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Ospiti in Rocca

di Claudia Bottini

Rischiare di perdere la nostra identitร : questo il pericolo che corriamo dopo la devastazione che ha subito il centro Italia con il terremoto del 2016. In Umbria come nelle altre regioni, negli anni che passeranno prima della fine dellโ€™emergenza e del completamento della ricostruzione, bisognerร  contrastare la โ€œperditaโ€ di legame e conoscenza del territorio, soprattutto in direzione del patrimonio culturale, storico-artistico.

Questa mostra, inaugurata il 5 marzo alla Rocca albornoziana di Spoleto e organizzata da Regione Umbria, Ministero dei Beni e delle Attivitร  Culturali e del Turismo, Arcidiocesi di Spoleto โ€“ Norcia e Comune di Spoleto, durerร  fino al 30 luglio 2017 e avrร  proprio questโ€™obiettivo.

Ospiti in Rocca

Lโ€™evento si inserisce nel programma Scoprendo lโ€™Umbria, prodotto da Sistema Museo e fortemente voluto e promosso dalla Regione Umbria per sostenere e valorizzare le attivitร  dei musei. La mostra Tesori dalla Valnerina si apre con Ospiti in Rocca. Tra le opere, tutte ricche di un altissimo significato simbolico, troviamo il Crocefisso ligneo del XVI secolo proveniente dalla chiesa di Santโ€™Anatolia di Narco, la Madonna con Bambino del XVI secolo di Avendita di Cascia e il gruppo dellโ€™Annunciazione di Andrea della Robbia degli inizi del XVI secolo, composto di due sculture in terracotta invetriata – la Vergine e lโ€™arcangelo Gabriele – poste originariamente nella Chiesa della SS. Annunziata e conservate presso il Museo della Castellina di Norcia, da cui proviene anche il curioso quattrocentesco Bossolo del magistrato in mostra. Dalle altre regioni: il raffinato dipinto su tavola di Nicola di Ulisse da Siena Madonna col Bambino dal Museo diocesano di Ascoli Piceno e il San Sebastiano della seconda metร  del Seicento proveniente da Scai, nel territorio di Amatrice.
Dal 9 aprile, unโ€™altra selezione di opere, messe in salvo dalle chiese e dai musei danneggiati della Valnerina, provenienti dal deposito del Santo Chiodo di Spoleto, recuperate e giร  restaurate nei mesi trascorsi dal 24 agosto 2016 andranno ad arricchire la mostra.

Altri progetti

ยซGiร  dopo le scosse del 24 agosto ma soprattutto dopo il 30 ottobre, ho maturato la convinzione che la Rocca e il Museo nazionale del Ducato,โ€ฏnon avendo riportato danni, dovessero assumersi ilโ€ฏruolo di punto di riferimento per il territorio e per attivitร  momentaneamente in difficoltร ยปโ€ฏafferma la direttrice Rosaria Mencarelli.

Non solo mostre, quindi, ma anche molte altre iniziative tra cui LIGHTQUAKE: Donare per Ricostruire, una campagna di crowdfunding attivata a febbraio nellโ€™ambito del progetto artistico LIGHTQUAKE, promosso dal MiBACT ,โ€ฏ Museo Nazionale del Ducato di Spoleto in collaborazione con ilโ€ฏ Comune di Spoleto,โ€ฏ Politecnico di Milano – Facoltร  del Design, e Associazione Rocca Albornoziana, perโ€ฏ sostenere il restauro di alcune opere danneggiate dal terremoto e l’avvio di un progetto condiviso per progettare una rigenerazione a base culturale a livello regionale. LIGHTQUAKE rappresenta un segnale di reazione e rinascita, “una scossa di luce” per infondere energia positiva, per spezzare il buio della distruzione e riaccendere la vita e la creativitร  in una terra ricca di capolavori e di eccellenze artistiche. รˆ possibile contribuire alla raccolta fondi, realizzata in collaborazione con Progetto IMMaginario, nella piattaforma specializzata Starteed .

Una restaurazione necessaria

 

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Speranza e impegno; conoscenza per il futuro. La mostra รจ la giusta reazione allโ€™emergenza beni culturali, per non rischiare di perdere il nostro patrimonio. Si devono restaurare edifici, chiese e opere dโ€™arte prima possibile, altrimenti, come ho giร  avuto modo di scrivere sul numero speciale di Predella dedicato al terremoto, citando Mario Calabresi su La Repubblica del 29 ottobre 2016: ยซsaremo tutti piรน poveri e avremo perso un pezzo della nostra animaยป.

 

Per saperne di piรน su Spoleto

 

 

 

 

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Claudia Bottini

Curatrice e Storica dell'arte

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