ€“ canto XVII

Foto via

รˆ vero, il pane di questo paesino dellโ€™entroterra umbro รจ merce rara: le colture sono limitate, peculiari di quelle terre che lambiscono quel versante appenninico; lโ€™acqua utilizzata รจ solo quella delle sorgenti, con quelle esatte proprietร  chimico-fisiche.

Il pane stesso non รจ adatto alla grande distribuzione, legato comโ€™รจ ad una lavorazione lenta e artigianale. รˆ infatti composto di farina di grano tenero, sapientemente unita al lievito della panificazione precedente e allโ€™acqua di sorgente appena salata: il pane di Strettura รจ infatti un pane sciapo, come lo sono notoriamente altri suoi parenti umbri, toscani e marchigiani.

Questa pagnotta, segnata con una croce al centro, riposa tutta la notte; il giorno dopo, lโ€™impasto viene rinfrescato con lโ€™aggiunta di altra acqua tiepida e farina. Segue una lavorazione rigorosamente manuale, che ha lo scopo di rendere lโ€™impasto liscio, omogeneo e con una consistenza โ€œgiustaโ€ che solo i fornai di Strettura sanno riconoscere.

Ancora alcune ore di lievitazione e finalmente si puรฒ procedere alla cottura, fatta esclusivamente in un forno di mattoni alimentato da fascine della macchia mediterranea: esse donano al filone acciaccato il caratteristico aroma che, insieme alla crosta non troppo spessa e alla mollica compatta, lo rendono il perfetto accompagnamento a salumi, formaggi, verdure e piatti brodosi.

 

 

Castiglione del Lago appartiene al Club de
I Borghi Piรน Belli d’Italia

 


Oltre novanta opere del grande artista: tre celebri serie di incisioni e acqueforti e un corpo unico di ceramiche, a Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago fino al 5 novembre 2017, nella mostra dal titolo: Pablo Picasso. La materia e il segno. Ceramica, grafica.

mostra picasso a castiglione del lago

Uno dei ritratti di Honorรฉ de Balzac esposti presso la mostra a Castiglione del Lago

Organizzata da Sistema Museoย in collaborazione con Lagodarteย e promossa dal Comune di Castiglione del Lagoย nell’anno in cui in diversi luoghi della penisola si ricordano, con eventi e mostre, i cento anni dal viaggio in Italia di Picasso, quella di Castiglione del Lago รจ una bella occasione per conoscere meglio uno dei piรน grandi artisti del XX secolo e visitare il borgo fortificato, uno dei centri turistici piรน importanti del Trasimeno.
La mostra รจ allestita in tre sale del piano nobile di Palazzo della Corgna, il biglietto รจ unico e permette lโ€™accesso al circuito museale che comprende il Palazzo, le sue sale affrescate che dominano il Trasimeno, e la Rocca del Leone, entrambi simboli di Castiglione del Lago, uno dei borghi piรน belli dโ€™Italia.
Dopo la scenografica Sala dellโ€™Investitura, che celebra con gli affreschi di Pomarancio (sec. XVI) le gesta del Marchese Ascanio della Corgna, si raggiunge la prima sala espositiva, la Sala di Fetonte, dove sono esposte nove litografie di Picasso del 1957: una serie di otto ritratti di Honorรฉ de Balzac, padre del Realismo letterario che verranno pubblicate in quegli anni come Balzac en bas de casse et Picassos sans majuscule piรน il frontespizio di unโ€™edizione di Le Pรจre Goriot di Balzac.

mostra picasso castiglione del lago

Testa di toro da La Carmen, Picasso

Picasso avrร  unโ€™intensa produzione incisoria che gli permetterร  di sperimentare nella sua lunga carriera di artista diverse tecniche e materie, e di trasformare chimicamente e meccanicamente il segno grafico.
La seconda sala espositiva, allestita nella Sala dellโ€™Eneide, propone dodici tavole in acquaforte e acquatinta del 1968, piรน un frontespizio, che Picasso realizza per illustrare la commedia teatrale Le Cucu Magnifique di Crommelynck, amico di vecchia data. Prendendo ispirazione dalle proprie conoscenze mitologiche, tra cui lโ€™immancabile Minotauro, Picasso riesce a raccontare le conseguenze tragiche del sentimento della gelosia, ma con spirito farsesco. Il tracciato espositivo ci porta nella Sala degli Dei

mostra picasso a castiglione del lago

Testa di donna, Pablo Picasso

dove sono presenti trentotto tavole incise a bulino piรน due frontespizi del 1949, in cui Picasso evoca La Carmen, con una serie di visi di uomo e di donna stilizzati, costumi andalusi, teste di toro e corride, realizzate per illustrare la novella di Prosper Mรฉrimรฉรฉ del 1845 trasposta in musica da Bizet nel 1875. Sarร  lโ€™ultima opera incisoria a bulino di Picasso a Parigi. Dal 1947 si trasferirร  in Costa Azzurra dove prevarrร  il suo interesse per la scultura, grazie alla presenza di molte manifatture ceramiche e forni. La ceramica gli permetterร  di sperimentare la materia terra, modellandola e dipingendola trovando nuove soluzioni: la mostra presenta ventinove manufatti fittili del periodo 1948-1969, creazioni tradizionali e nuovi assemblaggi, reinvenzioni come i vasi strutturali, che perdono la loro funzione e diventano sculture, le brocche-gufo e i piatti con ritratto smaltati.


Orari di apertura: tutti i giorni ore 9.30-19. La biglietteria chiude mezzโ€™ora prima. รˆ possibile prenotare lโ€™apertura straordinaria per visite riservate.
Biglietti: Il biglietto comprende la visita a Palazzo della Corgna e alla Rocca del Leone. Intero 8 euro; ridotto 5 euro (gruppi di oltre 15 unitร , ragazzi fino a 25 anni); ridotto famiglia 18 euro (3 persone), 22 euro (4 persone); biglietto unico residenti Comune di Castiglione del Lago 4 euro; ridotto famiglia residente 10 euro (3 persone), 12 euro (4 persone); omaggio bambini fino a 6 anni.
Informazioni: Palazzo della Corgna 075 951099 – cooplagodarte94@gmail.com
Prenotazioni: Sistema Museo call center 0744 422848 (dal lunedรฌ al venerdรฌ 9-17, sabato 9-13, escluso i festivi) – callcenter@sistemamuseo.it


Per saperne di piรน su Castiglione del Lago

Nellโ€™ambito di un festival dโ€™eccezione, come quello de Il Viaggialibro di Gubbio dedicato al libro di viaggio, ha preso vita una mostra fotografica che ha fatto del reportage il mezzo privilegiato per lโ€™esplorazione di diverse modalitร  espressive.
Curata da Officine Creative Italiane, la mostra – dal suggestivo titolo di Corrispondenze โ€“ raccoglie diversi contributi e progetti fotografici, storie di popoli dentro e fuori lโ€™Italia. Come a dire che si puรฒ fare un viaggio anche restando nella propria cittร , basta solo guardare con occhi diversi.

I progetti

รˆ il caso del progetto Fasika, di Claudia Ioan e di Massimiliano Tuveri, un frammento di Etiopia impiantato nel cuore della Capitale. A fare da cornice, le celebrazioni della Pasqua copta โ€“ la Fasika, nelle tre lingue etiopi โ€“ animate da preghiere, letture della Bibbia, canti, tamburi e danze a lume di candela da parte di tutti quei fedeli che ritrovano a Roma, il cuore pulsante del Cristianesimo, un luogo in cui celebrare il proprio culto ortodosso, manifestando unโ€™autentica volontร  di integrazione e donando alla Cittร  Eterna la magia delle notti africane.

claudia ioan e massimiliano tuveri

da Fasika, di Claudia Ioan e Massimiliano Tuveri

Corripondenze testimonia anche la volontร  di documentare aspetti della piatta quotidianitร  che spesso passano inosservati, ma che in realtร  accomunano tutti gli uomini: tale รจ la volontร  di Leonardo Brogioni e del suo progetto MetroMoebius, testimone del senso di straniamento che assale i viaggiatori della metropolitana. A predisporre verso lโ€™introspezione, lโ€™assenza ย di luce naturale, la mancanza di un paesaggio oltre il finestrino, la serialitร  delle fermate e la condivisione spazio-temporale tra sconosciuti.

by leonardo brogioni

da MetroMoebius, di Leonardo Brogioni

Con Habana Vieja di Giulio Brega sbarchiamo invece oltreoceano, nel cuore storica de Lโ€™Avana, zona dichiarata dallโ€™UNESCO patrimonio dellโ€™Umanitร , ma che sta ora cadendo a pezzi. La povertร  fa continuamente capolino dalle porte cadenti e dalle finestre senza vetri e diventa simbolo di un paese in ginocchio. In una dimensione sospesa fra passato e presente, si fa il proprio ingresso in spazi immobili, affascinanti sebbene vestiti di un velo di malinconia.

by giulio brega

da Havana Vieja, di Giulio Brega

Giuseppe di Piazza, con il suo stile impressionistico e grafico, ci conduce dal canto suo a Singapore, la cittร  del leone, repubblica fondata nel non lontano 1965 da Lee Kuan Yew, politico visionario che riuscรฌ a trasformarla da piccolo villaggio malese a quarto centro finanziario del mondo. Oggi Singapore รจ una cittร  ultramoderna immersa in un subcontinente in forte evoluzione, ma con forti contraddizioni, prima fra tutte la scarsa libertร  dei propri cittadini, soprattutto se comparata a quella concessa alle imprese.

by giuseppe di piazza

da Singapore – L’utopia del leone d’oro, di Giuseppe di Piazza

In ultimo, Ghosts from the Past di Karl Mancini, da quattro anni impegnato a risolvere il problema delle mine antiuomo sparse in suolo cambogiano . Dopo la fine della Rivoluzione guidata da Pol Pot, lโ€™uso smodato delle mine non diminuรฌ affatto, anzi, molte altre ne vennero disseminate dai vietnamiti e dal governo cambogiano. Nonostante dal 1997 la Convenzione di Ottawa abbia vietato la produzione, lโ€™immagazzinamento, lโ€™uso e la vendita delle mine antiuomo, ancora oggi, ogni mese, circa venti persone sono vittime di questa piaga, soprattutto a seguito del periodo delle piogge, quando il terreno ammorbidito dallโ€™acqua libera il suo carico di ordigni inesplosi.

by karl mancini

da Ghosts from the Past, di Karl Mancini

Iniziative collaterali

Ad accompagnare la mostra, visitabile fino al 16 luglio, due iniziative dal sapore social: un contest Instagram, dal titolo di Una storia in uno scatto, e un Instameet, per diventare corrispondenti per un giorno. Lโ€™intento รจ chiaro: ogni storia รจ degna di essere raccontata.

Orari: 10:00-13:30|14:30-18:00


Per saperne di piรน su Gubbio

libri sul tabaccoTitolo: Lโ€™ industria del tabacco a Bastia Umbra.

Storia e memoria dello stabilimento Giontella e delle sue maestranze

 

Autore: Giuseppina Grilli

 

Editore: Il Formichiereย 

 

Anno di pubblicazione: 2016

 

ISBN: 9788898428779

 

422 p., f.to cm 24 x 17, numerose illustrazioni fotografiche in bianco e nero e a colore, brossura illustrata con bandelle.

 

โ‚ฌ 25,00

Come nasce

รˆ un importante ed esaustivo saggio, quello che ci propone Giuseppina Grilli, dopo una vita trascorsa ad insegnare latino, greco e italiano nei licei. Sempre attenta ed interessata alla storia dellโ€™educazione femminile e ai problemi inerenti al lavoro operaio delle donne, dopo tre anni di ricerche ha dato alla luce per la collana Storia e territorio delle edizioni Il Formichiere, Lโ€™industria del tabacco a Bastia Umbra. Nellโ€™introduzione lโ€™autrice spiega: ยซLโ€™interesse per il lavoro delle donne in ambito non domestico a Bastia, unito allโ€™intento di valorizzare lโ€™esperienza e la memoria industriale del territorio e della comunitร , sono state le prime idee intorno alle quali รจ andato crescendo questo libroยป. E il grande lavoro di ricerca svolto, utilizzando fonti archivistiche, bibliografiche e testimonianze orali delle tabacchine, si รจ materializzato nelle 422 pagine che costituiscono questo importante volume.

L'argomento

Un libro che ripercorre non solo la storia del tabacchificio, ma che restituisce anche uno spaccato della storia e della vita della cittadina umbra dagli anni Venti ad oggi. Infatti il libro parte proprio dal presente con un capitolo dedicato a Bastia oggi: il territorio, la societร , lโ€™economia. Quali i fattori che nel corso del tempo hanno contribuito al suo sviluppo economico e sociale? per sviscerare nei sedici capitoli che costituiscono la prima parte del volume, tutti gli aspetti economici, sociali e politici che si sono succeduti nel tempo, analizzandoli attraverso la storia del tabacchificio e del suo storico proprietario Francesco Giontella, per arrivare al presente, quando, dopo alcuni passaggi di proprietร , lโ€™azienda รจ stata rilevata da una multinazionale americana. Non va dimenticato quanto il tabacchificio sia stato importante per la comunitร  locale, in continua espansione fino agli anni Cinquanta trasformando un paese a carattere prevalentemente agricolo in un centro con forte vocazione commerciale e con un deciso incremento demografico.
La seconda parte del volume รจ dedicata alle tabacchine, al loro lavoro, allโ€™emancipazione, alle battaglie per la conquista dei diritti, ai ricordi attraverso le testimonianze delle stesse. Testimonianze importanti che pur rivelando la fatica del lavoro, le tante ore in piedi, la paura di non fare la media, allo stesso tempo palesano lโ€™orgoglio di far parte di quella comunitร  aziendale. Da ricordare che il lavoro nel tabacchificio era svolto prevalentemente da donne, e che nel 1960 erano impiegate ben 1200 persone su 9000 abitanti.
Il volume รจ corredato da numerose foto e documenti, compresi quelli della riqualificazione dellโ€™area dove sorgeva la fabbrica, che dopo anni di abbandono e battaglie anche politiche รจ stata recuperata e riconsegnata alla fruibilitร  dei cittadini con lโ€™insediamento di un centro commerciale e del Palazzo della Salute.

 

Paciano appartiene al Club de
I Borghi Piรน Belli d’Italia

 


Paciano, un delizioso borgo di appenaย novecentoquarantaย abitanti, sorge sulle verdi colline che si affacciano sul Lago Trasimeno. Conosciuto ormai da tempo come uno deiย Borghi piรนย Belli dโ€™Italia e scelto da molti stranieri come luogo ideale per acquistare una seconda residenza, custodisce,ย nel cuore del centro storico allโ€™interno del seicentesco Palazzo Baldeschiย un museo atipico il cui obiettivo รจ quello diย mettere in scenaย un ricco patrimonio fatto di memorie, di ricordi, di testimonianze sul saper fare artigiano.ย 

Questo รจย TrasiMemo, il museo della memoria artigiana di tutti quei mestieri che hanno preso vita nel corso del tempo sulle terre lambite dal lago.


Fiore all'occhiello della comunitร 


TrasiMemoย รจ un progetto innovativo voluto e fortemente desiderato in primo luogo dagli abitantiย di questo piccolo comune, cittadini responsabili che si prendono cura del proprio patrimonio in cui vedono una generosa spinta propulsiva verso un futuro di rinnovamento. Entrando nella sala del museo subito si respira unย sentimento di comunitร ; non รจ raro incontrare cittadini volontari allโ€™Info Point o chi in questo momento sta allโ€™amministrazione comunale;ย ognuno di loro avrร  da raccontare un aneddoto o un particolare personale che andrร  ad arricchire la giร  speciale visita al museo.
Lโ€™allestimento รจ assai piacevole. Lโ€™ambiente รจย accogliente, i rumori tipici delle lavorazioni introducono i visitatori nelle realtร  artigiane sollecitando lโ€™udito; luci calde accompagnano i loro passi e attirano lโ€™attenzione su dettagli mai scontati. Si ha lโ€™impressione di attraversare un archivio dove sono contenuti documenti di vario genere divisi nei quattro ambiti principali: lavorazione di ferro e metalli, legno, cotto e tessile.

museo a paciano

I cassetti della memoria


Cari visitatori, non vi aspettate diย trovareย tomi da sfogliare,ย ma lasciatevi incuriosire dai cassetti delleย quattro scrivanieย e dalloย schedarioย posizionato allโ€™ingresso; aprite questi cassetti ed ammirate i tesori che contengono:ย un tombolo per il ricamo, fili colorati, fusi, ma ancheย pinze, lime, pialle e poi ancora disegni, coloriย eย maioliche.ย Tutto il sapere della tradizione artigiana condensato in piccoli oggetti dal forte potere evocativo. E poi cโ€™รจ lo schedario, pieno di volti, di chi il mestiere lo fa ancora e con passione o di chi vorrebbe passare il testimone a validi eredi dalle mani dโ€™oro.
trasimemo umbriaSono stati questi artigiani i protagonisti dei tanti raccontiย che animano le pareti diย TrasiMemoย nonchรฉ iย fornitori del materiale custoditoย nellaย Banca dellaย Memoria; fautori di tante opere che ancora fanno parte dellโ€™arredo urbano del borgo, sonoย ancheย gli animatori dei laboratori organizzatiย dal museo. Periodicamente infatti รจ possibile partecipare aiย workshop proposti e rivolti sia agli adulti che ai bambini per testare con mano e mettersi alla prova in unโ€™esperienza di lavoro artigianale vero!

Un museo smart


Lโ€™esperienza di una visita aย TrasiMemoย รจ entusiasmante per tutti; oltre a toccare e vedere affascinanti oggetti significativi, ci sono quattro grandi pannelli riassuntivi, uno per ogni area, che raccontano in pillole lavorazioni, aneddoti e segreti legati alla vita quotidiana e alla storia di quel mestiere. In piรน,ย contenuti multimediali contribuiscono a rendere piรนย smartย lโ€™esperienza al museo.
Di grande impatto รจ laย parete di parole, divertitevi a scegliere e fotografare quella che piรน ricorderร  la vostra visita. Non dimenticate infine, usciti dal museo, di andare a cercare gli oggetti simbolo dellโ€™attivitร  artigiana che fanno bella mostra diย sรฉย per le vie del borgo di Paciano. Lโ€™illuminazione pubblica, i numeri civici dipinti su maioliche e la struttura in ferro del pozzo cittadino sono solo alcuni esempi.
Quindi, perchรฉย andare a vedereย TrasiMemo?
ยซTrasiMemoย รจ un luogoย di tuttiย eย per tutti:ย รจ degli artigianiย e di chi ha memoria deiย saperiย locali; รจ delle persone che abitano il territorio e che in esso continuano a pensare spazi di lavoro e di vita; รจ dei professionisti del patrimonio che, attraverso la ricerca, provano a tutelare le forme del ricordare, sistematizzandole in narrazioni per il futuro;ย รจ dei visitatori che decideranno di attraversare le zone del Trasimeno conoscendo meglio il rapporto tra i suoi abitanti, i suoi paesaggi e le sue risorse locali.ยป

TrasiMemo, il museo della memoria artigiana – Paciano

Per saperne di piรน su Paciano

ยซPiรน mezzi pubblici ecocompatibili e meno mezzi privatiยป cosรฌ possono essere riassunte le conclusioni del tema trasporti discusso in ambito europeo e che ha prodotto la Carta di Lipsia, strumento volto ad indicare le direttive europee in ambito di trasporto.

umbria mobilitร 

Peraltro, come si sa, le cittร  rappresentano lโ€™ambito territoriale entro il quale tendono a concentrarsi uomini ed attivitร ; ne discende lโ€™esigenza di una politica urbana sempre piรน integrata che comprenda contemporaneamente molti aspetti, da quelli ambientali a quelli economico-sociali-tecnologici.
Il Minimetrรฒ di Perugia, per le sue caratteristiche tecniche e per le modalitร  del servizio che offre, si colloca a pieno diritto tra le nuove modalitร  di trasporto pubblico urbano che possono dare risposte adeguate e in linea con obiettivi europei in materia di trasporti.

Il problema della mobilitร  urbana

Il rispetto per lโ€™ambiente รจ la risposta chiave per il futuro e non possiamo dimenticare che i trasporti sono il settore che nellโ€™ultimo ventennio ha riportato la performance piรน negativa in termini di emissioni inquinanti in atmosfera. Gli indirizzi europei, con il Libro Verde del 2007 sul trasporto urbano ยซverso una nuova cultura della mobilitร  urbanaยป seguito, nel 2009, dalla pubblicazione di un ยซAction planยป e, nel 2011, dal nuovo Libro Bianco sui trasporti, hanno a piรน riprese ribadito la necessitร  di trovare sistemi meno inquinanti per il trasporto.

ecosostenibilitร  umbria

A Perugia la risposta รจ stata il Minimetrรฒ, che si inserisce di diritto tra i sistemi di trasporto pubblico di massa, coerente con gli indirizzi europei, capace di contribuire, grazie alle sue caratteristiche tecniche di alimentazione elettrica, al contenimento ed alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, delle polveri fini, dellโ€™anidride carbonica e degli ossidi di azoto. Lโ€™utilizzo di mezzi alternativi ai mezzi privati, oltre a migliorare la qualitร  dellโ€™aria, contribuisce a migliorare la qualitร  della vita in una cittร  con meno ingorghi e meno rumore.

Vivibilitร  e sostenibilitร 

E questo sembra quanto mai importante, se si pensa alla maggiore attenzione – posta dai cittadini stessi โ€“ proprio sulla qualitร  della vita in un determinato luogo, che quasi sempre va di pari passo con la sostenibilitร  ambientale e le politiche urbane. Basta fare unโ€™analisi introspettiva: qual รจ il primo elemento che ci fa definire vivibile una cittร ? I trasporti. La loro efficienza, la loro capillaritร , la loro capacitร  di facilitarci la vita; ma anche il loro grado di integrazione con gli elementi giร  esistenti, ossia gli altri mezzi di trasporto e la viabilitร  stessa, propria di un luogo. Il fine, da parte delle amministrazioni, รจ chiaramente plurimo: non limitare la libertร  di movimento dei cittadini, ridurre le congestioni, migliorare la sopracitata qualitร  dellโ€™aria, evitare la dilatazione esponenziale dei tempi di spostamento. Non meno importanti sono poi il risparmio in termini di carburante, la possibilitร  di agevolare gli spostamenti delle persone a mobilitร  ridotta e lโ€™abbassamento del tasso di incidentalitร  nel traffico. Ecco che il cerchio si chiude: ancora una volta lโ€™attenzione per lโ€™ambiente finisce per ripercuotersi positivamente non solo su di esso, ma anche sul benessere della comunitร .

minimetrรฒ perugia

Un mezzo innovativo come il Minimetrรฒ di Perugia si pone esattamente a metร  strada tra le politiche comunitarie, le amministrazioni e i cittadini. รˆ una sorta di anello di congiunzione, teso a donare ai cittadini una migliore esperienza di trasporto nel tessuto urbano, a ridurre lโ€™impegno finanziario pubblico e ad elevare la cittร  stessa nellโ€™Empireo di quelle maggiormente vivibili, avvicinandola prima alle altre della Penisola, dove la sostenibilitร  passa attraverso la valorizzazione delle aree verdi, le politiche partecipative e il miglioramento della mobilitร  urbana, poi a quelle europee, che da qualche anno a questa parte si stanno reinventando in chiave eco-sostenibile. Forse siamo ancora lontani dallโ€™aspirare al premio di European Green Capital, ma il Minimetrรฒ di Perugia si costituisce senza dubbio come il primo tassello nella costituzione di un ambiente urbano sano e sostenibile.

 

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